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Autore: Meramadia94    24/07/2019    0 recensioni
Il mondo di Sarah pare ormai perfetto: ha una casa, va a scuola, ha una famiglia e degli amici che le vogliono bene, ed è felicemente fidanzata con il ragazzo dei suoi sogni... ma nulla può prepararla ad affrontare quello che sta per arrivare. Una guerra portata sulla porta di casa, un passato doloroso che si ripresenta prepotente e senza possibilità di appello, la costringeranno in un ballo da cui potrebbe rischiare davvero di non uscire mai più viva.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Intanto Sarah e Jake camminavano con le mani dietro la schiena. Non era così difficile girarsi di scatto, afferrare il fucile e puntarlo contro di loro... ma quella mossa poteva funzionare con un solo soldato, al massimo due... i cecchini che li '' scortavano gentilmente'' però erano già cinque. 
Per ora non potevano fare molto. Solo... obbedire ed aspettare. 
Bishop li guardava come si guardava il pranzo della domenica. In particolar modo, come se fossero stati il dolce. 
La ragazza lanciò un'occhiata di commiserazione a Bishop - Accidenti amico... con tutti gli agganci di cui potevi servirti, ti sei ridotto a servirti di un ragazzino pieno di sè che si prende pure a botte da solo per trovarmi... è un po' patetico, non trovi?- 
- Forse.- fece Bishop - Ma bisogna guardare in prospettiva. Questo tizio forse non brilla per acume ed intelligenza... ma non avresti mai pensato di doverti guardare da lui, ed infatti... eccoti qua.- 
- Che cosa vuoi da noi?- fece Jake - Non ci hai già rovinato la vita abbastanza? Perchè ci fai questo?- 
Bishop allora iniziò a spiegare ai suoi '' ospiti'' il motivo per cui aveva fatto tutto quello che aveva fatto sino a quel momento. La storia iniziava nel lontano 1870, quando il presidente Grant decise di mettere insieme la Earth Protection Force. Un'organizzazione governativa segreta che aveva il compito di proteggere il pianeta dalle minacce che venivano dallo spazio. 
- E le chiacchiere stanno a zero.- fece Bishop - Abbiamo visto di recente quanto possono essere pericolosi gli extra-terrestri. Questa è la finalità dell'EPF. Il mio obiettivo.
Creare una nuova umanità. Vent'anni fa, contavo di poter ripopolare il pianeta solo con dei soldati... purtroppo però erano tutti muscoli e zero cervello, nessuna capacità di elaborare una difesa efficace o un attacco... per questo ho creato il progetto dei bambini soldato.
Ho scelto personalmente i padri tra scienziati, linguisti, avvocati... il meglio del meglio insomma, per avere un esercito con i fiocchi.- poi si rabbuiò - ma tu... i tuoi genitori.... hanno rovinato tutto.- 
Jake guardò la nuova amica senza capire. 
- Vedo che sei confuso, mio caro... adesso ti spiego.- fece Bishop - questa ragazza faceva parte del progetto, e devo dirlo... era piuttosto promettente. Ma non avevo capito quanto quell'avvocato si fosse affezionato a quell'aborto di sua madre e a lei....- 
'' Maledetto...''- quasi ringhiò Sarah. 
-... l'ha cercata per un anno. E alla fine l'ha trovata e portata via. Ed io... beh....- 
- Non provare ad usare me. Non usare i miei genitori come una scusa.- fece Sarah - Tu sei l'unico mostro da cui questo mondo avrebbe sempre dovuto guardarsi. Hai fatto mettere al mondo dei bambini solo per torurarli e seviziarli e non c'entra niente il salvare il mondo.... l'unica cosa che ti importa è vedere qualcuno che soffre per tua mano, che supplica una pietà che non arriverà per soddisfare il tuo complesso di onnipotenza.- 
 Bishop sorrise a quelle parole - Sì lo confermo... saresti stata un ottimo capo per il mio esercito di ibridi umani.- 
- Non ti credere...- fece la ragazza con tono di sfottò - Ti saresti allevato una serpe in seno. Non ci sarebbe stato un solo giorno in cui non avrei sobillato una rivolta. E' questo il brutto di essere umani. Hai una coscienza.- 
- Sai una cosa?- fece Bishop - Hai ragione. Tu e tutti gli aborti che ho creato mi avreste creato solo problemi... ma ora si passa alla nuova gestione. Che però voi due non vedrete.- nel dir così fece un cenno ai suoi soldati di portar via Jake. 
