Protagonisti: Oliver Queen e Barry Allen.
Timeline: non specificata.
Promt: Barry sapeva essere bravo in tutto, tranne nelle spiegazioni barbose.

Quello che proprio non sopporto di te

Ogni volta che Felicity gli suggerisce di contattare Barry perché le dia una mano ad esaminare l’ennesimo cadavere che è finito nel bunker, Oliver accetta.
Il problema è che puntualmente finisce per pentirsene. Sì, perché il perito della scientifica di Central City sciorina ogni volta una serie di termini tecnici per lui assolutamente incomprensibili, senza preoccuparsi del fatto che sia lui sia il suo braccio destro vadano completamente nel pallone.
Al contrario, Felicity non fa una grinza. Lei continua a sorridere, come se niente fosse. La sintonia tra la sua patner e Barry è stata immediata, sin dalla prima volta che si sono incontrati, fin troppo palese, per passare inosservata.
La cosa gli ha mandato il sangue alla testa, anche se il suo repertorio di pretesti è molto lungo. Ha finito per prendersela proprio con Felicity, in più di un’occasione. E non solo per questo.
Quello di diffidare di chiunque gli si avvicini è un suo vizio.
È stato più facile immaginare chissà quali malefici piani ci fossero dietro, piuttosto che riconoscere di aver avuto una crisi di profonda gelosia.
Nemmeno quando John glielo ha fatto notare, ha avuto il coraggio di ammetterlo.
«Non ti eri mai lamentato di Felicity prima dell’arrivo di Barry.»
La verità è che Barry è stato ad un passo dal soffiargli davvero la ragazza.
Ogni volta che prende atto di questo particolare, Oliver si farebbe infilzare dalle sue stesse frecce.
Barry è troppo onesto per tentare davvero di rubargliela, ma la sua vittoria non sarà sempre così facile.
E in ogni caso, il mio sesto senso ci aveva visto giusto. Ne ha avuto la conferma il giorno in cui Flash ed Arrow hanno affrontato Vixien insieme.
Ogni volta che ci ripensa gli prende un accidente.
Barry aveva iniziato a straparlare, come di solito fa la sua dolcissima patner. E lui aveva commentato esclamando: «A te e Felicity vi hanno separati alla nascita.»
Poi la solita cascata di parole tipica di Barry lo aveva sgamato. «Speriamo di no. Altrimenti quel bacio sarebbe stato un po’ strano.»
A danno fatto, l’amico si era volatilizzato. Per qualche motivo però, quella volta, la sua reazione non fu quella di perdere le staffe.
Ora sorride perfino, nel ripensarci. La verità è che a Barry e a Felicity, Oliver ha permesso cose che sarebbero costate la testa di parecchia gente.
D’altro canto, l’amico si è guadagnato il suo rispetto in più di un’occasione: quando lo ha conosciuto a fondo, Oliver si è convinto e ha continuato a credere che Flash sarebbe diventato un eroe migliore di Arrow. Barry sapeva essere d’ispirazione a chi lo circondava. E continua a farlo, con o senza costume.
Al contrario, Green Arrow ha sempre lavorato nell’ombra. È sempre stato visto con sospetto, sia dalle autorità sia dalla città che voleva salvare.
Flash è diventato il paladino della sua città, non ha bisogno di fare accordi o stipulare contratti per entrare nella centrale di polizia, perché gli agenti di Central City lo amano.
Per questo, l’allegria celebrativa con cui Central City rende omaggio al Velocista Scarlatto, lo mette profondamente a disagio. L’Arciere di Smeraldo non sarà mai un eroe nazionale, ed è per questo che Oliver ha spesso pensato che Barry avesse la partita facile.
Si sbagliava.
Anche Barry ha avuto la sua bella dose di dolori e ferite. Le ha soltanto affrontate con più ottimismo e fiducia di lui.
Proprio la vitalità è la qualità che Oliver invidia maggiormente a Barry. Credeva di essere il suo maestro di vita, ma la verità è che nell’insegnare a lui ciò che sa, sta imparando anche lui. Anche se le sue arzigogolate teorie scientifiche gli manderanno sempre la testa nel pallone.
Del resto, anche Joe West ha spesso bisogno di chiedergli ‘cosa significano per i comuni mortali’, no?