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Autore: X_98    24/07/2019    0 recensioni
Una storia completamente diversa su uno dei migliori villains creato dalla DreamWorks: Lord Shen.
“La discriminazione più è radicata, meno è visibile. È la paura del diverso, l’incomprensione che essere diversi non è una cosa brutta, ma solo il coraggio di essere se stessi!
L’unicità è il dono più prezioso che abbiamo, ma i malvagi possono vederla come un tesoro di cui potersi appropriare. Bisogna credere nell’impossibile perché la felicità è un percorso non una destinazione”.
E se Lord Shen invece di essere bandito fosse stato fatto prigioniero dagli umani? E se scoprisse di non essere solo in questo viaggio? Una storia alternativa di uno dei migliori cattivi della DreamWorks.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lord Shen, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Voci. E tanti colori. Il risveglio fu peggio di quanto pensasse! Shen aprì lentamente gli occhi e fu sorpreso di vedere un pavone....viola? Ed un’altro verde! Era in paradiso?
“Ciao io sono Wei!” Disse il pavone viola “E lui è Zhuang !” Disse indicando l’altro che guardava torvo il nuovo arrivato.
Shen non riuscì a non ricambiare lo sguardo. “Dove sono? Chi siete?” Chiese spaventato. “A pensarci bene siamo solo pezzi da collezione di un umano pazzo, ma dato che potrebbe sembrare deprimente dico solo: amici!” Rispose calmo Wei.
“Cosa vuole da....noi, Derek?” Domandò cauto Shen.
“Il nostro unico piumaggio è ciò che usa per diventare ricco, quindi credo che la risposta più appropriata sia: desidera diventare ricco e non gliene importa niente dei mezzi che adopera per raggiungere tale obbiettivo!” Disse Wei per niente turbato.
Il pavone bianco abbassò lo sguardo e si tastò il torace, individuando, sotto la veste, un ampio bendaggio sul fianco. Dalla sua testa cadde uno straccio ancora umido. Molto probabilmente lo avevano usato per abbassare la sua temperatura corporea, anche se si sentiva lo stesso, ancora febbricitante.
“Hai fame?” Chiese Zhuang porgendo a Shen una ciotola piena di riso.
Wei non riuscì a trattenere una risata, nemmeno Bao, il panda marrone, aveva mai mangiato così rapidamente in vita sua!
“Quanti anni avete?” Domandò Shen curioso. “Io trenta, mentre lui è più vecchio di cinque anni!” Rispose Zhuang indicando l’amico.
Il pavone bianco si guardò intorno guardingo. “La tua amica è uscita poco fa, sta parlando con Hua, un gufo” disse Wei rispondendo involontariamente ad una delle numerose domande che assillavano la mente di Shen.
“Forse volevi dire: si sta riprendendo dalla botta che Hua le ha dato precipitandole addosso!” Precisò Zhuang non riuscendo a reprimere una risata. Aveva assistito all’intera scena ed era stata a dir poco esilarante!
“Senti Shen....” Wei attirò l’attenzione del nuovo arrivato “...immagino che questi non siano coltelli da cucina!?” Disse indicando i coltelli da lancio del pavone bianco. “Oppure che quella non sia una lancia da esposizione che hai rubato da qualche museo!” Aggiunse Zhuang indicando il guan dao che si trovava accanto alle altri armi , su di un grosso tavolo, al centro della stanza.
Lui annuì, rimanendo lo stesso sorpreso “Questi umani sono così stupidi? Come hanno fatto a non notare le armi che nascondevo nelle vesti durante quell’odiosa visita medica?” Si chiese. “Sai combattere?” Il tono che Zhaung usò per fare tale domanda non prometteva niente di buono. “Qualche problema? So difendermi, tutto qui!” Affermò Shen non riuscendo a nascondere la sua preoccupazione crescente. Era in pericolo? Al momento non sarebbe riuscito nemmeno ad alzare un ala, quindi la situazione era a favore degli altri due. Questo significava una sola cosa: doveva agire con la testa e non farsi guidare dall’istinto!
Per questo rimase a letto, fingendo di non essere minimamente spaventato, con la speranza che i due se la bevessero.
Prima che qualcun’altro potesse parlare un uragano entro nella stanza facendo rovesciare un tavolo pieno di stoviglie. Quell’uragano erano due giovani pavoni e Shen giurò che il suo becco fosse completamente spalancato mentre fissava con incredulità i due nuovi arrivati.
“Piacere io sono Yong, mentre lui è Hong!” Disse uno “Siamo....i gemelli!” Dissero in coro.
Entrambi avevano la coda aperta e così Shen potè vederli per bene.
