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Autore: sonia1977    19/07/2019    1 recensioni
Su Mustafar qualcosa non è andato secondo i piani. Vader non è arso vivo e Obi-Wan è fuggito su Tatooine.
Obi-Wan pensa che sia una buona cosa scrivere ad Anakin qualche missiva.
Vader pensa che Obi-Wan sia impazzito.
Per ogni azione c'è una reazione uguale e contraria.
Genere: Guerra, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader, Obi-Wan Kenobi, Padmè Amidala, Palpatine/Darth Sidious
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera vi lascio la penultima parte della storia
Ci vediamo in fondo per le N.d.A

Buona lettura, Sonia


5. Gocola
 
80 giorno – dodicesima settimana di esilio – 4 mese
 
Bacoke (beloved) Anakin,
 
Sono ubriaco. La dichiarazione del secolo imperiale. Il Maestro Kenobi, è ubriaco fradicio, non penso che tu mi abbia mai visto tanto ubriaco, faccio fatica a vedere i pulsanti, sono decisamente troppi e tutti molti simili. Credo che sia la mia vista.
Dimmi Anakin, se c’è un reale motivo per quello che hai fatto e che stai ancora pianificando di fare, non è che uno si sveglia la mattina, guardando il datapad e al posto di allenamento c’è scritto oggi divento Sith!
Avresti un datapad alquanto strano, amico mio!
Dimmi che esiste una ragione vera per quelle morti, un piano ben orchestrato con Mace cui non mi hai messo a parte per vendicarti (la vendetta non è la via dei Jedi) del fatto che non ti ho avvisato della mia dipartita e del seguente infiltrarmi nella rete criminale per salvare, non ci credo ancora quante volte gli ho salvato il culo a quello schifoso di Palpatine!, ma sì l’ho fatto perché era tuo amico, e questi tuoi sentimenti per lui, hanno spinto i miei a difenderlo, mi amputerei una gamba al momento se questo mi portasse a non salvarlo, da un pericolo inesistente visto che era tutto orchestrato da lui per farci fare la figura dei deficienti a noi, Jedi, e a me ai tuoi occhi! Quale amico, amante, fratello, fa finta di essere morto, per trasformarsi in Rako Hardeen e poi tornare tranquillo e beato, dicendo:<>.
Per la Forza era proprio il tuo essere un emotivo che mi ha tenuto in vita, più tu mi davi la caccia, più il mondo del crimine dove ero nascosto mi pensava morto e bruciato! Sai che ho pensato a un certo punto? Dopo che ho salvato quel viscido? Ti proporti di sparire, lasciare l’Ordine andare su Alderaan e cambiare totalmente, ho sempre amato istruire i bambini e potevo insegnare lingue, Bail aveva sempre detto che un professore come me gli avrebbe fatto comodo, oltre che secondo me voleva il tuo genio meccanico per il suo hangar navette e astronavi di rappresentanza.
Tu eri così arrabbiato che l’idea di lasciare l’Ordine mi è passata nel vano tentativo, di non permetterci di smarrirci, per una missione, ti ho quasi perso per salvare colui che poi ti ha effettivamente allontanato da me.
Lui vero, ma c’è anche lei. La Senatrice Amidala! Oh Anakin perché? Non ti bastavo io? Dicevi che ero sufficiente, che ti piacevo così com’ero, anche se avevo dei fili bianchi (colpa tua e degli innumerevoli infarti che mi hai fatto prendere in quattordici anni che abbiamo vissuto insieme) perché ingannarmi, ti facevo così pietà da dimostrarmi un amore senza verità? È successo dopo la missione sotto copertura. Deve essere stato quello, perché Anakin? Perché tradirmi così? Tu sei libero di lasciarmi ma non di tradirmi1, non così.
Uma ji muna Anie, an Jee heceseh Uma ji muna dokahn2
 
