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Autore: Reika76    28/07/2009    2 recensioni
Bulma e Vegata in tempo di pace,costretti a fare i conti con le proprie paure.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DAL TRAMONTO ALL'ALBA

By Reika 76

Portò la sigaretta alle labbra aspirandone una boccata voluttuosa,ne assaporò a lungo il gusto prima di soffiare via il fumo, in ogni caso Vegeta non era lì per rimproverarla.Il sole tramontava lentamente alle sue spalle.
disinserì il pilota automatico e accese l'aria condizionata, perchè non ne ristagnasse l'odore nell'abitacolo, precauzione inutile,  i Sayan avevano un ottimo fiuto.
Mantenendo costante la velocità sarebbe giunta a casa in meno d'un ora, la conferenza a cui aveva partecipato era terminata prima del previsto.
Tirò a sè la cloche, rilassò le spalle, l'idea di essere di ritorno con un giorno d'anticipo la riempiva di gioia.
era decisamente cambiata, niente più suite o viaggi esotici, nulla le riusciva ormai più gradito della tranquillità della propria casa.
Sospirò lievemente,cercando di focalizzare l'immaginazione sulle attività della sua famiglia.

Bra,probabilmente si stava preparando ad uscire, Trunks a caccia di ragazze in qualche pub con Gohan , Vegeta intento all'ultima sessione di training.
Abitudinario, non trovava altra parola per descriverlo, quando lei non c'era si sfiniva d'allenamenti.
Per cosa poi ? Ora che era tornata la pace?
Colpiva con violenza, per non pensare,per non sentire per riempire il vuoto della mancanza: con il sudore, il sangue la spossatezza.
Oh sì, Vegeta non era il compagno più loquace di questa terra, ma lei vedeva aldilà dei suoi silenzi e della sua ostilità, vent'anni e più di convivenza facevano la differenza.
Tornò a concentrarsi sul volo, le luci della piccola pista d'atterraggio, ricavata sul tetto della casa luccicavano nell'oscurità.
Scese dal veivolo rammaricandosi di non poter andare diretta in camera,entrò nell'edificio che conteneva i laboratori, portando con sè il cd con i dati del suo ultimo studio, aprì la cassaforte  e inserì la custodia rigida sullo scaffale più alto, la richiuse, solo allora notò  una vecchia busta pesante, ingiallita dal tempo,caduta a terra .
La raccolse, mossa dalla curiosità che da sempre la caratterizzava, e in un flash tutto le tornò alla mente.

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C-18 la fredda ed algida androide era stata da lei circa  quindici anni prima , era piombata senza preavviso nell'hangar, dove una Bulma giovane, sporca e accaldata tentava la messa a punto dell'ultimo prototipo.
l'aveva fissata con i suoi freddi occhi di ghiaccio, facendo serpeggiare in lei un brivido.
Le parole erano giunte nette e chiare come un pugno allo stomaco.
"Aspetto un bambino,voglio che tu controlli il mio corpo per assicurarti sia tutto a posto"
L'unica scienziata sulla terra ad avere sempre l'ultima parola, era rimasta in silenzio, un solo rumore a riempire l'hangar  quello metallico della sua chiave inglese caduta a terra.
Il suo primo pensiero razionale era stato "Un androide non può avere bambini", ma si era guardata bene dall'esprimerlo ad alta voce.
Dovrò sottoporti ad un intero sceening di esami completi, tu sei diversa da c-16,non sei completamente sintetica sei stata creata su una matrice biologica.
C-18 sorrise . "Puoi scaricare tutti i dati relativi alla  progettazione del mio corpo direttamente da qui" Indicò la fronte con un dito.
La curiosità scientifica prese rapidamente il predominio sullo smarrimento.
"Bene allora, è meglio iniziare subito". Indicò all'andoide un'altra ala dei suoi laboratori fornita di tutti i computer e gli strumenti necessari.
Scaricò i dati dalla memoria di 18 attraverso una connessione ad infrarossi, come porta d'accesso usò uno dei freddi occhi azzurri.
insieme ai dati sulla sua struttura esaminò anche tutti i report relativi al programma d'autodiagnostica di cui l'androide era fornita.
In meno di dieci minuti ebbe tutte le risposte che la giovane bionda desiderava, oltre a qualche altro milione di interessantissimi dati da analizzare con tutta calma.
Il tutto sotto il più freddo degli sguardi.

"Hai ragione, aspetti un figlio, si tratta di una bambina, è perfettamente formata e sta bene, tutte le anomalie che attualmente registra il tuo programma diagnostico sono dovute alla gravidanza e spariranno dopo il parto. Nutriti con regolarità e la tua bambina continuerà a crescere forte e sana.
Sarebbe meglio se tu venissi da me ogni tre settimane circa, per un controllo, nessuno dei tuoi programmi è impostato per una simile eventualità, l'unico modo di monitorare la piccola è la vecchia cara ecografia"
18 si era alzata lentamente in piedi ma prima di spiccare il volo dalla finestra si era voltata verso di lei dicendo:
" Va bene, grazie"
Quel grazie,aveva colmato la mente di Bulma fino all'incontro successivo.
Gli incontri tra le due donne si erano ripetuti con regolarità crescente fino alla nascita della piccola Marron.
Il travaglio era stato rapido e veloce, la cervice si era dilatata di 10 cm in meno di trenta secondi, senza che 18 mostrasse la minima sofferenza.
Quando tutto si era concluso 18 aveva sfoderato uno dei suoi rari sorrisi:"Ti sono debitrice" le aveva detto "Non dimenticarlo".

