CAPITOLO
10- Kikyo
Si
sentì assalire da una morsa carica di tristezza. Sperava
vivamente di poter
tornare a casa con la nonna e dimenticare quella notte.
Mentre
pensava tutto questo non si accorse della presenza del demone di fianco
a lei.
La
ragazzina alzò lo sguardo verso l’alto e vide la
linea del mento del demone,
seguita da quella del naso affilato e della bocca severa.
Continuò
a fissarlo per un po’, come se fosse sorpresa.
E
così come era successo altre volte, anche in
quell’occasione il lampo non tardò
ad arrivare: quella confortante sensazione di aver già
osservato quei
lineamenti in quel modo.
Rin
si accorse della loro posizione, con la sua testa ancora incastrata
nella sua
spalla: arrossì violentemente e subito si sistemò
in posizione eretta sul
sedile. Con la scusa di essersi appena svegliata, si alzò in
piedi per poter
sgranchire le gambe.
-Volevi
stare da sola?- chiese lui senza cambiare tono.
-Sei
minorenne, hai bisogno di qualcuno che ti sorvegli- disse Sesshomaru
con voce
ferma senza darle l’opportunità di finire la frase.
Insomma,
Sesshomaru aveva fatto da baby-sitter quella sera.
Anche
l’infermiera sollevò un sopracciglio, consapevole
dell’infondatezza della
frase, ma non ebbe il coraggio di dirlo, come se Sesshomaru stesse
esercitando
silenziosamente un forza per convincere la donna… o forse
per incuterle timore.
In
ogni caso anche Rin non ebbe la forza di ribattere, tanto si sentiva
schiacciata dalla forza dello youkai.
Non
si accorse di Sesshomaru che si avvicinava verso di lei e che, con la
mano
artigliata, la guidava lungo il corridoio.
***
Quello
che avvenne dopo era piuttosto confuso nella mente di Rin: ricordava
appena la
strada di ritorno verso casa sulla vettura di Sesshomaru, lei che si
faceva una
doccia veloce per lavare via la tensione e il sudore, le sembrava di
aver
sentito Sesshomaru parlare al telefono con qualcuno.
In
qualche modo aveva indossato dei vestiti puliti e, con i capelli ancora
bagnati
avvolti nell’asciugamano, era scesa giù in
salotto, dove l’attendeva una tazza
di thè verde fumante.
Che
l’avesse preparata Sesshomaru? Difficile crederci,
però quella tazza non poteva
essersi materializzata lì sul tavolino come per magia.
Ecco
chi era la persona al telefono con lui, si era preoccupato di informare
la
persona che Rin riteneva tra le più care al mondo.
Sbiascicò
un “grazie” per poi prendere tra le mani la tazza
di thè verde.
Fu
in quel momento che Sesshomaru si voltò appena per poterla
osservare mentre
sorseggiava, tra un soffio e l’altro, la bevanda calda. La
osservò: così
piccola e debole, con i capelli bagnati che le ricadevano lungo le
spalle,
avvolta in una tuta vecchia e consumata. Il viso era struccato, libero
dal
trucco di scena, troppo pesante per una ragazzina della sua
età.
Curiosità.
Era
quello che provava in sua presenza.
E
per di più umana.
Una
sudicia volgare umana.
“Quando
morirò, voi vi
dimenticherete di me?”
“Non dire stupidaggini,
Rin”
Sensazioni
che lui non sopportava, non erano sotto il suo controllo.
Si
avvicinò lentamente, i capelli che ondeggiavano ad ogni
passo.
Prese
il suo cappotto e glielo adagiò sul corpo stanco per la
seconda volta.
***
Rin
si risvegliò solo nel tardo pomeriggio e la prima cosa che
vide fu il viso di
Kagome che la osservava pensierosa.
Le era stata data una stanza personale, con un
letto grande dalle lenzuola fresche. Rin non sapeva cosa dire, si era
sentita
imbarazzata davanti a quel lusso, lei che era abituata ad un semplice
futon.
La sera finalmente aveva potuto abbracciare la
sua nonnina, dal viso provato ma sempre dolce con la nipote. Purtroppo
l’anziana si trovava in una stanza di ospedale molto grande,
bloccata a letto
in compagnia di altre sei persone. Rin avrebbe preferito che si
trovasse in
camera da sola, circondata da più comodità, ma la
mancanza di denaro rendeva
questo impossibile.
Quando Rin li vide, un lampo le attraversò gli
occhi nocciola. Si era completamente dimenticata del suo ammiratore,
tanto si era trovata
in balia degli eventi.
Balzò giù dalla sedia, tutta eccitata, senza
nemmeno dare il tempo a Jinenji di dire qualcosa.
