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Autore: KwamiHunters    26/07/2019    1 recensioni
Dopo anni di lotte contro Papillon e Mayura, l'arrivo improvviso di una persona legata al passato di Fu aiuterà Ladybug e Chat Noir nella lotta contro il male. Riuscirà Gabriel ad ottenere i Miraculous per salvare la vita di Emilie?
Genere: Commedia, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Blind Hearts Saga'
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Capitolo 9 - Blind Hearts - KwamiHunters

 
 
 
Blind Hearts - Capitolo 9
 

 

«Hey amico, di qua!» sibilò una voce alla sua sinistra.

Adrien guardò perplesso Nino che con circospezione cercava di attirare la sua attenzione.

«Che succede?» chiese avvicinandosi.

«Shhh!» gli intimò tirandolo verso di sé e facendolo abbassare in modo che non potesse essere visto da chi si trovava all'entrata del Collège Françoise Dupont «Parla piano».

«Che stai combinando?»

«Zitto! O non sentirò niente» esclamò tappandogli la bocca «Ho "preso in prestito" dei walkie talkie da mio fratello Chris» spiegò virgolettando con le dita «Sono dei giocattoli ma sulle brevi distanze funzionano bene. Ho abbracciato Alya e gliene ho infilato uno in tasca questa mattina, l'ho bloccato affinché potessimo sentire quello che dice con Marinette dall'altra parte».

«Inizi a spaventarmi» fu la risposta laconica di Adrien.

«Avrò pur imparato qualcosa a forza di stare con Alya» esclamò l'altro alzando le spalle con noncuranza «Ti interessa sapere cosa pensa Marinette a proposito della vostra telefonata di ieri o no?»

Il biondino era seriamente combattuto: sapeva che era sbagliato, ma in tutta onestà non poteva fingere di avere integrità morale dopo aver usato Chat Noir per estorcere alla ragazza informazioni che altrimenti lei non gli avrebbe mai rivelato. Sarebbe stato davvero ipocrita da parte sua.

«Fammi posto» esclamò sedendosi vicino all'amico per poi restare in silenzio ad ascoltare.

I due rimasero ad orecchie tese cercando di carpire ogni possibile parola.

«Sinceramente a volte non ti capisco» sentirono dire ad Alya «Sei davvero testarda».

«Vediamo se così riesci a comprendermi» le rispose Marinette «C'è un vestito perfetto per te, ma di alcune taglie più piccole e tu con costanza e sacrificio digiuni per mesi per poterci entrare. Riesci finalmente ad indossarlo e a quel punto inizi a strafogarti di dolci facendo saltare tutte le cuciture. Il vestito è da buttare e tutti i sacrifici che hai fatto sono andati alle ortiche».

I due giovani si guardarono perplessi, era una metafora decisamente strana da comprendere per loro.

«Quindi tu aneli a una vita felice e tranquilla, ma la sola idea che lui possa regalarti un po' di gioia ti fa temere che tutto possa andare a rotoli?» riassunse Alya che invece era decisamente più abituata ai ragionamenti dell'amica.

«Esatto!» confermò l'altra sospirando «Lui è come una Charlotte alle fragole: piuttosto che vivere senza è meglio non sapere quale gusto abbia».

Nino si trattenne dal ridere immaginando il suo amico sotto forma di dolce.

«Non ti azzardare» lo minacciò scherzoso l'altro in un misto tra il divertito ed imbarazzato.

«Va bene» disse chiaramente la voce di Alya «So quanto hai sofferto. Ero presente quando piangevi perché non ne potevi più. Capisco che tu non voglia affrontare tutto questo da capo, ma potrebbe essere diverso».

Adrien deglutì abbassando lo sguardo e Nino accorgendosi del turbamento dell'amico lo sostenne con una leggera pacca sulla spalla e un sorriso d'incoraggiamento.

«Ti giuro, vorrei lasciarmi andare» rispose Marinette «Ma non ci riesco, ho paura... e poi, se anche fosse vero, ha scelto proprio il momento sbagliato» si lasciò sfuggire.

I ragazzi aggrottarono le sopracciglia ed Alya, anche se non potevano saperlo, fece lo stesso «Lo sapevo, c'è dell'altro!» sospirò «Forza, sputa l'osso».

«Recentemente ho respinto qualcuno e...» confessò a mezza voce Marinette e i due ragazzi si scambiarono uno sguardo carico di stupore.

«Mari!» la voce squillante di Rose interruppe il discorso delle ragazze «Cosa possiamo portare per questa sera?»

Nino spense il walkie talkie, difficilmente le due sarebbero tornate sull'argomento «Tu hai idea di chi possa essere?» chiese curioso.

«Ieri è uscita con Luka» rispose Adrien «Ma credevo fossero solo amici».

