Anime & Manga > Akagami no Shirayukihime
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Autore: Diana_96writter    09/07/2019    0 recensioni
Yui, nuova arrivata nella nuova scuola d'elitte, timorosa delle sue grandi capacità in grado di guardare oltre l'immagine che le persone costruiscono, sconvolgerà la vita di molti studenti con il suo modo di essere, compresa quella del Presidente del Consiglio, Izana Wistaria che al suo fianco riscoprirà il volto nascosto dietro la sua maschera. Incompatibili all’inizio metteranno da parte gli scontri per affrontare insieme i problemi che la vita scolastica manderà loro contro, ma anche quelli che con la quotidianità non hanno legami. Scoprendo nell'incompatibilità una complicità che gli permetterà di trarre forza l’uno dall’altro.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Aveva ritardato il più possibile l’entrata nella sala da ballo ma era arrivata l’ora per iniziare a scegliere tra le candidate: «Izana-sama, lieta di rivedervi». Sorrise all’ennesima riverenza che lo salutava, visi che non conosceva o che aveva rifiutato di ricordare, prese un bicchiere di champagne offerto a tutte le invitate e si guardò intorno, sembravano tutte uguali nei loro vestiti dai diversi colori e diversi stili. Claus aveva deciso di non perdere di vista quel ballo e dopo il congedo da tutti i conoscenti si nascose agli occhi del figlio per assicurarsi la riuscita di quell’evento. Izana era impassibile a tutte le ragazze che lo circondavano, come Lorene si accorse di quel sorriso troppo falso per essere nascosto. D’improvviso raddrizzò le spalle e lo sguardo si illuminò, quasi per istinto avanzò di un passo ma si fermò a schiarire la voce per riprendere compostezza e un bicchiere nuovo di champagne anche se quello che aveva in mano era ancora mezzo pieno. Claus aveva seguito il suo sguardo e poi la direzione che a passo veloce stava raggiungendo. 

Guardava con disinteresse tutta la sala e i sorrisi come le parole sussurrare tra le altre divennero assordanti e fastidiosi, alzò lo sguardo verso la porta e tutto il rumore svanì, rimase solo il silenzio nella sua mente. Il vestito giallo ocra splendeva di un tenue velato, abbracciava il busto e il seno libero dalle spalline riempiva il collo legandosi all’attaccatura dei capelli, scendeva sinuoso ma morbido in una coda da sirena e ad ogni movimento si illuminava di pietre e ricami. I guanti arrivavano fino ai bicipiti ma erano velati e leggeri, i capelli scuri ne risaltavano l’intensità, non erano legati alti come quelli di tutte ma raccolti in boccoli scendevano sulla schiena con la forma di un uragano, i ciuffi davanti lasciati liberi di adornarne il viso lasciando visibili gli orecchini lunghi e delicati in perfetto abbinamento con la collana occhio di tigre che le aveva regalato e che trovava perfetto il suo posto tra la stoffa che riempiva il petto, non aveva bracciali o anelli come tutte le altre ma era riuscita a catturare l’attenzione di molte: «Ben arrivata». Prese un respiro alla voce di Izana che in un attimo l’aveva raggiunta: «Lieta di rincontrarvi, Principe». Quella frase detta da lei riuscì ad accendergli un sorriso: «È andato tutto bene?». Yui accennò ad un si prendendo un bicchiere offerto dal cameriere: «Il volo sembrava non terminare più, l’hotel è vicino e accomodante, ammetto che ero un po’ incerta sulla scelta del vestiario». Scese ad osservare l’abito troppo aderente per nascondere qualcosa: «Non sei…». Yui deviò lo sguardo arrossendo all’accorgimento: «Avrebbe stonato». Izana sorrise dolcemente accarezzandole la guancia: «Sei splendida». Sussultò al contatto e strinse il bicchiere accorgendosi che li stavano tutti osservando: «Come…come procede la festa?». Izana la invitò ad avanzare nella sala sotto gli occhi di tutte: «Deve ancora iniziare, come puoi notare». Yui si strinse nelle spalle guardandosi intorno: «Sei davvero in una sala piena di ragazze?». Accennò una risata avvicinandola di nuovo: «Ma ne aspettavo solo una». Yui sorrise appoggiando la fronte alla sua: «La tua agonia è finita, sono venuta a salvarti».

