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Autore: Darcy_Nelson    22/08/2019    1 recensioni
Una ragazza sopraffatta da emozioni negative verrà akumizzata da Papillon, ma non sarà come una qualsiasi vittima di Papillon...
(Wattpad 26/11/2017)
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi sentivo stanca, arrabbiata, delusa e svuotata. 
Stanca perché dopo tutti gli sforzi e l’impegno che mettevo, notavo che le cose non cambiavano, anzi,  molte volte peggioravano. 
Arrabbiata, si, ma con me stessa perché credo e spero sempre che le cose cambino, che possano migliorare, ma alla fine non faccio altro che illudermi di tutto ciò, e l’unica cosa che mi resta è la delusione. 
Delusione, delusa da me stessa e dagli altri. Sono delusa da me stessa, perché non sono riuscita a raggiungere quelli che erano i miei obiettivi e le mie aspirazioni. Dagli altri, perché mi hanno dato false speranze, mi hanno illusa, e poi vedendo il mio fallimento hanno riso di me, si sono divertiti alle mie spalle sentendosi superiori, vantandosi del loro operato e sbattendomi il loro successo in faccia. 
E svuotata, perché credevo di conoscerti, credevo che non mi avresti mai potuto dimenticare, data la nostra amicizia, ma dopo quello sguardo che mi hai rivolto, sembrava che non ti fossi nemmeno accorto della mia esistenza,dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, mi sono sentita come se tu mi avessi svuotata da qualsiasi emozione, mi sentivo vuota. 
Fu così, a causa di tutto ciò, che mi ritrovai akumizzata da Papillon. A divertirmi nel vedere fallire tutti quelli che ce l’avevano fatta, perdere tutti quelli che vincevano, diventare peggiore chi era migliore. Vedendo tutto ciò che avevo fatto utilizzando i poteri concessi da Papillon, mi sento meglio, soddisfatta, come se avessi sistemato le cose, come se avessi dato ad ognuno ciò che meritava. Però, in tutto ciò, non avevo ancora incontrato lui. Mi misi a cercarlo, dovevo fargli provare quello che avevo provato a causa sua, doveva capire quello che si prova, e soprattutto meritava una lezione. Ma ad interrompere la mia ricerca vennero Ladybug e Chat Noir, appena li vidi sentì la voce di Papillon dirmi:"Avanti, Les Défavorisés, prendi i loro miraculous!”Io non dissi niente, semplicemente ho usato il mio potere su dei passanti, facendo in modo che attaccassero i due supereroi, grazie a questo diversivo potei continuare la mia ricerca. Quando finalmente lo trovai, sentii un’improvvisa forte fitta alla testa, mi sentii come mi stesse scoppiando, d’un tratto mi sentii legata, aprii gli occhi, che avevo chiuso per il dolore, e vidi che Ladybug mi aveva legata e bloccata con il suo yo-yo. Poi sentii la voce di Papillon, che mi diceva di combattere e di prendere i miraculous, ma questa volta decisi di parlare:"Non mi interessa prendere i miraculous, Papillon, voglio solo far si che lui sappia sulla propria pelle tutto quello che provo.” Papillon a quel punto disse:"Se non combatterai e non prenderai i miraculous di Ladybug e Chat Noir, ti toglierò i poteri!” Gli ripetei quello che avevo detto prima con più convinzione, ma a quel punto l’ultima cosa sentì fu:"Non mi lasci altra scelta!” Dopodiché sentii solo un’insopportabile e lancinante dolore in tutto il corpo, incominciai a credere che fosse giunta la mia ora, poi senza che me ne rendessi conto persi i sensi. 
Dopo non so quanto tempo, iniziai ad riacquisire i sensi, e la prima cosa che sentii furono due braccia che mi sorreggevano, pian piano iniziai ad aprire gli occhi, e vidi una cosa che non mi sarei mai aspettata. Chat Noir che correva e saltava per i tetti della città tenendomi in braccio, poi d’un tratto si accorse che avevo ripreso conoscenza e lo stavo fissando, e mi disse:"Ben svegliata combina guai!” Rimasi sorpresa, non per ciò che aveva detto, ma il fatto che l’avesse detto con un sorriso e un tono allegro e scherzoso, nonostante tutto quello che avevo fatto. Gli chiesi, con un tono preoccupato:"Dove mi stai portando? E cosa è successo mente ero svenuta?” Lui con lo stesso sorriso e tono di prima mi rispose:"In teoria ti stavo portando sulla torre Eiffel, per poi aspettare che ti svegliassi e portarti a casa, ma a quanto pare ti sei svegliata prima, quindi, potresti dirmi il tuo indirizzo?” Ero un po’ scettica sul fidarmi di lui, ma alla fine decisi di dirglielo, e subito cambiò direzione. Dopo qualche minuto mi resi conto che non aveva risposto all’altra mia domanda, così con tono un po’ più tranquillo gli ridomandai:"Cosa è successo mentre ero svenuta?” Mi rispose, ma stavolta con un tono più serio rispetto a prima:"Dopo che sei svenuta, sei ritornata normale e l’akuma è uscita dal tuo ciondolo senza che nessuno lo rompesse, io e Ladybug eravamo un po’ sorpresi per quello che era successo, era la prima volta, ma l’akuma non era ancora stata purificata, così Ladybug la purificò e tutto tornò come prima, però tu non ti eri ancora svegliata e una folla di giornalisti e la polizia ci stava per circondare, così Ladybug ha creato un diversivo in modo che ti portassi via di lì senza problemi.” Dopo aver sentito ciò tirai un sospiro di sollievo, credevo che dopo aver perso conoscenza avessi fatto ulteriori danni, ma per fortuna non è successo niente di grave. Lo volevo ringraziare sia lui, che Ladybug, per non avermi abbandonata in mezzo alla strada in balia della polizia e dei giornalisti, così con sincera gratitudine dissi:"Grazie, Chat Noir.” Subito dopo si fermo, mi guardai intorno e mi resi conto che eravamo arrivati a casa mia. Notai che la finestra della mia stanza era ancora aperta esattamente come l’avevo lasciata, gli dissi quale era la mia stanza e con un balzo entrò in stanza, scesi dalle sue braccia cadendo subito, lui mi guardò preoccupato ed io ridacchiai imbarazzata per la mia figuraccia, perché ovviamente la  mia sfortuna non mi abbandona mai. D’un tratto sentì il suo bastone squillare, lui rispose in tono scherzoso:"Hey, Insettina,ti mancavo per caso?... Sì, ho appena portato a casa…?” A quel punto mi fissò con sguardo interrogativo, capendo cosa voleva gli risposi direttamente:"Darcy.” A quel punto riprese a parlare al bastone(?), una volta chiusa la chiamata mi guardò e disse:" Bene, il dovere mi chiama, ci vediamo combina guai” Detto ciò, saltò via dalla finestra sparendo tra i tetti della città, mentre io ridacchiavo per il tono scherzoso e il nomignolo che aveva usato, e lo salutavo con la mano. 
Subito dopo, mi venne incontro un piccolo kwami con l’aspetto di un gatto, nero e con gli occhi di un verde scuro, mi guardò male, e con un tono abbastanza arrabbiato mi disse:"Si può sapere che ti è saltato in mente?! Ti sei fatta akumizzare da Papillon razza di incosciente!” Lo ignorai e con tono tranquillo gli risposi:"Tranquillo Conny, alla fine si è risolto tutto come vedi, quindi non preoccuparti.” A quel punto si sedette sulla scrivania, mentre io mi coricai sul letto, e con tono esasperato mi disse:"Sei senza speranza!”  
   
 
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