The best gift
“ Auguri,
figliolo! ” Gaius lo accolse con un sorriso gioioso abbracciandolo con calore
quando, quella mattina al principiare di ottobre, uscì dalla sua stanza pronto
per i suoi doveri.
“ Grazie
Gaius! Ma come…? ” non ricordava di avergli mai parlato del suo compleanno. Ma
non riusciva a stupirsene.
Era piacevolmente colpito, ma non sorpreso.
Gaius
era capace di molte cose, e piccole accortezze come quelle erano ciò che lo
facevano sentire amato come un figlio.
“ Tieni,
questo è per te ” gli porse un pacchetto avvolto in una stoffa grezza,
sorridendo con gli occhi, mal celando la trepidazione nel vedere la reazione
del suo figlioccio.
“ Gaius...
grazie, grazie mille! ” lo abbracciò quasi commosso. Tolse la stoffa che
copriva un libro voluminoso dall’aspetto antico, un po’ malandato.
Un
libro sulla magia, su filtri e pozioni, sulla storia dell’Antica Religione.
“ E’
un po’ rovinato e logoro, ma si legge ancora benissimo. E’ un superstite
dell’epurazione, perdona il suo aspetto provato! ” gli spiegò.
“ Gaius...
Gaius grazie! ” lo abbracciò con trasporto, sull’orlo della commozione.
“ Su, ora
nascondi quel libro e vai dal principe. ” lo incitò con finto cipiglio serio.
Merlin
annuì correndo a nascondere il libro sotto le travi del pavimento, per poi
dirigersi verso le stanze del principe.
Lo
svegliò come di consuetudine, lo aiutò a vestirsi, gli rammentò le sue
mansioni.
Uscirono
dalle stanze, insieme, percorrendo i corridoi del castello.
Arthur
notò che il servo era di insolito buonumore, ma non fece in tempo a domandargli
il perché, che Gwen e Morgana andarono loro incontro l’una con un grande mazzo
di fiori, l’altra con un sobrio pacchetto.
“ Merlin!”
lo accolsero sorridendo gioiose –auguri! Felicissimo compleanno! ” detto questo
lo abbracciarono.
“ Grazie…
ma come avete fatto a…? ” questa volta era sinceramente sorpreso, oh
piacevolmente, su questo non v’era alcun dubbio, ma comunque sorpreso.
Nessuno,
nemmeno ad Ealdor, a parte sua madre e Will, si era mai preoccupati di ricordarsi
il suo compleanno, tanto meno aveva mai sprecato una parola d’ augurio.
“ Gaius!
” confessò con un sorriso Gwen porgendogli il mazzo di fiori.
“ Li
ho visti e mi sono piaciuti molto così ho pensato che... voglio dire... non che
penso che ti debbano piacere perché piacciono a me… o che insomma... forse sono
troppo femminili e tu non sei una femmina quindi… ”
“ Gwen!
” la interruppe il mago con un sorriso “ Sono bellissimi, sul serio! Li adoro! ”
li prese e l’abbracciò.
“ Grazie,
veramente! ” ed era sinceramente contento.
“ Questo
è da parte nostra! ” e Morgana gli porse
il suo piccolo pacchettino. Merlin lo scartò e vi trovò un nuovo foulard di
cotone di un bel turchese.
“ L’abbiamo
fatto noi. Ne porti sempre uno e questo colore ti dona! ” spiegò la pupilla del
re con un sorriso radioso.
“ E’...
è stupendo grazie! Non so cosa dire! ” abbracciò anche lei e nuovamente Gwen,
mentre Arthur assisteva alla scena con vago cipiglio confuso.
Era il
compleanno di Merlin.
….
…...
Perché
lui non ne sapeva nulla?
“ E tu
Arthur? ” lo stuzzicò lady Morgana. “ che cosa hai regalato a Merlin? ”
“ Merlin
non mi aveva detto fosse il suo compleanno. ” rispose incrociando le braccia e
guardano il mago con vario cipiglio perplesso.
“ Ecco
io ad essere onesti... non l’avevo detto a nessuno… ” si giustificò alzando le
spalle.
Non
voleva che Arthur si sentisse in colpa, di certo non aveva omesso di rivelarlo
al principe, come non l’aveva detto agli altri, con cattive intenzioni.
Semplicemente
non v’era mai stata occasione in cui l’argomento era stato toccato né,
tantomeno egli, non avendo mai ricevuto particolari attenzioni per quel giorno,
aveva ritenuto importante rivelarlo agli altri.
“ Oh
non preoccuparti, sono sicura che
Arthur ti solleverà dai tuoi impegni odierni per farsi perdonare della sua
mancanza, non è vero? ” e Morgana esibì quel sorriso furbo che sarebbe stato
capace di far capitolare chiunque, a cui, tremendamente spesso, nemmeno Uther
il re riusciva a resistere.
Arthur
si esibì in una sequela di smorfie decisamente poco regali con cui, all’apparenza,
pareva stesse cercando di comunicare con Morgana, la quale si limitava a
rivolgergli quel dannatissimo sguardo furbetto di finta aspettativa.
Con
uno sbuffo si voltò verso Merlin: “ solo per la mattinata! ” concesse, come se
strappare il pomeriggio alle pretese di Morgana potesse essere considerato una
ragguardevole vittoria.
