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Autore: JoSeBach    27/07/2019    0 recensioni
Sono quasi passati dieci anni dalla scossa inesistente annullata...
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Appena uscito dalla stazione di polizia, una brezza gelida gli accarezza il collo non coperto dall'impermeabile verde. Per le strade, nessuna se non qualche rara persona corre in cerca di riparo dalla neve imminente o per non tardare l'appuntamento in una casa eccessivamente illuminata, dalla propria famiglia.

Famiglia. È una parola che dovrebbe portare felicità, sorriso. Eppure, quello che il detective può sentire è... Nostalgia? Melanconia? Colpa?
"Probabilmente sento la loro mancanza." si dice lui.
Forse effettivamente il lavoro lo ha occupato troppo durante l'anno, privando a Kamila l'attenzione paterna che tanto richiede un figlio. La piccola però, nonostante l'età, conosce il mestiere del padre, i pericoli e la dedizione richiesta per condurre al meglio ogni indagine. Questa accortezza la rende una bimba sveglia, curiosa ma soprattutto matura.
Il padre non vuole deluderla nel giorno più... Festoso? Colorato? Gioioso? Neanche Jowd, straordinario detective qual è, con una carriera eccellente di dieci anni e una reputazione altrettanto ammirata, può capire effettivamente cosa ci sia di così magico nella notte tra il 24 e il 25 dicembre.
Anche se non gli è chiaro il motivo di questa festività, può dedurre immediatamente il regalo più adatto alla piccola: qualche mese fa, quando Jowd doveva riportarla a casa dalla festa della sua amica Amelie, non faceva altro che fissare quel carillon in legno minuziosamente decorato da argento e disegni floreali.
Oh, eccolo lì, dietro una vetrina allestita con grande eleganza. Un bigliettino recita Sconto! 550$ --> 500$. Giammai. Entrato nel locale per cercare un articolo più economico trova il reparto offerte e usato. Proprio lì un cubo di legno massiccio più piccolo, senza decorazioni se non alcune rovinate in bassorilievo, aspetta solo di essere comprato alla modica cifra di 36 dollari. Jowd chiede alla commessa se può azionare il carillon e lei esegue. Il coperchio si apre appena la chiave carica il vecchio cigolante motore, una ballerina arrugginita entra in scena e, non con la più grande grazia ma con classe, si esibisce nei numeri prescritti dagli ingranaggi, terminando in una piroetta.
Com'è arrivata, si dilegua. Com'è si è aperto, si chiude.
"Lo prendo." afferma lui con un sorriso.

Anche se non elegante e costoso quanto quello di Amelie, a Kamila non interessa l'apparenza. La sua inizialmente pensata come curiosità verso le macchine si è trasformata in una vera e propria passione: ha iniziato con lo smontare orologi o motori di elettrodomestici fuori uso, forse un modo per "capire il linguaggio della meccanica", come dice sempre. Ma il suo interesse si è svelato cinque anni fa, nel giorno del ventisettesimo compleanno di Alma: lei accende la luce per far azionare la ventola, per far cadere una pallina che era stata posizionata su una delle pale, per far crollare a domino i vasi in vetro, per far caricare una molla, per attivare un accendino, per incendiare la freccia del cupido che si eleva, il cupido ruota e-
Come?!
I palpiti al cuore aumentano, proprio come in quel giorno. Doveva tornare a casa tranquillamente, e invece correva tra le vie, spingendo gli ignari passanti. Appena entrato proteggeva Alma col suo stesso corpo.
Ma da cosa?
Da dei coriandoli di compleanno? Dal fuoco che correva tra fili invisibili, riportando ordine nella stanza? Da una Kamila che salta fuori da un armadio, sorridente perché la sua impresa è compiuta, chiamando il padre guastafeste? Da un'Alma sorpresa del lavoro che sua figlia di 8 anni aveva ideato, progettato e preparato per lei? Da un gatto che accompagnava la giovane vincitrice?
Da che mondo è mondo, ma Jowd può giurare sugli dei che per un millessimo di secondo ha visto una miccia sempre più piccola penzolare dalla cornice storta della pistola d'epoca, pronta a fare fuoco. "Un delitto perfetto." si ripeteva.
Ma quale delitto? Si trattava solo di una sorpresa di compleanno fatta da sua figlia!

Un tocco delicato al naso lo risveglia, la testa protratta dove dovrebbero essere le stelle, una pioggia di molecole d'acqua gocciolano dai bordi del cielo, in caduta libera. Jowd corre per un riparo, proteggendosi i capelli con il colletto del giaccone. Si focalizza di nuovo ai ricordi.
"Già, ho rotto il regalo, quella volta." Nel proteggere la moglie, la busta era evasa dalla tasca, finendo sotto il peso dell'omone. Si trattava di una boccetta di profumo dalla fragranza nauseante per lui, deliziosa all'olfatto delle signore, almeno così aveva detto la commessa cinque anni fa. Mah, se va tanto di moda spruzzarsi del tanfo di uova mance, buon per gli altri. Non che Jowd se ne intenda di moda, non essendo una conoscenza richiesta all'esame per diventare agente della giustizia. Da uomo poteva dire però che non c'è fragranza migliore di quella sprigionata da un buon pollo arrosto: da leccarsi i baffi. Buffo pensare che anche Lynne sia della stessa opinione.