Yong sembrava un pavone normale, fatta eccezione per una macchia bianca nel centro della coda proprio dietro la testa. Anche il collo blu presentava una grossa chiazza bianca, come se un pittore si fosse dimenticato di rifinire la sua opera!
Hong invece era proprio un lavoro incompleto! Il suo collo presentava una piccola chiazza blu e per il resto era bianco, ma quello che lo colpì fu la coda! Era per metà normale, se così poteva definirla, dato che non aveva niente di diverso da un altro pavone, ma l’altra metà era completamente bianca!
“Quanti anni hai?” Chiese curioso Hong “Ventitré.....piacere, io sono Shen!” rispose in automatico. “Pensa un po’! Noi quindici!” Disse contento Yong. “Rimaniamo i più giovani del gruppo!” Esultò il fratello.
“Ragazzi adesso Shen deve riposare! Potrete conoscerlo meglio domani e nei prossimi giorni! Sbrigatevi che c’è il coprifuoco!” Disse Wei spingendo gentilmente i due giovani. “Guastafeste!” Disse Hong “Rompiscatole!” Gli diede manforte Yong.
“Vi vogliamo bene anche noi! Notte!” Disse Zhuang prima di chiudere la porta.
“Domani ti troveremo una sistemazione! Per ora riposati!” Disse Wei prima di spegnere la candela ed uscire dalla stanza.
Shen poggiò la testa sul cuscino distrutto. Erano successe così tante cose in così poco tempo che si sentiva frastornato! Non era solo! Anche loro erano albini....più o meno! No, non era quello che l’aveva colpito....loro erano diversi, eppure non sembravano infelici come si sentiva lui! Forse vedevano la cosa da un altro punto di vista, come Mei? Poteva imparare anche lui a volersi bene? Poteva vivere la vita con felicità? Essere compreso! Non essere giudicato! Si addormentò felice dopo tanto tempo. Non vedeva l’ora di conoscere altri come lui e farsi dei nuovi amici! Dopotutto questa prigione somigliava più a ciò che aveva sempre desiderato, una casa, una vera famiglia!



Fu il sole del mattino che entrando dalla finestra accarezzò il suo piumaggio con un filo di calore e lo fece svegliare. Shen si mise a sedere. Si sentiva decisamente meglio! La ferita faceva ancora male, ma non così tanto da mozzargli il respiro.
Una parte di materasso accanto a lui era ancora calda, segno che qualcuno gli  aveva dormito accanto. Rimase sorpreso dal fatto che non si arrabbiò minimamente all’idea, anzi, era curioso di scoprire chi fosse stato!
La curiosità vinse su di lui una seconda volta ed anche se a fatica, uscì dalla casa. 
Il giardino era splendido ed immenso. Poco più in là si trovava una foresta, solo che c’erano pochi alberi sparsi qua e là ed una moltitudine di cespugli ed aiuole piene di fiori.
Numerose abitazioni erano sparse tra la vegetazione. Mentre si guardava intorno Shen avvertì la strana sensazione di essere osservato. A Gong Men succedeva sempre, per questo era diventato tanto abile nel capire quando qualcuno lo stesse fissando.
Si girò e vide un grande pavone arlecchino. Era più anziano di lui. Prova erano i lunghi baffi che gli pendevano dai lati del becco e l’espressione seria, ma serena sul volto, al contrario dell’energia prorompente di Hong e Yong!
“Ciao Shen, io sono Kang, il pavone più anziano della riserva!” Disse l’uccello.
“Riserva?” Domandò curioso Shen dimentico delle buone maniere.
“Si, gli umani chiamano così la nostra prigione. È una vasta area boschiva che ci permette di muoverci comodamente, ma i margini sono tappezzati di trappole ed alte mura per impedirci di scappare!” Spiegò il pavone. Doveva essere arlecchino come i gemelli, solo che lui presentava solo una piccola macchia bianca sul petto e sulla coda per il resto era “normale”.
Le gambe di Shen cedettero e sarebbe caduto in terra se Kang non l’avesse preso al volo. Quell’abbraccio non voluto si rivelò più piacevole del previsto. Il pavone anziano aveva un tocco affettuoso e delicato, proprio come quello che dovrebbe avere un padre! Kang lo fece sedere su di un tronco cavo “Calmati e riposati! Quando te la senti rimettiti in piedi che ti accompagno a letto!” Disse Kang inginocchiandosi per terra, ma tenendo saldamente il giovane semi svenuto. Shen poggiò la testa sulla spalla del pavone e sentiva una nuova sensazione attraversargli le viscere mentre si trovava tra le sue ali, ma non sapeva spiegare cosa fosse! Improvvisamente tornò in se e si allontanò in modo brusco.
