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Autore: Sir Joseph Conrard    26/08/2019    3 recensioni
A Zootropolis, Judy ha risolto il caso degli Ululatori Notturni e si prende una meritata vacanza, insieme a Nick, per andare a trascorre due settimane all'insegna del divertimento sul Lango Landlake. Ma non può sapere che proprio lì avrà inizio un'avventura straordinaria e ricca di colpi di scena.
Nascerà un'amicizia fuori dal comune, si scopriranno nuovi complotti e ci saranno nuovi nemici da sconfiggere. Tutto questo ambientato nell'universo di Zootropolis con i nostri due eroi prefeiti
A tutti una buona lettura
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 29
Un nuovo giorno (prima parte)
 
 
Fuori dalla proprietà di casa Hopps … pochi minuti alle 8:00 …
 
 
Finalmente era riuscito a tirare fuori quella vecchia carretta arrugginita che il buon vecchio Stu osava chiamare furgone
L’aveva fatto patire e non poco … ma, alla fine … c’è l’aveva fatta
Una vera IMPRESA … che sarebbe stata ricordata nei secoli dei secoli … con tanto di GLORIA E ONORE PER LUI
Ma, come in tutte le battaglie che si rispettino, aveva dovuto pagare un CARO PREZZO per ottenere la vittoria … un costo che adesso, lo stava ancora facendo soffrire e non poco …
Non era tanto il fatto di aver causato qualche altra piccola ammaccatura al mezzo … almeno così credeva, visti gli stridii e i numerosi CRACK e CRIK che aveva sentito mentre lo stava tirando fuori dal suo campo di granoturco … ma lo infastidiva il fatto …
Il fatto CHE AVEVA DOVUTO ROMPERE O ROVINARE ALTRI STELI DI MAIS, BELLI CARICHI DI PANNOCCHIE per liberare quel trabiccolo
 
Non erano bastati quelli che quei ladruncoli da strapazzo avevano investito e abbattuto la sera prima, cercando di darsela a zampe levate da casa Hopps, formando un bel percorso in linea retta perpendicolare, in mezzo al suo campo ?
Demolendo pure la sua staccionata ?
 
No … a quanto pare, il destino aveva deciso che, come ulteriore scherzetto … oltre alla strage compiuta nel suo frutteto … ci sarebbe dovuto andare anche di mezzo il suo adorato mais … coltivato con tanta fatica e sudore … ma, soprattutto AMORE
 
Chi aveva avuto la brillante idea di dare la patente a quelle due faine ?
 
Una cosa era certa: qualcuno avrebbe dovuto pagare tutti i danni … non solo quelli materiali, ma anche quelli emotivi … poco ma sicuro
Perché quelle pannocchie, così come quei suoi adorati e bellissimi frutti … che ora non c’erano più … per lui erano come dei cuccioli
E, vederli ridotti in: poltiglia, purè, marmellata, schiacciati, mangiucchiati, ammaccati … lo faceva soffrire … soffrire interiormente … perché vedeva racchiusi al loro interno, tutto il tempo e l’affetto che gli aveva dedicato
 
Sì … so a cosa state pensando …
Effettivamente potrebbe sembrare un comportamento piuttosto strano … anzi, MOLTO STRANO … sviluppare una sorta di amore morboso, sconfinante nella FOLLIA, nei confronti di qualcosa che è inanimato
Ma, come vostro fedele narratore, vi posso assicurare che quell’animale … che si trovava vicino al margine destro della strada e della recinzione che delimitava la proprietà di casa Hopps, mentre era intento a sganciare il gancio di traino dal muso anteriore del suo fedelissimo e vecchissimo trattore … non era PAZZO
Diciamo solo che, come la maggior parte dei mammiferi che avete avuto il piacere … o no, dipende dai punti di vista … d’incontrare e di conoscere nel corso di questa storia ... era semplicemente UNICO … ma non PAZZO
 
PAZZO O MATTO è definito un mammifero che è affetto da malattie mentali … e quell’animale, non lo era
Questo suo attaccamento esagerato nei confronti di alberi da frutto o di ortaggi, forse … come la maggior parte dei casi … era utilizzato da quest’ultimo per cercare di nascondere o di colmare una ferita emotiva DEVASTANTE ancora aperta nella sua anima e nel suo cuore
D’altronde, chi di noi, dopo aver passato una bruttissima esperienza o affrontato una prova MOLTO DIFFICILE nel corso della propria vita, non sviluppa un certo tipo di comportamento o atteggiamento ?
Una sorta di … ARMATURA, con la quale non vuole più ferirsi o soffrire come prima ?
 
È INSITO NELLA VITA E IN OGNUNO DI NOI
 
Allora, si ritorna inevitabilmente, al concetto che vi ho detto poc’anzi … NON SIAMO PAZZI … OGNUNO DI NOI È UNICO
 
E scopriremo più avanti che cosa rendeva UNICO quest’animale … non vi preoccupate … se mi ricordo di raccontarvelo …
Ma ora, ritorniamo alla nostra storia …
 
Beh … almeno il grosso del lavoro l’aveva fatto
Ed era sicuro che Bonnie, per ricompensarlo della sua gentilezza e generosità, gli avrebbe offerto una colazione coi fiocchi e controfiocchi
Anche se non si poteva trattenere troppo …
 
Doveva ancora andare alla fiera del lago Landlake per montare il suo stand e, se si fosse fermato troppo a lungo a casa Hopps, avrebbe finito con l’arrivare in ritardo …
Di conseguenza, visto che la stragrande maggioranza dei suoi compaesani e turisti preferiva parcheggiare molto vicino all’ingresso della discesa che permetteva di raggiungere il lago … perché non volevano camminare troppo, poverini … lui avrebbe dovuto lasciare il suo trattore, con annesso rimorchio, contenente il necessario per montare la sua bancarella, molto ma MOOOOLTO lontano
Di seguito, avrebbe dovuto farsi a piedi l’intera strada provinciale, con il grosso carico in spalla … e soffriva anche di cuore e mal di schiena … fino a che non avrebbe raggiunto l’entrata del lago
Dopodiché, avrebbe dovuto farsi spazio tra la folla di animali, nel tentativo di cercare il posto che gli avevano assegnato … cosa che avrebbe richiesto non poco tempo … da aggiungere a quello che ci avrebbe impiegato per montare lo stand …
Non se la sarebbe più cavata …
Forse era meglio controllare che ore fossero … così … per sicurezza … per definire meglio i piani …
 
Così, il mammifero in questione appoggiò delicatamente a terra il gancio da traino
In seguito, tirò fuori, da una tasca dei suoi pantaloni da lavoro il suo smartphone, lanciando un’occhiata rapida verso l’orario
 
 
7:58
 
 
Bene … era perfettamente in linea con la tabella di marcia
Si sarebbero svegliati a breve …
 
Infatti, l’animale sconosciuto spostò velocemente lo sguardo verso l’abitazione che sorgeva davanti a lui
Sembrava stessero dormendo, a giudicare dalle persiane chiuse e dal silenzio che regnava … silenzio che venne improvvisamente interrotto da uno strano suono
 
 
 
(E il suono in questione è questo qua XD:                                           https://www.youtube.com/watch?v=TAcutt8FOaE)
 
 
 
Oh … eccola lì … puntuale come sempre … la PRIMA SVEGLIA
E, come tutte le volte, dopo la prima … visto che nessuno aveva intenzione o voglia di alzarsi perché non voleva abbandonare il suo mondo dei sogni, utilizzando perciò, la classica scusa nel dire che non l’aveva sentita … di lì a poco, sarebbe arrivata la SECONDA … molto PIÙ CATTIVA E TENACE
La classica sveglia che, se non ti decidi ad alzarti dal letto, continuerà a martellarti finché non ti deciderai a scendere dal materasso
 
Per spiegarvi meglio il concetto …
Avete presente il classico BIP che … una volta che siete saliti in macchina e avete accesso il quadro di controllo … inizia a suonare ?
Ebbene, quel fastidiosissimo effetto acustico ha un semplice compito … anzi, DOVERE … avvertirvi che non avete allacciato le cinture di sicurezza e che … minaccia velata … se vi siete resi conto di questa vostra mancanza e non provvederete subito a porvi rimedio, allacciandovele immediatamente, lui, di conseguenza, inizierà ad aumentare d’insistenza e d’intensità, finché non comincerà a venirvi un forte mal di testa o cominceranno a sanguinarvi le orecchie
 
Ora … c’è da fare una piccola precisazione …
L’allarme per la cintura di sicurezza è stato inventato e creato per SALVARE delle vite … e su questo, siamo tutti d’accordo …
Ma le sveglie … le sveglie …
Nella maggior parte dei casi, la vita te la METTONO IN PERICOLO
 
Chi di noi il Lunedì … anzi, OGNI LUNEDÌ … fa i salti di gioia, sapendo che lo aspetterà una giornata di duro lavoro ?
 
NESSUNO
 
Tutti preferiremmo rimanercene belli comodi e al caldo nei nostri letti … cosa che non sarà possibile … a meno che non siate in ferie o in malattia
 
Perché, vi starete chiedendo …
Il motivo è molto semplice …
Perché ci sarà SEMPRE IL MALVAGIO E MALEDETTO DISPOSITIVO ELETTRONICO … conosciuto comunemente con il nome di SVEGLIA … che avrà, finché avremo vita, l’ingrato e infausto compito di svegliarci dai nostri sogni più cari e piacevoli, per riportarci alla cruda e dura realtà … OGNI – SINGOLO – GIORNO
 
Una cosa abbastanza triste … già …
 
Beh … ora non era il momento di divagare o di pensare alle sveglie … ora era il momento di muoversi
 
Doveva solo sganciare l’altro capo del gancio da traino, posizionato sul muso anteriore del furgoncino degli Hopps … che, dopo averlo tirato fuori dal campo di granoturco … aveva posizionato al margine sinistro della strada … quello che delimitava l’intero suo terreno
 
Fortuna che le chiavi erano ancora inserite e che lo sterzo, insieme alle altri parti meccaniche, non si era danneggiato durante l’impatto …
Non aveva fatto la benché minima fatica a parcheggiarlo al bordo della carreggiata, in senso orizzontale
Almeno quello …
 
Dopodiché, sarebbe andato da Stu a consegnargli le chiavi … oltre che a fare colazione, visto che se l’era meritata … e, una volta finito, avrebbe riagganciato il rimorchio … che aveva posizionato poco più indietro rispetto a dove si trovava il suo trattore, sul lato destro della strada … al veicolo agricolo e poi, per finire in bellezza, sarebbe partito alla volta del lago Landlake per montare il suo stand
 
Bene … le idee c’è le aveva ben chiare in mente … ora doveva solo sbrigarsi
 
Così, mentre i primi raggi di sole cominciavano ad illuminare il paesaggio circostante, il mammifero misterioso rimise il suo cellulare all’interno dei pantaloni; dopodiché, estrasse dal taschino della sua camicia, un paio di piccoli tappi, per poi metterseli dentro le orecchie
 
Una volta terminato il tutto, si diresse verso il furgoncino di Stu per sganciare il gancio da traino, mentre in casa Hopps … di lì a poco, sarebbe partita LA FAMIGERATA SECONDA SVEGLIA
 
 
 
 
Nel frattempo, all’interno di casa Hopps … al piano terra … un minuto allo scoccare della SECONDA SEVEGLIA …
 
 
Oh … finalmente quel fastidiosissimo rumore di tromba, in stile sveglia militare, aveva finito di suonare
Ma a chi gli era venuta in mente la brillante idea di mettere come sveglia mattutina quella roba ?
 
Il destino non era ancora soddisfatto e non si era divertito abbastanza per come gli stava facendo trascorrere quelle MERITATE ferie, che si era guadagnato con tanto sudore ?
A quanto pare no … visto che gliene erano capitate di tutti i colori …
Vogliamo andare con ordine ?
Via … ALL’ANGOLO DELLE DISAVVENTURE DI NICHOLAS PIBERIUS WILDE
 
Prima, colpito da un pallettone di sale vagante partito da un antiquato fucile, appartenente a un vecchio e scorbutico alce, lo stesso mammifero che in seguito, per farlo rinvenire, aveva utilizzato il liquido contenuto in un barattolo di uova in salamoia, la cui conservazione igienica e a norma di legge era piuttosto dubbia
Poi aveva avuto a che fare con un cinghiale fuori di testa che si credeva un capitano pirata che non solo gli aveva mollato un cartone dritto in muso, ma l’aveva fatto anche svenire puntandogli contro una pistola pirata giocattolo che quel maledetto suino era solito utilizzare per spaventare gli agenti immobiliari, intenzionati a comprare quella sua sgangherata palafitta sul lago per costruirci sopra un lussuoso albergo
Dopodiché, aveva dovuto fare i conti con il nonno di carotina … Mr. Dentiera … che, aveva come la netta sensazione, di non piacergli minimamente
Senza dimenticare la piccola Elodie e le sue curiose quanto imbarazzanti domande sul rapporto tra lui e la sua partner e, per finire in bellezza, su tutti questi personaggi, troneggiava la figura di Judy che, da quando erano arrivati a Bunny Burrow, non aveva fatto altro che creargli guai con la sua esuberanza … come se non fosse già difficile sopportarla e tenerla d’occhio a Zootropolis OGNI SINGOLO GIORNO
 
E, come se non bastasse … a rincarare la dose … gli avevano affibbiato, per la notte, il divano letto del soggiorno … se divano letto si poteva chiamare quel trabiccolo sul quale si trovava disteso
Non poteva fare neanche un piccolo movimento, senza che l’intera struttura iniziasse a cigolare e ad emettere rumori fastidiosissimi che gli facevano accapponare tutti i peli della pelliccia
In poche parole … non aveva passato una granché bella nottata di riposo … avrebbe preferito dormire per terra, piuttosto che su quella trappola ambulante
 
E ora, che voleva recuperare quelle piccole ore di sonno che aveva perso … ci si doveva mettere di mezzo pure la sveglia militare !
Ma perché non se n’era rimasto a casa …
 
Mentre Nick era assorto in questi suoi pensieri, steso sul divano letto a pancia in su e con il cuscino poggiato sopra la testa, nel tentativo di ovattare tutti i suoni che lo circondavano e cercando di riprendere sonno, successe qualcosa che gli avrebbe fatto rimpiangere ulteriormente il fatto di non essere rimasto a Zootropolis
 
 
 
(Ecco il qualcosa … mi raccomando, se volete ascoltarlo con le cuffie, e meglio che ve le togliete, prima di diventare completamente sordi XD:                                                                          https://www.youtube.com/watch?v=Zr6PJQ9yXd8)
 
 
 
In seguito a quel suono assordante, Nick cadde letteralmente giù dal divano letto, sbattendo il muso sul pavimento del soggiorno … come se non fosse stata la prima volta
Rimase a terra per qualche secondo, dopodiché, mormorando qualcosa di incomprensibile a bassa voce, si alzò pesantemente da terra, massaggiandosi il naso dolorante, mentre le orecchie continuavano a fischiargli
 
Ma … cosa … PERCHÉ ?
 
Una volta scoperto chi, all’interno della famiglia di carotina, aveva avuto la brillante idea di installare queste due … sveglie … che non lo erano per niente … anzi, un povero animale debole di cuore ci sarebbe rimasto secco e, per fortuna, lui non lo era (ma di questo passo lo sarebbe diventato ben presto) … gli avrebbe fatto un bel discorsetto …
E si sarebbe concentrato e soffermato molto sul fatto che per una volpe, oltre alla coda bella candida e morbida, il muso rientrava negli elementi di vanto per la sua specie …
Non poteva mica rovinarselo a furia di cadere di muso, ogni volta … e tantomeno a ricevere pugni a sorpresa da qualche mammifero strambo … come Sheldon …
 
Voglio dire … non si può …
 
La volpe non riuscì a terminare il pensiero che, all'improvviso, avvertì il pavimento tremare … come se una mandria fuori controllo si stesse avvicinando molto rapidamente verso di lui
Sul muso del canide si dipinse uno sguardo perplesso, mentre le vibrazioni continuavano a farsi sempre più forti
 
Ma cosa …
 
Nick, cominciò a guardarsi intorno con perplessità, per poi muovere qualche piccolo passo verso il corridoio che dava sulla scala che permetteva di raggiungere il primo piano, visto che il rumore sembrava provenire da lì
Una volta raggiunta l’uscita del soggiorno, fece capolino con la testa fuori dalla stanza, rivolgendo lo sguardo verso il piano superiore … scoprendo l’origine di quel tremolio che si era fatto più insistente
 
Improvvisamente, dalla scala, si precipitarono giù all’impazzata e velocemente, l’intera marea di conigli e conigliette, pronti per fare colazione
Peccato fossero talmente concentrati sul cibo e mezzi addormentati che non riuscirono a vedere la volpe …
 
Il canide non fece neanche in tempo a spostarsi o a rientrare dentro il soggiorno per mettersi al sicuro che venne investito in pieno dall’ondata di piccoli leporidi che lo misero letteralmente sotto, camminandogli sopra, addirittura
Una volta passati sopra Nick, i coniglietti e le conigliette, presero posto al lungo tavolo da pranzo che si trovava dentro la stanza, non accorgendosi minimamente di cosa avevano fatto, iniziando a reclamare la colazione
 
Il canide dalla pelliccia fulva, col muso nuovamente appoggiato sul pavimento in legno di casa Hopps, rimase ancora a terra per qualche secondo, per poi espirare profondamente e mugugnare una sola frase
 
“Sì … era meglio se me ne restavo a casa …”
 
 
 
 
Intanto, nel fienile degli Hopps, qualche minuto prima ...
 
 
Un rumore di sirena d'allarme per un imminente bombardamento fece rizzare immediatamente le orecchie di una coniglietta dal pelo marroncino, mentre quest'ultima si trovava accoccolata e coperta da un’enorme zampa di un strano animale MAI VISTO PRIMA ... che sarebbe potuto passare benissimo per un MOSTRO ... solo all'apparenza ... perché il cuore di quell'essere vivente era: buono, puro e innocente ... come quello di un cucciolo, pronto a scoprire un nuovo mondo
E di questo se n'era resa conto la piccola leporide che si trovava, ancora addormenta, con la testolina poggiata, a mo di cuscino, sul suo lungo muso
 
Era stata l'unica mammifera che era riuscita a guardare OLTRE LE APPARENZE e a stringere con quella creatura un'amicizia SENZA PARI ... DI QUELLE CHE NON MUOIONO MAI
 
Il problema era aiutare gli abitanti di Bunny Burrow a guardare oltre quello strato di scaglie verdognole, oltre quel muso tutto irto di denti aguzzi e dall'aspetto minaccioso e oltre a quelle gigantesche zampe munite di artigli molto affilati che quell'essere si ritrovava ... non per scelta sua, s'intende ...
Forse, nel profondo del suo cuore, quell’essere vivente UNICO, si rendeva conto di essere DIVERSO dagli altri ... di avere qualcosa che non andava ... di mettere PAURA
Ma questo, come già ribadito, era solo colpa dell'aspetto esteriore ... dell'apparenza ... che il più delle volte, come recita un vecchio proverbio, INGANNA
Ma vaglielo a far capire agli altri ...
Sarebbe stato molto difficile ... ma non IMPOSSIBILE
 
Le orecchie di Julia scattarono sull'attenti e, dopo qualche secondo, anche la piccola leporide aprì lentamente gli occhi, tutti assonnati, alzandosi lentamente dal suo cuscino improvvisato
Rimase ancora qualche minuto ad ascoltare quell'assordante sirena d'allarme che, nonostante provenisse dall'interno di casa sua ... a giudicare dal rumore ... sembrava essere molto vicino ... addirittura fuori dalla porta del fienile
Le leporide si stropicciò pian piano gli occhi e, dopo aver sbadigliato ... sgranò gli occhi color azzurro ... come se si fosse appena ricordata di una cosa di VITALE IMPORTANZA
 
Quella era la SECONDA SVEGLIA DI CASA !
E LEI ERA ANCORA FUORI !
 
Cosa sarebbe successo se i suoi genitori si fossero resi conto, durante la colazione, che lei non c'era ?
Sarebbe scoppiato un finimondo ...
 
E se poi l'avessero trovata ? In compagnia di CROC, per giunta ?
 
Non c'era un minuto da perdere !
Doveva sbrigarsi e rientrare subito in casa
Ma come avrebbe fatto se la porta d'ingresso era chiusa a chiave ?
Un momento ... la finestra del bagno del primo piano ...
Ma certo ... quella non l'aveva chiusa del tutto ieri sera ...
 
Poteva entrare benissimo da lì, senza il rischio d'incontrare qualcuno, visto che i suoi fratelli e le sue sorelle ... com'erano soliti fare ... si fiondavano direttamente, una volta sentita la seconda sveglia, in cucina, pronti a spazzolarsi tutto quello che la loro mamma gli avrebbe preparato
E poi, una volta finito, avrebbero utilizzato tutti insieme, l'unico bagno presente in casa
Ogni mattina, a casa Hopps, succedeva proprio questo ...
Doveva solo arrivare fin sopra lì ...
 
Una volta terminato questo suo pensiero lo sguardo di Julia scivolò su CROC che, nonostante tutto il baccano che c'era fuori, continuava a dormire come un angioletto
 
Ma certo ... CROC ...
Lui era la soluzione ... doveva solo svegliarlo
 
“CROC ... avanti svegliati ...” cominciò la leporide, sgusciando da sotto la zampa del suo amicone, che aveva utilizzato come lenzuolo per coprirsi, per poi avvicinarsi all'occhio ancora chiuso del rettilone
“CROC ... abbiamo un problema ... un GROSSISSIMO PROBLEMA ... UN'EMERGENZA
AVANTI ... ALZATI !” esclamò la leporide, iniziando a picchiettare la palpebra chiusa del suo amicone, sperando che quest'ultimo si svegliasse ... ma senza successo
“Avanti, dormiglione ... qui va a finire che ci scoprono” continuò la coniglietta, cercando di smuovere l'enorme testa di CROC ... niente da fare ... doveva inventarsi qualcosa ... ma cosa ?
 
Mentre era assorta in questo contorto dilemma, Julia scese dalla zampa del suo amicone, poggiando gli arti inferiori sul pavimento del fienile, posizionandosi proprio dietro al muso di CROC
 
Già ... date le sue dimensioni molto ridotte ... che cosa poteva fare o utilizzare per svegliare il bello addormentato ?
La risposta sarebbe arrivata di lì a poco in una maniera alquanto ... inaspettata
 
Perché ... vi starete chiedendo
Beh ... fra poco lo scoprirete
 
Nel frattempo che Julia era assorta nei suoi pensieri, al rettilone gli venne in mente la brillante idea di sbadigliare, allungando la testa leggermente in avanti ... peccato che, nel gesto di aprire completamente le fauci, non si rese conto della presenza della sua amichetta, che si trovava proprio di fronte a lui
L'ultima cosa che la leporide riuscì a vedere, voltandosi lentamente dietro di sé ... in stile film horror, quando la povera vittima si rende conto di avere l'assassino proprio dietro le sue spalle ... fu l'enorme bocca del suo amicone che stava per inghiottirla ... dopodiché, buio assoluto
 
 
 
Momento di suspance per far restare sulle spine il lettore ... lo so, sono crudele …
 
 
 
Passò qualche minuto di silenzio e poi, ironia della sorte o scherzo del destino, CROC aprì lentamente gli occhi ... svegliato da una strana sensazione che si sentiva in bocca
Ancora mezzo addormentato, la creatura buttò un occhio alla sua sinistra, dove, la sera scorsa, aveva visto la sua piccola amica addormentarsi sul suo muso ... che ora non c'era più
Il rettile sgranò l'occhio giallo ambra; dopodiché, in fretta e furia, alzò la zampa che aveva utilizzato per coprire Julia per controllare che non l'avesse schiacciata mentre dormiva ... fortunatamente non fu così
 
E allora, dove caspita si era andata a cacciare ?
Che si fosse alzata prima di lui, senza svegliarlo o dirgli nulla ?
E che cos'era quel rumore assordante di sirena d'allarme spiegata alla massima potenza che gli stava trapanando i timpani ?
 
 
“CROC !”
 
 
E quello cos'era ?
 
 
“CROOOOC !!!!!”
 
 
Sembrava che qualcuno lo stesse chiamando ... e quella voce gli sembrava più che familiare
 
 
“CROOOOOOOOOOOC !!!!!!!!!!!”
 
 
Sembrava Julia ... ma ... la sua voce sembrava ovattata ... come se l'avessero rilegata dentro a un baule e ...
 
Oh ... di nuovo quella strana sensazione in bocca ... come se qualcosa di VIVO si stesse muovendo all'interno della sua cavità orale ... una cosa molto strana ... a meno che ...
Se Julia non era uscita dal fienile ... e ora che annusava bene l'aria, l'odore della sua amichetta era ancora all'interno del magazzino ... sentiva la sua voce soffocata, come se l’avessero chiusa dentro a qualcosa, e aveva quella bislacca percezione di un qualche cosa che si muoveva in bocca ...
 
Il rettilone spalancò gli occhi, mentre quell'ipotesi si faceva strada nella sua mente
 
Oh no ... no ... no no no no no
E come ci era finita lì dentro ?
 
 
“CROC ... FAMMI USCIRE DA QUI !”
 
 
L'ennesimo urlo terrorizzato da parte della coniglietta, costrinse la creatura a sputare con forza quel qualcosa ... o per meglio dire ... qualcuno che, non si sa per quali arcani misteri, si era ritrovato all'interno della sua bocca
La leporide schizzò fuori dalla cavità orale di CROC, come un proiettile sparato ad alta velocità da un mitragliatore
La piccola Hopps, fortunatamente per lei, atterrò su una considerevole quantità di paglia, la stessa che la coniglietta aveva utilizzato la sera prima per costruire l'enorme giaciglio sul quale si era addormentata la creatura che aveva cercato di mangiarla ... inconsapevolmente ... vogliamo essere precisi e onesti
 
Peccato che ne uscì completamente ricoperta di bava molto appiccicosa ... una cosa veramente disgustosa ... ma non finì lì ...
Per concludere il tutto in bellezza, la saliva estremamente collosa catturò, per tutta la durata dell'atterraggio da parte della leporide, numerosi fili di paglia, che finirono con l'attaccarsi e l'accumularsi su tutta la superficie del corpo di Julia fino a formare un nuovo strato di pelliccia per la coniglietta che, dopo un paio di capitomboli e ruzzoloni, si fermò con la pancia rivolta verso il soffitto del fienile
 
All'interno del magazzino calò un minuti di silenzio, mentre fuori continuava a rimbombare la sirena d'allarme
 
CROC, con il terrore dipinto sul muso, provò a proferire una sola parola
“JULIA ?” chiese timidamente il rettile, sperando di ricevere una risposta da parte della diretta interessata ... che non arrivò
 
Oh cielo ... che cosa aveva combinato ?
Aveva appena ...
 
La paura di aver fatto del male all'unico mammifero che si era avvicinato a lui, che aveva finito con il volergli VERAMENTE bene e che avrebbe fatto di tutto per proteggerlo, scomparve dal volto della creatura quando, davanti a lei ... qualche metro più in là ... si alzò qualcosa dal pavimento di fieno ... a guardarla bene, sembrava una specie di protuberanza che, partendo dal terreno, si sviluppava verso l'alto
 
CROC piegò leggermente la testa verso destra, come incuriosito da quello strano oggetto che improvvisamente, cominciò a divincolarsi a destra e a sinistra, iniziando a far cadere una grande quantità di paglia … finché non comparve e venne alla luce un musetto piuttosto imbronciato di una coniglietta dal pelo marroncino, contornato da una cornice di foraggio, mentre quest'ultima stava osservando, con un'espressione arrabbiata, il rettilone davanti a lei che, non riuscendo a trovare le parole per spiegare quello che era appena successo, si limitò a sorridere imbarazzato
 
Julia rimase a fissarlo imperterrita e impassibile ancora per qualche secondo; dopodiché sorrise di gusto, per poi scoppiare a ridere a crepa pelliccia
 
Va bene che si era presa un bello spavento e aveva rischiato la vita ... ma come faceva ad arrabbiarsi con un animale come CROC ?
Così: grosso, terrificante e spaventoso fuori ... ma allo stesso tempo, ingenuo e innocente come un cucciolo dentro
Non le avrebbe MAI fatto del male ... nemmeno tra un milione di anni ... e poi, a voler essere sinceri e onesti, la colpa era stata anche sua ... senza dimenticare il tempismo del suo amicone nello spalancare le fauci ... 50 e 50
 
La coniglietta, una volta finito di ridere, si alzò lentamente da terra, continuando a togliersi lo strato di paglia e bava appiccicato sul resto del suo piccolo corpicino
“Che schifo !
Preferivo quando era solo saliva e basta” commentò la leporide, seguitando a ripulirsi
“JULIA ... TU ... STARE ... BENE ?” chiese sinceramente preoccupato il rettilone, avvicinandosi sulle quattro zampe, vicino alla coniglietta
“Beh ... stare bene è un parolone
È stata un'esperienza piuttosto terrificante sai ...
Credo di aver perso dieci anni della mia vita ... se non di più” continuò la piccola Hopps, mente si toglieva un grosso cumulo di bava e foraggio da dentro l'orecchio destro
“CROC ... CHIEDE SCUSA ... JULIA ESSERE ARRABBIATA ... CON CROC ?” domandò la creatura, raggiungendo la sua amichetta e fermandosi a pochi centimetri da lei
“No, CROC ... non sono arrabbiata con te ... tranquillo
Diciamo che è stata anche colpa mia ...
La prossima volta ci penserò 2 volte prima di rimettermi davanti al tuo muso ... specialmente quando ... DORMI !” esclamò Julia, mentre diceva l'ultima parola, sorridendo e lanciando verso il suo amicone la considerevole palla di bava e fieno che si era tolta dal padiglione auricolare destro, colpendolo all'altezza dell'occhio sinistro ... per poi scoppiare a ridere a crepa pelliccia nel vedere lo sguardo di disgusto che si era dipinto sul muso del suo amicone
 
“Ecco ... considerala come una sorta di piccola vendetta per quello che mi hai fatto passare
E meno male che non hai il vizio di masticare nel sonno ... altrimenti, non sarei nemmeno qui” continuò Julia, mentre un brivido le percorreva tutta la spina dorsale, nel pensare a quell'ipotesi che aveva appena detto
“Comunque ... sarà meglio darsi ...” continuò la leporide, dopo essersi ricomposta, lanciando un'occhiata verso il suo amico che, nel frattempo, aveva tirato fuori la lingua dalla bocca, per poi passarsela vicino al punto dove si trovava il proiettile di fieno e bava, leccandolo via con un colpo di lingua secco, rimettendo, una volta finito, il tutto dentro alla cavità orale
 
“CROC ... MA CHE SCHIFO !” esclamò disgustata Julia mentre il rettilone, dopo aver assaporato quella piccola polpetta, la ingoiò in un batter d'occhio
“UHM ... BUONA POLPETTA ... SA ANCHE ... UN PO' DI ... JULIA … JULIA ... VOLERE CHE CROC ... LE PASSA LINGUA ADDOSSO ... PER TOGLIERE ... DOLCE SPUNTINO ?
A CROC ... PIACE … VOLERNE ANCORA ...” affermò il rettile, tirando fuori nuovamente l'organo del gusto, pronto a leccarsi per bene la sua amichetta che, avendo capito la situazione, iniziò pian piano ad indietreggiare
“Beh ... a dire il vero ...” tentò di dire Julia, cercando una scusa o una motivazione valida/fasulla che la tirasse fuori dalla situazione di pericolo in cui si era appena cacciata
 
Le serviva soltanto uno spunto ...
 
“COSA ESSERE ... RUMORE DI SIRENA ... A CROC ... STA VENENDO ... MAL DI TESTA” disse il rettile, mettendosi una zampa sulla tempia destra, rimettendo la lingua al suo posto
 
Perfetto ... eccolo qua il segnale
Sia ringraziato il cielo ...
 
“Questa che stai sentendo, non è altro che la seconda sveglia che siamo soliti utilizzare a casa Hopps, ogni mattina” ribatté la coniglietta, indicando la porta scorrevole del fienile, chiusa dietro di sé
“COSA ESSERE ... SVEGLIA ?” domandò la creatura incuriosita
“È ... una cosa ... che ha il compito di svegliare ... i mammiferi ... a volte, anche in modo molto brusco, come sta succedendo ora” disse la leporide, gesticolando con le zampe
“PERCHÉ ... MAMMIFERI ... DOVERE SVEGLIARSI COSÌ ?
NO ... POTERE ... SVEGLIARSI DA SOLI ?
COSÌ ... ESSERE BRUTTO” ribatté CROC, annuendo lentamente
“A chi lo dici ...
Sai che felicità e gioia nel sentire, OGNI MATTINA, questo allarme assordante che fa tremare tutti i vetri di casa ?” affermò Julia, alzando gli occhi al cielo
“SVEGLIA ... NO ESSERE BUONA ... ESSERE MOLTO PERICOLOSA
JULIA VOLERE CHE CROC ... SISTEMI TUTTO ?” domandò innocentemente il rettilone, facendo scappare una risatina divertita alla coniglietta … che svanì subito dopo quando, fuori dal fienile, non di sentì più nulla
“OH ... A QUANTO PARE ... QUALCUNO ... AVERE GIÀ FATTO ... PRIMA DI CROC
NO ... ESSERE GIUSTO” affermò sconsolata la creatura
 
Accidenti ...
A quanto pare ... qualcuno ... aveva già freddato la SVEGLIA, rubandogli tutto il divertimento
Che ingiustizia ...
 
