Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Klo89    12/07/2019    0 recensioni
Una nuova guerra è alle porte. Una misteriosa fanciulla si ritrova al Grande Tempio al cospetto dei Cavalieri d'oro. Quale ruolo avrà nella battaglia che si profila all'orizzonte?
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gold Saints, Nuovo Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I tre Déi si ritrovarono in un luogo oscuro e lugubre. L'aria era rarefatta e il rumore del vento portava con sé quelli che sembravano lamenti disperati e malinconici. Era una zona aspra e desolata. Le tenebre la avvolgevano, cariche di dolore e di angoscia.Speranza, pace e luce erano concetti che sembravano non aver mai raggiunto quei luoghi.

Dinanzi a loro si ergeva un palazzo le cui possenti mura erano circondate da un triplice bastione. Il perimetro era formato da un fiume di fiamme roventi dalle quali non traspariva alcuna luce, ma un buio quasi trasparente, una tenebra nella quale si poteva scorgere sventura, dolore e morte.

Varcata l'enorme porta, ai cui lati erano collocate possenti colonne, i tre si ritrovarono all'interno di una maestosa stanza al cui centro si ergeva quella che sembrava una massiccia sfera di energia, nera come la pece, la quale era cinta da enormi catene scintillanti che la avvolgevano nel tentativo di contenerla. Sulle catene erano posti dei sigilli che impedivano all'energia di liberarsi.

Intorno alla sfera erano collocate delle colonne alle cui estremità si ergeva un capitello decorato con volute. Ogni colonna aveva un anfora di forma e dimensioni differenti. Sopra ciascuna si potevano scorgere differenti sigilli.

< Si può sapere cosa pensavi di fare? Hai rischiato di rovinare tutto! > tuonò la voce di Erebo. Era furibondo. Attorno a lui il cosmo risplendeva pronto a esplodere.

Moros appariva inerme dinanzizi la maestosità del padre. Tutto ciò che desiderava era compiacerlo. Aveva passato secoli al suo fianco apprendendo tutto ciò che il genitore aveva da insegnargli. Essendo un Dio doveva imparare a maneggiare il Thymòs, il principio vitale che racchiude in sé tutta la forza e l'energia necessaria per plasmare l'universo e da cui gli Déi traevano tutto il loro potere.

< Padre non capisco il vostro indugio. Finalmente la ragazza è giunta nel nostro mondo. Il tempo è propizio per liberare il nostro signore e i nostri fratelli dalla prigionia durata secoli >.

Il padre lo guardava con fare severo. Rispetto a lui il figlio era ancora molto giovane e non aveva mai combattuto in guerra. Aveva ancora molta strada da fare per maturare l'esperienza necessaria a farlo agire non seguendo l'impulso, bensì seguendo la ragione indispensabile per raggiungere l'obiettivo che si erano prefissati.

Con un semplice gesto della mano scaraventò il figlio contro una parete.

Moros non avrebbe mai reagito o combattuto contro suo padre. Si sentì avvolto da una possente energia che gli impediva di muoversi e di respirare. Il suo corpo fu percorso da quelle che sembravano scariche elettriche che gli provocavano un dolore lacerante perchè non solo ferivano il suo corpo immortale, ma laceravano anche il suo Thymòs penetrando nella profondità della sua essenza.

Erebo si sentì afferrare il braccio.

< Basta così fratello mio. La giovane età di tuo figlio l'ha fatto reagire d'impulso. Le sue azioni, per quanto infantili possano risultare, erano volte a compiacervi > disse Notte rivolgendo il suo sguardo al giovane. Dai suoi occhi traspariva una comprensione quasi materna.

< Sei troppo tenera! Siamo in guerra e non possiamo permetterci errori stupidi > rispose alla sorella. Poi rivolgendosi al figlio, su cui aveva allentato la presa, disse < con le tue azioni figlio non solo mi hai disonorato, ma hai anche messo in pericolo la nostra missione. Sono sconcertato dalla tua stupidità. Pensi che non abbia la forza necessaria per spazzare via il Santuario? > urlò.

