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Autore: milla4    03/08/2019    1 recensioni
[partecipa al contest "My favourite things" indetto da fiore di girasole sul forum di efp]
Ai piccoli di Talion si raccontano storie di mostri e castelli in rovina, di assassini nella notte e di donne oscure perché sono con la parola possono essere annientati. Ma certamente spesso dietro un assassino di api vi è un orco reale e dietro una fantasma dai lunghi capelli bianchi vi è altro.
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Libertà'
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Leggenda e verità
 
 
 
 
Ai bambini di Talion si narrava sempre una storia prima di andare a dormire, una favola nera e torbida, che quasi sempre si tramutava in piccoli o grandi incubi nelle loro piccole menti. Era cosa nota che sognare le proprie paure significasse bruciarle, rendendole innocue: ogni genitore vuole solo il bene per il proprio figlio, non importa se la strada da percorrere sia impervia e dolorosa. Una delle storie più comuni che si preferiva raccontare riguardava uno dei luoghi più oscuri del regno, dove nessun divieto impediva l’ingresso ma nessuno osava avventurarsi; nessuna una mappa ufficiale era conservata nell’archivio della biblioteca reale né tantomeno era utile sprecare le energie dell’esercito per qualcosa che non potrà essere utilizzato strategicamente. Voci sussurrate dai più maliziosi Talioni, però, riportavano una verità diversa, che faceva leva sul poco coraggio dei soldati e sul loro totale rifiuto di entrare in quelli che probabilmente nel passato erano stati cunicoli usati per le fughe degli antichi abitanti del posto.
Sopra questi luoghi lontani dallo sguardo era nata la leggenda dei Vaganti Indefiniti e del loro esercito di bambini.


Narrava la leggenda che non più di due secoli prima, quando Talion era ancora sotto il governo di uno e un solo re e le sue qualità fossero asservite ai doveri del sangue, quando a padre succedeva inevitabilmente un figlio, di una certa Beth della famiglia degli Espi, anni prima una delle più ricche e importanti del  luogo ma ormai discesa negli inferi della povertà: le prospettive di un buon matrimonio erano scivolate via di giorno in giorno. La giovane donna dai capelli color della notte, non dovendo più preservare il suo corpo e la sua anima per un nobile sposo, aveva ceduto il proprio cuore ad un selvaggio, un giovane e vigoroso Uomo senza nome che era stato preso da bambino dal suo villaggio per farne un servo umile e fedele. Fortuna volle che un ricco mercante, ospitato in casa degli Espi vide la giovane e ne rimase colpito. Egli aveva giurato di non sposarsi mai per potersi dedicare totalmente ai continui viaggi che il suo mestiere comportava ma come poteva resistere a cotal visione? In verità Beth non aveva il fascino che si richiedeva ad una donna per essere bella, la sua bassa statura non le permetteva di sfoggiare i lunghi abiti che le dame si facevano confezionare dai migliori sarti del regno ma la sua morbida figura, i suoi seni voluttuosi, i suoi fianchi pieni erano qualcosa di poco usuale nelle algide donne di Talion. Ranior Ascelti la chiese in moglie, calde lacrime bagnarono il cuscino della fanciulla, la gente giurava di aver sentito le sue grida da cinque iarde di distanza, aveva anche confessato il suo amore per il servo, ma il loro peccato più grande era aver aspettato troppo per concedersi l’uno all’altra e così il matrimonio poté essere svolto senza impedimenti. Beth era sempre più infelice e quanto più distaccata, aveva sognato tutta la vita le tende di broccato tinte di blu e oro e gioielli a volontà, ma ora che li possedeva si rendeva conto che non avevano alcuna importanza se paragonati al suo amore perduto. Pianse soltanto tre volte da quando la sua mano era stata concessa a Ranior: alla nascita di Frick, Perti e Jana. Tre bambini, tre anime su cui pendeva l’odio di una madre e l’amore di un padre. Crescevano in fretta i tre ragazzi Ascelti, ognuno con il sorriso della donna sul loro volto che però non si rispecchiava in loro. Erano parte di lei ma non suoi, lei aveva donato parte di sé senza averlo voluto davvero, vedendo in essi il simbolo della propria prigionia.

