Fanfic su artisti musicali > EXO
Segui la storia  |       
Autore: ali04    04/08/2019    4 recensioni
Gli dei del Monte Olimpo raggiungono una piccola isola nel Mar Giallo per portare a termine una missione: ritrovare Eros, il dio dell'amore, rapito da Crono e dai Titani e nascosto tra i mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Jongin

 
4. Quattro
(τέτταρα)
 
 
L’ululato del vento era così forte che nessun’altro suono era udibile. Provò a tapparsi le orecchie, ma non servì a nulla.
Eppure gli era parso di sentirla: un voce lo stava chiamando.
Tolse le mani dalle orecchie e provò a concentrarsi sulla voce.
Eccola! Sapeva di non essersi sbagliato.
“Sono qui!” provò ad urlare, ma il vento portava via con sé le sue parole.
Urlò ancora, ripetendo il richiamo, ma nulla.
Più il tempo passava, più la voce si allontanava.
Mosse un passo e poi un altro, per cercare di raggiungerla e, improvvisamente, sentì l’acqua sotto i suoi piedi. Guardò in basso e, in effetti, si trovava in uno specchio d’acqua così limpido che ci si poteva specchiare.
Quella che gli veniva restituita avrebbe dovuto essere la sua immagine, e invece… Luhan?
 
 
Baekhyun si svegliò di soprassalto e scattò a sedere nel letto. Aveva il fiatone, come se avesse corso, e la fronte madida di sudore. Si passò una mano tra i capelli e si prese la testa tra le mani.
Gli faceva così male. Martellava, martellava, martellava…
Baekhyun sussultò e guardò la sveglia, che sicuramente aveva già suonato, vista la luce che entrava dalla finestra: mancava poco meno di un quarto d’ora all’inizio delle lezioni. In quel momento si rese conto che il martellare non veniva dalla sua testa, ma da fuori.
Scese di corsa dal letto, inciampando sulle lenzuola, e si affrettò ad aprire la porta di casa.
Luhan e Doyeon erano entrambi lì fuori, con un’espressione preoccupata sul viso.
- Maledizione, Baek! Stavo per buttare giù la porta, o chiamare i vigili del fuoco. Credevamo ti fossi sentito male!
In quel momento, i due amici si resero conto che effettivamente Baekhyun non aveva una bella cera.
- Stai bene? - gli chiese Doyeon ed il ragazzo si limitò ad annuire.
- S-sto bene, io… siamo in ritardo.
- Ma non mi dire. - commentò sarcastico Luhan, incrociando le braccia al petto.
- Voi andate avanti, io mi vesto al volo e vi raggiungo.
- Ma… - provò a protestare la ragazza, ma Baekhyun aveva già richiuso la porta.
Non mosse un muscolo finché non fu sicuro che i suoi amici se n’erano andati, poi tornò nella sua stanza. La voglia di nascondersi sotto le coperte era molta, ma sapeva che, se l’avesse fatto, avrebbe corso il rischio di fare un altro incubo.
Si vestì più velocemente possibile ed afferrò lo zaino con i libri. Prima di uscire dalla stanza, l’occhio gli cadde sulla felpa di Chanyeol.
Avrebbe dovuto restituirgliela, ma…
Scosse la testa e si affrettò ad uscire di casa: lo aspettava una bella corsa.
Arrivò nel cortile della scuola proprio all’ora dell’inizio delle prime lezioni.
Baekhyun aumentò la velocità, ma improvvisamente si sentì chiamare.
- Ehi, Baekhyun!
Fermò bruscamente la sua corsa e si piegò, appoggiando le mani alle ginocchia: era senza fiato.
Alzò lo sguardo, appannato per la stanchezza, sul ragazzo che l’aveva chiamato e riconobbe Xiumin.
- Ciao, come stai? - gli chiese il ragazzo nuovo, avvicinandosi a lui.
