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Autore: rocchi68    11/08/2019    2 recensioni
Dawn era convinta, anche a distanza di anni e con una situazione non proprio rosea, che la sua fosse stata una scelta ben ponderata.
Aveva riflettuto a lungo prima di scegliere la sua futura meta scolastica. Aveva girato almeno una dozzina di licei se per questo e con un po’ di fatica i suoi desideri e le sue speranze si raccolsero tutte nello stesso liceo.
Il facile era stato cancellare quegli ambienti, classico e linguistico, che non rientravano nelle sue corde e di cui aveva un’immagine piuttosto negativa. D’artistico o tecnico non aveva nulla tra le mani e pertanto, affascinata dalle sue materie e dalle immense possibilità future, aveva virato sullo scientifico.
Come se la scelta della scuola fosse così importante, vero?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Mike, Scott, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Dawn avrebbe voluto parlare con Brick e Jo già il giorno prima.
Tuttavia sentiva che doveva farsi un po’ desiderare e, parlandone con il suo moderatore, si era convinta della bontà della sua intuizione.
E ora che li aveva davanti, poteva conoscere le loro preoccupazioni.
“Vorremmo chiederti, Dawn, di mettere una buona parola con Gwen.” Esordì Jo.
“Avete cambiato idea sul nostro conto?”
“Il tempo è tiranno.”
“Perché?”
“Eravamo arrabbiati quando Gwen ha iniziato a fare i gruppi, ma alla luce di quello che è successo, è insensato mandare avanti questa pagliacciata.”
“Dovrei convincerla a darvi una possibilità, giusto?”
“Non è così semplice Dawn: purtroppo deve essere una cosa rapida.” Brontolò Brick.
“Ma la scuola non è mica finita.” Soffiò, stringendosi nelle spalle.
“Lightning nasconde un segreto e ciò potrebbe sconvolgere ogni cosa.”
“Davvero?”
“Ne saprò di più questa sera e nel frattempo potresti convincere Gwen.”
“Sono disposta a parlarci anche subito, se lei lo vuole.” Fece presente Jo, mentre Dawn cercava d’immaginarsi il motivo di tanta fretta.
In quei 4 anni non avevano mai espresso la volontà di integrarsi al gruppetto della dark e ora, in una sola mattinata, pregavano che quest’ultima li accogliesse a braccia aperte.
Non c’era un secondo fine in questa richiesta e non c’era nemmeno l’interesse di ribaltare la situazione. Il segreto che Lightning si ostinava a nascondere doveva essere davvero grave se aveva spinto i suoi due migliori amici a prendere provvedimenti.
“Farò il possibile per convincerla.” Promise Dawn, allontanandosi e cercando uno spazio isolato per informare il moderatore delle novità.
Sperava che fosse libero e che non la rimproverasse per la sua incapacità di prendere una decisione definitiva. Dopotutto si sentivano giornalmente e spesso aveva cercato di spronarla per liberarsi da quella catena che la teneva bloccata a una chat che doveva essere solo un trampolino verso la libertà e non una rete elastica dove atterrare se qualcosa andava storto.
“Un mio amico nasconde un segreto.”
“Non capisco il motivo della tua preoccupazione.”
“Sto risolvendo i contrasti interni della mia classe e temo che questo colpo possa causare qualche danno.”
“Spiegami con calma quello che succede.”