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Estrasse lentamente un cd dalla busta, qualsiasi agenzia governativa avrebbe pagato miliardi per averlo, eppure l'aveva conservato gelosamente per tutto quel tempo, senza mai pensare alle implicazioni economiche, del resto l'incontro con due cyborg assassini era stato più che sufficiente a spegnere ogni sua curiosità in proposito.
Chiuse la cassaforte ma non vi ripose il cd, qualcosa la spinse ad inserirlo nella sua borsa, forse era venuto il tempo di riesaminare quei dati.
Varcò finalmente la soglia della propria stanza, senza non poca sorpresa , registrò la presenza di un Vegeta addormentato nel loro letto.Doveva essere veramente stremato per non averla sentita.
Si spogliò lentamente e prima di recarsi in bagno tolse il disco dalla borsa, fissò la propria immagine riflessa sul freddo metallo prima di gettarlo nel cassetto della sua scrivania.
E di fermarsi immobile ad osservare ciò che mai avrebbe voluto vedere.

Per tutto c'era un prezzo, a volte equo altre meno: aveva già cominciato a pagarlo.
La prorompente bellezza Briefs non l'aveva di certo abbandonata, ma il tempo inviso a lei più che ad ogni altra, percorreva immutabile il suo corso.

Erano piccoli cenni certo, quasi impercettibili, se non all'occhio attento di una donna che dell'aspetto aveva fatto il suo maggiore vessillo, sedette lentamente di fronte alla specchiera, incapace d'allontanare gli occhi dal proprio riflesso.
Bulma Briefs non era eterna, sarebbe sfiorita e morta molto prima che il suo principe raggiungesse la piena maturità.
Tutto in lui lo gridava, il fisico ,il volto persino la statura aumentata  con il passare del tempo.
Era stata cieca a non volerlo vedere, o forse l'aveva sempre saputo in un angolo remoto della  mente.
Sospirò lievemente, del resto chi ama sceglie con il cuore e non con il cervello.
E il make - up non avrebbe fatto eternamente miracoli.
Per un momento un altro volto si sovrappose al suo nello specchio.
Quello di 18, non potè impedirsi di sorridere erano accumunate da uno stesso destino: perdita e soffernza.

Bulma sarebbe morta, lasciando coloro che tanto amava: soli.
C-18 sarebbe stata lasciata sola da coloro che tanto amava.

Due destini diversi dunque: ma sostanzialmente identici.

Restò lì, immobile persa nei suoi pensieri, incapace di alzarsi, inconsapevole due occhi scuri la fissassero dal ciglio del letto.

Bulma è tornata, ne hai avverita la presenza molto prima entrasse nella vostra stanza, ed ora è lì a terra in ginocchio davanti alla propria immagine.

Non puoi fare altro che fissarla, consapevole che qualsiasi cosa tu possa dire non le gioverà affatto.
La odi , quando si comporta in questo modo,ti obbliga a ricordare qualcosa che hai nascosto insieme ai ricordi peggiori: Bulma non sarà eterna.

Icyborg, Cell, Majin Bu l'eterna competizione con Kakaroth: è stato sempre troppo egoista  per pensare a lei...Ed ora è tardi, Kakaroth e le sfere hanno segnato la loro epoca, non ci sono più draghi magici ai quali fare appello.

Passò lentamente una mano sulla fredda superficie riflettente, ma l'immagine non cambiò minimamente restando inalterata, non c'era rimedio non sarebbe mai tornata a rivedere il riflesso della givane scatenata, che aveva fatto fuggire un brigante del deserto,per poi  guadagnarsi qualche anno più tardi  la definizione di "bruttina"  da un principe scontroso...
Fece ruotare la specchiera sui perni girevoli volgendole definitivamente le spalle..ignorare non era comunque una soluzione.
Ma al momento non poteva fare altro.
Si infilò dalla sua parte del letto,badando a non svegliare Vegeta.
Voleva restare sola con sè stessa ed i propri pensieri, perchè solo in momenti come questi poteva comprendere appieno il destino che lei stessa si era scelta: avventura , passione come mai ne aveva conosciuta, ma anche perdita e sofferenza.
Sarebbe morta prima o poi, nessuno è eterno e l'avrebbe lasciato solo, un brivido l'attraversò a questo pensiero, che ne sarebbe stato di lui allora?

E' rimasta dall'altro lato del letto, si tiene lontana da te, perchè teme, a ragion veduta tu possa percepire i suoi pensieri. Sai a cosa sta pensando anche senza bisogno di sfiorarla, il legame tra voi è forte almeno quanto quello che hai condiviso con Kakaroth dopo la fusione.
La abbracci, sentendola sussultare per la sorpresa, restate così a lungo, senza altri gesti , senza bisogno di parole.

Bulma non è eterna, ma davanti a voi avete ancora: anni ed innumerevoli avventure, sei sopravvissuto alla dipartita del tuo eterno rivale, ma non sei certo di voler restare solo, quando lei se ne sarà andata.
Senti che nel cerchio protettivo delle tue braccia la tensione l'abbandona.
Pensi al verso di una stupida poesia umana, più ragionevole di mille parole nella tua lingua:

Carpe diem, quam minimum credula postero.
Cogli l'attimo, non pensare a domani.

E' ciò che hai l'intenzione di fare.
Le posi le labbra nell' incavo del collo, la tieni stretta finchè il torpore del sonno non vince entrambi, mentre fuori, la luce dell'alba colora di rosa le vostre finestre.
  
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