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Autore: Eliessa    24/07/2019    0 recensioni
Elena è studentessa di giurisprudenza divisa tra studio e lavoro.
Un giorno per caso conosce un uomo: Alessandro, il classico ragazzo moro e palestrato.
Ma chi è lui che appare così all'improvviso nella vita di Elena scombinandole i suoi piani per il futuro e mettendo in discussione l'essere stesso di Elena?
Cosa diventerà Alessandro per lei?
Un amico? Un amante? Un fidanzato? Un estraneo?
Sarà amore o solo passione?
Le domande sono tante, ed Elena deve cercare di trovare una risposta a questo futuro che non pensava di vivere.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono in negozio quando all’improvviso mi ritrovo Ginevra, la mia migliore amica che passa ogni tanto il pomeriggio per farmi compagnia, quando non ha nulla da fare, o meglio non è impegnata con qualche uomo.
Pensata così potrebbe apparire come una ragazza insensibile o menefreghista, invece è la ragazza più generosa e disponibile del mondo.
Ricordo che da ragazze appena ci siamo conosciute non la sopportavo, sembrava darsi troppe arie, invece mascherava solo tante insicurezze e anni di insulti.
Insicurezze perché non sapeva difendersi, veniva continuamente presa in giro per i motivi più banali, per un vestito di un colore troppo acceso, l’essere la prima della classe… si sa quanto crudeli sanno essere i ragazzi, e gli anni in cui ha sopportato insulti di ogni genere l’hanno portata a togliere fuori un carattere forte e deciso.
E’ diventata una roccia, non è più la ragazza davanti una provocazione o ad un insulto incassa il colpo silenziosamente.
Ora è diventata una tempesta. La mia tempesta, il mio urgano. La mia migliore amica.
Ci siamo conosciute al primo anno di superiori ed alla fine la nostra amicizia invece di finire si è rafforzata.
Gin passava sempre a farmi compagnia, o meglio veniva a parlarmi dei ragazzi che conosceva e che dopo il primo appuntamento per un motivo o per un altro rifiutava. Si buttava sul primo ragazzo che conosceva e poi lo “scaricava”. Partiva con le mani avanti, diceva sempre di non voler nulla di serio, non era ancora pronta. Amava la vita e il divertimento.
Tra le due, io ero la più matura su questo tipo di argomenti, le dicevo che doveva trovarsi un uomo stabile e avere una relazione normale ma niente da fare, Gin non se la sentiva di concentrare tutte le sue attenzioni su una persona sola.

-Tu dici sempre che devo trovarmi un uomo, ma perché invece per una volta non mi dai retta e provi a conoscere tu qualcuno?- Mi chiede per l’ennesima volta.
-Non sono ancora pronta, lo sai. Prima o poi arriverà.-
-Ma la smetti? Con Giuliano non è andata? Pazienza. Anzi, meglio. Lo sai bene che non mi è mai piaciuto. E comunque fuori è pieno di uomini che non aspettano altro una donna come te. Se solo tu volessi gli uomini ti si butterebbero addosso!-
-Ed io proprio questo non voglio. Non dico che lui sia stato un errore nella mia vita, ma non sono pronta. E se la prossima persona mi giudicherà puntandomi il dito contro come ha fatto lui? Se il prossimo mi impedirà di realizzare il mio sogno di laurearmi e di trasferirmi magari.-
-Elena, hai 24 anni e una vita davanti, non la sprecare a fare la signora, sei una ragazza.- Ripete scandendo bene le ultime tre parole.- Per fare la vita da signora e diventare come i tuoi ci vorranno anni, ma questa età non ritornerà più e un giorno ti guarderai indietro e arriverai alla conclusione che non avrai vissuto per nulla che valga la pena ricordare.-
 
Ginevra non aveva tutti i torti ma ora non volevo un uomo accanto, volevo essere solo felice. E se dovevo esserlo con un uomo ero sicura che sarebbe arrivato all’improvviso. Mentre Ginevra finiva il suo discorso, cercando di convincermi fino allo sfinimento che dovevo trovarmi qualcuno, entrano due clienti.
Subito Gin sgrana gli occhi per farmi notare il bel ragazzo che era appena entrato. Beh come darle torto. Era davvero bello, ma a giudicare da come stava vicino alla ragazza che aveva accanto non era single. Infatti è bastato buttare l’occhio sulla mano che è sbucato fuori l’anello nuziale.

