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Autore: Anna3    31/07/2019    2 recensioni
Una lunga giornata per i Sakamaki.
Dal testo: 'Yui sgranò gli occhi stupita: era forse uno scherzo? I Sakamaki degli esseri umani?! Proprio ora che lei era diventata come loro, loro erano diventati come lei!'
Genere: Parodia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayato Sakamaki, Yui Komori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Diabolik Lovers Reverse

 

Era cominciato un altro giorno alla reggia Sakamaki e Yui si stava già preparando psicologicamente ad essere allegramente braccata dai nostri carissimi “eroi”. Eppure, proprio mentre si stava alzando per andare a scuola, si accorse che qualcosa non andava quella mattina: nessun vampiro le si era ancora avvicinato per fare lo spuntino mattuttino e nessuno era venuto a svegliarla. Che avessero deciso di darle tregua una buona volta? Rassicurata, la nostra Yui decise di fare le cose con calma: indossò i vestiti, pettinò i capelli e… osservandosi allo specchio notò che non vedeva il suo riflesso. Yui spalancò gli occhi terrorrizzata: che sogno era mai questo? Per un attimo fissò lo specchio sperando che rispondesse, ma ovviamente non accadde nulla. Si toccò il viso, come per assicurarsi che fosse sempre lei e così facendo si accorse che i suoi canini erano più lunghi del normale. Incapace di credere di essere diventata anche lei una vampira, si lavò il viso con l’acqua gelida, per assicurarsi che fosse la realtà e con sommo terrore si accorse che davvero era sveglia. Allora, come per cercare di confermare ciò che aveva visto, posò la mano sul suo cuore e si accorse che non batteva. Quella era la terza, orribile, prova che le confermò ciò che temeva: era una vampira, proprio come gli altri fratelli Sakamaki. Ma come diavolo era successo? Il giorno prima non era successo nulla di particolare. Eppure, da un lato non riuscì a non provare un certo sollievo: sebbene non avesse ancora capito come fosse possibile tutto ciò, sapeva che questo avrebbe significato che non sarebbe più stata la loro sacca di sangue. Decise quindi di mettere subito al corrente i sei fratelli: anche se si fossero arrabbiati, non avrebbero più potuto punirla. Inoltre, aveva una certa arsura ed era quasi sicura che non fosse una sete “normale”...
Andò quindi nel salone e con somma sorpresa si accorse che tutti e sei i fratelli erano già tutti lì riuniti e stavano discutendo animatamente: da fuori riusciva ad udire i pugni di Subaru, le grida di Ayato e la voce calma di Reiji, ma anche… prima ancora di sentirli con l’orecchio, poteva quasi avvertirli, come se profumassero. Oh sì, erano molto profumati. Eppure, non era un profumo normale, come quelli che sentiva di solito: conosceva bene i profumi che si mettevano i sei fratelli ed erano profumi normali, piacevoli, a volte, come nel caso di Ayato, molto maschili, mentre i profumi che sentiva erano… dolci. A mano a mano che sentiva questi profumi poi, la gola le doleva sempre di più.
Così, con la gola riarsa, entrò nella sala, ma lì non trovò né torte, né dolci bensì solo i sei fratelli.
“… ti ripeto che non so cosa sia successo!” stava gridando Subaru.
“Mantieni la calma prima o poi lo capiremo…” gli rispose Reiji, controllato come sempre.
“Buongiorno” li interruppe Yui.
“Buongiorno Tavo...” Ayato si interruppe, sconvolto da ciò che vedeva e da ciò che sentiva, un qualcosa di strano che ancora non conosceva e gli suggeriva di non avvicinarsi a lei. La stessa inusuale sensazione prese anche gli altri fratelli.
“Uhm… di cosa stavate discutendo poco fa?” chiese innocentemente Yui.
Sei paia di occhi si posarono su di lei e la fissarono come fossero indecisi se raccontare o meno l’accaduto. Dopo un attimo di silenzio, Reiji sospirò con un sorriso sulle labbra:
“Suppongo sia inutile cercare di nasconderlo anche perché le differenze sono abbastanza evidenti… ebbene, abbiamo appena scoperto di essere diventati, per qualche strano motivo che ancora non ci spieghiamo, degli esseri umani come te” disse, pronunciando con una smorfia la parola ‘umani’.
Yui sgranò gli occhi stupita: era forse uno scherzo? I Sakamaki degli esseri umani?! Proprio ora che lei era diventata come loro, loro erano diventati come lei! Eppure, si sorprese ad essere quasi felice di questo rivolgimento della situazione: che il sadicismo vampiresco la stesse contagiando?
Poi guardò nuovamente i sei fratelli e notò effettivamente delle differenze: oltre ovviamente ai canini, erano tutti meno ‘diabolici’. Shu sembrava più un ragazzo in piena crisi ormonale in conflitto con il mondo più che un pazzo con problemi di socializzazione. Subaru finalmente non tirava più quei micidiali pugni al muro e senza di essi sembrava quasi un’altra persona. I trigemini se la passavano anche peggio: Ayato, sempre al centro dell’attenzione, era sistemato in un angolino della sala, non credendo ancora a quanto era successo. Raito invece si rammaricava di non poter più passare le sue notti da leone, mentre Kanato… beh Kanato era meno psicopatico del solito, ma restava un bambino lunatico con un assurdo bisogno di peluches. L’unico che se la passava meglio era invece Reiji che, anche se sembrava meno sadico, non aveva perso l’aplomb e analizzava già la situazione.
“Tu invece sei strana Yui” non mancò di notare Reiji.
“Infatti, stavo per chiedertelo! Che hai fatto alle tette?” disse senza peli sulla lingua Ayato.
“Io.. ecco… a dire il vero… mi sono accorta di essere diventata una vampira” disse Yui insicura, ma guardandoli sul viso: ormai non li temeva più così tanto.
“Ma è uno scherzo?” scattò subito Ayato e si avvicinò a lei come per controllare che cosa stesse succedendo.
A quel punto accadde qualcosa di strano: senza neanche rendersi conto di ciò che stava facendo, Yui afferrò Ayato, che le era lì vicino, e lo morse succhiandogli il sangue. Sospirò di piacere, sentendo quello strano dolore alla gola calmarsi. Ayato digrignò i denti sentendo per la prima volta il dolore che avverte un essere umano nell’essere morso da un vampiro.
“Certo che dovevi proprio essere assetata per mordermi così” disse non appena aveva finito, massaggiandosi la parte morsa.
“Io… non volevo mi dispiace, è che eri così… profumato e… ho sete”.
“Direi che non ci sono più dubbi” disse a quel punto Raito, dopo che il silenzio ebbe accolto le parole di Yui “Che ironia! Da predatori siamo diventati tutti e sei prede!” ridacchiò Raito, che, anche se diventato umano, non aveva perso il suo senso dell’umorismo.
Reiji si alzò allora subito dalla sedia aggiustandosi nervosamente gli occhiali: era evidente che la sua proverbiale calma stava dando segni di cedimento.
“Ci deve essere una spiegazione a tutto questo!” disse.
“Che sia forse un’ideona di nostro padre?” chiese Subaru.
“Non ha tutto quel potere, anche se è il re dei vampiri” disse Kanato.
“Già, ma io non mi fido di lui...” ribattè Subaru.
Proprio mentre tutti e sei i vampiri riflettevano sul da farsi, si udì il suono del citofono.
“Se è lui, lo mando all’inferno insieme a Cordelia” disse Ayato andando ad aprire. Ciò che però vide di fronte a sé lo lasciò interdetto: una semplice busta bianca con scritto ‘Ai fratelli Sakamaki’. Tornò in salone e la aprì: conteneva un breve messaggio, che recitava:
‘Divertitevi come esseri umani’.
“Se trovo chi è quel dannato che è riuscito a farci questo scherzo lo ammazzo!” gridò Subaru, tirando un muro contro il muro che questa volta però non si ruppe.
“Andrò in laboratorio per vedere se riesco a invertire il processo” commentò invece Reiji.