Baekhyun fece un respiro profondo e si rimise dritto.
- B-bene, io… sono in ritardo, non posso fermarmi ora.
- Oh, mi dispiace - Xiumin sorrise e i suoi occhietti da gatto si chiusero leggermente - Cos’hai alla prima ora?
- Storia - rispose Baekhyun, facendo qualche passo verso la porta della scuola - Ci vediamo.
- Anch’io ho storia!
Sentì la voce di Xiumin lontana, mentre si avviava nel corridoio, di corsa.
Era vietato farlo, ma ormai era passato qualche minuto dall’inizio delle lezioni e magari non avrebbe incontrato nessuno…
- Byun Baekhyun!
Il ragazzo si fermò appena in tempo, prima di andare a sbattere contro la figura imponente che era appena uscita dal suo ufficio.
Imprecò mentalmente ma, vista l’occhiataccia che ricevette, l’aveva fatto anche a voce alta. Davanti a lui c’era il rettore dell’università.
Niente in lui faceva pensare che fosse un severo responsabile: non doveva avere più di 35 anni; fisico massiccio, grazie alle tante ore che sicuramente aveva passato in palestra; i capelli scuri erano pettinati in modo da non finirgli sugli occhi, anch’essi scuri e, in quel momento, caratterizzati da un luccichio che non lasciava presagire niente di buono.
Baekhyun l’aveva visto spesso con un sorriso gentile, mentre scherzava con i suoi studenti. Inoltre, quasi tutte le ragazze avevano un debole per lui.
Per sfortuna di Baekhyun, però, in quel momento il rettore non aveva evidentemente nessuna voglia di sorridere o di scherzare.
- Signor Byun…
- Lo so, sono in ritardo - si affrettò a spiegare Baekhyun - Stavo correndo…
- Nei corridoi.
- Per arrivare alla lezione.
Baekhyun sfoderò il suo miglior sorriso, ma l’uomo non sembrò badarci particolarmente.
- Vai in classe, Byun.
- Grazie.
Il ragazzo sfrecciò via più veloce che poteva, ormai esausto, ed arrivò finalmente all’aula di storia.
Poteva sentire la voce della professoressa fare la sua spiegazione, perciò si preparò mentalmente ad un’altra sgridata ed aprì la porta.
Ad ogni modo, se avrebbe sgridato lui, non osava immaginare cosa sarebbe successo a Xiumin, che era ancora tranquillamente fuori.
Appena mise un piede dentro l’aula, la professoressa interruppe la spiegazione e tutti si voltarono a fissarlo.
- Buongiorno. - salutò Baekhyun, sgambettando velocemente verso un posto vuoto.
Non osava nemmeno alzare lo sguardo, perché aveva già visto che la professoressa era furiosa a causa del suo ritardo.
Superò le prime due file per raggiungere Luhan, che gli indicava il posto vuoto accanto a sé, quando il suo sguardo venne attirato da una cosa davvero strana: Xiumin era comodamente seduto in seconda fila e la pagina del suo quaderno era già piena di fitti appunti. Baekhyun strabuzzò gli occhi e si guardò alle spalle, quasi in attesa che un secondo Xiumin entrasse in ritardo.
- Byun, vuoi seguire la lezione in piedi o stai solo cercando di farci perdere altro tempo?
La voce della professoressa lo riportò alla realtà e, messa da parte la confusione, raggiunse Luhan e si sedette accanto a lui.
Come spesso succedeva, alle loro spalle c’erano i tre ragazzi nuovi e, senza riuscire a controllarsi, Baekhyun si voltò e sorprese Chanyeol a guardarlo.
Il ragazzo alto gli fece l’occhiolino e mimò un saluto con le labbra, che Baekhyun ricambiò, prima che Luhan gli desse una gomitata sul fianco e gli sussurrasse di seguire la spiegazione.
 