“S-scusa! N-non mi sono ancora ripreso del tutto dal viaggio!” Da quando balbettava? Si chiese mentalmente Shen.
“Tieni, devi mangiare se vuoi tornare in forze” disse il pavone anziano sedendoglisi accanto e porgendo al giovane un dolcetto. Shen lo accettò molto volentieri e questo gli ricordò di quando lui e Zhan facevano colazione assieme al palazzo. Le gare a chi finiva prima la propria razione, le guerre di cibo.......forse, il lupo sarebbe stato l’unico a sentire la sua mancanza! Fino a quando non fosse tornato, ovvio! Anche se era pienamente consapevole che ci sarebbe voluto tempo per convincere tutti e formulare un piano con buone probabilità di successo!
Shen si accorse che Kang aveva appena finito la sua di razione e quindi mangiò velocemente il dolce. Fino a quel momento aveva dato per scontato il diritto di mangiare bene ed a sazietà, ma ora quella crostatina gli sembrava il regalo più bello del mondo! Shen sperava ardentemente che nella riserva le cose fossero diverse da ciò che aveva dovuto affrontare durante il viaggio!
Kang sorrise offrendogli un appoggio sicuro con un ala e lo accompagnò verso la loro casa, fino al letto ed appena il pavone bianco si ritrovò sotto le calde coperte cadde istantaneamente in un sonno tranquillo.
“Fratello! È bello vedere che quando ci sono dei nuovi arrivati sei estremamente mattiniero! È dall’alba che sei qui!” Disse ridendo Wei “Tu che sei esperto: potrà riprendersi?” Domandò Zhuang appena uscito dalla sua stanza.
“Certo! Dobbiamo solo disinfettare la ferita regolarmente e.....” “Non intendevo quello!” Il pavone verde interruppe Kang con uno sguardo torvo.
“È terrorizzato dal creare nuovi legami, ma ho visto che desidera ardentemente essere amato! Se Mei ha detto la verità, sarà difficile, ma alla fine smetterà di disprezzare se stesso e si vorrà bene per quello che è e forse riuscirà a fidarsi” Disse seriamente Kang osservando il pavone bianco addormentato.
“Bene perché non voglio che vada a finire come l’ultima volta!” Disse nervoso Zhuang.
Kang sospirò. L’episodio a cui si riferiva il pavone verde era capitato poco tempo prima. Era stato catturato un sciacallo che di unico non aveva proprio niente. Nessuno sapeva il perché di una tale azione da parte di Derek, ma tutti avevano deciso di accoglierlo lo tesso. Ma il canide sapeva combattere! Aveva ferito molti animali prima che le guardie della riserva intervenissero provvedendo ad ucciderlo.
Lì dentro tutti erano pacifici e questo li aveva spaventati molto. Ora era arrivato un nuovo guerriero! Con l’unica differenza che anche lui era diverso!
Kang sperava con tutto se stesso di poter diventare per lui una guida di riferimento così come lo era per molti dei presenti.
Solo in quel momento notò l’assenza della giovane felina di nome Mei. Era anche lei giovane, ma era molto più socievole ed aperta del pavone.
“Fratello!” Chiamò ad alta voce Kang. Da un corridoio fece capolino Wei con la faccia a forma di punto interrogativo “Mentre preparo il pranzo potresti chiamare i miei figli che staranno bighellonando in giro da tutta la mattina!” Disse rassegnato.
“Sono sorpreso che non ci abbiamo ancora convocato le guardie per qualche loro bravata, invece!” Disse Wei uscendo a passo veloce.
“Fammi indovinare.....io devo andare a vedere dov’è finita la nuova arrivata?!” Disse Zhuang che era appena sceso dal piano superiore.
“Non saremo parenti di sangue, ma ci capiamo alla perfezione fratello!” Disse Kang ridendo divertito dal fatto che all’amico non erano servite parole per comprendere i suoi desideri.



Su questa ampia distesa di vegetazione, dove vivevano gli animali, si affacciava un imponente castello. Era molto antico, ma non per questo meno resistente.
Derek ci abitava da quando un idea, considerata da tutti assurda, gli aveva attraversato la mente: avere sotto il suo controllo animali unici, così che tutti potessero ammirarli! Non era male, dato che in questi tempi lo stravagante attirava le persone come le api con il miele!
