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Autore: Anonima Italiana    05/08/2019    4 recensioni
Conclusa la Battaglia delle Acque Nere, Sansa Stark viene costretta al matrimonio con Sandor Clegane da Re Joffrey, il quale subito dopo li condanna all'esilio. La coppia decide così di intraprendere il viaggio verso Grande Inverno per riportare Sansa a casa dai suoi familiari. Nonostante l'attrazione da sempre evidente fra loro, i due pensano di poter annullare il matrimonio; non sanno invece che questo sarà solo il primo passo che li vedrà protagonisti di una bellissima canzone d'amore, migliore delle ballate da lei tanto amate e da lui tanto odiate perchè, stavolta, è la storia di un amore vero.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Nuovo personaggio, Robb Stark, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il Mastino si lasciò portare via docilmente, condurre ammanettato alla sala del Trono dove Re Joffrey sedeva sul trono di spade in attesa di vederlo comparire….
 
- Sandor Clegane, le ingiurie rivolte al tuo sovrano non possono essere lasciate cadere come nulla fosse- esordì il sovrano, mentre la sua ex guardia stava ai piedi del Trono, ascoltandolo impassibile.

“ Ma vaffanculo, miserabile. Pensi che non lo sappia nessuno che te ne sei scappato come un moccioso cagasotto pochi minuti dopo di me?”

- D’altra parte- continuò Joffrey, alzandosi e volgendo verso la corte che ascoltava composta uno sguardo che (nelle sue intenzioni) voleva essere autorevole – un re deve anche sapersi mostrare magnanimo e giusto quando occorre, e forse il tuo caso è proprio uno di questi. E’ vero, mi hai gravemente ingiuriato e te ne sei scappato….ma per anni mi hai fedelmente servito, salvandomi anche la vita. Inoltre, prima di questo tuo colpo di testa, sei stato uno dei combattenti più valorosi, e il fatto che tu sia tornato sui tuoi passi dimostra che hai capito il tuo errore e hai cercato di porvi rimedio, combattendo di nuovo con grande valore e senza risparmiarti. Per questo motivo- concluse alzando la voce- ho deciso di usare clemenza nei tuoi confronti e risparmiarti la vita. Ti condanno all’esilio: non potrai più rimettere piede ad Approdo del Re, altrimenti verrai immediatamente arrestato.-

“Sai che dispiacere”, pensò sarcastico il Mastino. Subito dopo pensò a lei: era anche lei in mezzo ai cortigiani che assistevano alla scena? Sandor non aveva avuto il coraggio di guardare.
Nonostante ciò che pensava dentro di sé si inchinò verso il trono e fece per dire qualche frase di circostanza, ma Joffrey sogghignando lo interruppe:

- Non ho finito: come ulteriore segno della mia clemenza, ho deciso di darti moglie, così non affronterai l’esilio da solo- disse, mentre un mormorìo stupefatto percorreva i presenti nella sala. Nonostante fossero abituati alle follie del sovrano, questa situazione pareva del tutto nuova.

- Entro una settimana a partire da oggi, sposerai Sansa Stark …una cagna per un Mastino, davvero una bella coppia!- rise il re trovando particolarmente arguta la sua battuta.

Per un attimo Sandor pensò di non avere capito bene; di nuovo, provò ad aprire la bocca ma ancora una volta Joffrey lo bloccò dicendo:

- Nel caso la mia offerta non ti fosse gradita, sappi che appena uscirò da questa sala darò ordine di preparare il patibolo. Puoi scegliere liberamente- 

- Accetto la vostra generosa offerta, Maestà- rispose seccamente Sandor, celando al pubblico qualunque emozione potesse provare in quel momento.

- Molto bene, allora! Riportatelo nel suo vecchio alloggio e dategli una ripulita- ordinò ai soldati. 

- E che nessuno dica che Re Joffrey non è magnanimo!- 

Il Mastino si lasciò nuovamente condurre via, tra i mormorii stupefatti e curiosi della corte.
E lei? Lo sapeva già? Che cosa pensava, che cosa aveva provato alla notizia?
Entro la fine della settimana sarebbe stato sposato con la donna che desiderava più di ogni cosa al mondo. Eppure, pensando agli occhi di lei mentre ascoltava il nome del marito che le veniva imposto, la cosa invece di rallegrarlo lo deprimeva.
Lasciato solo nel suo nuovo alloggio, Sandor decise che era meglio non pensarci, dato che non ci poteva fare nulla. 