Poi un giorno, la Luna decise di brillare e come una visione il volto del Senza nome la riportò a casa: era scappato, percorso strade su strade, foreste di cera e navigato fiumi d’ossa per raggiungere il suo cuore. Decisero in gran segreto di organizzare un viaggio in un villaggio vicino per comprare del dolce latte ma nulla fu di più falso. 


Ora a questo punto le donne divergevano nel raccontare la loro verità: c’ è chi dice che si accordarono in gran segreto e fu lui a uccidere i tre bambini, o che fu la stessa donna a prendere le loro vite; un’altra versione indicava come assassino della piccola Lady lo schiavo mentre i bambini venivano portati via dalla madre inferocita, ma tutto ciò non ha importanza perché il finale a cui esse conducono è sempre lo stesso ovvero la scomparsa di tre innocenti.


La morte era arrivata in casa Ascelti come una grezza ma calda coperta di lana che ti sommerge di calore ma impazzire per il dolore; i tre piccoli eredi erano scomparsi lasciando dietro un padre addolorato e una madre che era impazzita. Conscia infatti di aver ucciso i suoi stessi figli, frutti del suo grembo, Beth cominciò a urlare e ogni parola che le usciva dalla bocca spalancata per l’orrore erano peccati che avrebbe finito di scontare nella sua lunga vita. La storia della tragica fine dei tre fratellini scosse l’intero regno, dal più povero al più ricco, orde di uomini si mossero per trovare i due amanti assassini e quando li trovarono lui e la sua donna furono portati al centro della piazza principale, il popolo gridava al vento la sua vendetta, la sua rabbia ma la giustizia era chiara e doveva essere applicata, essi dunque furono portati davanti ad una delle entrate certe dei cunicoli sotterranei e furono gettati di peso. Li sigillarono dentro, senza luce, senza acqua, senza cibo costretti a nutrirsi di ciò che il sottosuolo concedeva loro, con il tempo tutti si dimenticarono dove fosse l’entrata, ma l’importante era che non ci fosse uscita. Non si è a conoscenza di una loro certa dipartita ed anzi si dicesse che si fossero creati una loro famiglia prendendo con loro i piccoli orfanelli che vivevano in città.

 
Aviona Shyilis non aveva raccontato questa storia alla piccola Loa, le aveva raccontato degli uomini di cera che si sciolgono sotto al sole per aver mentito, del lupo della Foresta di Panfa ma mai accennato a quell’orrenda storia; in realtà giravano voci insistenti sulla verità in fondo a questa leggenda, che forse la donna vestita di stracci e dai lunghi capelli bianchi non fosse soltanto una suggestione magari dovuta all’alcool o dal troppo lavoro nei campi ma nessuno si azzardava a fare ipotesi perché portavano tutte al nome, da mercante a mendicante, di Mothis Dalo. Eppure notizie di spiriti eterei che sbucavano talvolta dalle fessure del terreno erano all’ordine del giorno, specialmente nei villaggi a est, vicino la costa, dove la parte sotterranea era venuta alla luce. Oni Marain era un buon governatore per il regno ma nelle sue mani scorreva poco potere e ancor meno soldi i piccoli villaggi costieri non avevano uomini per perorare le loro cause come rappresentanza durante le riunioni del palazzo reale, il denaro per la manutenzione non era mai giunto.
Orde di marinai per un paio di boccali di birra erano pronti a giurare con la mano sul cuore di aver avvistato un esercito di esseri scarni che rifuggivano alla sola vista del sole. Il numero variava a seconda della testimonianza e dell’alcool ingerito, ma certamente erano solo mere visioni. Perché nella realtà solo Laisha e il suo Uomo senza n0me, ormai cinque anni prima, erano stati rinchiusi  sottoterra e di loro non era rimasta più traccia, per la fame o peggio, per lapazzia; si potrebbe pensare che le centinaia di bambini rapiti in tutta Talion durante gli anni fossero stati presi da quelle strane creature, ma le leggende sono soltanto leggende e la verità è verità.






 
Note: allora, cari miei, questa storia partecipa al contest My favourite things di fioredigirasole (è mlto carino, vi consiglio di darci un'occhiata). Questa storia è una sorta di missing moment per la serie di Oni, certamente in questo caso potrà essere essere letta indipendentemente dalla serie (che peraltro è in alto mare...)

a presto

milla4

 
   
 
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