La musica iniziò a suonare riportandoli nella sala: «Izana-sama, potrei avere l’onore di essere presentata?». Sospirò osservando la ragazza avvolta nel rosa antico lanciargli mali sguardi: «Certo, Yui vorrei presentarti Katrina Stefania Karlez, duchessa della Svizzera. Katrina vorrei presentarti Yui Maeda, la mia fidanzata». Yui sussultò ma rimase sulla difensiva quando la ragazza non ebbe reazioni: «Mi avevate promesso il primo ballo, erro?». Izana negò allungandole la mano: «Affatto, Yui, dopo ti inviterò a ballare non sparire». Sorrise divertita chinando il capo: «Come sua altezza desidera». Izana accennò una risata avanzando verso il centro della sala, avvolgendo la ragazza irritata tra le sue braccia: «Ho tutto quel che compete ad una moglie, la mia preparazione è di certo migliore di quella di tutta la sala». Izana rimase impassibile: «Non ne dubito». Lo sguardo correva sempre a guardare Yui tra le ragazze, era riconoscibile a miglia di distanza e ad ogni sguardo ricambiato si sorridevano, Katrina lo allontanò fermando i movimenti: «Non vi sono gradita?». Izana sospirò alzando le spalle: «Siete gradita a mio padre, non significa che vi ritenga la più adatta per la mia vita». A quella risposta scarna la ragazza inarcò le sopracciglia voltandogli le spalle arrabbiata, Izana sospirò seguendola verso il corridoio: «Katrina, aspettate. Vi prego, fermatevi». La ragazza si fermò di colpo per rimproverarlo: «Per essere umiliata a tal modo? Non lo permetto! Sono oltraggiata e non presiederò oltre se non avrò delle scuse». Izana sospirò costretto a tirarsi indietro per il bene dell’azienda: «Perdonate, non era mia intenzione oltraggiarvi. Un pensiero sfuggito al mio controllo, non accadrà ancora, avete la mia parola». Katrina si avvicinò con il sorriso dipinto sul volto: «Mi concederete più di un ballo?». Izana accennò ad un si, non aveva modo di allontanarla senza offenderla e se si fosse dichiarata offesa il miglior cliente del padre avrebbe preso le distanze: «Purché non precluda l’opportunità alle altre».

Katrina rientrò nella sala lasciandolo annuvolato alle sue spalle, si era allontanata per lasciarlo ballare con qualche altra candidata, si illudeva di averlo in pugno: «Avete fatto un profondo salto di qualità, dalla divisa militare all’abito elegante. Questo è un ballo di alta grazia, la vostra presenza ne rovina l’atmosfera, vi pregherei di andar via prima di mortificare voi stessa». Yui si strinse nelle spalle all’invito rivoltogli con perfidia, arricciò le sopracciglia stringendo il bicchiere. Come Izana non poteva usare la sua lingua affilata per capovolgere la situazione senza mettere in conto le conseguenze: «Vi ringrazio per la vostra preoccupazione. Farò attenzione». Sorrise falsamente allontanandosi da quelli sguardi, li sentiva pressanti ad ogni movimento mentre Izana si destreggiava a ballare con chi chiedeva di essere guidata. Sospirò ancora una volta prendendo qualche istante per osservare la sala, il ricordo del palcoscenico dove tutti stavano aspettando la sua voce vibrò nella sua mente troppo forte per scacciarlo: «Anche se non si possono impugnare ci sono e sono potenti». Sussurrò tra se chiedendosi a  cosa Obi facesse riferimento con quella frase, lo sguardo fu attirato da chi, tra tutte quelle ragazze, procedeva a sguardo basso in cerca di un nascondiglio: «Tutto bene?». Quasi mossa dalla tenerezza aveva avvicinato la ragazza, i capelli legati alti in due trecce avvolte su se stesse, gli occhiali sul viso lentigginoso nascondevano gli occhi verdi: «Nessun problema». Yui sorrise cercando di rassicurarla: «Sono Yui, lieta». La ragazza sorrise appena chinando il capo: «Amelie Liang Wang, sono la figlia del Barone Wang della Cina». Yui cercò di metterla a suo agio anche se la lingua non era delle pronunce migliori: «Izana-sama».