***
 
La lezione era stata incredibilmente noiosa, il che era strano, visto che Baekhyun adorava la storia.
Quando finalmente finì, la folla di studenti si precipitò fuori: chi per andare in biblioteca o in aula studio, e chi per andare alla prossima lezione.
Baekhyun iniziò a sistemare le sue cose nello zaino e, piegato com’era, vide prima i suoi piedi, poi le gambe, il busto ed infine il sorriso.
- Ahi ahi, piccolo sonnambulo, non sai che non si arriva tardi alle lezioni?
Baekhyun sbuffò sonoramente, ma tenne la testa bassa, perché Chanyeol non si accorgesse che stava sorridendo.
- Si è svegliato tardi. - spiegò Luhan, affiancandosi al ragazzo alto.
In quel momento, passarono accanto a loro Jongin e Sehun e, la vista di quest’ultimo, portò Luhan ad ammiccare senza pietà.
- Ciao. - lo salutò, e Baekhyun si sorprese che finalmente fosse riuscito a fare il primo passo con il ragazzo biondo. Purtroppo per lui, Sehun continuò a camminare verso l’uscita dell’aula e fu Jongin a voltarsi e ricambiare il saluto.
Luhan sbuffò: - Ma insomma! Una volta ero bello ed irresistibile. Sono ancora bello, vero Baek?
Il ragazzo rise e Luhan si voltò verso Chanyeol: - Tuo fratello ha qualcosa che non va.
- Non è mio fratello.
- Non gli piaceranno… - Luhan rabbrividì - Le ragazze.
Chanyeol e Baekhyun scoppiarono a ridere per quel commento, ma Luhan era serissimo.
- A Sehun piace tutto. Anzi, di solito predilige i giovani fanciulli.
- Io sono un giovane fanciullo! - esclamò il ragazzo cinese, prima di borbottare delle imprecazioni.
Li precedette fuori dall’aula, mentre Chanyeol aspettava che Baekhyun richiudesse lo zaino. Stavano per uscire anche loro, quando la professoressa li richiamò indietro. O meglio, richiamò Baekhyun.
- Dove pensi di andare, Byun?
Il ragazzo sentì un brivido lungo la schiena: doveva immaginare che non l’avrebbe scampata liscia.
- Alla prossima lezione.
- E dopo quella?
Baekhyun si scambiò un’occhiata con Chanyeol, alla ricerca di un sostegno.
- A casa?
- Sbagliato. Dopo le lezioni ti fermerai in punizione.
Baekhyun provò a protestare, ma la professoressa non volle sentire ragioni.
- Andiamo, ha solo fatto tardi. - Chanyeol tentò di farla ragionare, ma lei gli lanciò un’occhiataccia.
- Vuoi finire in punizione anche tu?
Il ragazzo alto guardò Baekhyun, mordendosi il labbro: - Ho gli allenamenti di pallanuoto. Mi dispiace.
Baekhyun sospirò, rassegnato.
- D’accordo,  per quanto tempo?
- Un’ora, in quest’aula. E dovrai preparare un tema sulla lezione che ho spiegato oggi, compresa la parte che ti sei perso.
Detto ciò, la giovane donna prese le sue cose ed uscì, lasciando i due ragazzi definitivamente soli.
Baekhyun salutò Chanyeol con un cennò della mano e si avviò verso l’aula della lezione successiva.
Che giornata terribile.
 