«Lo pensavi anche di voi due...»

 

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Alla luce delle nuove informazioni il giovane modello cercò di non forzare troppo la mano con Marinette. Le sorrise, parlò e scherzò con tutti come al solito, ma restò prevalentemente in compagnia di Nino per evitare di complicare le cose. Doveva riflettere molto bene prima di agire: si stava muovendo su una fune sottile e precipitare nel vuoto non era mai stato così facile.

Prese coraggio solo al termine delle lezioni, quando affiancandola lungo le scale chiese alla ragazza se fosse tutto pronto per il ritrovo che aveva organizzato per la sera.

«Sì, devo solo sistemare alcune cose. Quello più agitato è mio padre» rise Marinette «Se lo conosco bene ha già sfornato una tonnellata di croissant».

«I suoi dolci sono meravigliosi!» esclamò il giovane con occhi sognanti «Da quando faccio colazione con le sue brioche le mie giornate partono con una marcia in più».

Lei rimase sorpresa da quell'affermazione «Non sapevo passassi alla pasticceria al mattino».

«Questo perché sei una dormigliona» rispose allegro dandole una leggera spinta con il braccio «È il mio giro di boa durante la corsa mattutina».

Marinette restituì la spinta sbuffando «Chiedo umilmente scusa se noi umani abbiamo bisogno di dormire per sopravvivere. Non riesco a capire come fai a svegliarti all'alba per andare a correre».

«È uno dei pochi momenti che ho per me stesso» le rispose sincero «Svuoto la mente, o almeno ci provo, poi entro nel negozio dei tuoi e i croissant alla vaniglia e passion fruit diventano il mio unico pensiero».

La giovane sorrise felice, era contenta che Adrien apprezzasse i dolci di suo padre. Si chiese come mai sua madre non le avesse detto di questo speciale cliente. Forse Sabine aveva percepito il cambiamento dei suoi sentimenti o meglio il distacco che aveva cercato di creare tra lei e il modello, così per aiutarla aveva deliberatamente omesso l'informazione. La vecchia Marinette avrebbe caricato un centinaio di sveglie per alzarsi in tempo e servire personalmente alla sua cotta l'agognato croissant, ma ora riuscire a dormire qualche ora aveva assunto una priorità maggiore. La sicurezza di Parigi e dei suoi abitanti era e restava la sua preoccupazione principale.

I due raggiunsero l'entrata della scuola, mentre davanti a loro fermi sui primi gradini vi erano alcuni compagni di classe.

«Che sta facendo tuo fratello?» sentirono chiedere Alix a Juleka.

«Non lo so» rispose l'altra breve e concisa come al solito.

Marinette si stampò una mano in fronte scrollando la testa mentre vedeva l'amico ai piedi della scalinata con un cartello su cui aveva scritto: Free Hugs.

«Adrikins!» esclamò melliflua Chloé allacciandosi al collo del modello per allontanarlo il più possibile dalla ragazza con i codini. Non che la biondina avesse avuto ancora mire amorose nei confronti di Adrien, ma di tanto in tanto le piaceva marcare territorio ed indispettire la sua vecchia rivale. Con il tempo aveva capito di essere divertita dai loro scambi di battute a tono e per quanto Marinette si fosse ammorbidita nei suoi confronti, non gliele mandava certo a dire. Ciò che la figlia del sindaco non si aspettava di vedere però, era il chitarrista intenzionato a regalare abbracci in fondo alle scale. Le sfuggì un gridolino acuto che perforò il timpano dell'amico d'infanzia e mise in allarme Tikki e Mullo.

La Portatrice dell'ape riuscì a dissimulare la sua sorpresa fingendo di scacciare un insetto dalla sua persona, poi a testa alta scese le gradinate andando alla limousine, ignorando volutamente Luka.

«Honey...» sussurrò piano il giovane «Un abbraccio?» chiese poi in tono giocoso, ma in risposta ottenne un'occhiataccia e un borbottio incomprensibile.

Il rumore secco della portiera alle spalle del ragazzo lo portò a guardare in direzione di Marinette con aria colpevole.

Quest'ultima esasperata abbandonò i compagni di classe scendendo verso di lui che l'accolse a braccia aperte, ma dall'espressione sul suo viso capì subito che non fosse affatto contenta.

«Davvero Luka? Dopo quello che ti ho detto ieri?»

«Abbraccio?» chiese protraendosi verso di lei.

La giovane gli schiaffeggiò una mano facendogli capire che non aveva voglia di scherzare «Si può sapere che ti salta in testa? Vuoi riempire Parigi di Akuma?» lo rimproverò a bassa voce.

«Era il mio "Piano B", così da risparmiarti lo stand al Festival» cercò di giustificarsi.