Obi-Wan
 
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Vader stava dormendo profondamente quando un trillo lo riportò nel mondo dei vivi, stava faticando molto a mantenere questo status di cattivo, molto di quello che Palpatine stava facendo per la pace, era sbagliato nel profondo.
Va bene ammazzare i rivoltosi, si fa prima a uccidere che aprire un tavolo di trattativa e a lui i negoziati non piacciono.
Va bene tassare di più i pianeti ricchi per costruire navi e altre cose assolutamente inutili per l’Impero giacché potevano usare quelle efficienti dei Jedi.
Non va bene costruire una dannata stazione spaziale corazzata con 150 mila turbolaser e spazzare via Dantooine perché non li volevano più in orbita.
Non va bene distruggere la stazione spaziale su Scarif, tanto per sicurezza poiché è stata presa di mira da quattro ribelli idioti! Poteva spedirci lui e vedi che i preziosi piani di quella dannata cosa ruzzolante sarebbero stati messi al sicuro, dopo che li avesse copiati e inviati ai ribelli.
Non va bene, che Lord Vader da due settimane a questa parte giochi all’infiltrato nel territorio Sith!
Non va bene per niente che si senta più Anakin Skywalker che l’apprendista Sith che dovrebbe essere, soprattutto perché si sente più soddisfatto adesso che ha trovato una copia dei piani da passare, che due ore fa che non aveva niente in mano.
La colpa era ancora una volta di Kenobi, ovviamente doveva lasciare un messaggio nel faro di richiamo del Tempio, dopo che lui lo aveva regolato per richiamare i Jedi. Kenobi, lo aveva ricalibrato con un suo ologramma e un discorso d’incoraggiamento rivolto a tutti i Jedi, per dirgli di fuggire, di nascondersi e di confidare nella Forza sempre, ma la frase “Non tornate al Tempio. Quel tempo è passato…” a ghiacciato Anakin, quel tempo è passato per colpa sua, perché non era riuscito a contrastare l’odio, la rabbia, ma anche le pressioni, gli obblighi, tutti lo volevano e lo cercavano pretendevano sempre che lui scegliesse loro, la scelta non gli era stata mai data, doveva sempre obbedire, ma non aveva raggiunto niente. Quando ha visto un altro ologramma che raccontava una storia ben diversa da obblighi e pressioni, che parlava di tradimento, allora non era riuscito a tenere a freno l’odio verso il Jedi e questo aveva nutrito Palpatine che riaffermando che i Jedi sono traditori era riuscito a scatenarlo contro il Tempio, ha massacrato tutti i presenti, lui e il suo Ordine 66.
Anakin ringhiò furioso, dentro Vader, poiché sapeva che Obi-Wan era nella ragione, l’oscurità aveva occupato il posto della luce, perché lui era stato tradito, tutto perché non ha separato loro dalla Galassia, quello che era giusto fare da quello che era personale. Per mille anni i Jedi hanno portato pace e sicurezza, un senso di tranquillità e protezione, perché ovunque andavano, portavano equilibro, tra famiglie, fazioni, pianeti; i Sith in pochi mesi hanno messo a ferro e fuoco la galassia, sovra tassando interi popoli, uccidendo chi non la pensava come loro, chi si opponeva, chi alzava la voce contro le azioni dei soldati.
Anakin non riuscì a tollerarlo, fissò Vader e il Sith quasi indietreggiò, conosceva quello sguardo del Jedi, eccome, prima di una battaglia, quando stava per perdere la pazienza, quando fissava male un politico troppo espansivo o peggio Ventress, per non parlare di Dooku. Richiamando a sé l’oscurità totale alimentata dal dolore e dall’odio, attivò la spada laser, Anakin lo fissò come se fosse un povero pazzo, scosse la testa e chiamò a sé la luce, si accese un lampo azzurro nella sua mano
