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Autore: Nini1996    29/07/2019    2 recensioni
Lilì e Freddie si conoscono nel lontano 1977. lei è una giornalista, lui il frontman della band rock più famosa al mondo. Sarà la nascita di una bellissima amicizia e di qualcos'altro.
A CAUSA DI UN ERRORE SI E' CANCELLATA TUTTA LA SERIE, HO DECISO DI RIPOSTARE LA STORIA DA CAPO. SCUSATE. Nini
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< Perché sei così nervosa? > domandò Freddie quasi divertito da quella scena, lasciando da parte il menù.
Lilì arrossì tutta:< Beh non saprei. Forse perché sono al pub con Freddie Mercury e lui mi ha appena offerto da bere. >
Fred fece mezzo sorriso:< Nessuno ti ha mai offerto da bere? >
< Sì ma non era una star mondiale! > replicò la ragazza abbozzando un sorriso.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Freddie Mercury, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le cose a volte non vanno come programmato e questo Freddie lo capì a sue spese quando Lilì decise di lasciarlo definitivamente.
Dall'incidente Lilì era cambiata. Era più irritabile e sensibile, a tratti apatica, piangeva per letteralmente ogni cosa ed evitava Freddie.
Quando si trovava assieme a lui scoppiava in una crisi di pianto tale da dover essere sedata.
Anche se era tornata a vivere a Garden Lodge stava rinchiusa nella sua stanza per giorni interi, non scendeva nemmeno per i pasti e non vedeva nessuno tranne i suoi figli.
I medici avevano rassicurato Mercury. Passerà, dicevano, si tratta solo di un disturbo post traumatico. Passerà, devi dargli solo tempo.
Un giorno Lilì sentì Freddie uscire dalla sua stanza ed aprì la porta.
Lui la guardò senza riuscire a smettere di sorridere:< Lily. Tesoro come ti senti? > erano giorni che non metteva piede fuori dalla sua camera da letto.
Angeline non sorrise, era parecchio triste in realtà:< Freddie devo parlarti di una cosa molto importante. >
Lui annuì mentre lei lo faceva entrare.
Andò verso il letto zoppicando (i postumi dell'incidente si facevano ancora sentire) e si sedette sul bordo. Freddie fece lo stesso.
< Allora? > chiese lui:< Che cosa vuoi dirmi di tanto importante? >
La donna sospirò a lungo prima di decidersi a parlare, Freddie le prese una mano.
Lilì si liberò dalla stretta e si mise a piangere silenziosamente.
< Lily ti prego, non ancora. > disse lui con il tono più dolce che riuscì a trovare:< Smettila di piangere adesso. È tutto finito. >
Lilì tirò su con il naso:< Sì, è finita. >
< Ecco brava. > disse lui:< Basta lacrime in questa casa tesoro mio. Mi spezza il cuore vederti in questo stato. >
< No. > lo fermò Lilì:< Freddie non hai capito. >
< Capito cosa? > domandò stranito e preoccupato.
La donna lo guardò dritto negli occhi:< Ti amo, più di prima e come mai amerò nessun altro essere umano in questa vita, ma- >
< Ma? >
< Ho perso nostra figlia. Io non ce la faccio, ogni volta che vedo te io... Freddie non riesco nemmeno a parlarne! >
Freddie scosse la testa:< È stato quel bastardo che ora è in carcere a scontare 40 anni di galera! I miei avvocati ci sanno fare. È tutto finito Lily, devi credermi. Tu stai bene e anch'io. >
< Freddie Mercury tu devi ascoltarmi. Ho bisogno di tempo per dimenticare, fa troppo male adesso. > insistette lei.
Lui annuì stancamente:< Stai per lasciarmi? Di nuovo? >
Lilì non rispose ma riprese a piangere. Freddie la lasciò a singhiozzare nella sua stanza, preferì tornare nella sua e piangere abbracciato al cuscino.
Così fu. Angeline prese i figli, la gatta Lily e andò a vivere nel cottage che anni prima Freddie aveva acquistato per lei.
Il cottage era davvero carino. Oltre alla gatta Lily, Angeline aveva preso due Cocker irlandesi e un bengalino per colmare il vuoto lasciato da Freddie.
I bambini vedevano raramente il padre, mentre Marius faceva loro visita molto più frequentemente.
Freddie viveva davvero male quella situazione. Le sue condizioni, seppur in miglioramento, rimasero precarie per molto tempo.
Era tornato con Jim anche se era consapevole che fosse malato come lo era stato lui.