 Seduta presso la finestra della propria stanza, Sansa Stark osservava il viavai di servitori e gente comune che transitava per i giardini e corridoio del palazzo, indaffarati con i lavori di riparazione dei danni causati dalla Battaglia delle Acque Nere.
Dopo la vittoria di Joffrey per tutti sembrava essere ripresa la vita; per lei invece era semplicemente ripresa la prigionìa cui era sottoposta dalla morte di suo padre, e che se possibile si era aggravata ancora di più. Se finora era comunque stata considerata la promessa sposa del re, ora sapeva che non era più così: Sir Loras Tyrell aveva proposto di sposare sua sorella Maergery e, nonostante Joffrey non avesse apertamente accettato, Sansa sapeva che stava brigando in modo da poter sciogliere senza intoppi la promessa fatta a lei per convolare a nozze a lui più gradite.
E non solo a lui, ovviamente.

Sansa, a cui era stato ordinato di rimanere chiusa nella propria stanza fino alla decisione del re, inizialmente ci sperava proprio:  era forse arrivato il momento in cui sarebbe stata liberata e l’avrebbero rimandata a casa, a Grande Inverno. Avrebbe finalmente rivisto sua madre Catelyn e i suoi fratelli Robb e Jon, e avrebbe potuto pregare assieme a loro per suo padre Ned nel Parco degli Dei.
Per un attimo al pensiero di suo padre le si strinse il cuore: certamente tutto sarebbe stato diverso senza di lui. A dire la verità non riusciva proprio a immaginare che tipo di “diverso” poteva essere, ma era sicura che assieme ai suoi cari avrebbero tutti assieme trovato la forza per andare avanti.
 
Ma ci aveva pensato Lord Petyr Baelish, di recente nominato Lord Protettore del Tridente come ricompensa per i servigi forniti ai Lannister , a toglierle quella breve illusione: durante una delle brevissime passeggiate concessale una volta al giorno, l’aveva avvicinata per avvertirla:

- Joffrey non getta via tanto facilmente i suoi giocattoli- le aveva detto con quel sorrisetto enigmatico, odioso quasi quanto quello della Regina Cersei.

- Visto che non ci sposiamo dovrà….-

- …rimandarti a casa?- aveva concluso poi scoppiando a ridere di gusto e guardandola come fosse una povera scema.

- Finora non ti ha uccisa solo perché eri la sua promessa sposa- continuò lui, senza togliere il sorrisetto di cui sopra- e se ti ha trattata così mentre eravate fidanzati…chissà cosa potrebbe fare ora…-

Sansa si era allontanata di corsa per non dare all’uomo la soddisfazione di vedere scendere le lacrime che già le pungevano gli occhi, e a cui diede libero sfogo solo una volta sola nella sua stanza. Perché tutti erano così crudeli con lei? Perché nessuno le mostrava un minimo di solidarietà? Eppure tutti vedevano a cosa veniva sottoposta.
Oddio, proprio nessuno non era vero: Tyrion Lannister l’aveva difesa apertamente, ed era l’unico che anche in altre occasioni non aveva paura di criticare e rimproverare Joffrey; Shae, la sua cameriera personale, le aveva sempre mostrato affetto sincero; Sir Aerys Oarch  delle Guardie Reali aveva obiettato quando gli era stato ordinato di picchiarla, e alla fine quando si era rassegnato a obbedire l’aveva percossa piano, senza causarle lividi o ferite.

E poi c’era lui. Quell’uomo dal carattere impossibile e dall’aspetto pauroso, che trasudava una rabbia incredibile verso il mondo intero, che disprezzava i cavalieri al punto di aver sempre rifiutato la nomina a Sir, che parlava poco e quando lo faceva era sempre sarcastico o pessimista, per non parlare del modo sboccato con cui si esprimeva, che aveva rifiutato anche le parole gentili con cui lei gli si era rivolta.

Lui, che era improvvisamente comparso quando tre uomini avevano cercato di stuprarla durante la ribellione, e li aveva ammazzati per difenderla, rivolgendole poi dolci parole per tranquillizzarla; lui che si era rifiutato di picchiarla, che quella volta che Tyrion era intervenuto fermando Sir Merryn (che oltre a picchiarla le stava strappando i vestiti davanti a tutti) si era tolto il mantello coprendola con cura; che la notte della Battaglia le aveva proposto di fuggire, riportandola a casa. Che la punzecchiava in modo feroce, che la derideva chiamandola “uccelletto”, ma nei cui occhi Sansa aveva scorto più volte qualcosa di indecifrabile

Lui, che quella strana notte si era mostrato in tutta la sua solitudine e disperazione, facendole capire la sua fragilità nascosta, proponendole addirttura una via fuga.

Sapeva che era sopravvissuto alla Battaglia e al fuoco che forse era l’unica cosa che temeva; sveva sentito dire dalla servitù che era stato arrestato per il suo tentativo di fuga e le ingiurie al re, e che ora si trovava in prigione in attesa di conoscere il proprio destino.

Proprio come lei.
 