“ Ma
no Arthur... non devi… ”
“ Non
diciamo sciocchezze, Merlin! Per come adempi i tuoi doveri le armature e le
spade non soffriranno dell’assenza delle tue cure più di quanto non soffrano
quando te ne occupi! ” lo riprese.
Merlin
sorrise della totale incapacità di Arthur di concedere qualsivoglia gentilezza
senza aggiungervi quella punta di arroganza e strafottenza con cui tentava di
mascherare il suo buon cuore.
Morgana
ammiccò soddisfatta al giovane mago e si congedò insieme alla sua serva.
“ Allora
se io non devo… avrei... ” cercò di congedarsi.
“ Dove
vorresti correre con tanta premura? ” chiese curioso il principe.
Merlin
esitò un attimo, poi esibì un sorriso eccitato: “ Gaius mi ha regalato un libro
e vorrei leggerlo! ” confessò.
“ Uno
di quei libri? ” domandò Arthur
sapendo perfettamente che il servo comprendeva a cosa alludesse.
Egli
rispose con un cenno del capo, senza riuscire a togliersi dalla faccia l’espressione
di gioia pura.
“ Vai
allora! E ti ricordo che ti voglio al campo di addestramento alla prima veglia
pomeridiana! ” gli rammentò.
“ Certo,
Arthur! ” fece per andarsene, ma il principe lo trattenne:
“ Merlin?
”
“ Sì? ”
“ Quattro
lustri sono un passaggio importante. Per me è significato diventare
ufficialmente l’erede al trono, per i nobili la possibilità di diventare
cavalieri e l’ufficiale accettazione nella nobiltà... per… per quelli come te,
per gli stregoni, cosa rappresenta? ” domandò curioso.
Non
sapeva molto delle usanze che i maghi potessero avere, ma per lui, abituato a
vedere il compimento dei quattro lustri come un traguardo estremamente
importante nella vita di un uomo, era naturale pensare che anche nel mondo dei
maghi, quella fosse un importante tappa.
Merlin
ci pensò qualche secondo, poi rise.
“ Per
quel che ne so, per i maghi raggiungere i quattro lustri significa che si è
scampati al patibolo per quattro lustri! Decisamente un bel traguardo! ” e rise
ancora, con innocenza.
Arthur
sorrise a malapena, quel sorriso un po’ triste che a volte Merlin gli vedeva
sul volto.
Non
riusciva a perdonare se stesso per le atrocità di suo padre.
“ Mi
dispiace Arthur… io non intendevo… ”
“ No,
Merlin. E’ a me che dispiace. Te lo prometto, tutto questo cambierà, quando sarò
re, non dovrai più vivere nascondendoti. ” e Merlin non dubitò che sarebbe
stato così.
“ Grazie…
veramente. ” ed era sinceramente grato di quelle parole, perché, lo sentiva,
venivano dal cuore.
Arthur
si avvicinò e posò un casto bacio sulle sue labbra.
“ Auguri,
Merlin. ” sussurrò. Il mago sorrise.
“ E mi
lasci così?” lo provocò trattenendolo con la mano libera.
“ Reputala
una punizione per avermi fatto fare la figura dello sciocco di fronte a
Morgana. Avresti dovuto dirmelo. ” lo rimproverò bonariamente, poi, si
allontanò.
Merlin
si sfiorò le labbra, un bacio leggero, una promessa, una promessa solo per lui.
Arthur,
Arthur avrebbe annullato la crudele legge del padre per lui.
Gli
prometteva che avrebbe sfidato il volere di suo padre.
Ed
egli sapeva che decidere di spezzare una legge tanto importante per Uther, il
re, significava calpestare il suo creato.
Lo
smacco più grande per un tiranno era distruggere ciò che l’aveva investito di
tanto potere.
E
Arthur, Arthur l’avrebbe fatto per lui.
Avrebbe
calpestato tutto quello in cui suo padre credeva, grazie a lui, per lui.
Sorrise,
grato e rassicurato da quella promessa.
E
sorrise, gioioso di quell’amore e non ebbe dubbi: era quello il suo regalo più
bello.
Epilogo
Cinque
anni dopo, in una fresca giornata di inizio ottobre, quando le foglie si erano
appena imporporate, Arthur Pendragon fu incoronato re di Camelot e sovrano
delle terre di Albion.
Nel
suo primo discorso da Sovrano, sotto lo sguardo infinitamente grato e
immensamente fiero del mago, suo consigliere, Arthur decretò la fine della
persecuzione nei confronti di coloro che possedevano il dono della magia.
E poco
dopo, al banchetto, Merlin lo sentì distintamente quel sussurro che il principe
gli rivolse mentre, accanto a lui, prendeva una coppa di vino:
“buon compleanno,
Merlin.”
FINE
È una
cosa totalmente senza pretese!XD
Volevo
fare una drabble, e mi è uscita una cosa di 1327 parole, direi che sono sulla
buona strada per riuscirci…>_>
Beh…
veramente la fic doveva consistere semplicemente nel botta e risposta di Merlin
e Arthur sui 4 lustri… poi… beh poi mi sono fatta prendere la mano…>_>
Spero
che comunque apprezziate! :3