“Non puoi battermi”
“L’ho già fatto, Darth”
Oscurità e luce che combattono in una sola mente, odio e paura da un lato, amore e altruismo dall’altro, solamente che Vader aveva un asso in più: il tradimento. Esso feriva Anakin come se stesso, ma se lui ne usciva, più forte lo Jedi ne usciva indebolito,
“Skywalker, non puoi vincere, ti ricorderò sempre del tradimento del tuo Maestro e puoi stare sicuro che ti farò logorare con lentezza, goccia dopo goccia, ti farò sparire, non mi porterai via quello che ho conquistato”
“Che cosa hai conquistato? Potere? Non ci si fa niente con il potere se non si sa come usarlo, e tu non lo sai fare, Sidious non te l’ha ancora insegnato, non totalmente almeno. Obi-Wan invece l’ha insegnato a me. Abbiamo tradito i Jedi, abbiamo ucciso la nostra famiglia, ferito chi dicevamo di amare, chi dovevamo proteggere, prestando orecchio a una voce sibillina e maledica, ma ora basta. Mi stai sfidando, stai provando a minare la mia fiducia nella luce, ma stai fallendo, l’oscurità l’ho provata e non porta a niente di buono, niente, solo morte e dolore. Hai provato sempre a minare la mia fede nella Forza ma questa non ha mai vacillato, la Forza esiste e tu non puoi fermarla, non puoi sfruttarla a tuo vantaggio, perché lei è neutrale, lei alimenta la vita, ma è anche la morte, non puoi farci niente Darth, lei è semplicemente. Sei tu che scegli come usarla, e lei risponde in un modo o in un altro, se le chiedi aiuto, riesci a fare cose che solo un Jedi può fare, perché tu per essere più forte di lei, la pieghi e lei non può esprimere il tuo potenziale come fa con me. Le mie amicizie, beh sì non ne ho molte vere e quelle poche sono finite male, Ashoka è stata cacciata ingiustamente, ma posso sempre mettermi in contatto e parlare con lei, Padmé è oramai un ricordo lontano di qualcosa che non sarà mai perché non lo voglio. Obi-Wan, è inutile che fai quella faccia, amico mio, lui è tutte e tre le cose, la mia fiducia in lui è incrollabile, siamo sempre stati i due opposti della stessa medaglia, fin dal principio, la mia fede lo stesso, mi fido e fiderò sempre di lui, lui è il mio migliore amico e questo non cambierà mai”
“Ti sei scordato che è stato anche il tuo amante e ti ha tranquillamente tradito senza battere ciglio”
“L’essere amanti è stato lo scalino finale, quel qualcosa che ci ha reso una macchina perfettamente oliata per tenere testa ai separatisti, per duellare contro un Sith o salvare un popolo. Prima di arrivare allo scalino finale, lui è il mio Maestro, il mio punto fermo nel caos, e il mio migliore amico, mio fratello di spada, non puoi cambiare questo, per quanto t’impegni. Il male che stai spargendo devo arginarlo, fermarlo, e lo farò”
“Non sopravivrai senza di me la fuori”
“Tu sarai sempre con me, come io sono rimasto con te, siamo la stessa persona, la stessa mente, soltanto che solo uno avrà la capacità di uscire allo scoperto e quel qualcuno da adesso in poi sarò io”
“Non credo proprio”
Luce e oscurità s’ingigantirono e si scontrarono, un fragore assordante riempie lo spazio, volando da pianeta in pianeta, per tutta la galassia conosciuta e anche oltre. Il rombo del duello svegliò gli utenti della Forza, il Sith e i Jedi nascosti, nessuno capì cosa stava succedendo, ma tutti provarono in ugual misura paura e pace, inconsciamente rimasero tutti in ascolto di un qualcosa che non sapevano definire, ma come tutto era cominciato, tutto si fermò, l’aria era elettrica, ma tranquilla, qualcosa era cambiato, ma cosa?
 