“CROC ... DOBBIAMO MUOVERCI ... E ALLA SVELTA ANCHE !” esclamò improvvisamente Julia, dirigendosi molto velocemente verso l'uscita del fienile
“PERCHÉ ?
JULIA ... SAPERE CHI ... HA ... FATTO DEL MALE ... A SVEGLIA ?” domandò CROC, non capendo il motivo di tanta agitazione della sua amichetta
“Sì ... è stato mio papà
Dobbiamo muoverci” ribatté la leporide, raggiungendo la maniglia della porta scorrevole e iniziando a tirare
“PAPÀ DI JULIA ... AVERE FATTO BENE ...
COSÍ … TORNARE TUTTI A DORMIRE” disse il rettilone, sorridendo innocentemente
“No, CROC ... tu non hai capito la gravità della situazione
Mio padre ha appena staccato la sveglia, il che significa che è sveglio ... come mia madre e i miei fratelli e sorelle
Ora stanno andando a fare colazione e, se non rientro subito a casa e non mi vedono seduta a tavola insieme a loro, finiranno con il preoccuparsi e con lo scoprire tutto ... e allora saremo entrambi nei guai ... IN GUAI GROSSI E SERI
Aiutami ad aprire il portone e poi, portami DI CORSA alla finestra del bagno, al primo piano ... dove mi hai presso ieri sera ... mimetizzandoti ... subito !” esclamò la leporide, voltandosi verso il suo amicone che, in seguito a quell'enorme quantità di informazioni, assunse un'espressione perplessa ... fece per aprire la bocca per dire qualcosa, ma venne anticipato dalla sua amichetta
“SUBITO !” gridò Julia, indicando la maniglia della porta scorrevole, facendo scattare immediatamente il rettilone
 
 
 
 
 
Nel frattempo, nell’appartamento di Barton …
 
 
 
Ancora con gli occhi che gli si chiudevano da soli, si versò il caffè che grossolanamente aveva preparato, dentro a una grossa tazza bianca
La riempì fino all’orlo; dopodiché, posò la caffettiera sul piccolo fornello a gas e prese la chicchera dal manico, posto sul lato destro
Prima di bere il liquido al suo interno che, tecnicamente, avrebbe dovuto aiutarlo ad affrontare l’ennesima giornata d’Inferno alla C.P.A … oltre al fatto che, da oggi in poi, avrebbe dovuto prestare ancora più attenzione a non destare sospetti, altrimenti, l’intera operazione che stavano portando avanti da mesi sarebbe saltata e i piani per riuscire a mettere le zampe sul prototipo CR-0C e a catturare il signor Sailas, sarebbero andati in fumo con essa … lo sguardo di Clint si concertò sulla frase multicolore, che appariva in bella vista, davanti al suo muso: AL MIGLIOR PAPÀ DEL MONDO
 
Dopo aver letto quelle parole, Barton non poté far a meno che sorridere
 
Aveva due cucciole veramente straordinarie … anche se TOTALMENTE DIVERSE l’una diversa dall’altra … ma, quando si rendevano conto di avere un obbiettivo comune, che avrebbe avvantaggiato entrambe … niente e nessuno riusciva a fermarle … diventavano DUE VERE E PROPRIE PESTI … che però, per quei pochi momenti in cui riusciva a staccarsi dal suo VERO LAVORO e a tornare a casa … lo tempestavano di baci e abbracci, come se non lo vedessero da tanto tempo … e in effetti, era così
Il rapporto tra un genitore e il proprio figlio … in questo caso figlie, e pensare che avrebbe voluto tanto averne ALMENO uno, purtroppo, il destino non l’aveva pensata come lui … in balie delle donne … e non in fatto positivo, fidatevi …
Già è difficile sopportarne una sola … con i suoi pregi e i suoi difetti … figuriamoci tre …
Soprattutto quando s’impuntano su una cosa e la vogliono a tutti i costi
 
Questo pensiero fece dipingere sul muso di Barton, un sorriso
Aveva proprio una bella famiglia e ringraziava ogni giorno il destino per avergli regalato due cucciole meravigliose, come Mia e Tia … e per avergli fatto conoscere una mammifera straordinaria come Kate
 
“Già in piedi, tesoro ?”
 
Quest’improvvisa domanda, riportò Clint con le zampe per terra
Il mammifero si girò dietro di sé, incontrando una femmina di tigre del bengala, vestita con un corto pigiama rosa, appoggiata alla parete destra dell’appartamento che delimitava la zona open space, formata dal piccolo salotto e dalla ancor più minuscola cucina, dall’unica camera da letto presente all’interno del monolocale
“Buon giorno, amore !” esclamò, dopo qualche secondo di silenzio Clint, sorridendo verso la felina che, nel frattempo, si era diretta verso di lui
“Dormito bene ?” le chiese Hawekeye, avvicinandola a sé con la zampa libera, per poi scoccare un bacio sulle labbra della predatrice
“Sei arrivato tardi ieri sera …
Il direttore Furry deve proprio averti fatto una bella lavata di capo” affermò Kate, trattenendo una risatina
“Ma cosa vai a pensare, tesoro !
Ci siamo solo fatti quattro chiacchiere!” ribatté Clint, guardo negli occhi sua moglie che scosse lentamente la testa
“Non sei MAI stato bravo a mentire, caro
Anche sulle cose più semplici …” disse la felina, scollandosi dall’abbraccio del marito, per poi superarlo, dirigendosi verso la credenza, situata sopra al piccolo fornello a gas
“D’accordo … su questo ti do ragione
Ma a RECITARE, sono veramente bravo
Tu che dici ?” chiese Barton, sorridendo, mentre Kate era voltata di spalle, intenta ad aprire l’anta della dispensa per prendere una tazza per la colazione
“Se per te, recitare significa FAR FINTA DI ESSERE CIÒ CHE NON SEI, RISCHIANDO DI FARTI AMMZZARE … allora non sei bravo, sei uno STUPIDO” affermò la femmina di tigre, voltandosi repentinamente verso suo marito
“Io e le cucciole, Clint … ci preoccupiamo per te … e non sai quanto
Ogni sera, abbiamo paura che tu, ogni volta che esci da quella porta, non ritorni più a casa
Come farei senza di te ? E alle piccole, non c’hai pensato ?
Il direttore non poteva affidare a qualcun altro questo compito suicida ?” domandò sinceramente preoccupata Kate, abbassando lo sguardo per terra e reclinando all’indietro le orecchie
“Tesoro … mi conosci …
Riesco sempre a cavarmela … anche se il più delle volte, in calcio d’angolo
Sono il RE DEI PRUDENTI” ribatté il mammifero, posando la tazza sul tavolo della cucina; dopodiché, si avvicinò verso la moglie, per poi riabbracciarla
“Lo sapete che non vi abbandonerei mai” concluse Clint, baciando la felina sulla testa, mentre quest’ultima appoggiò la testa sul petto del mammifero
“Cerca solo di fare attenzione” mormorò la predatrice
 
“Lo farò, amore … come sempre, del resto
E poi, la sai una cosa … credo che con LUI ci sia stata la svolta ieri sera” disse Barton, attirando su di sé l’attenzione della moglie che alzò repentinamente la testa dal torace del coniuge
“Davvero ?” chiese incredula la felina, ottenendo un cenno d’assenso da parte di Hawkeye
“Ma … è una cosa … FANTASTICA !” esclamò entusiasta, Kate
“Era ora !
Sono veramente felice !
Speriamo che la cosa continui nel verso giusto … e che riusciate a recuperare il tempo perso
Sai che faccia farà quando verrà a sapere che ha due nipo …” provò a dire la felina, venendo interrotta da Barton
“Tesoro … QUESTO è ancora un po’ troppo presto per dirglielo
Ma … penso che stiamo facendo dei bei progressi …
Dopo quello che è successo tra noi … credevo non mi avrebbe MAI perdonato
E come dargli torto ?
È stata tutta colpa mia … sono IO IL RESPONSABILE di questo casino” affermò tristemente il mammifero, continuando ad abbracciare la moglie che gli rivolse un sorriso dolce
“Amore … quello fa parte del passato …
Adesso devi guardare al presente … e non ti devi dare delle colpe
È vero … hai fatto un piccolo errore quel giorno … ma, questo non significa che tu non abbia imparato nulla da quello sbaglio
Sei cambiato da quella notte
Tutti commettono errori. È per questo che c’è una gomma per ogni matita” disse Kate, accarezzando il muso del marito, per poi aggiungere
“Sei un bravo mammifero, Clint … per questo ti ho sposato” concluse la tigre, posando le sue labbra su quelle di Barton
 
Rimasero in quella posizione per alcuni minuti, finché Hawkeye non si decise a sciogliere … seppur molto a malincuore … quel bacio … simbolo dell’amore e dell’affetto che c’era fra loro due
Un bacio, insomma … che cosa mai può essere un bacio?
Un apostrofo rosa fra le parole t’amo …
 
“Grazie, amore
Ma ora … dovrei andare al lavoro …” affermò Clint, rivolgendo uno sguardo, prima verso la moglie e poi verso la porta d’uscita del piccolo appartamento
“Va bene, MIO AGENTE 007
Ma cerca di stare attento … ok ?” domandò la felina, baciando nuovamente il marito
“Come sempre …” ribatté Barton, sciogliendo l’abbraccio, per poi dirigersi verso la porta d’uscita dell’appartamento
“Salutami Mia e Tia” aggiunse Hawkeye, una volta raggiunta l’uscita dell’appartamento, voltandosi un ‘ultima volta verso l’amore della sua vita
“Certo … ti amo” disse la predatrice, alzando la zampa destra a metà altezza, in gesto di saluto
“Ti amo anch’io …
E non preoccuparti, quando tutto questo sarà finito, c’è ne torneremo a casa nostra … dove ci sono gli spazi adatti per mammiferi della nostra taglia, invece di questa cella quattro per quattro” affermò ironicamente Clint, sorridendo verso Kate, per poi voltarsi nuovamente verso la porta, uscendo dall’appartamento
 
 
 
 
Intanto, fuori da casa Hopps ...
 
 
“Bene … alzami ancora un po’ …
Perfetto, CROC …
Grazie mille … da qui in avanti ci penso io” affermò Julia, aprendo la finestra del bagno, mentre si trovava all’interno del palmo del rettilone, per poi aprire l’infisso ed entrare dentro alla stanza … la stessa stanza dalla quale, la sera scorsa, si era lanciata letteralmente fra le zampe del suo amicone, non appena era arrivato a casa sua
“Ora, tu vedi di rientrare SUBITO nel fienile, prima che qualcuno ti veda, intesi ?” chiese subito dopo la coniglietta, voltandosi a guardare il suo amicone verde, che annuì velocemente
“Bravo …
Io ora mi faccio una rinfrescata … anche perché, credo che mi sia rimasto qualche rimasuglio di paglia e bava dentro alle orecchie …
Poi, vado a fare colazione e, una volta finito, appena avrò un minuto libero, sarò subito da te
Non fare stupidaggini mentre non ci sono … del tipo, tentare di mangiare qualcun altro come hai fatto con me … e ora, VAI … DI CORSA !” concluse la leporide, chiudendo la finestra del bagno, per poi scomparire dalla vista di CROC
 
Il rettilone rimase fermo ancora per qualche minuto; dopodiché, fece una cosa abbastanza strana: cominciò a guardarsi intorno con circospezione
Come se stesse per fare qualcosa di losco e illegale da un momento all’altro …
Ma il motivo era molto più semplice ed elementare di quanto possiate immaginare … anche un po’ divertente, se preso dalla giusta prospettiva
 
ACCIDENTI SE GLI STAVA SCAPPANDO … ED ERA ANCHE URGENTE !
 
Non aveva voluto dirglielo a Julia per non farla preoccupare
Ma ora aveva un disperato bisogno di liberarsi dai liquidi in eccesso … se avete capito a cosa mi riferisco
Però dove lo trovava un posto tranquillo, appartato … altrimenti non riusciva a farla, come tutti noi del resto … e soprattutto, dove nessuno lo vedesse ?
 
Voglio dire … era pur sempre invisibile … ma nessun mammifero non avrebbe potuto fare a meno di notare un getto giallo che sgorgava a tre metri dal cielo …
E poi … anche se nessuno l’avesse visto mentre la faceva … l’attenzione di chiunque, in seguito, si sarebbe concentrata sull’enorme pozzanghera ocra che si sarebbe formata, se avesse deciso di farla in un posto all’aperto e in bella vista
 
Doveva trovare un posto isolato … uhm … e forse aveva appena avuto un’idea
 
Così, la creatura invisibile, si diresse molto velocemente verso il fienile … in particolar modo, sul retro
 
 
 
 
Nel frattempo, al pieno terra di casa Hopps …
 
 
“Scusa per il brusco risveglio Nicholas
Forse avremo dovuto avvertirti delle due … sveglie … che siamo soliti utilizzare qui a casa ...” affermò dispiaciuta una coniglia dagli occhi color ametista, mentre poggiava sotto al naso di una volpe, un piatto contenente una bella quantità di pancake
“Povero caro ... chissà lo spavento che ti sei preso” continuò la leporide, rivolgendo uno sguardo dolce verso il predatore dalla pelliccia fulva
“Oh ... non ti preoccupare, Bonnie
In accademia si divertivano un sacco a farci saltare giù dai letti, la mattina ... letteralmente
A ogni nuova alba, mi immaginavo il muso divertito e compiaciuto dell'animale che aveva il compito di controllare l'impianto acustico dell'intera struttura ...
Penso si divertisse un mondo quando alzava al massimo il volume degli altoparlanti nei dormitori, destando … in un modo alquanto brusco e poco carino … noi poveri cadetti dai nostri sogni
E, oltre a questo, ricordo con molto affetto un'orsa polare, istruttrice d'accademia, che per ... incitarci e spronarci, se così vogliamo dire ... a dare il meglio, soprattutto durante le esercitazioni e le prove sul campo, a ogni minimo errore che qualche cadetto commetteva, mettendoci pathos e tanta passione ... avrebbe dovuto fare l'attrice, l'ho sempre detto io ... ci diceva, trasmettendoci una forte carica motivazionale ... SAPETE COSA È SUCCESSO ? NO ?
BEH ... VE LO DICO IO ... SIETE MORTI !” esclamò la volpe, cercando di imitare, nell'ultima parte della frase, la voce dell'insegnante artica, per poi puntare il dito della zampa destra verso un punto non precisato all'interno della sala da pranzo
 
“E Judy ne sa qualcosa ... non è vero ?” chiese in seguito Nick, rivolgendo uno sguardo divertito verso la diretta interessata, seduta di fianco a lui, sulla sua sinistra che, per tutta risposta, alzò gli occhi al cielo
“Però, se posso dire la mia, è una sveglia piuttosto ... efficace
Sicuramente molto meglio della mia” continuò la volpe, trattenendo una risatina
“Su questo non ci sono dubbi, mia cara volpe ottusa
Eppure te l'avrò detto un migliaio di volte di cambiare quel vecchio mattone, che hai l'ardore di chiamare RADIOSVEGLIA” affermò a un certo punto Judy, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il partner
“Ok ... mettiamo subito in chiaro due punti
Primo ... il mattone come l'hai chiamato tu, è un prezioso pezzo d'antiquariato del quale non voglio liberarmi, visto che funziona ancora a dovere
Secondo ... siccome svolge EGREGIAMENTE il suo compito, il sottoscritto, ogni mattina la sente perfettamente, è solo che il mio cervello si rifiuta di iniziare a lavorare a un certo orario ... che posso farci è un sindacalista
Ma penso che anche altri mammiferi avrebbero il mio stesso identico problema se qualcuno li venisse a svegliare un'ora prima che il dipartimento di polizia apra i battenti” ribatté la volpe, lanciando un sorriso beffardo verso la leporide
“Tutto questo non succederebbe se quel qualcuno si decidesse a fare la patente o, ancora meglio, a farsi una bella passeggiata mattutina, visto che l'esercizio fisico non fa male e tenendo presente che dal suo nuovo appartamento ... che qualcuno gli ha trovato ... ad arrivare in centrale, ci metterebbe molto meno, evitando il traffico cittadino” replicò Judy, rispondendo al sorriso beffardo del partner che, dopo qualche secondo di silenzio, annuì lentamente, per poi mormorare qualcosa
 
“Touché
Stai imparando alla svelta a rigirare la frittata dalla tua parte ... dopotutto, hai avuto come maestro, IL MIGLIORE
Coniglietta acuta ...”
“Volpe ottusa” affermò Judy, lanciando in ridolino divertito
“Scusate se mi intrometto nella discussione, ma quindi, chi di voi due è quello acuto e chi quello ottuso ?”
 
La domanda posta da Stu, fece girare contemporaneamente le teste dei due agenti, mentre sui loro musi si andava a dipingere un leggero velo di imbarazzo e sorpresa
 
“Da quello che mi è parso di capire ... l'ottuso dovrebbe essere Nicholas” affermò nonno Otto, intento a girare il suo caffè e attirando su di sé l'attenzione di Judy e Nick, i cui sguardi si spostarono da Stu verso il coniglio anziano
“Papà !” esclamò Bonnie, tirando un leggero buffettino sulla spalla di nonno Hopps, seduto a capotavola, vicino alla volpe
“Che c'è ?
Lo so che non è carino ... ma non posso dare dell'ottusa alla mia nipotina preferita
E poi, l'ha detto lei stessa ... VOLPE OTTUSA ... e ci sento ancora bene” concluse il vecchio leporide, sollevando il cucchiaino dalla tazza, per poi puntarlo verso il mammifero dalla pelliccia fulva
 
Maledizione !
Senza volerlo, avevano tirato in ballo un altro argomento che si era instaurato e che conoscevano SOLO LORO DUE … che ora avrebbero dovuto spiegare a tutti i mammiferi lì presenti, cercando d'impedire all'imbarazzo di non peggiorare ulteriormente la situazione
 
Entrambi i poliziotti si guardarono velocemente a vicenda, cercando di trovare una soluzione l'uno negli occhi dell'altro ... che purtroppo, non riuscirono a vedere
 
Ma qual era il problema ?
Se l'erano cavata con il soprannome di Judy ...
 
Ma come fare ?
Eh ... bella domanda
Fortunatamente la risposta non si fece attendere
 
Improvvisamente, dal corridoio, e per la precisione dalla zona della scala che permetteva di raggiungere il piano superiore, si udì il rumore di qualcuno che, a giudicare dalla velocità e dal ritmo con cui stava scendendo i gradini, doveva avere una certa fretta
Tutti i mammiferi presenti nel soggiorno spostarono contemporaneamente lo sguardo verso l'entrata che permetteva di raggiungere la sala da pranzo dove, pochi istanti dopo, comparve una coniglietta dal pelo marroncino e con due occhi color azzurro che piombò nel soggiorno, mentre quest'ultima cercava di riprendere fiato
 
“Julia ... tesoro ... buon giorno !” esclamò dopo qualche secondo di silenzio Bonnie, rivolgendo un sorriso dolce verso la figlia
“A quanto vedo, ti sei fatta una bella dormita ...
Questa è la prima volta che ti alzi per ultima ... ieri sera dovevi essere molto stanca ...” aggiunse Stu, trattenendo una risatina
“Sì ... uff ... ero ... ehm ... uff ...” provò a dire la piccola, mentre cercava di riprendere fiato
“Avanti ... siediti e mangia qualcosa
Ti ricordo che oggi inizia la fiera al lago Landlake e dobbiamo essere lì al lago prima che i cittadini arrivino
Dobbiamo ancora allestire lo stand ... preparare tutto ... e oltretutto, dobbiamo trovare qualcuno che ci porti fin lì
Stu ... Rafael non ti aveva detto che il vecchio Greg ci avrebbe tirato fuori il furgoncino, entro stamattina ?” chiese Bonnie, lanciando uno sguardo perplesso verso il marito
“Beh ... da quello che ricordo, mi sembra abbia detto così” ribatté il coniglio, annuendo lentamente
“Non è che se ne sarà dimenticato ?” disse mamma Hopps, mettendosi una zampa davanti alla bocca
“Oh, tesoro ... per favore
Quel vecchio muflone sardo, amante dei frutteti in una maniera quasi maniacale e ossessiva, può avere i suoi difetti e i suoi modi di fare, ma fidati ... ha una memoria di ferro e mantiene sempre la parola data e l'impegno preso ... SEMPRE” affermò sicuro di sé Stu e, prima che la sua dolce metà potesse aggiungere qualcosa, si udì un picchiettio provenire dalla porta d'ingresso, seguito subito dopo da una voce di una certa età
 
“AYHÒ !
NESSUNO IN CASA C'È ?
IL VECCHIO GREG SONO
TIRATO FUORI DAL CAMPO DI GRANOTURCO IL FURGONCINO DI FAMIGLIA VI HO”
 
“Visto ? Che ti avevo detto ?” disse, dopo qualche secondo di silenzio, Stu rivolgendo un sorriso verso la moglie, per poi alzarsi dalla sedia, dirigendosi verso l'uscita della sala da pranzo
 
 
 
 
Nel frattempo, dietro al granaio della famiglia Hopps ....
 
 
Ahhhhhhhhh ... ora sì che si sentiva meglio
D'altronde, quando ti scappa, ti scappa
Sperava solo che nessuno notasse quell'enorme pozzanghera gialla che si era formata dietro al fienile dove aveva passato la notte insieme alla sua piccola amica
Forse, più che dell'impatto visivo, adesso che ci pensava bene, avrebbe dovuto preoccuparsi dell'odore ... piuttosto pungente, anche per il suo olfatto molto sviluppato
 
E se gli altri mammiferi presenti dentro la casa della sua amichetta l’avessero fiutata ?
Avrebbe messo in pericolo sia lui che Julia … e questo non poteva permetterselo
Per eliminare ogni traccia che avrebbe potuto condurlo a lui, allora, non gli rimaneva che una sola cosa da fare
 
No, miei cari amici lettori
Non è quello che state pensando
Anche perché, oltre a essere alquanto disgustoso … soprattutto per me che dovrei raccontarvelo … non è nemmeno IGIENICO
 
La soluzione è molto più semplice di quanto possiate immaginare
Lo possiamo definire come un espediente piuttosto rozzo e primitivo, ma molto efficace ...
 
Il rettile, utilizzando l'estremità appuntita dell'indice della zampa destra, tracciò, visto che il terreno non riusciva ad assorbire e a nascondere i suoi liquidi in eccesso … la colpa era pure sua che non voleva collaborare … un piccolo solco decrescente, facendolo partire esattamente dalla metà del bordo che limitava la pozzanghera giallognola, fino a farlo arrivare oltre la recinzione in legno che delimitava la proprietà degli Hopps, sul lato sinistra e per essere precisi, CROC terminò il suo scavo ... se così vogliamo chiamarlo ... nel campo di granoturco adiacente, arrestandosi a pochi centimetri dalla prima fila dove spuntavano gli steli di mais, ormai maturi
Una volta terminata questa operazione, il liquido contenuto all'interno della pozza, seguendo il canale che il rettile aveva realizzato, defluì all'interno del campo di granoturco, svuotando completamente la pozzanghera che c'era un attimo prima dietro al fienile
 
Il liquido, una volta trasferitosi all'interno del campo, venne immediatamente assorbito dal terreno; tutto questo mentre sul muso di CROC si andava a dipingere un sorriso di vittoria nell'aver risolto in maniera così semplice il problema
 
Peccato che quel sorrisetto non durò a lungo
 
Infatti, dopo pochi attimi, gli steli di granoturco cominciarono ad afflosciarsi verso il terreno, iniziando addirittura a diventare gialli ... per poi, sorpresa delle sorprese, addirittura seccarsi ... e tutto questo a una velocità sensazionale ...
 
Ok ... forse non era stata una così grande idea, ma come faceva a sapere che sarebbe successa una cosa del genere ?
Forse al granoturco non era piaciuta la bevuta ... e come dargli torto
Lui, al suo posto, avrebbe fatto la stessa identica cosa ... se non peggio
E ora ? Cosa avrebbe dovuto fare ?
Magari ... era meglio ... ehm ... andare a cercare Julia prima che la situazione degenerasse ?
E se quest'ultima si fosse arrabbiata con lui, magari mettendosi a urlare, chiedendogli il perché non fosse rientrato subito dentro al fienile, rischiando di farsi scoprire da qualcuno ?
 
Beh ... quella era ... UN'EMERGENZA ... UN'EMERGENZA MOLTO EMERGENTE E URGENTE, tanto per fare una battuta per sdrammatizzare la situazione
Avrebbe pensato lungo il tragitto a inventarsi una scusa o una storiella credibile per spiegare quell'assurda situazione di cui lui era il diretto artefice
Ma ... una cosa era certa: LA COLPA NON ERA SUA
E non osate dire il contrario
 
Così, mentre sempre più numerosi steli di mais continuavano inesorabilmente a seccarsi, il rettilone si mise ritto sulle zampe posteriori per poi mimetizzarsi con il resto del paesaggio
Dopodiché, sbucò dal retro del fienile, dirigendosi verso la casa della sua amichetta
 
 
 
 
Intanto, dentro casa Hopps …
 
 
“E questa la tecnica è stata di come tirato fuori il furgone vi ho” affermò un vecchio muflone, vestito con indosso una camicia rossa e a quadri neri … la classica blusa che sono soliti indossare i boscaioli … e un paio di logori e sporchi jeans, in tono sardo, rivolgendosi verso un gran numero di conigli, mentre quest’ultimo stava sorseggiando una tazza contenete del caffè
“Grazie mille del tuo aiuto Greg … non so come avremmo fatto senza di te” affermò una femmina di leporide sulla quarantina e con due grandi occhioni viola, sorridendo dolcemente verso il bovide
“Ringraziare non mi devi, Bonnie
Un piacere è stato” ribatté il muflone, poggiando la tazzina sul tavolo della sala da pranzo
“Già, Greg … grazie infinite
Spero solo che tu non me l’abbia conciato peggio di quanto non lo sia adesso …
Sta facendo tanti anni di onorato servizio presso la nostra famiglia …” aggiunse un coniglio, con indosso una salopette blu, annuendo lentamente
“AYHÒ … delicato sono stato
Come una dolce signorina trattato lo ho
Comunque, troppi graffi e ammaccature ci sono …
Forse giunto il momento di cambiare quel macinino da caffè su ruote arrivato è” disse il vecchio Greg, scoppiando a ridere e, prima che il proprietario del trabiccolo potesse dire qualcosa in merito sull’appellativo con il quale era stato chiamato il fedele mezzo di trasporto della sua famiglia, il bovide, una volta finito di ridere, si rivolse verso una coniglietta dal pelo grigio, che aveva seduta di fianco a lei, una volpe dalla pelliccia fulva
“Comunque, molto felice di averti rivisto Judy, sono
Vedo che diventata grande sei … e anche piuttosto carina, se permetti
Trovato un fidanzato ancora non hai ?”chiese il muflone, lanciando un occhiolino verso la diretta interessata, che diventò rossa in muso per l’imbarazzo che quel piccolo complimento le aveva provocato
“Lasciala perdere, vecchio caprone con le corna ricurve
La mia nipotina preferita non fa per te …
E poi, se te ne fossi dimenticato, tra voi due c’è una bella differenza di età … e tu non sei il suo tipo
Non voglio che la mia Judith sposi un montone decrepito e che ha una fissa, quasi ossessiva e maniacale, verso degli alberi da frutto, arrivando addirittura a trattarli come dei cuccioli” affermò un leporide anziano, rivolgendo un sorrisetto ironico verso il muflone che, per tutta risposta, trattenne una risatina divertita
“Prima di tutto, un muflone sono … AYHÒ
E non un montone … una gran bella differenza c’è
Secondo, vero non è che una fissa quasi morbosa verso i miei frutteti ho
Semplicemente, ci tengo … come se fossero le cose più care che al mondo ho
Anzi, beccare ancora devo quei teppistelli che rovinati me li hanno, lungo la strada provinciale … poco ci mancava che me li sradicassero … tutti i frutti portati via si sono … risultato di mesi di dura fatica, buttati al vento … ma se li becco … contro il vecchio Greg rimpiangeranno di essersi messi
Terzo, vecchio non sono
Anzi, ancora giovane mi sento … problemi di artrosi e di vista ancora non ho … a differenza di qualcuno” concluse il bovide, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso Otto, per poi scoppiare a ridere insieme al leporide anziano
 
“A volte mi chiedo, come abbiamo fatto a conoscerci io e te …” affermò, dopo aver finito di sghignazzare nonno Hopps, scuotendo lentamente la testa
“Una storia molto lunga è
Ma credo che i tuoi nipotini ascoltarla non vorranno … e poi, in ritardo per la fiera sono” aggiunse Greg, lanciando un’occhiata veloce verso l’orologio a muro appeso nella sala da pranzo
“Almeno, hai il tempo per una fetta di torta alle carote che è avanzata da ieri sera ?
L’ho fatta io con le mie zampe … mi sembra un peccato buttarla” disse Bonnie, facendo un occhiolino verso il muflone che stava per alzarsi dalla sedia
Quest’ultimo, dopo qualche secondo di silenzio, riguardò prima l’orologio e poi rivolse uno sguardo verso la femmina di coniglio
“Beh … problemi se in ritardo arrivo, non ci saranno
Va bene … vada per una fetta … ma solo una, AYHÒ
Intanto, ringraziarti per la gentilezza e l’ospitalità devo, Bonnie” disse infine il vecchio Greg, riaccomodandosi sulla sedia e rivolgendo un sorriso verso la leporide
“Caro, non devi ringraziarmi di nulla
Anzi, è un piacere
Dopo il favore che ci hai fatto, togliendo il nostro furgoncino da quel campo di granoturco, questo è il minimo che possiamo fare” ribatté mamma Hopps, voltandosi e dirigendosi verso l’entrata della cucina per andare a prendere una fetta di torta al bovide
“Il piacere mio è stato
Ma trattenermi oltre non posso
Altrimenti in ritardo alla fiera arriverò … ancora montare il mio stand, devo” affermò il muflone, lanciando una terza occhiata all’orologio
“Oh … a proposito di stand, anche noi dobbiamo ancora allestire il nostro
Adesso mi è venuto in mente” esclamò a un certo punto Stu, tirandosi una pacca sulla fronte, per poi alzarsi repentinamente dalla sedia sulla quale si trovava accomodato, vicino a Greg
“Cuccioli … andate subito a darvi una rinfrescata e a cambiarvi
Così, quando Greg avrà finito, partiremo subito anche noi … prima partiamo e prima ci sbrighiamo
FORZA … DI CORSA !” affermò il leporide, rivolgendosi verso una moltitudine imprecisata di piccoli coniglietti e conigliette che, non appena il loro papà ebbe finito di parlare, schizzarono all’unisono … come una mandria impazzita … fuori dalla sala da pranzo, precipitandosi sulle scale
“MI RACCOMANDO … NON SPORCATE IL BAGNO
E SOPRRATTUTO, TENETE ADAM ALLA LARGA DAL WATER !” urlò Stu, mentre la marea di coniglietti era già arrivata la piano di sopra
 
“Julia !
E tu che fai ancora qui ? Non vai a cambiarti ?
Arriveremo in ritardo …
E così dovrò parcheggiare il furgoncino lontano un miglio dall’ingresso del lago, per poi camminare tutti quanti sotto al sole cocente per raggiungere il lago Landlake … quando la fiera sarà sicuramente iniziata
E indovina chi guarderanno i visitatori mentre gireranno per i vari stand ?
Un povero coniglio di mezza età che disperatamente tenta di montare un tendone, mentre i suoi vari cuccioli e cucciole: urlano, schiamazzano, combinano guai a destra e a sinistra e …” cominciò papà Hopps, iniziando a gesticolare con le zampe, per poi venire interrotto dalla piccola leporide dal pelo marroncino
“Papà … non diventare melodrammatico
Finisco i pancake e poi vado di corsa a cambiarmi … così, evito l’ora di punta” affermò Julia, addentando un pezzo di frittella, per poi alzare l’indice della zampa sinistra verso il piano superiore, dove si potevano udire varie urla, frastuoni e roba che cadeva per terra
“L’ho sempre detto che avremmo dovuto costruire un secondo bagno …” ribatté sconsolato Stu, scuotendo lentamente la testa
 
“Ecco perché cuccioli e cucciole avere non ho voluto … problemi di questo tipo, pazzo mi avrebbero fatto diventare” aggiunse il muflone, scoppiando a ridere
“Certo … solo per questo …” disse nonno Hopps con tono malizioso, mentre sul suo muso si andava a formare un sorrisetto
“AYHÒ … che cosa vorresti dire ?” affermò il bovide, smettendo immediatamente di ridere, per poi lanciare un’occhiataccia verso il coniglio anziano
“Su … voi due brontoloni, smettetela di bisticciare
Non costringetemi a mettervi in punizione” intervenne Bonnie, uscendo dalla cucina con in zampa un piattino, contenente una fetta di torta alle carote, che poggiò sotto al muso del muflone
“Ma Bonnie … cominciato lui ha” ribatté il bovide, indicando il leporide anziano
“Non mi interessa chi dei due ha iniziato, Greg
Smettetela o vi caccio fuori … a tutti e due” continuò la leporide con fare scherzoso, rimproverando i due anziani, che si lanciarono un ultimo sguardo di sfida
 
“Comunque … Judy … presentato il tuo amico non mi hai” affermò, dopo qualche secondo di silenzio, Greg, indicando la volpe rossa che si trovava seduta vicino alla coniglietta, attirando l’attenzione di entrambi i mammiferi
“Oh … sì … ehm … hai ragione
Greg … lui … è l’agente Wilde … cioè … Nick … che altri non è che …” provò a dire la coniglietta, cercando di articolare una frase, colta alla sprovvista da quella domanda da parte del muflone
“Sono l’agente Nick Wilde … colui che ha dato un contributo essenziale nel risolvere il caso degli Ululatori Notturni
Nonché, partner di lavoro dell’agente Hopps qui presente
Piacere di conoscerla, Greg” si affrettò a dire Nick con tono pacato e con un sorriso stampato sul muso, togliendo … nuovamente (oh … che novità) … fuori dai guai la leporide
“Ah … ora ricordato mi sono
Sì … la prima volpe agente di polizia … ho capito chi sei … AYHÒ
E devo dire che stupito sono …” ribatté il bovide, annuendo velocemente
“Beh … la ringrazio molto … si vede che lei ha un buon occhio per certe cose
Diciamo che tengo molto all’aspetto della mia persona e ci tengo ad apparire …” iniziò il canide tutto euforico per il complimento che il contadino dalle corna a spirale gli aveva fatto
 
Finalmente qualcuno si era reso conto delle sue qualità e del suo bell’aspetto
 
“No … riferendo a quello non mi stavo”
 
La frase di Greg, interruppe immediatamente la volpe, mentre sul suo muso si andava a formare uno sguardo interrogativo e allo stesso tempo stupito
 
Ma cosa …
 
“Stupido e sorpreso del fatto che Otto ancora non ti abbia scuoiato vivo sono
Lui e le volpi andare d’accordo molto non vanno
Soprattutto, dopo l’esperienza avuta con sua figlia Gwen e quel … dottore
Ragione ho, Otto ?” chiese il muflone, rivolgendosi verso il coniglio, scoppiando a ridere sonoramente
Nel frattempo, Nick aprì leggermente la bocca, stupito dalla risposta del bovide, mentre Judy, seduta di fianco di lui, trattenne una risatina divertita
 
“Beh … diciamo che Nick è … ancora in prova” affermò Otto, seduto a capotavola, lanciando uno sguardo indecifrabile verso la volpe, accomodata sulla sua sinistra
“Ancora in prova, eh ?
Beh … figliolo … stare molto attento devi
Perché, se sbagliare dovessi, Otto non ti perdonerà” aggiunse Greg, continuando a ridere a crepa pelliccia
“Oh … voi due … insomma
Siete una cosa tremenda !
Smettetela di spaventare e di far sentire sotto osservazione e giudizio, il povero Nicholas” affermò seccata Bonnie, raggiungendo il canide dalla pelliccia fulva, per poi posargli entrambe le zampe sulle spalle con fare affettivo
“Tranquilla Bonnie … tutto a posto
Anzi, devo dire che ci stanno riuscendo alla grande …” ribatté Nick, trattenendo una risatina e cercando di sdrammatizzare quella situazione, buttandola sul ridere
 