Angeline viveva della rendita dei suoi libri, la biografia di Ringo Starr e l'antologia completa dei Queen. La vita non era poi così male nel Sussex, certo non era Londra ma i piccoli si erano ambientati bene e questo importava.
Tuttavia, nonostante il tempo passasse inesorabile, Lilì non riusciva a dimenticare Freddie. Si erano sentiti poche volte al telefono.
Lui spesso le chiedeva se era pronta a tornare o a parlare di quello che era successo, ma per Lilì quella perdita era una ferita troppo grande da essere rimarginata.
Un giorno lo vide al telegiornale. Aveva appena annunciato una serie di concerti nel Regno unito e in Irlanda, sei in tutto.
Erano anni che i Queen non si esibivano dal vivo e i fan erano letteralmente in delirio.
Freddie stava decisamente meglio anche se aveva ancora problemi alla gamba. Gli altri della band sembravano essersela cavata bene e Jim Beach era l'uomo più felice del mondo.
Frederic aveva comprato i biglietti per vedere il padre a Brighton accompagnato dall'ex assistente personale di Freddie: Peter Freestone.
Adesso Frederic aveva quasi dieci anni e Moe sette. Erano entrambi cresciuti parecchio.
Angeline avrebbe solo voluto correre a Brighton da Freddie a braccia aperte e dirgli di ricominciare tutto da capo, ancora. Ma come poteva?
Gli aveva fatto troppo male lasciandolo in quel modo. Lo amava, ma perdere sua figlia era stato uno shock troppo forte per lei.
Aveva deluso tutti, soprattutto Freddie. Se non ci fosse stato Frederic...
Lilì tremò al solo pensiero e tornò a sbrigare le faccende di casa.
Il giorno del concerto Frederic era su di giri.
Arrivò allo stadio tre ore prima dello spettacolo e si sistemò nelle prime file. Teneva stretto il biglietto con scritto sopra 26 maggio 1996 ed era pronto a rivedere il padre esibirsi sul palco.
Dopo uno show di quasi due ore i Queen si ritirarono dietro alle quinte per festeggiare e vennero raggiunti da Peter.
< Phoebe? > domandò Freddie stupito:< Phoebe darling, come sono felice di vederti! >
I due si abbracciarono.
< Freddie ti vedo bene. > sorrise lui felice dando una pacca sulla spalla dell'altro.
Lui annuì felice:< Sì, sto bene. Prendo ancora dei medicinali ma sto decisamente meglio amico mio! >
Phoebe sorrise:< Qui fuori c'è una persona che vuole vederti. >
Freddie sbuffò seccato:< Sarà qualche giornalista idiota che chiederà della mia miracolosa guarigione. Mandalo a fanculo. >
< È tuo figlio in realtà. >
Freddie uscì dal camerino quasi di corsa tra lo stupore degli altri e Frederic gli corse incontro piangendo.
I due si strinsero fino quasi a soffocarsi.
Frederic continuava a piangere di gioia e anche Freddie non era riuscito a trattenere le lacrime.
< Quanto sei cresciuto. > disse lui fra i singhiozzi.
Frederic annuì appena:< Mamma dice che assomiglio a te. >
Freddie annuì ancora:< Sì, Kashmira aveva ragione. Siamo proprio simili. >
Padre e figlio andarono a prendere un caffè in un bar del centro dove era sicuro non l'avrebbero disturbato.
< E Moe? > domandò lui:< Come sta la piccola Moe? >
< Sta bene, adesso va in seconda elementare. >
Freddie annuì ancora:< E... tua mamma? >
Frederic sospirò:< La mamma ti vuole bene ma piange ogni volta che parliamo di te o alla tv parlano dei Queen. >
Mercury sospirò, sorseggiando il suo caffè:< Capisco. >
< Ti vuole davvero bene. Però piange, soprattutto di notte. Dice che è colpa sua e che le dispiace. >
< Parla nel sonno? >
Frederic disse di sì:< Sì. Una volta mi ha detto che ha cercato di dimenticarti ma ti ama troppo per farlo. Dice che tu non dovresti amarla perché lei ha distrutto tutto perdendo la bambina. >
Freddie lo guardò allibito:< Si incolpa ancora? >
< Sì. Per l'aborto di mia sorella. >
Freddie si alzò in piedi di scatto:< Dobbiamo subito andare al cottage Frederic. >
< Ma la mamma non vuole parlare con te. >
< Beh ragazzo mio, lo farà. > replicò lui deciso e uscì a passo veloce dal bar.
Fu Peter a portarli al cottage in auto. Li lasciò davanti al vialetto e poi proseguì verso casa sua.