“Ti ho parlato spesso del gruppo di Gwen e di quello di Brick, ma fino ad oggi non avevo specificato che erano in continuo contrasto.”
“Mi è bastato immaginarlo: una classe difficilmente si divide senza un problema alla base.”
“Ora, però, Brick è pronto a metterci una pietra sopra e la sua ragazza parlerà con Gwen per risolvere la questione.”
“Un bagno d’umiltà? Era anche ora.” Digitò il moderatore, facendo sospirare la ragazza.
“Ci sono altri problemi.”
“Intendi Scott?”
“Ti sembrerà strano, ma questa volta è solo marginale.”
“Allora chi?”
“Un mio compagno nasconde un segreto e Brick è convinto di scoprirlo entro sera.”
“E dove sarebbe il tuo dubbio?”
“Devo aiutare Jo o devo consigliarle di aspettare domani, quando allora sapremo cosa nasconde?” Chiese, riscontrandosi con il silenzio della chat.
Di solito, quando non vibrava e passavano almeno due minuti senza una risposta degna, era per la nota riflessione che avvolgeva il suo moderatore. Quei momenti sembravano durare un’eternità, ma quando lui riprendeva il discorso, era persa d’ammirazione per quelle spiegazioni come sempre mature e dettagliate.
Il suo moderatore, così l’aveva definito, era davvero speciale.
Spesso avevano parlato di cose esterne alla sfera scolastica e tutte le volte finiva con l’arrossire per via dei suoi complimenti. Era come se sapesse ogni cosa e non vedeva l’ora di ristabilire la pace della sua sezione, per poi incontrarlo e conoscerlo di persona.
Se fosse stato anche solo la metà del ragazzo che s’immaginava, allora si sarebbe fatta avanti e gli avrebbe confessato i suoi sentimenti, ma fino ad allora doveva aspettare e affrontare quell’intricato problema che si stava collegando a quelli precedenti.
“Se fossi al tuo posto, aiuterei la tua amica il prima possibile.”
“Perché?”
“Questione di tempo.”
“Puoi essere un po’ più chiaro?”
“Ammettiamo che tu sia solo interessata a riunire la classe il prima possibile, saltando a priori i sentimenti e le sensazioni altrui, allora guadagneresti parecchie ore.”
“Non sono così cattiva.”
“Non ho mai detto che tu lo sia. A essere sinceri, anch’io mi muoverei subito e non per il primo motivo che ti ho descritto.”
“E allora perché?”
“Partiamo dal presupposto, affrettato sia chiaro, che il segreto sia molto più grande di quanto possiate immaginare. Fino a oggi non c’era mai stato niente del genere, ma ora c’è bisogno che tutta la classe si coalizzi e lo renda una sciocchezza. Se conoscessi il segreto, prima che Jo riesca a riappacificarsi con Gwen, poi potrebbe non esistere il tempo materiale per rendere attuabile i vostri possibili progetti. Vi ritrovereste a fare tutto di corsa e spesso la fretta è cattiva consigliera e porta a sbagliare.”
“Dovrei muovermi?”
“Affronta Gwen, magari con Zoey e Courtney, poi aspettate il segreto e vedete cosa fare. Potrebbe essere una sciocchezza e allora potreste riderci su come se niente fosse.”
“Prima o poi c’incontreremo e ti ringrazierò per tutto quel che hai fatto finora.” Promise Dawn, facendo ridacchiare il moderatore.
“Ricorda che è sempre meglio giocare d’anticipo e mai lasciare niente al caso.”
“Grazie.”
“Continua così e il tuo desiderio si realizzerà.” Digitò, uscendo dalla chat e facendo annuire la ragazza che, finalmente, sapeva come comportarsi.
 
