Anime & Manga > Georgie
Segui la storia  |       
Autore: Basiileia90    22/07/2019    4 recensioni
La mia storia è la continuazione dell’anime o meglio, tre anni dopo quel momento. Abel e Arthur sono tornati in Australia, Georgie invece ha deciso di rimanere a Londra col padre. Adesso però è tempo di rivedersi... che cosa succederà tra i fratelli? Abel e Georgie avranno modo di conoscersi (nuovamente) e stare insieme ?
Questa è la mia prima fanfic e spero davvero che possa soddisfare le aspettative di tutti!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“In fondo sapevi che sarei venuta da te vero?”
“Perché dici questo?”
“Beh, hai lasciato tutti gli allestimenti nel tuo studio…. Probabilmente mi conosci meglio di quanto non mi conosca io”
“I realtà non lo so Georgie. Continuo a non capire il motivo per cui tu sia qui. Il tuo princip.. ehm, Christopher dov’è?”
“ Non ti basta che io sia qui?”
“Vorrei solo comprendere, tutto qui.”
“Beh in realtà ero al ballo ma avrei preferito fin da subito essere con te, vedere che cosa mi avessi preparato..” Non voleva dargliela vinta. Non voleva ammettere che non c’era uomo al mondo che l’amasse come l’amava lui. Si sentiva in colpa perché effettivamente Abel era come una seconda scelta: insomma, se Christopher si fosse comportato meglio, avrebbe sentito ugualmente la necessità di correre dal fratello? La prima che voleva comprendere le sue stesse azioni, e ancora meglio i suoi sentimenti era proprio Georgie.
“Comunque, la sorpresa avrebbe previsto anche del cibo ma penso che anche tu abbia già cenato”
“Sì, non preoccuparti. Possiamo rimanere qui, è così bello questo studio!”
“ Mhh sono d’accordo, anche perché uscire non è molto sicuro.”
“Tu lo sai bene, vero?” chiese sarcastica Georgie , riferendosi al momento precedente in cui lo aveva sorpreso in procinto di entrare nel bordello.
“Cosa intendi?”
Beh, Georgie non era di certo in quel momento la persona che poteva dare lezioni, motivo per cui cercò di rimediare a quella domanda così inopportuna che gli aveva appena posto.
“Sei un marinaio, sai che gente gira di notte, ma anche di giorno, in luoghi come i porti. Ladri, briganti…. Ne avrai viste di tutti i colori…”
“Oh sì, le taverne poi… sono punti di ritrovo per gente  così…. E non solo per loro!” Stava forse cercando di farla ingelosire?
Georgie arrossì ma non volle cambiare discorso “A proposito, Jessica come sta?”
Il battibecco si stava facendo sempre più acceso e nessuno dei due sembrava disposto a deporre le armi
“Bene, credo. Non è cambiato nulla ma non ho voluto avere più niente a che fare con lei. Ha pur sempre tentato di ucciderti prima che ti imbarcassi per l’Inghilterra…”
“Oh se è solo questa la motivazione, non farti problemi!” scherzò Georgie.
“In effetti non è solo per quello; Jessica sarà perfida e manipolatrice ma è pur sempre una persona che nella vita ha sofferto, probabilmente è diventata così per difendersi. Ecco io non me la sento di prenderla in giro, di usarla come ho fatto in passato.  E’ brutto, molto brutto George. E’ orribile condividere momenti così intimi, concedersi all’altra persona ma non riuscire a unirsi completamente… è orribile senza amore”
La ragazza rimase sorpresa dalla maturità del fratello, dal suo “altruismo”. Ma tanto fu anche l’imbarazzo: perché Abel le parlava delle sue notti con Jessica? Georgie non sapeva praticamente nulla di tutto ciò, e anche se fosse stata più esperta di certo non avrebbe ascoltato piacevolmente quelle confidenze. In fin dei conti le stava dicendo- tra le righe- che anche se fisicamente era con l’altra donna, coi pensieri, col cuore era da un’altra parte. Ma uno strano sentimento, forse gelosia, la induceva a immaginarsi la scena dei due “amanti”.
Un improvviso colpo di vento fece aprire violentemente la finestra, interrompendo i due. Dopo un attimo scoppiò un forte temporale che sembrava volesse travolgere l’intera città: lampi, fulmini e l’acqua che abbondantemente, sempre più, si riversava sui vetri della finestra. 
Attesero che la situazione si placasse ma non fu così, anzi. Le strade si trasformarono in canali ed era impossibile trovare una carrozza per tornare a casa.
“Georgie, credo che per questa notte dovremmo restare qui. E’ doppiamente pericoloso, che dico, impossibile uscire di qui. Sistemati pure sul divano, ora prendo delle coperte nella stanza del Sig. Allen. E’ attrezzato anche per queste emergenze: ci sono sere in cui il lavoro è così tanto che conviene dormire in studio.”
Georgie, impacciata, si mise sul divano e inizio a togliersi scarpe e vestito per essere più comoda. Rimase con la sottoveste ma faceva davvero molto freddo.
Poco dopo arrivò Abel con alcune coperte il quale rimase (piacevolmente) stupito di trovarla così. Non potè fare a meno di arrossire nel vedere quella seta che avvolgeva le sue dolci forme.
“Ecco tieni, spero ti facciano caldo”
“E tu dove andrai?”
Nella sala qui accanto, sulla poltrona dove lavoro, così avrò modo di stendere le gambe sulla scrivania… Buonanotte”
“Buonanotte” fu quello che riuscì a dire ma in realtà avrebbe voluto che rimanesse lì con lei, un po’ perché si sentiva in colpa per le condizioni in cui doveva dormire, un po’ perché voleva averlo accanto.
La giovane faticò ad addormentarsi e quando ci riuscì fece diversi incubi che si riallacciavano a dei ricordi: prima si sognò della notte tempestosa in cui per la prima volta si era trovata a dormire da sola nella sua nuova stanza e poi, di nuovo, come spesso accadeva si sognò di quella notte, quella in cui, sempre durante un temporale, il rumore dei tuoni si mescolava a quelle dure parole “Non sono tua madre, è ora che tu lo sappia!”
Si agitò nel sonno fino a che cacciò un urlo, tanto da farla svegliare. Abel, che non aveva minimante preso sonno, corse da lei per vedere che cosa era successo e la trovò sconvolta, in un bagno di sudore e di lacrime.
“Georgie che succede?! Ehii!! Era solo un brutto sogno”
“A..abel..” e gli si buttò tra le braccia. Quel sogno aveva ridestato in lei la paura di rimanere sola e la cosa più naturale del mondo era quella di sprofondare nel petto di Abel.
“Abel ti prego, rimani qui” lo implorò tremante.
Abel non sapeva come comportarsi, era quello che aspettava da sempre ma non voleva illudersi. Decise quindi semplicemente di sedersi sul divano facendo mettere a Georgie la testa sulle sue gambe, per evitare, per quanto si potesse, qualsiasi contatto fisico che avrebbe riacceso in lui il desiderio.
Georgie invece, cercava di ancorarsi ad Abel più che poteva riuscendo finalmente a calmarsi e ad addormentarsi cullata dalle braccia di quel fratellone che sempre l’aveva protetta.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Georgie / Vai alla pagina dell'autore: Basiileia90