“Oh … Julia, tesoro … visto che ti sei alzata e stai per andare di sopra …” aggiunse mamma Hopps, adocchiando la figlioletta che nel frattempo, una volta finiti i pancake, si era alzata dalla sedia per dirigersi al piano superiore, dato che le urla e gli schiamazzi erano finiti
“Ti dispiacerebbe aprire la persiana che si trovava dietro le spalle di Greg ?” chiese dolcemente Bonnie, indicando le tapparelle dietro al muflone
“Ma quello più vicino è papà …” provò a dire la coniglietta, indicando il diretto interessato, seduto alla sinistra del bovide
“Sì … è vero … ma in questo momento papà sta parlando con Greg e alzarsi per fare qualcosa, mentre un animale ti parla … soprattutto se è un ospite … è segno di sgarbataggine” ribatté Bonnie, annuendo lentamente
“Ma papà non ci sta neanche parlando …” disse Julia, continuando a indicare il padre
“E anche disubbidire a un ordine del genitore … soprattutto quando ci sono ospiti … è segno di maleducazione” continuò imperterrita la coniglia
“Ma …” provò a dire la coniglietta, venendo interrotta dalla madre
“Julia …” affermò mamma Hopps, rivolgendo uno sguardo molto loquace e allo stesso tempo molto severo verso la figlia che, dopo qualche secondo di silenzio, alzò gli occhi al cielo sbuffando sonoramente, dirigendosi verso le persiane
 
Una volta arrivata ai piedi del mobile con il lavello, la coniglietta, utilizzando una sedia della sala da pranzo che era lì vicino, raggiunse il piano del lavandino in acciaio inox; dopodiché, aprì le finestre e a sua volta, spalancò le tapparelle in legno … per poi, dopo qualche secondo, richiuderle violentemente subito dopo, spaventando tutti i mammiferi presenti nella sala da pranzo
 
“JULIA !” esclamarono all’unisono i genitori, rivolgendo uno sguardo severo verso la coniglietta che si girò velocemente verso di loro
“Oh … ehm … s-s-s-scusate … ma ecco …” provò a dire la leporide dal pelo marroncino, cercando di articolare una frase
“Tesoro … stai bene ?
Sembra che hai visto un fantasma …” chiese preoccupata Bonnie, notando lo strano comportamento della figlia che era cambiato così repentinamente rispetto a qualche secondo fa
“No … n-n-no … è solo che … a-a-a-aprendo … ho visto un … enorme … calabrone” ribatté Julia, sorridendo nervosamente
“Un calabrone ?!
Santo cielo … non ti avrà mica punto !
Altrimenti vado di corsa a prendere i 275 diversi kit per punture di calabroni e vespe che ho …” esclamò preoccupato Stu, alzandosi immediatamente dalla sedia
“No … no … tranquillo papà
Anzi, sai cosa, penso che andrò fuori a controllare se … c’è ancora” aggiunse Julia, saltando giù dal mobile e dirigendosi, di corsa, verso l’uscita della sala da pranzo
“AYHÒ … Julia … aspetta che con te vengo
Esperto di calabroni sono … combattuti tanti nel mio frutteto ne ho … e ancora faida aperta è con quelle bestiacce
A quanto pare, i miei frutti … che con tanta fatica e sudore il sottoscritto coltiva … piacergli molto devono e se tu contrario sei al fatto che loro mangino gratis, a suon di punture capirtelo te lo fanno … maledette api troppo cresciute
E poi, andare da soli prudente non è” affermò Greg, tentando di alzarsi dalla sedia
“NO !” affermò quasi urlando Julia, voltandosi di scatto verso il muflone, che si bloccò di colpo … stupito dalla risposta della leporide che si affrettò subito a continuare, sorridendo
 
“No … non c’è bisogno che ti disturbi, Greg
Non voglio farti correre pericoli … perché … era … veramente … enorme
E … da una ricerca che ho fatto … ehm … i calabroni molto … grossi … tendono a … sentirsi minacciati se … percepiscono la presenza di un mammifero … piuttosto … grande
È più facile che rimangano … tranquilli con … animali … più … piccoli” provò a dire Julia, cercando di essere convincente e di far credere al muflone quella storiella, inventata sul momento
“Perfettamente ragione hai …
Come fatto a pensarci prima non ho …
Del tutto logico il tuo ragionamento è” ribatté il bovide, rimettendosi seduto sulla sedia
 
Fiu … era andata bene
 
“Allora vengo io con te, sorellina …” disse Judy sorridendo, facendo per alzarsi
“NO !
Devono … proprio … essere … mammiferi molto piccoli … nel senso di … cuccioli
Sì … perché … hanno … degli speciali … recettori … posti sulle … antenne … con le quali riescono a capire o a distinguere … gli animali adulti … dai cuccioli
Eh … i miracoli dell’evoluzione” si affrettò a dire Julia, gesticolando con le zampe, per poi continuare
“Io … allora … vado … e … se è tutto a posto … rientro” concluse la coniglietta, voltandosi davanti a sé … per poi rigirarsi nuovamente
“Mi raccomando … QUALSIASI COSA SUCCEDA … NON – USCITE – DA – QUI
Altrimenti vi attaccheranno in gruppo, capito ?” chiese la leporide e solo dopo che tutti i mammiferi presenti nella sala da pranzo annuirono, si rigirò e uscì dal salotto
 
“Stu … tua figlia molto sveglia è … nonostante la sua età … complimenti
Si vede che preso non ha da quella testa di legno, incolto e zotico di suo nonno …” affermò Greg, rivolgendo uno sguardo verso papà Hopps che non poté far a meno di sorridere imbarazzato e orgoglioso allo stesso tempo, mentre Otto lanciò un’occhiataccia verso il muflone
 
“Carotina … qualcosa non va ?” sussurrò nel frattempo Nick, notando lo sguardo sospettoso che si era dipinto sul musetto della partner di lavoro, intanto che quest’ultima si riaccomodava lentamente sulla sedia
“Non lo so Nick … ma ho come la sensazione che la mia sorellina mi nasconda qualcosa …” affermò pensierosa la leporide, continuando a fissare il punto in cui Julia era sparita
“Ma no … sarà solo la tua immaginazione
A volte sai essere così paranoica … povero me che ti devo sopportare ogni giorno” ribatté sconsolato Nick, alzando gli occhi al cielo
“Uhm … non so come spiegartelo, ma me lo sento fin dentro la pelliccia …
Sono SICURISSIMA che sta succedendo qualcosa di molto strano qui …” concluse Judy, mentre dal corridoio di casa si sentì la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi subito dopo
 
 
 
 
Nel frattempo, a casa Darby ...
 
 
“Ma ... papà
Avevi detto che nei giorni in cui ci sarebbe stata la fiera al lago Landlake saresti stato a casa
Il tuo datore di lavoro non può cercarsi qualcun altro, invece di venire a disturbare te ?” chiese spazientita una cucciola di pantera su una sedia a rotelle, rivolgendo uno sguardo seccato verso un suo simile ... un po' più adulto, mentre quest'ultimo stava armeggiando con una padella, davanti ai fornelli della cucina, voltato di spalle
“A quanto pare, qualcuno, stamattina, si è svegliato dalla parte sbagliata del letto ...” affermò il felino, trattenendo una risatina, per poi, con un gesto fulmineo, far saltare a mezz'aria il pancake contenuto nel tegame, facendolo atterrare sull'altro lato
“Papà ...” disse la piccola predatrice, alzando gli occhi al cielo e sbuffando sonoramente
 
Quanto le dava sui nervi quando suo padre faceva così ...
 
“Sì, tesoro ?
Dimmi ...” continuò imperterrita e con nonchalance la pantera, facendo scivolare la frittella, contenuta nella padella, dentro a un piatto, depositandola sopra a una piccola pila di altre cinque pastelle fritte, per poi aggiungere
“Sciroppo d'acero o preferisci quello ai mirtilli ?" domandò il mammifero dalla pelliccia nera, osservando e indicando una coppia di confezioni di plastica, posti sulla sinistra dei fornelli a gas: una dal colorito marrone chiaro e l'altra di un viola scuro, contenenti i due diversi tipi di liquido zuccherino che, di solito, si usano per guarnire i pancake, attendendo una risposta da parte della sua piccola cliente che, dopo aver espirato profondamente, disse a bassa voce e mugugnando
“Tanto la sai già la risposta ...”
“Sì ... hai ragione, principessa … la so
Volevo solo sapere se oggi ti era finalmente stufata dello sciroppo alle fragole
Mi chiedo come tu faccia a digerirlo ...tutto così zuccheroso ...” affermò Victor, trattenendo una risatina, per poi aprire l'anta superiore della credenza, posta sulla sinistra della cappa del cucinotto, afferrando una terza confezione di sciroppo zuccherino dal colore rosso accesso
Dopodiché, dopo aver chiuso lo sportello, la pantera prese il piatto contenente i pancake, mentre con l'altra teneva saldamente il contenitore di sciroppo alle fragole, dirigendosi, in seguito, verso il tavolo della cucina, apparecchiato per la colazione
“Et voilà, mademoiselle ... la cena è servita” disse il predatore, cercando di simulare la parlata che caratterizza quei raffinati maggiordomi francesi, appoggiando la stoviglia sotto al muso della cucciola, che gli rivolse uno sguardo molto loquace
“Papà ... non sei mai stato bravo in francese
Ti ricordi quanta fatica facevi per aiutarmi a fare i compiti e, soprattutto, quanto tempo ci mettevamo ?
E dicevi che avevi un master in lingue straniere ...” affermò Elodie, trattenendo una risatina, mentre la pantera, si sedette dall'altro lato del tavolo, di fronte alla cucciola, facendo finta di essere rimasta offesa dall'affermazione della figlia
 
“Per tua informazione, signorinella, il sottoscritto il master c'è l'ha
È solo che l'ho fatto più di 15 anni fa ... e non tenendomi allenato, oltre all'età che avanza ... insomma ... è normale che uno si arrugginisca dopo un po' …”provò a dire Victor, gesticolando con le zampe
“Papà ... ne cherche pas d'excuses
Mamma non HA MAI AVUTO un master in francese, eppure, non avendolo MAI studiato, riusciva a capire tutto” affermò Elodie, continuando a sghignazzare silenziosamente, per poi avvicinare a sé il piatto di pancake, mentre sul muso del predatore adulto si formò uno sguardo perplesso, segno che non aveva capito la prima frase detta dalla figlia
“Io non ... ehm ...
Tua madre è UN CASO A SÉ
Aveva il nonno ... o forse era il bis nonno ... oppure trisavolo, ora non ricordo ... che lo sapeva parlare benissimo
Forse le ha trasmesso il gene ..." concluse la pantera, trattenendo una risatina, per poi aggiungere
“E comunque ... d'accordo, non sarò un asso nelle lingue
Ma, come cuoco penso di essere migliorato” terminò il predatore, rivolgendo uno sguardo orgoglioso verso la figlia che, di rimando, lanciò un'occhiata di sfida verso la pantera adulta
“Sul serio ?” domandò scettica Elodie, osservando prima il suo piatto di pancake e poi suo padre
“Provare per credere” affermò fiero e sicuro di sé Victor, mentre sua figlia continuava a guardarlo, per poi, subito dopo, alzare il sopracciglio destro
“Che c'è ? Non ti fidi di tuo padre ?” domandò scherzosamente la pantera, per poi aggiungere
“Coraggio ... non mordono mica sai” concluse il predatore, trattenendo una risatina e indicando le pastelle
 
Elodie rimase a fissare suo padre ancora per qualche secondo
 
Lui ... un cuoco ?
Certo, come no
E la Luna era fatta di formaggio
Non che non apprezzasse quello che faceva suo papà ... per l'amor del cielo ...
Da quando ... non c'era più mamma, era Victor che si occupava di lei e che si impegnava OGNI GIORNO per non farle mancare MAI NULLA ... sia in senso materiale che in quello affettivo, s'intende
Era veramente un papà ECCEZIONALE
Eppure, da quando si erano trasferiti a Bunny Burrow e aveva iniziato a lavorare per questo fantomatico e misterioso datore di lavoro ... di cui non le aveva MAI detto il nome ... qualcosa era cambiato in suo papà ... non in modo EVIDENTE, ma in un modo molto più sottile e impercettibile
E non sapeva se questo suo atteggiamento fosse dovuto al fatto che la voleva proteggere da qualcosa oppure, ipotesi più plausibile, che le stesse nascondendo qualcosa di GROSSO
 
“Allora ?”
La domanda postale da suo papà, la riportò sulla terra ferma
Elodie guardò velocemente suo padre per qualche secondo, per poi sorridergli
 
Dopodiché, la cucciola di pantera prese la forchetta, appoggiata alla destra del piatto, e staccò una porzione abbondante dal primo pancake della pila, per poi mettersela in bocca
Non passarono neanche cinque secondi, che sul muso tutto gioioso e allegro di Elodie, si dipinse una smorfia di disgusto mentre la cucciola continuava ad assaporare il boccone
“Tesoro ? Qualcosa non va ?” chiese preoccupato Victor, alzandosi repentinamente dalla sedia
La piccola predatrice si limitò ad annuire lentamente, per poi allontanare il piatto contenente i pancake verso suo padre, che rimase a fissare perplesso la figlia per qualche istante
La cucciola di pantera, dopo aver deglutito a fatica, fece cenno, con la testa, al mammifero adulto di assaggiare quello che lui stesso aveva preparato, porgendogli la forchetta
Il signor Darby restò a guardare la figlia ancora per qualche minuto, dopodiché prese la posata dalla zampina di Elodie e, dopo aver tagliato una parte del primo pancake, se la mise in bocca
Tempo di un millisecondo che Victor assunse la stessa identica smorfia di disgusto di sua figlia
La ragione ?
 
Beh ... è alquanto divertente la cosa
 
“Papà ... credo che tu abbia confuso lo zucchero con il SALE ... di nuovo” disse la piccola predatrice, mentre si metteva dentro al cucchiaio, una piccola quantità di sciroppo alle fragole per togliere quel saporaccio di pastella salata che aveva in bocca
Victor rimase in silenzio ancora per qualche secondo, per poi annuire lentamente
“E dicevi che eri migliorato, eh ...” affermò Elodie, in tono canzonatorio, mentre porgeva lo sciroppo alle fragole a suo papà che, nel frattempo, dopo aver deglutito, aveva preso anche lui il cucchiaio
“Beh ... non è colpa mia
I contenitori sono identici ...” provò a dire la pantera, prendendo la confezione di sciroppo zuccherino, per poi versarsene una piccola quantità dentro alla posata
“Papà ... c'è scritto sui barattoli se è sale o zucchero
A meno che tu non li abbia riempiti a casaccio, senza guardare cosa c’era scritto sopra ... come fai di solito” concluse Elodie, trattenendo una risatina, per poi aggiungere, con tono dolce e comprensivo
“Oppure, ipotesi più plausibile … dì la verità, hai lavorato per tutta la notte, vero ?” domandò la pantera, guardando negli occhi il felino adulto che, nel gesto di imboccarsi da solo, si era fermato sul posto
 
Victor rimase in quella posizione ancora per qualche minuto, per poi sbloccarsi, infilandosi il cucchiaio con lo sciroppo alle fragole in bocca; dopodiché, appoggiò la posata sul tavolo e poi, una volta deglutito, espirò profondamente, abbassando lo sguardo sulla superficie del tavolo in legno
 
“Papà ... TU NON PUOI CONTINUARE COSÌ
Da quando stai facendo questo lavoro ... NON SEI PIÙ TU ... SEMBRI DIVERSO
Sei sempre fuori, sempre impegnato e quando sei a casa è come se non ci fossi
Mi sto preoccupando seriamente per te, per la tua salute ... PER NOI DUE
Perché non ti licenzi e ti cerchi un altro lavoro ?” disse Elodie, sinceramente turbata, rivolgendo uno sguardo dolce verso il padre che, dopo qualche secondo di silenzio, mugugnò qualcosa
“Tesoro ... non è così facile” affermò Victor, continuando a guardare il tavolo
“Ti sbagli, papà
Vai dal tuo capo e gli dici di cercarsi un altro mammifero da spremere fino all'ultima goccia” ribatté la cucciola di pantera, decisa
“Elodie ... io ... tu ...” cercò di dire il felino, passandosi una zampa sul muso
“Eri meno impegnato quand'eri in polizia ... eppure, una volta che è successo il fatto di mamma, non hai avuto troppe difficoltà a dare le dimissioni
Perché adesso, con questo lavoro, sembra tutto più difficile ?
Io mi sto preoccupando per TE
Mamma avrebbe voluto che passassimo più tempo insieme
Mamma non avrebbe voluto che ti riducessi così
Lei ...” provò a dire la piccola di pantera, venendo interrotta dal padre ... ma non a parole
 
Infatti, la pantera in un gesto di ...
Stizza ? Rabbia ? Tristezza ? Nostalgia ? Consapevolezza che quello che aveva appena detto la figlia fosse vero ? O altro ?
Non lo sa nemmeno il vostro narratore che cosa gli prese a Victor in quel momento ...
Fatto sta che il predatore, con una mossa fulminea, prese il piatto contenente i pancake, dal tavolo, per poi scaraventarlo sulla parate della stanza
La stoviglia, una volta raggiunto il muro, si sgretolò in mille pezzi, mentre il suo contenuto venne sbalzato in ogni direzione all'interno della cucina, lasciando sbigottita e senza parole la povera cucciola di pantera che MAI aveva visto il padre perdere la pazienza in quel modo ... MAI
 
“TUA MADRE NON C'È PIÙ ELODIE !
ME L'HANNO PORTATA VIA … PER SEMPRE !” sbraitò Victor, alzandosi dalla sedia, con gli occhi accessi di rabbia ... non sembrava più nemmeno lui ... per poi continuare a urlare
“E SAI QUAL'È LA COSA DIVERTENTE ?
NON HANNO NEMMENO ALZATO UN DITO PER FAR IN MODO CHE QUELLA MALEDETTA MAMMIFERA VENISSE PUNITA IN MODO ADEGUATO PER AVER ROVINATO LA NOSTRA FAMIGLIA !
LEI MI HA PORTATO VIA TUTTO, LASCIANDOMI UN VUOTO NELL'ANIMA CHE NON RIUSCIRÒ MAI A RIEMPIRE DI NUOVO !
E ADESSO IO DEVO ... DEVO ...” provò a dire il signor Darby, fermandosi un momento ad osservare lo sguardo di TERRORE che si era dipinto sul muso di sua figlia
Forse, solo in quel momento si rese conto di quello che aveva fatto
Il predatore rimase ancora per qualche secondo in silenzio, dopodiché fissò il punto dove aveva lanciato la stoviglia e poi, di nuovo la sua cucciola
 
Ma … che diavolo stava facendo ?
Che cosa gli era preso ?
Perché aveva reagito in quel modo di fronte alla sua principessa ?
E lei soprattutto, che cosa avrebbe pensato di lui, dopo quello che aveva fatto ?
 
Mentre queste domande gli frullavano dentro la testa, Victor si risedette pesantemente sulla sedia
E il suo cervello, non riuscendo a trovare una risposta logica e sensata a quei quattro quesiti citati precedentemente, gli consigliò l'unica opzione più ragionevole e razionale che poteva fare in quel momento: PIANGERE E INCOLPARSI PER QUELLO CHE AVEVA FATTO … come per la morte di Victoria
 
Così, seguendo il ragionamento del suo subconscio, la pantera si mise il muso fra le zampe, cominciando a singhiozzare silenziosamente
Nel frattempo, ancora scossa per quello che era appena successo, Elodie si ricompose velocemente e notando in che DIFFICILE situazione emotiva si trovava suo padre, decise di correre in suo aiuto
 
Tutte le volte che lei si era trovata in momenti di sconforto o di difficoltà, suo papà c'era SEMPRE stato ... non l'aveva MAI abbandonata
Era giunto il momento che i ruoli si invertissero ... per una volta sarebbe stata lei a consolarlo e a stargli vicino
 
Così, la cucciola di pantera andò leggermente indietro con la sedia a rotelle, dopodiché costeggiò il tavolo del cucinotto sul lato destro, raggiungendo infine, suo padre
La piccola predatrice rimase in silenzio per qualche secondo, dopodiché poggiò la sua zampina sulla spalla destra di Victor
“Papà ...” mormorò la felina a bassa voce, per poi aggiungere
“Ascolta ... mi dispiace ... se ho detto qualcosa di sbagliato ...” cominciò Elodie, mentre Victor cominciò a scuotere lentamente la testa a destra e a sinistra
“So che, forse, non avrei dovuto tirare in ballo la mamma, visto ...” tentò di dire la pantera, venendo stoppata dal padre, che si tolse le zampe che gli coprivano il volto, dal muso, per poi voltarsi verso la figlia con gli occhi verdi ancora lucidi e le lacrime che gli rigavano le guance
“No ... tesoro ... sono io che ...” cercò di proferire il felino, togliendosi gli occhiali da vista e poggiandoli sul tavolo, per poi chinarsi verso la figlia e continuare
“Ho ... reagito ... sono stato un ...”
La pantera non riuscì a finire la frase che ricominciò a piangere e, fra un singhiozzo e l'altro, riuscì a mormorare solo una parola
“Sono un MOSTRO”
 
Di fronte a quell'affermazione, il cuore di Elodie perse un battito
In quel momento suo padre aveva appena toccato IL FONDO e se non l'avesse aiutato a risalire ... si sarebbe lasciato andare e forse avrebbe commesso qualche idiozia
Ma cosa gli poteva dire per consolarlo ? Cosa ?
 
Non riuscendo a trovare una risposta a questa domanda, Elodie semplicemente abbracciò teneramente suo papà ... e fidatevi, quel gesto valse più di mille parole
 
Dopo un primo momento di spaesamento e colpito dal comportamento della figlia, Victor l'abbracciò ancora più forte a sé, per poi sollevarla delicatamente dalla sedia a rotelle, facendola accomodare sulle sue ginocchia
“Mi dispiace, tesoro ... mi dispiace tanto ...” affermò il felino, continuando a tenere stretto a sé la cucciola ancora per qualche secondo
“Non avrei ... è solo che ...” provò a dire il signor Darby, sciogliendo l'abbraccio e guardando Elodie negli occhi, mentre quest'ultima gli rivolse uno sguardo dolce
“Non ti preoccupare, papà … tutto a posto” rispose la cucciola, accarezzando la guancia destra del predatore adulto che, subito dopo, strinse la zampina della cucciola forte nella sua
“E solo che ... se do le dimissioni, come faremo ?
Ho promesso a tua madre che non ti avrei fatto mai mancare nulla” concluse Victor, accarezzando la guancia della figlia con l'altra zampa libera
“Papà ... mamma vorrebbe che io e te passassimo più tempo INSIEME
Perché UNO NON PUÒ FAR A MENO DELL'ALTRO
Il lavoro non è la cosa più importante ... è la FAMIGLIA e i mammiferi che ti vogliono bene” disse Elodie, continuando a guardare, con uno sguardo tenero, suo padre
 
A volte si chiedeva come sua figlia, nonostante la sua giovane età fosse così saggia
Aveva ragione ... AVEVA SEMPLICEMENTE RAGIONE
Questo dannato lavoro ... questo PATTO, stipulato con quell'animale che sembrava essere il Diavolo in persona, non stava facendo altro che spezzare il loro rapporto padre - figlia
Ma ... cosa doveva fare ?
 
Una parte di sé era d'accordo con Elodie ... l'altra, invece ...
 
 
 
Signor Darby, io posso offrirle quello che gli altri non hanno potuto ... o meglio, VOLUTO DARLE
Si FIDI ... capisco PERFETTAMENTE cosa si prova ... che cosa ti assale e ti fa soffrire al tempo stesso
Certo, dovrà fare dei SACRIFICI ... NULLA SI RAGGIUNGE SENZA SOFFERANZA
Ma, guardi già al risultato finale
 
ENTRAMBI OTTERREMO GIUSTIZIA
ENTRAMBI AVREMO LA NOSTRA VENDETTA
NON SI FACCIA PRENDERE DAL SENTIMENTALISMO
 
TUTTO QUESTO LO STA FACENDO PER SUA FIGLIA, GIUSTO ?
FACCIA LA SUA SCELTA ... E SCELGA CON CURA, PERCHÉ POI NON POTRÀ PIÙ TORNARE INDIETRO, VICTOR
 
 
 
Eh ... già
La pantera aveva davanti a sé un bivio: continuare a lavorare per questo fantomatico e misterioso datore di lavoro che gli aveva promesso, vista la sua precedente esperienza avuta con LEI, di ripagare il torto che aveva fatto a lui e alla sua famiglia
Oppure, tagliare i rapporti con il signor Sailas, per il BENE di sua figlia, e far finta che non fosse successo niente ... con il rischio che il mammifero mascherato, non gradendo questo suo improvviso ripensamento, o per meglio dire AMMUTINAMENTO, si vendicasse sulla sua principessa ... anche se ...
Non sapeva spiegare il perché, ma, dal primo giorno in cui aveva incontrato quell'animale con quella maschera nera, aveva subito percepito che era ... DIVERSO e, in un certo senso … UNICO
Aveva una, chiamiamola POLITICA TUTTA SUA
In quello che faceva, sembrava metterci IL CUORE ...
E poi, l'aveva subito colpito il caschetto nero, con le fattezze di un teschio di un felino, che gli calzava la testa
Non tanto perché era piuttosto inusuale, ma perché aveva percepito un significato emotivo MOLTO PROFONDO dietro quella maschera ... un tormento ... un dolore ... una colpa ... uno SCOPO PER CUI VIVERE E DARE LA VITA
Una cosa era certa: il signor Sailas era un mammifero molto CURIOSO E SINGOLARE
 
“Papà ?”
Il richiamo da parte di sua figlia, riportò Victor con le zampe per terra
 
La pantera rivolse uno sguardo veloce verso la cucciola che, nel frattempo, aveva dipinto sul muso uno sguardo perplesso
“Tutto bene ?” chiese Elodie, squadrando suo padre che, dopo un paio di secondi, annuì velocemente
“Allora ... hai deciso ?” domandò speranzosa la piccola felina, guardando negli occhi il papà
 
 
 
Bene, signor Darby
Faccia la sua scelta
 
 
 
Victor, dopo qualche istante, espirò profondamente
Sapeva benissimo quello che doveva fare ... PER IL BENE DI SUA FIGLIA
 
“D'accordo, tesoro
Hai ragione
Questo lavoro mi sta solo sottraendo del tempo prezioso che dovrei passare con la cosa più bella e importante della mia vita ... TU, PRINCIPESSA” affermò Victor, accarezzando la guancia di sua figlia, che, dopo un paio di secondi di silenzio, chiese
“Allora ...”
"Sì, tesoro
Darò le dimissioni
Così sarò TUTTO PER TE” concluse la pantera sorridendo, per poi ricevere un forte e affettuoso abbraccio da parte della figlia che, tutta euforica, si lasciò scappare anche un gridolino di gioia
“D'accordo, tesoro
Allenta un presa ... sennò mi strozzi” disse il signor Darby in tono ironico, scollandosi la figlia dal collo, per rimetterla delicatamente sulla sedia a rotelle
“E quindi ... cosa facciamo stamattina ?” chiese in seguito Elodie, osservando suo padre, mentre quest'ultimo si rimetteva gli occhiali da vista
“Allora ... prima di tutto, direi di andare a fare colazione ... visto che non abbiamo messo niente sotto ai denti ... ma da chi ?” affermò Victor, grattandosi il mento con fare riflessivo, per poi schioccare le dita
“Boe !
È da tanto che non vedo quel vecchio pazzoide di un alce e poi, fa dei pancake da paura ... molto meglio dei miei
Così ne approfittiamo anche per salutarlo
Poi ti do in custodia alla famiglia Hopps … che saranno sicuramente al lago Landlake per la fiera, mentre io vado dal mio datore di lavoro a spiegargli la situazione
Che ne dici ?” domandò il felino, guardando Elodie che, dopo qualche istante, annuì decisa
“Bene ... vado a darmi una sciacquata e torno subito
Tu intanto, preparati ... penseremo dopo a pulire il disastro che HO COMBINATO” concluse il signor Darby alzandosi dalla sedia, accarezzando la testolina della figlia
Dopodiché la superò e si diresse verso l'uscita del cucinotto, fermandosi, subito dopo, vicino all'entrata che dava sul soggiorno
 
“Tesoro ... per quello che è successo prima ...” provò a dire il predatore nero, voltandosi verso la figlia che semplicemente gli sorrise
“Tranquillo, papà
L'importante è che abbiamo affrontato il problema INSIEME
TI VOGLIO BENE” disse Elodie, guardando con uno sguardo dolce suo padre che, dopo qualche secondo di silenzio, ricambiò il sorriso della sua principessa
“TE NE VOGLIO ANCH'IO TESORO ... PIÙ DI QUANTO TU IMMAGINI” concluse Victor, voltandosi nuovamente davanti a sé, per poi entrare nella sala da pranzo, dirigendosi verso le scale che l'avrebbero portato al primo piano dell'abitazione, tutto felice in muso
 
Quello che però, la piccola Elodie non riuscì a vedere fu il sorriso del padre che, dopo aver raggiunto la rampa, iniziando a salire i primi gradini, scomparve lentamente, lasciando il posto a uno sguardo serio e triste
 
 
ED È PER QUESTO CHE NON POSSO MOLLARE TUTTO
IL SIGNOR SAILAS CI DARÀ QUELLO CHE GLI ALTRI MAMMIFERI NON HANNO VOLUTO DARCI
RIPAGHERÀ, UNA VOLTA PER TUTTE, IL TORTO CHE È STATO FATTO ALLA NOSTRA FAMIGLIA
 
 
 
Ottima scelta, signor Darby ... non se ne pentirà ... perché io mantengo SEMPRE le promesse ... parola di Sailas
 
 
 
 
Nel frattempo, fuori da casa Hopps …
 
 
La porta d’ingresso dell’abitazione si spalancò di colpo e si richiuse subito dopo
 
Da lontano, chiunque sarebbe passato in quel preciso momento nei pressi di casa Hopps, avrebbe potuto scorgere una piccola figura, che in fretta e furia, scese i tre gradini della veranda, per poi cominciare a ispezionare il cortile dell’abitazione … come se stesse cercando disperatamente qualcosa che aveva perso
 
Peccato che il mammifero in questione … una coniglietta dal pelo marroncino … non stesse cercando qualcosa … ma QUALCUNO
 
QUALCUNO che aveva avuto la brillante idea, IN PIENO GIORNO E CON LA CASA PIENA DI ALTRI MAMMIFERI … animali che, se l’avessero visto, sarebbero svenuti sul colpo o peggio … DI APPOSTARSI FUORI DALLA FINESTRA DELLA SALA DA PRANZO, FACENDOLE PRENDERE UN COLPO … TUTTO QUESTO, MENTRE C’ERANO ALTRI MAMMIFERI PRESENTI NELLA STANZA
 
Ma cosa diavolo gli era saltato in mente ?
Quante volte gliel’aveva detto e gliel’aveva raccomandato ?
 
Va bene che per lui quello era un mondo tutto da scoprire … però … un po’ di attenzione
Almeno si sarebbe potuto mimetizzare … e invece …
 
E se qualcuno l’avesse visto mentre passava vicino a casa sua ?
 
Ok che quella strada non fosse molto trafficata … ma la prudenza non è mai troppa
Se qualche mammifero gli avesse fatto una foto per poi postarla su Internet ?
Sarebbe successo il finimondo …
 
E quegli animali senza scrupoli che gli stavano dando la caccia, di cui facevano parte quelle simpatiche tre iene che aveva conosciuto al lago Landlake, avrebbero avuto una pista da seguire … un indizio d’oro, essenziale … proprio su un piatto d’argento … una manna dal cielo
Ci avrebbero messo poco a rintracciare chi aveva scattato la foto e ancor meno tempo a farsi dire da quel povero malcapitato dove l’aveva scattata e poi, una volta ottenute tutte le informazioni necessarie, toglierlo di mezzo, senza lasciare testimoni
 
E quando sarebbero arrivati a casa sua ?
Che cosa le avrebbero fatto ?
A lei ? Alla sua famiglia ? A CROC ?
 
Julia scosse energicamente la testa
 
Calma …
Una cosa alla volta … inutile fasciarsi la testa prima di essersela rotta, giusto ?
 
Adesso, la cosa più importante era trovarlo … e poi, una volta fatto questo … GLI AVREBBE FATTO UNA BELLA LAVATA DI CAPO, poco ma sicuro
 
“CROC … sono io
Dove ti sei cacciato … per tutti i cracker al formaggio ?” sussurrò la coniglietta, mentre continuava a guardarsi intorno con circospezione, finché, una volta superato lo spiazzo che dava sull’entrata principale, non sbatté contro qualcosa
 
Ma non contro un ostacolo ben visibile … e no, se qualcuno se lo sta chiedendo, la piccola Julia non urtò contro nessuna roccia ben nascosta ed elevata all’altezza delle parti basse, com’è già successo più di una volta a un lupo grigio di nostra conoscenza (anche perché il sesso femminile non ha questo genere di problemi … fortunate loro) … ma contro qualcosa che era … INVISIBILE
 
La piccola leporide, dopo un primo momento di spaesamento, iniziò a tastare con le zampine lo spazio davanti a sé, per capire con che cosa avesse a che fare
 
L’oggetto in questione, contro il quale aveva sbattuto non era molto alto, anzi … arrivava quasi alla sua altezza … sembrava lungo … e dalla punta … arrotondata … somigliava quasi a un … muso ? … da come risultava ruvido al tatto
Aspetta … e che cos’era questa cosa appuntita che aveva appena toccato ? Un dente ?
 
Uhm …
TROVATO
 
Julia, allontanò le zampe dall’ostacolo invisibile e, dopo qualche secondo … sorpresa delle sorprese … comparvero, sollevati a mezz’aria dal terreno e all’altezza della coniglietta, proprio di fronte a lei, due occhioni color ambra … che la leporide sapeva benissimo a chi appartenevano … il tutto contornato da quello che sembrava essere un risata sommessa e cavernosa
 
Sul musetto della piccola Hopps comparve uno sguardo corrucciato … per non dire … ARRABBIATO
E, prima che la coniglietta potesse dire anche solo una parola, qualcosa di viscido e rosa spuntò proprio davanti a lei, cominciando a ricoprirla di bava dalle punte delle orecchie ai piedi, inzuppandola tutta … insieme al pigiamino che indossava
 
“CROC ! NO ! NON DI NUOVO !” esclamò Julia, colta alla sprovvista dalla mossa del suo amicone verde, cercando di allontanare la lingua del rettilone, mentre quest’ultimo continuava imperterrito a leccarla
 
“Va bene … va bene … se questo è un modo per farti perdonare per avermi quasi mangiata involontariamente, all’interno del fienile e per avermi fatto prendere un mezzo colpo, pochi secondi fa … ok … accetto le tue scuse
Ma adesso smettila … mi stai facendo il … solletico …” aggiunse la coniglietta, iniziando a ridere a crepa pelliccia
 
“JULIA … TESORO … TUTTO BENE ?
PERCHÉ STAI RIDENDO ?”
 
