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Autore: Yurha    23/08/2019    0 recensioni
Due persone. Due grandi amici. Due avvocati che lavorano in due città molto distanti tra loro, dove un solo telefono può farli sentire di nuovo vicini, come se fossero di nuovo l'uno difronte all'altra.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mike Cutter
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4

Nei giorni a seguire, Connie chiamò Mike sia sul cellulare, che sul telefono fisso del nuovo ufficio, ma ogni volta risultavano entrambi staccati, occupati o venivano dirottati alla segreteria dell’Ufficio Legale dell’unità ‘Vittime Speciali’.

Connie chiamò per l’ennesima volta il numero del telefono fisso dell’ufficio di Mike ed anche questa volta venne deviato.
«Ufficio Legale della sezione ‘Vittime Speciali’, come posso aiutarla?» chiese una voce femminile, molto gentile.
«Si, salve. Sono l’Assistente Procuratore Esecutivo Rubirosa. Vorrei parlare con il Procuratore Capo protempore Michael Cutter. Sono giorni che provo a contattarlo, ma non riesco a raggiungerlo. Oggi è disponibile?» rispose formale, ma anche lei molto gentilmente.
«Prego, attenda un momento, Assistente Rubirosa, controllo subito.» disse la donna mettendola in attesa.
Connie si appoggiò indietro sulla sua poltrona e sbuffò guardando in alto. “Dai Mike.. Ti prego, rispondi.” pensò.
«Signorina Rubirosa, è ancora in linea?»
«Si, eccomi.» rispose prontamente, mettendosi di nuovo dritta sulla poltrona.
«Mi dispiace, ma il Sostituto Procuratore Esecutivo Cabot mi ha riferito che il signor Cutter è appena uscito per andare a casa.»
«Oh.. Di già?» chiese sorpresa di questo fatto.
«Vuole lasciare un messaggio per quando arriverà domattina?» chiese la segretaria, sempre in tono molto gentile.
«No, non è necessario, grazie. Buona serata.» rispose guardando il suo orologio al polso e facendo un veloce calcolo del fuso orario.
«Grazie, altrettanto a lei.»
Non appena attaccò la chiamata, il primo pensiero fu di preoccupazione.
Sospirò, chiudendo per una secondo gli occhi. “Mike.. Perché diavolo non rispondi alle chiamate? Ce l’hai con me?”
Prese di nuovo in mano la cornetta del telefono fisso e digitò il numero di cellulare di Mike.
Dopo qualche secondo di squilli, rispose la sua voce incisa sulla segreteria telefonica.
*«Segreteria telefonica di Michael Cutter. Per favore, lasciate un messaggio, nome e numero di telefono e sarete ricontattati entro ventiquattr’ore. Grazie.»* disse la sua voce registrata, seguita da un segnale acustico.
Sospirò. «Hey ciao, sono sempre Connie. Non ti sento da qualche giorno, va tutto bene? Volevo solo parlare un pò con te, chiederti come va il tuo nuovo incarico, sapere come stai, cose così. Ti prego, chiamami appena puoi, mi manca sentire la tua voce allegra, quella che riesce a tirarmi sempre su di morale.» disse, poi sospirò di nuovo, chiudendo gli occhi. «Il mio nome lo sai ed il mio numero lo hai. Bhè.. Buonanotte.» concluse attaccando per la seconda volta la cornetta.
Ma altri giorni passarono senza sue notizie ed in tutto quel tempo, Connie provò continuamente a cercare di contattarlo.
*«Segreteria telefonica di Michael Cutter. Per favore, lasciate un messaggio, nome e numero di telefono e sarete ricontattati entro ventiquattr’ore. Grazie.»* disse per l’ennesima volta la voce registrata, seguita poi dall’ennesimo segnale acustico.
Connie era sdraiata sul suo letto ancora vestita col suo tailleur beige, con un braccio appoggiato sugli occhi e le scarpe col tacco lanciate via appena messo piede nel suo appartamento.
Era davvero stravolta da tutto il lavoro di quel giorno.
«Ciao Mike, sono io.. Di nuovo. Immagino che tu sia fin troppo occupato se non richiami, ma vorrei davvero tanto sentire la tua voce, perché sto iniziando a deprimermi parecchio e il mio cervello sta iniziando a pensare che ti sia accaduto qualcosa.» sospirò. «Sai, effettivamente in queste settimane, a me è accaduto qualcosa. Mia madre non sta molto bene, ma lei dice che non è nulla, che è solo un pò di febbre e di non preoccuparmi, ma.. Non so, ho una strana e brutta sensazione. In questi giorni la porterò dal dottore. Comunque qui, l’unica persona che ride alle mie battute è il Detective Ricardo Morales. Quando un giorno verrai a trovarmi, te lo farò conoscere. È un uomo davvero molto simpatico e molto buono, infatti non ha il cuore di dirmi che le mie battute sono pietose.. Bhè, in ogni caso, ti supplico, chiamami. Mi manchi davvero tanto.» concluse, lasciando poi cadere il cellulare di fianco a sé e sospirando di nuovo, sconsolata.

