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Autore: bbhyung    23/07/2019    1 recensioni
Chanyeol ha atteso oltre un decennio per poter prendere la sua vendetta. Il suo piano è quello di approfittare delle debolezze della famiglia reale, di distruggerli lentamente e di riuscire, con la sua astuzia e tutte le notti insonni passate a pensare a un possibile riscatto, a riprendere ciò che era suo dal principio. Durante il suo tentativo di regolare i conti, qualcosa va inevitabilmente storto e Chanyeol non sa come affrontare quell'assurda situazione. Aveva previsto tutto, ma non di coinvolgere il suo cuore in una situazione così macabra.
Genere: Angst, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano tre giorni che la maggior parte delle persone al castello passava la notte in bianco. Chanyeol non ne comprendeva il motivo, ogni volta che provava a chiudere gli occhi e a rilassarsi sentiva passi, all'esterno, lungo il corridoio, nei sotterranei, erano ovunque. Quel luogo non era mai stato tanto movimentato e non riusciva ad immaginare perché fosse improvvisamente pieno di gente che faceva chissà cosa. Aveva cercato di parlarne con Baekhyun ma lui era sempre stato vago nella risposta, non erano più stati insieme da soli dalla mattinata del giorno successivo al matrimonio e non aveva potuto esprimergli tutte le sue preoccupazioni, forse quel pomeriggio lo avrebbe cercato per farsi aiutare con una cosa, ma era tutto da vedere. Sperava che riuscisse a liberarsi perché gli mancava stare con lui.

Se doveva essere sincero, a Baekhyun non sembrava neanche di essersi sposato — se avesse saputo che sarebbe bastato solo mentire per salvare le sorti del regno lo avrebbe fatto senza problemi e lamentele, eppure, il motivo per cui non lo aveva accettato con tranquillità era proprio quello: non era servito a niente, e lo aveva saputo fin dall'inizio. Come poteva dire a Chanyeol che il luogo in cui aveva vissuto da sempre, il villaggio, era ormai diventato ingestibile? I nobili non potevano ignorare quella situazione, non esisteva nessun re senza i suoi sudditi, e i sudditi non esistevano senza il re. Serviva che quelle due istituzioni riuscissero a coesistere, ma erano in crisi. I sudditi non avevano più fiducia nel loro sovrano che non era in grado di garantirgli protezione, era un circolo vizioso. Per quel motivo, quella mattina le cose sarebbero cambiate.

Gli addestramenti erano terminati, le armi erano pronte, tutti i soldati sarebbero scesi al villaggio. Una parte, la più sostanziosa, si sarebbe fermata al confine e avrebbe controllato quella zona, gli altri avrebbero soccorso i cittadini che ne avevano bisogno. Il principe si sentiva molto teso, anche se non sarebbe dovuto andare direttamente lì se i soldati avessero fallito avrebbe significato perdere una grande fonte di risorse, non ci sarebbe più stato modo di rimettersi in piedi. Quella mattina si ritrovarono tutti sullo spiazzale sul retro del castello, c'era un numero esorbitante di uomini in divisa, li guardò e si preparò a fare il suo discorso.

"Siete a conoscenza della crisi del regno, sapete quali sono i vostri compiti, siete pronti a morire e riconoscete benissimo i vostri ruoli, non deludetemi. Tornate sani e salvi, avete tutto il rispetto della famiglia reale. Mio padre, il re, non può essere qui stamattina ma lui vorrebbe che faceste del vostro meglio. Questo è tutto."

Si misero sull'attenti e Baekhyun se ne andò, il rumore degli zoccoli dei cavalli che correvano e si allontanavano da quel luogo fu perfettamente udibile in tutto il piano terra del castello, anche da Chanyeol che in quel momento si stava facendo una doccia. "Cos'è stato?" chiese, chiudendo l'acqua.

"Non lo so. Facciamo in fretta, siamo in ritardo per la colazione."

Dopo essersi preparati si avviarono verso la sala comune per mangiare e scoprire come sarebbero stati distribuiti i loro impegni nel corso della giornata, Mentre Chanyeol era impegnato a chiacchierare con Minseok, il maggiore lo interruppe e gli disse di guardare in avanti. Scorse Baekhyun e inarcò le sopracciglia. Il principe gli chiese di seguirlo un attimo, lo condusse in una stanza e una volta arrivati chiuse la porta. "Avevi detto che mi avresti chiamato più tardi. Ti sei già liberato?" chiese felice.