Sussultò voltandosi di colpo verso il ragazzo di nuovo in avvicinamento che al richiamo sospirò irritato: «Volevo invitarvi a ballare, ma temo di dover rimandare, ancora». Yui sorrise guardando la ragazza pronta a tutto per sottrarlo alle sue attenzioni: «Prenderemo aria sul balcone». Accennò ad un si avvicinandosi a Katrine: «Yui». Chiamò fermando la sua avanzata: «Non farti rapire questa volta». Sorrise divertita indicandogli con un cenno chi lo aspettava: «E tu attento a non farti mangiare». Katrine riprese posizione per il ballo interrotto all’inizio e Yui chiuse la porta della balconata con un sospiro, Amelie l’aveva seguita silenziosa: «Siete a vostro agio con il Principe». Yui alzò le spalle incurante al particolare: «Abbiamo avuto modo di conoscerci. Voi al contrario non sembrate a lui interessata». Amelie deviò lo sguardo stringendo il bicchiere quasi vuoto: «Non sono qui di mia volontà, ma non posso andar via prima di aver danzato con lui». Yui spalancò gli occhi al particolare che non conosceva: «Come mai?». Amelie le sorrise dolcemente rilassando la tensione: «Ogni candidata può lasciare la sala solo dopo aver ballato con lo sposo o sposa. Lasciare la sala significa ritirare la propria candidatura e infine chi rimane ed ha danzato più volte al suo fianco viene svelta». Yui deviò lo sguardo verso la sala e il secondo ballo che Katrina aveva già finito, sorrise vendicativa, aveva in mente un’idea per allontanare qualche ragazza di troppo. Obi le sussurrò all’orecchio e rimase sorpresa dal rendersi conto che non aveva bisogno di pistole, coltelli o altro per attaccare, aveva già tutto quel che le serviva nelle sue mani: «Rientriamo in sala, è freddo l’esterno». Richiusero la porta avanzando verso le ragazze raccolte che tra loro sussurravano e sparlavano, Katrina decise di non lasciare il lato del Principe per assicurarsi che altre candidate si avvicinassero troppo per vincere quella che per tutte era una sfida senza esclusioni di colpi: «Sembri infreddolita, non credo sia una buona idea passare del tempo sulla balconata». Katrina rese pesante la sua presenza stringendosi al suo braccio, Yui arricciò lo sguardo ma tenne salde le mani al bicchiere, non doveva lasciarsi provocare: «Non vi avevo forse consigliato di allontanarvi prima di sentirvi a disagio?».