Freddie bussò alla porta e attese pazientemente l'arrivo di Angeline.
Fu Moe ad aprire la porta al posto della madre e appena notò Freddie si mise a saltellare in giro.
< È qui! È qui! Mamma è qui! > urlò felice.
Lilì si mise a ridere:< Non ti ho mai visto così felice per tuo fratello. >
Moe la prese per mano e la trascinò in ingresso:< Vieni è arrivato Freddie. Frederic ha portato Freddie a casa! >
Freddie?! Lilì sobbalzò e si bloccò in mezzo al corridoio.
Lui sorrise appena, stretto nel suo giaccone di pelle:< Ehi Lilì quanto tempo. >
Angeline non disse nulla.
< Posso entrare? > domandò:< Si congela qua fuori. >
La donna annuì appena e si girò, poco dopo sentì la porta della sua stanza chiudersi.
Frederic scosse la testa:< È di nuovo in camera sua. >
Freddie annuì.
< Va bene, devo averla sconvolta. > sospirò:< Avete già cenato? >
I due bambini dissero di no.
< Bene ragazzi. Non ho idea di come si cucini e non ho intenzione di lasciare Lily da sola, ordineremo una pizza. > fece Freddie convinto. I due annuirono felici.
La cena trascorse in allegria. I tre consumarono un ottima cenetta e poi Frederic si mise al pianoforte per mostrare al padre quant'era migliorato.
Lilì uscì in punta di piedi dalla sua stanza per osservare la scena.
Moe cantava a squarciagola e Frederic stava suonando qualcosa al piano, mentre Freddie si faceva certe risate.
Freddie si girò e sorrise. Lilì non tornò nella sua stanza, sorrise a sua volta poi andò in cucina per metterla in ordine.
Freddie lasciò che i bambini giocassero e raggiunse Angeline.
Si schiarì la voce e Lilì si voltò.
< Ehi. >
Lilì sorrise a metà:< Vi siete divertiti, eh? >
Freddie fece spallucce:< Beh sì, erano solo un paio di pizze e qualche coca Cola. >
< Non hai ancora imparato a cucinare, vero? > rise Angeline.
Freddie sospirò:< No, in effetti no. È in questi momenti che mi manca Joe, lui cucinava da Dio. >
Lei annuì triste:< Lo so. Era un gran bravo ragazzo. >
Freddie si sedette al tavolo tenendo sempre gli occhi su di lei:< Gli sei stato accanto, grazie. >
Angeline sospirò:< Stava così male Fred. Era così magro e debole. Se ti fosse successa la stessa cosa... >
< Ma non è andata così. > replicò Freddie con un sorriso:< Sto bene Angeline, sono praticamente guarito. >
Lilì annuì:< Lo so. La miracolosa guarigione di Freddie Mercury, ne hanno parlato per mesi. >
< Leucemia. > sbuffò lui:< È quello che ho detto ai giornalisti. Un trapianto di midollo ben riuscito. >
< Se la sono bevuta per fortuna. >
< Tuo fratello e la équipe hanno sostenuto la mia versione. >
La donna si sedette accanto a lui:< Freddie mi dispiace per come sono andate le cose. Dopo il coma mi sentivo diversa, fragile e sapevo di averti deluso. >
Mercury sospirò ancora:< Non mi hai deluso. >
La donna batté un pugno sul tavolo:< E invece sì, cazzo! Ho perso nostra figlia perché ho deciso di camminare fuori dal fottuto marciapiede. >
< La colpa è di quello stronzo di Johns. > ribatté Freddie con rabbia:< Senti, è finita. Quel bastardo sta in una cazzo di cella e non può più farti del male. >
< Sì, ma lo ha fatto. > gli fece notare lei mentre si alzava di scatto dalla sedia.
Freddie la afferrò per una mano:< Angeline non te ne andare di nuovo. >
Lei non replicò, rimase immobile al suo posto con le lacrime agli occhi.
< So che fa male. Ho pianto tutte le mie lacrime per la nostra perdita. > le disse Freddie:< Vuoi parlarne? >
Visto che lei non rispondeva lui ripeté la domanda:< Vuoi parlarne Lily? Ti farebbe solo che bene. >
Lei si staccò dalla sua presa:< Ho bisogno di un caffè, poi parliamo. >
Qualche minuto dopo nella cucina si sparse l'odore forte di caffè e i due si ritrovarono a parlare faccia a faccia.