"Non posso più, devo partire tra poco per andare al castello del regno vicino, dobbiamo firmare degli accordi. Niente di serio." mentì, vide l'espressione del minore incupirsi. "Resterò lì stanotte, domattina quando tornerò verrò a cercarti, va bene?"

Annuì, si avvicinò a lui e lo abbracciò. "Ho bisogno di stare con te."
Baekhyun portò una mano sulla sua nuca così dal farlo avvicinare a sé e lo baciò. "Però mio padre mi sta aspettando."
Lo baciò ancora facendolo sorridere, quando si allontanò gli prese la mano. "Stai attento."
"Anche tu. Tornerò, non c'è bisogno di essere così drammatici." lo strinse forte e sentì Chanyeol baciargli la fronte.
"Secondo me sì." sospirò, allontanandosi e guardandolo. "Salutami tua moglie."
"Mia moglie, certo. Sarà molto piacevole rivederla."

Dopo che si furono separati il minore tornò dagli altri e cercò di concentrarsi sul lavoro per non pensare a quelle cose, era difficile, molte volte si ritrovò con le lacrime agli occhi senza essersene reso neanche conto. Quella giornata passò in fretta, trascorse la serata a leggere un libro. La sua frangia era diventata troppo lunga così si improvvisò barbiere e tagliò da solo i propri capelli. 

"Sembri un fungo adesso." gli fece notare Sehun.
"No, è più una ciotola di riso."
"Perché? Secondo me sono belli, almeno non mi daranno fastidio per un po'." si distese a letto e sospirò. "Mi manca Baekhyun."
"Lo hai detto ad alta voce."
Sollevò la testa e rivolse un sorriso al minore. "No, volevo veramente farvelo sapere."
"Non di nuovo questa storia." disse scocciato Minseok.
Jongdae aggiunse qualcosa. "Avevate detto che non ne avreste più parlato."
"No, può parlarne." lo rassicurò Sehun. "Non mi dà mica fastidio sentirlo parlare di quello —."
"Grazie." lo interruppe prima che potesse dire altro.

Alla fine decise di dormire, sperando che quella giornata lavorativa sarebbe stata compensata con un po' di riposo il giorno successivo. Gli avevano fatto riparare vari rubinetti rotti e poi era passato al telefono meccanico, con il quale i nobili comunicavano attraverso le camere del castello. Quando lui era piccolo, non esisteva — non aveva mai visto neanche Baekhyun usarlo, doveva essere una delle ultime tecnologie. Studiò il suo funzionamento e provò a sistemare un cavo che era rotto, ci riuscì, ma continuava ad essere tutto fin troppo confusionario per lui e quindi rinunciò a capire come funzionasse quel meccanismo. La sera andava sempre a letto stanco ed esausto, riusciva ad addormentarsi in meno di qualche minuto.

L'indomani si svegliò perfettamente in orario e dopo essersi lavato uscì insieme ai suoi compagni di stanza per la colazione, come ogni mattina da quando era arrivato lì. Baekhyun non era lì ad aspettarlo, sospirò e andò a mangiare il cibo penoso della mensa, era più abituato a quello prelibato che portavano sempre a lui e al principe, non gli piacevano minimamente quelle frittelle troppo dolci e tutto il resto che avevano da offrigli — ma era talmente affamato che fece anche il bis. Proprio quando aveva perso le speranze, vide Baekhyun entrare nella sala. Tutti si sollevarono per dargli il buon giorno e lui fece lo stesso.

"Buon appetito, sedetevi." disse, controllando ciò che aveva scritto sul quaderno. Indicò una sezione dei tavoli e si rivolse a loro. "I soldati sono attualmente impegnati con l'addestramento, è per questo che non ne vedete molti in giro. Cercate di non combinare casini in modo da non avere bisogno di loro. Adesso vi detto i vostri compiti." e cominciò a dividere i gruppi, Chanyeol era con quelli che dovevano occuparsi di pulire uno delle decine di giardini presenti. Quando uscì insieme al suo gruppo vide Baekhyun fermo davanti la porta, gli sorrise e lo osservò prendergli il braccio. "Pensavi che mi fossi dimenticato?"