Ora Anakin sta sbuffando mentre si alzava per rispondere all’Imperatore,
“Questo non dorme mai?” si chiese osservando il suo riflesso nello specchio, gli occhi erano azzurri come un tempo, quando era così soddisfatto, ma bastava poco perché tornassero gialli, sbuffò ancora, abbassò lo sguardo e non trovò messaggi.
Bestemmiò stile Hutt fino a tornare nel letto e dopo essersi spalmato sopra, gli sorge un dubbio
“Obi-Wan” si alzò con un terzo sbuffo e si diresse di nuovo verso l’armadio, aprì lo scomparto segreto e prese il comlink, indugiando un attimo osservando la spada laser, che gli apparteneva e sembrava chiamarlo come una sirena, sbuffò e le chiuse la porta in faccia, non poteva ancora toccarla, doveva maneggiare solo quella rossa
“Mi hai scritto due volte. Pensavo di non sentirti più dopo quel giornalista” mormorò Skywalker sedendosi sul letto e aprendo il primo messaggio.
Il cuore di Anakin tremo di felicità, gli mancava e anche tanto se lo conosceva un po’, gli mancava anche a lui, svegliarsi e trovare Kenobi in asciugamano seduto sul letto che gli carezzava i capelli, chiamandolo per nome e ricordargli che c’erano delle cose da fare quel giorno: qualche riunione, allenare Ahsoka, vincere un duello con lui, e alla meno peggio sperare che gli dicesse che oggi, poteva prendere a pugni Mace, rise ricordando l’espressione indispettita di Kenobi, che gli diceva che non poteva prendere a pugni i membri del Consiglio Jedi.
Anakin chiuse gli occhi, ricordava come finiva poi il discorso con un Kenobi che doveva rifarsi la doccia e un asciugamano in terra, perché lui faceva parte del Consiglio e la cosa migliore che poteva fare Anakin era spiegargli in maniera dettagliata come si sottomettono i membri del Consiglio.
Obi-Wan era un apprendista tosto su alcuni argomenti, aveva sempre bisogno di un ripasso ogni tanto, come diceva mentre ridevano.
La Forza se gli mancava quell’uomo.
Ride Anakin, diventato imbarazzato, in una stanza vuota, per essere stato beccato a coccolare il Maestro, quando lui intendeva dare la sensazione di essere lì per caso, purtroppo aveva la sottigliezza di un mattone che ti casca in testa.
Ride Anakin mentre ricorda che lanciava pensieri ultrasconci nella mente di Obi-Wan con la grazia di un battitore di grav-ball per vedere se il Jedi diventava rosso o s’imbarazzava davanti a tutti per qualche reazione fisica, e ogni tanto ci riusciva, in quei momenti di vittoria, mentre il Jedi più anziano si trovava a dover spostare le gambe senza dare nell’occhio, lui alle sue spalle o ancora meglio, quando riusciva, davanti a lui dal lato opposto a dove si sedeva il Negoziatore, se lo guarda e rideva, mentre l’uomo gli lanciava un’occhiataccia ammonitrice che non sempre gli riusciva, dipendeva dal grado di disagio che provava, un paio di volte era sicuro di averci letto lussuria.
“Posizioni impossibili? Per due Jedi non esistono!” esclamò tutto sorridente, leggendo che a Obi-Wan gli era venuta l’artrosi, insieme ai capelli bianchi, cosa da essere orgogliosi visto che niente sembrava scalfirlo.
Il ragazzo alzò lo sguardo e vide Anakin Skywalker allo specchio e sorrise ancora di più, erano mesi che non vedeva la sua faccia.
Al passaggio seguente, Anakin quasi cadde dal letto a forza di ridere, oh se la ricordava quella serata, non erano propriamente ubriachi, alticci casomai e quella colonna era così comoda, l’aria così mite e Kenobi così sexy nella sua divisa Jedi che aveva passato tutta la serata a pensare come toglierla, finché non ci era riuscito.
“Non lo reggevi? Oh per le stelle, reggevi benissimo e mi hai pure messo in crisi in paio di volte, altro che artritico, mio caro!” esclamò ridendo
“Sexy il termine era sexy! Parola mia devi fare qualcosa per la tua memoria. Che risposta hai trovato?” chiese Anakin ben sapendo che non avrebbe ottenuto risposta
“Alderaan” un basso ringhiò accompagnò il nome del pianeta, ovviamente ricordava la promessa, ricordava di avergli detto davanti all’alba dai toni di verde che sarebbe rimasto con lui, per tutta la sua vita, ma tornare significava piegarsi al tradimento, né lui né Vader, che ringhiava arrabbiato, si sarebbero mai piegati davanti ad un traditore, per quanto lo amassero.
 
