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Autore: Castle_of_cards    02/07/2019    0 recensioni
"Il futuro è davvero già scritto?"
Anno 2023. Il mondo è dominato dalle Sentinelle, giganteschi robot che danno la caccia sia ad umani che mutanti. La speranza sembra perduta, ma è davvero così? Gli X-men di Charles Xavier esistono ancora, e vogliono provare a cambiare le cose: ci riusciranno?
AU di X-men: Giorni di un futuro passato, in cui non è possibile viaggiare nel tempo.
Genere: Avventura, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Xavier/Professor X, Erik Lehnsherr/Magneto
Note: AU, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lucas osservò le nuvole che sfrecciavano sotto di lui, attraverso le grandi finestre del gigantesco veicolo corazzato su cui si trovava, insieme ai suoi compagni. Non riusciva a crederci: stava volando fin sopra le nuvole! Era la prima volta che volava, ma la cosa che più lo sorprendeva era il fatto che riuscisse a vedere il sole. Era talmente abituato a vedere il cielo coperto da nuvole nere, che aveva quasi dimenticato come fosse. Poteva vedere che era così anche per i suoi compagni. Con loro c’era Bobby, che li stava portando a fare un giro del veicolo. Oltre a loro c’erano diversa altre persone, che correvano da una parte all’altra o lavoravano con dei computer. Gli era stato detto che erano soprattutto umani, unitisi alla resistenza e che cercavano di dare il loro contributo alla causa.

 

“Dove avete preso questo coso?” chiese Warpath a Bobby

“Originariamente doveva essere il principale mezzo di un’agenzia governativa che si sarebbe occupata di tutto ciò che riguardava le persone dotate di poteri superumani.” spiegò Bobby “Tuttavia, da quel che so, non sarebbe stata ostile a tutti i mutanti, ma si sarebbe occupata di stabilire le misure di sicurezza adatte per quelli che commettevano crimini. Poi però ci sono stati gli eventi di Alcatraz, quindi Trask ha preso il sopravvento e loro sono stati messi da parte. In tutta risposta, l’ex direttore dell’agenzia ha fatto questo regalo al professore per aiutarlo.”

 

“Come si chiamava l’agenzia?” chiese Clarice.

“Non lo so. Il nome sarebbe divenuto pubblico una volta fondata ufficialmente. Il professore ha detto però, che volevano essere uno scudo per le persone. Ed è quello che cercheremo di fare anche noi.” Rispose Bobby.

Poi spiegò a tutti loro che il veicolo funzionava ad energia solare, quindi poteva percorrere grandi distanze prima che l’energia si esaurisse e dovesse ricaricarsi, e che i radar delle Sentinelle non raggiungevano una quota così alta, e per questo motivo non lo avevano ancora trovato.

 

Ad un certo punto, il gruppo si fermò davanti a quella che sembrava un’ infermeria, dove una donna con i capelli corvini stava sistemando la sua attrezzatura, ma si fermò non appena li notò.

 

“Signori,” disse Bobby “lasciate che vi presenti la dottoressa Moira Mctaggert. Lei si occupa delle cure mediche, qui a bordo.”

“Salve!” rispose lei, cordialmente.

“Moira Mctaggert? Come la famosa agente della CIA?” chiese Clarice.

“Si, esatto. Era mia zia.” rispose la dottoressa, con un filo di orgoglio nella sua voce. “Mia madre era orgogliosa di quello che lei aveva fatto, dimostrando che anche le donne potevano diventare agenti di un’importante agenzia governativa. Per questo motivo mi ha dato il suo stesso nome.”

“Oh, si, e lei è brava in quello che fa!” disse Bobby “Non credo di aver mai conosciuto un medico migliore. A parte forse...” si fermò un attimo, poi pronuciò la frase successiva quasi con un filo di voce “...la dottoressa Grey.”

 

Dopo poco, tutti quanti loro sentirono la voce del professore nelle loro teste.

Per cortesia, raggiungetemi nella stanza della guerra. Ho dei compiti da affidarvi.”

 

“Seguitemi, vi mostro la strada.” disse Bobby.

Lucas e i suoi compagni non erano ancora del tutto sicuri che unirsi a Xavier fosse stata la scelta più saggia, ma ormai erano a bordo, quindi decisero di andare da lui e sentire cosa aveva in mente.

 

Bobby li condusse in un’ampia sala circolare, dove un grosso ologramma blu a forma di mappamondo illuminava tutto.