Yui sorrise lasciando il bicchiere ancora pieno su uno dei vassoi che passavano: «Non posso certo lasciare la sala prima di aver danzato con il Principe Izana, sarebbe un oltraggio alla sua persona». Katrine sorrise mascherando la perfidia: «Prego allora». Yui indietreggiò avvicinandosi  alla nuova amica: «Non potrei, non ho alcun titolo, sono rispettosa nei confronti di tutte le ospiti, lascerò loro l’onore di ballare prima di me, non ne ho il diritto, anche se mi duole sarò l’ultima a porgere la mia mano». Izana sorrise divertito, con quel passo indietro aveva avvisato tutte che non sarebbe andata via prima della fine della festa: «Ma se posso Izana-sama, Amelia Liang Wang, baronessa della Cina, avrebbe piacere di danzare al vostro lato». Sussultò sorpreso dall’invito e decise di reggerle il gioco: «Ne sarò lieto». Le porse la mano mentre Yui la incoraggiava ad avanzare. Izana la riaccompagnò dopo aver concluso il ballo vicino a lei e Katrine chiese nuovamente di danzare, ma si rifiutò invitando un'altra ragazza a seguirlo: «Perdonami se all’improvviso ti ho presentata, adesso però sei libera di andare, se è tuo desiderio farlo». Amelia illuminò lo sguardo alla comprensione di quel che le aveva regalato, il biglietto per andar via. Sorrise gioiosa accennando ad un si: «Vi sono grata, se mai doveste, entrambi trovarvi in Cina, sarò lieta di avervi cari ospite». Yui le strinse la mano salutandola davanti all’entrata che velocemente lasciò libera dalla costrizione.

Claus aveva osservato tutto celato nell’ombra, il sorriso dipinto sul volto aveva ormai trovato il modo per vincere la partita, era una calamita per lo sguardo di Izana e si muoveva nella sala entrando di conversazione in conversazione per aiutare chi voleva andar via e chi invece voleva ballare con lui. In poco meno di qualche ora erano rimaste solo una decina di ragazze a circondarlo, Katrina non attese oltre per avere un terzo ballo ed essere mal guardata da tutte: «Avrei detto che le eravate sostenitrice». La ragazza sussultò guardando Yui al suo lato: «Avete quasi svuotato la sala, volete mandar via anche me?». Yui sorrise rilassata negando: «Affatto, non ho costretto nessuno ad andar via, ma vedo il segno lasciato da un anello altro vostro dito. Perché siete qui se avete già un consorte?». La ragazza si strinse nelle spalle deviando lo sguardo: «Guardatela, è splendida». Yui negò appoggiandole una mano sulla spalla: «Non avete nulla a lei di meno, anzi avete molto di più. Siete qui contro la vostra volontà, perché dovreste sacrificarvi tanto per non avere in cambio neanche gratitudine?». Gli occhi zaffiro si lasciarono portare sulla buona via da quelle parole, quando il ballo si concluse e Katrina si avvicinò Yui vinse un’altra mossa: «Cala, portami da bere, per favore». La ragazza si strinse nelle spalle negando: «Izana-sama, potrei avere l’onore?». Izana rimase sorpreso dalla rabbia quasi tattile, guardò Yui perplesso ma non negò alla ragazza il ballo: «Cala, non credo sia il momento migliore». La ragazza sorrise prendendo la mano maschile: «Perdonatemi Katrine, vi sono cara amica dall’infazia, ma non intendo presiedere oltre, ho un consorte che attende il mio ritorno, saprete gestire la situazione anche senza di me». Avanzarono nella sala osservati male dalla ragazza: «Come hai osato?».