- Non provare a toccarlo!!!!- urlò Sarah cercando di liberarsi dalla presa del soldato che fu costretto ad afferrarla per i capelli - JAKE!!!!-
Bishop sogghignò - Sai... la prima volta che ti ho vista, mi sono chiesto perchè mai una ragazza umana avrebeb dovuto rischiare così tanto per salvare quattro errori della natura.... adesso lo so, e anche tu lo sai.... sei una di loro.
Tu non saresti mai venuta al mondo se non fosse stato per un esperimento genetico.
Nessuna meraviglia che ti stiano simpatici... ma non temere. Te li manderò il prima possibile.-
...
...
...
Appurato che Karai non solo non c'entrava con il rapimento di Sarah ma che anzi era stata usata come esca, Leonardo e i suoi familiari avevano realizzato che l'unica persona ad avere interesse nel far sparire la ragazza era Bishop, si erano subito diretti a '' casa'' di Leathered per chiedere il suo aiuto e quello del professor Honneycutt.
L'unica speranza era di perquisire metà del treno iper-tecnologico dell'agente alla ricerca di qualche indizio. E a furia di scandagliare erano riusciti a trovare un segnale di richiamata automatica nel microcircuito del treno. 
- Forse se lo rimettessimo in funzione...- fece il professore. 
- Il segnale di richiamo del treno si attiverebbe, e ci porterebbe dritti dritti al nascondiglio.- fece Leathered.
- Perfetto.- fece una voce femminile alle loro spalle - in tal caso fallo partire.- 
Si voltarono e videro che sul treno c'era anche la figlia di Oroku Saki. 
- Che diavoli ci fai qui?- sbraitò Raffaello - Ci hai seguiti?- 
La donna alzò le mani in segno di resa - Calma. Non voglio combattere. Voglio solo darvi una mano.- 
- Certo. Come no.- fece Raffaello - senza offesa carina, ma tutte le volte che dici di volerci aiutare, finisce sempre allo stesso modo, con te che torni a servire quell'essere indegno di qualunque appellativo. Perchè dovremmo fidarci di te?- 
Karai inspirò cercando di rimanere calma. 
- I principi sono una cosa, ma non lascio che mi impediscano di saldare i debiti.- fece Karai - Lo so che non sono sempre stata in grado di mantenere le promesse.... ma nemmeno a me piace sapere di essere stata usata per fare del male a qualcuno.-
Soprattutto se lo conosceva.
E se gli doveva qualcosa. E a ben pensarci... doveva qualcosa a Sarah. Tipo la vita. Se diverse settimane prima, quando era toccato a lei essere rapita da Bishop quella ragazzina fosse rimasta lontana dalla battaglia, terrorizzata dal farsi riconoscere, anteponendo le sue esigenze personali a tutto quello che le era stato insegnato, lei probabilmente sarebbe morta. 
Era ora di renderle il favore. 
- Leo....?- fece Raffaello rivolto al fratello maggiore. Sì, Karai non le piaceva, la considerava una falsa doppiogiochista e personalmente l'avrebbe passata più che volentieri nello schiacciapatate e da un sacco di tempo.... senza contare che se Sarah era in quella situazione orribile, era perchè pensava di essere corsa in aiuto di una persona che non voleva essere salvata. 
Ma non spettava a lui decidere. 
-Leo, qui parliamo della tua ragazza....- fece il rosso - dimmelo tu se possiamo fidarci o meno...- 
- Se possiamo fidarci non lo so.- fece Leo - ma per ritrovare Sarah e riportarla a casa... sono disposto a fidarmi pure del Diavolo.-
- In tal caso...- fece Donatello accendendo il segnale di richiamata del treno - Tutti in carrozza.- 
- Forza...- fece Raph - andiamo a prendere quel bastardo.- 
...
...
...
Sarah intanto se la passava peggio che mai. 
Non sapeva se fosse peggio ritrovarsi legata ad un tavolo da vivisezione con Bishop che minacciava di farla a pezzettini o passare quelli che erano gli ultimi minuti della sua vita con Ashton. E a pensarci bene, avrebbe preferito la prima opzione.