Quando tutti i mutanti si furono radunati nella sala, il professore cominciò a parlare: “Alcune mie spie umane alle Trask Industries mi hanno informato che verranno trasferite delle informazioni importanti dalla sede centrale in America a quella della Russia, a Mosca. Sembra che l’intero paese non apprezzi tanto l’occupazione delle Sentinelle, neppure tra gli umani, e che quindi il governo russo ha richiesto alcuni progetti in lavorazione alla sede centrale da poter, diciamo, testare”

“Che stronzi!” disse Logan “Hai idea di che cosa abbiano mandato?”

“Purtroppo no,” rispose Charles “ma potrebbe essere di tutto: nuovi modelli di Sentinelle, informazioni su mutanti usati come cavie o altro. Quel che è certo è che questa è un’occasione d’oro per appropriarcene, dato che Mosca non è ancora del tutto sotto il controllo delle Sentinelle.”

“In quanti andiamo?” chiese Ororo

“Date le piccole dimensioni del nostro gruppo, non abbiamo altra scelta se non andare tutti.” rispose Charles “Ci saranno due squadre: Wolverine guiderà la squadra d’infiltrazione, che saranno Ice-man, Shadowcat, Blink e Warpath. Gli altri, guidati da Tempesta, interverranno nel caso arrivino le Sentinelle. Io rimarrò nel Black Bird, pronto a partire e a estrarre la squadra. Rimarrò in contatto mentale con voi e vi permetterò di comunicare mentalmente.”

 

Si rivolse poi ai nuovi arrivati nel team: “So che non siete ancora convinti di tutto ciò, ma vi chiedo di provare a fidarvi di me, almeno per ora.”

 

Il gruppo liquidò la richiesta con un breve cenno del capo. Quindi Charles si preparò a guidare il velivolo volante verso la Russia.


 


 



 

Dopo aver lasciato il velivolo fuori dalla capitale russa, il gruppo si diresse nella città a tutta velocità con il Blackbird. Sotto di loro sfrecciavano edifici distrutti dalla Sentinelle e mai riparati perchè “contaminati da mutanti”. Le persone camminavano tutte con la testa bassa, timorose di poter essere un bersaglio dei robot, e non notarono nulla. Il professore li fece scendere nella Piazza Rossa, per poi ripartire subito. La zona, una volta piena di persone, era deserta, con gli edifici in rovina. Persino il Cremlino, ormai abbandonato, sembrava che potesse cadere da un momento all’altro.

 

“Allora, dov’è la struttura delle Trask industries?” chiese Wolverine

“Sotto la Piazza Rossa.” rispose Charles.

“Intendi sotto nel senso letterale?”

“Proprio così. Shadowcat vi porterà sotto. Io mi fermerò fuori dalla città, e quando avrete finito, Blink vi riporterà qua. Tempesta, tu e la tua squadra rimanete nascosti e intervenite se arrivano truppe dell’MRD o Sentinelle. Buona fortuna.”

 

“Ho capito, mettiamoci al lavoro, allora.” disse Wolverine “Quando vuoi, Pryde”

Ogni membro del gruppo si prese per mano, pronto per essere fatto passare attraverso il pavimento da Kitty.

“State attenti” disse Tempesta.

“Tranquilla ‘Ro, li riporterò tutti interi.” disse Logan sprezzante. Poi Kitty rese tutti intangibili e passarono attraverso il terreno.

 

La squadra di Ororo intanto si sparpagliò, dividendosi in gruppi: Ororo andò con Alfiere e Sunspot andò con Colosso. Magneto era da solo ma era posizionato in modo da poter raggiungere entrambi i gruppi.

 

Mentre si posizionavano, Roberto si rivolse a Piotr: “Tu sei russo, vero?” gli chiese.

“Da, Roberto.” rispose Piotr”Sono cresciuto nelle campagne, ma mi è sempre piaciuta Mosca, quelle poche volte che ci sono venuto. Adesso non la riconosco più, sembra una città fantasma.”

“Già, ti capisco.” disse Roberto “Anche il mio paese natio, il Brasile, è irriconoscibile. Quando ero piccolo era un posto così verde, circondato dalla natura. Adesso la maggior parte della foresta amazzonica è stata abbattuta per far spazio alle fabbriche delle Sentinelle e ai campi di concentramento.”

La tristezza e il rancore trapelavano dalla sua voce, ma poi chiese a Piotr: “Tu pensi che sia possibile ricostruire il mondo, come dicono il professore e Magneto? Ricominciare da capo?”