***
 
Quando anche l’ultima lezione finì, Baekhyun si diresse verso l’aula per la punizione, trascinando i piedi. Era così ingiusto!
Se non avesse fatto quello stupido sogno, avrebbe sentito la sveglia e i suoi amici che lo chiamavano e bussavano alla porta. Beh, almeno quella volta non aveva vagato per l’isola come un sonnambulo.
Entrò nell’aula, certo di non trovarci nessuno, ma si sbagliava: dentro, seduti in due sedie ai lati opposti della prima fila, c’erano Sehun e Jongin.
Inoltre, in piedi accanto alla cattedra, c’era il rettore.
- Signor Byun, le ho trovato due compagni per la punizione.
Baekhyun fece qualche passo avanti e non poté non notare che Jongin aveva un occhio nero e Sehun si teneva del ghiaccio appoggiato al mento.
Ma che era successo?
- Byun, vai a sederti in mezzo a quei due e tienili d’occhio. So che tu devi fare una relazione di storia, ma loro devono scrivere mille volte “Non devo fare a botte nei corridoi”.
Baekhyun sgranò gli occhi e si affrettò a sedersi. La prima fila era composta da una decina di sedie e lui si trovava esattamente al centro, con Jongin alla sua sinistra e Sehun alla sua destra.
- Io vi lascio, cercate di evitare di fare altra confusione - disse il rettore, poi si avvicinò a Baekhyun - Se ricominciano a picchiarsi, vieni a chiamarmi.
Il ragazzo deglutì a vuoto ed annuì, così il rettore li salutò e lasciò l’aula.
Quando furono soli, Baekhyun guardò i due ragazzi, che però erano ognuno perso nei propri pensieri, così aprì il suo libro ed iniziò la relazione su un argomento di cui aveva perso una buona parte.
Lavorò per una ventina di minuti, quasi dimenticandosi dei due ragazzi presenti nell’aula, finché non si sentì chiamare.
- Ehi, hai una penna?
Si voltò verso Sehun, che lo fissava con un’espressione indecifrabile sul viso.
- La mia non scrive più. - continuò il ragazzo biondo e subito si sentì una risatina arrivare dall’altro lato della fila.
- Non porti nemmeno il materiale scolastico. - commentò Jongin.
- L’ho portato, ma è finita la penna.
- E ne hai portato solo una.
- Perché, tu quante ne hai portate?!
Baekhyun prese una penna dal suo astuccio e si affrettò a darla a Sehun: - Tieni. Non dovete litigare per questo.
I due ragazzi tornarono a concentrarsi sulla loro lista da mille punti, ma Baekhyun era troppo curioso. Non poteva farci niente.
- Vi siete davvero picchiati a scuola?
- È stato lui ad iniziare - subito Sehun incolpò Jongin - Risolve tutto con la violenza.
- Certo, e questo occhio nero me lo sono fatto da solo.
- Ringrazia che non ti abbia ustionato.
- E tu ringrazia che non avessi la mia lancia con me.
Baekhyun passava lo sguardo dall’uno all’altro, sempre più confuso.
- Non dovreste litigare tra fratelli. Perché siete fratelli, giusto?
- Fratellastri! - lo corressero i due, in coro.
- Già, se mio padre fosse riuscito a controllare i suoi impulsi, ora questo bamboccio biondo non esisterebbe.
- A chi hai dato del bamboccio?!
- Ragazzi! - esclamò Baekhyun - Perché non ne parlate con calma. Siete fratellastri, e tra fratellastri ci si vuole bene.
Jongin scoppiò a ridere sguaiatamente, mentre Sehun sbuffava.
- Sei proprio un mortale. - commentò con un filo di voce, tanto che Baekhyun fu sicuro di aver capito male.
- Sentite, perché non provate a parlarne e chiarirvi. Sono sicuro che niente è insuperabile.
- Se lui cedesse, sarebbe tutto risolto. - disse Jongin, lanciando un’occhiataccia al fratellastro.
- Perché devo essere io a cedere, se è chiaro che ho ragione? - protestò Sehun, mentre Baekhyun si prendeva la testa tra le mani.
- Ma riguardo a cosa? Perché litigate? È a causa di vostro padre?
I due ragazzi sbuffarono: - Nostro padre non c’entra.
- E allora, perché…
- Dicci, Baekhyun, chi tra noi due è più bello?
Il ragazzo restò qualche secondo in silenzio, tentando di registrare la domanda che gli aveva appena rivolto Jongin.
- Come scusa?
- È evidente che io sono il più bello tra i due, ma questo idiota pensa di esserlo lui. - continuò il ragazzo dai capelli neri.
- Certo, come no. Io sono molto più bello di te. - sbuffò Sehun.
Baekhyun non poteva crederci: quei due avevano qualche rotella fuori posto.
- Ma davvero avete litigato per questo? Vi siete picchiati per questo motivo?
- Certo! - risposero in coro i due ragazzi.
Baekhyun restò ancora qualche secondo in silenzio, prima di scoppiare a ridere.
- Sul serio?! Ma dai, è un motivo così stupido!
- Ehi, non è affatto stupido! Dobbiamo decidere chi è il più bello della famiglia.
Baekhyun si asciugò una lacrima invisibile: - Beh, non conosco tutta la vostra famiglia, perciò non posso dare un mio parere ora.
- Sono tutti più brutti di noi. - commentò Sehun.
Chissà per quale motivo, a Baekhyun apparve davanti agli occhi il viso di Chanyeol. Era vero, quei due probabilmente erano più belli di lui ma, se fosse stato un giudice e avesse dovuto scegliere, avrebbe scelto Chanyeol.
- Tanto a te piace Chanyeol.