Invece l'agente aveva dato ad Ashton l'incarico di finirla mentre lui si occupava di un '' progettino''. 
- Di un po'...- fece Sarah con le mani bloccate dalle fascette per elettricista all'impalcatura - come fa uno che scambia una puzzola per un gattino selvaggio...- ricordava ancora le risate che si erano fatte lei ed Angel al fuggi fuggi generale che Ashton aveva scatenato al campeggio due mesi prima - ad essere arruolato da un agente della CIA?- 
- Non te l'aspettavi vero?- fece Ashton - Mi ha avvicinato due settimane fa, e mi ha rivelato chi sei... cosa sei.... e che mi hai scaricato come spazzatura per un.... mostro.- 
- Bada a come parli....- fece Sarah . L'unica fortuna di Ashton era che in quel momento aveva le mani fuori uso.... perchè se avesse avuto un solo dito libero, quello non avrebbe avuto nemmeno un dente in bocca.
- Hai preferito uno scherzo della natura a me... hai idea di come mi sono sentito?- 
- Sì, come un ragazzino viziato a cui hanno negato il giocattolo preferito.- fece Sarah.
- Mi ha raccontato tutto... e così mi sono dato malato durante i giorni dove c'era educazione fisica e le attività extra-scolastiche  a cui mi ero iscritto... solo per vedere te.... e mentre non eri in classe ho raccolto le informazioni che mi servivano, ho ascoltato te, Angel e quell'altra parlare di quello che facevate fuori da scuola...- 
- E hai scoperto che avrei voluto aiutare un'amica a togliersi il giogo di un assassino dal collo...- fece Sarah - hai diciassette anni e sei già un venduto... complimenti. 
Toglimi una curiosità... come pensi di piacermi, dopo questa?- 
- Perchè... ti posso salvare la vita.- fece Ashton - Ora non bada a noi. Possiamo fuggire senza che se ne accorga, possiamo andarcene assieme da qualche parte dove nessuno ci conosce... rifacciamoci una vita assieme.-
Sarah finse di pensarci per poi dire.
- Sì.... forse è meglio.- 
Ashton sorrise soddisfatto. 
- E' meglio se scappi. Perchè le cose stanno così.... una volta che non gli sarai  più utile, Bishop ti ucciderà, ma solo dopo averti costretto a supplicare di ucciderti... se invece arriveranno prima i miei.... non credo cambierebbe molto.
Rassegnati. Non c'è modo in cui tu possa vincere.- 
- Allora addio.- fece Ashton  inserendole nel collo un grosso ago collegato ad un tubicino di plastica.
Poi la lasciò lì, a morire dissanguata. 
Sarah iniziò a respirare lentamente per diminuire l'afflusso di sangue, malgrado sentisse la paura salire ed impossessarsi di lei.... ma doveva rimanere lucida. 
Non poteva dare a Bishop la soddisfazione di mettersi a supplicare per la sua vita, magari piangendo ed urlando... sarebbe stato come dargliela vinta, e non poteva permettersi il lusso di crollare proprio in quel momento.
C'era anche Jake da salvare... l'avrebbe tirato fuori da lì, e l'avrebbe portato a casa, gli avrebbe fatto conoscere il calore di una famiglia, degli amici.... glielo doveva.
Lei si era salvata, lui invece aveva subito tredici anni d'inferno.... lei aveva conosciuto l'amore di un padre e dei fratelli, lui solo violenza, odio, dolore.... non poteva disinteressarsi di quello che avrebbe potuto essere suo fratello. 
Sperava solo di farcela in tempo.
Il mondo iniziava a farsi sempre più lontano.

    
 - Mi spiace aver pensato che...- fece Leo durante il viaggio verso la nuova base di Bishop. Ora che avevano appurato che Karai era stata usata come esca per attirare Sarah all'appuntamento con il suo ipotetico assassino, si sentiva davvero in colpa per aver pensato che la figliastra di Shredder potesse aver deciso di usare il senso di amicizia che Sarah in un modo o nell'altro le dimostrava, malgrado gli alti e bassi che avevano avuto. 
- Tranquillo, tutto a posto.- lo rassicurò la kunoichi senza guardarlo nemmeno negli occhi.
- Dico davvero.- fece Leo - però vedi... il fatto è che io non riesco ad accettare il pensiero di poter perdere Sarah.