“Tovarisch,” rispose Piotr ”io non se ce la faremo, se sopravvivremo, o se, nel caso riuscissimo nella nostra impresa, potremmo salvare per davvero il mondo. Quello che so è che io ho speranza, e il professore mi ha insegnato che la speranza è il più umano dei poteri. Non ho molto altro a cui aggrapparmi.”

Roberto voleva rispondere qualcosa, ma non gli uscirono parole dalla bocca. Quasi invidiava Piotr per la sua cieca fiducia nella speranza. Decise quindi di far calare il silenzio e procedere ad appostarsi in un edificio abbandonato.

 


 

 

Una volta entrati nella struttura passando attraverso il terreno e i muri, Kitty chiese a Logan “Senti l’odore di qualcuno?”.

Logan tirò la testa fuori dal piccolo anfratto in cui si erano nascosti e tirò su col naso: “Si, ci sono degli operai che costruiscono le Sentinelle.” rispose Logan “Sento anche i suoni delle macchine e dei nastri trasportatori, quindi non sono lontani.”

“Cosa facciamo, allora?” chiese Bobby.

“Dobbiamo trovare dove tengono i file. Forse c’è un caveu o qualcosa del genere.” rispose Logan “Kitty, Blink, voi due potete muovervi più furtivamente di noi, quindi andrete in avanscoperta, io,  Bobby e Warpath saremo nelle vicinanze.”

Con un cenno del capo, le due donne partirono. Blink si teletrasportò sopra delle travi di ferro, Kitty passò attraverso i muri. Logan e Bobby uscirono dal loro nascondiglio e percorsero un piccolo corridoio che portava ad un’ampia sala dove dei nastri trasportatori portavano parti del corpo di Sentinelle. Più in fondo si potevano scorgere alcune già completate, che attendevano solo di essere accese. “Sembrano terrificanti pure da spente” disse Bobby.

“Già, ragazzo. La loro presenza potrebbe essere un problema, perciò preparati a combattere.” affermò Logan. Poi gli chiese: “Sai ancora fare quel trucchetto che abbiamo inventato nella stanza del pericolo?”

“Credi che sarà proprio come le simulazioni?” chiese Bobby

“Si, qualcosa del genere.”

“Simulazioni?” chiese confuso Warpath.

 

Clarice osservava dall’alto alla ricerca di qualcosa che potesse attirare la sua attenzione, ma vedeva solo operai impegnati a montare delle macchine di morte.

Kitty, guardando in giro, non trovò nessuno caveu, ma in compenso trovò l’ufficio del direttore. Guardando da una finestrella sulla porta, vide che era vuoto.

“Ho trovato l’ufficio del direttore. Potrebbero essere qui dentro.” comunicò mentalmente.

“Okay, ragazzina, adesso aspetta che ti raggiungiamo” comunicò Logan

“No, potrebbero vedervi. Vado io, ci metto un attimo.”

“Kitty, aspe-” aveva iniziato a dire Bobby, ma Kitty entrò dentro all’uffcio, dove subito vide una cassaforte a muro. Non appena attraversò la porta, sentì una voce robotica che diceva: “Dna mutante rilevato nell’ufficio del direttore. Evacuare l’area. Inizio attivazione di tutte le Sentinelle disponibili. Invio richiesta d’aiuto alla base dell’MRD”. Kitty non perse allora tempo a infilare il braccio nella cassaforte. Tirò fuori dei file, ma non ebbe il tempo di guardare se fossero effettivamente quelli che cercava. La sua unica preoccupazione adesso era scappare.

 

Intanto, nella zona dei nastri trasportatori, gli operai iniziarono a correre verso le uscite, mentre tre Sentinelle si accesero e iniziarono a muoversi.

“Dannazione, perchè non ci ha ascoltato?” ringhiò Wolverine.

“Adesso, non importa, dobbiamo muoverci!” disse Iceman, ricoprendo il suo corpo di ghiaccio “Sei pronto?”

Logan annuì e insieme si diressero verso una delle Sentinelle. Una delle Sentinelle provò a tirare un pugno a Warpath, ma lui riuscì a bloccarlo con la sua super forza. Un’altra invece sparò un raggio di energia verso Iceman, ma lui riuscì a proteggersi con uno scudo di ghiaccio, creando allo stesso tempo una scia di ghiaccio per permettere a Wolverine di avvicinarsi alla testa del robot. Appena fu abbastanza vicino, l’uomo spiccò un salto e tranciò di netto la testa del robot con i suoi artigli di adamantio.