Ora era un signore potente e rispettato. C’era solo una cosa che non era andata come previsto: l’erede! Da maniaco del controllo aveva passato anni a pensare come istruire suo figlio, come alimentare la genialità che avrebbe ereditato da lui, solo per rimanere miseramente deluso quando sua moglie gli aveva dato una femmina! Era stata punita per questo, ma non da lui, no. Era semplicemente morta di parto! Un problema secondario si era presentato con il sangue del suo stesso sangue dato che la figlia aveva un carattere opposto rispetto al suo: sempre gentile e sorridente, pronta ad aiutare il prossimo! Aveva quella compassione stucchevole per un uomo come lui!
Per molto tempo Derek aveva tentato di far diventare quel cuore caldo e giovane, freddo e privo di pietà, ma senza successo.
Quindi per ora si preoccupava di ampliare la sua collezione insegnando a sua figlia come trattare gli affari del regno. Si, lui era il consigliere del sovrano di quelle terre ed anche se già meditava un piano per accrescere il proprio potere, desiderava che Rose si mostrasse all’altezza del nome di famiglia! Più che un nome era il modo in cui tutti lo chiamavano da quando aveva iniziato ad esporre al pubblico i pezzi rari della collezione: lui era il collezionista!
Eppure la sua discendente si era dimostrata estremamente preziosa per questi suoi lavori. Era grazie a lei che era riuscito ad instillare il terrore nel cuore degli animali, era grazie a lei se era riuscito ad uscire vittorioso contro i numerosi pericoli che insidiavano quel mondo pieno di animali antropomorfi! 
Rose riusciva a parlare con loro. Capiva cosa dicevano, non sentiva solo versi e questo lo aveva dimostrato la prima volta che era andata con il padre in una missione. Grazie a lei era bastato stabilire il prezzo con i genitori e pagare per poter ottenere ciò che chiedeva, cioè un cucciolo di leone bianco molto raro, in quel caso.
Derek non sapeva dire se aveva sviluppato tale capacità per il semplice fatto che era cresciuta al fianco di questi animali oppure semplicemente per grazia divina. Per un po’ di tempo se l’era chiesto, ora gli interessava solo che lo aiutasse a diventare sempre più ricco e potente. Certo, questo non voleva dire che non la custodisse come il più prezioso dei tesori! Durante le missioni la faceva travestire da uomo e le faceva tradurre per lui facendo in modo che gli animali non scoprissero che, effettivamente, lui non capiva un accidente di ciò che ringhiavano, gracchiavano, cinguettavano......... ed altro!
“Mio signore!” Il suo braccio destro anche se anziana rimaneva comunque perfettamente efficiente “Si, signora Carmela?” Chiese con non tanto interesse.
“Il pavone bianco che è arrivato ieri sera sta rispondendo bene alle prime cure. Tra pochi giorni potremmo esporlo al pubblico“.
“Mi dica signora, quanti pavoni abbiamo nella riserva?” Chiese Derek mentre scrutava la vegetazione che si estendeva dinanzi al proprio balcone. “Trentasei signore! E cinquanta gli altri animali, per un totale di ottantasei!” Rispose la segretaria mentre controllava i numeri scritti sul registro.
“Ho promesso che sarei arrivato alla centinaia. Mi mancano ancora diciannove animali unici! Troppi! Dobbiamo accelerare i tempi. Le pongo una semplice domanda: quanti cuccioli abbiamo venduto in questi anni?” Chiese Derek.
“Qualche centinaio signore!” Rispose confusa la signora Carmela.
“Se non avessimo venduto nessun animale avremmo già raggiunto tale cifra, allora!” Si lamentò l’uomo. “Signore! Lei sa bene che le spese dei viaggi sono ingenti! Dovevamo fare qualcosa per sostenerle!” Protestò la signora cercando di rammentare al suo signore il ragionamento fatto anni prima.
“Io punto a numeri alti. Ma per evitare che ad altri fosse venuta la stessa brillante idea ho fatto in modo che quei cuccioli non sarebbero mai cresciuti ed ora mi ritrovo ad aver un disperato bisogno di loro! Non è ironico?” Chiese con un velo di sarcasmo Derek.
“Mio signore!” Si annunciò un servo entrando di corsa “È arrivato il Re assieme al Principe William. La attendono nella sala del trono!” Disse ansimando il poveruomo.
“Cosa vuole il Re?” Chiese sorpresa la segretaria al suo capo.
“Ho richiesto io l’incontro!” Affermò Derek “C-come? Perché? Gli affari vanno bene!” Domandò preoccupata la signora Carmela non potendo fare altro che guardare preoccupata il suo capo. Sarebbe mai cessata la sua sete di potere? Lui le rispose calmo “Anche se sono a capo del progetto devo richiedere l’approvazione del nostro sovrano...” rispose avviandosi verso l’ingresso del balcone “......e l’avrò, non preoccuparti!” Disse Derek sparendo oltre la porta.
   
 
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