Mi sono innamorato di lei nel preciso istante in cui l'ho vista.- più o meno, nel momento in cui aveva visto Splinter tenere in braccio quella bambina che stringeva convulsamente il coniglietto di pezza. All'inizio l'aveva guardata con curiosità, dato che non aveva mai visto un essere umano prima di quel momento... poi, quando dopo diversi giorni che la piccola se ne stava accucciata in un angolo, senza dire una parola, senza smettere di fissare il vuoto le aveva teso una mano chiedendole di giocare con loro... lei gli aveva sorriso. E in quel momento... pensò che quegli occhi ambrati, illuminati dalla luce di quel sorriso, fossero la cosa più bella del mondo.
Ed anche se non sapeva e nemmeno se avrebbe saputo mai cosa la vita avesse osato fare ad una creaturina così dolce ed indifesa.... decise che proteggerla, salvarla, sarebbe stata la sua missione. 
- Dovevi vederla quando è arrivata in casa nostra... sembrava un animaletto impaurito.- fece Leo - poi... ha iniziato a ridere... a vivere... e mano a mano che lei diventava la persona straordinaria che è oggi...io mi rendevo conto che la nostra vita, la mia vita... non poteva essere uguale a quella di prima.- 
- Quindi... se un giorno fosse possibile... la sposeresti?- fece Karai. 
- Non è quello che fanno le persone innamorate?-  fece Leo - Quello che cerco di dire, Karai... è che da quando l'ho avuta al mio fianco... mi sono sentito più leggero, capace di affrontare qualunque cosa, persino di contravvenire un ordine- ed anche di cambiare completamente vita.
Ricordava ancora che prima che si mettessero assieme, Splinter aveva chiesto di parlarle riguardo a quanto fosse sbagliato che lei non potesse usufruire della sua vita a causa loro, e quindi della possibilità di mandarla a scuola... il terrore che Splinter volesse dirle che doveva andarsene lo aveva immobilizzato. Ma in quel caso già sapeva cosa avrebbe fatto.
Non gli sarebbe mai venuto in mente di lasciare la sua famiglia, i suoi fratelli... di certo gli sarebbero mancati... ma non poteva pensare di non rivedere più quegli occhi sorridenti.
- Ed è questo che ti auguro, te l'ho già detto. Di innamorarti di qualcuno e che sia qualcosa di abbastanza forte da convincerti a mollare questo schifo di vita...- 
- Leo.- fece Alisa raggiungendoli - Siamo quasi arrivati.- 
- Ottimo.- fece Leo sguainando le spade pensando -'' Ok, so che riesci a sentirmi tesoro... sono qui. Sono qui per te. Lo so che ti ho fatto aspettare un secolo prima di dirti che ti amavo e che voglio passare tutto quello che mi resta con te... ma ti prego, non andar via.''
...
...
...
Nel frattempo, Bishop si preparava a ricevere gli '' ospiti indesiderati''. Il suo ufficiale in seconda lo aveva avvisato che il loro computer madre aveva ricevuto un segnale di rientro dal treno A-13 e che a minuti sarebbe arrivato.
Treno che però avrebbe dovuto essere distrutto. 
E si era attrezzato di conseguenza.
- Me lo aspettavo. Quei mostri non avrebbero rinunciato facilmente a lei.- commentò Bishop. 
- Dimmi qual'è il suo innamorato.- fece Ashton - voglio essere io ad aprirgli la gola... non posso credere che mi abbia rifiutato per uno scherzo della natura.-
Bishop rise - Tu credi davvero che... che se non ci fosse stato quello sgorbio verde... quella cara ragazza, che io stesso ho fatto mettere al mondo, ti sarebbe caduta ai piedi? Sei talmente patetico da suscitare tenerezza.-
- Co... come?- balbettò Ashton.
- C'è solo una cosa che mi dispiace più di aver dovuto uccidere un elemento così promettente... ed è di non averla addestrata io.- fece Bishop - Però devo ammetterlo. Dodici anni nel sottosuolo, assieme a quattro guerrieri, l'hanno trasformata in un ottimo soldato e con buon livello di strategia tattica... l'unico difetto? 
La coscienza. Quell'agire nel nome del bene, gli ideali, il voler fare la cosa giusta, il non piegarsi mai... credo che sia il suo unico handicap. Per fartela breve.... lei è una da otto, tu al massimo sei un quattro.