Yui sorrise sistemando i capelli con un gesto, le diede le spalle per riprendere la sua caccia, ormai si stava divertendo a usare quelle capacità come asso nella manica per aiutare Izana a diminuire le candidate e poi stupire le restanti con qualcosa di grande. Ignorò i mali sguardi che la ragazza le stava lanciando da quando Cala aveva abbandonato la sala, dilettandosi a ridere e parlare con le altre ragazze: «Sembrate divertirvi. Volete rendermi partecipe ai pettegolezzi?». Yui accennò una risata guardando le tre ragazze che avevano deviato lo sguardo alla conversazione: «E se foste voi al centro del nostro scambio di idee?». Sottolineò la frase finale per sostituire la parola pettegolezzi: «Allora sarei curioso di conoscere le vostre idee». La risata di chi gli era vicino lo sorprese, il disagio era svanito con quella risposta: «In verità parlavamo di come foste cambiato». Izana guardò la ragazza perplesso: «In positivo mi auguro». Lasciò il bicchiere sul tavolo porgendogli la mano: «Sarò felice di rivelarvelo se mi concederete questo ballo». Lasciò anche lui il bicchiere appena recuperato invitandola ad avanzare: «Sono qui per questo». Non chiese un ballo movimentato ma qualcosa di più simile ad un lento per evitare di concentrarsi sui passi: «Dubito ci sia qualcuna disposta a rinunciare a voi in questa sala, ma concluso il ballo andrò via». Izana nascose il sorriso scendendo a guardarla, voleva dire molto di più: «Quando vi incontrai al vostro secondo ballo non immaginavo ci sarebbe stata una terza volta. Il tempo passato mi ha permesso di comprendere cose che al tempo non capivo, come il posto al vostro fianco. Non l’ho mai veramente desiderato, ma sono felice di aver avuto la possibilità di ballare nuovamente con voi e mi auguro di potervi considerare una persona amica». Izana sgranò gli occhi e il sorriso ricordò quello che tutte le altre nobili gli avevano regalato come libere da un terribile incantesimo: «Ne sarei più che lieto, vi sono grato per esser venuta, buon rientro». Si chinarono entrambi, salutò Yui e si diresse verso l’uscita felice, così fecero le tre ragazze successive. Yui era rimasta forse l’unica a non aver ballato al suo fianco, Katrina avanzò di nuovo pronta a prendere la vittoria e Claus nascosto nell’ombra si preparò ad intervenire: «Questo è troppo…».

«Caro». La voce di Lorene lo bloccò dall’intromettersi nella festa che veloce stava finendo: «Lasciala fare e non spingerti oltre. È riuscita ad arrivare qui con le sue forze, avvolta nella sua bellezza. Non ha offeso ne provocato nessuna delle ospiti, ha invece guadagnato il loro rispetto e la loro gratitudine sostenendo le conversazioni e gli scambi di idee. Ha dato grande prova di se stessa e guarda, mai ho visto nostro figlio così a suo agio tra lady ad un ballo, mai l’ho visto così raggiante. Dai la resa, non potrai separarli con la forza, ormai è tardi, ne hai avuto già la certezza». Claus sospirò indietreggiando per affiancare la moglie felice che le avesse dato ascolto e rimase a guardare come sarebbe finita. Katrina gli porse nuovamente la mano davanti agli occhi di Yui: «Manterrete la vostra parola?». Yui sospirò ritirando la mano pronta a prendere quella di Izana, ma sorrise al sospiro stanco di Izana. Era chiaro a tutti quanto aspettassero di potersi avvicinare, non ci sarebbero stati abbastanza balli per separare quel desiderio che urlava da ore: «Osate ancora ignorarmi?». Izana sospirò stringendo la presa quasi spaventandola all’improvvisa serietà: «Potrete chiedermi tutti i balli che vorrete ma la notte finirà e la mia scelta non cambierà». Sciolse la posizione avanzando verso l’orchestra, aveva visto qualcosa negli occhi cianite che volevano stupire tutti: «Ho tutto quel che compete ad una moglie, sono la più adatta ai doveri che lo attendono. Posso dar lui le più grandi certezze, cosa puoi tu? Cosa potresti mai donargli?».