“Ma se sono diventato essere umano… domani mi sveglio come un vecchietto di quelli che vedi girare per le strade?” chiese Raito toccandosi la pelle preoccupato.
“A Teddy non piace questa notizia” disse Kanato.
“Ma Yui poi tornerà umana?” chiese invece preoccupato Ayato.
“Dato che i due eventi sono avvenuti contemporaneamente penso di sì...” gli rispose Reiji.
“Aspettate, c’è scritto anche qualcos’altro dietro!” disse Raito leggendo “Cara Yui, non ti preoccupare, con la loro punizione, tornerai anche ad essere umana. Nel frattempo, prosciugali per bene. Buona fortuna, il comitato dei diritti umani contro i vampiri”.
“Cosa c***o sarebbe questo comitato?!” scattò Subaru.
“Io non ne ho mai sentito parlare” disse Kanato.
“Punizione da parte degli esseri umani?! Ma è ridicolo! Io mi rifiuto di partecipare a questa pagliacciata, perché non esiste questo comitato, ne sono più che sicuro!” disse Reiji.
“E come spieghi che siano riusciti a fare questo?” chiese allora Ayato.
“Ma la volete smettere?” disse a un tratto Shu, che non aveva parlato per tutto il tempo e finalmente si era degnato di dire la sua a riguardo “non capisco perché facciate così tanto baccano: in fin dei conti siamo sei contro una, quindi non vedo perché avere tutta questa paura”.
Sentendo le parole del maggiore, tutti si zittirono.