Davvero ti meravigli che tra te ed uno stratega fatto e finito, abbia scelto quello sgorbio?-
Ashton fece per ribattere, ma non fece in tempo. Due uomini lo afferrarono per le braccia e lo trascinarono via. 
- Oddio, ma che fai?!? CREDEVO CHE AVESSIMO UN ACCORDO!!!-
- Infatti. Tu mi portavi lei e poi sparivi prima che decidessi di ucciderti... conosci le regole di queste situazioni, no? Niente testimoni. Portatelo via.- fece Bishop mentre il ragazzo urlava, scalciava e frignava come un ragazzino di prima elementare. 
Per le tartarughe, Karai ed Alisa, entrare fu la parte meno complicata. S'imbatterono in alcuni soldati, ma con le loro abilità e l'aiuto di Leathered che era rimasto indietro appositamente per bloccarli, riuscirono ad entrare....Bishop era lì che li aspettava. E non era solo. 
Accanto a lui c'era una specie di mostro che aveva fattezze umane che somigliava a Bishop... ma incredibilmente più forte ed agile di quanto non fosse Bishop stesso.
A Karai allora venne un'idea.
'' Fatelo parlare...''- fece la ninja sottovoce facendo cenno ad Alisa di seguirla -'' tenetelo impegnato il più a lungo possibile, noi cerchiamo Sarah...''- per poi allontanarsi.
- Ma che accidenti è quel coso?- fece Mik. 
- Ti piace?- fece Bishop - E' il primo di una lunga serie. Si chiama Slayer. L'ultima difesa per la Terra.- 
- Difesa da che cosa?- fece Donatello. A ben vedere, l'unica cosa da cui quel mondo avrebbe dovuto guardarsi... era Bishop stesso. 
- Dagli alieni ed altre minaccie contro natura.- fece Bishop - le nostre comunità ne sono piene. Ci sono un sacco di alieni e mostri che potrebbero essere i vicini della porta accanto, ma non hanno scampo.
Il mio Slayer, la nuova umanità li individueranno uno ad uno e li faranno a pezzi.-
-Ma sei pazzo?!!- fece Leonardo - Potresti uccidere un innocente per sbaglio... se per qualche motivo avvenisse un qualche errore?-
- Poco male.- fece Bishop - secondo i miei qualcoli, se il 50% della popolazione mondiale togliesse il disturbo.... sarebbe solo un guadagno.
...
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Nel frattempo, Karai ed Alisa avevano trovato Sarah ammanettata all'impalcatura portante, pallida come un cadavere e con una ferita al collo, sangue ovunque.
- Sarah?- fece Karai dando dei colpetti sulla faccia della giovane kunoichi mentre Alisa le liberava i polsi e le toglieva dal collo l'ago collegato al tubicino di plastica - Dai... su, non ci mollare...- quando l'aliena finì di slegarla, la figliastra di Shredder la fece distendere ed iniziò a tamponarle la ferita con il suo fazzoletto - Forza.... andiamo.... Sarah.... ti ricordi la nave? Quando hai promesso di uccidermi, se per caso avessi fatto quello che mio padre voleva che facessi.... e quando hai perso tempo per convicermi ad approfittare dell'esplosione per cambiare vita? Sai... sai che ho capito lì? Che c'era un'ottima ninja in quel momento sulla nave.... ed eri tu. Per la tua umanità... il tuo non accettare compromessi, il tuo non arrenderti mai...- e lì aveva iniziato a pensare che quella ragazzina senza genitori, senza passato ( e, dato il suo stile di vita, potenzialmente con un futuro che finiva  troppo presto con lei che moriva con un'arma in mano) fosse un ninja migliore di quanto lei, con tutti gli anni di addestramento che aveva addosso in più di lei, e  a quanto avrebbe pagato per avere una sorella che le somigliasse almeno un pochino - Sei il ninja più forte che conosco, non puoi morire così.-
- Sarah... sei la mia migliore amica...- fece Alisa - ti prego, non puoi... non ora che ho ritrovato mio padre!- 
Vedendo che la '' collega più giovane'' non reagiva.... promemoria: dare ragione a quelli che dicevano che parlare ai moribondi per trattenerli o richiamarli in vita era una cosa poetica ma poco pratica.