«Ti ho detto che ci avrei pensato» disse seria «ma devi darmi un po' di tempo. Per ora fai il bravo, te lo chiedo per favore».

Nino ed Adrien avvicinandosi insieme agli altri captarono solo la fine del discorso, ma lo sguardo che si lanciarono fu eloquente per entrambi. Luka doveva sicuramente essere il ragazzo respinto recentemente da Marinette, ma il fatto che lei gli avesse chiesto del tempo per pensarci faceva sembrare la questione come ancora aperta.

Rose arrivata vicino al fratello di Juleka si diede uno slancio per aggrapparsi con le braccia dietro al suo collo «Poverino, nessuno che ti dia un abbraccio» pigolò ridendo.

L'amica sbuffò, mentre il giovane chitarrista sorrise ricambiando l'affetto della biondina.

«Ragazze, ci vediamo questa sera» salutò Marinette, fece per voltarsi ma si soffermò a guardare Luka il quale capì di averla messa parecchio in difficoltà.

Lui tentò di parlare, aprì la bocca senza sapere esattamente cosa dire, ma alla fine restò in silenzio sospirando profondamente.

«A lunedì» disse Marinette rivolta al modello e il suo amico, ma entrambi videro che era assente, completamente assorta nei suoi pensieri. Alya preoccupata la raggiunse e l'accompagnò per un pezzetto di strada, ma l'altra si limitò a scuotere la testa distrattamente fino a quando si separarono alle strisce pedonali.
 

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Marinette si confrontò molto a lungo con i suoi kwami e chiese ai due di parlare con Pollen quella notte per cercare di capire meglio la situazione di Chloé.

«Sono certo che la stia aiutando molto» la rassicurò Mullo.

«Non ne dubito» rispose la sua Portatrice «Però vorrei sapere bene che cosa ne pensa, se la situazione dovesse essere troppo instabile potrei essere costretta a riprendere il Miraculous dell'Ape.»

«Non credo sia la soluzione migliore» le fece notare immediatamente Tikki «Come ti sentiresti se ci portassero via da te?»

«Malissimo» rispose sincera «Ma sono disposta a fare ciò che è necessario per mettere fine alla guerra contro Papillon».

Lo spirito della coccinella scosse vigorosamente il capo ed iniziò a ballare sopra la testa di Marinette muovendo energicamente le zampine «Basta! Sei troppo negativa!» esclamò cercando di scacciarle via i brutti pensieri.

La giovane guardò dallo specchio che cosa stesse facendo la creaturina e scoppiò a ridere vedendo la buffa scena. Prese i due kwami fra le mani e li strinse al petto prima di riempirli di baci «Va bene! Mi avete convinta, questa sera ci divertiremo. Non voglio pensare a nient'altro se non a risolvere il problema dello stand. Idee?»

«Avremmo bisogno che la fortuna giri a nostro favore» borbottò Mullo pensieroso.

Tikki e Marinette si illuminarono guardandosi e sorrisero radiose.

 

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«Benvenute!» Tom Dupain allegro come il suo solito accolse le compagne di classe della figlia in salotto «Salite le scale, Marinette vi sta aspettando.»

Quest'ultima infatti era nella sua camera cercando di sistemare il "piccolo" buffet organizzato dal padre senza far cadere nulla «Ben arrivate!» esclamò vedendole sbucare dalla botola.

«Wow!» disse Rose estasiata «Che meraviglia!»

La giovane amica aveva addobbato la stanza con lucine e decorazioni spiritose. Inoltre ben piegati e pronti all'uso vi erano dei sacchi a pelo morbidi e comodi, ed ognuno di questi era corredato di un cuscino con federa personalizzata su cui la ragazza aveva cucito il nome delle compagne.

«Non vedo il mio» esclamò caustica Chloé adocchiando la pila di cuscini «Forse non sono la benvenuta».

«Al contrario» sorrise la padrona di casa «Ho pensato che l'idea di dormire per terra non ti avrebbe entusiasmata, perciò ti ho preparato il mio letto per la notte».

La biondina la guardò alzando un sopracciglio, per quanto fosse scostante e acida nei confronti di Marinette, la ragazza da qualche tempo sembrava non avere la minima intenzione di battibeccare con lei. Si era chiesta spesso come mai e l'unica soluzione plausibile che si era data, era che la compagna di classe fosse segretamente una sua ammiratrice. Del resto non lesinava mai complimenti nei suoi confronti all'indomani di una battaglia. Aveva anche notato che spesso Marinette portava in classe dei fiorellini freschi per Pollen, la quale era diventata una specie di mascotte tra i suoi compagni e durante le lezioni sonnecchiava in una piccola cesta di vimini che Chloé aveva fatto importare direttamente dall'Italia.