Ad interrompere il silenzio questa volta fu Yui:
“Ragazzi, io avrei ancora sete...”.
“Ancora?!” esclamò esasperato Ayato.
“Ecco noi proviamo tutta questa sofferenza ogni giorno con te, bitch-chan” disse dolcemente Raito.
“Per lei che è donna è anche peggio” sospirò Reiji “Le vampire avvertono molto di più la sete e hanno meno autocontrollo...”
Ayato si lamentò frustrato:
“Non mi piace questa situazione! Io possiedo chichinashi, non il contrario!”.
“Ormai quel nomignolo non le si addice nemmeno più” fece notare Kanato, guardando il petto di Yui, che, nonostante la sete, era rimasta una persona di buon cuore, arrossì per il suo sguardo.
Però, si accorse anche della diversa percezione che aveva degli ormai ex vampiri: riusciva a sentire ogni loro pulsazione e vedere esattamente dove mordere, ma soprattutto si accorse del diverso modo con cui la fissavano i vampiri e quanto le loro pulsazioni erano accelerate. Anche per questo motivo, si ritrovò ad arrossire: riusciva a leggere nei loro occhi il desiderio di avvicinarsi e al tempo stesso la paura del venire morsi e tutto questo… la eccitava. Voleva quei sei fratelli. Voleva prenderli, voleva morderli, voleva perdersi nel loro sangue e nel loro così invitante profumo.
Quasi senza accorgersene, si teletrasportò vicino ad Ayato e gettandosi arditamente tra le sue braccia lo annusò e gli leccò il collo.
“Fufufu… A quanto pare Bitch-chan vuole il tuo sangue, Ayato” disse Raito “Bene vi lascio a voi” si congedò dandosela elegantemente a gambe.
“Io mi sono ricordato che oggi io e Teddy dovevamo… uhm… andare a cercare una nuova benda per lui!” disse Kanato dileguandosi.
“Tch… mi sono stancato anche io di stare qui” disse Subaru.
“Io vado a fare degli esperimenti in laboratorio per sistemare questa situazione” disse Reiji e si dileguò con Subaru.
Persino Shu, che di solito nulla lo schioda dal suo amato divano, si dileguò bofonchiando qualcosa sul fatto che fosse una seccatura che gli esseri umani non avessero la capacità di teletrasportarsi come i vampiri e lasciando Ayato da solo.
“Ehi, dove state andando? Traditori! Ve la state svignando per farle bere solo il mio sangue ammettetelo, così vi salvate dall’essere prosciugati!” gridò contro di loro Ayato.
“Ayato-kun...” sussurrò Yui guardandolo con… desiderio?! Ayato strabuzzò gli occhi: mai avrebbe immaginato che la sua amatissima Yui avrebbe avuto una simile espressione, se non nei suoi sogni più perversi.
“Ayato-kun...” ripetè nuovamente Yui con le gote rosse “ti voglio”.
Ayato distolse lo sguardo arrossito anche lui: accidenti a lei! Le stava scatenando reazioni che non avrebbe mai immaginato e tutto questo diventando solo una vampira… o forse era dovuto al fatto che lui era diventato un comunissimo essere umano. Sì, doveva essere così!
“Uhm...” esitò Ayato e non resistendo a vedere Yui in quello stato distolse lo sguardo cercando instintivamente di allontanarsi. Però la vampira non demorse e lo inseguì, fino a bloccarlo al muro e gli leccò il collo.
“Ayato-kun...” sussurrò supplicante Yui cercando di trattenersi dal morderlo come prima.
In quel momento però, Ayato reagì in modo diverso da quello che si aspettava Yui. Si abbassò leggermente e le sorrise:
“Non riesci proprio a resistere a Ore-sama, tanto che è stato il primo sangue che hai voluto assaggiare eh?” disse compiaciuto “Va bene serviti pure” disse porgendole il collo.
Yui si attaccò subito al suo collo e iniziò a bere avidamente il suo sangue, stando attenta però a non fargli troppo male come prima. Continuò così per un lasso di tempo indeterminabile, finché non sentì il corpo di Ayato cedere. In quel momento, si staccò da lui temendo di averlo dissanguato, ma con sollievo constatò che era soltanto svenuto, dato che il suo cuore batteva ancora. Mise la mano sul suo cuore per controllare il suo battito cardiaco, anche se poteva controllare benissimo soltanto guardandolo, e solo in quell’istante si accorse di quanto Ayato fosse, per la prima volta, più caldo rispetto a lei e di quanto volesse stare vicino a quel calore. Si accucciò al suo fianco e lo strinse, chiedendosi se anche gli altri sei fratelli, da vampiri, provassero lo stesso bisogno di calore quando si trovavano vicino a lei. Era la prima volta che lo vedeva così vivo: certo era incosciente in quel momento, però per la prima volta vide il suo petto alzarsi e abbassarsi regolarmente, proprio come un essere umano. E anche se in lui vedeva più una preda che un bel ragazzo, lo trovò estremamente affascinante e non potè esimersi dal lasciargli un piccolo bacio a stampo sulle labbra e dal curargli con la sua saliva le ferite procurategli. Poi lo prese in braccio con la sua nuova forza, data anche dal sangue che l’aveva rigenerata, e portò Ayato nella sua camera teletrasportandosi. Si alzò e fece per andarsene, quando sentì dei gemiti arrivare dal letto e si girò nuovamente verso il ragazzo, che si stava agitando nel sonno: probabilmente, era passato dall’incoscienza al sonno e stava facendo un brutto sogno. Yui, intenerita dal ragazzo che ora, perso il suo fascino vampiresco, assomigliava di più al bambino indifeso che era stato con Cordelia, non potè che tornare da lui e abbracciarlo: improvvisamente, come rassicurato, Ayato si calmò e strinse a sé Yui dormendo più profondamente e russando leggermente. La vampira ridacchiò un po’ e restò lì con lui, stretta nell’abbraccio dell’ex vampiro.