*«..E sarete ricontattati entro ventiquattr’ore. Grazie.»* *Beep!*
Connie era seduta alla sua scrivania con la fronte appoggiata nella sua mano, con gli occhi chiusi.
«Mike, tu ce l’hai con me per il fatto che sto frequentando un uomo, okay, questo l’ho capito. Mi merito la tua indifferenza, in fondo ti ho confessato una cosa che magari non ti saresti aspettato così, su due piedi ed appena ho concluso quella frase, ho sentito all’istante che qualcosa in te era cambiato, ma se continui a fare così, fai sentire me una zombie-stalker con i sensi di colpa, però, che a confronto, il tuo eroe mitologico, non è nulla..» disse con tono deciso, che si ammorbidì quando ricordò la storia della déa e dell’eroe, poi sospirò. «Mi manchi tanto Michael Cutter. Spero che mi richiamerai presto.. Ciao.» disse in fine, addolcendo ancora di più il tono e chiudendo la chiamata dal suo cellulare.

Tutto quello andò avanti per settimane ed in tutto quel tempo, Connie si sentì frustrata, in colpa, furiosa, depressa, apatica.. Insomma, provò tutto un misto di emozioni che la lasciarono confusa, tanto che anche il lavoro iniziò a risentirne in modo negativo.

«Ufficio Legale della sezione ‘Vittime Speciali’, come posso aiutarla?» chiese per l’ennesima volta la segretaria.
«Buongiorno, sono ancora l’Assistente Rubirosa. Lo so, sto continuando a chiamare, ma devo assolutamente rintracciare il Procuratore Capo protempore Michael Cutter, si trova in ufficio oggi?» chiese lei sempre in tono formale, ma leggermente agitato.
«Capisco Assistente Rubirosa. Controllo subito.» disse la segretaria, mettendola per l’ennesima volta in attesa e dopo poco tornò in linea. «Signorina Rubirosa?»
«Si, sono qui.»
«Il signor Cutter è momentaneamente in riunione con i suoi Sostituti, vuole lasciare un messaggio?»
«Si. Potrebbe riferirgli che Connie sta provando a contattarlo da settimane e quella che era una cosa da nulla, ora è diventata una cosa grave e che devo parlargli con una certa urgenza?» chiese facendo un’enorme fatica a mantenere il suo tono professionale e distaccato.
«Va tutto bene, signorina Rubirosa?» chiese gentilmente la segretaria, preoccupata.
«Si, va tutto bene. Devo solo riuscire a parlare il più presto possibile con il signor Cutter.» rispose con voce leggermente tremante, poi sospirò. «Buona giornata.»
«A lei.»

  
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