Il cimitero di Heartland City si trovava in periferia, un bellissimo parco in cui la prima cosa che si notava era il profumo dei fiori. Esso aveva l'architettura cattolica, di conseguenza vi era una chiesa. Rio non sapeva perché IV l'avesse portata lì, l'unica cosa che le disse era che aveva bisogno del suo aiuto.
«Quando mi vorrai dire perché siamo qui e in cosa dovrei aiutarti?» domandò Rio impaziente di conoscere le motivazioni del ragazzo.
«Presto lo scoprirai.»
IV le prese la mano e iniziò a correre verso la chiesa, abbandonata da secoli. Rio la osservò meravigliata, l'imponente struttura si eregeva verso il cielo e la luce che entrava e usciva dalle vetrate esibiva un bellissimo gioco di luci. IV accennò un sorriso vedendo lo stupore della ragazza.
«Tutte le domeniche V e Kaito entrano in questa chiesa ed escono dopo qualche ora, voglio sapere cosa fanno. Mio fratello è uno scienziato e gli scienziati non sono religiosi.» IV guardò Rio con uno sguardo malizioso, che la ragazza trovò irritante.
«Ed io cosa centro? Potevi benissimo scoprirlo da solo.»
«Visto che sei cattolica ne sai più di me di questo edificio e poi non sei curiosa di sapere cosa stanno facendo?»
IV la guardava fiducioso, nella speranza che la ragazza capisse quanto fosse importante per lui scoprire questo segreto. Rio d'altro canto non era per niente interessata a quello che facevano V e Kaito, ma non riuscì a dire di no a IV.
«Se ci tieni così tanto va bene, ma sei in debito con me»
IV saltò dalla gioia e Rio, divertita da quella scena, non lo fermò per godersi il momento. In tutto ciò si stavano ancora tenendo per mano e sembrava che nessuno dei due volesse separarsi.
«Come entriamo nella chiesa, la porta principale è chiusa con un lucchetto» domandò IV.
Rio lo tirò verso una parte dell'edificio dove vi era un'altra porta più piccola e soprattutto senza lucchetto. I due ragazzi la spinsero con forza e si aprì con un gran frastuono dato che era tutta arrugginita. Rio lo condusse in vari corridoi, sembrava sapesse dove stesse portando il ragazzo.
«Non mi sembra una chiesa, dove sono il tavolo e le panchine?» domando IV spaesato.
«Questa è la canonica, la casa del clero cattolico, più avanti ci dovremmo trovare nel transetto e vedrai il tavolo. Contento?»
Rio si fermò davanti ad una porta in legno e fece cenno di silenzio. L'apri lentamente e i due ragazzi sbirciarono al suo interno. Kaito e V si stavano sbaciucchiando seduti sulla panchina in prima fila. Richiusero subito la porta senza fare rumore e si scambiarono uno sguardo incredulo ed imbarazzato. Uscirono di corsa dalla canonica senza farsi vedere e si sedettero su una panchina del cimitero. Rimasero a lungo seduti, Rio fu la prima a rompere il silenzio che si era creato.
«Wow... non credevo che ci fosse del tenero tra di loro.»
«Tu lo chiami tenero? Ci mancava poco e facevano pure sesso!» disse IV a voce bassa per non farsi sentire da testimoni indesiderati.
«Dovresti essere contento, hai scoperto il loro segreto.»
«A questo punto preferivo solo saperlo, non riuscirò più a vedere mio fratello allo stesso modo.»
In lontananza si sentii la musichetta del camion dei gelati, che si fermò vicino all'entrata del cimitero.
«Gelato!» esclamò Rio, voltandosi verso il camioncino.
«Almeno per un po' non penserò a mio fratello»
I ragazzi andarono dal camioncino e presero il gelato. Rio iniziò a frugare nella sua borsa in cerca del portafogli che probabilmente aveva dimenticato a casa. IV pagò per entrambi e tirò la ragazza verso la panchina più vicina.
«Non dovevi pagare anche per me» disse Rio seccata.
«Ho saldato il mio debito, grazie per avermi aiutato.»
Rio lo guardò sorpresa, era la prima volta che IV ringraziasse qualcuno. Iniziarono a mangiare il gelato e a scherzare tra di loro quando V e Kaito li notarono.
«Non sapevo ci fosse del tenero tra loro due» disse V, sorpreso di vederli insieme.
«Da cosa l'hai capito?»
«Guarda, si stanno tenendo per mano» rispose V, facendolo notarte a Kaito.
I due sorrisero e se andarono insieme senza fare smancerie. Nessuno che li guardasse avrebbe capito che loro due avessero una relazione, un piccolo segreto che condividevano a loro insaputa con Rio e IV.