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Autore: Celtica    14/07/2019    2 recensioni
Jon/Sansa | Post ottava stagione | link video nei vari capitoli
Sansa regna in solitudine sul nord quando riceve la visita di Jon Snow, venuto a renderle omaggio. Rivederlo la fa sentire ancora più sola, così decide di chiedergli di restare. Lui rifiuta, ma torna a Grande Inverno quando Sansa viene colpita da una freccia. Chi ha attentato alla sua vita?
Per scoprirlo, Jon, Arya e Brienne tornano a Grande Inverno.
Dal capitolo 7:
“«Ti hanno picchiata?»
La voce di Jon è dura come il granito della fortezza, fredda come il nord.
«No.» A quella domanda, a quel tono, quella di Sansa si riscalda invece come le sorgenti sotterranee che danno calore all’intero castello. Insieme, sono la voce dell’inverno, un intreccio di ghiaccio e fuoco, di calore e gelo. Perché uno non può esistere senza l’altro.”

Dai prossimi capitoli:
«Non mi è permesso prendere moglie.»
«Bene. Perché io non voglio più essere la moglie di nessuno.»

Jon/Sansa | Arya/Gendry | Brienne/Tormund
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Brienne di Tarth, Gendry Waters, Jon Snow, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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8. Non sono la tua Regina

Video Jonsa

 

8

Non sono la tua Regina

 

 

S

ansa continua a fare quel sogno. Mani che si intrecciano, occhi che si cercano, corpi caldi al sole. Ciocche di capelli neri tra i fili d’erba.

Al risveglio, però, l’attende la neve. Fuori dalla finestra il mondo è bianco, sopra e sotto il cielo. Si porta una mano sul cuore, incapace di dimenticare.
Da quasi una settimana Jon non torna a tenerle compagnia. Passa solo a salutarla, tiene gli occhi a terra e se ne va.
“Ho delle ricerche da fare”, dice ogni volta.
Solo che Sansa non gli crede.
Fa così da quando l’ha vista seduta sul letto, mentre attendeva che il Maestro tornasse a cambiarle le bende. Da quando i loro occhi si sono incontrati.
Un istante così breve… eppure Sansa ha colto quello sguardo. Ha capito. Jon ha capito. Ecco perché non torna a trovarla. Deve aver visto ciò che ora lei vede sempre nei suoi sogni. Deve disprezzarla per questo.

Ora, quando la guardia bussa alla porta, aprendola di pochissimo, Sansa trattiene il fiato riconoscendo Jon.
Lui lascia la porta socchiusa, resta lontano da lei. «Il Maestro dice che tra qualche giorno potrai lasciare queste stanze.»
Perché non chiude la porta?
«È così.»
Jon solleva gli occhi – un istante brevissimo, di nuovo. «Non sembri felice.»

E come potrei? Mi stai evitando.

«Non lo sono.»
Lui sposta il peso da un piede all’altro, passando in rassegna la parete con lo sguardo. È più nervoso del solito. «Li prenderemo, non temere.»
«Non ho paura» mormora Sansa.

Sì, invece. Ma non di ciò che pensi.

Tira le pellicce fino alle labbra, come se si vergognasse di lui. Jon sembra cogliere quel gesto, e si fa ancora più teso. Piega il collo in avanti.
«Dovresti averne» dice, ma la sua voce è strana. Non sembra riferirsi ai suoi nemici.
A quella frase, alza gli occhi e li incolla ai suoi.

«Tu hai paura?» sussurra Sansa.
«Sì.»
«Di cosa?»
Jon si avvicina al letto, aggrotta la fronte. «Non è ovvio? Ho paura che qualcuno ti faccia del male.»

Qualcuno.

Sansa sente un campanello d’allarme a quella parola. “Qualcuno” include chiunque.
«Intendi chi ha provato a uccidermi?»
«Sì» dice, poi fa un passo indietro, verso la porta socchiusa. «Anche.»

«Chi altro?»
Ora Jon non riesce più a guardarla. Ogni cosa in quella stanza sembra più interessante di lei. Soprattutto la porta.
«Cosa non mi dici?» chiede. «C’è qualcosa che dovrei sapere?»
«Nulla. Non preoccuparti. Pensa solo a guarire.»
Poi fa un veloce inchino e in due passi è all’entrata.