La voce preoccupata di sua madre, proveniente da dentro casa, la riportò con le zampe sulla terraferma
 
Meglio fermarsi prima di destare sospetti … non sia mai che i suoi genitori, continuandola a sentirla ridere, non si fossero preoccupati
Cosa sarebbe successo se fossero usciti fuori di casa per controllare cosa stesse succedendo alla loro piccola ?
 
Penso che a qualsiasi genitore gli verrebbe un colpo nel vedere la propria figlia assalita da quello che sembra essere un gigantesco lombrico rosa … per poi scoprire, malauguratamente, che si tratta solo di una lingua … appartenente a un’enorme e terrificante creatura
 
Immediatamente la coniglietta smise di ridere; dopodiché, nel tentativo di fermare il suo amicone verde, fece l’unica cosa che la sua minuscola statura le permettesse di fare: abbracciò la lingua di CROC, saltandole letteralmente addosso
 
Il rettilone, colto di sorpresa dal gesto della sua amichetta, smise immediatamente di agitare la lingua a destra e a sinistra, fermandola a mezz’aria, con la leporide aggrappata saldamente verso la parte finale
 
Ma cosa stava facendo Julia ?
Era forse un nuovo gioco ?
Perché … se fosse stato così … lui non aveva ancora capito bene le regole
 
CROC rivolse uno sguardo perplesso verso la coniglietta che si portò l’indice della zampa destra davanti alle labbra … chiaro segno che doveva fare silenzio
 
“Sì, mamma … tranquilla … tutto bene
È solo una … tattica … che serve … per avvicinarsi ai calabroni senza … destare minacce e in tutta sicurezza … perché … ehm … la risata trasmette delle … particolari onde sonore … che questi insetti captano come innocue e amichevoli
Lo sto ancora cercando … voi … comunque … rimanete dentro, eh …
Io … faccio subito” si affrettò a dire, voltandosi leggermente dietro di sé, in direzione dell’entrata di casa Hopps
 
Santo cielo … quante assurdità stava dicendo …
Se l’avesse sentita la sua professoressa di scienze le avrebbe tolto all’istante la A+ che aveva preso nel test a sorpresa della settimana scorsa sugli insetti … guarda caso …
Eh … le coincidenze
 
“Va bene, tesoro
Sei tu l’esperta, ma vedi di sbrigarti … e fai attenzione” ribatté Bonnie, dopo qualche secondo di silenzio
“Ok … mi sbrigo e arrivo … il tempo di vedere e controllare se quel calabrone è tornato nel suo NIDO” concluse la coniglietta, rimarcando l’ultima parola, per poi voltarsi e rivolgere uno sguardo molto loquace verso il rettile
 
Rimasero a fissarsi, l’uno negli occhi dell’atro, per qualche minuto … finché Julia non si decise a parlare
“Ti dispiacerebbe spiegarmi perché non sei tornato dentro al fienile, dopo avermi riaccompagnato alla finestra del bagno … oltre a dirmi perché ti sei messo sulle quattro zampe, stendendoti proprio in mezzo al cortile …” chiese la leporide, continuando a fissare il rettilone che non fece in tempo nemmeno ad aprire bocca per rispondere, venendo stoppato dalla coniglietta
“Te l’avrò detto un milione di volte di stare attento a non farti vedere da NESSUNO
E se non fossi stata io ad aprire la persiana ma qualcun altro … tipo mio padre o mia madre ?
Gli avresti fatto prendere un colpo e uno spavento incredibile …
E non perché tu sia un mostro … ma perché i miei genitori, così come i cittadini di Bunny Burrow, non sarebbero pronti per vedere un animale come te … non riuscirebbero a guardare oltre le apparenze, come ho fatto io” iniziò Julia, dapprima con un tono severo che poi, pian piano, si fece sempre più dolce
“Tu lo sai che ti rimarrò vicino e che cercherò SEMPRE di proteggerti … perché ti voglio bene … e tu questo, lo sai
Ma … se tu non collabori, facendo quello che io ti dico di fare … e non lo faccio per il tuo male … e come se mi impedissi di proteggerti
Lo capisci, vero ?” chiese affettuosamente la coniglietta, rivolgendo uno sguardo tenero verso il suo amicone che, dopo quel discorsetto da parte della leporide, abbassò lentamente gli occhi per terra … con fare dispiaciuto
“Lo so che ci tieni a me … e io tengo moltissimo a te
Ma tu, mi devi aiutare CROC … devi COLLABORARE
Solo così riusciremo a cavarcela … INSIEME” aggiunse Julia, sorridendo dolcemente, mentre il rettilone aveva rialzato leggermente gli occhi dal suolo
 
Ripetere che aveva trovato un’amica UNICA come Julia era ormai risaputo giusto ?
 
Anche perché, il vostro fedele narratore, a furia di ridirlo, si è anche un po’ stufato … nel senso buono del termine, ovviamente
 
È vero aveva trovato una piccola mammifera dal cuore d’oro … di quelle che sono molto RARE da trovare
Doveva tenersela ben stretta … proteggendola da tutto e da tutti
Ma … il fatto era che anche lei voleva proteggerlo e tenerselo ben stretto … però, se lui avesse continuato a non darle retta e a fare di testa sua, non le avrebbe permesso di farlo
È questa era una mancanza di fiducia
Si fidava di Julia, vero ?
E allora perché si stava comportando in quel modo ?
Facendo così, le dimostrava che le voleva bene ?
 
Dopo questo attento autoesame, CROC abbassò la lingua, con ancora attaccata Julia verso il suolo, permettendole di toccare il terreno
Una volta ritornata con le zampe per terra, Julia lasciò la lingua del suo amicone, cominciando a scuotere velocemente le zampine nel tentativo di togliersi quanta più bava possibile e, mentre era impegnata in questa operazione, la leporide lanciò uno sguardo verso il rettilone che, dopo aver rimesso la lingua al suo posto all’interno della sua bocca … che era ancora invisibile … biascicò solo una parola
“SCUSA” affermò CROC abbassando nuovamente gli occhi per terra, cosa che fece intenerire Julia
“Non ti devi scusare, CROC
L’importante è che hai capito il concetto
Quindi … da ora in poi, mi ascolterai ?” domandò la coniglietta, mentre il rettile alzò leggermente gli occhi
“Sì … JULIA … VUOLE SOLO BENE … PER CROC … E CROC … VUOLE BENE A … JULIA … E CHIEDE ANCORA SCUSA” disse CROC con tono dispiaciuto, riabbassando lo sguardo con fare infelice
“Oh … avanti … non fare quel musetto triste, che poi mi intenerisci e mi fai sentire in colpa” affermò la leporide, sorridendo e iniziando ad accarezzare, con fare dolce, la punta del muso invisibile di CROC
“Lo so che mi vuoi bene … e anche io te ne voglio
Ma non farmi più prendere spaventi del genere … intesi ?
Niente più uscite o comparse a sorpresa davanti alle persiane e soprattutto, mentre ci sono altri mammiferi presenti in casa, va bene ?” domandò Julia, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suo amicone che, dopo qualche secondo di silenzio, sollevò gli occhi dal suolo, per poi fissare la cucciola di coniglio
“VA BENE” disse il rettilone, per poi fare un occhiolino verso la sua amichetta
 
“Bravo cucciolone
Oh … a proposito … mi ero dimenticata di dirti una cosa molto importante …” ribatté Julia, accarezzando la punta invisibile del muso di CROC
“Oggi inizia la fiera al lago Landlake … e io devo andare laggiù, con la mia famiglia per preparare tutto il necessario
E tu … dovrai rimanertene nascosto qui … a casa … finché io non ritorno
E non è perché non ti voglio bene o che non tenga a te … e questo lo sai benissimo … ma il fatto è che …” provò a dire la coniglietta, mentre continuava a coccolare il muso del suo amicone
“TROPPI MAMMIFERI … CHE … SE VEDERE … CROC … LORO … SPAVENTARSI” affermò semplicemente il rettilone, espirando lentamente
“CROC … ascolta …
TU … NON SEI UN MOSTRO …
Ed è normale che i cittadini di Bunny Burrow, in un primo momento, abbiano paura di te … ma perché guardano solo l’aspetto ESTERIORE
Dovrebbero conoscerti meglio … COME HO FATTO IO
Ma ora … è ancora troppo presto” disse Julia, rivolgendo un sorriso dolce verso quegli occhi giallo ambra che seguitavano a fluttuare nel cielo, per poi aggiungere
“Non ti preoccupare … NON DOVRAI PER SEMPRE VIVERE NELL’OMBRA
C’è SOLO BISOGNO DI TEMPO
E mentre aspetteremo … CI SARÒ IO VICINO A TE” terminò la piccola Hopps, abbracciando la punta invisibile della creatura che, davanti a quella dimostrazione di affettò e lealtà, non poté far a meno che dire una sola parola … che racchiudeva al suo interno, tutti i sentimenti e le emozioni che stava provando in quel momento
 
“GRAZIE”
 
“E di cosa, CROC ?
Siamo o non siamo migliori amici ?” domandò Julia, staccandosi dal muso del rettile, per poi sorridere
“La nostra è un’amicizia che durerà PER SEMPRE … ne sono sicura
Io continuerò a volerti sempre bene, CROC … anche se, a volte, combini qualche pasticcio” concluse la coniglietta, trattenendo una risatina, mentre la creatura spalancò di colpo gli occhi
 
Pasticci ? Guai?
 
Improvvisamente il rettilone, al suono di quella parola, si ricordò di una cosa molto importante … il motivo della sua visita e comparsa ad effetto davanti alla persiana della sala da pranzo
 
“CROC … DEVE DIRE … UNA COSA … A JULIA” disse il mostro, alludendo al piccolo problema con il campo di granoturco dietro al fienile, che delimitava la proprietà degli Hopps … ennesimo guaio che aveva combinato
“Ah, sì ?” domandò stupita la leporide, per poi ridurre gli occhi a due fessure
“Che cosa hai combinato ?” concluse con fare indagatorio la coniglietta e, prima che CROC potesse aprire bocca per rispondere …
 
“Tesoro … con chi stai parlando ?”
 
Colta alla sorpresa e alla sprovvista, Julia si voltò velocemente dietro di sé, incontrando lo sguardo preoccupato della madre e di sua sorella maggiore Judy che, silenziosamente, erano uscite di casa e avevano raggiunto la piccola leporide senza che quest’ultima se ne accorgesse
 
“Ehm … ecco … io” cercò di dire Julia, spiazzata
“E come mai sei bagnata dalle punte delle orecchie fino ai piedi ?” aggiunse Judy, osservando in che stato versava la sorellina
 
Ok … calma … una cosa alla volta
Prima di tutto, bisognava verificare se gli occhi giallo ambra di CROC erano ancora sospesi nel vuoto, dietro di lei
 
Seguendo il ragionamento che il suo cervellino le aveva consigliato, la coniglietta si voltò leggermente dietro di sé … non trovando nulla …
 
Bene … CROC era ritornato invisibile …
Anche se non sapeva con certezza se quest’ultimo si trovava ancora dietro di lei o se, vista la presenza di sua madre e di sua sorella, si era diretto, sgattaiolando silenziosamente, verso il fienile … ma, poco importava
L’importante è che non si fosse fatto vedere da NESSUNO … specialmente da sua mamma o da Judy
 
Ora … passiamo al punto due
 
“Ehm … sono bagnata perché … ho preso … un’ulteriore … precauzione conto i calabroni ...
Si sa che la famiglia delle Vespidi, alla quale appartengono questi insetti, detestano l’acqua e quindi … mi sono regolata … di conseguenza …
Comunque, tranquille … quell’insettaccio se n’è andato … tutto a posto” concluse la leporide, deglutendo a fatica e sorridendo nervosamente, mentre le due coniglie si guardarono velocemente a vicenda
 
“Ah … ok … brava, tesoro
Ora vai ad asciugarti e a cambiarti
C’è stato un piccolo cambio di programma
Io, te, papà e i tuoi fratelli e sorelle andiamo alla fiera del lago Landlake insieme al vecchio Greg ... ci caricherà tutti sul cassone del suo trattore
Tua sorella maggiore, Nicholas e il nonno ci raggiungeranno dopo con il furgoncino di famiglia” affermò Bonnie, sorridendo verso la figlioletta
“Ah … sì
È perché loro tre vengono dopo ?” domandò Julia, cercando di cambiare discorso e indicando Judy che, nel frattempo, stava continuando a fissare sua sorella minore, con gli occhi socchiusi
 
Da brava e ottima poliziotta quale era … la storia di quella piccola peste di Julia non l’aveva convinta per niente
Le stava nascondendo qualcosa … QUALCOSA DI GROSSO
 
“Julia … ultimamente sembri piuttosto strana …
Non è che ci stai nascondendo qualcosa ?” chiese la leporide dagli occhioni color ametista, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la diretta interessata che, in un primo momento, spalancò gli occhi … come se quella domanda l’avesse colta alla sprovvista … per poi sorridere nervosamente
“Non capisco a cosa tu ti stia riferendo, sorellona …” affermò Julia, facendo spallucce
“Davvero ?
Perché io ho come la sensazione che qui, qualcosa di grosso … MOLTO GROSSO … stia bollendo in pentola” continuò la poliziotta, incrociando le zampe al petto
“Oh … andiamo Judy … sei in vacanza …
Lascia riposare anche il tuo istinto e sesto senso per le indagini
Non vi sto nascondendo nulla … e poi, lo sai che non sono brava a mentire … coniglietta ottusa” ribatté Julia, rimarcando l’ultima parola e facendo spalancare gli occhi a sua sorella maggiore, mentre Bonnie trattenne una risatina divertita
 
“Ehm … tu … come …” provò a dire Judy, mentre quest’ultima cominciava a diventare rossa in muso
“Noi conigli non è che abbiamo queste lunghe orecchie solo per bellezza … non pensare che su, al primo piano, non abbia sentito tutta quanta la conversazione …
Ma, su una cosa devo correggere Nick … secondo me, quello più acuto e sveglio è lui … a differenza di qualcuno
E dopo questa … col vostro permesso … io andrei a cambiarmi
Ci vediamo dopo, carotina” concluse Julia, sottolineando l’ultimo soprannome con cui aveva chiamato sua sorella, per poi iniziare a dirigersi verso l’entrata di casa Hopps, superando, nel mezzo, le due coniglie
 
“Ma dico … l’hai sentita ?” domandò esterrefatta Judy, voltandosi a guardare quella piccola peste di sua sorella mentre quest’ultima stava salendo i tre gradini della veranda di casa Hopps
“Oh … tesoro … su … non prendertela
Lo sai che ti vuole bene … lo fa solo per prenderti in giro e per metterti in imbarazzo” disse Bonnie, sorridendo verso la figlia
“E direi che ci riesce anche piuttosto bene …” concluse la poliziotta, osservando la sua sorellina entrare in casa
“Uhm … non sapevo fossi così permalosa, sai” ribatté scherzosamente mamma Hopps sorridendo, per poi voltarsi e dirigersi verso l’entrata di casa, lasciando sbigottita e sorpresa la figlia, per quello che aveva appena detto
“Come sarebbe a dire permalosa ?” esclamò Judy, dopo qualche secondo di silenzio, ritornando sulla terraferma, mentre si affrettava a raggiungere Bonnie
 
Una volta che le due coniglie entrarono in casa, nel punto preciso in cui avevano avuto la discussione con la piccola Julia ... perciò, abbastanza lontano dalla veranda e dalla porta d'ingresso ... quindi, senza il pericolo che ci fosse qualcuno a vedere quello che sarebbe apparso di lì a poco ... comparvero, a pochi metri dalla superficie del suolo, gli occhi giallo ambra di CROC che, per tutto il tempo era rimasto invisibile, sulle quattro zampe e dietro le spalle della sua amichetta, ad ascoltare la conversazione che quest'ultima aveva avuto con le due sue simili molto più grandi di lei
 
Del discorso non aveva capito un granché, ma gli era rimasto impresso nella mente un NOME che stava, tutt'ora, rimbombando dentro al suo cervello: JUDY ... JUDY ... JUDY
 
Perché quel nome gli era così familiare ?
Perché gli sembrava di averlo già sentito da qualche parte ?
 
Improvvisamente, un forte mal di testa colpì il rettilone provocandogli un dolore talmente forte che ritornò subito visibile per poi sedersi con le zampe posteriori incrociate sul suolo e portandosi quelle anteriori sulle tempie, nel tentativo di ovattare quello stesso ronzio che l'aveva colpito sulla strada provinciale, quando quella lince bacia - lingua gli aveva puntato contro quella ... cosa
 
Ma questa volta ... era diverso
Non era un ronzio penetrante e assordante come il primo ... era diverso
 
 
CR-0C ...
 
 
E quella cos'era ?
Sembrava una ... voce ... diversa da quella ripetitiva e robotica che aveva sentito la prima volta
 
 
CR-0C ...
 
 
Anzi, gli sembrava familiare ... MOLTO FAMILIARE
 
 
CR-0C ...
TU ... SEI STATO CREATO PER UNO SCOPO BEN PRECISO
TU ... SEI IL MEZZO ATTRAVERSO IL QUALE AVRÒ LA VENDETTA E LA GIUSTIZIA CHE MI SPETTANO DI DIRITTO
TU ... SEI IL MIO CAPOLAVORO ... LA MIA CREAZIONE ... DOTATA DI COSÌ TANTE MERAVIGLIE CHE TU NON HAI IDEA
 
ABILITÀ CHE DOVRAI UTILIZZARE PER REALIZZARE IL MIO SOGNO
NON IMPORTA CHI O COSA SI METTERÀ CONTRO DI TE: I SERVIZI SEGRETI, L'FBI, LA CIA, LA POLIZIA DI ZOOTROPOLIS ... PERFINO L'AGENTE JUDY HOPPS, CONOSCIUTA DA TUTTI PER ESSERE UNA MAMMIFERA DEDITA AL DOVERE E AL SERVIZIO DELLA CITTADINANZA
PECCATO C'È NE SIANO POCHI COME LEI ... COSÍ PIENA DI BUONI PROPOSITI ...
 
CHE NON REALIZZERÀ MAI O ATTUERÀ FINO IN FONDO PER COLPA DEI SUOI SUPERIORI ... MAMMIFERI EGOISTI E PARZIALI !
 
TU ... CR-0C ... SEI STATO CREATO PER COLMARE QUESTA LACUNA ... LA PIÙ GRANDE E LA PIÙ DOLOROSA ... IL MIO FARDELLO ... LA MIA SPINA NELLA CARNE
 
CIÒ CHE INTENDO REALIZZARE E COMPIERE È UN QUALCOSA CHE AGLI OCCHI DEGLI ALTRI MAMMIFERI POTRÀ SEMBRARE ... SBAGLIATO ... DRASTICO ...
MA QUESTO È QUELLO CHE PENSEREBBERO COLORO CHE FANNO GIÀ PARTE DI QUEL SISTEMA CORROTTO FINO AL MIDOLLO, CHE IO CERCO DI CORREGGERE ... O QUEL GRUPPO DI ANIMALI CHE NON RIESCE A CAPIRE QUANTO QUESTA AZIONE POSSA ESSERE NOBILE E GIUSTA, PERCHÉ NON SANNO GUARDARE OLTRE I LIMITI E L'ORIZZONTE
 
SCIOCCHI !
 
ASCOLTA, CR-0C ... QUANDO SARÀ IL MOMENTO
DOVRAI PORTARE A TERMINE LA TUA MISSIONE ... COSTI QUEL CHE COSTI
 
E SE, DISGRAZIATAMENTE, PERFINO JUDY NON DOVESSE CAPIRLO ... SE ANCHE LEI NON DOVESSE COMPRENDERE QUANTO QUELLO CHE FARAI SARÀ NECESSARIO E CORRETTO PER TUTTI COLORO CHE HANNO SOFFERTO PER COLPA DI QUELLA MALEDETTA ... BEH ... ANDRÀ INCONTRO ALLA STESSA FINE CHE FARAI FARE A TUTTI COLORO CHE SI METTERANNO SULLA TUA STRADA
 
LA UCCIDE ...
 
 
CROC scosse violentemente la testa, interrompendo l'ultima frase
 
NON VOLEVA SENTIRLA
NO ... LUI NON ERA UN ANIMALE PERICOLOSO
 
Come avrebbe mai potuto fare del male alla sorella della sua amichetta ?
Lei non glielo avrebbe mai perdonato
 
NO ... NON ERA UNA PEDINA E UN BURATTINO PER QUEL MAMMIFERO CON LA MASCHERA NERA ... NO
LUI ERA ... VIVO ... E LIBERO DI FARE CIÒ CHE VOLEVA
 
Se quel brutto animale ... detto ovviamente in senso dispregiativo per avvalorare il termine ... aveva intenzione di venirlo a prendere o peggio, di fare del male a Julia o a tutta la sua famiglia, se la sarebbe vista con lui
 
NON GLI AVREBBE PERMESSO DI TORCERGLI NEMMENO UN PELO DI PELLICCIA
 
Il rettilone scosse energicamente la testa per la seconda volta, facendo scomparire definitivamente quel fastidioso ronzio
Ora, doveva tenere fede alla promessa che aveva fatto pochi minuti fa a Julia: ritornare dentro il fienile e aspettare ... attendere ... cosa piuttosto noiosa lo so ...
 
A tal proposito, piccola curiosità
Vi siete mai chiesti quanto tempo un essere vivente passa ad aspettare, soprattutto mentre è in fila ?
Beh ... la risposta potrebbe non piacervi, ma ve lo dico lo stesso ... 400 ore l'anno
Cioè ... è un sacco di tempo ... in pratica, si passa una vita in coda ... metaforicamente parlando s'intende, eh ...
Bene ... chiusa parentesi, prima che sprofondiamo nella negatività, arrivando a criticare vari elementi della Pubblica Amministrazione per la loro efficienza ...
 
Se voleva veramente bene a Julia, avrebbe dovuto farlo ... solo collaborando e ascoltandosi a vicenda, sarebbero riusciti a cavarsela
 
Così, il rettilone si mise ritto sulle due zampe posteriori, mimetizzandosi con l'ambiente circostante ... dopodiché, si diresse verso il fienile
 
E per quel problema con il campo di granoturco ... beh ... aveva cercato di dirglielo, sfortunatamente Julia non l'aveva ascoltato
Beh ... a essere sinceri e onesti, lui era stato interrotto dall'arrivo di quelle due coniglie che non gli avevano permesso di continuare la frase ... ma ... dettagli
Non aveva cercato di tenerglielo nascosto, né tantomeno le aveva detto una bugia ... perciò, la sua coscienza era pulita
 
 
 
 
5 minuti dopo, sempre a casa Hopps …
 
 
“AYHÒ, forza
Uno alla volta salire dovete e mi raccomando … per tutta la durata del viaggio, tranquilli e seduti dovete stare
Inoltre, vi ricordo che un volo di prima classe, questo non è
Perciò se cadete o male vi fatte, colpa mia non è … ma vostra che ascoltato non avete” affermò Greg, intento a caricare, all’interno del cortile di casa Hopps, uno a uno, aiutato da Stu, sul cassone del suo trattore, l’enorme marmaglia di coniglietti e conigliette, che non vedevano l’ora di provare quell’originalissimo mezzo di trasporto pubblico
“Greg … sei sicuro che per te non è un disturbo ?
Altrimenti troviamo un’altra soluzione …” disse Bonnie, sinceramente preoccupata, mentre osservava il marito e il muflone che caricavano i vari passeggeri a bordo del cassone
“Tranquilla, Bonnie
Se fastidio mi dava, neanche chiesto ve l’avrei
E poi, meschino sarei se non vi dessi una zampa nel momento del bisogno” ribatté il bovide, rivolgendo un sorriso verso la coniglia, che si trovava sulla veranda di casa, in compagnia di altri tre mammiferi: due leporidi … e per la precisione, una coniglietta dagli occhioni color ametista e un coniglio piuttosto anziano, con un grosso paio di occhiali da vista neri … e una volpe dalla pelliccia fulva
“Sei sicuro che tutti i miei nipotini e le mie nipotine ci staranno dentro a quel tuo rimorchio tutto arrugginito e puzzolente ?
Non vorrei che prendano qualche malattia …” affermò sarcasticamente nonno Hopps, lanciando un’occhiata divertita verso il muflone
“Sicurissimo sono
E, a differenza di qualcuno che conosco … anzi, al diavolo la privacy … a differenza tua, questo trattore un gioiellino è
Mai problemi mi ha dato e soprattutto, a differenza tua, durato molto più a lungo di tutti quei furgoncini che tu hai cambiato è … quelli sì che macinini e trabiccoli erano” ribatté divertito Greg, mentre prendeva delicatamente un altro coniglietto, per poi caricarlo sul rimorchio
 
E, prima che Otto potesse rispondere a rime, intervenne nuovamente Bonnie
“Anche se questo improvviso cambio di programma l’hai causato tu, papà …
Per forza oggi, devi passare a SALUTARLO ? Non puoi passare un altro giorno ?” chiese mamma Hopps, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il leporide anziano
“ASSOLUTAMENTE NO
Chi mi dice che il mese prossimo … incrociando le dita delle zampe che questo non succeda … non mi venga un infarto e ci lasci la pelliccia ?
Dovrò vivere per sempre con il rimorso che, mentre ero in vita, non sono andato a SALUTARLO quando ne avevo la possibilità ?
Giammai … non me lo perdonerei mai” ribatté nonno Hopps, alzando l’indice della zampa destra, mentre Bonnie alzò gli occhi al cielo, scuotendo lentamente la testa
 
“AYHÒ … finito di caricare abbiamo
Salta su, Bonnie … e muoviamoci a partire, prima che in ritardo arriviamo
Un mucchio di cose abbiamo da preparare e da fare …
Ma, prima di tutto, trovare un parcheggio vicino all’entrata del lago Landlake dobbiamo … sempre che ce ne siano … altrimenti fregati siamo … e con qualcuno per forza, prendermela dovrò …” esclamò improvvisamente Greg, salendo al posto di guida del suo trattore e attirando l’attenzione della coniglia, che si voltò a guardare il mezzo pubblico di trasporto carico di molti piccoli passeggeri
“Avanti, tesoro … muoviti !
Judy, Nick e papà ci raggiungono dopo … non preoccuparti, se la caveranno
Cuccioli … cucciole … mi raccomando … ognuno stia seduto al suo proprio posto … non sporgetevi oltre il bordo del rimorchio, che rischiate di cascare di sotto e l’ultima cosa che mi manca è fare una corsa folle all’ospedale che metterà a dura prova il mio povero cuore …
Ciao Judy, ci vediamo dopo …” aggiunse Stu, alzando la zampa destra in gesto di saluto verso la figlia, per poi salire a bordo del cassone, in compagnia della marea di coniglietti e conigliette
 
Mamma Hopps, dopo qualche secondo di silenzio, espirò profondamente, dopodiché si rivolse verso i tre mammiferi
“Mi raccomando … non cacciatevi nei guai e soprattutto, vedi di non bere niente papà … l’unica cosa che mi manca, oltre ad averti brontolone, è anche ubriaco” affermò Bonnie, trattenendo una risatina, per scoccare un bacio sulla fronte del coniglio anziano e poi sulla guancia di Judy; dopodiché la coniglia scese velocemente i tre gradini della veranda, dirigendosi verso il trattore di Greg
 
“Bonnie … io non sono brontolone
E ricorda che sono pur sempre tuo padre !” disse, dopo qualche secondo di ripresa celebrale, nonno Hopps, rivolgendosi verso la figlia
“Sì che lo sei …” ribatté mamma Hopps, salendo sul rimorchio pieno di piccoli conigli, aiutata da Stu
“Vai Greg … noi siamo pronti
E Nicholas … mi raccomando, tieni d’occhio quella coniglietta ottusa di mia figlia” concluse Bonnie, trattenendo una risatina, nell’osservare l’espressione stupita che si era dipinta sul muso di Judy nel sentire quel soprannome
“Non si preoccupi, Bonnie … ci penso io” rispose di rimando la volpe, sorridendo e alzando una zampa in gesto di saluto
“La sai una cosa, carotina ?
Tua madre mi sta sempre più simpatica …
Ha capito subito chi tra noi due è quello più acuto e sveglio
Anche se, detto in tutta onestà e pacatezza, non ci vuole uno studioso o una scienza per trovare la risposta a questo dilemma di vitale importanza …” aggiunse sornione il canide a bassa voce, rivolgendosi verso la partner che, dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, gli fece capire quanto non fosse d’accordo con quell’affermazione
 
E quale gesto migliore esiste di una gomitata amorevole tirata, con una precisione disarmante, sul costato destro ?
Nessuno …
 
“Bene … sarà meglio che ci muoviamo anche noi
Vado a farmi una rinfrescata e arrivo” concluse con un sorrisetto divertito Judy, notando l’espressione di dolore che si era dipinta sul muso di Nick, per poi voltarsi ed entrare dentro casa … non prima di aver salutato la sua famiglia a bordo del trattore del vecchio Greg che, dopo uno scoppiettio rumoroso si era messo in moto, dirigendosi verso l’uscita del cortile di casa Hopps
 
E, mentre tutti i piccoli passeggeri a bordo erano entusiasti di quell’insolito viaggio che stavano per fare, una coniglietta in particolare, seduta nell’ultima fila, proprio vicino al bordo del cassone, quello posteriore, si voltò a guardare dietro di sé
Il suo sguardo si concentrò sul fienile di casa Hopps e rimase a fissarlo per qualche secondo … come se si aspettasse che dall’entrata dell’edifico, sbucasse qualcuno che la volesse salutare … cosa che ovviamente, non successe
 
Julia si rivoltò a guardare davanti a sé, sospirando profondamente
 
Sperava solo con tutta sé stessa che CROC non ci cacciasse nei guai … di nuovo … altrimenti sarebbe scoppiato il finimondo
 
Oh … giusto … che sbadato che sono …
Dai vostri sguardi curiosi, sono sicuro che vi starete chiedendo chi sia, il mammifero che nonno Otto deve passare ASSOLUTAMENTE a salutare
Beh … è un animale che abbiamo già avuto la fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) di conoscere … e no … non stiamo parlando di Sheldon …
Ma sono sicuro che non vedete l’ora di rincontrarlo e di riaverci a che fare … specialmente, Nick
 
 
 
 
Nel frattempo, nella taverna di Boe …
 
 
“Sono veramente contento che vi siate messi insieme !
Alla fine, ve ne siete resi conto … alla buon’ora” affermò ironicamente un vecchio alce, con un grembiule blu da barista, mentre era intento a versare, dentro due bicchieri, quello che, a detta del cervide, doveva essere succo di mirtillo, di un colore viola scuro … ma, scuro – scuro e di una consistenza talmente viscosa e fangosa, che sarebbe potuto passare benissimo per pece
“Infatti … tutti noi, qua dentro, già dal primo giorno, ci eravamo resi conto che eravate fatti l’uno per l’altra
È una cosa così tenera vedervi INSIEME, felici e sorridenti …” aggiunse con fare dolce, un maiale dal colorito roseo e con solo due ciuffi di peluria, piegati ad arco, che si trovavano sulla sommità della sua testa
“Esatto, Homer … una scena talmente smielata che mi spingerebbe a dirvi che quello che avete appena bevuto è succo di mirtillo vecchio di non so quanti anni
Oppure mi sono confuso con la mia miscela fatta in casa che utilizzo per sturare il WC, quando è intasato … d’altronde hanno lo stesso identico colore …
Mica me lo ricordo, sapete …” affermò il barista, rivolgendo un sorrisetto malvagio verso i due animali che si trovavano davanti a lui e che avevano appena bevuto un sorso del suddetto succo di mirtilli: un duo di linci, un maschio e una femmina, entrambi vestiti con una divisa verde, con affrancata, altezza del cuore, una stella d’oro
 
I due felini, in seguito alla rivelazione … ormai troppo tarda … da parte del cervide, si guardarono velocemente a vicenda, per poi lanciare uno sguardo stupito e allo stesso tempo preoccupato e interrogativo, verso il barista che, osservando quelle due espressioni scioccate dipinte sui musi delle due linci, scoppiò a ridere a crepa pelliccia
“AHAHAHAH … stavo solo scherzando, ragazzi
Tranquilli … è succo di mirtilli, 100 % al naturale, fatto in casa dal sottoscritto
Avreste dovuto vedere i vostri musi … qualcosa di spettacolare !” continuò Boe, seguitando a sghignazzare a più non posso, per poi aggiungere, una volta terminato di ridere
“Anzi, mi congratulo con voi per aver mantenuto il sangue freddo
Beh … in effetti, siete poliziotti e penso che in accademia, abbiate imparato a mantenere la calma in situazioni stressanti e che potrebbero diventare pericolose da un momento all’altro
Certo … avrei sperato in qualcosa di più, tipo: urli terrorizzati, pianti di disperazione, minacce di uccidermi o altro …
Sapete, quando feci questo piccolo scherzetto a Homer e a Barney … beh … meglio che non vi dica che cosa successe quel giorno” disse l’alce, incrociando le zampe anteriori al petto e alzando gli occhi verso il soffitto, pensando a quell’episodio
“Già … fu un’esperienza veramente traumatica che mi fece perdere 20 anni della mia vita … come se non me ne fossero rimasti pochi da vivere” affermò sconsolato il maiale, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra
“Almeno tu, quando ti ho detto che ormai il tuo destino era segnato, ti sei accasciato sul pavimento, cominciando a piangere come un cucciolo disperato
Ma Barney, invece …” aggiunse il cervide, lanciando un’occhiata fugace verso il diretto interessato, intento a russare sonoramente sulla superficie del banco, qualche sgabello più in là verso sinistra, rispetto a dove si trovava il quartetto di mammiferi
“Lui fece tutt’altro
Per cacciare fuori quello che aveva appena bevuto, credendo fosse qualcosa di tossico e letale, rigurgitò tutto quello che aveva bevuto e mangiato, con una velocità impressionante … e io che credevo fosse solo veloce a mandar giù una quantità impressionante di boccali di birra … eh … quante cose nuove si scoprono
Comunque … non fu una bella esperienza, fidatevi
Ho tirato su tanto di quel vomito, quel giorno, che voi non avete idea
E la cosa interessante, era che non era solo liquido !
Infatti, al suo interno, c’erano addirittura delle piccolissimi rimasugli di …” tentò di dire l’alce, venendo interrotto, FORTUNATAMENTE, dal suo fidato telefono rosso a cornetta, che si trovava vicino al bordo sinistro del bancone, che cominciò a squillare
L’alce, dopo aver sbuffato sonoramente, sollevò la cornetta … proprio sul più bello lo dovevano chiamare …
 