Yui arricciò le sopracciglia era ora di mettere in chiaro le cose e smettere di recitare quella farsa: «La domanda giusta sarebbe “cosa potresti donargli oltre te stessa?”». Katrina, come Claus nascosto, sussultò alla domanda affilata: «Oltre ad essere una moglie perfetta, cosa puoi fare per lui che esista anche nella tua assenza? Chiedi cosa potrei mai donargli? Gli ho donato degli amici, un sorriso, la gioia, la rabbia, la gelosia, la delusione, la speranza, la libertà. L’amore. Forse non sarò la moglie perfetta ma nessuno più di me è adatta a prendere la sua mano. Non credere alle mie parole, sarebbe troppo facile convincerti solo con quelle e c’è grande sicurezza in te. Allora lascia che te lo mostri, che ti mostri l’evidenza che hai cercato di negare tutta la sera». Attese il suo arrivo nella sala e tutti notarono il volto ammorbidito, e il walzer che sembrava aprire una serata appena conclusa, la risata dei trabocchetti nei movimenti e la carezza di uno sguardo che aveva già scelto: «Danzano meravigliosamente, che invidia!». Izana chinò il capo chiedendole con uno sguardo quale fosse il primo passo, Yui sorrise chiedendo all’orchestra di accompagnare il suo canto. Un canto dolce e tenero che gli riempì il cuore di gioia, la accolse in un lento mentre la voce richiamava le persone in attesa nella sala accanto: «Voglio danzare!». Le ragazze rimaste si guardarono intorno alla ricerca di compagni per prendere parte a quel ballo e godere solo della musica, li circondarono di coppie padri-figlie, fratelli e sorelle, sconosciuti tra loro per seguire i due ragazzi nel loro mondo. Yui strinse Izana senza accennare a lasciarlo andare, erano ormai agli sgoccioli, la festa era finita ma l’orchestra rifiutò di farla finire come in bilico e concesse ai due un terzo ballo che con passione e vitalità animò di nuovo tutta la sala, e un altro e un altro ancora. I sorrisi che li avevano circondati erano così pieni di divertimento ed euforia che Katrine fu costretta a dare la resa e con sguardo basso si diresse verso l’uscita. Raggiunse il padre scioccato sulla porta che al suo cedimento le afferrò il braccio per trattenerla ma le lacrime negarono, si liberò dalla presa per lasciare la sala. Dopo qualche minuto Izana alzò la mano per fermare la musica, era finita, Claus ricercò con lo sguardo la ragazza senza riuscire a trovarla: «Ha lasciato la sala pochi minuti fa. Se hanno affascinato anche la vostra attenzione, possiamo concludere questa festa con speranza, Claus».

Ormai erano rimasti solo loro due a guardare il silenzio: «Sei stata brava». Yui sorrise stringendogli la mano: «E tu sarai sfinito. Dovrei andare anche…». Non le lasciò finire la frase attirandola in un bacio e mettere fine a quella battaglia, Yui sorrise accarezzandogli il viso, avevano vinto: «Ti accompagno. Attendi all’entrata». La lasciò davanti alla porta per salire di sopra, Yui deviò lo sguardo rossa in viso con un sorriso emozionato sul volto accarezzò le labbra euforica. Si sorprese quando Izana la raggiunse con un borsone: «Dove vai con quello?». Izana sorrise divertito prendendo il cappotto: «Avevo già previsto di restare con te, o forse non vuoi?». Yui sussultò all’idea che sarebbero nuovamente restati insieme intimamente in un hotel a Vienna, negò nel panico quando Izana avanzò verso di lei bloccandola al muro, nessuno lo avrebbe fermato: «Potresti aver scelto un hotel infestato e chi ti terrebbe compagnia fino all’alba, se così fosse?». Yui rimase a guardarlo e poi scoppiò a ridere appoggiando la fronte alla sua: «Se la metti cosi non posso rifiutare. Assicurati che non sia io a doverti salvare questa volta». Si allontanarono per avanzare verso la porta in loro attesa: «Izana». Fermò i passi con un sospiro: «Resterò con Yui, per sicurezza». Claus arricciò le sopracciglia avanzando di un solo passo ma prima che potesse dire una sola parola Izana strinse Yui per le spalle: «Farò ritorno…». Gli lanciò uno sguardo di sfida nella sicurezza che non avrebbe combattuto: «Prima che il sole raggiunga il mezzo giorno». Claus rimase in silenzio a guardare la porta chiudersi: «Intendi lasciarli andare?». Sospirò stanco e ammirato da quella sfida vivida nei suoi occhi: «Conosco quello sguardo, non esiterebbe a scoccarmi contro una freccia dopo aver guadagnato il suo permesso senza chiedere il mio». Lorene sorrise fiduciosa nei due ragazzi augurando silenziosamente che riposassero bene. 
   
 
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