Cominciarono a camminare verso un'uscita e il minore sorrise, non appena furono in un punto abbastanza isolato lo baciò. "Dove andiamo?"

"Non possiamo prendere i cavalli quindi andiamo a fare una passeggiata nei dintorni." indicò le sue spalle. "Ho portato dei panini così non dovremo preoccuparci di tornare, li ho preparati io." non vedeva l'ora di stare da solo con lui. Il minore gli prese la mano e continuarono a camminare fino all'uscita, Baekhyun non lo lasciò andare. "Usiamo un passaggio segreto dato che nessuno può abbassarci il ponte levatoio, va bene?"

"Davvero questo castello ne ha?" si finse interessato. Riguardo quelli di cui i suoi genitori gli avevano parlato, li conosceva tutti perfettamente, per il resto non sapeva se ne avevano costruiti di nuovi.

"Sarebbe un castello se non ne avesse almeno uno?" arrivarono sul retro, c'erano un sacco di bidoni per gettare l'immondizia che veniva poi scortata dagli addetti in una discarica, in uno di quelli, però, era stato costruito un passaggio al quale si poteva accedere solo se si aveva la chiave. "Questa apre molte cose." parlò Baekhyun, prima di entrare tirò fuori dal suo zaino una piccola torcia, una di quelle che restavano accese solo per una decina di minuti e che per tutti erano il massimo della tecnologia, la diede a Chanyeol e una volta sbloccata la serratura riuscirono ad entrare. Richiuse la porta e si ritrovarono sottoterra al buio, dato che il minore aveva spento la luce. "Non vedo niente —." provò a dire, lo zittì baciandolo. Si poggiò contro la parete in mattoni, le mani del più alto lo cercavano e nonostante l'assenza di luce si muovevano in modo esperto. "Non qui."

"Perché? Ho aspettato così tanto."
"Sì, ma io non ci vedo." sbuffò, diventò un sospiro piacevole quando gli accarezzò la schiena. Dopo un paio di secondi fece attenzione a spingerlo senza fargli male e gli prese la mano, dalla quale riuscì a sottrargli la torcia. "Arriveremo subito, non mi piace il buio."

"Ci sono io, non devi aver paura." Chanyeol sapeva che quel percorso non era poi così corto, ma fece finta di crederci. Camminarono per poco meno di un chilometro e una volta arrivati alle scale e alla porta di legno che delimitava l'uscita Baekhyun l'aprì con la chiave, uscirono e finalmente vennero investiti dalla luce naturale. Richiuse la porta e guardò il minore. "È bello qui." disse quest'ultimo, abbracciandolo. "E te." Baekhyun si allontanò, sorrise e si sedette a terra, contro la struttura di legno. Chanyeol copiò il suo gesto e si mise accanto a lui. "Com'è andata stanotte?"

"Non è successo niente di che, ho incontrato Eunjin, i suoi non sanno che io so che è incinta. Ho anche conosciuto il padre del bambino, lo sai?" ripensando a quell'incontro imbarazzante, gli veniva voglia di sotterrarsi. "Un tizio è venuto da me mentre ero con lei in giardino a bere il tè e mi ha chiesto chi fossi, gli ho detto che ero suo marito, ha cominciato a ridere e mi ha detto che sapeva che scherzavo e che lui era il suo fidanzato, e poi si sono baciati lì, in pubblico, davanti a me. È stato strano."

Chanyeol ridacchiò. "Beh, la prossima volta lo faremo anche noi."
"Noi siamo fidanzati?"
Inarcò le sopracciglia. "Sì?"
Spalancò la bocca. "Non lo sapevo."
Ridacchiò trovandolo estremamente dolce. "Dovresti chiedermelo ufficialmente però." disse, accarezzandogli una gamba.
"Lo farò." sembrava pensieroso, sollevò lo sguardo e gli rivolse un sorriso. "Dove eravamo rimasti?"
"Quando? Nel tunnel? Avevi detto che volevi che la smettessi."

Baekhyun sorrise e si spostò su di lui, gli afferrò il colletto della camicia e lo attirò a sé. "Mi piace guardarti negli occhi quando stiamo insieme." parlò piano, continuando a fissarlo. Si tolse lo zainetto dalle spalle e lo poggiò poco lontano. "È un problema?" lo vide scuotere la testa e la sua espressione diventò confusa. "Ora che ti guardo meglio c'è qualcosa di strano in te."