Ad ogni modo, terminato l'acquisto e pronto per tornare a casa, gli sorge nella mente un discorso recente che ha iniziato Kamila, estremamente preoccupata (o arrabbiata?) per Sissel.
"Papà, credo di sapere perché Sissy è così triste."
"Davvero?" anche se in teoria il detective dovrebbe riuscire con facilità a dedurre il motivo dell'associalità del gatto, è ancora un mistero persino per lui.
Lei annuisce. "Ti sei accorto che Babbo Natale si dimentica di lui? - Aggrotta le sopracciglia, prendendola sul personale - Potresti ricordare a quel povero vecchio che c'è qualcuno che non ha mai ricevuto niente?!"
"Vacci piano, eh. - ride per rompere la tensione, un po' offeso - Voglio dire, deve dare regali a tutti i bambini del mondo, è normale che si possa dimenticare di qual-"
"Ma non di Sissy! Lui è speciale! E poi scordarselo per tutti questi anni! Non è giusto! Anch'io sarei arrabbiata per non aver mai ricevuto un regalo!"
Jowd si accorge che è estremamente seria, le guance gonfie dalla rabbia e le dita legate tra loro avvolgono il palmo, sui suoi fianchi. Un sorriso gli cresce spontaneo: l'ingenuità e la semplicità dei bimbi è affascinante, peccato che la si perda con l'età. "Non preoccuparti, ci penso io."

Sissel fa parte della famiglia da dieci anni, a seguito dell'incidente a Etros, ritrovato privo di sensi dalla giovane Lynne. Da paladino della giustizia e da buon esempio, Jowd aveva deciso di portarsi il cucciolo a casa. Aveva, perché ora se ne pente, e non poco: Alma è costantemente preoccupata delle sue condizioni visto che nei primi anni non stava a digiuno per giorni, sveglio di notte e rintanato sui mobili più alti, situazione ben diversa ora. Oltre a lei, Kamila prova a parlare con lui - sì, letteralmente - ma pare che questo approccio non sia efficace. Jowd, fosse per lui, lo avrebbe già affidato a qualcuno più esperto: consultandosi con diversi veterinari si è rivelato inutile, però.
"Magari Kamila ha effettivamente ragione..."
Nonostante il permanente broncio, Sissel non ha perso l'abitudine di portare in casa cadaveri di roditori pendenti dalla sua bocca, porgendoli a Jowd e ad Alma, anche se con quest'ultima si è limitato a pochi episodi.
È ora di dire basta a topi in casa!
Fortunatamente scorge un negozio per animali in chiusura. Corre verso la porta.
"Aspettate!"
Il commesso lo guarda, lasciandolo entrare. Insieme scorrono per gli scaffali. "Non credevo davvero di poter vedere qualcuno fare un regalo al proprio fido."
Jowd sorride all'errore. "In realtà si tratta di un gatto."
Stupore nei suoi occhi. "Davvero? Chi l'avrebbe mai detto che lei è un tipo da gatti. Comunque - torna serio all'istante - ha già in mente che cosa prendere? Sa, il negozio dovrebbe chiudere a breve..."
"Giusto, mi scusi. Stavo cercando un topo finto."
"Certo, da questa parte, prego."
Il commesso lo guida nella sezione giochi, adibita di palle pelose, ripiani impilati uno sull'altro, ossa da addentare, vari pupazzetti e corde a prova di strattoni, artigli e canini. Proprio lì, un ratto grigio, né glabro né eccessivamente peloso, a grandezza naturale, dimora in una scatola di plastica. Si vede a miglia che è finto, ma è irriconoscibile rispetto a un esemplare vivente per un gatto. Probabilmente. Speriamo...
Avvicinandosi alla cassa, il commesso gli indica la zona Accessori. "Sa, c'è una promozione in corso e può prendere in regalo un prodotto dal valore inferiore di 10 dollari."
Un po' seccato, Jowd controlla la sezione, scrutando improvvisamente un... fazzoletto rosso? D'istinto, o per altro volere inspiegabile, prende la sciarpetta e la porta alla cassa, pagando il conto in silenzio. Riposto tutto in un sacchetto e ignorato l'augurio del ragazzo, il detective ricontrolla la borsa, un tessuto scarlato riesumato dall'oscurità del fondo. Ma è impazzito? Di tutto quello che poteva comprare, tra collari e targhette personalizzate, un fazzoletto rosso, inutile e anonimo?
Eppure, lui sa che questa notte indosserà proprio quel foular, o almeno, dovrebbe.
"Magari perché deve essere in tema natalizio." si dice, ridendo alla sua battuta.
Ora può finalmente procedere verso casa, non potendo non notare che la pioggia è cessata all'istante. Il perché è inspiegabile.

  
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