Space
between our hands
[The silence
isn't so bad
'Til I
look at my hands and feel sad
'Cause the spaces
between my fingers
Are right
where yours fit perfectly]
Owl City – Vanilla
Twilight
Clarke
corre fuori dal Palazzo, aguzzando lo sguardo per individuare la sua figura e
affrettando sempre di più il passo per raggiungerlo prima possibile.
La
prima reazione, nel veder tornare Echo, Gabriel e una ragazza sconosciuta in
braccio a lui, era stata di panico nel notare l’assenza di Bellamy e di
Octavia; la seconda reazione, dopo il racconto di Echo sulla scomparsa di
Octavia e l’apparizione misteriosa di quella giovane, era stata di ansia e
dispiacere; la terza reazione, al sentire che Bellamy era rimasto fuori per
trattenersi da solo, era stata quella di scattare in avanti, per cercarlo ed
offrirgli la sua spalla.
Lo
trova seduto su un tronco davanti al laghetto, proprio lo stesso in cui si era
appoggiato la sera che aveva creduto di aver perso Clarke e di non essere
riuscito a proteggerla. I sentimenti che lo animano sono simili, con le mani
ancora macchiate del sangue di Octavia e con la sempre più ferrea convinzione,
anche in quell’occasione, di non essere riuscito a fare nulla di utile.
«Bellamy.»
Al
sentire la voce di Clarke e vedendola correre verso di lui, Bellamy si alza e
accoglie l’abbraccio di lei, che lo stringe forte, cercando di comunicargli
quanto più possibile quanto gli sia vicina.
Lascia
che sia lui a sciogliere l’abbraccio, per poi prendergli le mani e avvicinarle
al lago per lavare via il sangue, ormai secco, sopra di esse.
Bellamy
si lascia guidare, senza dire una parola, con lo sguardo addolorato e ben poche
speranze ad animarlo.
«L’ho
persa.» dice, ancora incredulo. «Era lì davanti a me e il secondo dopo è
svanita, attirata da non so cosa e non so in che modo.»
«La
ritroveremo.» risponde Clarke con fermezza. «Quando quella ragazza si sveglierà
le parleremo e con l’aiuto di Gabriel ne verremo a capo.»
Bellamy
le rivolge uno sguardo quasi supplice, cercando di credere a quelle parole con
tutto sé stesso.
«L’avevo
appena ritrovata.»
«E
la riabbraccerai di nuovo, ne sono sicura. Octavia è forte, è la persona più
forte che conosca. Non possiamo averla persa così.»
Nel
sentire quelle parole, Bellamy sembra ritrovare la speranza ed annuisce,
abbracciandola nuovamente e lasciando che sia lei a sfogarsi, stavolta.
«Mi
dispiace.» le sussurra, perché sa benissimo che Clarke sta pensando a sua
madre. Perché se le possibilità di Octavia sono poche, quelle di riabbracciare
Abby sono inesistenti e il dolore di Clarke è ancora così vivido da essere
quasi tangibile.
Rimangono
così, stretti l’uno nell’altro, in cerca di un conforto che sanno darsi solo
loro e Bellamy evita di chiedersi perché non ha voluto l’appoggio di Echo, ma
ha desiderato soltanto la presenza di Clarke.
Si
siede nuovamente sul tronco e la guarda prendere posto vicino a lui, conscio
che se avesse perso anche lei non avrebbe saputo come andare avanti.
«Ho
avuto così tanta paura di perderti, in questi giorni.» ammette sospirando,
«Prima quando Josephine aveva preso possesso del tuo corpo e, poi, quando stavi
per non svegliarti più…»
«È
solo grazie a te se sono ancora viva.»
«Sono
così stanco, Clarke.» confessa, mettendosi le mani fra i capelli. «Quando ho
creduto che fossi morta, sei anni fa, speravo che sarei stato in grado di
riprendermi e che avrei custodito il tuo ricordo con cura, come ho fatto con
molti nostri amici.»
«Bellamy…»
«Ma gli
anni passavano» la interrompe lui. «e il dolore non accennava a diminuire. Ho
sognato così tante volte di tornare indietro a salvarti… mi sentivo così in
colpa per averti lasciato sulla Terra. E quando ti ho ritrovata, ho giurato che
non avrei più permesso che ti accadesse qualcosa. E invece… e ora anche
Octavia…»
«Bellamy.»
lo ferma lei, con energia. «Sono ancora qui. È solo per merito tuo se respiro e
il mio cuore batte ancora.»
«Non
posso perderti ancora, Clarke. Non credo che riuscirei ad andare avanti,
specialmente adesso.»
«Riusciremo
a vincere, Bellamy. Siamo state delle persone migliori, per Monty, e dobbiamo
continuare così, come mi hai detto tu. Dobbiamo avere fede. Salveremo tua
sorella e riusciremo a costruirci un futuro qui a Sanctum.
Insieme, ci riusciremo.»
Bellamy
annuisce, alla luce dei due Soli che li illuminano e, timidamente, appoggia la
sua mano su quella di Clarke che, con calma, la apre per incastrare le loro
dita.
Non
sono mai servite troppe parole tra di loro, capaci di comprendersi anche solo
con uno sguardo e gli unici in grado di darsi quel perdono che agognano
continuamente.
«Dovremmo
rientrare, magari quella ragazza si è svegliata.» dice Clarke, accennando un
movimento dal tronco.
«Aspetta.»
la ferma delicatamente Bellamy, tirandola dalla mano. «Restiamo qui ancora
cinque minuti.» le chiede, guardandola con uno sguardo quasi supplichevole e
velato di paura.
Restiamo
ancora così prima che inizi di nuovo una corsa contro la morte.
Restiamo
ancora così prima che debba affrontare di nuovo qualche decisione impossibile.
Restiamo
ancora così prima che succeda di nuovo qualcosa che mi porti quasi a perderti.
I
pensieri silenziosi di Bellamy vengono chiaramente percepiti da Clarke che si
risiede al suo fianco, avvicinandosi a lui e appoggiando la testa sulla sua
spalla.
Uno
dei due soli tramonta davanti a loro, colorando il cielo di sfumature per loro
ancora bizzarre, e la quiete che accompagna la notte inizia a diffondersi nel
villaggio, mentre la stretta tra Bellamy e Clarke non accenna a sciogliersi e
il loro legame si fa sempre più profondo.
Fine.
Buonasera!
Questa fic nasce per evidenziare un possibile e breve
momento tra Bellamy e Clarke, subito dopo la fine dell’episodio 6x13.
Adoro
il rapporto tra Bellamy e Clarke e odio il fatto che Rothenberg
si ostini a dire che siamo noi a capire male, che il loro rapporto è platonico,
che sono solo due amici con un forte legame perché non è così, perché non si
può dire che Bellamy è il cuore di Clarke e Clarke è la testa di Bellamy e poi
dire che è una cosa normale tra amici. Anzi, è un legame così forte e potente
che va anche oltre l’amore, ma che non può essere ridotto a meno. Trovo ormai
molto forzato il legame tra Bellamy ed Echo (nonostante il personaggio di Echo
mi piaccia molto) perché è evidente che non sia minimamente paragonabile al
legame che condivide con Clarke e la serie si muove proprio in questa
direzione, evidenziando i loro di momenti, i loro di abbracci e il loro di
legame (quindi, non siamo noi ad interpretare male).
Comunque
sia, queste rimangono solo mie opinioni, spero che la storia vi sia piaciuta e vi
abbia regalato qualche emozione. Spero che mi lascerete una piccola recensione
e vi ringrazio tanto!
EclipseOfHeart