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Autore: thewordsthief    18/07/2019    2 recensioni
Dal testo:
"Sono giorni che non faccio altro. Me ne sto qui, seduto su una sedia scomoda, ascoltando i passi provocati dal viavai di infermieri e scuotendo leggermente la testa quando qualcuno mi chiede se ho bisogno di qualcosa, perché l’unica cosa di cui avrei bisogno ora è un miracolo che possa salvarti, e non sono gli infermieri quelli a cui dovrei rivolgermi per ottenerlo."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ted Mosby, Tracy McConnell
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Stai dormendo, e io ho perso la cognizione del tempo.
Si è fatto tardi ormai, gli ultimi raggi di un sole morente si intrufolano dalla finestra socchiusa, tingendo di mille sfumature d’arancio il tuo viso troppo pallido. Sono rimasto seduto qui per tutto il pomeriggio, senza nient’altro da fare se non tentare di imprimere i tratti del tuo viso per sempre nella mia mente. Non che io ne abbia bisogno, conosco il tuo volto a memoria ormai, ma sono terrorizzato all’idea di non riuscire a mantenere vivo il tuo ricordo. Sono giorni che non faccio altro. Me ne sto qui, seduto su una sedia scomoda, ascoltando i passi provocati dal viavai di infermieri e scuotendo leggermente la testa quando qualcuno mi chiede se ho bisogno di qualcosa, perché l’unica cosa di cui avrei bisogno ora è un miracolo che possa salvarti, e non sono gli infermieri quelli a cui dovrei rivolgermi per ottenerlo.
Stai dormendo, ed è arrivato il momento di lasciarti.
È arrivato il momento di tornare a casa dai nostri figli, che staranno aspettando il mio ritorno. Che staranno aspettando che torni a casa a dirgli che la loro mamma sta bene, che sta riposando e magari si riprenderà. Sarebbe il momento migliore per andarmene, questo, perché tu stai dormendo e io non dovrei salutarti. Quella è la parte peggiore, quell’arrivederci che ho sempre paura possa trasformarsi in un addio. Quelle ore che passano tra il momento in cui lascio l’ospedale e il mio ritorno, durante le quali non riesco a togliermi dalla testa il pensiero che potresti essertene andata mentre non c’ero. Il pensiero di doverti dire addio mi terrorizza, ma mi spaventa ancora di più l’idea di non avere la possibilità di farlo.
Stai dormendo, e io dovrei davvero andare a casa.
Solo un altro po’ continuo a ripetermi un altro paio di minuti. La verità è che non riesco ad accettare che il nostro tempo insieme stia scadendo. Ti ho aspettata per tutta la vita, amore mio, ho affidato tutte le mie speranze al destino. A quel destino che ci ha fatti incontrare, e ora ti sta portando via da me. Presto, troppo presto, non avrò di te altro che ricordi. E so che l’ultima cosa che vorresti per me è che io rimanga intrappolato in quei ricordi. La vita va avanti, mi dicesti una volta. Ma come posso andare avanti, come posso guardare al futuro, se nel mio passato ci sei tu?
Stai dormendo, e non ce la faccio proprio ad andare via.
Perché questa volta è diverso.
Questa volta dovrò tornare a casa e dire ai nostri figli che la loro mamma se n’è andata, asciugare le loro lacrime e trattenere le mie, perché sono solo bambini e hanno bisogno che io sia forte per loro.
Questa volta non avrò paura di non vederti più, perché alla fine quell’arrivederci è diventato un addio.
Questa volta non passerò la notte a pregare che ti sia dato almeno un altro giorno.
Stai dormendo, e questa volta non ti sveglierai.
   
 
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