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Autore: Flitwick    16/08/2019    2 recensioni
{ Hogwarts!AU • Human!Aithusa }
La vide alzare un sopracciglio bianco, piuttosto perplessa. Stai sanguinando.
Oh, miseriaccia. Ci mancava solo quello. Si toccò tremante il capo, sentendo del caldo sulle mani. Sangue. Bene, ora era ufficialmente il più idiota della scuola.
[Mordred/Aithusa]
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aithusa, Mordred
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Zucchero, cannella ed ogni cosa bella'
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Il piccolo manuale su come (non) comportarsi con una donna

 

Ecco cosa sarebbe Mordred Pendragon se anziché frequentare Hogwarts (ormai confort zone mia e persino sua oserei dire) si ritrovasse a vivere a NYC. Magari con qualche taglia in meno, ma con gli stessi calzini bianchi.

 

 

 

 

Vai a sinistra, sali al secondo piano – e mi raccomando attento alle scale, a loro piace cambiare!- e una volta lì, supera il bagno di Mirtilla Malcontenta e sarai arrivato in aula, tutto chiaro?

Certo, chiarissimo, peccato che fosse la quinta volta che ripercorreva quel corridoio, e dell’aula ancora nessuna traccia. Perché sempre a me? Un lungo sospiro lo accompagnò mentre si abbandonava sconfitto contro ad un muro. Doveva sempre finire così, sempre. Il solito Mordred sfigato a cui niente andava mai per il verso giusto.

Tutto era iniziato quel maledettissimo giorno in cui suo padre aveva deciso che ormai gli studi da privatista non facevano più per lui e che era arrivato il momento di affrontare il mondo, ragazzo mio. Certo, e quale metodo migliore per scontrarsi col mondo là fuori se non quello di scaraventare un ragazzino di appena quattordici anni in una nuova scuola – di magia per giunta- dove gli altri studenti, una volta fiutata la sua inadeguatezza superiore alla media gli avrebbero dato il tormento.

Sua sorella appresa la notizia della sua prossima partenza per Hogwarts aveva ridacchiato sommessamente, non resisterai nemmeno un giorno ad Hogwarts. Ti dirò di più, fratellino caro, ti mangeranno vivo. E dopotutto forse non aveva nemmeno tutti i torti.

Era stato ricevuto e smistato frettolosamente, senza nemmeno potersi rendere conto di cosa diavolo stesse succedendo. Slytherin. Era uno Slytherin purissimo a detta del cappello che gli era stato posto sul capo. O e per amor del cielo, non tornare a casa se diventi un misero Hufflepuff, sarebbe una disgrazia. Non aveva idea di cosa – o chi fossero- gli Hufflepuff, ma uno sgradevole sollievo lo avvolse una volta appresa la notizia di non essere uno di loro. La voce di Morgana nella sua testa iniziava seriamente a mettere a repentaglio la sua salute mentale. Che gli avesse fatto un incantesimo?

Nonostante tutto, gli erano state fornite delle piccole nozioni e un ragazzo di cui ora non rammentava il nome lo aveva accompagnato al suo dormitorio nei sotterranei.

Uno strano silenzio lo aveva accolto, mentre tutti gli occhi di quell’insolito pubblico di ragazzini lo fissava. Ragazzi, lui è Mordred Pendragon, è un nostro nuovo compagno. Siate gentili con lui e fategli capire che qui, in questa casa, la fratellanza fra le serpi è alla base dei nostri insegnamenti. Un esiguo numero di ragazzi gli si era avvicinato presentandosi e con timidi sorrisi gli avevano mostrato la stanza dove avrebbe dormito.

Era un mese che ormai era lì e tutto sembrava ancora fuori posto. Il dormitorio, le aule, le dannate scale, e soprattutto le amicizie. Sin da subito si era ero conto che arrivare così, di punto in bianco nella vita delle persone spesso non sortiva un buon effetto. O se lo faceva doveva chiamarsi Morgana Pendragon e avere la capacità di comandare chiunque con un solo sguardo, ma a quanto pare lui non era così. Spesso appariva invisibile, e la maggior parte dei suoi coinquilini aveva amicizie ormai ben avviate, non avevano quindi molto tempo da spendere col ragazzino-nuovo-che-studiava-a-casa. Dopo le prime domande sul perché lui fosse arrivato al quarto anno e non al primo, la loro curiosità si spense velocemente e si abituarono in fretta alla presenza di Mordred come quella di un qualsiasi fantasma della scuola.