Il ragazzo si alzò, e guardò di nuovo il suo riflesso nello specchio, e adesso vide Vader, gli occhi gialli e furiosi quasi esplodevano dal ribollire della rabbia, avrebbe spazzato via Aldeeran con la Morte Nera, lo avrebbe fatto sicuramente, prima di distruggere la stazione.
Dopo aver bevuto un paio di bicchieri di vino, tornò alla lettura, un po’ più calmo, ma ancora Vader.
“Inizio promettente” ringhiò Vader, scorrendo il testo e scuotendo la testa, sì era ubriaco perso o strafatto, e giacché era abbastanza sicuro che pur conosca le droghe non ci si sarebbe avvicinato neanche se da queste dipendeva la sua vita, era abbastanza certo che nell’organismo del Jedi, al momento della stesura della lettera, c’era più alcool che sangue.
Vader sorrise notando quanto Obi-Wan cercasse una scusa valida, o la più valida possibile per quello che era successo. Un piano con Mace, (piuttosto si faceva tagliare l’altro braccio!) per vendicarsi di Rako.
“Oh per le stelle, sei proprio ubriaco Obi-Wan ti rendi conto che stai usando un linguaggio incivile?” chiese al testo che brillava con la sua solita lucina intermittente, tipica dei messaggi olografici.
Non aveva tutti i torti, se Kenobi non si fosse dovuto far sparare per fingere la sua morte, infiltrarsi nelle prigioni e poi salvare Palpatine da un pericolo che lui stesso aveva creato, probabilmente non avrebbero litigato per il mese seguente e forse lui non si sarebbe trovato seduto da solo su questo letto, su un pianeta rovente, lontano da Kenobi, con una lista di omicidi più lunga della tratta Coruscant – Tatooine, e un senso di colpa e impotenza molto alto, oltre che una ben giusta irritazione e disgusto per se stesso, Sith o Jedi che fosse, aveva massacrato delle persone che credevano in lui e soprattutto dei bimbi innocenti che potevano essere riconsegnati alle famiglie, con la promessa che non si sarebbero mai azzardati a usare una spada laser e che in ogni caso sarebbero stati controllati e al primo cenno di uso combattivo delle loro capacità sarebbero morti all’istante. Era brutto, ma sempre meno di trapassarli da parte a parte. 
“Io sono un cazzo di emotivo?” ringhiò arrabbiato, perché si era emotivo e la morte del Maestro Jedi, lo aveva spinto in un baratro di autodistruzione o quasi, fortunatamente c’era Ahsoka con lui, ancora, prima che il Consiglio gli portasse via anche lei.
“Perché non me l’hai chiesto Obi-Wan, perché? Tutto ma non Alderaan!” il ragazzo era passato dall’essere triste all’essere furioso in meno di un secondo
“Bail deve stare attento a quello che fa, potrebbe finire strangolato da un momento all’altro” ringhiò pensando alla faccia da santo del Senatore, santo un’accidenti dei Sith!
“Oppure potrebbe esplodere, sai un cavo mal collegato… oops, non c’è più!” l’idea di far saltare la Tantive IV dell’uomo lo stava facendo sogghignare apertamente, se Sidious fosse stato lì, si sarebbe compiaciuto, della dose di rabbia che l’apprendista stava rilasciando
“Amidala? Che me ne importa a me di lei? Era una buona amica, ora più una spina nel fianco, ma tant’è!” brontolò leggendo il testo,
“Amore senza verità? Pietà? Queste stupidaggini da dove ti escono? Non ti ho mai ingannato, che cosa… Tradito? O questa è proprio bella! Tu, mi metti le corna con Bail e poi sono io che mi faccio Amidala? Ma tu stai fuori di testa! Ecco la spiegazione, certo mi scrivi perché sei pazzo!” Vader era fuori controllo, quando un pensiero non suo, ma dell’altro abitante della sua testa lo ghiacciò sul posto
 
In vino veritas
 
Gettò il datapad sul letto e l’ultima frase carica di verità, ma anche dolore rimase lì a lampeggiare silenziosa.
 
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N.d.A

Gocola: vino
In vino veritas: Nel vino è la verità
1 – frase tratta dal film Moulin Rouge
2 – Ti amo Anie, e temo che ti amerò per sempre

  
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