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Autore: wangiebaexo    12/07/2019    0 recensioni
Non aveva idea di quanto si stesse sbagliando, di quante volte gli avesse mentito attraverso quelle parole. Chan Yeol non aveva idea di quanto l'instabilità mentale di Baek Hyun fosse più grande di lui e di quello che potesse fare per aiutarlo.
E, agonizzando, si stavano mandando a fondo, stringendosi la mano per salvarsi a vicenda. Ma nessuno dei due aveva la forza per poterlo fare, nessuno dei due ne aveva la capacità.
[ChanBaek/BaekYeol]
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Sehun, Sehun, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Waiting For You - XXII

 

15 Settembre 2014.

 

Da un mese e quindici giorni, se avesse potuto Park Chan Yeol avrebbe dato tutto quello che possedeva pur di rivedere gli occhi del suo amato - così profondi da poterci perdere in qualunque momento - e il sorriso raggiante con cui lo salutava ogni volta che si incontravano.

Da un mese e quindici giorni non aveva più una concezione del tempo, tutto era diventato immobile, statico. E forse, in un piccolo meandro nascosto da qualche parte dentro di sé aveva perso le speranze. Da quando Baek Hyun era entrato in coma, la sua vita aveva preso una ripida e tortuosa discesa, mentre il tempo era diventato uno dei suoi ultimi problemi. 

Da un mese e quindici giorni passava le giornate accanto al freddo letto su cui giaceva inerme e bloccato il ragazzo che amava. Lo aiutava a muovere i muscoli delle gambe e delle braccia, lo aiutava a pulirsi e gli parlava in tutti i momenti che trascorreva con lui, sperando, che prima o poi, quest'ultimo gli rispondesse. Ma i giorni scorrevano inesorabilmente e Baek Hyun non accennava a dire una parola, a fare un movimento, a dargli una speranza. 

Una speranza che lo facesse resistere per tutto quel tempo, che gli desse la forza di andare avanti. Ma Chan Yeol stava lentamente perdendo la forza per reagire a quella situazione; si stava arrendendo. Ma in fondo, arrendersi non significava non amarlo, ma abbastanza da lasciarlo andare.

Un mese e quindici giorni.

Byun Baek Hyun era in coma da così tanto tempo e in condizioni così instabili, che i dottori avevano dato basse possibilità di ripresa. La caduta non era stata fatale, ma aveva danneggiato il cervello e avevano paura di qualche possibile ripercussione futura. A Chan Yeol tutto questo non importava: voleva solo che si svegliasse, che dicesse il suo nome e che lo baciasse come non aveva mai fatto prima di allora. Voleva solo riaverlo, chiedergli perdono per tutto e poter tornare a quello che erano e che potevano essere in futuro.

Dopo un mese e quindici giorni, Byun Baek Hyun fece il suo primo movimento, una piccola speranza. Le sue esili dita si contrarranno per un millesimo di secondo sotto gli occhi scioccati di un incredulo Park Chan Yeol. Occhi che si stavano lentamente riempiendo di lacrime di gioia, lacrime che stavano lavando via spazzando quelle di dolore, tristezza e desolazione. Il giovane non seppe nemmeno come reagire a quella situazione: aveva immaginato milioni di volte quello scenario eppure in quel momento si ritrovò solo in lacrime, senza parole e con il cuore in gola.

Poi Baek Hyun aprì i suoi occhi e fu come se il mondo fosse crollato in piccoli pezzi atterrando su Chan Yeol; come se un palazzo di cristallo fosse stato distrutto dalla dura realtà. In un attimo quella speranza che stava lentamente svanendo nel minore, diventò consapevolezza; qualcosa che lo distrusse anche più dell'attesa del coma. 

Il maggiore roteò gli occhi per la stanza, senza riconoscerla. Vedeva solo le pareti bianche e tutto quello che ricordava era il vuoto. Il suo respiro iniziò a farsi pesante mentre cercava di rammentare quello che era successo: perché fosse lì, chi fosse il ragazzo accanto a lui, ma tutto quello a cui riusciva a pensare era il nulla. Un vuoto nella sua memoria che si impossessò di lui come un'infezione. E la consapevolezza di essere senza un passato, una parte di sé, lo resero ancora più vulnerabile.

A scuoterlo da quell'esile momento fu la voce di Chan Yeol, una voce profonda e calda che non riconosceva, un viso di un ragazzo che non ricordava e il tocco di uno sconosciuto che lo stringeva. 

«Baek», lo chiamò il minore in lacrime. «Sei sveglio... Non ci speravo più».

Quando Baek Hyun si accorse che la sua mano sinistra era stretta tra quelle dell'altro ragazzo, istintivamente, la allontanò rapidamente con un gesto brusco. Un gesto che agli occhi di Chan Yeol non passò inosservato, ma che non lo fece preoccupare poiché troppo assorto nella felicità del risveglio del maggiore. 

«Dottore! È sveglio!», urlò il ragazzo, mentre il medico curante di Baek Hyun passava. Quest'ultimo sorrise genuinamente prima di fare un controllo. Baek Hyun venne accecato da una luce bianca e poi gli venne tolto la mascherina per l'ossigeno. Si sentì quasi libero, ma il senso di vuoto nel petto rimaneva lì ad opprimerlo.

«Come stai Baek Hyun?», chiese il medico, sorridendogli. «Ti fa male qualcosa?»,

Baek Hyun lo guardò per una frazione di secondo e poi disse: «Cos'è successo? Che ci faccio qua?».