 

Mentre Warpath bloccava il pugno del suo robot, Blink aprì un portale sopra la sua testa, da cui passò Kitty. Le Sentinelle, per quanto forti, erano pur sempre macchine, e il potere di Kitty le mandava in cortocircuito. Per questo motivo, il robot si spense e cadde inerme.

 

“Proprio come le simulazioni?” chiese Bobby a Logan.

“Proprio come le simulazioni.” rispose lui soddisfatto.

“Mi dispiace, ho rovinato tutto.” mormorò Kitty.

“Basta che la prossima volta, se ci sarà, tu stia più attenta. Potrebbero sempre esserci degli scanner in giro, soprattutto nelle stanze più importanti.” la rimproverò Logan

Kitty abbassò lo sguardo, ma poi Warpath riportò l’attenzione sulla missione, dicendo: “Non ce n’era un’altra?”

 

Infatti non molto distante da lì, la terza Sentinella si stava dirigendo verso un operaio che era rimasto indietro. La sua profonda voce robotica pronunciava: “Rilevato gene X dormiente. Procedere all’eliminazione.”

 

Mentre l’operaio correva terrorizzato, Warpath corse verso il robot, tirando fuori un grosso pugnale da una fodera attaccata ai pantaloni. Clarice lanciò un cristallo davanti a lui e uno sopra la testa della Sentinella. In questo modo, Warpath potè attaccare dall’alto e infilare il pugnale nella testa della macchina, distruggendola. Il resto dei mutanti si avvicinò poi all’operaio, che, balbettando in un inglese stentato, disse: “V-voi mi avete aiutato. Perchè? Poco fa stavo costruendo quelle macchine…”

“Noi siamo gli X-men.” rispose Logan “E aiutiamo anche coloro che ci odiano e ci temono.” Poi gli offrì la mano, per aiutarlo ad alzarsi.

 

“Dobbiamo sbrigarci.” disse Warpath, vedendo che le Sentinelle erano già nell’area sopra di loro “Sono già qui.”

Blink non perse tempo e aprì un portale per portarli fuori di lì.

 


 

 Quando apparvero nella piazza la battaglia era già iniziata. Le Sentinelle erano già state sganciate dai veicoli da trasporto dell’MRD. Tempesta era riuscita farne sbandare alcuni con una forte bufera di neve, distruggendoli, ma ciò non bastava. Alfiere, assorbita energia da Sunspot e Tempesta, sparava a destra e manca raggi di energia rossa col suo fucile. Sunspot era riuscito a bruciare un paio di Sentinelle, ma ora stava affrontando una che poteva tramutare il suo corpo in diamante. Magneto stava tirando tutto il metallo che riusciva a tirare contro le macchine, nel tentativo di bloccarle. Colosso combatteva contro una che sparava raggi dal petto e dalle mani.

“Da questa parte!” gridò Clarice, lanciando un cristallo che aprì un portale che portava al Blackbird.

Kitty entrò per prima, tenendo in una mano i file che aveva recuperato e nell’altra la mano dell’operaio umano, che venne con lei. Magneto, dopo essere riuscito a impalare diverse Sentinelle con delle travi di ferro, scese a terra, ed entrò nel portale. Pian piano, ogni membro della squadra entrò nel portale di Clarice, tranne lei stessa, che voleva assicurarsi che entrassero tutti, e Logan e Bobby, che erano rimasti indietro per fare da retroguardia. Quando furono in procinto di entrare, con tonfo atterrarono altre tre Sentinelle, di cui una proprio davanti al portale.

 

“Merda!” ringhio Wolverine, tirando fuori gli artigli.

Proprio mentre i tre si erano messi in posizione di combattimento, davanti ad una delle macchine, comparve uno sbuffo di fumo nero da cui emerse una figura con indosso un grosso cappotto nero, che le tagliò la testa. Poi con un altro sbuffo di fumo apparve sopra la testa di un altra, poi si teletrasportò nuovamente sopra quella che stava davanti al portale, portando la testa dell’altra Sentinella con sè. Questa cadde sopra la macchina, stordendola, e poi la figura cadde sopra la sua testa e ci infilò una lama, facendola cadere.

 

Alla fine la figura si teletrasportò davanti a loro, a spalle girate, rinfonderando due sciabole in due foderi attaccati alla schiena. Logan notò subito la coda familiare.

 

“Ma guarda chi si vede!” esclamò Logan.

 

Nightcrawler si girò verso di loro, e semplicemente salutò: “Guten tag!”

 
   
 
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