La biondina ebbe conferma dei suoi sospetti in quello stesso momento.

«Ho preparato per Pollen quella casetta delle bambole» le spiegò Marinette indicando verso un angolo tranquillo della stanza «così potrà riposare e rilassarsi mentre noi ci divertiamo».

Chloé rimase senza parole, ma portò istintivamente le mani alla borsa aprendola e permettendo alla piccola kwami di uscire.

«Potresti almeno ringraziarla» la rimproverò Alya incrociando le braccia sotto al petto.

La figlia del sindaco si irrigidì e la guardò con sufficienza, ma quando al suo fianco vide apparire Juleka il suo pensiero corse subito a Luka e da lì si perse in astrusi e contrastanti ragionamenti che finirono con un «Grazie» in tono sommesso, quasi fosse stata una vergogna pronunciarlo. Poi si diresse verso la casetta per farvi entrare Pollen.

«Questi croissant sono la fine del mondo» aveva pronunciato Alix goduriosa, mentre tra le mani stringeva una brioche alla vaniglia e lamponi.

L'attenzione di tutte fu calamitata verso il cibo e l'atmosfera di colpo si animò di chiacchiere e allegria.

Quando furono sazie si sistemarono comode sopra i sacchi a pelo e Marinette srotolò il planner degli impegni di Adrien. Per l'occasione era stato sostituito dalla raccolta delle idee che avevano proposto tutti in classe durante l'ora del professor Chevalier.

«Lo so che abbiamo già deciso quale stand fare» disse per iniziare il discorso «ma devo essere sincera, sono convinta che potrebbe avere esiti disastrosi, ecco perché vorrei proporvi delle piccole modifiche, qualcosa di più elaborato e che coinvolga tutti».

«Esiti disastrosi?» domandò Rose «Perché?»

«Se qualcuno dovesse rifiutarsi di baciare un'altra persona in pubblico, quest'ultima potrebbe sentirsi offesa e umiliata. Io non voglio creare sentimenti negativi, ma non voglio nemmeno che voi vi sentiate obbligate a baciare qualcuno contro la vostra volontà».

Alya sorrise «Hai paura che le labbra di Adrien vengano consumate dalle sue fan?»

Alix diede le spalle a tutte, poi fece ridere le sue amiche abbracciandosi il busto e fingendosi impegnata ad amoreggiare con qualcuno.

Ad essere onesta tra Luka e lo stand, Marinette non aveva pensato al fatto che anche il modello avrebbe potuto essere uno dei ragazzi disponibili. Ora che questa idea si era fatta largo nei suoi pensieri, un leggero senso di fastidio la colpì alla bocca dello stomaco. Per quanto continuasse a ripetersi che tra loro non poteva e doveva esserci niente, una parte di lei, alimentata anche dagli ultimi atteggiamenti dell'amico, non poteva che continuare a sperare. Si consolò pensando che la soluzione che aveva trovato avrebbe ridotto drasticamente le possibilità di vederlo baciare un'altra ragazza.

«Il Festival è stato pensato per aiutare nella lotta contro Papillon e Mayura, perciò non vogliamo che ci siano persone scontente giusto?» chiese per riprendere le fila del discorso.

Tutte annuirono, così lei proseguì il suo ragionamento «Dubito che Chloé abbia voglia di baciare chiunque possa permettersi un biglietto da due euro, senza contare il fatto che lo trovo affettivamente diseducativo».

«Assolutamente» constatò la biondina che fino a quel momento aveva nei suoi piani l'idea di darsi malata proprio il giorno del Festival.

«Bene, allora perché non fare una ruota della fortuna?» propose prendendo il blocco di appunti su cui aveva disegnato come potesse essere l'ipotetica suddivisione dei premi.

«In questo modo sarà "il caso" a scegliere il premio» rifletté ad alta voce Alix «Questo però non esclude la possibilità di dover baciare qualcuno».

«Non se trucchiamo la ruota» disse furbamente Marinette.

La giovane spiegò nel dettaglio come aveva pensato di strutturare lo stand e tutte risultarono entusiaste dell'idea. Solo Rose sembrava preoccupata, del resto il suo scopo principale era concedere un'occasione a Luka, ma per come Marinette aveva organizzato il tutto non era sicura che i suoi piani sarebbero andati in porto.

«Se ho capito bene» disse Chloé una volta che la compagna di classe ebbe finito di parlare «Dopo aver acquistato il biglietto sceglieranno in che fila posizionarsi. Arrivato il loro turno consegneranno il ticket e tenteranno la fortuna. Se non vogliamo che quella persona possa baciarci, attraverso un interruttore nascosto avvicineremo un magnete con la stessa carica in corrispondenza della sezione "bacio" della ruota, in modo che non possa fermarsi lì e scorra oltre».