< Quando mi sono svegliata e ti ho visto ero la donna più felice del mondo. > raccontò Angeline:< Stavi meglio, era evidente. Poi avevi di nuovo i baffi.  Voleva dire che in qualche modo l'avevi scampata. >
Freddie abbozzò un sorriso e anche lei.
< Sapevo di essere stata vicino alla morte e che la piccola probabilmente non ce l'aveva fatta. Quando te l'ho chiesto sei diventato così silenzioso e poi sei scoppiato a piangere. Allora ho capito e mi sono incolpata della cosa. Cioè, mi incolpo ancora adesso. > spiegò Lilì piangendo.
Freddie le asciugò le lacrime:< Ehi va tutto bene. Tu stai bene, sei stata in coma mesi ma sei ancora qui. >
Lilì lo abbracciò di scatto facendo cadere il caffè ormai freddo sui pantaloni di Freddie.
< Ah cazzo. > fece lui.
Angeline lo guardò mortificata:< Mi dispiace tanto Freddie. Rovino sempre tutto. >
Lui scosse la testa:< Stai tranquilla, niente che un buon bagno caldo non possa risolvere. >
Lilì asserì:< Il bagno è al piano di sopra. >
Mentre Freddie era nella vasca Lilì lo guardava seduta sul bordo.
< Perché non entri anche tu? > domandò lui:< Un buon bagno caldo prima di dormire è un toccasana. >
Lilì iniziò a sfilarsi i vestiti e si infilò nell'acqua rimanendo rannicchiata in un angolino.
Freddie si avvicinò appena:< Stai tremando. >
< F-forse. >
Lui le accarezzò i capelli e lei gli afferrò la mano.
< Scusa. >
Angeline lo guardò negli occhi e scoppiò in un pianto disperato.
< Lilì ma che succede adesso? > chiese allibito.
< Mi dispiace tanto! Non volevo perdere nostra figlia! > urlò lei fra le lacrime.
Freddie la abbracciò e la strinse a sé.
< Io non ce la facevo. E sono andata via, non riuscivo a reggere tutto quanto. > singhiozzò lei sulla sua spalla.
< È tutto finito Lilì. >
< La vedevo già grande. Bellissima, alta, con i tuoi stessi occhi scuri... >
< Possiamo avere ancora una famiglia Lily. Possiamo tornare assieme, amarci, sposarci e passare la vita assieme. >
Lilì sospirò e lo guardò dritto negli occhi:< Mi ami ancora? Nonostante tutto? >
< Lilì eri sconvolta e io non ti ho capito. Il dolore era troppo grande, non abbiamo retto, ma il passato è passato. > disse Freddie con un dolce sorriso:< Eppoi ti avevo promesso che ci saremmo sposati se mai fossi guarito. >
< E ti saresti fatto ricrescere i baffi. >
< Per questo ho già rimediato. > sorrise lui, rimanendo senza fiato un attimo dopo, quando Lilì incollò le labbra alle sue.
Si baciarono intensamente per qualche istante, poi si guardarono negli occhi.
< Vuoi sposarmi? >
< Sì. > fece lei felice e finalmente libera dal peso della perdita della piccola:< Sì. >
Lui la abbracciò di nuovo.
Poi iniziò a torturarle il collo di baci mentre Lilì si faceva scappare un sospiro ogni tanto.
Le esplorò il corpo con le mani fino a scendere sulle cosce, Lilì emise una specie di singhiozzo.
< Ti faccio male? >
< No. >
I baci ripresero con più ardore fino a quando Lilì si trovò nella spiacevole posizione di chiedere a Freddie di spingersi dentro di lei.
< Sei sicura? > domandò lui.
Lilì lo afferrò per i capelli:< Mi scopi o devo fare tutto da sola?! >
Freddie voleva mettersi a ridere, Lilì quando minacciava era davvero adorabile.
Tuttavia l'eccitazione e lo stordimento tipico del desiderio aveva preso entrambi da un pezzo.
Freddie entrò in lei con una sola spinta e iniziò a muoversi, prima piano poi sempre più velocemente.
Lilì lo costrinse a baciarla ancora e poco dopo venne, seguita da lui.
I due si guardarono negli occhi, ansanti.
< Siamo due pazzi furiosi. > disse lui sorridendo:< Non ricordo di essere mai stato così bene dopo aver fatto l'amore con te. >
Lilì sorrise appena:< Nemmeno io. Sei tu l'uomo della mia vita. >
< E tu l'amore della mia vita. >
Lilì sorrise ancora e andarono verso il letto, dove lo fecero ancora due volte prima di addormentarsi.
   
 
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