Gwen non era mai stata una ragazza in grado di portare rancore.
Solo una volta era esplosa e di certo Courtney, con la sua idea malsana di fregarle Duncan da sotto il naso, non avrebbe mai ripetuto una simile esperienza.
A considerare solo l’aspetto esteriore, si poteva credere che la dark fosse un soggetto problematico e che bastasse un’inezia per farla scoppiare. Quest’ultima, invece, era pacata e si era ritrovata, senza volerlo, vittima di un contrasto non voluto.
A chiederle se la nascita dei due gruppi fosse una cosa calcolata, lei avrebbe risposto che era inconsapevole di un simile sbaglio. Si era trattato di uno stupidissimo malinteso.
Così come lei non voleva spaccare in due la classe, allo stesso modo non voleva nemmeno litigare e discutere con Brick e Jo. Se era partita, il primissimo giorno di superiori, a parlare con Cody e Courtney era solo perché li conosceva fin dalle medie. Chiunque avrebbe ristabilito i vecchi contatti e poi si sarebbe lanciato su qualcosa di nuovo.
E, infatti, in pochi giorni, aveva intavolato diversi discorsi anche con Sierra e Zoey le quali, per effetto espansivo, le avevano presentato anche Mike, Cameron e lo sfortunato Ezequiel.
Da qui sbocciava il malinteso.
Brick si era intromesso e, per orgoglio, aveva creduto di essere inferiore e, quindi, svalutato agli occhi della dark. Un motivo banale e demenziale era stato alla base della nascita dei due gruppi che, senza mai confrontarsi, non si erano resi conto che bastava poco o nulla per conciliare quella differenza di vedute.
Chi era stato, però, a scagliare la prima pietra?
Solo perché Cameron si era rifiutato di passare la risposta di una verifica a Dakota, ecco che i due gruppi avevano iniziato a scannarsi. E per evitare superflui spargimenti di sangue, quelli che non erano riusciti ad accedere, erano rimasti fuori.
Per Scott non fu un grosso problema, mentre Dawn ricevette un contraccolpo psicologico non indifferente.
Da quella stupida verifica di scienze si era passati a una serie di ripicche poco piacevoli.
E una volta quelli di Brick facevano la spia e regalavano una punizione a Cody e Sierra. E quella dopo Courtney si divertiva a imbrattare il banco e i quaderni di Anne Marie. E quella successiva l’aspirante cantante riempiva di lacca la testa di Zoey, allergica a un prodotto simile e costretta ad andare d’urgenza in infermeria.
E si potrebbe andare avanti all’infinito.
Talvolta, perfino nei tornei scolastici, laddove si poteva riformare la classica unità e confermare, quindi, la superiorità sugli altri, si erano notati segni di squilibrio. Lightning, quando era ancora attivo e non perso nel suo mondo, aveva fratturato, manomettendo un attrezzo, il polso di Scott. Il suo obiettivo era un altro e, come si suol dire in simili frangenti, Scott si era ritrovato nel posto sbagliato, al momento sbagliato e con l’attrezzo sbagliato.
Ogni mese era pieno di almeno una ventina di questi episodi, anche se nelle ultime settimane, complice l’interesse di Dawn e la bocciatura/allontanamento di alcune mele marce, il clima si era fatto maggiormente disteso.
E ora che Gwen era da sola in classe, con davanti Jo e Dawn, si era resa conto che ben presto i professori avrebbero potuto esultare e che i registri non sarebbero più stati farciti di note, richiami generici o richieste di assemblee con i genitori.
“E quindi vorreste chiudere la faccenda?” Chiese la dark, aspettando una risposta da Jo.
“Il prima possibile.” Confermò, girandosi verso Dawn che rimaneva, come da lei richiesto, in rigoroso silenzio e seguiva quello scambio di osservazioni. Lei era presente solo per rassicurarla, per rimediare qualora fosse scoppiata una nuova discussione e per ascoltare, una volta di più, le motivazioni di Jocelyn, la quale, l’aveva presa alla lontana, dalla nascita dei gruppi, e poi aveva chiesto perdono per i vari contrasti che avevano alimentato.
“Non lo meritereste dopo quello che ha detto Brick.”
“Brick era solo un po’ arrabbiato.”
“Mi ha dato della puttana.” Replicò Gwen, fissandola eloquentemente.