 
 
Sì, Osteria Boe … è Boe che parla
Chi ?
Ehm... solo un momento
 
 
 
Detto questo, l’alce allontanò il ricevitore dall’orecchio, per poi rivolgersi verso i tre animali che si trovavano davanti a lui
“Ehi, ragazzi …
C’è un tizio al telefono … chiama da Zootoprolis e sta cercando una certa sua zia ... Dina Mutan, mi pare abbia detto …
Dice che si è trasferita da poco a Bunny Burrow …
Ma, da quando è partita … circa due giorni fa … non l’ha più chiamato per fargli sapere come sta … e lui ha il dubbio che le possa essere successo qualcosa
Perciò, ha chiamato la MIGLIOR TAVERNA DI TUTTA LA TANA DEI CONIGLI … era ora che qualcuno se ne rendesse conto … per chiedere informazioni
Sapete per caso, dove abita questa signora ? Dina Mutan … Mutan Dina ?” chiese Boe, con fare pensieroso
Dopo che il barista terminò la frase, il trio di mammiferi rimase in silenzio per qualche secondo … per scoppiare a ridere sonoramente
In seguito a quella reazione, il cervide rimase perplesso per un istante … dopodiché, rendendosi conto di quello che aveva appena detto, si riportò velocemente il ricevitore all’orecchio
“OH … MUTANDINA !
SEI TU, VERO ?!
RAZZA DI PICCOLO VERME CODARDO, SE TI METTO LE ZAMPE ADDOSSO TI SBUDELLO COME UN PESCE E MI BEVO IL TUO SANGUE !!!
ME LA PAGHERAI !” sbraitò Boe, per poi riagganciare con forza la cornetta, mentre i tre mammiferi seguitavano a sbellicarsi dalle risate
 
“Sta diventando più bravo e subdolo quella piccola peste
Ma se un giorno scoprirò chi è GIURO, sulle corna di quel grande mammifero di mio padre, che lo scuoio vivo e che utilizzerò la sua pelliccia come strofinaccio per lavare i pavimenti” affermò l’alce, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra
“Oh … avanti, Boe !
Quanto sei permaloso !
È stato solo uno stupido scherzo telefonico … non capisco perché ti arrabbi così tanto” disse il maschio di lince, asciugandosi gli occhi, una volta finito di ridere
“Oh … ma certo, sceriffo … solo uno stupido scherzo telefonico …
Peccato che abbia dimenticato un piccolo particolare
È da quando ho aperto la mia taverna qui a Bunny Burrow, che quella piccola canaglia, OGNI SANTO GIORNO, continua a chiamarmi e a farmi questi stupidi scherzi, facendomi passare per un emerito idiota
Ma, ovviamente, voi rispettabilissimi e vigilantissimi tutori della legge avete altro a cui pensare
Certo … lasciamo che quel povero vecchio alce, tutto solo e con problemi di cuore, se la cavi da solo
Io, con le tasse che pago, pago anche il vostro stipendio … lo sapete vero ?” chiese il cervide, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il felino
“Eddai, Boe … Raf, stava solo scherzando
Però, mi sembra strano che questo mammifero continui a farti questi scherzi … così … senza un’apparente motivo o una giustificazione valida …” aggiunse la femmina di lince, con fare pensieroso
“Perché non c’è un motivo, agente Snow
LO FA SOLTANTO PER DIVERTIRSI … PER DIVERTIRSI !” ribatté l’alce, alzando le zampe anteriori al cielo, come a voler dare enfasi all’ultima frase che aveva detto
“Sicuro ?
Non è che hai fatto qualcosa che ha ferito qualche mammifero, senza che tu te ne rendessi conto ?” domandò la felina, incrociando le zampe al petto
“Beh … in effetti, Anne non ha tutti i torti … con il carattere che ti ritrovi …” disse lo sceriffo Bishop, annuendo lentamente
“Oh, andiamo ragazzi … non dite sciocchezze
Va bene che posso sembrare un tipo: arrogante, scontroso, non curante delle basilari norme di igiene e sicurezza, avido e spilorcio, che sa essere un tipo molto vendicativo, pericoloso e che non si farebbe nessun problema a torturare un mammifero, magari appendendolo per … ok … sto divagando …
Il punto è: TUTTO QUESTO È SOLO APPARENZA
E, per chi mi conosce bene, io sono un animale totalmente differente !” affermò Boe, allargando le zampe, nel tentativo di mettere in risalto la sua affermazione … cosa che fece dipingere sui musi dei tre mammiferi lì presenti, uno sguardo molto loquace … segno che stavano mettendo in dubbio l’affermazione del barista
“Che cosa vorreste insinuare, eh ?
È la verità …” cercò di dire il cervide, lanciando un’occhiata seria verso il suo trio di clienti, venendo interrotto nuovamente dal telefono a cornetta rosso, che si rimise a suonare
Alzando gli occhi al cielo, l’alce sollevò il ricevitore, avvicinandoselo all’orecchio
 
 
 
Bar Boe?!
Come ?!
Quanto ha detto ?!
Davvero ?!
Ma è una cosa … FANTASTICA !
Ok … ok … aspetti solo un momento
 
 
 
Detto questo, il cervide, tutto euforico, poggiò la cornetta sul bancone, per poi tirare fuori, da una tasca del suo grembiule, un piccolo taccuino e una penna
Nel frattempo, i tre mammiferi, notando la felicità del cervide, si guardarono velocemente a vicenda
 
Ma cos’era successo di così eclatante ?
 
Intanto, il barista aveva ripreso in mano la cornetta, appoggiando il piccolo block notes sulla superfice del banco, per poi aprirlo … evidentemente doveva scrivere qualcosa
 
 
 
Ok … ci sono … mi dica …
Per ritirare il premio di … se non ho capito male, di 20.000 dollari … mi conferma ?
 
 
 
Una volta terminata questa frase, l’alce lanciò una rapida occhiata verso il trio di clienti, alzando la zampa che aveva il compito di tenere la penna, al cielo … come se avesse conseguito una grande vittoria … e spalancando la bocca, urlando silenziosamente per la gioia
 
Finalmente avrebbe potuto dare una rinfrescata a quella baracca che stava cadendo letteralmente a pezzi
 
Prima di tutto, avrebbe comprato una VERA tavoletta per il water … così avrebbe buttato via quella trappola per orsi, fatta di legno, che per tanto tempo aveva assolto l’infausto compito di sedile per WC
Povera … quanto ne aveva passate e, soprattutto, VISTO …
Ormai era arrivata al limite … e una come lei, non l’avrebbe più trovata da nessuna parte
Quale altra tavoletta per il water aveva incorporato, seguendo la circonferenza del cerchio interno, equidistanti l’uno dall’altro in senso orizzontale, dei piccoli chiodi che, come tanti minuscole borchie a punta, le conferivano un aspetto metal, dark e punk ?
Nessuna
 
Ma la domanda che vi starete facendo è: perché dei chiodi su una tavoletta ?
Beh … partiamo col presupposto, che non sai mai che cosa passa per la testa di un ubriaco, quando quest’ultima non è in grado di ragionare … meno del solito s’intende
Posso solo dirvi che un paio di volte, quando andava a pulire i servizi igienici … e Dio solo sa che cosa trovava là dentro il cervide, dopo una serata di sbronzate … puntualmente Boe trovava sradicata la tavoletta dal suo appoggio e buttata in un angolo remoto, all’interno della stanza
Una volta ci avevano giocato addirittura, in stile ferro di cavallo, dove la funzione di palo da centrare, l’aveva assunta lo spazzolone per pulire il gabinetto … liberi di non crederci
E, siccome si era stufato di questa situazione, aveva pensato a quell’originalissimo sistema di sicurezza a prova di ubriaco
Avreste dovuto sentire le urla che quegli idioti sbronzi tiravano la sera, quando tentavano di estrarre il sedile del WC prendendolo dall’interno … una cosa veramente magnifica … soprattutto, se continuavano a provarci imperterriti
Ora che ci pensava bene … l’avrebbe tenuta … sì … ormai ci si era affezionato
E poi, se ne avesse comprata una nuova, avrebbe dovuto rifare quella piccola modifica che aveva fatto alla prima … e, a dirla tutta, non ne aveva voglia … meglio lasciar perdere
 
Piuttosto, avrebbe dovuto concentrarsi su altri lavoretti
Come ad esempio: il pollo di gomma giocattolo incastrato nel dosatore del sapone … e quando avrebbe scoperto il simpaticone che c’è l’aveva messo, gliel’avrebbe fatto ingoiare; sistemare l’insegna al neon che si trovava fuori dalla sua taverna; installare un vero sistema di sicurezza antincendio con tanto di pulsante d’allarme manuale VERO, invece della copia che aveva rozzamente disegnato sul muro e precisamente nello spazio presente tra il suo bancone e quella vecchia macchina del Test dell’Amore … che oltretutto, avrebbe dovuto riparare; senza parlare del tetto che faceva acqua da tutte le parti … letteralmente; insieme alle travi di sostegno, rose dalle termiti … ancora si chiedeva come facevano quelle vecchie assi tutte mangiucchiate a sostenere il peso dell’intero edificio … insomma, era una lunga lista
Ma … con 20.000 dollari poteva dormire a sonni tranquilli
Finalmente, la fortuna aveva deciso di rivolgere il suo sguardo benevolo e compassionevole verso quel povero e disperato mammifero che aveva dovuto sopportare un’infinità di disgrazie, una dietro l’altra
 
Alla faccia tua … cattiva sorte !
Becca e porta a casa
 
 
 
Perfetto … la ringrazio
Ok … e devo dire che mi manda la signora ?
Miss K. Lorina … Miss K. Lorina … sì … ho scritto
Miss K. Lorina … sì
No … ho scritto giusto … Miss K. Lorina … con la K …
Sì … Miss …
 
 
 
L’alce non riuscì a terminare la frase che i suoi tre clienti, seduti davanti a lui, si misero a sghignazzare silenziosamente, facendo dipingere sul muso del cervide uno sguardo confuso
 
Ma che c’avevano da ridere ?
 
 
No … sono ancora in linea
Sì … Miss K. Lorina … non con la C, con la K …
Scusi un momento …
 
 
 
Detto questo, l’alce allontanò il ricevitore dall’orecchio, per poi rivolgersi verso il trio di animali che a stento, stava cercando di trattenere le risate
“La volete smettere ?
Sto parlando di una cosa molto importante con la signora Miss K. Lorina” affermò Boe con tono serio, facendo esplodere definitivamente dalle risate i tre animali … non riuscendo ancora a capire il perché si comportassero in quel modo … finché, dopo neanche cinque secondi, tutto gli fu chiaro e limpido
In fretta e furia, Boe si riportò la cornetta vicino all’orecchio, giusto in tempo per sentire quelle se sembravano essere delle grasse risate, provenienti dall’altro capo del telefono
A quanto pare, non soltanto i suoi tre clienti avevano trovato quella piccola messinscena divertente … ma anche colui che l’aveva inventata sul momento
 
Come si voleva dimostrare …
 
“OH, NO ... DI NUOVO TU !
BRUTTO TEPPISTA, SE TI METTO LE ZAMPE ADDOSSO AFFONDO I MIEI DENTI NELLA TUA GUANCIA E POI TI STRAPPO VIA IL MUSO !!!” sbraitò per la seconda volta il barista, per poi riagganciare con forza il ricevitore
“VEDETE ?
ECCO PERCHÉ LA GENTE MI VEDE COME UN PERICOLO AMBULANTE … QUANDO IN REALTÀ, NON LO SONO !
LA COLPA È DI QUESTI MAMMIFERI !” urlò Boe, indicando il telefono rosso, mentre rimetteva al suo posto il taccuino e la penna
“ANIMALI: PIGRI, NULLAFACENTI, PERDIGIORNO, IDIOTI, RIFIUTI DELLA SOCIETÀ E ROMPI …” il cervide non riuscì a terminare la frase che la porta del suo locale si spalancò, attirando l’attenzione di tutti i mammiferi presenti nella stanza, che rivolsero lo sguardo verso i nuovi arrivati: una coppia di conigli, con alle loro spalle, una volpe dalla pelliccia fulva
 
L’alce, dopo un primo momento di spaesamento, scosse energicamente la testa; dopodiché, sorrise
“Oh … ma guarda un po’ chi vede … BUON GIORNO !
Ciao, Judy … e vedo che c’è anche Rosso con te !” esclamò Boe, alzando una zampa in gesto di saluto verso i due mammiferi in questione, per poi notare il coniglio anziano che si trova vicino alla piccola Judith, alla sua sinistra
“Oh … e guarda un po’ chi è tornato dal regno dei morti !
Il caro vecchio Otto Hopps … un mammifero dal cuore d’oro … ma talmente brontolone e musone che nemmeno la Morte l’ha voluto … altrimenti, sarebbe uscita pazza” concluse il cervide in tono ironico, per poi scoppiare a ridere, mentre il mammifero anziano dalle lunghe orecchie aveva ridotto gli occhi a due fessure
“Coraggio … entrate !
Ma prima …” affermò il barista, costeggiando il bancone verso destra, fino a raggiungere la piccola uscita dell’angolo bar, situata di fronte alla porta che permetteva d’accedere al … ehm, chiamiamolo … MONOLOCALE dell’alce, per poi coprire la distanza che lo separava dai tre nuovi arrivati e, una volta raggiunti, accalappiare dolcemente la testa del coniglio anziano, bloccandogliela all’interno dell’incavo del gomito della zampa anteriore destra, sollevandolo un po’ da terra
“Fatemi salutare come si deve un carissimo e vecchio … nel vero senso della parola … amico con il quale ci conosciamo da tanto di quel tempo …” affermò il cervide, sorridendo verso Otto che, dopo aver scosso lentamente la testa a destra e sinistra, ricambiò il sorriso del barista
“Sono felice anch’io di rivederti, Boe ...
Come te la passi ?” domandò nonno Hopps, allungando la zampina destra, chiusa a pugno verso il muso di Boe
“Beh … non me la passo poi così male
Ci sono sempre gli alti e i bassi
Tra mammiferi … e due di essi sono presenti all’interno di questo locale … che si dimenticano di pagare, chiedendo che gli si faccia credito, la cui lista ha superato i due metri e più; il locale che sta cadendo letteralmente a pezzi; senza scordare IL SIMPATICONE DEL TELEFONO ROSSO … e altri problemi che ora non ricordo … diciamo che va tutto bene e nulla è a posto” concluse il cervide, chiudendo a pugno la zampa sinistra, per poi sbatterla dolcemente contro quella chiusa del leporide
 
Già … Otto e Boe si conoscevano da una vita e, nonostante la differenza d’età, ne avevano passate tante insieme
 
Piano con le domande e le occhiate confuse … accelerate solo il processo d’invecchiamento con quegli sguardi corrucciati
Il vostro fedele narratore vi spiegherà tutto
 
Dovete sapere, che la storia che aleggia intorno alla figura di quest’alce UNICO è piuttosto curiosa quanto divertente … partiamo dall’inizio
 
Boe aveva sempre sognato, in dalla tenera età, di fare il barista … era l’UNICO obbiettivo che si era proposto di raggiungere nel corso della sua vita
Si era così iscritto alla scuola più prestigiosa di Zootropolis che gli avrebbe permesso di coronare il suo sogno … ma, verso l’ultimo anno decise di abbandonare gli studi
Come mai vi starete chiedendo …
Beh … sarà che con l’avvicinarsi del periodo dell’adolescenza molti giovani decidono di andare controcorrente … dove il loro spirito ribelle gli consiglia di non diventare un numero fra i tanti, ma di … DISTINGUERSI
Fatto sta che la VERA ragione non la volle mai dire a NESSUNO
Decise, da un giorno all’altro, di lasciare il nido materno - paterno con un unico obbiettivo: TROVARE UNO SCOPO NELLA SUA VITA, CHE LO RENDESSE QUALCUNO
Peccato che, nel suo girovagare di paese in paese, la fortuna non fu tanto benevola con lui, non concedendogli nessuna opportunità … forse era anche per il suo comportamento un po’: scontroso, scorbutico e irascibile che quasi il più delle volte lo metteva nei guai, costringendolo a darsi alla fuga … ma vabbè, dettagli … sto divagando
Fatto sta che questo cervide, come ennesima tappa di questo suo lungo pellegrinaggio, arrivò Bunny Burrow e qualcosa, in quel posto abitato per lo più da conigli, lo colpì … lo colpì così tanto che decise di non andarsene più
 
E nemmeno lui riusciva a spiegarsi il perché non se n’era andato … magari l’aveva colpito l’ospitalità e la gentilezza dei cittadini della Tana dei Conigli, di come quest’ultimi non avessero pregiudizi (nei confronti dei non predatori, s’intende) e di quanto fossero innocenti; o di come difficilmente, di fronte a una delle sue tante sfuriate, avrebbero potuto fargliela pagare cara, oppure erano tutti questi motivi messi insieme …
 
Il risultato però, lasciando perdere la ragione della sua permanenza, non cambiò
 
Tuttavia, se da una parte era riuscito a trovare un posto a detta sua PERFETTO E VIVIBILE, dall’altro lato non era ancora riuscito a individuare uno scopo nella sua vita
E, di fronte a questo suo ennesimo problema, si aggiunse anche il fatto che, per poter vivere a Bunny Burrow, avrebbe dovuto affittarsi un appartamento adatto a lui … ma con quali soldi ?
Avrebbe dovuto trovarsi un lavoro … un lavoro: non impegnativo, non monotono e che desse libero sfogo alle sue abilità … cosa che ovviamente non trovò
 
Dovette accontentarsi di vivere, finché non avrebbe trovato una sistemazione adeguata, nella sua fidata e sgualcita tenda da campeggio, compagna delle numerosi notti che avevano passato insieme durante il loro viaggio … sotto le forti piogge, il freddo glaciale, il caldo afoso … senza dimenticare la faida che OGNI SERA, l’alce era costretto ad affrontare, combattendo con tutte le sue forze, per cercare di non far entrare all’interno del tendone, quei piccoli e fastidiosi nemici che avrebbero brindato alla loro vittoria con il sangue del cervide, se fossero riusciti a espugnare la sua fortezza: le ZANZARE … oh … quanti ricordi
 
Quindi, ritornando alla nostra storia, questo girovago continuò ad abitare in quella … chiamiamola casa … per un po’ di tempo
Finché, un giorno, la fortuna … colei che l’alce aveva cercato disperatamente per tutto il suo viaggio … non decise di bussare alla sua porta … anche se, figurativamente e tecnicamente parlando, di porte una tenda non è che ne sia provvista … ma, vabbè, penso abbiate afferrato il concetto
Ve lo riassumo in breve
 
Una mattina, e precisamente fuori dal Jet Market di Apu, mentre il cervide era occupato a rovistare nei vari scaffali … e con scaffali non intendo dire quelli classici che ci sono in un supermarket … no ... intendo dire i bidoni dell’immondizia, situati, se non ricordo male, nel vicolo a sinistra, appena fuori l’entrata del supermercato … la classica viuzza senza uscita, utilizzata dai camion dei rifiuti per prendere la spazzatura
Nel frattempo che l’alce era intento a scartare ciò che era commestibile, da ciò che non lo era … e i vari sacchi per l’immondizia non rendevano il tutto più facile … le sue orecchie captarono, non appena si aprirono le porte scorrevoli del Jet Market, uno strano suono … sembrava che un’intera scolaresca INDISCIPLINATA E CONFUSIONARIA (a giudicare dalle urla) fosse andata a fare la spesa
Incuriosito da quel gran baccano, Boe richiuse il bidone dell’immondizia e incominciò a incamminarsi fuori dal vicoletto, giusto in tempo per vedere allontanarsi dall’uscita dell’ipermercato una mamma coniglio, con due carrelli strapieni di spesa, mentre quest’ultima era accerchiata da una quantità sproporzionata di piccoli coniglietti
Non ne aveva mai visti così tanti in vita sua
A volte si chiedeva come facessero le mamme ad accudire e a badare a tutti quei piccoli terremoti in miniatura
Senza dubbio, richiedeva un grande sforzo e impegno per entrambi i genitori … ecco perché ci teneva a rimanere single
 
Seguì con lo sguardo la coniglia, per tutto il parcheggio, finché quest’ultima non sparì dalla sua vista
 
Ah … roba da matti
I conigli e il loro innato e irrefrenabile istinto di procreare e procreare
 
Meglio riprendere a fare la spesa
Era certo di aver intravisto un tramezzino non del tutto ammuffito e mangiucchiato dentro a un bidone dell’immondizia
Così, l’alce fece per voltarsi in direzione del vicoletto, quando le porte scorrevoli del supermercato si riaprirono, facendo comparire, davanti all’ingresso del Jet Market una cucciola di coniglio di cinque anni, con gli occhioni peni di lacrime e uno sguardo perso impaurito
“Mamma ? … dove sei ? … m – m – m – amma ?
Mamma !” cominciò a singhiozzare la piccola, iniziando a guardarsi velocemente intorno, per ricercare la figura materna … che disgraziatamente non trovò
La piccola coniglietta perciò, fece l’unica cosa che poteva fare in quella circostanza: cominciare a piangere ininterrottamente
 
Boe rimase fermo qualche secondo a osservare quello spettacolo …
 
 
Povera cucciola … non trovava più la sua mamma
Aspetta un momento … che sua madre fosse …
 
No … Boe, non sono affari tuoi
Gira i tacchi … anche se non li porti … e vattene
 
Ma … è così sola e indifesa
E se dovesse incontrare un mammifero poco raccomandabile ?
 
Beh … tu non è che sia questo gran esempio
Ma, a parte questo … sai quante rogne ti creerà se deciderai di aiutarla ?
 
Tu non dovresti essere la mia BUONA coscienza ?
 
E lo sono, infatti
Lasciala perdere … non sono affari tuoi
 
Ma …
 
NIENTE MA !
 
Oh … cos’è questo tono ? Hai voglia di attaccare briga ?
 
Tecnicamente non posso attaccare briga con te, perché sono il tuo subconscio e non posso materializzarmi in una forma fisica … SCIOCCO !
 
Ah … ora fai anche il saputello, eh ?
 
Sì … perché se l’avessi dimenticato, il sapientone qui presente, ti aveva consigliato di finire gli studi per diventare barista, invece di cimentarti in questo tuo FOLLE viaggio … dove TU mi hai trascinato
A quest’ora avresti un locale tutto tuo
 
Come ?!
Brutto …
 
 
“Perché sta parlando da solo, signore ?”
La domanda postale dalla piccola coniglietta, lo riportò con le zampe per terra
Il cervide abbassò subito lo sguardo, incontrando la cucciola di coniglio che, fino a pochi minuti fa, se ne stava a singhiozzare davanti all’entrata del Jet Market, mentre quest’ultima, con gli occhioni viola ancora umidi, lo stava osservando con un’occhiata confusa e curiosa al tempo stesso
 
 
Bene … ricorda quello che ti ho detto
LIBERATENE
 
Intendi dire …
 
Non in quel senso !
 
Ah … infatti mi sembrava un po’ drastica la cosa
Ma …
 
NIENTE MA
 
La sai una cosa ?
Sono stufo di te
E farò come ho pensato, che tu sia d’accordo oppure no … tanto non mi importa
 
Boe … non ti azzardare a …
 
 
E così, zittendo per l’ennesima volta il suo subconscio, il cervide, cercando di sembrare il più amichevole e sano di mente … anche se nella realtà non lo era nemmeno un po’ … iniziò a conversare con la piccola leporide che scoprì: chiamarsi Bonnie; di essere venuta a fare la spesa con sua mamma e gli altri suoi fratelli e sorelle … che ora non riusciva più a trovare; di avere cinque anni ormai compiuti; di far parte di una famigliola piuttosto numerosa (e il PIUTTOSTO è molto riduttivo), con il papà che di lavoro faceva il pescatore e di avere una cotta per un coniglio della sua età di nome Stu … una coniglietta piuttosto graziosa e che aveva pure una bella parlantina
 
Dopo aver lasciato perdere i convenevoli … incluso il perché stesse parlando da solo, pochi minuti prima … e prima che la cucciola iniziasse un’altra volta a piangere a dirotto, Boe si propose di darle una zampa per ritrovare sua mamma … anche se una mezza idea su chi fosse, già c’è l’aveva
Neanche il tempo di prendere la zampina di Bonnie, che dal parcheggiò si udì un urlo terrorizzato, per poi essere seguito da un altro grido
 
“METTA GIÙ LE ZAMPE DA MIA FIGLIAAAAAAAAAAAA !”
 
L’alce non fece nemmeno in tempo a voltarsi verso la direzione di quello strillo che, la coniglia che aveva visto in precedenza … che altri non era la mamma della piccola Bonnie … dopo aver individuato la figlia che aveva perso, mentre quest’ultima era in compagnia di uno sconosciuto … UN GRANDE E LOSCO SCONOSCIUTO … era schizzata fuori dal parcheggio, raggiungendo in pochi secondi i due animali
Dopodiché, senza dare il tempo all’alce di dire una sola parola, la leporide aveva estratto dalla sua borsetta a tracolla, un piccolo flaconcino a spray, spruzzandolo negli occhi dell’ipotetico aggressore
Purtroppo per Boe, quello non era un semplice profumo … quel piccolo contenitore conteneva una soluzione al peperoncino da utilizzare in caso di aggressione da parte di malviventi
L’alce si portò immediatamente le zampe agli occhi, lanciando un urlo di dolore, e cominciando a fregarsi i bulbi oculari
Nel frattempo, la mamma di Bonnie, prese di peso la figlia, mettendosela dietro di sé … per poi finire definitivamente il cervide
Prima con un calcione ben assestato nelle parti bassi e in seguito, una volta che l’alce si fu accasciato e fu a portata di colpo, la leporide estrasse un teaser dalla borsetta degli orrori, colpendo in pieno petto Boe che, dopo essere stato teaserato, cadde a terra con un sonoro tonfo
 
Beh … uno dei tanti modi che ha la fortuna di bussare alla porta di ciascun mammifero …
In questo caso, di BUSSARTI PESANTEMENTE ADDOSSO, avvalendosi di una mamma iperprotettiva che ti acceca con dello spray al peperoncino, assestandoti una botta ai gioielli di famiglia e poi, come colpo finale, ti elettrifica con un teaser
 
Lasciando perdere quello che successe dopo … con l’arrivo da parte dello sceriffo Buddy, le false accuse lanciate dalla mamma di Bonnie e quest’ultima che cercava di dire che era tutto un malinteso … alla fine le cose si conclusero per il meglio
 
Claire, cioè la mamma di Bonnie, chiese scusa al povero Boe per tutto quello che gli aveva fatto e il cervide, da parte sua, da quel giorno in avanti, si dovette ricredere sulla leggenda o sulle dicerie che tutti i conigli fossero dei fifoni o dei codardi
Per farsi perdonare per il suo comportamento poco garbato e gentile, Claire invitò a pranzo l’alce … dove quest’ultimo conobbe il resto della famigliola e il papà di Bonnie, Otto, che non finì mai di ringraziarlo abbastanza per aver cercato di aiutare la sua cucciola
E quello fu la prima di una delle tante occasioni in cui Boe si ritrovò a stare in compagnia di quella FAMIGLIA … che, col tempo, diventò anche la sua
Alla fine, Otto venne a conoscenza del sogno nel cassetto che aveva l’alce: quello di aprire una taverna
E, così come aveva fatto per Sheldon, gliela costruì con le proprie zampe
 
È vero, a volte, la sorte a un modo tutto suo di cambiare la vita di un mammifero
Ma, il più delle volte, con quegli animali che hanno lottato per tanto tempo contro difficoltà e problemi, sa premiare e ripagare gli sforzi … SEMPRE
 
DONANDOTI, NON CIÒ CHE VOLEVI, MA QUELLO DI CUI NON TI ERI RESO CONTO DI AVERE UN DISPERATO BISOGNO
 
“Sedetevi … avanti !
Non mordo mica … di solito” affermò Boe, ridacchiando e lasciando libero Otto, per poi ridirigersi verso il suo bancone, mentre il trio di mammiferi si diresse verso gli unici tre sgabelli liberi che erano rimasti
“Bene … bene … buon giorno a tutti !” esclamò allegro lo sceriffo Bishop, sorridendo raggiante verso i nuovi arrivati, seguito a ruota dalla sua vice e dal suino rosa, che sollevarono la zampa destra, per poi agitarla, in gesto di saluto
“Buon giorno … Rafael … Anne … ciao anche a te Homer !” rispose Judy con un sorriso, accomodandosi vicino alla lince
“Tutto bene ?” chiese la coniglietta, rivolgendosi verso il felino che … non fece nemmeno in tempo ad aprire bocca … che venne preceduto dall’agente Snow
“Altroché …
Lo sapete che ieri sera, dopo aver arrestato quei due furfanti a casa vostra, Raf ha deciso di dichiararsi ?
Avreste dovuto vederlo … era tutto rosso in muso, mentre cercava di dirmi che cosa provava veramente per me … ma è stato così dolce …
E ora … stiamo insieme” affermò tutta euforica Anne, prendendo a braccetto il suo superiore, cominciando a saltellare per la gioia e lasciando a bocca aperta i tre mammiferi
 
“Beh … ma questa … è una cosa … fantastica !” esclamò, dopo qualche secondo di silenzio, Judy, riprendendosi dalla trance in cui era caduta
“Sono felice per voi
Siete veramente una bellissima coppia” concluse la coniglietta, sorridendo
“Oh … ti ringrazio, Judy
Alla fine, sono riuscito a superare la mia paura e dirle quello che provavo realmente per lei … e sono felice di averlo fatto
Se avessi aspettato ancora … forse l’avrei persa … e, non ne avrei trovata un’altra come lei” affermò Rafael, in tono dolce, voltandosi verso la sua vice, per poi scoccarle un tenero e veloce bacio sulla labbra … ricambiato amorevolmente da quella che ora, era la sua fidanzata
 
E, nel vedere quella scena così carica d’amore e di emotività … Judy sospirò
Ma non era un sospiro dovuto alla tristezza o alla malinconia … no
Era il sospiro di un mammifero che stava sognando ad occhi aperti, sperando che qualcosa di impossibile … sempre presente nella sua mente … si realizzasse
In quel veloce bacio che si erano scambiati Rafael e Anne … la mente della coniglietta aveva sostituito, al posto dei due felini, lei e Nick ... che, come due piccioncini, si erano appena scambiati un piccolo bacio di affetto e amore …
 

 
LEI E NICK ?!
UN PICCOLO BACIO DI AFFETTO E AMORE ?!
 
La leporide dagli occhioni color ametista, scosse velocemente la testa, per poi diventare leggermente rossa per l’imbarazzo dovuto a quell’ASSURDO pensiero
 
No … no … no
Ne aveva già parlato più volte con sé stessa … no
Ma perché le venivano in mente quelle … quelle … cose ?
D’accordo che il suo cervello le stesse consigliando di trovarsi qualcuno con cui passare il resto della sua vita … ma tirare sempre in ballo Nick … un mammifero di una specie differente … ora stava diventando una fissazione
Oppure … il suo cuore stava cercando di farle capire qualcosa …
Qualcosa che persino lei si ostinava a riconoscere ?
 
“E sei stato molto fortunato, Rafael
Almeno, Anne, non ha per nonno un mammifero GELOSO E IPERPROTETTIVO come Otto
Guai se qualcuno osava avvicinarsi alle sue figlie … l’avrebbe incenerito vivo con lo sguardo …” affermo l’alce, entrando dentro l’angolo da bar-animal, riportando la coniglietta con le zampe per terra
“Ma non è vero !
Vecchio imbroglione cornuto che non sei altro !
Quando mai sono stato DIFFIDENTE E IPERPROTETTIVO nei confronti delle mie figlie ?” chiese in tono offeso il leporide anziano, attirando su di sé uno sguardo molto loquace da parte del cervide
“Mh … mi sa che questi sono i primi sintomi dell’Alzheimer …
Devo forse ricordarti, l’episodio di Arthur e di Gwen, durante il loro primo appuntamento ?
Dove hai quasi rischiato di fare la pelliccia a quel povero coniglio, strozzandolo con le tue stesse zampe, pensando che fosse un criminale, quando in realtà non lo era ?
Perfino Barney, che in quella sua testa vuota ha solo due neuroni, sopravvissuti alla furia distruttiva dell’alcol e che, oltretutto, non funzionano tanto bene, se lo ricorda” affermò il barista, indicando, verso destra, il diretto interessato, intento a russare sulla superficie del tavolo, verso la fine del bancone
“Beh … lì è stato solo uno spiacevole malinteso
D’altronde, come potevo sapere che tutto quello faceva parte di un piano malvagio, architettato da una: PERFIDA, SUBDOLA, INSENSIBILE E MALVAGIA VOL …” il coniglio, interruppe la frase che stava per dire, voltandosi lentamente verso la sua destra, dove si trovava un mammifero, appartenente a quella determinata specie alla quale il leporide anziano aveva affibbiato tutti quei bellissimi aggettivi
“Ehm … scusa, Nicholas
Non intendevo … insomma … è un ricordo abbastanza … ehm …” cercò di proferire, Otto, rendendosi conto dell’errore che aveva appena fatto, per poi aggiungere, dopo aver espirato profondamente
“È vero
Il responsabile di tutto quel casino fu una volpe
Ma, non per questo, devo etichettare ogni individuo di quella specie come un delinquente … e tu, mio caro giovanotto non lo sei … a detta di quello che dice mia nipote” affermò il leporide anziano, sorridendo e lasciando tutti i presenti basiti
 
Che cosa aveva appena detto il varo vecchio Otto Hopps riguardo alle volpi ?
Forse gli avevano invertito le pastiglie alla casa di riposo o aveva sbattuto la testa …
Altrimenti, come si sarebbe potuto spiegare quello che aveva appena proferito ?
 
