Questa storia partecipa alla Teen! Challenge indetta sul gruppo Facebook Il giardino di EFP
Prompt scelto 18: casa sull’albero.
Per un genitore la partenza del figlio è una sofferenza, perché si rende conto che sta crescendo e che la sua vita non gli appartiene più.
Per il figlio non è solo un’esperienza di crescita, a cui si aggrappa senza timore, è anche un addio.
Un addio all’infanzia, alla spensieratezza.
Diciotto anni risultano essere un fardello che non tutti riescono a sopportare.
Bart è uno di questi.
Ormai è pronto per il college e si rende conto di dover dire addio a tutto ciò che lo lega a Springfield. Persino la sua amata casa sull’albero.
Gliel’aveva costruita Homer quando era piccolo e li ha sempre trovato rifugio in caso di bisogno.
Quella era ed è la sua amata casa e gli sarebbe mancata.
Dopo un ultimo sguardo si dirige verso l’ingresso, dove la madre, Homer e Maggie lo stanno aspettando.
Ma Bart non ha tempo per i saluti.
Si aggiusta il codino e si sistema la camicia stile hawaiano.
Sale sulla macchina di Milhouse, venuto apposta per prenderlo e fare il viaggio insieme, salutando velocemente.
“Ci vediamo, ciuccelloni!”
Appena lontano, Homer guarda Marge “Marge, ricordi quando mi avevi chiesto la cuccia del cane più grande?”
A Marge si illuminano gli occhi “Oh, papi, certo!”
“Beh, si è appena liberata una casetta di legno che non utilizzerà più nessuno”
Marge è felice, ma tutto ciò non dura molto.
Il telefono di Homer squillò.
“Pronto? Qui Homer Simpson, un padre libero il cui figlio è appena smammato di casa”
“Sono io, Homer!” È Bart “Tieni giù le mani dalla mia casa sull’albero!” E riattacca.
“DOH!”