«Non ricordi? Hai tentato il suicidio, buttandoti dalla finestra della tua stanza».

Baek Hyun chiuse gli occhi, cercando di assimilare le parole dell'uomo: uno ad uno. Suicidio? Lui aveva provato a suicidarsi? La sua mente rievocò il ricordo della foglia che cadeva, ma nient'altro. Perché avrebbe dovuto? Perché il suicidio? Cosa era successo?

«Non ricordo nulla, perché avrei dovuto farlo?».

«Dovresti dirlo tu a noi, Baek», intervenne Chan Yeol, avvicinandosi di nuovo al ragazzo. «Ho pensato di perderti di nuovo».

Baek Hyun lesse il dolore negli occhi di Chan Yeol, un sentimento che lo faceva sentire leggermente a disagio. Lo aveva ferito? Perché? Come?

«Tu...», Baek Hyun lo guardò confuso, corrugando la fronte. «Chi sei?».

Due parole ebbero la forza di un vulcano, di un tornado in piena potenza e di un uragano senza fine. Una tempesta che stava lentamente e violentemente spazzando via tutto: la speranza che Chan Yeol aveva riposto in un nuovo inizio svanì all'istante e realizzò la cruda realtà. Una realtà che mai aveva immaginato, ma che forse avrebbe dovuto. 

«Come chi sono...», Chan Yeol rise agitato. Una risata che di divertente non aveva nulla, ma che di ansia e disperazione era ricolma. «Baek, non scherzare, per favore. Sono Chan Yeol».

«Scusami...», fece una pausa, cercando di essere il più delicato possibile. «Ma non so chi tu sia».

Fecero dei controlli approfonditi, controlli che Chan Yeol smaniava di ottenere il prima possibile. E quando li ottenne, fu come un gettito di acqua gelida in faccia. E la realtà che tanto stava evitando divenne concreta, evidenteamnesia, perdita di memoria. Il minore non seppe come reagire a quelle parole: nulla poteva ferirlo più di così.

Baek Hyun soffriva di amnesia. Dopo il colpo a causa della caduta, la sua mente aveva cancellato completamente il ricordo di Park Chan Yeol. Il loro amore, la loro felicità, il loro dolore e la forza che si davano a vicenda.

Nulla, non si ricordava nulla. Per Baek Hyun tutto quello che avevano passato e vissuto fu come una macchia nella sua vita ed era stata eliminata via da una nuova pittura. 

Un colore nuovo e fresco: Byun Baek Hyun era tornato a essere il ragazzo spensierato che era, prima di cadere nella depressione. 

E Park Chan Yeol non era più nessuno.

 

 

 

|| || ||

 

15 Settembre 2015.

 

Oh Se Hun sprofondò il corpo sulla la panchina, aspettando che il maggiore dicesse qualcosa. Qualunque cosa pur di farlo parlare. Era da giorni che non gli diceva nulla, nessun pensiero, nessun ricordo, niente di niente. E questo preoccupava estremamente Se Hun.

«Hyung, perché non dici nulla?», gli chiese, volendo capire il perché di quell'ermetico silenzio. «Cos'è successo?».

Baek Hyun, che fino ad allora, avrebbe solo voluto sparire e tornare indietro nel tempo, lo guardò e gli sorrise. Un sorriso mesto, pieno di tristezza e rimpianti.

«Se Hun la mente umana è così assurda», disse, ridendo. Una risata ricolma di lacrime nascoste. Il minore la trovo inquietante, quasi spaventosa. «Può farti dei brutti scherzi. Scherzi che ti rovinano la vita in un attimo».

«Di cosa parli?».

Baek Hyun rimase in silenzio per un po', pensando alle giuste parole da usare. Parole che in quel momento sembravano ucciderlo lentamente.

«Se Hun dimenticai tutto. Tutto il nostro amore, le nostre risate, le nostre lacrime, il nostro dolore. Tutto svanì in un attimo. Il mio cervello dimenticò Chan Yeol e il mio amore per lui, il suo amore per me».

Se Hun non disse nulla, lo lasciò continuare, incredulo.

«Amnesia». Baek Hyun rise. «Che brutto scherzo del destino, o forse non proprio. Alla fine, cancellando Chan Yeol dalla memoria, tornai quasi a essere il vecchio me. Un ragazzo spensierato che non dipendeva più da nessuno, dall'amore di nessuno. Ma questo mi rendeva vuoto. Vuoto dentro. C'era qualcosa che mancava e lo sapevo ma non volevo scoprire cosa fosse perché, a volte, molti segreti devono rimanere tali, Se Hun. Segreti sepolti nell'animo».

Il silenzio che alleggiò fu ricolmo di parole nascoste e impronunciate. Parole che prima di allora Baek Hyun non aveva mai osato dire, ma che aveva tanto pensato sperando non fossero reali.

Ma la verità era che Park Chan Yeol non era mai stata la sua cura, ma la micia che fece innescare tutto. E il loro amore, il fuoco che lo fece scoppiare. Probabilmente, se non lo avesse mai incontrato, il maggiore non avrebbe mai patito tutto quel dolore e quella sofferenza, ma allo stesso tempo, non avrebbe mai provato tutto quell'amore e quella felicità. Poiché Baek Hyun non rimpiangeva nulla di quello che aveva passato perché i sentimenti che provava per il suo amato erano qualcosa che andavano oltre e superavano il dolore che aveva e stava provando.

Baek Hyun era così follemente innamorato da desiderare di ricongiungersi con Chan Yeol in qualsiasi maniera, ma l'unica era la morte.

  
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