Karai decise quindi di afferrare il toro per le corna. Le tirò su le gambe per favorire l'afflusso di sangue al cervello ed evitare così al cuore uno sforzo eccessivo. 
- Hai dell'acqua, del tè o del succo di frutta con te?- chiese la ninja dai capelli corvini all'aliena.
La ragazza pur non capendo il senso di quella domanda, annuì.
- Sì... ho una bottiglietta d'acqua minerale...-
- Bene.... con una mano tampona la ferita, con l'altra falla bere. Pochi sorsi alla volta, mi raccomando o rischia di soffocare.- 
- Ma perchè....?- 
- Perchè ha perso molto sangue.- spiegò Karai - e la diminuzione acuta della massa sanguigna circolante rischia di mandarla in shock ipovolemico. Falla bere... dobbiamo impedire che ciò accada.-
Alisa annuì e si apprestò a fare come le era stato detto.
Passarono almeno dieci minuti buoni in quelle condizioni, prima che la giovane riuscisse ad aprire gli occhi. 
- Oddio meno male...- sospirò Alisa riprendendo a respirare con le lacrime che le pizzicavano gli occhi. 
- Sarah, come ti senti?- chiese Karai.
- Se indovini vinci un orsacchiotto....- fece Sarah - aiutatemi ad alzarmi, per favore....- 
- Levatelo dalla testa... non sei in pericolo di vita, ma è meglio se non ti muovi, per un po'...- fece Karai. 
- Tranquilla. Non muoio.... mi sa che mi ha progettata fin troppo bene.... quel bastardo...- fece Sarah facendo leva sulle mani per tirarsi su da sola. La kunoichi e l'aliena parevano non aver troppo chiaro di cosa stesse parlando, lo capiva da come la guardavano - La spiegazione sulle mie origini ve la do dopo... ora se permettete... ho un lavoro da fare.- 
Karai sbuffò esasperata. Confermava. Una zuccona di prima categoria.
- Va bene... ma lasciati sistemare, almeno.-
...
...
...
- Indovino....- fece Bishop - Voi siete qui per.... Lara? Mara? Sasha?- 
Leo strinse la presa sulle sue spade, trattenendo a stento l'impulso di piantare le sue amate katana nel petto di quell'essere indegno che si era arrogato il diritto di rubare tredici anni di vita alla sua amata, le aveva rubato l'amore di un padre coraggioso e di una madre affettuosa, un'infanzia spensierata, l'aveva marchiata in modo indelebile... e non si ricordava nemmeno il suo nome.
- Sarah...- fece Leo ringhiando - Si chiama Sarah.... e credimi quando ti dico che farò di tutto.... per riaverla con me.- 
- Tutti noi.- fece Raph mettendosi al fianco del fratello. E così fecero Michelangelo e Leathered - Dov'è nostra sorella?-
- Mettiamola così. Non vivirà a lungo, ma sai cosa? Dovresti ringraziarmi. Vi tolgo da un bell'impiccio.... un grazioso impiccio devo dire, ma pur sempre un impiccio.- 
- Che stai dicendo....?- fece Leo tremando da capo a piedi. 
- Tu davvero pensavi che fosse solo una tenera e dolce bambina bisognosa di cure e affetto dopo tanto dolore, che avete plasmato come soldatessa? Beh, ti sbagli. Non hai la minima idea di chi vi siate messi in casa.- fece Bishop - è nata per essere un'assassina.-
- SEI UN BUGIARDO, SONO TUTTE MENZOGNE!!!- sbraitò Raffaello - Sarah è una di quei poveri disperati a cui hai rovinato l'esistenza e che non ti avevano fatto nulla!!!- 
- Hai ragione....- fece una voce flebile alle loro spalle. Si voltarono e videro la ragazza, sostenuta da Karai e Alisa.
Era pallida e si reggeva in piedi per puro miracolo ma almeno era viva.
- Sarah...- fece Leo correndo da lei - Grazie a Dio....- 
- Allora ci ho visto giusto...- fece Bishop - Saresti stata il comandante perfetto.- 
- Sarah, si può sapere di che diavolo sta blaterando?- fece Mik - Dice che sei un'assassina, parla di eserciti, che non sei chi dici di essere....-
- Sentite.... vi spiegherò tutto, ve lo prometto.... ora però se permettete ho un lavoro da fare...- fece Sarah separandosi da Karai ed Alisa. 