«Hai capito bene» confermò la ragazza.

«Geniale!» esclamò Alix «Questo si che risolve un sacco di problemi!»

Le altre annuirono, persino Chloé, l'unica che ancora non sembrava pienamente soddisfatta era Rose che continuò a riflettere a lungo mentre le ragazze iniziarono a parlare d'altro.

Marinette spiegò come aveva pensato di allestire gli altri premi: per coinvolgere chi era già fidanzato la giovane voleva sfruttare le idee proposte durante il brainstorming ed allestire dei piccoli tavoli su cui far giocare i visitatori del festival. Inoltre se le altre classi avessero accettato, avrebbe dedicato alcuni spicchi della ruota alle loro attività, distribuendo dei coupon per i loro stand, così da invogliare tutti a girare e partecipare il più possibile al festival.

«Madame Bustier adorerà questa idea!» disse Myléne «È esattamente ciò che voleva, divertimento e collaborazione!»

«Che ne dite di fare una sfida tra di noi?» propose Alix «Così da testare quali sono i giochi più divertenti e vedere i materiali che ci servono».

L'idea fu accolta con entusiasmo e si ritrovarono a ridere e scherzare per il resto della serata. Qualche partita di lancio dell'anello, alcuni tiri a freccette e altri passatempi improvvisati con quello che la padrona di casa riusciva a reperire: di certo la creatività non le mancava. Alya dimostrò di avere una mira invidiabile e lei e Juleka furono le uniche che riuscirono concretamente a dare del filo da torcere ad Alix.

Quando via via la stanchezza iniziò a colpirle si sistemarono in cerchio nei sacchi a pelo e decisero di giocare a carte. Chloé si era seduta vicino a Marinette e dopo aver scambiato qualche messaggio sul suo iPhone si fece coraggio e con noncuranza le fece una domanda che lasciò tutte a bocca aperta.

«Se fossi interessata a baciare qualcuno allo stand? Sarebbe possibile decidere di fermare la ruota dove voglio?»

Marinette l'aveva guardata con un misto di stupore e incredulità. Se la biondina era intenzionata a baciare Luka davanti a tutti doveva davvero essere una cosa seria per lei.

«Presumo si possa aggiungere un altro magnete con carica opposta» rispose quindi dopo averci pensato per un attimo «ma non vorrei che così si complicassero le cose».

«Ho una proposta!» esclamò Rose scambiandosi uno sguardo di intesa con Juleka «Che ne dite di un bacio sulla guancia come premio sicuro per tutti? In questo modo nessuno resterà eccessivamente deluso se non dovesse vincere il vero bacio».

La padrona di casa non riuscì a trovare una buona scusa questa volta, la richiesta della giovane non era poi così assurda. Un bacio innocente sulla guancia non avrebbe fatto del male a nessuno, giusto?

«Bene, allora è deciso» capitolò Marinette «A meno che non abbiate altre proposte in questi giorni faremo come deciso questa sera, lunedì informeremo i ragazzi e sapremo da loro se sono d'accordo».

«È ora di parlare di cose serie» esclamò Alya prendendo in contropiede la sua migliore amica. Si alzò in piedi e recuperò la bottiglia di vodka alla pesca che aveva nascosto l'ultima volta che era rimasta a dormire e non si stupì di trovarla esattamente com'era.

«Coraggio liquido» esclamò servendo ad ognuna di loro un po' dell'alcolico rosa pallido «È l'ora del gossip».

«Questa cosa ti si ritorcerà contro» l'avverti Marinette.

«Non sarebbe un pigiama party senza aver giocato ad "Obbligo o Verità"» le rispose allegra «Inizio io! Verità».

Alix colse subito la palla al balzo «Fin dove ti sei spinta con Nino?»

«Pensavo avreste iniziato con domande più soft» ammise imporporandosi appena «Come chi è stato il tuo primo bacio».

«Hai proposto tu il gioco» le fece notare Chloé sorseggiando con raffinatezza l'alcolico «Potevi aspettartelo».

«Ok, ok...» esclamò Alya alzando le mani «Facciamo altro».

«No cara, ora confessi» disse scherzosa Alix «Anche perché un tuo silenzio in questo momento varrebbe più di mille parole».

«Beh, sono quasi quattro anni che stiamo insieme» disse con tranquillità «Credo che sia naturale che alcune cose accadano. Giusto Myléne?»

La giovane appena interpellata passò in rassegna tutta la gamma dei rossi disponibili stabilendosi infine su un rosso carminio. Agitò il capo timidamente a confermare le parole della compagna di classe, ma non riuscì ad emettere un suono. Rose vicino a lei l'abbracciò cercando di confortarla facendole capire che non ci fosse niente di male.