"Che cosa?"
Si allontanò di poco e continuò a guardarlo. "I capelli."
"Non sto bene?" sorrise. "Li ho tagliati io."
Rispose dopo un po'. "Sono quasi meglio di quelli che fanno i miei barbieri." 
"Non sembri convinto."

"Non sto dicendo una bugia, non mi piace mentire." dopo quelle parole Chanyeol gli accarezzò una guancia e lo baciò. Gliene stava dicendo fin troppe di falsità, in quei momenti gli pesavano più che mai perché Baekhyun era una persona così genuina mentre lui... non faceva che mentire, era difficile conviverci. Tra un bacio e l'altro gli sussurrò di non andarsene e di restare con lui, il principe annuì ma Chanyeol sapeva benissimo che se solo avesse saputo, i suoi sentimenti per lui si sarebbero azzerati in un istante.

"Lo dicevo veramente." mormorò, subito dopo che l'altro si fu allontanato.
"Cosa?"
"Non lasciarmi." aveva veramente paura. Gli prese la mano e se la portò alle labbra. "Davvero, Baekhyun."
"Lo prometto." fece intrecciare le loro dita e avvicinò la testa alla sua, usò l'altro braccio per cingergli il corpo. "Non devi avere paura."

Restarono lì, pranzarono con i panini preparati da Baekhyun e si avviarono a piedi verso il fiume dato che non avevano acqua con loro ma avevano bisogno di bere. Si sedettero sull'argine e rimasero a rilassarsi, passarono il pomeriggio in quel modo e Chanyeol era davvero grato al maggiore per avergli permesso di vivere una giornata simile, neanche un secondo gli era sembrato sprecato, si era goduto ogni momento con lui. Quando il vento cominciò a sollevarsi decisero di incamminarsi verso il castello, mano nella mano. "È stata una bella giornata." disse.

"Sì, dovremo rifarlo." fece una pausa. "Perché hai detto quelle cose prima? Sto continuando a pensarci..." mormorò, Chanyeol non sapeva cosa rispondergli. "Non voglio lasciarti."
"Sono stato abbandonato così tante volte da un sacco di persone, legarmi a qualcuno è sempre un enorme dubbio. Sarà come tutti gli altri e mi deluderà oppure farà veramente la differenza?"
Sorrise e si poggiò a lui. "Io non sono come gli altri, neanche un po'. Fidati di me come faccio io."
"Ti fidi di me?"
Spalancò la bocca. "Certo che sì. Perché, non si nota?" gli accarezzò la mano e gli chiese di tenere la torcia dato che doveva aprire la porta che li avrebbe condotti al castello.
"Devo dirti una cosa." quando Baekhyun sollevò una delle ante del passaggio, per sbaglio gli scivolò dalle mani e cadde producendo un rumore forte che diede fastidio alle sue orecchie e fece volare via tutti gli uccelli che stavano riposando sugli alberi lì vicino. "Ti aiuto." si chinò e sollevò entrambe le ante di metallo, l'altro sorrise ed entrarono insieme nel passaggio.
"Che cosa devi dirmi?" domandò, mentre recuperava lo zainetto da terra.

Sai, contavo di usare la possibilità di lavorare al castello per avvicinarmi al re, tuo padre, e ucciderlo, dato che la mia famiglia è morta dopo che lui ha bruscamente preso possesso di ciò che era nostro. Ah, e all'inizio volevo usare anche te, solo che ci ho preso troppo la mano e penso proprio di starmi innamorando, come dovrei fare? Non voglio rinunciare né alla mia vendetta né a te, sei la prima cosa bella che mi capita dopo anni, non riesco a capire come tu possa essere figlio di un tale bastardo. Non poteva dirglielo, non ci sarebbe mai riuscito, non sapeva da dove cominciare. Perché aveva anche solo pensato di poterlo fare? Doveva stare zitto. "Sei sicuro di non volerlo fare nel tunnel?"

Dopo una permanenza più lunga del normale nella galleria, ritornarono in camera pronti a mangiare la cena accoccolati sul letto, da quando Chanyeol aveva pensato a quelle cose si sentiva triste, come se non sapesse più cosa fare. Provava quella sensazione di impotenza da un bel po' di tempo, ormai. Si addormentò con la testa sulla sua spalla e anche Baekhyun dopo qualche minuto chiuse gli occhi e scivolò nel mondo dei sogni.

