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Autore: AntoGoesToLondon    11/08/2019    0 recensioni
"Cecilia, ventottenne alle prese con il suo primo lavoro in una multinazionale, trascorre un'esistenza particolarmente piatta, in cui tutti i giorni cominciava a somigliarsi.
Perennemente alla ricerca dell'amore a prima volta, finisce sempre per fantasticare sulla persona sbagliata, rimanendo inevitabilmente.
Sembra ormai che nessuna novità si prospetti per lei quando all'improvviso un'occasione la porterà nella grigia Londra"
PS: per questioni pratiche, ogni tanto qualche dialogo della storia sarà riportato in inglese!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo XIV

 

41 Wolridge St
Casa di Cecilia
05/05/2019
ore 9,39
 
 
Il giorno successivo Cecilia si svegliò incredibilmente di ottimo umore.
Si fece la doccia infatti canticchiando e continuò a saltellare mentre sistemava la sua stanza, essendo decisa a fare invidiare al mondo il suo sfacciatissimo buonumore.
"Com'è andata?" domandò la sua coinquilina Camilla spuntando sulla soglia della sua camera. Aveva una strana espressione in volto, che Cecilia non riusciva a capire ma quello non le impedì di esplodere di gioia a quella domanda. Si sentiva come un'adolescente un po' troppo cresciuta.
"Benissimooo!" rispose e si buttò sul letto invitando la sua coinquilina a fare altrettanto.
"È stato perfetto, Cami" iniziò a raccontare.
"All'inizio ero un po' perplessa perché siamo andati a casa di uno.." 
Camilla le rivolse un'occhiata interrogativa, non essendo sicura di aver capito bene. "In che senso?" chiese difatti.
"Praticamente siamo stati nell'appartamento di un suo amico, lì a London Bridge. Una vista mozzafiato!" spiegò chiudendo gli occhi per rivivere il momento.
"Ma eravate solo voi due?" domandò cercando di capire meglio le dinamiche dell'appuntamento della sua coinquilina.
"Sì, ovvio! Eravamo solo noi.." rispose Cecilia e riprese il racconto, partendo dal brunch organizzato nei minimi dettagli alla piacevole passeggiata lungo Southbank, enfatizzando quanto si trovassero bene insieme.
"Mi sembra di stare con una persona che conosco da una vita" affermò sognante e Camilla sospirò, scuotendo la testa.
"Non so se è una cosa positiva avere la sensazione di stare con qualcuno da sempre quando in realtà ci stai uscendo insieme per la prima volta" osservò l'altra facendo un commento volutamente pungente. Voleva che Cecilia non si illudesse troppo, Lorenzo continuava a non convincerla, nonostante si fosse comportato benissimo durante il loro primo appuntamento, per cui tentò di ridimensionare il suo entusiasmo.
Cecilia fece spallucce e non rispose, sapeva che non sarebbero mai andate d'accordo su Lorenzo, per cui non pensò che valesse la pena insistere.
"Quando vi rivedrete?" le chiese mettendo da parte le sue perplessità sul giovane romano e provando ad essere costruttiva.
"Non so, non ci siamo messi d'accordo" confessò ma senza alcuna paura. D'altronde, era certa che Lorenzo non sarebbe sparito questa volta.
"Mm.. okay" affermò titubante trovando un'altra motivazione per non fidarsi del ragazzo.
"Oggi Harriet diceva di raggiungerla in centro, voleva pranzare fuori. Tu ci sei?" domandò cambiando argomento e Cecilia 
annuì energeticamente.
"Certo, volentieri" confermò e Camilla la informò che andava a prepararsi, dovendo uscire fra circa una mezz'ora.
Anche l'altra decise di darsi da fare, dimenticandosi momentaneamente di Lorenzo e cominciò a vestirsi.
Era sicura che il ragazzo le avrebbe scritto presto, non c'erano alcuna ragione per temere il contrario.

