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Autore: iceriel    27/07/2009    8 recensioni
Non aveva mai dato importanza al suo compleanno. Ne, tantomeno, ad Ealdor gliene avevano data. Come avrebbe potuto pensare che a Camelot sarebbe stato diverso?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gaius, Gwen, Merlino, Morgana, Principe Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The best gift

 

“ Auguri, figliolo! ” Gaius lo accolse con un sorriso gioioso abbracciandolo con calore quando, quella mattina al principiare di ottobre, uscì dalla sua stanza pronto per i suoi doveri.

“ Grazie Gaius! Ma come…? ” non ricordava di avergli mai parlato del suo compleanno. Ma non riusciva a stupirsene.

 Era piacevolmente colpito, ma non sorpreso.

Gaius era capace di molte cose, e piccole accortezze come quelle erano ciò che lo facevano sentire amato come un figlio.

“ Tieni, questo è per te ” gli porse un pacchetto avvolto in una stoffa grezza, sorridendo con gli occhi, mal celando la trepidazione nel vedere la reazione del suo figlioccio.

“ Gaius... grazie, grazie mille! ” lo abbracciò quasi commosso. Tolse la stoffa che copriva un libro voluminoso dall’aspetto antico, un po’ malandato.

Un libro sulla magia, su filtri e pozioni, sulla storia dell’Antica Religione.

“ E’ un po’ rovinato e logoro, ma si legge ancora benissimo. E’ un superstite dell’epurazione, perdona il suo aspetto provato! ” gli spiegò.

“ Gaius... Gaius grazie! ” lo abbracciò con trasporto, sull’orlo della commozione.

“ Su, ora nascondi quel libro e vai dal principe. ” lo incitò con finto cipiglio serio.

Merlin annuì correndo a nascondere il libro sotto le travi del pavimento, per poi dirigersi verso le stanze del principe.

Lo svegliò come di consuetudine, lo aiutò a vestirsi, gli rammentò le sue mansioni.

Uscirono dalle stanze, insieme, percorrendo i corridoi del castello.

Arthur notò che il servo era di insolito buonumore, ma non fece in tempo a domandargli il perché, che Gwen e Morgana andarono loro incontro l’una con un grande mazzo di fiori, l’altra con un sobrio pacchetto.

“ Merlin!” lo accolsero sorridendo gioiose –auguri! Felicissimo compleanno! ” detto questo lo abbracciarono.

“ Grazie… ma come avete fatto a…? ” questa volta era sinceramente sorpreso, oh piacevolmente, su questo non v’era alcun dubbio, ma comunque sorpreso.

Nessuno, nemmeno ad Ealdor, a parte sua madre e Will, si era mai preoccupati di ricordarsi il suo compleanno, tanto meno aveva mai sprecato una parola d’ augurio.

“ Gaius! ” confessò con un sorriso Gwen porgendogli il mazzo di fiori.

“ Li ho visti e mi sono piaciuti molto così ho pensato che... voglio dire... non che penso che ti debbano piacere perché piacciono a me… o che insomma... forse sono troppo femminili e tu non sei una femmina quindi… ”

“ Gwen! ” la interruppe il mago con un sorriso “ Sono bellissimi, sul serio! Li adoro! ” li prese e l’abbracciò.

“ Grazie, veramente! ” ed era sinceramente contento.

“ Questo è da parte nostra! ”  e Morgana gli porse il suo piccolo pacchettino. Merlin lo scartò e vi trovò un nuovo foulard di cotone di un bel turchese.

“ L’abbiamo fatto noi. Ne porti sempre uno e questo colore ti dona! ” spiegò la pupilla del re con un sorriso radioso.

“ E’... è stupendo grazie! Non so cosa dire! ” abbracciò anche lei e nuovamente Gwen, mentre Arthur assisteva alla scena con vago cipiglio confuso.

Era il compleanno di Merlin.

….

…...

Perché lui non ne sapeva nulla?

“ E tu Arthur? ” lo stuzzicò lady Morgana. “ che cosa hai regalato a Merlin? ”

“ Merlin non mi aveva detto fosse il suo compleanno. ” rispose incrociando le braccia e guardano il mago con vario cipiglio perplesso.

“ Ecco io ad essere onesti... non l’avevo detto a nessuno… ” si giustificò alzando le spalle.

Non voleva che Arthur si sentisse in colpa, di certo non aveva omesso di rivelarlo al principe, come non l’aveva detto agli altri, con cattive intenzioni.

Semplicemente non v’era mai stata occasione in cui l’argomento era stato toccato né, tantomeno egli, non avendo mai ricevuto particolari attenzioni per quel giorno, aveva ritenuto importante rivelarlo agli altri.

“ Oh non preoccuparti, sono sicura che Arthur ti solleverà dai tuoi impegni odierni per farsi perdonare della sua mancanza, non è vero? ” e Morgana esibì quel sorriso furbo che sarebbe stato capace di far capitolare chiunque, a cui, tremendamente spesso, nemmeno Uther il re riusciva a resistere.

Arthur si esibì in una sequela di smorfie decisamente poco regali con cui, all’apparenza, pareva stesse cercando di comunicare con Morgana, la quale si limitava a rivolgergli quel dannatissimo sguardo furbetto di finta aspettativa.