“Non si preoccupi, signor Otto
Pensi che i mammiferi di Zootropolis devono ancora farci l’abitudine a vedere una volpe poliziotto … un tutore della legge … quando in realtà, io e quelli della mia specie, siamo conosciuti soltanto per la nostra disonestà … cosa non assolutamente vera … per alcuni soggetti, s’intende
Divertente, non trova ?” chiese Nick, rivolgendo uno sguardo divertito verso il leporide
“Fortuna che ho trovato una piccola e adorabile mammifera dalle lunghe orecchie che ha creduto in me … anche se un po’ ottusa” affermò in seguito il canide, lanciando un’occhiata veloce verso Judy che, dopo il complimento che il suo partner le aveva fatto, ridusse gli occhi due fessure
“E aggiungo, anche un po’ permalosa” concluse la volpe, trattenendo una risatina, nel notare come la coniglietta, in seguito a quella osservazione finale da parte sua, aveva aperto la bocca nel tentativo di dire qualcosa … venendo però, preceduta dall’alce
 
“Ah … quindi hai avuto la possibilità di conoscere Rosso, Otto ?
E … ti sembra un tipo a posto ?” domandò Boe, curioso
 
Nonno Hopps, prima di proferire parola, lanciò un ultimo sguardo verso Nick, squadrandolo dalla punta della orecchie, fino alla coda; dopodiché, si girò verso il barista
“Beh … mia nipote si fida di lui … non penso perché non dovrei farlo anch’io
E poi … le ha salvato la vita, ieri sera
Perciò … è come se fossi in debito con lui” concluse il leporide, annuendo lentamente
“Le ha salvato la vita ?! Ieri sera ?!” esclamarono in coro, il cervide e il suino
“Già … vi ricordate di quei due ladruncoli che stavano mettendo a soqquadro mezza Bunny Burrow con quei loro furtarelli ?
Beh … si dà il caso che ieri sera fossero andati a casa Hopps per uno dei loro soliti colpi … ovviamente andato a male
Infatti, quando si resero conto di essere stati scoperti, rubarono il camioncino di Stu, nel tentativo di darsi alla fuga e hanno quasi rischiato di mettere sotto Judy, se Nick non l’avesse salvata in tempo
È stato davvero coraggioso …” disse la lince, lanciando un rapido sguardo verso la coniglietta e poi, verso la volpe, per poi continuare il suo racconto, assumendo un’aria pensierosa
“L’unica cosa che non riesco a capire, è perché abbiano fatto l’intero giro della casa, invece di puntare direttamente all’uscita del cortile … perché fare qualcosa che avrebbe attirato ancor di più l’attenzione
Dev’esserci qualcosa che mi sfugge …” concluse Rafael, con fare riflessivo
“Non starai ancora pensando a quella loro storiella, inventata sul momento …” aggiunse Anne, sbuffando sonoramente
“Quale storia ?” domandò Boe, incuriosito dal comportamento dello sceriffo Bishop
“Oh … niente di che
Quelle due faine, stando alle loro testimonianze, sostenevano di essere state inseguite da un mostro, con muso allungato, tutto irto di denti aguzzi e con due occhi giallo ambra che ti perforavano l’anima … in poche parole, da quello che abbiamo scoperto essere il Nailoticus che, stando alle vecchie storie, dovrebbe ancora trovarsi da qualche parte, nelle fredde e gelide acque del lago Landlake” affermò sarcasticamente la felina, incrociando le zampe al petto
“È un’assurdità, Raf … e lo sai anche tu” aggiunse l’agente Snow, rivolgendo uno sguardo scocciato verso il suo superiore
“Potrebbe essere così …
Ma, se ci pensi bene, il montone e la donnola che hanno interrogato Judy e Nick, hanno detto la stessa identica cosa … così come il signor Karp
Non può essere una coincidenza
Che cosa si sono sognati, entrambi lo stesso animale ?” ripose Rafael, scuotendo lentamente la testa a destra e sinistra
“Lo sai meglio di me che senza prove concrete, non possiamo fare nulla
Abbiamo solo il racconto di un agente immobiliare che ha fatto un volo giù da una collina, cercando di sfuggire dalle grinfie di una mostruosa creatura, e quello di due ex-detenuti, attaccati da un mostro nel bel mezzo del lago Landlake … e che, oltretutto, sono stati rapiti già da due giorni” ribatté la femmina di lince, attirando l’attenzione della coniglietta
“Duke e Doug sono stati rapiti ?!” domandò esterrefatta la leporide
“Già … da una tigre del bengala e da un lupo grigio
Ovviamente, ho già avvertito il penitenziario di Zootropolis … e se ne stanno già occupando … nulla di cui preoccuparsi, mi hanno detto
Mi chiedo solo che cosa volessero quei due tipi da quella coppia di stramboidi” affermò lo sceriffo Bishop, ripensando al modo in cui si era fatto fregare come un cucciolo di due anni, da quel duo di guardie carcerarie fasulle
 
“Comunque, sta succedendo qualcosa di strano qui a Bunny Burrow … me lo sento
Non vorrei che il Nailoticus esistesse veramente …” concluse la lince, con fare pensieroso
“Oh … Raf … andiamo
Ti stai lasciando influenzare dalle storie di Sheldon …
È impossibile che un animale estinto da milioni di anni, sia sopravvissuto per così tanto tempo” disse l’agente Snow, alzando le zampe al cielo con fare esasperato
“Io sono d’accordo con Rafael
Qui sta succedendo qualcosa di grosso, del quale non ci siamo ancora accorti” aggiunse Judy, attirando su di sé, gli sguardi degli animali presenti nella taverna
“Carotina … anche tu adesso ?!
Sei troppo intelligente per credere a una storiella del genere
Non confermiamo la mia teoria, secondo la quale tu saresti ottusa” affermò Nick, con fare ironico, scuotendo lentamente la testa a destra e a sinistra e trattenendo una risatina
“Io non sono OTTUSA !” replicò subito la leporide, con fare offeso, riducendo gli occhi a due fessure e lanciando uno sguardo assassino verso il canide
“Disse colei che, durante il suo primo giorno di lavoro a Zootropolis come agente di polizia, credette a una storiella molto convincente e strappa lacrime, inventata sul momento da un mammifero … secondo il mio umile e modesto parere … molto intelligente e affascinante” affermò la volpe, sorridendo e osservando con fare divertito la sua partner, alludendo al loro primo incontro in quella famosa gelateria dove l’aveva aggirata e ingannata con vera maestria … toh … ho fatto anche la rima
 
“Carotina, eh … molto carino come soprannome, Rosso” disse a un certo punto, Boe sorridendo e attirando l’attenzione dei due agenti di polizia, in particolare del predatore dalla pelliccia fulva che, soltanto dopo essersi reso conto di quello che aveva detto, si diede una sonora pacca sulla fronte
 
Maledizione a questa sua abitudine di chiamarla così !
Se avesse continuato di questo passo, l’intera cittadina della Tana dei Conigli, avrebbe chiamato Judy con quel soprannome
 
“Carotina ?
Oh … è così adorabile” aggiunse Anne, con fare dolce, lanciando uno sguardo tenero verso la coniglietta che, nel frattempo, stava cercando di nascondere l’imbarazzo dovuta a quell’ennesima situazione che aveva come protagonista il soprannome che le aveva affibbiato Nick
“Già … e a tal proposito
Sono proprio curioso di sapere il perché di questo soprannome che hai affibbiato alla mia nipotina preferita … Nicholas” affermò Otto, girandosi lentamente verso la volpe, pronunciando lentamente il nome del canide … a mo di professore quando estrae, A SORTE, il bigliettino del povero malcapitato che dovrà essere interrogato … e puntualmente, usciva quello che pregava con tutto sé stesso di non essere estratto e che, ovviamente, non aveva studiato nulla
“Sì … ecco … ehm … è una storia piuttosto buffa” provò a dire Nick, lanciando una piccola risatina isterica e cominciando a grattarsi velocemente la nuca
 
E ora che s’inventava ?
Doveva dirgli la verità, rischiando di far cadere ancor più nell’imbarazzo Judy … che poi gliel’avrebbe fatta pagare cara, scuoiandolo vivo ?
Oppure tentare di svicolare l’argomento del discorso su un altro punto ?
Uhm … sì … avrebbe scelto la seconda opzione
Ci teneva ancora alla sua pelliccia … e poi, era ancora troppo giovane per morire
Ma come spostare, con nonchalance, l’attenzione e l’interesse di un gruppo di mammiferi su un determinato punto, all’interno di una conversazione già avviata, senza fargli percepire e capire che quell’argomento ti crea un certo e non poco imbarazzo ?
Serviva un diversivo …
 
“Scusate se mi intrometto …
Il soprannome tenero e dolce con cui Rosso ha chiamato Judy è … CIAMBELLINA ?
Sapete, sono seduto vicino a un tasso che sta a russare talmente forte che sembra si sia ingoiato una piallatrice elettrica … per giunta, difettosa … come quella che ho preso in prestito da Flanders …” affermò Homer, con fare perplesso, rivolgendosi verso l’alce, che sbuffò sonoramente
 
Oh … eccolo qui
D’altronde, come dice quel vecchio proverbio ?
Continuate e chiedere e vi sarà dato
 
“No, Homer
Ha detto CAROTINA” affermò l’alce, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suino
“CAROTINA ?
Uhm … non so … non mi trasmette niente
Sarà perché fa riferimento a un ortaggio … con i quali sono in faida da quando avevo cinque anni, quando un broccolo maligno tentò di soffocarmi … o forse erano sei anni” cominciò il maiale, grattandosi il mento con fare pensieroso, per poi continuare
“Comunque … fu un’esperienza davvero terribile
E ci avrei lasciato sicuramente le cotenne … come se non fosse la prima volta che rischio la vita … se, con uno sforzo immane, non l’avessi ricacciato fuori … centrando in pieno mio padre sul grugno … dehihiho” continuò Homer, trattenendo una risatina, ripensando a quell’episodio
“Quasi mi dispiace averlo rilegato in quella casa di riposo … ma, dov’ero rimasto ?
Oh ... sì
CIAMBELLINA, secondo me, era MOLTO MEGLIO
Cioè, se uno utilizza gli aggettivi TENERO E DOLCE per un soprannome … o per altro … a me vengono in mente le ciambelle
Perché trasmettono un significato intrinseco molto profondo … cioè, fai capire a un mammifero al quale gli vuoi molto bene, che per te, lui è: PREZIOSO, DELIZIOSO E MORBIDO
Come una bella ciambella al cioccolato, glassata con crema di fragole e … ahhhhh” disse il maiale, interrompendo a metà il paragone, incominciando a sbavare dall’angolo destro della bocca e alzando gli occhi al cielo, pensando ai quei piccoli dolcetti a forma toroidale di cui andava particolarmente matto
“Eccolo lì che è partito per il suo paese dei sogni tutto zuccherato e glassato
Bah … meglio così
Tanto, prima o poi, ritornerà fra noi” affermò Boe, facendo spallucce, per poi rivolgersi verso il trio di mammiferi
 
“Oh … Judy, non fare così
Considera questo soprannome come una prova del fatto che Rosso ti vuole bene e che ci tiene a te
Sai, esistono nomignoli buoni e cattivi
Sapessi quanti me ne hanno affibbiati a me … potrei stilarti una lista intera
E fidati, parlo per un’infiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii …” affermò il barista, semi-aprendo la bocca, alzando gli occhi al cielo, marcando e allungando l’aggettivo che, di lì a poco, avrebbe utilizzato
“… iiiiiiiiiiita esperienza” concluse l’alce, sorridendo verso la coniglietta, che si era coperta il musetto con entrambe le zampe, mentre la volpe aveva tirato un sospiro di sollievo
 
Percolo scampato … per fortuna
Qualcuno lassù lo AMAVA ancora
 
“Già, Boe
Sono s’accordo con tutto quello che hai detto tu … ma penso che a Nicholas non dispiacerà se mi racconta il motivo o la storia che aleggiano intorno a questo soprannome” aggiunse Otto, non scollando gli occhi, ridotti a due fessure, dal canide dalla pelliccia fulva
 
Oh … alla faccia del diversivo provvidenziale usato da Homer !
Mr. Dentiera non si era dimenticato quello che gli interessava sapere
Testardo e cocciuto come sua nipote …
Una coniglietta poliziotto dagli occhioni color ametista che, pur di risolvere un caso a TUTTI I COSTI, aveva COSTRETTO CON L’INGANNO una povera volpe ad aiutarla, mentre quest’ultima era occupata a condurre la sua monotona e corretta … ehm, corretta … sotto un punto di vista COMPORTAMENTALE verso gli altri mammiferi e non verso la legge, intendiamoci … vita
E poi dicono che, con l’avanzare dell’età, le cose si dimenticano …
 
Adesso aveva capito da chi carotina, aveva preso la sua ostinazione e la sua tenacia al lavoro e nella vita
 
Rettifica: qualcuno lassù NON LO AMAVA
 
“Sì … sarei curiosa di sapere anch’io il perché” affermò Anne, lanciando uno sguardo dolce e allo stesso tempo curioso verso Nick
 
Bene … adesso ci si metteva di mezzo pure la vice sceriffo
E tutto questo perché non aveva tenuto le fauci serrate
 
Qualcuno lassù lo ODIAVA proprio
Già si immaginava una qualche entità, mentre quest’ultima si sganasciava dalle risate nell’osservare come avrebbe fatto, quella povera volpe in questione, a svicolare l’argomento e a cavarsela ancora una volta
 
“Anne, tesoro … non pensi che questi non siano affari nostri, ma fatti personali tra Judy e Nick ?
Che cosa proveresti se qualcuno ti chiedesse con ostinazione e insistenza qualcosa che per te ha un grande significato emotivo e che non vorresti spiegare a nessuno, uhm ?” chiese lo sceriffo Bishop, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la sua vice, che in seguito a quell’osservazione da parte del suo superiore, reclinò le orecchie all’indietro
 
No no no … rettifica un’altra volta … qualcuno lassù, lo AMAVA ancora
 
“Già … Raf ha perfettamente ragione
Il confine tra curiosità e invasione della sfera personale e privata della vita di un mammifero è molto sottile
E bisogna stare attenti a non tirare troppo la corda … a meno che non la si utilizzi per legare o meglio, per impiccare quell’animale o individuo che voleva fare un po’ troppo il curiosone” aggiunse Boe, attirando su di sé gli sguardi stupiti e confusi dei suoi clienti, in merito alle ultime parole che aveva detto
“Beh ? Che avete da guardare ?
Non penserete veramente che abbia fatto la pelliccia a un mammifero solo perché ha fatto delle domande che non doveva fare ?” domandò ironicamente il cervide, alzando un sopracciglio, come a voler dimostrare che quell’ipotesi appena formulata era UN’ASSURDITÀ
 
Ma, prima che qualcuno dei presenti potesse proferire parola, in merito alla questione alquanto discutibile sollevata dal barista, la porta a spinta del locale si spalancò nuovamente, facendo spostare l’attenzione di tutti i mammiferi presenti all’interno della taverna, dal cervide, verso i nuovi arrivati … per la precisione, una coppia di predatori, appartenenti entrambi a una stessa specie … nello specifico, un adulto e un cucciolo … ops … ehm … cucciola, pardon … e, se proprio vogliamo mettere i puntini sulle i, tutti e due erano delle pantere, per giunta, ben conosciute a Bunny Burrow
 
“Oh … vedo che, eccezionalmente, stamattina c’è il pienone dentro a questa gabbia di matti e ubriaconi
E, altra cosa strana e scioccante al tempo stesso, noto che Boe non ha già pronto sul bancone, il suo fidato ferrovecchio arrugginito adibito a recupero crediti … a quanto pare, oggi si è alzato di buon umore” disse il felino adulto, con fare fintamente sorpreso, per poi lasciarsi scappare una risatina divertita, notando l’espressione perplessa che si era dipinta sui musi degli altri animali, e in particolare, su quello dell’alce che, dopo qualche secondo di ripresa celebrale, scosse velocemente la testa … come a volersi riprendere dalla trance in cui era caduto
“Ma guarda un po’ chi ha deciso di farsi vivo … nientepopodimeno che NERO: minatore Romulano e capitano del vascello minerario Narada, in cerca di vendetta per la distruzione del suo piante natale
Evento che lo costrinse, in cerca di vendetta, a viaggiare avanti e indietro nel tempo, provocando degli strappi e dei cambiamenti sostanziali nel continuum spazio temporale, che hanno portato …” cominciò il barista, con fare teatrale, per poi venir stoppato dalla pantera
“Boe … dacci un taglio
Nessuno ha voglia di ascoltare la tua conoscenza da nerd, riguardo ai film di Star Trek per giunta, registrati su delle videocassette in VHS … cose che, da un punto di vista tecnologico, sono ALTAMENTE SUPERATE
Ti preferisco quando cerchi di impiantare un pallettone di sale nel didietro di uno dei tuoi tanti clienti … almeno non diventi noioso” affermò il predatore, sbuffando sonoramente e rivolgendo uno sguardo molto loquace e allo stesso tempo divertito, verso l’alce
“Oh, avanti … lo sai che non resisto a chiamarti con quel soprannome … mi diverto ogni volta
E poi, per tua informazione, il VHS È E RIMARRÀ SEMPRE E COMUNQUE il sistema di videoregistrazione standard di tutti i tempi !
Al diavolo quelle trappole digitali dei DVD e dei Blue-ray !” affermò deciso Boe, per poi rivolgersi verso i due mammiferi
“E vedo anche che c’è la piccola Elodie … ma che bella sorpresa !
Come stai ?
È da tanto che non ci vediamo !
Avanti ! Entrate !
E non badate a quei due ubriaconi e cervelli di gallina in fondo alla stanza” concluse il cervide, incitando le due pantere ad accomodarsi dentro al locale, non prima di aver indicato, con un cenno della testa, alle sue spalle, un tasso addormentato sulla superficie del bancone e, non molto distante da quest’ultimo, seduto sopra a uno sgabello, un maiale dal colorito rosa con la bocca semi-aperta … dove si poteva notare qualche gocciolina di bava cadere, a ritmo regolare, dall’angolo destro della bocca … mentre il suino aveva uno sguardo perso, rivolto verso il soffitto della taverna
 
“Buon giorno, capitano … e buon giorno anche a te, Elodie !” affermò raggiante Rafael, alzando una zampa in gesto di saluto, seguito a ruota dalla sua vice, che rivolse un dolce sorriso verso i due nuovi arrivati
“Rafael, te l’ho già detto mille volte … capitano non lo sono più da tanto tempo ormai” ribatté Victor, spingendo la carrozzina con sopra sua figlia, accostandola vicino a Nick che abbozzò un mezzo sorriso alla cucciola di pantera
“Bene bene bene … buon giorno Elodie !
Dormito bene dopo la serata movimentata di ieri ?
Hai fatto prendere un colpo a tuo padre, signorinella
Lo sai questo, vero ?” affermò ironicamente la volpe, accarezzando la testolina della piccola predatrice, scompigliandole tutti i ciuffi di pelliccia che si era ordinatamente pettinata
“Tecnicamente, IO NON HO CORSO NESSUN PERICOLO … a differenza TUA
Perché, se non sbaglio, quello che ha fatto prendere un colpo, non solo a un singolo mammifero, ma a un gruppo molto contingente di animali … sei stato TU, mia cara volpe ottusa” ribatté la felina, risistemandosi i ciuffi della testa, per poi rivolgere un sorrisetto beffardo verso Nick che, di fronte a quella spiegazione CHIARA E TONDA fornitagli dalla piccola Elodie, non poté far a meno che nascondere un’espressione stupita
 
Touché
Hai capito la cucciola ...
 
“Beh … l’importante è che nessuno si sia fatto male
Ne tu, Nick … ne tantomeno Ju …” provò a dire Victor, interrompendo a metà la frase quando i suoi occhi scorsero la figura dell’ultimo soggetto che stava per menzionare nel suo pensiero, mentre quest’ultimo si trovava con il muso rinchiuso dentro alle sue lunghe orecchie … come se si stesse nascondendo dai mammiferi presenti all’interno del locale
 
Ma perché ? Cos’era successo ?
 
La pantera rimase in silenzio per alcuni secondi; dopodiché, si rivolse verso la diretta interessata
 
Forse era successo qualcosa di grave … oppure no … e conoscendo la particolare emotività dei conigli …
Se poteva aiutare, doveva scoprire perché l’agente Judy Hopps si trovasse in quella situazione
 
“Judy … ehm … se posso chiedere … perché sei … insomma …” cercò di dire il felino, cominciando a gesticolare con le zampe, per poi essere stoppato da un coniglio anziano … che forse non aveva nemmeno notato … e che si trovava seduto vicino alla leporide più giovane
“Ah … lascia perdere, Victor … lunga storia” affermò il mammifero dalle lunghe orecchie, guardando negli occhi il predatore che, dopo qualche istante di smarrimento, riconobbe al volo chi gli aveva parlato
“Signor Otto !
Ma da quanto tempo non ci vediamo io e lei !
Come sta ?” chiese la pantera, avvicinandosi verso il leporide anziano, per poi allungargli la zampa
“Non c’è male … non c’è male
Sono ancora vivo … per la gioia di qualcuno e la disperazione di un altro
Tu come stai ? E la piccola ?” ribatté Otto, stringendo, come meglio poteva, la zampona del predatore, sorridendogli dolcemente
“Beh … abbiamo i nostri alti e bassi, ma andiamo avanti lo stesso
Tesoro, vieni a salutare il nonno di Julia” disse Victor, lasciando la piccola zampa del leporide, per poi rivolgersi verso la figlia che, nel frattempo, aveva raggiunto i due mammiferi
“Salve, signor Otto” affermò la cucciola di pantera, fermandosi a pochi metri dallo sgabello sul quale era accomodato il coniglio, rivolgendogli un sorriso
“Elodie … te l’ho già detto un milione di volte, chiamami solo Otto
Darmi del signore, mi fa sentire ancora più vecchio di quanto già non lo sia” rispose in tono ironico nonno Hopps, scendendo giù dallo sgabello e scoccando un bacio amorevole sulla fronte della felina
“Julia è proprio fortunata ad avere un’amica SPECIALE come te …” aggiunse il leoride, accarezzando la guancia di Elodie, per poi rivolgersi verso Victor
“E la mia famiglia è stata ancora più fortunata ad incontrare un mammifero come tuo padre” concluse Otto, annuendo lentamente
“Beh … se devo essere sincero con lei, signor Otto, siamo stati noi i FORTUNATI ad aver incontrato una FAMIGLIA SPECIALE E UNICA come la sua … e di questo, non finiremo mai di ringraziarvi” ribatté Victor, appoggiando la zampa destra sulla spalla di sua figlia, come a voler entrambi esprimere la loro gratitudine e riconoscenza nei confronti della famiglia Hopps
“Ne avete passate tante e avete passato momenti molto tristi … non dovete preoccuparvi di nulla
Orami fate parte della famiglia” aggiunse il coniglio anziano, sorridendo verso i due predatori
 
Si ricordava ancora la prima volta che Julia gli aveva presentato la sua AMICHETTA DEL CUORE
Dovette fare un notevole sforzo per non svenire quando, invece di una dolce e tenera coniglietta, appartenente alla stessa specie della sua nipotina, gli si presentò davanti agli occhi, nientepopodimeno che … UNA CUCCIOLA DI PANTERA … DI PANTERA … UN PREDATORE !
 
Ma cosa le era saltato in mente a Julia ? Fidarsi di un predatore ?
Di quegli stessi mammiferi che, tanto tempo fa, prima della loro civilizzazione, MANGIAVANO tipi come loro ?
No … giammai !
Chissà che cosa ci aveva trovato di così SPECIALE Julia, in quella piccola macchina di morte
 
Giustamente, furono questi i pensieri che attraversarono la mente di nonno Otto, quel giorno
Pensieri dettati, non dalla paura … o perlomeno, non da quella paura intesa come TERRORE PURO … ma, dal timore che alla sua nipotina potesse succederle qualcosa di brutto, dove l’unica responsabile sarebbe stata la sua amica
 
Uhm … il vostro sguardo non mi convince …
Forse so a cosa state pensando, sapete … e, in parte, avete ragione
Non si trattava di paura o timore, bensì di PREGIUDIZIO … il preconcetto ERRATO che nonno Hopps aveva sui predatori, e in particolare sulle volpi
 
La volete sapere una cosa curiosa ?
Queste, chiamiamole, superstizioni o false credenze … sono MALEDETTAMENTE difficili da estirpare dalla mentalità di un qualsiasi individuo
Sono come l’edera … si arrampica e avvolge tutto, fino a soffocare e a deformare, i pensieri di un mammifero … costringendolo a vedere, l’oggetto del suo pregiudizio, SOLO SOTTO A UNA LUCE NEGATIVA
E non basta spuntare o tagliare i rampicanti per potersi liberare di questa erbaccia … si deve agire alla RADICE … e non è sempre facile
Perché il punto vitale di un certo modo di pensare errato e di mentalità molto ristretta, è sempre quello PIÙ PROTETTO E DIFFICILE DA RAGGIUNGERE … bisogna sforzarsi per scavare e farsi strada, attraverso i rampicanti, fino a raggiungere la radice madre e poi SRADICARLA … non TAGLIARLA alla base, perché ricrescerebbe subito … ma ESTIRPARLA TOTALMENTE
 
Ora, il caso di Otto è uno di quei tanti che richiedono un certo periodo di tempo e sforzo per riuscire a cambiare mentalità o pregiudizio su un certo argomento
Ma, come giustamente vi starete chiedendo, cosa fece cambiare idea a nonno Hopps sul conto di Elodie ?
La risposta è molto più semplice di quanto possiate immaginare … sono solo cinque parole
 
NON – GIUDICARE – MAI – DALLE – APPARENZE
 
E la prima cosa che colpì Otto, dopo il primo momento di spaesamento, sapete quale fu ?
Il fatto di rendersi conto che una cucciola, anche se di una specie differente, si trovasse su una sedia a rotelle … era pur sempre una bambina, che aveva di fronte a sé un’intera vita da vivere, ma che l’avrebbe interamente vissuta seduta … senza potersi mai alzare …
 
Sfido chiunque a non provare empatia per un mammifero che si ritrova a vivere in una situazione così …
E se uno non prova NULLA, significa che ha un cuore di pietra e che della vita non ha capito un bel NIENTE
 
E quando venne a conoscenza del perché Elodie si trovasse in quella situazione, con la conseguente storia di lei e suo padre …
 
Come poteva mostrare pregiudizi e paura verso una famiglia che aveva dovuto affrontare una simile disgrazia ?
Come poteva rimanere indifferente di fronte a quello sguardo triste e malinconico che si dipingeva sul muso di Victor e della sua bambina, ogni volta che ripensavano a colei che non c’era più nelle loro vite ?
Riusciva a capire perfettamente che cosa significava perdere un mammifero che ormai era diventato una parte di te … e sapeva anche il dolore e lo strazio che si prova quando il destino decide di portartela via, strappandotela nel profondo, mentre tu ne sei pienamente consapevole e cosciente
Come poteva …
 
Se Julia aveva scelto di fidarsi e di diventare amica di Elodie, perché aveva letto nel profondo dei suoi occhi la disperata richiesta di trovare, non un amica, ma una SORELLA che le volesse bene come sangue del suo sangue ... i suoi pregiudizi e le sue paure nei confronti dei predatori, avevano forse una qualche importanza o motivazione valida in quella situazione ?
 
No … non c’è l’avevano
 
“Scusate se interrompo una così tenera scena strappa lacrime, ma … che vi porto ?”
Sia il leporide anziano che i due felini dalla pelliccia nera, si voltarono in contemporanea, verso il mammifero che aveva appena parlato
“Sì … ehm … scusaci Boe
Ma sai, era da tanto tempo che non ci vedevamo …
Comunque … sì … io e Elodie prendiamo due piatti belli abbondanti dei tuoi PANCAKE fatti in casa” affermò sorridente Victor, rivolgendosi verso l’alce che cominciò a grattarsi la testa con fare pensieroso
“Pan … cosa ?” chiese il barista, rivolgendosi vero la pantera
“Le tue frittelle a forma di cerchio saltate in padella, Boe” precisò la piccola Elodie, mentre il cervide, una volta che la cucciola ebbe terminato la frase, si tirò una pacca sulla fronte
“Ahhhhhhhhhhhhh … è perché non l’averte detto subito, invece di utilizzare paroloni in inglese ?
Pan … pan … non mi ricordo nemmeno come li hai chiamati, Nero
Pan … il flauto del Dio Pan
Mica siamo andati tutti a scuola, sapete … a ricevere un’istruzione accademica
Quando andavo a scuola io, non c’era bisogno di studiare lingue … ti facevi capire a gesti
Eh … oggi, il sistema di istruzione è diventato così complesso …” affermò Boe, scuotendo lentamente la testa, rivolgendosi verso Victor che aveva stampato in muso uno sguardo scioccato
“Ok … nessun problema
Due piatti di frittelle a forma di cerchio saltate in padella, in arrivo
Devo solo trovare quel piccolo ferro vecchio di un fornetto a gas arrugginito …
Il problema è: dove l’avrò messo ?” affermò pensieroso Boe, cominciando a guardarsi velocemente intorno, per poi chinarsi sotto al bancone, cominciando a rovistare nei vari scompartimenti
“Papà, non fare quel muso …
È successo così anche la prima volta … ma, come al solito, te ne sei dimenticato
Con certi mammiferi devi utilizzare un linguaggio terra terra … che riescano a capire al volo” disse Elodie, trattenendo una risatina, nell’osservare lo sguardo ancora sconcertato di suo padre
 
“No … qui non c’è
L’avrò messo da qualche parte nel mio monolocale/magazzino” affermò il cervide, riemergendo da sotto il bancone
“Ormai sto cominciando a diventare vecchio … questi sono i primi sintomi di Alzheimer, sapete ?
O forse, cosa più probabile, è il mio cervello che, ha furia di vedere e sentire certe cose … quando qua dentro si raggiunge un determinato livello di stupidità e ubriachezza, ha finito con l’adeguarsi alle funzionalità celebrali di alcuni mammiferi … di cui non farò nomi
Vabbè … mi lascio il beneficio del dubbio
Perciò, concludendo qua la frase, vado a cercarlo … con permesso” concluse il barista, voltandosi e dirigendosi verso la porta del suo mini-appartamento, se così vogliamo chiamarlo, seguito dallo sguardo dei suoi clienti … finché quest’ultimo non raggiunse l’entrata della stanza, aprendo e chiudendo subito la porta, dietro di sé
 
“Bene … ehm … mentre aspettiamo che torni, Boe
Si può sapere che cos’avevi prima, Judy ?
Se posso chiedere … mi hai fatto prendere un colpo, sai …” domandò, dopo qualche secondo di silenzio, Victor, rivolgendo uno sguardo veloce verso la diretta interessata che, nel frattempo, con una grande forza di volontà, si era tolta le orecchie dal muso, cercando di riprendere un certo grado di compostezza e serietà, cercando di non dare a vedere il rossore per l’imbarazzo, dovuto al soprannome affettivo che Nick gli aveva affibbiato, e che le stava ancora divorando le guance
“Oh … ehm … ciao, Victor
Scusa se non ti ho salutato prima …
Erhm … tranquillo … non è successo nulla” si affrettò a rispondere la leporide, sorridendo nervosamente, mentre quest’ultima aveva lanciato un’occhiataccia verso Nick che, avendo percepito il messaggio della partner, trattenne a stento una risatina silenziosa
 
Ma quanto era adorabile quando cercava di mascherare l’imbarazzo ?
Si divertiva ogni volta …
Va bene, la colpa, in parte, era anche sua … ma adesso, almeno, quel circolo vizioso che ruotava intorno al soprannome di Judy, era finito
 
“Sei sicura, CAROTINA ?”
 
Come non detto …
Adesso bisognava un’altra volta iniziare tutto da capo
Rettifica una terza volta … qualcuno, lassù lo odiava
Però, che si decidesse … non poteva amarlo e odiarlo allo stesso tempo
 
Sia la volpe che la diretta interessata, lanciarono un’occhiata fugace verso colei che aveva appena pronunciato QUELLA PAROLA: una cucciola di pantera su una sedia a rotelle che, nel vedere la reazione dei due agenti, non poté far a meno che lasciarsi scappare un piccolo risolino
“Carotina ?” ripeté perplesso il signor Darby, credendo di non aver capito bene quello che aveva detto sua figlia, mentre Anne, trattene una risata divertita
“Sì, Victor
È il soprannome che Nick ha affibbiato a Judy e che sta attirato l’attenzione e la curiosità di QUASI tutti i mammiferi presenti qua dentro …” affermò Rafael, lanciando uno sguardo molto loquace verso la sua vice che, non poté far a meno di rispondere stizzita
“Dai, Raf … è così tenero e dolce
Sai, adesso che ci penso, visto che stiamo insieme, sarebbe molto carino da parte tua, scegliere un soprannome per la tua dolce metà” affermò Anne, stringendo ancor più forte a sé il suo fidanzato che, in seguito a quella proposta da parte della sua compagna, non poté far a meno che scuotere lentamente la testa divertito
“Un momento !” esclamò la piccola Elodie, attirando su di sé gli sguardi delle due linci, per poi continuare
“Vi siete fidanzati ?” chiese tutta gioiosa la cucciola di pantera, con gli occhi che le brillavano per la felicità
“Sì, tesoro
Alla fine, questo zuccone, ieri sera, dopo aver arrestato quelle due faine, mi ha portata a casa e mi ha detto che cosa provava veramente per me …
È stato così tenero” affermò l’agente Snow, scoccando un bacio sulla guancia del suo superiore che, dopo averlo ricevuto, si girò di profilo verso il muso della lince, per ricambiare quel suo gesto di affetto e amore, posando le sue labbra su quelle di lei
 
Oh … modifica un’altra volta … e speriamo che sia l’ultima
Qualcuno lassù lo amava … altrimenti non gli avrebbe fornito quella via d’uscita per svicolare l’argomento che era stato tirato nuovamente in ballo da Elodie
 
“Ah … vecchio furbone di un Don Giovanni !
Alla fine c’è l’hai fatta a sputare il rospo !” esclamò tutto entusiasta e felice la pantera, tirando una pacca dietro la schiena allo sceriffo Bishop che venne sbalzato un po’ in avanti
“Ti ringrazio, Victor
Sono sicuro di aver scelto la MIGLIOR compagna con la quale passare INSIEME il resto della mia vita” concluse Rafael, scoccando un altro bacio sulle labbra di Anne
“Bene … e … allora ? Quando si gongola a nozze ?” chiese curiosa Elodie, attirando su di sé, l’attenzione di entrambi le linci, che si girarono contemporaneamente verso la piccola felina
“Piano – piano – piano, principessa
È un passo MOLTO IMPORTANTE … sul quale bisogna rifletterci MOLTO
Non bisogna prenderlo così alla leggera
E poi, sono sicuro che, se prenderanno ALL’UNANIMITÀ, questa BELLISSIMA DECISIONE, avranno molto da preparare e da organizzare
Proprio come abbiamo fatto io e tua madre per il nostro matrimonio …” disse Victor, accarezzando dolcemente la testolina della figlia, per poi aggiungere
“Anche se tua madre, QUEL GIORNO, voleva puntare alla PERFEZIONE … anche la canzone doveva essere PERFETTA …” concluse il signor Darby, trattenendo una risatina, per poi espirare lentamente, mentre i ricordi di quel giorno ormai lontano, gli passavano velocemente davanti agli occhi
 
Quanto le mancava …
 
“Ecco !
Sono d’accordo con tutto quello che ha detto, Victor
È una decisione che va ponderata con cura, certo …
Ma, il giorno in cui ci sposeremo, voglio anch’io che sia TUTTO PERFETTO !
Gli inviti, il buffet, il ristorante, l’abito da sposa, i regali … pure la canzone !
Voglio che sia il giorno più bello della mia vita … anzi, della NOSTRA VITA !” esclamò euforica e sorridente Anne, abbracciando Rafael che, di fronte a quella dimostrazione di effetto ed entusiasmo da parte della sua vice, non poté far a meno che scuotere lentamente la testa, sorridendo
 
Mph …
Tutta quella gioia ed euforia …
Quanto gli ricordava la sua Victoria …
Anche lei, nel parlare e nel raccontare di come avrebbe organizzato il suo … IL LORO … matrimonio sprizzava energia e felicità da tutti i pori, proprio come stava facendo l’agente Snow, in quel momento
Peccato che l’unica cosa che gli rimanevano di lei, fossero I RICORDI … solo quelli … e nient’altro
 
“Anne … la PERFEZIONE non esiste, tesoro” affermò Rafael, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la femmina di lince che, per tutta risposta, mise improvvisamente un finto broncio
“È la verità … non fare la cucciola …
Alcuni invitati arriveranno in ritardo, il ristorante non avrà posto, alcuni inviti saranno spediti e gli altri no, dovrai riprovare e risistemare l’abito da sposa almeno un centinaio di volte e non parliamo dei regali …” cominciò lo sceriffo, venendo interrotto da Anne
“Non riesci proprio a vedere il lato positivo delle cose, eh ?” chiese ironica la vice, scuotendo lentamente la testa
“Non sono PESSIMISTA, se è quello che stai pensando … sono solo REALISTA
E c’è una bella differenza tra le due cose” ribatté Raf, annuendo lentamente, mentre la pantera, di fronte a questo nuovo cambio di scena tra le due linci, sorrise impercettibilmente
 
La stessa identica discussione che avevano avuto lui e Victoria
 
Oggi, il destino … colui che gliel’aveva portata via quel MALEDETTO GIORNO … a quanto pare, stava rigirando, per l’ennesima volta, il coltello nella piaga, facendolo assistere, come spettatore IMPOTENTE, seduto in tribuna, a quegli spezzoni che erano stati un pezzo della sua vita vissuta insieme alla sua dolce metà … prima che il sipario calasse e che il fato gliela strappasse via dalle zampe, lasciandogli un cratere nel profondo dell’anima
 
In quel momento, avrebbe dovuto cadere nello sconforto ?
Nella tristezza ? Nella depressione ? Nella malinconia nel ricordare i giorni passati insieme a Victoria ?
Avrebbe dovuto, addirittura arrabbiarsi ?
Darsi la colpa per tutto quello che era successo, ritenendosi l’unico responsabile ?
Responsabile per non essere stato lì quel giorno ?
Responsabile per non aver potuto salvare sua moglie ?
Responsabile per aver fatto finire sua figlia su una sedia a rotelle per il resto della sua vita ?
 