- Ma se non ti reggi nemmeno in piedi....- fece Donatello. 
- Sarah, lascia fare a noi.- fece Raffaello sguainando i sai - Nessuno ti toccherà più.- 
- No.- fece la ragazza - vi prego. Questo è un lavoro che devo sbrigare io. E' a me che ha distrutto la famiglia e che ha fatto sentire come qualcosa che non sarebbe più dovuto essere su questa Terra... ho giurato che gliel'avrei fatta pagare. Però... c'è qualcosa che potete fare per me.- 
- Cosa?- fece Leo. Non gli piaceva nemmeno un po' l'idea di lasciare la sua Sarah da sola con quell'esaltato... ma il punto era che aveva ragione lei. 
Bishop era la sua battaglia, così come l'Ultimo Ninja e la sera in cui erano convinti di essersi liberati per sempre di Shredder erano state le sue. Lui non avrebbe mai permesso ad uno dei suoi fratelli, al suo maestro o alla ragazza di prendere il suo posto in una di quelle sfide.
Comprendeva quindi il desiderio della ragazza di prendere personalmente a calci sui denti e nel didietro quello che le aveva distrutto l'infanzia.
E con uno sforzo sovrumano, le accordò quel desiderio. 
- Va bene.... come ti aiutiamo?- fece Leo. 
- Grazie.- sorrise Sarah - C'è un ragazzo che è stato fatto prigioniero come me... ma che non ha avuto la mia stesa fortuna. Trovatelo e mettetelo al sicuro.- poi lanciò un'occhiata assassina a Bishop  - a questo scarto dell'umanità ci penso io.- 
- Bene, sei un'avversaria tenace... sarà un piacere mettere la parola fine alla tua vita.- fece Bishop.
...
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...
- Leo, non possiamo lasciarglielo fare...- fece Raffaello - insomma, l'hai vista?!? Stava in piedi a malapena.
- Lo so.- fece Leo - ma dobbiamo fidarci di lei.-
- Leo, voi fate quello che vi ha detto.- fece Alisa - Cercate quel tizio di cui vi ha parlato. Io e Karai rimaniamo qui, e se Sarah ha bisogno di aiuto, interveniamo subito.- 
- Non abbiamo scelta.- fece Leo che a malincuore aveva già deciso di fare come la sua ragazza gli aveva supplicato - Se quello che dice Sarah è vero... ed io sarei pronto a metterci la mano sul fuoco, Bishop ha rovinato la vita ad un altro innocente.... non è stato salvato sinora, non possiamo lavarci le mani di lui.- 
E soprattutto non potevano ignorare la '' nuova creazione'' di Bishop, che in agguato, era pronta a dar loro del filo da torcere. 
...
...
...
Nel frattempo, Jake Mitchell si trovava in una situazione che nemmeno nei suoi peggiori incubi aveva mai immaginato di trovarsi. Gli scagnozzi di Bishop gli avevano portato Ashton, riferendogli che gli ordini per lui erano molto chiari: se avesse macellato quel ragazzo che in un certo senso si poteva dire aver tradito la fiducia di una persona per consegnarla al macellaio ( e secondo il punto di vista di Bishop chi tradiva anche la minor cosa che si avvicinava ad un amico oggi, il giorno dopo sarebbe stato disposto a tradire tutta l'umanità e quindi doveva essere eliminato...ed usare le parti di ricambio per un ideale superiore) avrebbe avuto salva la vita e avrebbe iniziato a lavorare al suo fianco. Niente più isolamento, niente più test, niente più minacce di morte... oppure sarebbe stato lui stesso ad essere macellato.
Jake aveva rifiutato, malgrado la prospettiva lo facesse morire dalla paura, ed aveva gettato via il bisturi.
Sicuramente quell'Ashton non si era comportato bene, ma non poteva macellare un ragazzo della sua età.
Ed ora doveva pagare il prezzo.
Essere macellato, dissezionato vivo e da sveglio.
E per la prima volta, in quello schifo di vita che era costretto a condurre, desirò con tutte le sue forze essere già morto.
Sì, lui aveva sperato che gli amici di Sarah li trovassero in tempo, che li traessero in salvo... ma evidentemente Dio come al solito, era troppo occupato, per ascoltare le preghiere di un povero disperato.
  
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