 
***
 
41 Wolridge St
Di nuovo casa di Cecilia
Stesso giorno
ore 19,25
 

Cecilia continuava ad osservare il telefono premendo sul tasto laterale del dispositivo ogni circa tre minuti. Nessun messaggio da Lorenzo ed era passate circa 18 ore dall'ultima volta che si erano visti.
Possibile che fosse sparito di nuovo? Eppure, le era sembrato così sincero quando l'aveva salutata la sera prima, lasciandola con la certezza che l'avrebbe sicuramente contattata.
Si stava maledicendo per essere stata così ingenua da essersi fatta prendere in giro una seconda volta quando lo schermo del suo smartphone s'illuminò segnalando una chiamata in arrivo, facendole tirare un respiro di sollievo.
"Buonasera!" trillò allegro Lorenzo dall'altra parte del telefono non appena la ragazza rispose alla chiamata.
"Hey" rispose lei con lo stesso tono allegro.
"Scusami se sono sparito ma sono finito ad un evento di polo nel parco. Roba super posh, terribile" si scusò.
"Polo nel parco?" domandò la ragazza fra il divertito e il curioso. 
"Sì, praticamente una mia collega mi aveva fatto promettere una volta da ubriaco che l'avrei accompagnata e oggi mi ha scritto dicendo che era arrivato il momento di accompagnarla" le spiegò brevemente senza entrare molto nei dettagli.
Sebbene Cecilia non si sarebbe di certo opposta a che Lorenzo uscisse con la sua collega, anche perché erano appena agli inizi di quello che si sarebbe potuto trasformare con il tempo in una frequentazione esclusiva, non le andò molto a genio che non l'avesse avvertita.
Pensò di farglielo presente ma finì per mordersi il labbro inferiore in modo da fermarsi, non voleva risultare pesante.
"Ceci, ci sei?" chiese l'altro sentendo silenzio dall'altro capo della linea.
"Sì, sono qui" rispose prontamente.
"Comunque pensavo che potremmo fare qualcosa insieme mercoledì sera" propose con lo stesso tono allegro di prima, non avendo percepito minimamente il disagio di Cecilia.
"Sì, come vuoi" disse lei piuttosto vaga. Non ci riusciva a fare l'indifferente, era più forte di lei.
Il tono della ragazza, piuttosto secco e poco colloquiale, non sfuggì questa volta al ragazzo. "Qualcosa non va?" le chiese difatti, non avendo idea di cosa potesse averle dato fastidio.
"No, è che, boh, avrei preferito che mi avessi avvertita" sbottò lei senza riuscire a trattenersi oltre.
Lorenzo sollevò un sopracciglio stranito, non capiva di cosa stesse parlando. "Avvertita di cosa?" 
"Che uscivi con la tua collega.." confessò d'un fiato. 
Dopo aver pronunciato quelle parole a voce alta, se ne pentì immediatamente, rendendosi conto che aveva esagerato, vergognandosene. Si aspettava che Lorenzo le dicesse qualcosa ma invece il ragazzo la sorprese mettendosi a sghignazzare.
"Sei gelosa?" le domandò divertito. Cecilia diventò rossa come un peperone, sentendosi a disagio. Sapeva che aveva sbagliato, non potendo ancora avanzare alcuna pretesa su Lorenzo, non ancora almeno.
"Non sono gelosa!" squittì con una voce un po' eccessivamente stridula che la tradì all'istante.
"Non essere gelosa, la mia collega è super fidanzata" la rassicurò provocando un enorme sollievo in Cecilia anche se la giovane non lo diede a vedere.
"Non sono gelosa.." insistette tentando di tenere la voce ferma per sembrare più credibile. "Cosa volevi fare mercoledì?" cambiò argomento per evitare che il ragazzo infierisse ancora. Lorenzo stette al gioco, fingendo di non aver capito che stesse cercando di sviare la conversazione su un altro argomento.
"Una cenetta, non so bene dove però. Ti piace il giapponese oppure il temakinho?" le domandò.
"Mai provato il temakinho però la cucina asiatica, in generale, mi piace" rispose lei, ora curiosa di provare il temakinho proposto dal ragazzo.
"Perfetto! Allora si va di temakinho" concluse lui contento che Cecilia avesse accettato la proposta senza indugi. "Andiamo al temakinho di London Bridge?" propose preferendo di gran lunga la zona di London Bridge a quella di Soho, troppo affollata e sporca a suo avviso.
"Qualcosa mi dice che ti piace London Bridge" lo scherzò lei. Non aveva tutti i torti a dire il vero, era una zona che piaceva particolarmente al giovane romano, fra le prime ad averlo colpito al suo arrivo nella capitale inglese. "Se vuoi possiamo andare a Soho" suggerì ma con scarsa convinzione.
"No, London Bridge va benissimo" confermò la ragazza. 
"Perfetto!" trillò lui, prendendo subito in mano l'iPad per recarsi sul sito del ristorante e completare la prenotazione.
"Tu cosa hai fatto invece?" chiese nel frattempo e la ragazza le raccontò in breve la sua giornata concludendo con un: "Sicuramente la tua è stata più interessante"
A quel punto, Lorenzo colse la palla al balzo per stuzzicarla un po'. "Beh, sì! Con Nadia non ci si annoia mai" la provocò con tono mellifluo senza aggiungere molto altro.
La reazione di Cecilia non si fece attendere. "Immagino" rispose acida l'altra e Lorenzo riprese a sghignazzare.
"Non ti azzardare a negare che sei gelosa" la ammonì e la giovane restò in silenzio.
Lo era eccome e non riusciva ad evitarlo, anche se era consapevole che Lorenzo non era il suo fidanzato e che era ben lontano dall'esserlo momentaneamente.