«Jon» mormora Sansa, avvinghiandosi alle pellicce.
Vorrebbe chiedergli di restare, parlare con lui di quello sguardo, spiegargli che non è nulla, proprio nulla, e passerà da solo. Vorrebbe dirgli che si è sbagliato, che non ha capito, che tra loro c’è solo affetto e lei non ha mai – mai – desiderato di più.
Lui si volta, in attesa.

Non vede l’ora di andarsene.
Non vuole restare solo con me.

«Niente» dice.

Jon non aspettava altro: posa la mano sulla maniglia e la tira verso di sé. Esce richiudendola alle sue spalle.
Non sono la tua Regina, pensa Sansa. Lunghi capelli quasi bianchi, un drago incatenato ai suoi abiti.
Sansa scorre il dorso della mano sulla pelliccia, ricordando Daenerys coprirla con la sua. Il suo sorriso…

“Amo tuo fratello.”
Non è mio fratello. Quanto avrebbe voluto saperlo prima! È tuo nipote.

La Regina dei Draghi è morta, eppure continua a tormentarla. Sansa immagina il suo spettro vagare nella Sala Grande, frapporsi tra lei e Jon…

“Grande Inverno è tua, Altezza.”

Ora, Sansa preferirebbe gettarsi nel fuoco piuttosto che ripetere quelle parole.
Jon ha preferito la Regina d’argento a lei. Jon non riesce nemmeno più a guardarla.

 
Nel cortile della fortezza c’è movimento. Jon vede le guardie correre avanti e indietro, come se non avessero un capo a guidarle.
«Cosa succede?» chiede.
«Sembra che ci siano dei Bruti al cancello, Lord Comandante.»

«Dei Bruti?» Tormund. Spettro!

Jon corre per raggiungere l’ingresso principale di Grande Inverno, urlando ai soldati. «Aprite! Aprite le porte!»
Fa segno agli arcieri sulle mura, ma tutti sembrano nel dubbio. Se anche l’hanno riconosciuto, non è più il Re. Non è più niente. Non ha potere nel castello.
Raggiunge gli uomini che dovrebbero lasciar entrare i Bruti. «Cosa state aspettando?!»
«Abbiamo degli ordini, Lord Comandante. Non possiamo far entrare nessuno.»

«Loro sono dalla nostra parte! Sono stato io a farli venire qui.»

Poi vede maestro Ronald passare davanti alle stalle, e lo chiama. «Maestro, dì alle guardie di aprire le porte. Lo vuole la Regina.»
«Tu non parli per lei» sibila una guardia.
«Sua Maestà non mi ha detto niente» replica il Maestro, avvicinandosi. «Chi c’è fuori dalle mura?»
«Bruti, Maestro» interviene un uomo. «Hanno oltrepassato la Barriera.»

Jon alza la voce, si rivolge a tutti gli uomini di guardia – e al maestro. «Avete dimenticato chi ci ha aiutati a riprendere Grande Inverno? Avete dimenticato chi ha combattuto al nostro fianco contro il Re della Notte?» Si guarda intorno, cercando gli occhi di ogni uomo che possa ascoltarlo. «Io non l’ho dimenticato!» grida. «E da Lord Comandante dei Guardiani della Notte vi dico che mai più la Barriera dividerà i domini degli uomini! Qualunque uomo – Bruti, ladri e bastardi – sarà sempre il benvenuto al Castello Nero.»

«Qui non siamo al Castello Nero. Non siamo amici dei Bruti» dice uno.
Ma altri scrollano la testa, incerti.
«Quando i morti hanno attaccato il castello, è stato un Bruto a salvarmi la vita» mormora uno.
«Io ho salvato quella di un Bruto» dice un altro. «E lo rifarei.»

Il Maestro passa tra loro, accarezzando la catena che porta al collo. «È stata la Regina a ordinare di chiudere le porte, di non fare entrare nessuno. Non sappiamo chi l’abbia attaccata.»
Jon torna a rivolgersi agli uomini. «Ma sappiamo chi non è stato: i Bruti! Non c’erano Bruti al castello quel giorno.»
«Come lo sai?» domanda un uomo.
«Ero lì» risponde Jon. Poi si volta verso il Maestro. «Avverti la Regina che Tormund Veleno dei Giganti è venuto a proteggerla. Sarà lei a dirti di lasciarli entrare.»


n

N.d.A.:

Il link al video di oggi è nuovo nuovo, pubblicato oggi. Ho preferito usare la stessa copertina di questa storia, visto che inizialmente ero intenzionata a farne un trailer. Cosa pensate dei video su got? Se il capitolo vi è piaciuto, fatevi sentire! A presto!
Celtica


   
 
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