«Tocca a me» esclamò Alix per continuare «Direi obbligo, ma ho paura di ritorsioni, perciò... verità!» affermò facendo una linguaccia ad Alya.

«Ti piace Kim?» domandò Sabrina a bruciapelo, battendo sul tempo tutte le altre.

«Kim? No, che orrore!» esclamò con una smorfia «Adoro gareggiare contro di lui e prenderlo in giro, ma non potrebbe mai piacermi in quel senso... e poi sta già con Ondine».

«Anche loro stanno insieme da parecchio tempo» constatò Rose «Ve lo ricordate quando faceva una corte spietata a Chloé?»

La bionda sbuffò, non gli aveva di certo chiesto lei di comportarsi per anni da zerbino. Anzi, lo aveva cercato di allontanare in più modi e più occasioni.

«E tu Sabrina?» le rigirò la domanda Alix «Ho visto come vi guardavate l'altro giorno con Max».

La giovane squittì, impreparata a rispondere alla domanda appena posta. Iniziò a torturarsi le mani e le guance si velarono di un candido rossore.

«Sabrina?» la chiamò Chloé in attesa di una sua spiegazione mentre la guardava stupita.

«Non... non sapevamo come dirvelo» ammise infine con un sorriso che le illuminava il volto.

Ci fu un attimo di silenzio generale, seguito da affermazioni entusiastiche e sospiri sognanti.

«Nell'ultimo periodo eri sempre impegnata» si giustificò nei confronti dell'amica «Così mi fermavo spesso in biblioteca per studiare e fare i compiti. Un giorno mentre stavo uscendo portando con me un libro molto pesante mi è caduto il telefono a terra. Sembrava non funzionasse più e Max mi ha aiutato, lo ha aggiustato per me. Per ringraziarlo mi sono offerta di dargli una mano con i compiti e una cosa tira l'altra... diciamo che ci siamo avvicinati molto. Poi quando è stata scelta l'idea dello stand, il pomeriggio mi ha proposto di vederci e mi ha chiesto di stare con lui, ufficialmente. Non voleva rischiare che potessi baciare qualcun altro...»

Chloè era rimasta interdetta, aveva trascurato così tanto Sabrina ultimamente che non si era resa conto di nulla. Le dispiaceva non averlo saputo per prima, ma del resto nemmeno lei si era confidata su ciò che stava accadendo con Luka.

«Sono davvero felice per te, amica mia» le disse appoggiando la mano sul suo braccio.

Sabrina commossa alle lacrime si gettò su Chloé abbracciandola e quest'ultima finse inutili lamentele per cercare di togliersela di dosso. A tradirla però vi era l'ombra di un sorriso sul suo volto. Marinette osservò la scena divertita, era davvero contenta di come stava procedendo la serata, almeno fino a quel momento.

«Tocca a te» si sentì dire da Alya «Obbligo o Verità?»

«Obbligo» disse decisa, era già costretta a mentire tutti i giorni, non voleva aggiungere altre menzogne alla sua lista.

«Invita Adrien ad uscire» esclamò la sua migliore amica con sguardo di sfida.

«Ok, verità» rettificò. Una bugia in più o in meno non le avrebbe di certo cambiato la vita.

«Niente cambi» precisò Chloé con un sorriso beffardo.

«Siamo già d'accordo per il compito di letteratura inglese» minimizzò Marinette «Non posso chiamarlo per chiedergli di vederci, mi prenderebbe per scema.»

«Già...» esclamò Alix guardando le compagne di classe sorniona «E poi dopo la scenata di gelosia di oggi, siamo sicure che sia ancora interessata ad Adrien?»

La giovane iniziò a sudare freddo e il suo sguardo si volse immediatamente verso quello di Chloé, che la guardava con un misto di curiosità -non sapendo di chi stessero parlando- e divertimento nel vederla in difficoltà.

«Avete frainteso» volle precisare «Non era affatto una scenata di gelosia».

«Non ha più aperto bocca» borbottò Juleka a bassa voce.

«Alya puoi passarmi il telefono?» chiese porgendo una mano verso la sua migliore amica e il cellulare collegato alla presa elettrica dietro di lei.

«Preferisci chiedere ad Adrien di uscire piuttosto che affrontare l'argomento?» domandò sorpresa «Cosa ha combinato questa volta per metterti così in crisi?»

Alix la guardò alzando un sopracciglio «Siete finiti a letto insieme e te ne sei pentita?»

«Eww» si lasciò uscire disgustata Juleka.

«Cosa?» squittì oltraggiata Marinette «No, no! Assolutamente no!» ribadì subito mentre sentiva delle vampate incandescenti accendersi sul suo viso, segno che era arrossita vergognosamente.

