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Autore: cut_wing    13/08/2019    0 recensioni
Si rifiuta di chiamarle cicatrici.
Quelle che conosce, che ha sempre visto, sono frammenti di pelle slabbrata, sgraziati rilievi dal colore malsano.
Su Maitimo, invece, non sono altro che la coronazione di un sogno, un'intricata mappa ignota agli occhi di tutti tranne che ai suoi.
E a lui piace decifrarla, riconoscere nelle ferite laghi e montagne, e nei graffi strade tortuose che portano a Valinor.
-Molte scompariranno... - è un sospiro, ciò che Findekano si lascia sfuggire, eppure Maitimo ne era a conoscenza da prima che lasciasse le sue labbra. (...)
-Non per te. - risponde, ed entrambi sanno che non stanno più parlando delle cicatrici.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fingon, Maedhros
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Whispers
Alla luce di Isil le forme aggraziate di due corpi rivelano, con sussurri e promesse, un'amore proibito ma allo stesso tempo magnifico, simile nella sua tragicità a quello tra Arien e Tilion.
-Per ogni frustata- costellazioni - per ogni pugnalata- galassie - per ogni oltraggio perpetrato sul tuo corpo e sulla tua anima, Maitimo, l'esecutore soffrirà mille e mille volte tanto.- L'ennesimo giuramento mormorato contro la pelle dell'amante in un momento di debolezza, ma raramente la sua mente è stata più chiara.
-Allora in eterno udiremo grida provenire dalle Aule.- la voce del Ben Fatto è calma ma l'ironia traborda dalle sue labbra, nuvole rosee profanate dalle impronte dei suoi denti, di Findekano, e dal suo profumo.
-E ogni lacrima versata dai tuoi occhi - stelle cadenti che lasciano scie di luce nel cielo- te la farò dimenticare nel più puro dei modi.-
-Se è cosi, non un gemito lascerà la mia gola, né stanotte né la prossima, ma ciò non vuol dire che il Valoroso non possa fare di testa sua.- sorride, sporgendosi verso di lui, e i suoi capelli color del tramonto si fondono alle tenebre delle ciocche dell'amante, fiamme e fumo su pelle candida.
-Come se avessi mai fatto diversamente. -
Le labbra dell'altro si schiudono e incontrano le sue in un abbraccio tiepido, per nulla casto. -Mi ritrovo costretto a darti ragione.-  e più inarca la schiena, più Findekano insiste ad accarezzargliela, tracciando strade e fiumi su quelli che fino a quel momento, alla luce della luna, erano stati astri discesi dal cielo.
Si rifiuta di chiamarle cicatrici.
Quelle che conosce, che ha sempre visto, sono frammenti di pelle slabbrata, sgraziati rilievi dal colore malsano.
Su Maitimo, invece, non sono altro che la coronazione di un sogno, un'intricata mappa ignota agli occhi di tutti tranne che ai suoi. E a lui piace decifrarla, riconoscere nelle ferite laghi e montagne, e nei graffi strade tortuose che portano a Valinor.
-Molte scompariranno... - è un sospiro, ciò che Findekano si lascia sfuggire, eppure Maitimo ne era a conoscenza da prima che lasciasse le sue labbra. Sono quelle che afferra tra i denti, cercando di zittirlo prima che sia troppo tardi, ma ormai ha sentito.
-Non per te. - risponde, ed entrambi sanno che non stanno più parlando delle cicatrici.
-Quella via è preclusa ai figli di Feanor, ma tu puoi ancora salvarti. Vattene, evita questo cammino scellerato portatore di pazzia e morte. Vattene e dimentica. - lacrima calda, salato sulla lingua, mano delicata che gli asciuga gli occhi. Tutto ciò è più di quanto Findekano possa sopportare.
-Dimenticare? Come puoi chiedermi di dimenticare? - mormora, il palmo ancora appoggiato contro lo zigomo del bellissimo elfo che gli sta di fonte. Contro la cicatrice che ha sullo zigomo.
La ha chiamata Menelmakar, come la cintura del cacciatore che tutte le notti attraversa il cielo, e della stessa ha la forma. È solo una delle tante, ma è l'unica che gli viene permesso toccare ogni giorno, anche di fronte agli altri.
-e poi, cosa dovrei dimenticare? Te? Le nostre notti ad amarci sotto le stelle? Tutto ciò che abbiamo fatto affinché la pace perdurasse, per quanto consentito dal giuramento? -
È un'altra mano ad alzarsi in quel momento, o almeno quel che ne rimane.
-Devi dimenticare questo. Dimentica di avermi mai salvato. Perché se erano catene di ferro allora, sono di tenebra e sangue quelle che mi tengono imprigionato. E tu non puoi spezzare, e non puoi eliminare nulla che sia legato ad esse poiché è la mia anima ciò che posseggono. Per questo la cosa migliore che tu possa fare è dimenticare me. -
-Hai ragione.- risponde, afferrando il moncherino che l'altro gli porge e appoggiandoci le labbra, cercando di eliminare il ricordo della sua lama trapassare carne e ossa e di sostituirlo con il calore della sua bocca. -Findekano fa sempre di testa sua. -
E mentre le costellazioni sulla pelle di Maitimo vengono accarezzate da dita adoranti, e sospiri si levano a salutare l'alba, i raggi del sole nascente cacciano, con la consueta fermezza, le tenebre della loro ultima notte insieme.

ANGOLINO DELL'AUTRICE Buongiorno a tutti!!! Per prima cosa lasciate che vi dica che questo è un tutto e per tutto un esperimento, sia per la coppia che per lo stile di scrittura. Non ho headcanon particolari né sul carattere dei personaggi, né sul loro rapporto, perciò mi limito a mettere su carta varie versioni, non preoccupatevi se non sono coerenti fra loro. Mi farebbe davvero molto piacere se recensiste e mi faceste sapere i vostri pareri!!! Grazie a tutti quelli che recensiranno e che leggeranno!!!! A presto!
P. S. consiglio l'ascolto della canzone Whispers di Dave Baxter, che trovo meravigliosa!
   
 
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