 
-Posso esservi utile?- chiedo ai clienti.
-Si, non siamo grandi intenditori di vini ma questa sera abbiamo una cena importante e non saprei cosa offrire da bere agli ospiti.- inizia a dire la ragazza
-E’ una cena a base di carne o di pesce?- Chiedo cercando di iniziare almeno da qualche certezza.
-Di carne. Solo carne.- risponde l’uomo della bellezza elettrizzante.
-Beh, allora la scelta possiamo restringerla tra due vini: un Chianti della nostra Toscana oppure un ottimo Cirò Rosso della Calabria. Uno dei pochissimi vini che può tenere testa al nostro Chianti. Entrambi sono perfetti per le cene a base di carne.-
 
Prendo dalla vetrina le bottiglie di vino da fare vedere ai clienti.
I dui ragazzi si guardano cercando di decidere quale vino scegliere, ma è lei a prendere l’iniziativa.

-Prendiamo il Chianti.-
-Perfetto. Una bottiglia?- chiedo.
-No, facciamo due.- continua la donna. Ritorno il Cirò al posto e prendo un’altra bottiglia di Chianti e poi vado verso la cassa. Batto  i prezzi delle bottiglie in cassa, infilo i loro acquisti nelle buste del nostro negozio insieme ad un paio di bigliettini da visita e do il tutto alla ragazza.
-Sono 60€- le dico. Lei mi allunga tre banconote da 20€ e le ripongo direttamente in cassa dandole lo scontrino.
-Grazie, arrivederci.-
-Arrivederci, e buona cena.- Lei risponde con un sorriso, mentre l’uomo continua a fissarmi. Non mi ha mai tolto gli occhi di dosso e questo mi fa sentire in imbarazzo.
 
La donna è la prima ad uscire seguita dal marito, ma lui si volta facendomi un occhialino al volo con un sorrisetto stampato in faccia e ritorna a seguire la moglie. Una volta visto entrare in macchina Ginevra inizia a parlare ma la blocco subito.

-Non una parola, è sposato.-
-Ma sposato o no, lo hai visto bene?-
-Si, ho visto che ha una fede al dito e almeno 10 anni più di noi.-
-Però è…-
-Affascinante.- rispondo ripensando ai suoi occhi scuri dallo sguardo profondo.
-Non ci credo, hai definito affascinante un uomo?-
-Anche io ho gli occhi. Ho visto com’è bello, piazzato, muscoloso, con quell’accenno di barba e due occhi scuri ma intensi. So riconoscere un bell’uomo.-
-Per fortuna che ero io quella che mi intendevo di uomini.-
-Ho detto che è bello, non ci sto andando a letto come fai tu con tutti quelli che respirano.-
-Così esageri, però è già un primo passo, l’hai notato.-
-Come tutti i clienti che vengono qui.-
-Per questo hai messo nella busta i bigliettini da visita? Non lo fai mai.-
-E va bene, l’ho notato è carino ma finisce li, figurati se ritorna. O se ritorna per me-
-Uno così? Uno che ti guarda in quel modo secondo te non ritorna?-
-Se gli piacerà il vino ritornerà.-
-Sicuramente tornerà per il vino. Sicuro.- Ci guardiamo negli occhi e ci scappa da ridere. Chiudiamo li la conversazione.
-Senti, faccio il conteggio giornaliero e poi chiudo, te ne vieni con me a casa?-
-Solo se ci finiamo quella famosa bottiglia di vino che mi avevi promesso.-
-D’accordo.-
 
Il totale giornaliero mi da 1.052,70€. Ottimo. Prendo l’incasso e lo infilo in una busta che metto nella mia borsa, chiudo le luci, la porta e i cancelli e poi dritte a casa.
Per fortuna a farmi compagnia c’è Ginevra, da sola in un casolare il giovedì sera non è il massimo. Come al solito i miei sono in giro per l’Italia ed io mi ritrovo a stare da sola con un silenzio assordante da sola. a combattere la solitudine e il silenzio da sola.
La serata passa tranquilla, una cena tra amiche, due bicchieri di vino e il restante della bottiglia decidiamo di finirlo in camera mia, quando tra una chiacchiera e l’altra sull’uomo misterioso che era entrato in negozio finiamo per addormentarci.
   
 
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