Quando si alzarono dal letto era già l’ora di cena (per i vampiri… questo significa che era quasi giorno), ma appena Yui sentì Ayato svegliarsi preferì teletrasportarsi in camera sua: se il ragazzo avesse capito che era stata con lui tutto il tempo, l’avrebbe di sicuro presa in giro come non mai.
Pertanto, era meglio che non l’avesse vista lì con lui: almeno, così si disse Yui, rimettendosi sul letto. Sentiva che, con questo improvviso rivolgimento della situazione, stava iniziando a comprendere di più i sei fratelli: ora capiva quali erano i limiti dell’essere un vampiro e poteva finalmente vedere cosa nascondevano quei sei fratelli così indifesi ora.
“Tutto sommato non è poi così male essere una vampira” pensò sorridendo Yui “Tranne che per questo improvviso cambiamento” rise tra sé, vedendo come il suo petto era decisamente aumentato nel giro di un giorno.
Dal canto suo, Ayato si svegliò senza sospettare niente, riposato come non mai:
“Yawn!” sbadigliò “Neanche da vampiro ho mai dormito così bene… potrei quasi abituarmici ad essere un umano”.
Si incontrarono tutti di nuovo all’ora di cena: ora tutti e sei dovevano necessariamente mangiare.
“Che cosa c***o è sto dolore alla pancia?” urlò Subaru.
“Si chiama ‘fame’” sospirò Reiji, sistemandosi gli occhiali “ed è quella sensazione che provano gli esseri umani quando sentono la mancanza di ciò che mangiano”.
“Ma non è possibile che faccia così male ogni volta che devono mangiare!”
“Ah, ma perché devi essere così rumoroso Subaru?” sbadigliò Ayato che si era appena alzato dal letto e avrebbe preferito starci molto di più.
“Senti chi parla! Quello che è svenuto come una femminuccia quando è stato morso!”
“Ehi! Come diavolo fai a saperlo?!” esclamò arrossendo dalla vergogna Ayato.
Raito sogghignò e tirò fuori delle foto che raffiguravano lui svenuto con Yui che lo reggeva:
“Oggi ho trovato una vecchia macchina fotografica e dovevo provarla su qualcuno così…”
“Raito! Ridammele subito o ti pentirai di essere nato!” minacciò Ayato, ma invece che ottenere le tanto sperate foto, si guadagnò soltanto una grassa risata di Raito e di tutti gli altri vampiri.
“RAITO!” gridò allora il fratello, gettandosi su di lui e cercando di riprendersi le foto, ma il ragazzo, ancora più veloce di lui lanciò le foto a Kanato.
“Oh, tu guarda che carino Ayato svenuto...” se la rise il fratellino.
“Dai! La volete smettere?” gridò il ragazzo preso in causa rosso dall’imbarazzo.
“Infatti, abbiate un minimo di autocontrollo” disse Reiji con la sua solita compostezza, ma vedendo la sua immagine, non riuscì a non farsi scappare un sorriso.
Così, per la prima volta in vita sua, Ayato preferì andare a cucinare piuttosto che subirsi l’umiliazione di venire deriso pubblicamente dai suoi fratelli.
… Anche se poi dovettero chiamare i vigili del fuoco perché Ayato aveva dato fuoco alla cucina, con somma gioia di Reiji, che dovette sborsare milioni di yen per ripararla e non riuscì nemmeno a finire la pozione per tornare vampiro.

L’unico lato positivo è che col calore e la luce data dal rogo della cucina riuscirono a leggere una parte nascosta del biglietto recapitato dal comitato, che recitava:

“Il cambiamento durerà solo 24 ore”.

 

§§§§

 

NOTE DELL’AUTRICE:

Okay, ammetto che questa fanfiction è il mio primo esperimento su questo fandom e ho il terrore di aver reso tutti i personaggi OOC, ma nel mio immaginario i vampiri sono degli psicopatici perché appunto vivono in questa condizione. Quindi teoricamente, se diventano umani, dovrebbero essere un pochino più normali...(?)
Non so, sono abbastanza dubbiosa, ma spero che vi abbia fatto sorridere un po’: se potete, fatemi sapere cosa ne pensate!

Anna3

P.s. Sì, alla fine il protagonista è diventato Ayato, non perché sia il mio preferito, ma perché lo vedo tantissimo con Yui (l’anime mi ha influenzato abbastanza) e poi mi sembra quello con cui potrei scherzare più facilmente senza morire dissanguata.

 

   
 
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