Come se gli avesse letto nella mente, Jongin concluse il discorso con quella constatazione.
- A me non…
- Sì, come no.
Baekhyun arrossì e tornò a concentrarsi sulla sua relazione.
Per il resto dell’ora nessuno dei tre parlò e, quando il rettore andò ad avvertirli che la punizione era finita, i due fratellastri gli consegnarono le loro mille volte e si dileguarono senza nemmeno salutare Baekhyun.
Lui lasciò la sua relazione sulla cattedra della professoressa di storia ed uscì dall’aula.
Non si era quasi accorto della sua presenza, tanto era immerso nei suoi pensieri, ma quando lui si alzò in tutta la sua altezza, non poté non notarlo: Chanyeol era appoggiato al muro fuori dall’aula, con il borsone del nuoto in una spalla e lo zaino con i libri nell’altra.
Baekhyun capì che l’aveva aspettato seduto in corridoio, ma poi scosse la testa: si stava solo illudendo. In fondo, in quell’aula c’erano anche due suoi… quello che erano.
- Jongin e Sehun sono già andati via. - gli disse, dandogli poi le spalle.
Chanyeol si affrettò ad affiancarlo: - Non importa, aspettavo te.
- Perché?
- Per accompagnarti a casa.
Baekhyun voltò leggermente la testa, per impedire all’altro di vedere che era arrossito.
- Non è necessario. So tornare a casa, non mi serve la scorta.
- Non sono la scorta, ti faccio compagnia.
Baekhyun sospirò: era meglio arrendersi. Ovviamente, non gli dispiaceva avere un po’ di compagnia mentre tornava a casa…
- I tuoi… Jongin e Sehun si sono picchiati oggi.
- Lo so, sono due idioti. - commentò Chanyeol, sistemandosi il borsone sulla spalla. Sembrava pesante, ma il ragazzo alto lo portava senza evidente sforzo.
- Sai perché hanno litigato? Per chi dei due è…
- Il più bello. - concluse il ragazzo alto, e Baekhyun gli sorrise.
- Sono pazzi!
- E pensa che non sono i più pazzi della famiglia.
Baekhyun scoppiò a ridere, ma lo sguardo di Chanyeol gli fece capire che non stava scherzando.
- Un giorno ti presenterò Lay. Lui sì che è fuori di testa.
Chanyeol ridacchiò, seguito subito da Baekhyun.
- Per quanto riguarda quei due, ormai io mi sono arreso, come anche il loro padre. Hanno questo strano e stupido conflitto su chi sia il più bello, ma a nessuno a parte loro importa.
- Sono fratelli, dovrebbero volersi bene.
Chanyeol sorrise triste: - Tu hai fratelli, Baek?
Il più basso scosse la testa, così Chanyeol continuò: - Non sempre l’amore fraterno è come lo si vede in quelle scatole nere che vi piacciono tanto.
Baekhyun aggrottò le sopracciglia: - Le cosa?
- Sì, quelle scatole strane che cambiano immagini se premi un pulsante.
- La tv?
- Si chiama così? Dovrò dirlo a Yeri, era curiosa di sapere come si chiamava.
Baekhyun aprì la bocca per ribattere, ma non gli venne niente da dire tranne: - Non capisco.
- Yeri è la gemella di Sehun.
- Non è questo che non capisco. Ma il fatto che non sapete cos’è la tv.
Chanyeol si irrigidì. - Perché, è un oggetto importante?
Baekhyun si fermò in mezzo al marciapiede: non capiva se il ragazzo accanto a lui stesse scherzando o no.
Eppure sembrava così serio…
- Non mi hai mai detto dove vivevate prima.
- Non ha importanza. - disse Chanyeol, ma per Baekhyun il discorso non era chiuso.
- Sì, invece, perché non sai cos’è la tv!
- E allora?
- È strano!
Chanyeol ridacchiò debolmente: - Dai, Baek, ti stavo prendendo in giro. Ancora.
Baekhyun lo fissò, certo che gli avesse appena detto una bugia, poi però non potè fare altro che seguirlo fino a casa sua.
Quando furono davanti alla porta, la mente di Baekhyun iniziò a riempirsi di mille domande.
Doveva invitarlo ad entrare? Non doveva? Doveva sicuramente ringraziarlo per averlo accompagnato a casa? O forse no?
- Ci vediamo domani. - disse Chanyeol, interrompendo così i suoi pensieri.
Baekhyun aprì la porta e poi si voltò verso di lui.
- Tu hai solo Kyungsoo come fratello, vero?
Il ragazzo alto scosse la testa: - No.
- Spero che tu voglia bene ai tuoi fratelli, perché sei fortunato ad averli. Parlo per esperienza personale da figlio unico.
Detto ciò, sorrise e rientrò in casa, lasciando Chanyeol solo con la sua espressione sorpresa e, allo stesso tempo, triste.
Lo spiò dalla finestra e lo vide restare fermo lì per qualche minuto ancora, prima di voltarsi ed avviarsi verso la scogliera e, quindi, casa sua.
Quel discorso sui fratelli lo aveva turbato, era evidente. Baekhyun si ripromise di costringerlo a parlarne e sfogarsi.
L’amore tra fratelli era fondamentale.
 
 


Ares e Apollo sono soliti litigare spesso su chi dei due sia il più bello ed affascinante tra gli dei.
L’arma di battaglia di Ares, dio della guerra e della violenza, è una lancia.
Ares e Apollo sono entrambi figli di Zeus. Il primo nato da Era, la moglie del Padre degli dei; invece Apollo è frutto di una relazione di Zeus con Leto. Insieme al dio del sole nasce anche Artemide, sua gemella e dea della caccia, degli animali e della luna.

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: ali04