Con uno sbuffo si voltò verso Merlin: “ solo per la mattinata! ” concesse, come se strappare il pomeriggio alle pretese di Morgana potesse essere considerato una ragguardevole vittoria.

“ Ma no Arthur... non devi… ”

“ Non diciamo sciocchezze, Merlin! Per come adempi i tuoi doveri le armature e le spade non soffriranno dell’assenza delle tue cure più di quanto non soffrano quando te ne occupi! ”  lo riprese.

Merlin sorrise della totale incapacità di Arthur di concedere qualsivoglia gentilezza senza aggiungervi quella punta di arroganza e strafottenza con cui tentava di mascherare il suo buon cuore.

Morgana ammiccò soddisfatta al giovane mago e si congedò insieme alla sua serva.

“ Allora se io non devo… avrei... ” cercò di congedarsi.

“ Dove vorresti correre con tanta premura? ” chiese curioso il principe.

Merlin esitò un attimo, poi esibì un sorriso eccitato: “ Gaius mi ha regalato un libro e vorrei leggerlo! ” confessò.

“ Uno di quei libri? ” domandò Arthur sapendo perfettamente che il servo comprendeva a cosa alludesse.

Egli rispose con un cenno del capo, senza riuscire a togliersi dalla faccia l’espressione di gioia pura.

“ Vai allora! E ti ricordo che ti voglio al campo di addestramento alla prima veglia pomeridiana! ” gli rammentò.

“ Certo, Arthur! ” fece per andarsene, ma il principe lo trattenne:

“ Merlin? ”

“ Sì? ”

“ Quattro lustri sono un passaggio importante. Per me è significato diventare ufficialmente l’erede al trono, per i nobili la possibilità di diventare cavalieri e l’ufficiale accettazione nella nobiltà... per… per quelli come te, per gli stregoni, cosa rappresenta? ” domandò curioso.

Non sapeva molto delle usanze che i maghi potessero avere, ma per lui, abituato a vedere il compimento dei quattro lustri come un traguardo estremamente importante nella vita di un uomo, era naturale pensare che anche nel mondo dei maghi, quella fosse un importante tappa.

Merlin ci pensò qualche secondo, poi rise.

“ Per quel che ne so, per i maghi raggiungere i quattro lustri significa che si è scampati al patibolo per quattro lustri! Decisamente un bel traguardo! ” e rise ancora, con innocenza.

Arthur sorrise a malapena, quel sorriso un po’ triste che a volte Merlin gli vedeva sul volto.

Non riusciva a perdonare se stesso per le atrocità di suo padre.

“ Mi dispiace Arthur… io non intendevo… ”

“ No, Merlin. E’ a me che dispiace. Te lo prometto, tutto questo cambierà, quando sarò re, non dovrai più vivere nascondendoti. ” e Merlin non dubitò che sarebbe stato così.

“ Grazie… veramente. ” ed era sinceramente grato di quelle parole, perché, lo sentiva, venivano dal cuore.

Arthur si avvicinò e posò un casto bacio sulle sue labbra.

“ Auguri, Merlin. ” sussurrò. Il mago sorrise.

“ E mi lasci così?” lo provocò trattenendolo con la mano libera.

“ Reputala una punizione per avermi fatto fare la figura dello sciocco di fronte a Morgana. Avresti dovuto dirmelo. ” lo rimproverò bonariamente, poi, si allontanò.

Merlin si sfiorò le labbra, un bacio leggero, una promessa, una promessa solo per lui.

Arthur, Arthur avrebbe annullato la crudele legge del padre per lui.

Gli prometteva che avrebbe sfidato il volere di suo padre.

Ed egli sapeva che decidere di spezzare una legge tanto importante per Uther, il re, significava calpestare il suo creato.

Lo smacco più grande per un tiranno era distruggere ciò che l’aveva investito di tanto potere.

E Arthur, Arthur l’avrebbe fatto per lui.

Avrebbe calpestato tutto quello in cui suo padre credeva, grazie a lui, per lui.

Sorrise, grato e rassicurato da quella promessa.

E sorrise, gioioso di quell’amore e non ebbe dubbi: era quello il suo regalo più bello.

 

Epilogo

 

Cinque anni dopo, in una fresca giornata di inizio ottobre, quando le foglie si erano appena imporporate, Arthur Pendragon fu incoronato re di Camelot e sovrano delle terre di Albion.

Nel suo primo discorso da Sovrano, sotto lo sguardo infinitamente grato e immensamente fiero del mago, suo consigliere, Arthur decretò la fine della persecuzione nei confronti di coloro che possedevano il dono della magia.

E poco dopo, al banchetto, Merlin lo sentì distintamente quel sussurro che il principe gli rivolse mentre, accanto a lui, prendeva una coppa di vino:

“buon compleanno, Merlin.”

 

FINE

È una cosa totalmente senza pretese!XD

Volevo fare una drabble, e mi è uscita una cosa di 1327 parole, direi che sono sulla buona strada per riuscirci…>_>

Beh… veramente la fic doveva consistere semplicemente nel botta e risposta di Merlin e Arthur sui 4 lustri… poi… beh poi mi sono fatta prendere la mano…>_>

Spero che comunque apprezziate! :3

 

  
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