Glieli strappò di mano e si affrettò a cercare il
biglietto. Nel frattempo Kagome si era portata di fianco
all’amica, curiosa anche
lei di sapere cosa diceva il cartoncino di carta bianca.
Aspetto il suo prossimo spettacolo.
Il suo ammiratore”-
Che persona dal buon cuore doveva essere.
***
La vita di Rin era ripresa a scorrere come prima
ed ora, alla fine di maggio, si trovava sempre più alle
prese con gli esami
finali e le nuove prove.
Se per lei le cose si erano sistemate dopo la
rappresentazione, questo non valeva per la sua sensei: a pochi giorni
dallo
spettacolo un articolo aveva fatto la sua comparsa sulle prime pagine
dei
peggiori rotocalchi.
Non ci era voluto molto per capire che il
promotore di quell’articolo fosse Naraku. Qualche ragazzo
della compagnia aveva
insinuato che ci fosse anche lo zampino di Sesshomaru, ma non era mai
stato
detto in presenza di Inu-Yasha. Rin non sapeva cosa pensare: non era
difficile
dubitare di Naraku, anche in assenza di prove, ma su Sesshomaru proprio
non
sapeva cosa pensare. Una piccola parte dentro di lei sperava che fosse
del
tutto estraneo alla vicenda.
L’effetto domino non aveva tardato ad arrivare:
molti allievi avevano abbandonato la scuola, così come molti
sponsor avevano
fatto un passo indietro. Era scontato che anche la vittima diretta si
era
ritirato da quel sodalizio economico.
Doveva assolutamente fare qualcosa per
risollevarsi. Fu durante un fresco pomeriggio di aprile che ebbe
l’idea
di iscrivere la sua compagnia ad un concorso di recitazione che si
sarebbe
tenuto a settembre. Il premio prevedeva una consistente somma di
denaro, quel
tanto che bastava per potare avanti la scuola per qualche anno, in
attesa di
altre risorse.
Mettere in scena “Peter Pan” era sembrata la
scelta più congeniale alla compagnia.
I ruoli erano stati decisi nel giro di
pochissimo tempo: Kohaku sarebbe stato Peter Pan, mentre Rin Wendy,
seguiti da
Kanna nel ruolo di Thinkerbell.
Più il tempo passava, più le ragazze legavano.
Si scambiavano confidenze e segreti e più di una volta Rin
si era ritrovata a
fantasticare con l’amica riguardo l’aspetto
dell’ammiratore: secondo Kagome era
in realtà una donna, mentre Rin si era convinta che fosse
una persona anziana molto
gentile.
Nella
mente della ragazza si formulò la domanda
se avesse mai recitato così male in vita sua. Sapeva che
quella Kikyo era per
forza sua sorella, non solo per il cognome, ma anche perché
faceva menzione dei
genitori e, insomma, quante probabilità c’erano
che esistessero due Kikyo con
lo stesso cognome e gli stessi genitori?
“Una
delle giovani voci più talentuose del
nostro paese” l’avevano definita.
Provò a calarsi nei suoi panni, la sola idea di
sentire quella sgradevole sensazione di competizione, dalla quale
peraltro
sarebbe uscita sempre perdente, la fece sentire triste, molto triste.
***
La
penna scorreva senza esitazione lungo la
pagina bianca del suo block notes. Le parole sgorgavano spontanee dalla
sua
mente.
Scese
velocemente le scale e si trovò davanti
l’unica persona che mai avrebbe pensato di incontrare: sua
sorella.
Fu proprio Kikyo ad accorgersi della presenza di
Kagome.
Buonasera a tutti voi lettori. Sì, lo so: ho aggiornato tardissimo. A mia discolpa posso dire di aver passato un periodo piuttosto incasinato, a causa del lavoro soprattutto. Inoltre devo aggiungere anche la mancanza di ispirazione, o meglio, la trama è abbastanza delineata ma non sono soddisfatta della mia scrittura. Ho una sorta di blocco dello scrittore, ma mi sono fatta forza e ho tirato fuori qualcosa. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, nonostante tutto. Abbiamo avuto modo di conoscere un altro personaggio: Kikyo. E vi assicuro che porterà non poco scompiglio all'interno della trama.
Credo che nei prossimi capitoli velocizzerò un po' gli avvenimenti, in modo da potermi soffermare su una Rin sedicenne, dopotutto ora è ancora una ragazzina di quttordici anni e non ce la vedo proprio relazionarsi con Sesshomaru in maniera più da "amante", per ora si tratta solo di una ragazzina con una sorta di cotta nei confronti di una persona molto più grande di lei.
Ringrazio come sempre le persone che commentano i vari capitoli, in particolare Gaudia, ladyathena, Maria76 e Seydna, che ormai considero fedelissime.
Cercherò di aggiornare al più presto.
Al prossimo capitolo!!!