Voi cosa avreste fatto al posto suo, uhm ?
 
Beh … se il destino quel giorno aveva deciso di martellarlo in quel modo, di farlo soffrire con quel nuovo metodo che si era appena inventato … si sbagliava di grosso
Non avrebbe accontento la sorte … no … non davanti a Elodie e agli altri
Voleva giocare duro ?
Bene … avrebbe fatto qualcosa di INATTESO che la sorte non si sarebbe MAI ASPETTATA da lui
 
“No, tesoro
Ti sto solo dicendo che la parola PERFETTO, in generale e nella realtà, non esiste
Non sono un tipo catastrofico” affermò per l’ennesima volta Rafael, alzando gli occhi al cielo
“A me sembra il contrario …” ribatté l’agente Snow, incrociando le zampe al petto
“Anne … da una parte, Raf ha ragione
Oggi, la perfezione non c’è … ci sarà SEMPRE qualche evento inatteso che manderà a monte i tuoi piani, sconvolgendo quello che ti eri preposta di fare e catapultandoti in una situazione TOTALMENTE diversa da come te l’eri immaginata” iniziò Victor, attirando su di sé l’attenzione di entrambe le linci e degli altri presenti all’interno del locale
“Prendi me, per esempio
Il nostro è stato un matrimonio … non dico perfetto … ma un giorno che mi ricorderò per il resto della mia vita
Eppure, quando tutto sembrava andare per il meglio …”
La pantera si stoppò un momento, espirando profondamente e chiudendo gli occhi, lasciandosi andare ai ricordi e cercando di districare quel magone alla gola, che gli si era improvvisamente formato, pensando a quello che avevano passato lui e Victoria
 
“Papà …”
 
Una voce dolce e familiare lo riportò con le zampe per terra
Il predatore sollevò lentamente le palpebre, fino a incontrare lo sguardo dolce e allo stesso tempo preoccupato di sua figlia, mentre quest’ultima gli aveva allungato la zampina verso la sua, molto più grande, aspettando che il padre gliela stringesse delicatamente nella sua, come a volerla rassicurare che stava bene
 
Di fronte a quella reazione da parte della sua principessa, Victor non poté far a meno che accontentare quella richiesta, rinchiudendo dolcemente, all’interno della sua zampa, quella della sua cucciola
 
“Tranquilla, tesoro … sto bene” disse la pantera, sorridendo verso la piccola
“Victor … ascolta, non devi per forza …” provò a dire Rafael, venendo stoppato dal felino dalla pelliccia nera
“No, Raf … fammi finire” lo implorò il signor Darby, per poi continuare
“Anne … nel corso della mia … NOSTRA vita si è verificato questo piccolo incidente di percorso che nessuno di noi tre si era immaginato
A quanto pare, la VITA PERFETTA che ci eravamo immaginati, era soltanto un SOGNO” concluse Victor, annuendo lentamente
“Victor … non volevo toccare quell’argomento, davvero … e ti chiedo scusa …” cercò di biascicare Anne, reclinando all’indietro le orecchie
 
Raf le aveva raccontato che cosa aveva dovuto passare il suo ex-capitano di polizia … una storia veramente triste … che lei, come il resto degli altri mammiferi che conoscevano Victor, non sarebbe MAI riusciti a capire fino in fondo finché non l’avesse provata sulla sua pelliccia
Eppure, nonostante tutto, Victor era SEMPRE col sorriso … si era rialzato e, seppur con fatica, aveva ripreso a vivere la sua vita
Ma quella ferita ERA SEMPRE APERTA
E ora, grazie a lei e ai suoi sciocchi discorsi sul suo futuro matrimonio insieme a Rafael, aveva toccato nuovamente quel punto dolente
Che stupida che era stata !
 
“Anne … stai tranquilla e lasciami finire” la rassicurò il felino, sorridendole, per poi aggiungere
“È vero … ne abbiamo passate tante, ma abbiamo trovato degli amici meravigliosi, che sono diventati come una grande famiglia per noi
E in questa famigliola, rientrate pure voi due … e io ed Elodie, vogliamo solo il meglio per voi …
Perciò … ehm … voglio farvi un regalo … proprio ora” concluse il signor Darby, guardando prima la figlia e poi le due linci, che avevano dipinto in muso uno sguardo perplesso
“Rafael … Anne … vi andrebbe di cantare la canzone, mia e di Victoria, al vostro futuro matrimonio ?” chiese il felino, rivolgendo uno sguardo dolce verso la coppietta, che si lanciò un’occhiata veloce a vicenda
 
Ed ecco qui la cosa INASPETTATA che il destino non aveva previsto
Lo voleva far soffrire con i ricordi legati al suo matrimonio, utilizzando l’amore che c’era tra Rafael e Anne ?
Benissimo … non gli avrebbe lasciato la soddisfazione di infliggergli il colpo finale, legato alla LORO canzone, che avrebbe fatto riaffiorare ulteriori ricordi e gli avrebbe provocato ancora più dolore
Anzi, avrebbe sfruttato quest’opportunità a suo vantaggio, utilizzandola in un modo del tutto inatteso
Quel giorno, il fato e i sensi di colpa, avevano finito con il tormentarlo … che si scervellassero per trovare nuovi metodi su come farlo stare male per domani … ma oggi, BASTA COSÌ
 
“Vicotr … ehm … non possiamo … è … la VOSTRA CANZONE” affermò, dopo qualche secondo di silenzio lo sceriffo Bishop, scuotendo la testa a destra e a sinistra
“Raf ha ragione … è una cosa VOSTRA … non …” cercò di dire Anne, iniziando a gesticolare con le zampe
“Ascoltate … non accetto scuse o rifiuti
È un regalo che vi voglio fare … e sarebbe scortese rifiutare
Tu che dici, principessa ?” chiese la pantera, guardando Elodie che, dopo un primo momento di sorpresa rispose sorridente
“Penso che mamma sarebbe d’accordo con te, papà” disse la cucciola di pantera, annuendo lentamente
“Victor … no … non posso … NON VOGLIO” aggiunse risoluto Rafael, guardando dritto negli occhi il suo ex-capitano che, dopo qualche secondo di silenzio, fece sprofondare la zampa libera in una tasca dei suoi pantaloni, per poi tirare fuori il suo cellulare, sbloccandolo, mentre veniva osservato dal resto dei presenti all’interno della taverna
“Victor, mi hai …” cercò di dire lo sceriffo, venendo interrotto da una musichetta, proveniente dal cellulare del felino … in realtà, era una melodia fischiettata … sembrava più una … registrazione, che un brano musicale
 
 
 
(Da qui fino alla fine della canzone, è vero che dovrete stopparla un paio di volte, seguendo il testo scritto … ed è anche vero che è in inglese … ma, fidatevi, ne vale VERAMENTE la pena:                                         https://www.youtube.com/watch?v=sLcrxhE_xQw)
 
 
Le varie note fischiettate cominciarono a diffondersi dentro la stanza della taverna, attirando l’attenzione di TUTTI i presenti … beh … diciamo QUASI TUTTI, dato che un maiale rosa e un vecchio tasso erano troppo indaffarati e occupati a divertirsi o a fare altro nei propri rispettivi mondi immaginari: il primo quello del cibo e il secondo quello dei sogni … accoppiata vincente
 
La melodia fischiata continuò ancora per qualche minuto, mentre Victor teneva saldamente e in bella vista il cellulare in zampa, con gli occhi chiusi, assaporando e, soprattutto, RICORDANDO che cosa quella musica rappresentava per lui
La risposta non era difficile …
IL GIORNO IN CUI INIZIÒ LA SUA NUOVA VITA INSIEME A COLEI CHE, ORMAI, NON C’ERA PIÙ … MA IL CUI RICORDO CONTINUAVA A VIVERE NELLA SUA MENTE E NEL SUO CUORE … OGNI GIORNO E PER SEMPRE
 
 
 
I'll swim and sail on savage seas
With never a fear of drowning
And gladly ride the waves of life
If you would marry me
 
 
 
Improvvisamene la melodia venne accompagnata da una voce … una voce intonata e dolce … di un mammifero
Un animale che, con la prima strofa di quella canzone, aveva fatto percepire ai presenti, i suoi sentimenti di: gioia, felicità e, in particolare, AMORE
 
Ma, chi era colui che la stava cantando ?
Che fosse …
 
Tutti i mammiferi presenti nella stanza, rivolsero un’occhiata veloce, prima verso il signor Darby e poi verso lo sceriffo Bishop che stava scuotendo lentamente la testa, tenendo lo sguardo basso … rivolto verso la superficie del bancone
 
 
 
No scorching sun nor freezing cold
Will stop …
 
 
 
Il cantante non riuscì a finire la frase che improvvisamente, una seconda voce, meno intonata della prima, la sovrastò, cominciando ad esibirsi in un A SOLO che, diciamoci la verità, avrebbe potuto benissimo evitare, dato che i clienti presenti nella taverna, in seguito all’urlaccio … e chiamarlo così era piuttosto riduttivo … che sentirono, balzarono letteralmente sul posto
 
 
 
WILL STOP ME, ON MY JOUR ……. NEY !
Scusa, Victor
 
 
 
Dopo aver sentito quella frase, il diretto interessato e colui che si era esibito da solo, sostituendo per un attimo il cantante principale, trattennero una risatina
“Ogni volta che lo sento, mi fa sempre ridere …” affermò il signor Darby, continuando a tenere gli occhi chiusi
“Ah … ah … ah … molto spiritoso
Per tua informazione sappi che, dopo quella figuraccia, non mi hanno fatto MAI PIÙ cantare o avvicinare a QUALSIASI karaoke
A quanto pare, sono stato condannato a vita …” rispose di rimando il corista misterioso e solitario … che altri non era che Rafael
“Al momento della canzone, se avessi saputo quello che avresti fatto, ti avrei: imbavagliato, chiuso dentro a un baule e ti avrei rilegato dentro al bagagliaio di una macchina … parcheggiata lontana un kilometro dal municipio dove ci si siamo sposati
Almeno ti avrei risparmiato questa maledizione …” aggiunse la pantera, sorridendo
“Guarda il lato positivo, con quel mio A SOLO, svegliai la metà degli invitati che si era addormentata durante la cerimonia … gli occhi sbarrati dalla paura e lo spavento che si presero …” concluse la lince, lasciandosi scappare una risata, tutto questo mentre veniva osservata da uno sguardo confuso e curioso da parte della sua vice
 
 
 
If you will promise me your heart
And love …
 
 
 
Il cantante principale, che ormai TUTTI avevano capito essere Victor, riprese a cantare, per poi interrompersi per la seconda volta e, temendo di sentire un’altra esibizione in solitaria poco intonata … e, soprattutto, FUORI DALLA SCALA DEI DECIBEL … da parte di Rafael, i presenti si peparono al peggio, chiudendo gli occhi e, quelli con l’udito più sensibile, si tapparono addirittura le orecchie
 
Mamma mia … quante scenate !
Sapete, il vostro narratore ne ha sentiti di individui che, invece di CANTARE, STARNAZZANO … e ne è sempre uscito incolume … illeso dal di fuori, ma morto e devastato da dentro
Certe persone non dovrebbero proprio mettersi a cantare, ma neanche a PENSARCI … si sprecherebbero solo degli ottimi ortaggi, frutto di tanti sacrifici, lacrime e sudore, solo per lanciarglieli contro
Beh … forse è meglio ritornare alla nostra storia, prima di aprire una parentesi che poi, difficilmente riusciremo a richiudere
 
 
 
And love me for eternity
 
 
 
Una nuova voce … questa volta di una mammifera … perfettamente intonata con la prima … dolce, calda e piena d’amore
Victor, dopo aver sentito QUELLA VOCE, che lui conosceva benissimo, espirò profondamente, cercando di reprimere e di trattenere tutti quei sentimenti che premevano per uscire … ormai, ci aveva fatto l’abitudine
In quel momento non avrebbe mostrato cosa provava e come si sentiva in QUEL PRECISO ISTANTE … dopo aver ascoltato la voce della cara e dolce Victoria
 
NON ORA
NON LÌ
PIÙ TARDI … LONTANO DA TUTTO … DA TUTTI … DA OCCHI INDISCRETI
SOLO LUI E IL SUO ETERNO E PROFONDO DOLORE
 
Dall’altra parte, invece, Rafael non riuscì a reprimere le emozioni che stava provando nel sentire QUELLA VOCE … non aveva la stessa forza di volontà e d’animo del suo ex-capitano
Aveva ripetuto più volte a sé stesso che, se avesse dovuto affrontare lui quello che aveva passato Victor … non avrebbe retto … non c’è l’avrebbe fatta … avrebbe mollato … lasciandosi andare, finché tutto non sarebbe finito
Infatti, gli occhi della lince si inumidirono all’improvviso, mentre lo sceriffo si portò una zampa davanti alla bocca, come a voler tappare gli urli di dolore che avrebbe potuto lanciare da un momento all’altro
 
 
 
My dearest one, my darling dear
Your mighty words astound me
But I've no need for mighty deeds
When I feel your paws around me
 
 
 
La voce femminile continuò a seguire le note della melodia, mentre Victor si morse il labbro inferiore, cominciando a tremare impercettibilmente
 
Quanto faceva male …
Era come se si stesse riaprendo una ferita che si era da poco cicatrizzata … e non con un gesto veloce e indolore … no … LENTO E DOLOROSO … mentre profonde fitte gli attraversavano per interno, la sua anima … aggredendola, graffiandola, pugnalandola senza pietà
 
Era quasi tentato di stoppare quella registrazione, quando qualcosa gli strinse delicatamente e dolcemente la zampa, come a volerlo rassicurare che tutto sarebbe finito al più presto
Il felino aprì lentamente gli occhi, incrociando quelli nocciola di sua figlia, mentre quest’ultima gli sorrideva affettuosamente
 
Era come se gli stesse dicendo
 
CI SONO IO CON TE, PAPÀ … NON SEI DA SOLO … ANCHE IN QUESTO MOMENTO DIFFICILE, IO SONO QUI … CON TE … NON TI ABBANDONERÒ MAI … PER TUTTO IL RESTO DELLA MIA VITA, IO SARÒ QUI … A SOSTENERTI E A PIANGERE CON TE
 
Victor non poté fare a meno che sorridere di fronte a quel gesto da parte della sua principessa
Tutto questo, mentre la canzone continuava
 
 
 
But I would bring you rings of gold
I'd even sing you poetry
And I would keep you from all harm
If you would stay beside me
 
 
 
Proseguì la voce maschile, mentre la melodia aveva cambiato tono, diventando più allegra e scandita
 
 
 
I have no use for rings of gold
I care not for your poetry
I only want your paws to hold
I only want you near me
 
 
 
Apostrofò la cantante femminile, unendosi alla prima e iniziando un armonioso e PERFETTO duetto
 
 
 
To love and kiss to sweetly hold
For the dancing and the dreaming
Through all life's sorrows
And delights
I'll keep your laugh inside me
 
 
 
Erano così PERFETTI E UNITI INSIEME … sembravano un tutt’uno
Non solo sotto l’aspetto della voce … che erano perfettamente intonate e bilanciate, tenendo presente i due differenti timbri e tonalità dei due cantanti … ma trasmettevano, a chi li ascoltava, una sensazione di PACE E AMORE
 
E, prima che iniziasse l’ultima strofa … quella che avrebbe coronato e concluso il tutto … quella che conteneva il messaggio principale di tutta quanta la canzone … DELLA LORO CANZONE … e quella che, purtroppo, racchiudeva tutti quei bellissimi e cari ricordi, che sfortunatamente rimanevano solo tali … Victor appoggiò velocemente il telefono sul bancone del bar, rivolgendo uno sguardo veloce verso sua figlia
Dopodiché la prese delicatamente in braccio, portandosela vicino al muso; in seguito, si diresse verso il centro della taverna, improvvisando, con sua figlia, quello che sarebbe potuto passare per un ballo … se si può chiamare ballo il fatto di cominciare a girare come una trottola sul posto
 
Ma, vabbè … chi sono io per giudicare ?
D’altronde, conta sempre il SIGNIFICATO e lo SPIRITO con cui uno fa una cosa e non il modo in cui la fa, vero ?
E posso assicurarvi che, quella specie di girotondo per Victor VALEVA MOLTO … perché era l’unica cosa … l’unico di quei tanti ricordi, che gli era rimasto di Victoria
 
 
 
I'll swim and sail a savage seas
With never a fear of drowning
I'd gladly ride the waves so white
And you will marry me !
 
 
 
Conclusero in coro le due voci, allungando l’ultima strofa … per poi essere nuovamente surclassate e superate dalla voce stridula e stonata dello sceriffo, che lanciò un altro dei suoi acuti, facendo rizzare a tutti i presenti, i peli della spina dorsale
 
 
 
MEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE !
STO CANTANDOOOOOOOOOOOOOOOOOOO !
Raf …
D’accordo … basta
 
 
 
E, una volta conclusa l’ennesima esibizione da parte dello sceriffo, la registrazione terminò
 
“Beh … ti ringrazio per aver fatto ascoltare a tutti i presenti, qui dentro … le mie grandi doti di cantante
Non avresti dovuto, sai …” affermò dopo qualche secondo di silenzio Rafael, asciugandosi le lacrime dagli occhi e trattenendo una risatina, rivolgendosi verso la pantera che, con ancora in braccio sua figlia, una volta terminata la canzone, aveva smesso di girare in tondo, fermandosi al centro della taverna
“Oh … quando vuoi, mio caro solista incompreso
È già tanto se il giorno del matrimonio non ti tirammo dietro tutto quello che avevamo sotto zampa” rispose di rimando Victor, voltandosi a guardare lo sceriffo, sorridendogli scherzosamente
“Se non erro, a Vicky la cosa divertì e non poco …” aggiunse con una nota di malinconia la lince, cancellando il sorrisetto che si era dipinto precedentemente sul suo muso
“Diciamo solo che si mise a ridere per non piangere …” concluse il signor Darby con lo stesso tono, espirando profondamente
“Ma è stato bello ricordare quei momenti … soprattutto questo …
Anche perché …” affermò, dopo qualche secondo di silenzio Victor, guardando negli occhi la figlia
“Ho avuto l’onore di ballare con una principessa, tale e quale alla mia cara e dolce Victoria” concluse il predatore, accarezzando il muso di Elodie, per poi scoccarle un bacio sulla fronte
“Allora, siamo d’accordo …
Il giorno in cui vi sposerete voglio che cantiate QUESTA CANZONE … e non accetto un rifiuto
E non è necessario che vi mettiate pure a ballare … anche perché Raf, oltre che a cantare male, balla pure male … quando tenta di fare qualche passo di danza, sembra un comodino” terminò il mammifero dalla pelliccia nera, cominciando a dirigersi verso il bancone della taverna, mentre la lince, in seguito a quell’affermazione da parte del suo ex capitano, scosse lentamente la testa a destra e a sinistra
 
E, prima che qualcun altro dei presenti potesse aprire bocca per proferire parola, la porta del monolocale - magazzino si aprì violentemente; dopodiché, dall’interno della stanza ne uscì un vecchio alce, con il muso quasi tutto bruciacchiato … si poteva addirittura intravedere una piccola fiammellina che scoppiettava graziosamente in cima alla testa del barista, esattamente nel piccolo spazio presente tra le basi delle due enormi corna … e con in zampa un piatto sul quale era adagiata una torre di pancake ancora bella fumante e calda
Il cervide, senza dire una parola, richiuse l’uscio del magazzino, per poi dirigersi verso il lungo tavolo da bar, osservato dallo sguardo stupito e curioso da parte dei clienti
“Ecco qui le frittelle saltate in padella, ragazzi
Scusate, se ve le ho messe in un unico piatto, ma è l’unico integro … e non sporco … che sono riuscito a trovare e che mi è rimasto” affermò il barista, entrando all’interno dello spazio adibito a bancone e poggiando la stoviglia davanti alle due pantere
“E non sapete quali guai mi ha fatto passare quel vecchio macinino da caffè a gas …
A quanto pare, dopo tanto tempo che non lo utilizzavo, ha deciso di manifestare il suo affetto e il suo amore che prova nei miei confronti, dandomi un bacio CALOROSO … letteralmente” aggiunse l’alce, inumidendosi i due zoccoli della zampa destra con la lingua, per poi spegnere la piccola fiamma sulla sommità della sua testa
“Spero solo che siano di vostro …” provò a dire il cervide, venendo interrotto da Homer, che venne improvvisamente riportato sulla terra ferma dal dolce e invitante sapore dei pancake, che gli solleticarono il naso
 
“CHI HA FATTO I PANCAKE ?
LASCIATEMENE UNO !” esclamò il suino, saltando sulla sedia, come se qualcuno l’avesse spaventato da dietro le spalle, iniziando a girovagare con lo sguardo per tutto il bar … finché i suoi occhi non localizzarono quello che il suo grugno aveva fiutato pochi minuti fa
“Oh … guarda un po’ chi è ritornato tra noi !” affermò fintamente sorpreso Boe, rivolgendo un’occhiata molto loquace verso Homer
“Ciao Homer !
Ben tornato dal tuo mondo di zucchero e caramello !” esclamò divertita Elodie, trattenendo una risatina e attirando su di sé l’attenzione da parte del suino
“Oh … ciao Elodie … e ci sei anche tu Victor !
È da un po’ che non ci vediamo
Come state ? E quando siete arrivati ?
Mica vi ho sentito o visto entrare, sapete …” affermò confuso il maiale, sorridendo verso le due pantere, per poi grattarsi il mento con fare pensieroso, scatenando le risate generali da parte di tutti i presenti
“E che c’avete da ridere ?” domandò confuso il suino, guardando tutti gli altri clienti con fare confuso
“Niente … così” affermò l’alce, facendo spallucce, per poi rivolgersi verso Victor ed Elodie
“Forza !
Assaggiateli e ditemi un po’ come sono
Perché ho paura di aver perso un po’ la zampa e lo smalto nel farli
Ma, sapete … non è che ne faccia ogni giorno, visto che la maggior parte dei mammiferi che entra qui dentro predilige affogare i dispiaceri della loro miserabile e inutile vita nell’alcol o preferisce bruciarsi quei pochi neuroni sani che gli rimangono …
E ne ho qualche esempio … uno … e due” concluse Boe, indicando con il pollice della zoccolo sinistro, prima il maiale che si trovava di fianco a lui, dall’altro lato del bancone, e poi il tasso mezzo addormentato che si trovava alle sue spalle
“Elodie … perché non fai assaggiare un pancake al caro vecchio zio Homer ?” disse nel frattempo il suino, non curandosi di ciò che aveva detto il cervide, avvicinandosi verso la cucciola di pantera, mentre una gocciolina di bava cominciava a scivolargli dall’angolo destro della bocca
“NON CI PENSARE NEMMENO, PALLA DI LARDO !
O giuro che questa volta, invece di utilizzare il ferro vecchio, che tengo sotto al bancone, utilizzo il suo SOSTITUTO che è molto più affidabile e che non si inceppa mai … E TU SAI A CHI MI RIFERISCO” affermò in tono minaccioso Boe, rivolgendosi Homer
“Ma …” provò a dire il maiale, venendo zittito dallo sguardo assassino che il cervide gli lanciò
 
“Ti ringrazio, Boe
Ma … penso che non faremo in tempo a mangiarli tutti
È già tardissimo e io devo passare a parlare URGENTEMENTE con il mio datore di lavoro, prima che se ne vada” disse Victor, dopo aver trattenuto una risatina, osservando il siparietto comico tra l’alce e quell’ingordo di un suino, prendendo il suo cellulare dalla superficie del bancone e guardando l’ora sul display
“Oh … che disgrazia !
Allora suppongo che qualcuno li dovrà mangiare prima che si raffreddino …” ribatté fintamente desolato il maiale, facendo nuovamente per avvinarsi verso il piatto contenente i pancake, venendo fermato di nuovo dall’alce
“Nessun problema … vi prendo un sacchetto e ve li portate dietro !
Prima di tutto, perché ho dovuto sudare sette camice per cucinarli, rischiando addirittura di sfigurare il mio bel musino
In secondo luogo … è un regalo che vi voglio fare, visto che non ci vediamo da tanto tempo … e offre pure la casa” affermò il barista con un enorme sorriso, chinandosi sotto al bancone per prendere qualcosa
“Ma … ma …” provò a dire Homer, osservando prima la stoviglia contenente le frittelle e poi, il cervide che, nel frattempo, aveva preso una busta di cartone, iniziando a impilare con molta calma e delicatezza i pancake
“Perché tu non sei mai gentile con noi ?
Clienti fedeli e affezionati …” affermò il suino, venendo interrotto dal barista
“La risposta è molto semplice quanto OVVIA,amico mio … PERCHÉ NON VE LO MERITATE, ecco il punto
Siete solo una banda di povere anime depresse senza cervello e senza un soldo … SOPRATTUTTO, SENZA UN SOLDO … che il povero sottoscritto si deve sorbire OGNI - SANTO - GIORNO” ribatté Boe, marcando l’ultima frase, mentre chiudeva la busta di cartone con dentro i pancake, per poi metterla dentro a un sacchetto di plastica
“Ok … va bene che mi si dia della povera anima depressa senza un soldo
Ma senza cervello, lo reputo come un’offesa” ribatté con fare offeso il maiale, incrociando le zampe anteriori al petto
“Il tuo è un caso a parte Homer …
Non solo non c’è l’hai un cervello, ma ci metti delle epopee incredibili per trovare la risposta a un quesito, la cui soluzione ti è proprio sotto al grugno, senza che tu te ne renda conto … in poche parole … sei LENTO !” affermò l’alce, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suino
“Ma non è vero !”protestò il porcello, insultato nell’orgoglio
“Va bene
Visto che ci tieni così tanto a renderti ridicolo davanti a tutti …
Trovami una seconda coppia di fidanzati che è qui presente, a parte Rafael e Anne” affermò il cervide, ricevendo un’occhiata sorpresa da tutti gli animali presenti all’interno della sua taverna
“Ma …” tentò di dire Homer, venendo interrotto da Boe
“Se indovini avrai qualche pancake …” concluse l’alce, sorridendo
 
“Oh … allora, d’accordo
Vediamo un po’ …” cominciò il maiale tutto euforico, lanciando un’occhiata veloce a tutti gli altri clienti
“Uhm … allora … e se … no …
Dunque … insomma … eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee …” disse il suino, iniziando a diventare rosso in muso da quanto si stava spremendo le meningi, per poi bloccarsi come un disco, continuando a ripetere l’ultima vocale del suo ragionamento, aprendo a metà la bocca e iniziando a sbavare
“Ecco fatto ...
Ora dovrebbe rimanere fuori uso per una decina di minuti o anche più
Se entro l’orario di chiusura non si sarà sbloccato, lo farò rinvenire con il SOSTITUITO del ferro vecchio
Almeno avrò la magra e dolce consolazione di colpirlo con quella vecchia mazza da baseball …
Comunque, ecco a voi ragazzi … mi ha fatto veramente piacere rivedervi” concluse il barista, osservando prima il maiale e poi la coppia di pantere, porgendo a Victor il sacchetto contenente i pancake
“Grazie mille, Boe … di tutto
E, prima che me ne dimentichi, Judy …” affermò la pantera, rimettendo il suo smartphone nella tasca dei suoi pantaloni, per poi rivolgersi verso la coniglietta, riportandola alla realtà, visto che quest’ultima si era lasciata distrarre dalla domanda che Boe aveva posto a Homer qualche secondo fa
 
Un’altra coppia a parte Rafael e Anne, presenti all’interno della taverna ?
Che Boe si riferisse a …
No … no … andiamo
Non era …
Ma era così evidente ?
 
“Judith, tesoro, ci sei ?”
 