«Non capisco di chi state parlando» si intromise Sabrina.

«Di mio fratello» rispose Juleka con il suo solito tono di voce, poi si voltò verso l'amica «Non devi farti problemi a parlare di Luka in mia presenza» la rassicurò «Tanto lo so che vi siete già baciati.»

Un coretto unanime di versi ammiccanti travolse la giovane padrona di casa che ormai era sicura, si sarebbe trovata l'ennesima Akuma in casa. Doveva assolutamente chiarire la questione.

«Sarò chiara e sincera con voi» affermò facendo scorrere lo sguardo su tutte le sue compagne di classe per non destare sospetti. Quando incrociò gli occhi di Chloé le sembrò livida di rabbia e sull'orlo di una tempesta emotiva. «Ammetto che ci sia stato un bacio tra me e Luka» disse guardando Juleka «Mi ha colta alla sprovvista e non l'ho fermato. Quando mi sono resa conto di cosa stesse accadendo mi sono allontanata. Ma è successo un anno fa e non ha significato niente!» esclamò ribadendo la sua posizione. Le sue parole sembravano funzionare perché guardando di sottecchi la biondina non sembrava più una bomba ad orologeria, così proseguì. «Sono quasi affogata per colpa di un Akuma quel giorno» disse rivolta alla sorella del giovane «Ero con lui e quando non mi ha vista riemergere dall'acqua si è spaventato molto».

«Me lo ricordo» esclamò Rose «L'akuma della nebbia».

«Gli hai ricordato papà» trasse la sua conclusione Juleka.

Marinette annuì dispiaciuta «Quella sera ci siamo visti ed era confuso, mi ha baciato, ma è stato lui il primo a dire che fosse stata una pessima idea. Il suo era più un sentimento fraterno che amoroso, solo che non lo aveva ancora capito».

«Non ha senso» esclamò Rose lasciando interdette tutte «Si vede da un chilometro che è innamorato, diglielo Jul!»

«Suona, scrive messaggi, suona, scrive altri messaggi, sorride come un ebete ogni volta che riceve una risposta e suona di nuovo...» elencò guardando di traverso l'amica, come se questo fosse sufficiente a spiegare che non gliela stava raccontando giusta.

«E poi è stato lui a...» Rose tentennò, non era sicura che rivelare la faccenda fosse una buona mossa, ma scambiò uno sguardo con Juleka e si decise a proseguire «Ha insistito lui affinché proponessimo lo stand dei baci. Che senso ha far fare una cosa simile proprio nella nostra classe, se non sei tu l'obiettivo? E il cartello con i "Free Hugs" di oggi?» aggiunse ancora perplessa «Allora chi stava aspettando?»

«Glielo avete chiesto?» domandò Marinette.

«No» ammise Juleka «Abbiamo dato per scontato che fossi tu».

«Beh, non sono io...» nel dirlo alzò le spalle con noncuranza, lasciandosi finalmente sfuggire un sospiro più rilassato. Aveva tenuto d'occhio Chloé e l'aveva vista cambiare espressione fino a quando un timido sorriso era affiorato sulle sue labbra mentre la sorella di Luka descriveva il comportamento del fratello.

La biondina bevve d'un fiato la vodka alla pesca che aveva nel bicchiere per sciogliersi un po'. Era appena stata attraversata da una così vasta gamma di emozioni che l'unica cosa che voleva in quel momento era respirare un po' d'aria fresca. Non poteva crederci. Luka stava davvero facendo carte false per riuscire a strapparle un appuntamento.

«Chloé» si sentì toccare leggermente un braccio da Sabrina «Tocca a te» la esortò.

«Io?» chiese confusa, ancora persa nei suoi pensieri.

«Obbligo o verità?» le ripeté.

«Non lo regge proprio l'alcol» scherzò Alix facendo ridacchiare le altre.

«Ver... Obbligo» si corresse subito guardando Marinette. Temeva potesse farle domande scomode, del resto era più che convinta che sapesse già tutto.

«Trasformati in Queen Bee» propose Myléne, curiosa di poterla vedere dal vivo.

«Non se ne parla» affermò forse un po' troppo duramente «Non è un gioco e non voglio rischiare di affaticare Pollen nel caso in cui poi ci sia una vera emergenza».

Marinette fu molto stupita dalla risposta e vide che anche Alya aveva alzato un sopracciglio sorpresa dalla maturità della biondina. Restava il fatto che dovesse ancora imparare a rispondere gentilmente.

«Piuttosto...» continuò la figlia del sindaco «Mi sono dimenticata di istruire Jean François sulle commissioni che deve fare per me domani, mi sembra di ricordare che hai un terrazzo...» disse rivolta alla padrona di casa.