Passarono una notte tranquilla ma si svegliarono in modo brusco la mattina successiva, qualcuno stava bussando insistentemente alla porta. "Cazzo..." mormorò Baekhyun, alzandosi a fatica. Portò le coperte fin sopra la testa di Chanyeol che sembrava stare ancora dormendo e andò ad aprire, era un soldato. "Voglio sapere solo una cosa. Sì o no?"

"In che senso, sua maestà? Sì in senso positivo o in senso negativo?" dato che non disse niente continuò a parlare. "Sì, l'operazione è andata a buon fine, sì, l'operazione è fall—."
"Per Dio." sospirò e chiuse la porta, uscendo e parlando a bassa voce. "Ho un ospite, fai silenzio."
Il soldato inarcò le sopracciglia. "Mi scusi. Il confine è sotto controllo, nessuno sta più entrando, stanno dando assistenza ai feriti e cercando di riportare tutto alla normalità."
"Morti?"
"Soldati, una decina." pochissimi rispetto al numero iniziale. "Civili... non è stato stabilito, venti, duecento, duemila, di più..."
"Ho capito." rimise la mano sul pomello e sorrise. "Se incrocia una cameriera le chieda di portarmi una colazione, doppia come al solito."
"Riferisco subito, principe."

Non appena rimise piede nella stanza si ritrovò Chanyeol dritto di fronte a lui. Sorrise in modo disinvolto e si lasciò abbracciare. "Mi sono svegliato, non eri in bagno e ho pensato che fossi uscito per chiedere la colazione."

"Ce la porteranno tra poco."
"Perfetto. A parte questo, ho sentito, non sei bravo a mentire." ridacchiò, mentre gli accarezzava la nuca. "Che è successo?"
Si allontanò e sospirò. "È tutto sotto controllo ora, per fortuna. Sono successe delle cose al confine ma i soldati hanno risolto tutto, non ci sono neanche stati tanti morti. Non era rilevante. C'entra con gli accordi che abbiamo firmato ieri, adesso dovremo riuscire a vivere in pace." gli lasciò un bacio e si allontanò. "Se succedesse qualcosa di serio... te lo direi. Mangiamo in fretta perché dopo devo andare da mio padre."

Chanyeol non avrebbe voluto allontanarsi da lui ma sapeva che era inevitabile, mentre si incamminava verso il suo luogo di lavoro si sentiva solo, come se non fosse più a casa. Da quando era arrivato lì aveva provato quella sensazione di disagio che provano tutti gli esseri umani quando si trovano a contatto con un ambiente sconosciuto, stava cercando di abituarsi al luogo in cui dormiva, a quei corridoi, al castello — anche se ci aveva vissuto per tutta l'infanzia, quel luogo riusciva sia a riportargli a galla ricordi che credeva di aver dimenticato, sia fargli credere che lui lì non ci fosse mai stato. Ed era strano, ma con Baekhyun ciò non accadeva. Con lui si sentiva bene, a casa. Voleva soltanto che mantenesse la promessa che gli aveva fatto il giorno precedente.

Mentre con un mucchietto di rami rotti che andavano a formare una scopa sgombrava il pavimento del vialetto da tutte le foglie secche, vide la porta principale che dava al castello aprirsi, era Haeri. "Cerchi qualcuno?" domandò sorridendo, la vide avvicinarsi a sé e abbracciarlo. Abbandonò la scopa contro il tronco di un albero e ricambiò. "Va tutto bene?"

"Cercavo il mio cugino preferito." si allontanò e sorrise. "Per parlargli di una cosa seria, ha un minuto?" si guardò intorno, c'era veramente molta gente. Chanyeol annuì. "Mi hanno riferito che tra una settimana ci sarà un ballo al nostro castello, ma non uno normale. Comprenderà anche i nobili dell'altro regno." fece una pausa. "Capisci cosa voglio intendere? Sarà veramente confusionario, i preparativi saranno infiniti, penso che dovremmo agire."
 


 
a/n: non riesco a capire se questa storia stia piacendo o meno qui su efp dato che dopo tutti questi capitoli non ho ancora nessuna recensione... spero vivamente di sì perché mi sto impegnando molto :(
  
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