E anche stavolta arriverò in ritardo, farò perdere punti alla casa e mi odieranno tutti.

O se non lo avessero odiato, lo avrebbero ignorato ancora più di quanto stessero facendo in quel momento.

Ti senti bene? Hai bisogno di aiuto?

Trasalì, sbattendo violentemente la testa contro al muro per la sorpresa. Ancora stordito si girò in direzione della voce che gli aveva parlato. Davanti a lui si palesava una ragazzina piuttosto ambigua, dai lunghi capelli albini e ricci e una strana borsa di pelle rosso brillante, a tratti quasi accecante.

Io? Sì, benissimo, alla grande, grazie.

La vide alzare un sopracciglio bianco, piuttosto perplessa. Stai sanguinando.

Oh, miseriaccia. Ci mancava solo quello. Si toccò tremante il capo, sentendo del caldo sulle mani. Sangue. Bene, ora era ufficialmente il più idiota della scuola. Non solo si era fatto male senza nemmeno sapere come, ma i suoi problemi relazionali si stavano accentuando ancora di più. Morgana ha ragione, finirò solo con una marea di gatti. Per sua fortuna la ragazza lo stava fissando ancora stranita in attesa di una sua risposta, o della sua dipartita imminente dovuta alla ferita.

Vado in infermeria, ti ringrazio. Barcollò, alzandosi goffamente, mentre i libri che portava con sé decisero di cadere proprio in quel momento, per rendere la sua figura da scemo ancora più memorabile. Quella ragazza avrebbe avuto sicuramente un sacco di cose da raccontare alle sue amiche quella sera una volta riunite nel loro dormitorio.

Hai almeno idea di dove sia? È la quinta volta che ti vedo girare in questo corridoio, le prime due erano piuttosto divertenti, ma adesso inizi seriamente a preoccuparmi. Gli raccolse i libri porgendoglieli con delicatezza. Io sono Aithusa, comunque.

Mordred, piacere. Borbottò arraffando i libri e riponendoli sgraziatamente nella borsa.

Sei il ragazzo nuovo, vero? Quello che ha studiato a casa? Lo vide annuire mestamente tastandosi la testa per bloccare il sangue. Sei sicuro di star bene?

Mai sentito meglio prima d’…

Puff. Un tonfo sordo accompagnò la sua caduta sul pavimento. Aithusa scosse la testa osservando il corpo inerme del ragazzo. Uomini, sono tutti così bambini.

 

Schiuse gli occhi accecato dalla luce che penetrava dalla finestre. Dove diavolo era finito? Cosa era successo? E la ragazza dai strani capelli bianchi che fine aveva fatto? Uhm, troppe informazioni, troppe domande, la testa gli scoppiava, facendogli sbattere le palpebre lentamente e lasciando che il suo sguardo vacuo si concentrasse sul soffitto.

Sei sveglio, finalmente.

Spostò la testa leggermente sulla sinistra, trovandovi Aithusa intenta a leggere un libro. Libro drago dei draghi. Doveva essere proprio una tipa tosta. La fissò per un tempo interminabile, col suo sguardo intontito e i capelli scarmigliati. La testa gli doleva ancora prepotentemente.

Ho una domanda da porti.

Spara, ragazzo dal pessimo orientamento. La sentì ridacchiare mentre chiudeva il libro e gli prestava la sua attenzione. Mordred tacque, protendendosi verso di lei improvvisamente serio. Le si avvicinò pericolosamente e le guance si colorarono di un tenero porpora quando con le labbra serrate e lo sguardo imperscrutabile se lo ritrovò a poca distanza dal suo viso. Che diavolo voleva fare?

Ma le tue sopracciglia sono veramente così bianche?

Aithusa si ghiacciò, per poi diventare ancora più rossa mentre un urlo riempì l’infermeria. Certo che sì, idiota!

SBAM. Il libro sui draghi colpì Mordred violentemente facendolo ricadere sul letto tramortito e i passi di Aithusa risuonavano arrabbiati nella stanza.

Morgana aveva proprio ragione, era veramente un caso perso.

 

 

 

Che dire? E anche stavolta buttiamo giù roba che non so quanto e se effettivamente mi piaccia. Ancora Morthusa e ancora AU!Hogwarts, ma forse forse riuscirò a distaccarmene. Non so se questa diventerà una raccolta, work in progress.

Spero che chiunque abbia letto si sia un minimo divertito. Grazie a chiunque abbia speso un poco del suo tempo anche solo leggendo silenziosamente questa storiella.

See you soon

Flitwick

 

 

 

  
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