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Autore: LadyPalma    20/07/2019    1 recensioni
SPOILER 8X03
E se nella scena finale, Davos avesse raccolto la collana di Melisandre e per qualche ragione il contatto dell'oggetto con il suo corpo (e solo il suo) fosse in grado di mantenerla in vita? Se il destino della Donna Rossa fosse nelle mani del Cavaliere delle Cipolle, lui deciderebbe di ucciderla o di darle un'altra possibilità? Potrà lui mai essere in grado di perdonarla?
Un tentativo di creare una storia d'amore tra due personaggi che si sono sempre odiati, forse solo perché non si sono mai capiti.
Melisandre/Davos
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davos Seaworth, Melisandre di Asshai
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Red Onion - Davos/Melisandre'
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11.
 
Il ritorno di Davos nel castello aveva reso in qualche modo la situazione migliore per Melisandre. Una volta affrontata la questione della piccola Shireen, avevano trovato una sorta di routine, fatta di incontri perlopiù silenziosi ma cordiali in cui la loro principale occupazione era proprio la bambina. Completamente assorbiti nel nuovo ruolo di genitori, non avevano ancora trovato occasione di parlare di loro due come esseri distinti da quel legame che li teneva ora indissolubilmente uniti. Anzi, forse era più corretto dire che entrambi a loro modo evitavano quel momento il più possibile, già contenti di quella vicinanza pacifica e forse spaventati di poter rompere in qualche modo il fragile equilibrio.
Non sarebbero restati a Grande Inverno per sempre: lui sarebbe dovuto tornare a Approdo del Re insieme a Jon oppure a controllare le sue nuove terre, mentre lei non aveva ancora deciso se finalmente era arrivato il momento di partire, anche se questo avrebbe dovuto significare rinunciare a sua figlia.
Intanto però si trovavano lì e non sembrava esserci nessuna fretta imminente di ridurre la durata della permanenza.
Tuttavia, nonostante la situazione con Davos fosse per Melisandre al centro delle preoccupazioni, non era rimasta così estranea alle vicende del castello. Anzi, paradossalmente, si sentiva più coinvolta in ciò che accadeva intorno a lei per non pensare troppo ai cambiamenti che la riguardavano personalmente. Così, mentre gli altri si interrogavano su quella strana inaspettata accoppiata che da pianificare omicidi a vicenda era passata a giocare alla famigliola felice, lei cercava di indovinare se Jaime Lannister avesse finalmente avuto il coraggio di chiedere a Brienne di sposarlo o se Sansa e il Mastino avessero osato dirsi qualsiasi cosa che andasse oltre banali frasi di circostanza. A proposito della seconda questione, non si trattava però di semplice curiosità; oltre l'imprescindibile aiuto con il parto, la più grande delle ragazze Stark non era stata mai ben disposta verso di lei e la ex sacerdotessa desiderava ancora appianare le loro ostilità. Per questo, ben conoscendo l'indole mattiniera della ragazza, all'alba di una nottata in cui Davos aveva insistito per accudire Shireen nella sua stanza, aveva deciso di alzarsi e dirigersi nella Sala centrale del castello sicura di incontrarla.
“Buongiorno Lady Sansa” disse, palesando la sua presenza.
Sansa, seduta sulla sua sedia da Lady di Grande Inverno, non nascose la propria sorpresa e neanche il fastidio.
“Lady Melisandre, è un po' presto per trovare qualcuno già sveglio a quest'ora”.
“In verità stavo cercando proprio voi”.
“Me?” ribatté la giovane, accigliandosi. “Che cosa posso fare per voi?”
Melisandre si avvicinò lentamente, prese una sedia, la accostò al tavolo principale e con tutta calma si sedette di fronte a lei.
“Vorrei darvi un consigli” disse infine, rompendo ogni altro indugio. “Non dovreste tenere così a distanza il Mastino. C'è così tanto da dire e non dire tra voi che sarebbe proprio un peccato sprecare del tempo. È naturale che starete insieme alla fine, in ogni caso”.
La sacerdotessa aveva parlato senza nessuna vergogna, infilandosi in questioni intime e personali senza chiedere il permesso e perfino senza il dovuto tatto. Era Sansa a sentirsi imbarazzata invece e cercò di mascherare quella sensazione con una risatina ironica.
“Ah sì, e avete visto tutto questo in una visione?”
Melisandre le restituì un sorriso debole, che per parte sua era però sincero.
“Oh no, ho solo osservato ciò che è già evidente a tutti. Certo che poi Sandor Clegane è anche un uomo scelto dal Signore della Luce, dato che il fuoco lo ha baciato”.
La ragazza non rispondeva, curiosamente rimasta senza parole. Così fu la donna a continuare, cambiando decisamente registro. Senza soluzione di continuità tra quell'inizio quasi scherzoso e l'argomento cupo che ora si apprestava ad affrontare, alluse alle violenze di Ramsey. Anche questa volta non adoperò alcun tipo di tatto, ma offrì insieme una inedita e inaspettata confessione su di sé e sul suo passato. Era la prima volta che parlava a qualcuno degli abusi che aveva subito, anzi prima di quella notte con Davos non li aveva mai neanche considerati tali, e parlarne adesso la faceva sentire stranamente più libera e consapevole.
Forse, quella ragazza di ghiaccio con il corpo sempre nascosto nella pesante veste nera rappresentava solo il rovescio della medaglia della donna di fuoco spesso nuda che lei nel tempo era diventata.
Non concedere neanche una mano da baciare a un singolo uomo oppure offrire il proprio corpo a tutti gli uomini indistintamente: forse erano queste le uniche due opposte e ugualmente tragiche alternative che potevano porsi nel non riuscire ad affrontare correttamente un passato simile.
“Siete una donna forte, siete riuscita a imporvi contro gli uomini che vi hanno fatto del male e a dimostrare come da sola potete affrontare tutto. Siete stata più brava di me e per questo vi ammiro sinceramente Lady Sansa. Avete subito tante violenze e avete deciso di sfruttare quella sofferenza per diventare più forte... Io neanche avevo capito di aver sofferto.” Melisandre si interruppe per fare un piccolo sorriso amaro, ma riprese presto osando afferrare la mano dell'altra che, rapita dal discorso, non si ritrasse al contatto. “Siete un esempio per come una donna possa rialzarsi da sola... Ma, vedete, non dovete anche camminare da sola per il resto della vita. Sono sicura che il Mastino vi prenderebbe volentieri per mano, se solo riusciste a superare anche questa paura”.
Al termine di quel discorso, Sansa aveva gli occhi lucidi e le due si stringevano le mani come se fossero amiche da sempre, trovandosi insospettabilmente più vicine di quanto avrebbero mai immaginato.
“È terribile” mormorò la Stark, parlando per la prima volta.
“Che cosa?”
In risposta, fece un sorriso per la prima volta interamente cordiale.
“Adesso cominciate a piacere perfino a me”.
Melisandre ridacchiò leggermente e diede un'ultima stretta alle mani della ragazza, prima di alzarsi e fare per allontanarsi, lieta di aver risolto la grande tensione che era rimasta in sospeso tra loro e di aver offerto il proprio aiuto, utilizzando per una volta non un'arte magica ma al contrario solo la propria umanità.
Sansa però aveva ancora qualcosa da dire e la richiamò indietro. Forse voleva rendersi utile anche lei, sebbene il messaggio che doveva riferire non sarebbe stato piacevole, come suggeriva la sua espressione non più distesa.
L'ex sacerdotessa lo intuiva, ma non poteva di certo immaginare quanto le prossime parole l'avrebbero sconvolta.
“Due sere fa ho ascoltato casualmente una conversione tra Jon e Lord Davos. Stavano definendo i termini del matrimonio imminente di Lord Davos con l'ultima Frey rimasta, Lady Rosmund. Pensavo solo che doveste saperlo”.