"Non lo sono.." provò a giustificarsi dopo qualche secondo ma non riuscendo a scamparla questa volta. 
"Magari questa foto ti renderà gelosa" affermò e inviò una foto sulla loro chat WhatsApp.
Cecilia aprì la chat e si ritrovò davanti uno scatto di un Lorenzo in un elegante completo di lino, occhiali da sole e con un sorriso a trentadue denti.
Il suo braccio era sistemato attorno al collo di una bionda dal fisico statuario, piuttosto alta, che sorrideva guardando nella sua direzione.
Cecilia provò un vuoto allo stomaco, non avrebbe saputo dire se dovuto a Lorenzo, che trovava estremamente attraente in quello scatto, o se fosse causato dalla presenza della sua collega che sembrava tutto tranne che 'fidanzatissima'.
"Allora sei un po' gelosa ora?" chiese malizioso, sicuro che quella foto l'avrebbe messa un po' in difficoltà. 
"Ha-ha stupido" commentò sarcastica. "Per niente" mentì in maniera abbastanza ovvia e Lorenzo rise dall'altro capo della linea.
"Non preoccuparti, vedrò di sistemarmi per bene anche per te" affermò sempre più divertito e sentì Cecilia sbuffare.
"Ok, io verrò come sempre invece. Non si può mica migliorare la perfezione" rispose per le rime e Lorenzo sghignazzò.
"Va bene, essere perfetto. Ci sentiamo dopo? Il mio microonde segnala che la mia cena è pronta" l'avvisò dopo aver sentito il timer dell'elettrodomestico suonare nella cucina. "Poi ti mando i dettagli per mercoledì" aggiunse poco prima di riattaccare.
"Sì, va bene.. a dopo!" lo salutò e un sorriso si disegnò sul suo volto. 
Nonostante non avesse apprezzato tantissimo che fosse sparito per gran parte della giornata, quella telefonata le fece passare l'arrabbiatura.
Ancora non si conoscevano abbastanza da capire ciò che dava fastidio all'altro, ragion per cui Cecilia decise di sorvolare in quell'occasione e concentrarsi sulla parte positiva: avevano fissato un secondo appuntamento. Tutto sembrava, per ora, andare secondo i piani.

Angolo dell'autrice

Ciaoo! Scusate per la lunga assenza, purtroppo è stato (ed è) un periodo piuttosto impegnativo a lavoro, per cui è difficle trovare tempo per scrivere u.u ma eccoci qua!
il capitolo è piuttosto breve, ma non temete, è semplicemente un capitolo di transizione :) il prossimo arriverà velocemente, magari in settimana quindi non c'è molto da attendere.
Chissà che combinano questi al loro prossimo appuntamento !

Restate sintonizzati e alla prossima,

Anto

 
   
 
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