«Certo» esclamò la giovane entusiasta di potersi defilare dal gioco «Ti accompagno, per di qua».

La fece salire fino al soppalco su cui si trovava il suo letto, poi tirò verso di sé la piccola scala pieghevole ed aprì il velux da cui uscire.

«Ecco» disse alla biondina precedendola «Fai con comodo, ma stai attenta a non scivolare quando scendi, ci penserò poi io a chiudere».

«Grazie» rispose girandosi tra le mani il telefono.

«Di niente» sorrise Marinette per poi iniziare ad allontanarsi e lasciarla sola.

«Aspetta» la trattenne tamburellando con le unghie laccate sulla cover del suo iPhone «Tu... tu sai tutto, vero?»

L'altra la guardò sorridendo quasi imbarazzata e annuì senza dire altro.

«L'ho intuito dall'urgenza con cui hai voluto precisare che tra di voi non ci fosse niente» spiegò sospirando.

«Preferirei restarne fuori» ammise per essere chiara «Luka si è confidato con me, ha organizzato questa cosa dello stand per riuscire ad ottenere un appuntamento» le spiegò «perciò ho cercato di aiutarlo come ho potuto, perché è il mio migliore amico e farò sempre il possibile per supportarlo».

«L'idea che in futuro potrebbe stare con me non ti esalta però» esclamò dando voce ai pensieri della compagna di classe «Non mentire, te lo leggo in faccia».

«Sono molto felice per voi,» la contraddisse «ma temo per quello che potrebbe accadervi. Rinunceresti ad essere Queen Bee per stare con lui?»

Chloé si stupì della domanda così diretta e spostò il peso da una gamba all'altra.

«Non rinuncerò mai ad essere Queen Bee» rispose infine sicura «E non sto dicendo che mi piaccia Luka, ma se mai amassi qualcuno, non ci rinuncerei tanto facilmente» sorrise sghemba «Papillon può tentare di piegarmi in mille modi, ma non mi spezzerò mai».

Marinette alzò un sopracciglio. Stavano davvero così le cose? A sentirla parlare le sembrava davvero innamorata di lui, anche se il suo orgoglio le impediva di ammetterlo.

«Perché non gli hai ancora concesso un appuntamento?» le chiese curiosa di capire come funzionasse la sua mente.

Chloé infilò il telefono in tasca e si avviò verso la botola facendole capire che il suo era stato solo un pretesto per parlarle.

«Non sarebbe divertente» ammise «In amore vince chi fugge e noi siamo in piena stagione di caccia. Non so dirti chi sia il predatore, so solo che mi fa sentire viva... e felice. Guai a te se questa conversazione uscirà da qui».

La Portatrice della coccinella restò perplessa davanti al suo discorso, ma del resto era pur sempre Chloé Bourgeois.

La giovane si avviò a sua volta verso la botola, si fermò quando vide Pollen spuntare dal muro senza farsi vedere dalla sua portatrice.

«Tutto bene?» chiese aprendo il palmo della mano affinché vi si potesse posare.

La piccola kwami dell'ape annuì vigorosamente «Grazie per aver preparato la casetta per me. Sono stata molto felice di poter passare di nascosto un po' di tempo con Tikki, Mullo e Trixx».

«Spero vi siate divertiti» disse sincera «Volevi dirmi altro?»

«Non voglio separarmi da Chloé» confessò a mezza voce.

«Non ti preoccupare, non ti riporterò dal Guardiano» sorrise la ragazza «Però manderò Mullo ad ogni mezzanotte. Farai rapporto a lui se le cose con Luka dovessero complicarsi, siamo intese?»

L'ape annuì vigorosamente «Le fa molto bene stare in sua compagnia... Dovresti vederli» ridacchiò felice.

Marinette sospirò incredula a ciò che stava per dirle «Allora fai in modo che passino insieme più tempo possibile».

Quando chiuse la botola e scese dal soppalco trovò tutti gli occhi puntati su di lei.

Rose teneva aperto sulle gambe il suo blocco di appunti e in mano teneva delicatamente un post-it.

«Scusa Marinette, volevo appuntare un'idea per il festival e questo biglietto è volato per terra...»

Alya tagliò corto curiosa come sempre «Chi è questo "C" puntato di cui ti sei presa cura?»

La giovane in risposta imprecò sottovoce. 

 

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Note dell'autrice 
Grazie ancora per essere arrivati fino a qui, fatemi sapere cosa ne pensate e se non volete perdervi gli aggiornamenti vi consiglio di aggiungere me o la storia tra i preferiti/ricordati/seguiti.


Secondo voi le ragazze riusciranno a capire chi si cela dietro il compromettente bigliettino?

Ancora grazie a tutti!
A presto!
KwamiHunters

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