 
**
 
In merito alla nuova scoperta, Melisandre non aveva detto neanche una parola, ma dentro di lei stava avvenendo una rivoluzione difficilmente esprimibile a parole. Sapeva di provare dei sentimenti per lui così come non li aveva mai provati per nessuno e sapeva anche che non sarebbero stati sempre vicini, ma non era pronta a vederlo scomparire dalla sua vita così presto e soprattutto non in questo modo. Se non aveva mai pensato concretamente che avrebbero potuto avere un futuro insieme, non aveva mai neanche pensato che lui nel suo futuro senza di lei sarebbe stato con un'altra donna. Ora, invece questa possibilità si imponeva direttamente come una certezza e non aveva il tempo per poterla elaborare.
Così, quel giorno aveva parlato il meno possibile e aveva lasciato semplicemente che la routine procedesse come al solito, fino al momento della buonanotte. Seduta sul suo letto, si limitava semplicemente a guardare Davos cullare la bambina tra le braccia e raccontarle cose che non poteva ancora capire. Solo a un certo punto, si alzò e si avvicinò alla culla per sottrargli la bambina e lasciarlo così libero di tornare nella sua stanza.
“Buonanotte, Davos” gli disse senza guardarlo, risedendosi di nuovo sul letto, stavolta con Shireen in braccio.
Lo stava facendo in modo appena percettibile, però di fatto lo stava evitando. E forse quella reazione di rabbia e tristezza non risolte si sarebbe trascinata a lungo, se lui non si fosse fermato, scrutandola con una sorta di premura e chiedendole:
“Cosa succede?”
Melisandre alzò lo sguardo per incrociare il suo, salvo poi scuotere la testa e rimproverarsi da sola per quella debolezza. Ma ormai era troppo tardi, lo aveva guardato e aveva visto la preoccupazione nei suoi occhi. Così, pur riabbassando lo sguardo, le parole le uscirono di bocca ineluttabilmente.
“Perché non resti? Sì, resta qui…”
Esitò un momento, indecisa se aggiungere un più subdolo "con noi" o un più esplicito "con me". Alla fine preferì tacere, ma non importava perché tanto lui aveva capito comunque ed era già tornato indietro.
Si stesero entrambi sul letto, divisi dalla piccola Shireen e un muro invisibile di pensieri.
“Non vado da nessuna parte” sussurrò lui a un certo punto, voltando la testa per fissarla dritto negli occhi.
Melisandre non nascose un sorriso ironico a quella scelta di parole ed evitò stavolta di guardarlo, soffiando sulla candela per far piombare la stanza nel buio.
Non avrebbe mai immaginato che lui sapesse mentire così bene.




NDA: Ecco qui il nuovo capitolo! Purtroppo non sono riuscita a scrivere prima della mia laurea come avevo previsto, ma ho già iniziato a scrivere il prossimo. Ovviamente non potevo lasciar durare troppo a lungo il momento di felicità famigliare: Davos deve effettivamente sposare questa Frey, un matrimonio combinato con una nobile mi sembrava la cosa più naturale ora che lui è stato nominato "Lord". A parte questa nota di drama, mi è piaciuto far tornare Sansa e far dialogare la Sansa della serie (con tutte le violenze che ha subito) con la Melisandre della mia storia che, con il background che le ho dato, può comprenderla e anche spingerla a credere di nuovo nell'amore. A proposito, non ho resistito a inserire accenni sansan. Al prossimo capitolo, con un altro po' di angst in arrivo!
   
 
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