Lo chiamavano William il “sanguinario” quando era in vita, per via delle sue poesie definite talmente terribili da urtare le orecchie fino a farle “sanguinare”.
Ironia della sorte ora, per tutti, lui era Spike il sanguinario, e non certo per i versi sgraziati, ma per i segni lasciati sui corpi delle sue vittime.
Spike sbuffò infastidito da quel tempo umido e dannatamente piovoso. Aveva vissuto in tanti posti, ma il clima dell’Inghilterra non gli era mai andato giù, rendeva il suo umore ancora più cupo e i suoi pensieri pesanti e ancora più violenti.
Aveva voglia di uccidere, per non pensare.
“Storia partecipante al Contest "A zonzo nel tempo!" indetto da _Vintage_ sul forum di EFP.”