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Autore: Laurell    29/07/2019    0 recensioni
“C’è stato un tempo, Ziva, in cui ero molto diverso,
in cui la mia casa era piena di risate di bambini.
Tu, e Ari…e Tali.
C’è stato un tempo, Ziva. Si.”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eli David, Tali David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                     “C’è stato un tempo, Ziva, in cui ero molto diverso,                                                                                                                          in cui la mia casa era piena di risate di bambini.
                                                                                                                                                                                                                                                                                             Tu, e Ari…e Tali.
                                                                                                                                                                                                                                                                                    C’è stato un tempo, Ziva. Si.”
                                        
 
 
Come ogni sera, Eli David rincasò molto tardi.
Come ogni sera, Eli David guardò quella foto.
Ma quella sera, Eli David, smessi i panni del direttore del Mossad, si scoprì uomo.
 
Guardando la foto, che ritraeva i suoi tre figli, Ari, Ziva e Tali, il direttore del Mossad Eli David si sedette sul divano di quella che ormai era la sua casa.
Doveva sempre avere una scorta, sempre guardie armate, sempre vetri antiproiettile; si era creato molti nemici durante la sua vita.
Il direttore David si domandava spesso, e dalla morte di Ari, quasi ogni giorno, cosa sarebbe divenuto se avesse preso un’altra strada, se la sua vita si fosse orientata verso altri “lidi”.
Probabilmente, pensò rigirandosi la foto tra le mani, nessuno sarebbe morto; né Ari, né Tali, né Hadar…nessuno.
Perso in questi pensieri, si stese sul divano del suo studio e chiuse gli occhi.
Subito si addormentò, ma non fu un sonno tranquillo.


“Tutto intorno a me era bianco, candido. Ero solo e mi guardavo intorno ma non vedevo altro che bianco, in lungo e in largo.
D’improvviso una figura si materializzò, letteralmente, davanti ai miei occhi: rassomigliava alla mia Ziva, ma non ero certo fosse lei.
Mano mano che si avvicinava, però, iniziai a distinguere bene i lineamenti del viso.
Occhi marroni e profondi, capelli castani che le circondavano il viso; ora ero certo sulla sua identità: Tali.
Mi guardai intorno con paura e mi chiesi dove fossi.
Mi chiesi perfino se fossi morto.
<< Non lo sei >> rispose Tali alla mia muta domanda; evidentemente leggeva nel pensiero.
<< Tali… >> balbettai << Dove sono? >>.
<< Sei nel limbo, papà. Sei nel posto di transizione verso l’aldilà >> mi rispose.
Sentirla parlare, ricordare la sua morte, mi fecero un devastante effetto, ma, non volendo
farmi vedere così debole dalla mia bambina, mandai giù l’amaro boccone e riuscii a controllarmi.
Tali mi si avvicinò.
D’istinto la presi per mano e, con mia grande sorpresa, scoprii che non era uno spirito evanescente, ma fatta di pelle e ossa.
<< Mi dispiace >> dissi d’istinto << Non avrei mai voluto che tu morissi, Tali >>.
<< Non tormentarti inutilmente, papà. Non per me, non per la mia morte >> mi sorrise lei << Io sono esattamente dove dovrei essere, qui il destino vuole che io sia >>.
<< Non posso credere che tu sia qui, che io sia qui…Questo è tutto un sogno. Mi sveglierò e scoprirò che è tutto finito, tutto un sogno >>.
Ero disperato ma non volevo certo darlo a vedere; la mia reputazione ne avrebbe risentito.
Ma se era davvero solo un sogno, allorauQuesto
 nessuno sarebbe mai venuto a saperlo.
Tali, la mia Tali, si avvicinò a me con quel sorriso caldo e dolce, che solo lei sapeva dare quando era in vita << Va tutto bene papà. Qui siamo solo tu e io >>.
Milioni di domande mi ballavano in testa; volevo sapere, ero curioso ma troppo turbato per riuscire a parlare.
<< Perché? >> chiesi banalmente.
<< Non è questo ciò che volevi chiedermi >> mi rispose.
Vero, mi leggeva dentro. Non dovevo nemmeno darmi la pena di parlare, tanto più che non ci sarei riuscito con la bocca impastata.
Per cercare di rimettere in ordine i pensieri, mi guardai di nuovo intorno: di certo tutto quel bianco non aiutava.
<< Dov’è Ari? >> chiesi.
<< Non è qui. Anche lui è dove deve essere. Ha causato troppo dolore >> mi rispose.
Il tono di voce di mia figlia non era particolarmente duro, ma quel che disse mi colpì come una lama.
Anch’io avevo fatto del male a moltissime persone, molti miei agenti nel Mossad avevano perso la vita a causa dei miei ordini.
Solo una cosa mi consolava: Quelle vite erano state il prezzo da pagare per la sicurezza di una nazione che tutti intono a noi volevano annientare.
Poi guardai mia figlia negli occhi e per un momento giurai di aver visto Ziva, la mia Ziva.
L’unica figlia ancora in vita.
Un pensiero mi balenò alla mente, ma me ne pentii subito: “Ziva sarebbe stata un ottimo soldato se non si fosse venduta all’NCIS”.
Tali mi guardò con dispiacere e subito mi accorsi di aver sbagliato ancora.
<< Se tu fossi rimasta al mio fianco, non mi avessi abbandonato, io di certo sarei un uomo migliore >> ammisi, quasi urlando.
Restammo in silenzio, poi dopo qualche minuto, o forse furono ore, mi si avvicinò e disse << Non è mai troppo tardi per essere quello che avresti voluto >>.
Non dissi nulla, un gesto, un movimento, anche piccolo, banale.
Nulla.
Restai immobile anche quando Tali, la mia piccolina, cominciò a svanire, come nella nebbia.
La guardavo sparire nuovamente e un senso di tristezza mi assalì.
Chiusi gli occhi, non potevo vedere.
Quando li riaprii, lei non c’era più, se ne era andata lasciandomi solo.
<< Ricordami per sempre papà. Solo così continuerò a vivere >> la sua voce mi arrivò alle orecchie.
Poi sentii un senso di vuoto dentro di me e tutto divenne nero ed ebbi la sensazione di cadere sempre più giù.
 
Quando Eli David si svegliò, sobbalzando sul divano, udì un boato assordante, come di bombe.
Scostò un poco la tenda della portafinestra e vide dei carri armati che percorrevano la strada.
Tali poteva essere appena morta.
 
   
 
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