La giovane lady sospirò. Aveva sperato con tutto il cuore che vincesse Stannis Baratheon che forse, ricordandosi della vecchia amicizia tra suo padre e suo fratello (il defunto Re Robert), l’avrebbe liberata e rimandata a casa. Ma dopo la vittoria dei Lannister sapeva che non poteva aspettarsi molto…
 
Fu il messo che annunciava l’entrata di Sua Altezza la Regina Madre a distoglierla di colpo dai propri pensieri.
Cersei fece il suo ingresso nella stanza con il solito sorrisetto maligno che aveva passato come eredità al figlio maggiore, che però oggi sembrava accentuato…sembrava quasi un sorriso di gioia sincera. Mentre Sansa la salutava con una breve riverenza un brivido le corse lungo la schiena: se la madre appariva così soddisfatta, vuol dire che la sorte decisa per lei dal figlio non doveva essere delle migliori.
E tuttavia, avrebbe dimostrato di essere degna di essere chiamata Lady, anche in quel caso.

- Come stai oggi mia cara?- chiese con voce falsamente dolce la regina.

- Molto bene Vostra Grazia- rispose educatamente Sansa.

- Ne sono felice, perché sono venuta a portarti la più lieta delle notizie, su ordine di Joffrey. Sarebbe voluto venire lui di persona, ma come ben puoi immaginare è molto impegnato con i preparativi per il suo matrimonio-

La frecciatina non poteva mancare.
 
- Sono al corrente della decisione di Sua Grazia, e auguro tanta felicità a lui e alla sua sposa Lady Margaery- rispose Sansa.

- Riferirò a Joffrey le tue felicitazioni. Ma ora…non vuoi sapere la lieta notizia di cui ti accennavo prima?-

- Naturalmente, Vostra Grazia-

- Mio figlio ha deciso di trattarti con generosità: ti ha trovato un marito!-

A Sansa mancò il respiro. Un marito?!
Ma…chi…?!
 
- Mia cara Sansa, prima della fine della settimana sposerai Sandor Clegane, che suppongo non abbia bisogno di presentazioni-

- Dunque non è più prigioniero?- fu l’unica cosa che seppe replicare Sansa.

- No. Nonostante il suo comportamento Joffrey ha deciso di essere generoso e l’ha condannato all’esilio. Ma prima- continuò la Regina lanciandole  uno sguardo divertito - ha deciso di dargli moglie. Così non si sentirà solo, non sei d’accordo?-

A Sansa tremavano a tal punto le ginocchia che fu costretta a sedersi sul letto. Felice dello sconcerto suscitato nella poverina, Cersei tacque qualche minuto, osservandola mentre si tormentava le mani posate in grembo, senza reprimere un moto di soddisfazione per l’evidente angoscia in cui il lieto annuncio aveva gettato la ragazza.

- Non dici nulla mia cara? Non sarai delusa spero!-

- Oh no, Vostra Grazia! Solo…sono stupita- 

- Del resto, non ti è andata poi così male: la casata dei Clegane è di recente nomina, il nonno del Mastino fu titolato nobile da mio nonno, Tytos Lannister, come ringraziamento per avergli salvato la vita durante una battuta di caccia – spiegò Sua Altezza- Ma è comunque nobiltà, per quanto di basso grado. Sarai Lady Clegane e per la figlia di un traditore credo sia più che abbastanza, non trovi?- 

Sansa sopportò in silenzio l’ennesimo insulto.
 
- Gli ordini di Joffrey sono questi: entro una settimana da oggi vi sposerete,e poi prenderete assieme la via dell’esilio. Non aspettarti nessuna festa perché non ci sarà, la cerimonia sarà al minimo indispensabile. Scegli un abito tra quelli che già possiedi e sìì grata che la felicità del re per la vittoria e il suo nuovo fidanzamento lo abbia reso così generoso da risparmiarti la stessa sorte di tuo padre-  continuò la Regina.
- Quando sarà tutto pronto verrai avvisata, fino ad allora rimarrai qui nella tua camera come finora. Buona giornata,Lady Sansa- concluse la donna freddamente, uscendo dalla stanza e lasciando sola la giovane Stark. 

Ancora attonita, come molte altre volte Sansa si stese piano sul letto con la testa che le sembrava stesse scoppiando. Ancora non riusciva a crederci: entro pochi giorni sarebbe stata la moglie del Mastino! E sarebbe stata esiliata assieme a lui.
Che ne sarebbe stato di lei…o per meglio dire, di loro? Perché era così che doveva abituarsi a pensare.
Chiuse gli occhi, cercando di svuotare la mente di ogni singolo pensiero, per avere un po’ di tregua .
“Non voglio pensarci ora, altrimenti non riuscirò a sopportarlo. Ci penserò domani. Dopotutto…domani è un altro giorno”.

(fine terza parte)

Note dell'autrice: 1- l'immagine all'inizio del capitolo è opera dell'artista "eyesofmist" e l'ho trovata su Deviantart.

2- La citazione finale è, ovviamente, tratta da "Via Col vento" di Margaret Mitchell.

 
 
   
 
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