“Credeva che non avessi intenzione di conoscerci.”
“Avevo bisogno di tempo.”
“So che pretendo troppo, ma vorrei che mettessi una buona parola anche con gli altri.”
“Dai per scontato il mio perdono.” Borbottò Gwen.
“Do per scontato che tu voglia il bene della classe.”
“Se dici questo, significa che ci sono problemi in vista, anche se mi sembra che le cose stiano andando bene.”
“Ci sono tanti problemi che ignori e uno di questi potrebbe rovinare tutto.”
“E Brick che dice?” S’informò la dark, fissandola intensamente.
“Non se ne fa niente dell’orgoglio, se un amico potrebbe trovarsi nei guai.”
“È un amico comune o solo suo?”
“È un ragazzo che è spesso rimasto nell’ombra.” Borbottò Jo.
“Mi spiace, ma non ho intenzione di accettare Scott.”
“Ti sembrerà strano e anche Dawn l’ha notato, ma Scott è cambiato e poi non è lui il motivo per cui sono qui.” Seguitò Jo, mentre la dark guardava l’amica che annuiva anche a quell’affermazione, facendole capire che il rosso stava finalmente crescendo.
“Affronteremo Scott, quando saremo più tranquilli e quando avremo più tempo a disposizione.” S’intromise Dawn.
“E allora di chi stiamo parlando?”
“Lightning.” Rispose secca Jo.
“A me sembra sempre lo stesso e Cameron non ha notato nulla di sospetto, altrimenti me l’avrebbe riferito.”
“Non voglio insinuare che Cameron sia un po’ scarso con i rapporti umani, ma Lightning è diverso da inizio anno. C’è un qualcosa che lo preoccupa e Scott, non so come, conosce il suo segreto e ha intenzione di dircelo.”
“Tutto questo casino per un segreto?” Chiese Gwen.
“Ascolta Gwen, sia che questo segreto sia importante o sia una cavolata, io ci tengo a questa classe e non voglio scattare una foto ipocrita o ricordare questi anni come un periodo nebuloso o ritrovarmi con le tipiche antipatie che ti spingono a non partecipare a una rimpatriata se quello è presente o che altro.”
“E va bene, ma sappi che è un po’ difficile anche per me appianare le divergenze in poche ore.”
“Per questo segreto, temo dovrai andare decisamente di corsa perché ci sarà bisogno dell’intera classe riunita.”
“Ma…”
“Scott ha confidato a Brick che quello di Lightning è un segreto a tempo e che anche solo un giorno potrebbe fare la differenza.” Mugugnò, mentre Dawn ritornava a riflettere su quale fosse questo mistero e sul motivo per cui il compagno non ne avesse parlato con nessuno.
“Potrebbe essere indeciso su qualcosa.” Abbozzò Gwen, facendo annuire Jo.
“Potrebbe essere qualsiasi cosa.”
“Non mi sei di molto aiuto, Jocelyn.”
“Se Courtney e le altre ragazze hanno accettato senza problemi Anne Marie e Dakota, non dovrebbe essere troppo difficile.” Replicò, ignorando il modo in cui l’aveva chiamata.
“Dimentichi che loro contavano relativamente.”
“Tu convinci il gruppo e sono disposta anche a prepararvi i pranzi di persona.” Promise, allungando timidamente la mano verso la dark che la guardò con riluttanza.
“Non ve lo meritereste, ma non voglio che l’impegno di Dawn vada sprecato, né che questa classe rimanga sempre divisa.”
“Il mio impegno?” Domandò la biondina, fissando la compagna.
“È colpa nostra se non ti sei integrata e pertanto, apprezzo e accetto le vostre scuse e cercherò di fare la mia parte.”
“Te ne sono riconoscente.”
“E dato che in cucina sei una frana, diciamo che mi offrirai un caffè, Jo.” Brontolò Gwen, stringendo la mano della giovane e non aspettandosi che Dawn si avvicinasse per abbracciarle entrambe e per sugellare la definitiva pace.
 




Angolo autore:

Salve cari lettori.

Ryuk: E un altro tassello va al suo posto per la rinascita della classe.

A passi lenti ci stiamo avvicinando a quel traguardo, sempre che sia quello che ho in mente.
Magari potrei stravolgere l'intera trama e creare qualche altro contrasto.

Ryuk: Non ci pensare nemmeno...sta storia deve finire che dopo c'è in cantiere il mio capolavoro.

Come vuoi.
A me sta bene.

Ryuk: Ovviamente vi ringraziamo per il supporto e vi auguriamo una buona settimana.

Alla prossima!
 
   
 
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