Dal suo corpo scariche di energia si diffusero per tutto l'ambiente distruggendo le pareti e lacerando il soffitto. Poi voltandosi e dando le spalle al figlio si diresse verso il centro della stanza. Dinanzi a lui si trovava l'enorme sfera. Allungò una mano ma i sigilli si illuminarono emanando un'energia tale da bruciargliela lesionando in un istante tutto il derma.

Erebo si guardò la mano che era stata carbonizzata dall'energia sprigionata dai sigilli. Non provava dolore. Quella ferita non era nulla in confronto alla sofferenza provata per essersi visto portare via tutta la famiglia, ad eccezione di sua sorella e di uno dei suoi figli, troppo piccolo all'epoca per prendere parte alla battaglia. Una guerra furente combattuta tra gli Dèi dell'Olimpo e gli Dèi Primigeni.

Un rumore assordante lo riscosse dai suoi pensieri. Alcuni sigilli che avvolgevano la catena si stavano dissolvendo.

< Il tempo non è ancora giunto. I sigilli si stanno dissolvendo, ma la ragazza non si è ancora ridestata. I suoi poteri sono ancora dormienti e senza il suo Thymòs risulta del tutto inutile.Questo è il motivo per cui non ho ancora agito >.

Moros si sentì stupido. Attaccando il Santuario aveva rivelato ai Cavalieri d'Oro, gli unici che avrebbero cercato di contrastarli, la loro identità. Se prima potevano agire nell'ombra, indisturbati, adesso avrebbero dovuto alzare la guardia in previsione di un imminente attacco da parte dei nemici i quali tuttavia non avevano ancora capito cosa stesse succedendo.

< Padre, vi chiedo perdono. Ho agito d'impulso senza pensare al fatto che per il momento la ragazza risulta del tutto inutile. Mi rendo conto che così facendo ci ho esposti >.

< Dobbiamo attendere che la ragazza si desti. Nel frattempo i sigilli si stanno dissolvendo liberando la forza del nostro signore la quale sta risvegliando gli antichi. I Cavalieri di Athena non rappresentano una minaccia, tuttavia la loro determinazione è ciò che nelle varie epoche gli ha permesso di predominare sconfiggendo i propri nemici. Non bisogna sottovalutarli. Molto presto si troveranno ad affrontare delle prove dalle quali potrebbero non uscire indenni. Ciò che ora dobbiamo fare è risvegliare il Thymòs della ragazza. Ti ordino di non allontanarti dai nostri domini, pena la morte. Sono stato chiaro? > ringhiò Erebo.

Moros chinò la testa in segno di approvazione e si allontanò dalla stanza.

< Non pensi di essere stato troppo duro con lui? È cresciuto nelle tenebre privato della sua famiglia. Essendo troppo piccolo al momento della guerra non ha potuto nemmeno cercare conforto nei propri ricordi > disse Notte poggiando una mano sulla spalla di Erebo. Il suo tono era nostalgico. Troppo dolore aveva dovuto affrontare a causa di quei nefasti avvenimenti.

< Non è questo il momento dei sentimentalismi sorella. Il tempo è quasi propizio. Finalmente dopo secoli di attesa possiamo liberare nostro padre e signore Caos, i nostri fratelli e figli dalla prigionia > rispose Erebo. Detto ciò il suo sguardo si perse contemplando l'enorme sfera.

Sapendo che la conversazione era ormai finita Notte svanì lasciando dietro di lei il fratello immerso nei propri ricordi.

 

 

N.d.A. Buongiorno a tutti! Scusate il ritardo con cui pubblico il capitolo! Come sempre vi invito a farmi sapere cosa ne pensate! Ringrazio chi sta continuando a seguire la storia!

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Klo89