La domanda postale da nonno Otto, le diede un’ulteriore scossone ricordandole che, al di fuori della sua mente, qualcuno la stava cercando
 
“Eh ?
Sì … ehm … tutto bene
Dimmi Victor …” affermò la coniglietta, ancora confusa, rivolgendo un sorriso prima verso suo nonno e poi verso il predatore dalla pelliccia scura
“Ascolta … ehm … mi vergogno a chiedertelo … ma io dovrei passare URGENTEMENTE dal mio datore di lavoro per parlargli di una cosa … MOLTO SERIA … e Elodie … non può venire con me
Sono già le 9:15 … e in quanto a orari di lavoro e ad appuntamenti, il mio capo è piuttosto … PIGNOLO ED ESIGENTE … e preferisce non aver a che fare con cuccioli che gli gironzolano per la ditta o per il suo ufficio, toccando tutto quello che gli capitano a tiro … senza offesa, principessa” affermò la pantera, rivolgendo un sorriso imbarazzato verso la figlia, per poi continuare
“Vi creerebbe fastidio se la lasciassi in vostra compagnia, alla fiera del lago Landlake, finche non ritorno ?” chiese timidamente il signor Darby
“NIENTE AFFATTO !
Non ti preoccupare, Victor … nessun disturbo … per te ed Elodie, questo e altro
Anzi, sai cosa,la portiamo direttamente con noi giù alla fiera … così tu vai direttamente dal tuo datore di lavoro” concluse raggiante la leporide
“Ma … non avete spazio nel furgoncino … siete già in tre …” ribatté il predatore, indicando i due conigli e la volpe
“Non vedo dove sia il problema
La carrozzina la carichiamo dietro al cassone ed Elodie starà in braccio a Nick” disse Judy, rivolgendo uno sguardo divertito verso la volpe che, solo dopo qualche secondo si rese conto di quello che aveva detto la partner
“Cosa ?!” esclamò stupito il canide, lanciando un’occhiata stupita verso la coniglietta
“Sì, mio caro e dolce Nick
Io ho le zampe occupate a guidare e quelle del nonno non sono più forti come quelle di una volta … perciò, andando ad esclusione, e tenendo conto del fatto che tu sei l’unico mammifero giovane che ha le zampe libere …
Penso che non ci saranno problemi per te … o sbaglio ?” domandò ironica la leporide, continuando a sorridere beffarda verso la volpe, che stava per aprire la bocca, cercando di uscire dal guaio in cui quella coniglietta ottusa … e pestifera, aggiungerei … l’aveva cacciato
“Perfetto … ti ringrazio per la tua disponibilità” lo anticipò Judy, facendo richiudere lentamente le fauci al suo partner che si limitò a socchiudere gli occhi
“E, mentre siamo in viaggio, potrò fargli tutte le domande che voglio ?” domandò a un certo Elodie, attirando l’attenzione da parte dei due agenti di polizia
“Certo, Elodie
E penso che l’agente Wilde, sarà ben felice di risponderti … non è vero, collega ?” chiese nuovamente la leporide, trattenendo una risatina, nell’osservare l’espressione stupita e allo stesso rassegnata da parte della volpe che, dopo qualche secondo di silenzio, annuì con fare arrendevole
“Perfetto … allora è deciso” affermò la coniglietta, sorridendo verso la pantera
“Grazie mille, Judy” ribatté il predatore, rivolgendo un sorriso di gratitudine verso la poliziotta
“E di cosa ?
Avanti … sarà meglio muoversi …
Eravamo passati per un saluto veloce, visto che il nonno non vedeva da tanto tempo Boe … e ci siamo trattenuti più del previsto” continuò la coniglietta, indicando con un cenno della testa, il parente anziano che si trovava alla sua sinistra
 
“Beh … a me non avete dato nessun fastidio, anzi … è bello poter chiacchierare con dei mammiferi che un cervello sano e funzionante c’è l’hanno ancora
A parte te, Otto … perché sai, man mano che l’età avanza … si finisce con il perdere prima la memoria e poi la ragione” affermò l’alce, rivolgendosi verso nonno Hopps, per poi trattenere una risatina
“Per tua informazione, vecchio spelacchiato e pulcioso di un daino con le corna attaccate
La materia grigia del qui presente, funziona ancora a dovere … a differenza della tua” ribatté il coniglio anziano, con fare offeso … per poi trattenere un risolino pure lui, scambiando uno sguardo d’intesa con il cervide
“Bene … allora, visto che ve ne andate tutti, togliamo il disturbo pure noi
Forza, tesoro … ti ricordo che dobbiamo ancora iniziare la nostra ronda giornaliera … senza dimenticare il mucchio di scartoffie che dobbiamo finire di compilare in ufficio … e di questo dobbiamo ringraziare quel duo di ladruncoli da strapazzo … e a questa interminabile lista dobbiamo anche aggiungere la fiera al lago Landlake” affermò lo sceriffo Bishop, alzandosi dallo sgabello, il tutto accompagnato con un CRACK sonoro della sua povera schiena
“E, per finire in bellezza, oggi ci si doveva mettere di mezzo pure il mal di schiena” aggiunse la lince, cominciando a massaggiarsi la spina dorsale
“Oh … povero il mio soldatino preferito” disse la vice sceriffo, alzandosi anche lei dallo sgabello, per poi scoccare un bacio sulle labbra del suo simile … e poi tirargli un pugno sulla spalla sinistra
“Ouch … ma che cosa ho fatto ?” domandò la lince, cominciando a massaggiarsi la parte colpita
“Questo è per ricordarti che non puoi fare tutto da solo
E non uscirtene fuori con la classica scusa che mi avresti creato solo fastidio
SIAMO UNA SQUADRA … ORA NON SOLO NEL LAVORO … MA ANCHE NELLA VITA
Perciò … ricordatelo, vecchio testone” affermò risoluta l’agente Snow, accarezzando dolcemente la guancia del suo fidanzato, che ricambiò quel gesto di amore e affetto, prendendo dolcemente la zampa di Anne nella sua
“Come farei senza di te … mia dolce snow-flake” ribatté Rafael, marcando l’ultima parola e facendo alzare un sopracciglio alla compagna
Snow-flake ?” chiese Anne, come se non avesse capito bene, ciò che aveva detto la lince
“Ehm … sì … volevi che ti trovassi un soprannome come quello di Judy e …” provò a dire Bishop, mentre veniva osservato da uno sguardo inespressivo da parte della vice sceriffo
“Non … ti piace ?
Significa fiocco di neve … ed è formato dal tuo cognome più flake che vuol dire fiocco” concluse infine Raf, sorridendo nervosamente
 
Anne rimase in silenzio ancora per qualche istante
Tant’è che fece temere al povero sceriffo di aver detto una gran stupidaggine per la quale non l’avrebbe MAI PERDONATO … fortunatamente non successe
 
“Awwww … ma è così dolce, amore !” esclamò la vice sceriffo, abbracciando il suo simile, che, silenziosamente, tirò un sospiro di sollievo
 
Per fortuna … gli era andata bene
 
“I miei complimenti, sceriffo
Nemmeno quel vecchio catorcio della macchina per il Test dell’Amore avrebbe tirato fuori un nomignolo così smielato
Bene …
Lasciando perdere questa scena così carica di tenerezza e amore … prima che il mio duro e freddo cuore da mammifero rude, inizi a battere di nuovo, ricordandomi che cosa significhi AMARE … è buona abitudine, per ogni padrone di casa che si rispetti, accompagnare gli ospiti alla porta” affermò l’alce, uscendo dall’area riservata al bancone da baranimal, per poi dirigersi verso i suoi clienti
“SU … AVANTI … SLOGGIARE … ARIA !
Vi ho sopportato troppo … e anche oltre” continuò Boe, iniziando a spintonare scherzosamente lo sceriffo e la sua vice in direzione della porta d’uscita
“E va bene, Boe … c’è ne andiamo
A volte sai essere così assillante e irritante …
Ma, se mi permetti, vorrei darti un consiglio …
Dovresti trovarti un’anima gemella con la quale condividere il resto della tua vita … non sia mai che ti faccia cambiare questo tuo caratteraccio che ti ritrovi” ribatté Rafael, prendendo a braccetto Anne e rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il cervide
“No … no … no … no
Non ci tengo proprio
IL MATRIMONIO È UNA GALERA … come diceva il mio caro e vecchio bis – bisnonno … pace all’anima sua” disse il barista, alzando gli occhi al cielo, mentre si faceva il segno della croce sul petto
“Comunque … dico davvero … grazie per la visita e per la compagnia
E, solo per oggi, offre la casa … PER TUTTI
Ma non prendetela come un’abitudine, sono stato chiaro ?” aggiunse l’alce, nascondendo all’interno della sua frase, un sottile velo di minaccia
“Va bene, se lo dici tu …
Grazie di tutto Boe … sei un tesoro
Ci vediamo” affermò raggiante Elodie, salutando il mammifero dalle grandi corna, mentre veniva spinta da Victor verso la porta d’uscita della taverna
“Hai sentito ? Vecchio daino troppo cresciuto ?
Ti ha dato del tesoro” affermò Nonno Hopps, trattenendo una risatina divertita, mentre le due pantere gli passavano di fianco, per poi rivolgere uno sguardo divertito verso l’alce che, nel frattempo, l’aveva raggiunto
“Già … nessuno me l’aveva mai detto
Devo dire che è una cosa piuttosto piacevole sentirsi APPREZZATI” ribatté Boe, con fare pensieroso, fermandosi di fronte al leporide anziano, mentre le due linci li superarono raggiungendo Victor ed Elodie
“Comunque, Otto
Grazie per esser passato … grazie di tutto” aggiunse l’alce con fare improvvisamente dolce, abbassandosi all’altezza del mammifero dalle lunghe orecchie, per poi abbracciarlo delicatamente
“Non mi devi ringraziare di nulla, Boe
E lo sai meglio di me che tu, per me, rimarrai sempre come un figlio” disse nonno Hopps, ricambiando l’abbraccio
 
I due mammiferi rimasero in quella posizione per qualche secondo, facendo intenerire e non poco Judy … mentre Nick le rivolse un’occhiata divertita
 
Oh … l’emotività dei conigli
 
“Quindi … mi lascerai qualcosa nel tuo testamento, quando tirerai le cuoia ?” chiese improvvisamente Boe, mentre continuava a tenere stretto a sé nonno Hopps
“Non ti lascerò nemmeno il buco di un centesimo bucato” ribatté il coniglio anziano, con fare tranquillo
“D’accordo, vecchio spilorcio
L’unica consolazione che mi rimane, sarà quella di ballare sulla tua tomba” rispose di rimando il barista, trattenendo una risatina
“Non ci contare troppo … perché sarò io a ballare sulla tua” ribatté il vecchio leporide … per poi scoppiare a ridere insieme al cervide
“Si vede proprio che io e te ci vogliamo bene … DA MORIRE” concluse l’alce, sottolineando l’ultima frase, per mettere meglio in risalto la battuta che aveva appena fatto, sciogliendo l’abbraccio e rialzandosi in piedi
“Questa potevi anche risparmiartela” aggiunse Otto, lanciando un’occhiata molto loquace verso il barista che fece spallucce
“Spero di rivederti, amico mio” concluse Boe, allungando la zampa destra, chiusa a pugno, verso Otto che, dopo aver rivolto un sorriso verso l’alce, batté con la sua
 
“Beh … ora è meglio che andiate
La fiera sta per iniziare …” aggiunse Boe, indicando l’uscita della sua taverna, dove si trovavano: Victor, Elodie, Rafael e Anne
“Sì … sì … hai ragione” affermò nonno Hopps, voltandosi e dirigendosi verso il quartetto di predatori, dopo aver superato la volpe
“Mi raccomando, non versare troppe lacrime di gioia e commozione per aver rivisto il sottoscritto …” lo canzonò il barista, trattenendo una risatina
“In quanto a voi due …” continuò il cervide, rivolgendosi verso Nick e Judy, che si stavano per dirigere verso l’uscio
“Voglio essere sincero con voi, la domanda che ho fatto a Homer, per quanto riguarda il trovare la seconda coppia che era presente qua dentro … escludendo Rafael e Anne, ovviamente … non è stata inventata di sana pianta
E sapete a cosa mi riferisco …” sussurrò l’alce, facendo l’occhiolino ai due agenti che, nel frattempo, si guardarono velocemente a vicenda
“Sì – sì – sì … non fate i finti tonti con me
Conosco da lontano un miglio quegli sguardi
E fidatevi, parlo per un’infiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiita esperienza” affermò il barista, lanciando un’occhiata molto loquace verso i due agenti, per poi chinarsi alla loro altezza … tutto questo mentre il duo di poliziotti stava tentando di combattere l’imbarazzo che quell’osservazione aveva creato in loro … in particolare, in una coniglietta dagli occhioni color ametista, le cui guance stavano cominciando a diventare rosse
 
E ora ?
Cosa gli avrebbero risposto ?
Ma perché, da quando era arrivata a Bunny Burrow, tutti quanti si erano messi in testa di vederli come una … COPPIA ?
Una volpe … è un coniglio …
ASSURDO !
 
O forse …
 
“Oh … ma guarda un po’ che ora si è fatta …
Il tempo vola via, quando si sta in piacevole compagnia … e ho fatto pure la rima …
Vorremmo ancora beneficiare della tua calorosa e gentile ospitalità, Boe … ma, ho come l’impressione che sarà una giornata piuttosto lunga e impegnativa … senza contare il fatto che siamo in tremendo ritardo
Sai, non ho mai assisto a una fiera campagnola …
Sono tutto in fibrillazione !
Non vedo l’ora di vedere in cosa consiste
Judy me ne ha talmente parlato che ha finito con l’attaccarmi la sua esuberanza
Perciò, grazie ancora di tutto e … con il tuo permesso e, senza offenderti … noi andremmo” affermò il canide dalla pelliccia fulva, riportando sulla terraferma la sua partner che, dopo qualche secondo di smarrimento e ripresa celebrale, si rese conto di essere trascinata a forza … A BRACCETTO … dalla volpe, verso l’uscita della taverna
 
“Ciao, Boe !
Grazie di tutto e buona giornata !” affermò Victor, spalancando la porta d’entrata del locale, per poi uscire dalla stanza, seguito a ruota dagli altri animali che, prima di varcare la soglia, salutarono il barista
 
Una volta che l’uscio si chiuse, l’alce rimase da solo e in silenzio per qualche secondo … per poi rialzarsi in piedi
“Ah … questi giovani d’oggi
A volte hanno sotto al muso delle prove e dei fatti così evidenti, che tutti gli altri se ne accorgono, tranne loro” concluse il cervide, scuotendo lentamente la testa
 
“CI SONO !”
 
L’urlò di gioia che lanciò improvvisamente Homer, destatosi dalla trance meditativa in cui era caduto, lo fece letteralmente saltare sul posto
 
Il barista si voltò velocemente verso il suino, lanciandogli un’occhiataccia furente che avrebbe potuto arrostirlo vivo sul posto
“CI SONO … CI SONO …
BOE, HO TROVATO LA SECONDA COPPIA CHE MI AVEVI CHIESTO DI INDIVIDUARE, OLTRE A ANNE E A RAFAEL
QUEI PANCAKE SONO GIÀ MIEI … RIESCO A GUSTARNE IL SAPORE IN BOCCA …
SONO JUD …” affermò vittorioso il maiale rosa, venendo interrotto dal cervide
“Troppo tardi Homer, se ne sono già andati … incluso il sacchetto contenente il tuo premio
E io non ho nessuna intenzione di fartene degli altri
Anche perché, in tutta onestà, credo che non sopravvivrò ad un altro abbraccio caloroso da parte di quel fornetto a gas della malora” disse in tono serio Boe, annuendo lentamente … per poi trattenere una risatina
 
Che cosa aveva detto ?
Talmente evidente che anche un mammifero lento come Homer … con i suoi tempi … se n’era accorto
Anzi … la cosa lo stupiva, considerando le capacità intellettive e celebrali del suino
 
“DOH !” affermò il porcello, tirandosi una pacca sulla fronte, per poi accasciarsi sul bancone con fare sconsolato
“Comunque … mi sento in dovere di ripagare il tuo sforzo
Una birra la offre la casa … MA SOLO UNA E SOLO PER OGGI” disse l’alce, marcando l’ultima frase
“MITICO !” esclamò il suino, cambiando repentinamente umore, per poi alzare le zampe al cielo in segno di vittoria
 
 
 
 
Intanto, all’interno della C.P.A … ore 10:00 …
 
 
La porta della stanza si aprì silenziosamente e altrettanto in silenzio una figura entrò dentro l’ufficio, per poi chiudere la porta subito dopo
Il misterioso mammifero che si era appena introdotto all’interno del locale, dopo qualche secondo di silenzio e attesa, si diresse, con passo felpato, verso l’unica scrivania presente nella stanza, occupata da un dingo, vestito con un camice bianco, con la testa appoggiata sopra a entrambe le zampe anteriori … a mo di cuscino … profondamente addormentato sulla superficie del tavolo
 
Si vede che era rimasto sveglio tutta la notte, cercando di scoprire qualcosa sugli strani oggetti che erano stati ritrovati sulla superficie di Geysir
E, a conferma di questa sua ipotesi, quando l’animale sconosciuto raggiunse la scrivania dove giaceva il bello addormentato notò subito, sopra al tavolo, non molto distanti dalla tastiera del computer, quella che sembrava essere una specie di maschera respiratore di colore bianco, che copriva soltanto il muso, e due piccolissime palline, a prima vista, fatte di metallo
 
Uhm … a quanto pare, il caro William aveva fatto notte bianca e, da quei pochi appunti abbozzati barbaramente su un foglio di carta, rilegato al margine sinistro della scrivania … lo stesso lato dove si era fermato il visitatore a sorpresa … doveva dedurre che non aveva scoperto un granché
E, a conferma di questa sua ulteriore ipotesi, quando il mammifero misterioso girò verso di sé, il pezzo di carta in questione, non poté far a meno di leggere su di esso: frasi senza senso, parecchi TRIS fatti da solo … evidentemente per passare il tempo … appunti senza un filo di logica, disegni caricaturali e, per finire in bellezza …
 
L’animale rimase fermo e immobile a fissare quello che c’era scritto, in piccolo, vicino all’angolo desto superiore del foglio … due semplici parole … due nomi, che lui sapeva benissimo a chi appartenevano: NICOLE E JULY
 
L’individuò restò ancora per qualche istante, a osservare quello che aveva appena letto … per poi spostare lo sguardo verso una fotografia, appoggiata sulla scrivania del canide, vicino al lato sinistro del monitor del PC
Il mammifero misterioso allungò una zampa verso l’istantanea, prendendola DOLCEMENTE tra le zampe, continuando a rimirare quello che vi era raffigurato: una femmina di dingo sorridente, che teneva in braccio, una cucciola della stessa specie, con un sorriso a trentadue denti
 
Il visitatore a sorpresa … spinto da QUALCOSA che si era mosso all’interno della sua anima, non poté far a meno di accarezzare DELICATAMENTE E AMOREVOLMENTE, con la superficie dei guanti neri che gli calzavano le zampe anteriori, la parte di vetro in corrispondenza del muso della femmina di dingo e poi della cucciola
 
Sembravano così felici INSIEME …
Anche lui, tanto tempo fa, si ricordava quei sorrisi di spensieratezza e gioia, dipinti sui musi di quello che, un tempo, era stata la sua famiglia
Allora, pensava che NULLA avrebbe potuto cancellare quell’allegria … quanto si sbagliava
Come un fulmine a ciel sereno, TUTTO CROLLÒ
Quello che aveva … AVEVANO COSTRUITO INSIEME venne demolito bruscamente
Quel giorno, quello che aveva DI PIÙ CARO AL MONDO gli venne strappato via dalle zampe in modo brutale, lasciandolo PER SEMPRE A METÀ … quel giorno, il mammifero che era morì … e al suo posto, nacque Sailas
 
Mentre quei dolorosi ricordi scorrevano nella sua mente, il capo della C.P.A non poté far a meno di espirare profondamente, destando dal suo profondo sonno il dingo che, grazie al suo udito particolarmente sensibile, riuscì a captare il sospiro da parte del suo superiore
Infatti, le orecchie di Fowler si drizzarono prontamente e rapidamente; dopodiché, avendo capito in che stato lo aveva trovato il suo superiore … che al lavoro, dai suoi sottoposti esigeva il massimo impegno … guai se ti beccava a fare altro o peggio, a dormire … anche solo per sbaglio … e si ricordava perfettamente cos’era successo all’ultimo povero mammifero che era stato sorpreso a bighellonare … si sollevò repentinamente dalla superficie della scrivania, che aveva assunto la funzione di letto sostitutivo, per poi appoggiare la schiena contro lo schienale della sua sedia
“Ehmr … signor Sailas … non sapevo che lei … ecco … posso spiegare” tentò di dire il canide terrorizzato e ancora mezzo addormentato, deglutendo a fatica
 
Adesso chissà che lavata di capo gli avrebbe fatto …
 
“Mi scusi se lo svegliata, William … stavo solo … pensando” affermò il mammifero mascherato, con tono dispiaciuto e dolce, continuando a fissare la fotografia, per poi aggiungere
“Suppongo non sia tornato a casa, ieri sera …” disse il capo della C.P.A, seguitando a osservare l’istantanea
“Nicole e July saranno stati molto in pensiero per lei …” terminò il signor Sailas, poggiando la fotografia sulla scrivania del suo sottoposto che, nel frattempo era rimasto senza parole
 
Eh ?
Che … cosa aveva detto il suo superiore ?
No … forse stava ancora sognando …
 
“Le ho già detto che ha una moglie veramente graziosa, William ?” chiese il mammifero mascherato, osservando il canide … che adesso era più confuso di prima
 
Sì … era ancora nel mondo dei sogni
Non c’era altra spiegazione
 
“E la vostra piccola, poi … qualcosa di MERAVIGLIOSO
Siete così felici INSIEME … proprio una BELLA FAMIGLIA” affermò Sailas, lanciando un ultimo sguardo malinconico e allo stesso tempo dolce, verso QUELLA fotografia … che aveva scatenato in lui, tanti di quei ricordi … sia belli, che dolorosi
Intanto, William aveva dipinto in muso uno sguardo sconcertato
 
Era proprio sicuro che quello non fosse un sogno ?
C’era solo un modo per scoprilo … utilizzare un VECCHIO E INFALLIBILE metodo
 
Così, il canide, per trovare la risposta a questa sua domanda, senza farsi vedere dal suo superiore, si pizzicò la coscia della zampa posteriore destra … constatando che, con sua grande sorpresa, era BELLO CHE SVEGLIO
E ora che aveva appurato questa faccenda, poteva concentrarsi sull’animale che si trovava nel suo ufficio, insieme a lui …
Un mammifero che aveva le sembianze e l’aspetto del signor Sailas … ma, CHE NON ERA LUI
O, se vogliamo essere più precisi, ERA UNA PARTE DEL SUO SUPERIORE … quella che, di tanto in tanto … o per meglio dire MOLTO RARAMENTE … la figura imponente e predominante di Sailas lasciava libera per qualche minuto, per poi rinchiuderla nuovamente in una parte recondita del cervello del capo della C.P.A
Una parte … DOLCE, INSICURA E FRAGILE, avrebbe potuto affermare … l’esatto opposto di quella: FREDDA, SICURA E AUTORITARIA, che lui e gli altri mammiferi avevano imparato a conoscere
 
Forse era ciò che rimaneva del vecchio mammifero, prima che quest’ultimo venisse SMANTELLATO, DISTRUTTO E SOSTITUITO dalla nuova figura del signor Sailas … ma non completamente e in modo definito
Era sopravvissuta e, anche se imprigionata … ogni tanto, quando la parte PREDOMINANTE era distratta o aveva abbassato la guardia … cercava di riemergere … di fuggire dalla sua prigione … e, ogni volta, le mancava soltanto un passo per fuggire verso la libertà … un passo che non riusciva MAI a compiere, perché PUNTUALMENTE, la parte DOMINANTE se ne accorgeva e la risbatteva in cella
 
Doveva sfruttare quest’occasione … non ne avrebbe avuta un’altra così tanto presto
Doveva approfittare della fuga di questa seconda e piccola personalità del suo superiore, per chiedergli dei chiarimenti sul tanto AGOGNATO E MISTERIOSO Protocollo 4V, prima che quest’ultima venisse catturata
Ora o mai più … ma avrebbe dovuto utilizzare le giuste parole ed essere molto cauto
 
“Beh … la ringrazio molto, signore
Sono stato proprio fortunato ad incontrare una mammifera splendida come Nicole e ad aver avuto una cucciola strepitosa come July
E non avremmo potuto continuare a essere una famiglia felice se LEI non avesse finanziato l’operazione di mia moglie, salvandola da morte certa
E di questo le sarò … SAREMO sempre grati” cominciò il dingo con tono dolce, mentre si trovava ancora accomodato sulla sua sedia, osservando, insieme al suo superiore, la fotografia della sua famiglia, per poi aggiunge
“Sa … è da un po’ di tempo che Nicole vorrebbe ringraziarla di persona, per quello che ha fatto” affermò il canide, attirando su di sé uno sguardo sorpreso da parte del mammifero mascherato
“Davvero ?” chiese, con un filo velato d’incredulità, il signor Sailas … cercando di controllare le sue emozioni
“Certo che sì !
Per mia moglie e per mia figlia lei è un eroe, lo sa ?
Ormai … è come se facesse parte della nostra famiglia” affermò con un’enorme sorriso William, mentre l’animale con la maschera nera, abbassò impercettibilmente gli occhi per terra
 
Perfetto … ORA era il momento giusto
 
“Lei ne ha mai avuta una ? Di … famiglia, signor Sailas ?” chiese William, pronto ad aspettare una risposta da parte del suo superiore che, oltre a confermare una delle sue tante ipotesi, gli avrebbe permesso di arrivare al nocciolo della discussione
 
Il mammifero mascherato rimase in silenzio per alcuni minuti
 
“Sa, William … se non la conoscessi così bene, direi che non mi ha fatto questa domanda semplicemente per iniziare una piacevole chiacchierata tra amici, sbaglio ?” domandò a sua volta Sailas, guardando dritto negli occhi il suo sottoposto che si auto-maledì in silenzio, mordendosi il labbro inferiore
 
Tempo scaduto
La seconda personalità del suo superiore era stata catturata e risbattuta in cella … e al suo posto, era tornato a comandare il signor Sailas
 
Maledizione !
Si era dilungato troppo !
Ora che cosa si doveva inventare ?
Doveva lasciar perdere ?
No … si era ripromesso che sarebbe arrivato fino in fondo, A QUALSIASI COSTO … e così avrebbe fatto
 
“No … non sbaglia, signore” affermò Fowler, dopo aver deglutito a fatica
“E allora perché non arrivi al punto, William ? Cosa ti preoccupa ? DI COSA HAI PAURA ?” chiese Sailas, avvicinando pericolosamente il muso vicino a quello del dingo, fermandosi a pochi centimetri da quest’ultimo
“Io … ecco … non è che abbia paura di qualcosa … volevo solo … sapere …” cercò di dire il dingo, tentando di non farsi divorare l’anima da quelle due fornaci ardenti, incastonate in quello sfondo nero, che lo stavano continuando a fissare
 
Ok … momento della verità
Poteva farcela … DOVEVA FARCELA
 
“Signor Sailas … non è che non mi fidi di lei, anzi, le sarò per sempre debitore per aver salvato la vita di mia moglie
È solo che non capisco quest’aura di mistero che avvolge il Protocollo 4V
Non riesco a comprendere che cos’abbia di così tanto SPECIALE da non poterlo dire … non a tutti i mammiferi che lavorano all’interno della C.P.A … ma, almeno a ME
Non le ho dimostrato di essere un animale affidabile e riconoscente ?” domandò William, guardando dritto negli occhi il suo superiore, per poi aggiungere
“Lei si fida di me, signore ?”
 
Il mammifero mascherato rimase in silenzio per qualche secondo, continuando a guardare dritto negli occhi il suo sottoposto; dopodiché, si allontanò dal muso del canide
“Fowler … io non dubito di lei
Altrimenti non l’avrei neanche scelta per realizzare il mio sogno
Inoltre, una volta creato CR-0C lei non era tenuto a rimanere qui, alla C.P.A, a lavorare per me … non mi ricordo di averla OBBLIGATA a trattenersi
Avrebbe potuto benissimo, una volta che sua moglie era stata operata e quindi non più in pericolo di vita, sparire e … perché no … avvertire la polizia o i servizi segreti di quello che aveva appena fatto e di segnalarmi come un mammifero pericoloso … EPPURE, NON L’HA FATTO” affermò il signor Sailas, seguitando a fissare il dingo
“Ma non perché si rendeva conto che nessuno l’avrebbe creduta, se avesse raccontato in giro che aveva riportato in vita un animale preistorico estinto da milioni di anni o sul fatto che avrei potuto punire il suo possibile tradimento vendicandomi su sua moglie e sua figlia
Ricordo bene la minaccia velata di far del male alla sua famiglia, che le lanciai al nostro primo incontro, William … se non avesse realizzato il mio sogno
Ma, mi creda, non gli avrei torto nemmeno un pelo di pelliccia … e lo sa perfettamente … ormai dovrebbe conoscermi abbastanza bene
NON SONO UN BARBARO E UN MAMMIFERO SENZA SCRUPOLI … RISPETTO LA VITA DI COLORO CHE MERITANO DI VIVERLA … MA CON QUEI MAMMIFERI CHE NON LO MERITANO … BEH … È TUTTA UN’ALTRA STORIA
Quindi, la domanda è: PERCHÉ SEI RIMASTO ?” concluse il mammifero mascherato, indicando il diretto interessato, che rimase in religioso silenzio
 
Ancora una volta il suo superiore l’aveva messo con le spalle al muro
Aveva ragione … SU TUTTO
Ancora oggi si chiedeva perché, una volta che Nicole aveva effettuato l’operazione, non se n’era andato a zampe levate dalla C.P.A, scappando da quello strano mammifero, che ora si trovava di fronte a lui
Perché non l’aveva fatto ? Perché …
 
“Non voglio sapere che cosa l’ha trattenuta, William … forse non lo sa nemmeno lei il motivo o magari, semplicemente non me lo vuole dire
Le dico solo che la ringrazio per l’enorme contributo che sta offrendo per la mia causa … e di questo, io le sarò eternamente grato” affermò l’animale con la maschera nera, mettendosi la zampa destra sul cuore, in gesto di profondo ringraziamento, lasciando ancor più esterrefatto Fowler
 
Ora, finalmente, si ricordava il perché era rimasto alla C.P.A e non se n’era andato
È vero, a volte il signor Sailas, poteva diventare molto pericoloso … se non LETALE … ma, se diventava quel tipo di animale, non lo faceva per il gusto di far soffrire gli altri mammiferi … no, tutt’altro … lo faceva perché voleva far comprendere a tutti, all’interno della C.P.A, che quello a cui stava lavorando … IL PROGETTO DELLA SUA VITA … era MOLTO IMPORTANTE PER LUI … e non avrebbe permesso a niente e a nessuno, di ostacolarlo
Per dirla in parole povere: PUNIVA E METTEVA IN RIGA i suoi dipendenti che non seguivano alla lettera gli ordini e non rispettavano le regole … ma non lo faceva per cattiveria … no, lui era DIVERSO
Bastava guardare: il suo atteggiamento, le sue doti, il suo carattere …
Quest’ultimo particolarmente interessante, perché in quel mammifero con la maschera nera, convivevano due personalità differenti: una proveniente dal passato … quella del vecchio animale, che in seguito diventò il signor Sailas … e l’altra quella del capo della C.P.A, che tutti avevano imparato a conoscere
E la cosa degna di nota è che quelle due personalità, anche se era la SECONDA A COMANDARE E A RILEGARE LA PRIMA in un angolo remoto della mente del suo superiore … è che collaboravano tra di loro … SI AIUTAVANO A VICENDA … UNA SENZA L’ALTRA NON POTEVA ESISTERE … ENTRAMBE AVEVANO CREATO IL SIGNOR SAILAS
 
Ed era per questo motivo che lui non se n’era andato
Perché quel mammifero, dal passato oscuro e misterioso, lo AFFASCINAVA … e sentiva che, in fondo, non erano poi così diversi
 
“William … io non le posso dire in cosa consiste il Protocollo 4V … NON ANCORA … e non perché non mi fidi di lei
DEVE - SOLO - AVERE - FIDUCIA - IN - ME” affermò Sailas, sillabando l’ultima frase e riportando il dingo con le zampe per terra
 
Ok … non aveva ottenuto quello che voleva sapere, ma una cosa gliel’avrebbe chiesta lo stesso
 
“Lei sta facendo tutto questo per quel mammifero ritratto in quella fotografia sulla sua scrivania, non è forse vero … signore ?” chiese Fowler, guardando negli occhi il suo superiore, che trattene una risatina
“Beh … non le racconterò certo la storia della mia vita, ma è abbastanza intelligente da arrivarci da solo, William …
Però, le posso dire una cosa: io e lei siamo molto simili … ENTRAMBI FAREMMO DI TUTTO PER LA FAMIGLIA” concluse il mammifero mascherato, adocchiando per l‘ultima volta la fotografia posta sulla scrivania del dingo, raffigurante la famiglia del suo sottoposto
 
Beh … non era andata come si aspettava, ma almeno, ora una cosa la sapeva … tutto quello che il suo superiore stava facendo era per LA FAMIGLIA … PER LA SUA FAMIGLIA
E non gli interessava sapere nient’altro a proposito dei parenti del suo superiore … perché aveva come la netta sensazione che quello era un argomento molto delicato … una ZONA OFF LIMITS, che aveva lasciato una cicatrice molto profonda, ancora aperta nell’anima del capo della C.P.A e di cui non voleva assolutamente parlarne
La domanda era un’altra: il Protocollo 4V era strettamente collegato con i parenti, forse defunti oppure no … non aveva mai avuto il coraggio di domandarglielo … del signor Sailas ? E se sì, che cosa prevedeva ?
 
Una cosa era certa: ormai si era giocato la possibilità di chiedergli ulteriori chiarimenti … non gli restava altro che aspettare il momento in cui il capo della C.P.A gli avrebbe detto in cosa consisteva VERAMENTE il Protocollo 4V
 
“Bene … tornando a noi …
Che cosa ha scoperto a proposito degli oggetti che Xever e Black hanno trovato ieri sera, sulla superficie di Geysir ?” domandò il signor Sailas, riportando alla realtà il dingo, che scosse velocemente la testa a destra e a sinistra, come se si stesse svegliando da un sogno che stava facendo ad occhi aperti
“Sì … ehm … ora … le … mostro” disse William, voltandosi verso il monitor del suo PC, accendendolo, mentre il signor Sailas si era avvicinato ancor di più alla sua sinistra
 
 
 
 
Nel frattempo, sulla strada che porta al lago Landlake …
 
 
“E questa è la storia di come: io, quella vecchia pancetta ambulante di Abe, quel lupo francese spelacchiato di un avvocato di George e quel gigantesco cotton fioc … specifico, sordo come una campana … di Jasper, ci siamo conosciuti
Certo, destino volle che incontrassi dei mentecatti … dei mammiferi le cui rotelle non girano nel verso giusto …
Ma, a parte questi piccoli e insignificanti dettagli, non mi posso lamentare
Sono degli animali MERAVIGLIOSI … anzi, degli amici su cui puoi SEMPRE CONTARE … dei compagni con i quali affrontare le difficoltà e i problemi che ogni giorno ti si presenteranno … NON SIAMO NATI PER VIVERE OGNI GIORNO DELLA NOSTRA VITA SENZA QUALCUNO ACCANTO, mia cara Elodie” affermò un coniglio anziano, con un grosso paio di occhiali da vista neri, rivolgendo uno sguardo dolce verso una cucciola di pantera, seduta comodamente sulle zampe posteriori di una volpe dalla pelliccia fulva
“Il nonno ha perfettamente ragione, Elodie
Da sola, non puoi farcela contro questo mondo
Hai bisogno di qualcuno di fidato, che ti stia vicino nei momenti di difficoltà … soprattutto, quelli in cui sei più triste …
Un amico fedele … su cui puoi sempre contare e che sai che, per nulla al mondo, ti abbandonerà o ti lascerà da sola … MAI
E, credimi, quando trovi un mammifero con queste qualità, si creerà un rapporto e un legame che durerà per L’ETERNITÀ … un po’ come te e Julia” aggiunse una coniglietta dal pelo grigio e con due occhioni color ametista, mentre era impegnata a guidare un furgoncino blu, sulla strada provinciale che portava al lago Landlake
“Già … già … tutto quello che hanno detto loro due è corretto
Ma, ascolta il consiglio che ti dà una povera e vecchia volpe ottusa …” affermò a un certo punto il canide, attirando l’attenzione di tutti e tre i mammiferi presenti all’interno dell’abitacolo
“Guardati bene da quei mammiferi che si fanno chiamare AMICI, quando in realtà non lo sono” disse in tono serio la volpe, venendo interrotta dalla coniglietta
“Esatto … stai attenta a COLORO CHE FANNO FINTA DI ESSERE CIÒ CHE NON SONO
Prima che ti feriscano e …” Judy si stoppò immediatamente, mordendosi il labbro inferiore
 
Ora, avrebbe dovuto valutare bene le parole che avrebbe usato da lì a poco, visto che quell’argomento era particolarmente delicato per Nick
Chi più di lui sapeva che cosa significava venir traditi e UMILIATI da coloro che reputavi amici ?
Anzi, non sapeva nemmeno perché il suo partner avesse tirato in ballo quell’argomento …
Voglio dire, era un episodio della sua vita che aveva lasciato una cicatrice molto profonda nella sua anima, che lui aveva imparato a MASCHERARE ALLA PERFEZIONE
 
E, anche se … con tutte le migliori intenzioni … voleva dare un consiglio a Elodie, forse era meglio cambiare argomento prima che LEI dicesse o facesse qualcosa di sbagliato … e l’esperienza che aveva avuto a quella famosa conferenza stampa, durante il caso degli Ululatori Notturni le era già bastata una volta e non voleva ripetere di certo l’esperienza
 
Così, prima che le leporide potesse aprire bocca per proferir parola, venne preceduta dalla volpe
Ferire … è un parolone, Judy … non entriamo nel tragico
Non voglio che questa povera cucciola rimanga da sola per il resto della sua vista o che sviluppi una forma di antropofobia acuta … che, per amor di brevità … è la paura degli altri mammiferi e dei contatti sociali” affermò con fare teatrale Nick, rivolgendo un’occhiata molto loquace verso la coniglietta
“Il mio era solo un consiglio saggio e amorevole sullo scegliere gli amici con MOLTO CURA …
E, soprattutto, guardati da quei mammiferi che portano sempre con sé un registratore … non importa di che forma o dimensioni … non sai mai come lo potrebbero usare per ricattarti
E hai capito benissimo a cosa e soprattutto a CHI mi riferisco, Elodie …” concluse Nick, rivolgendo un sorriso verso la felina che trattenne una risatina, per poi annuire velocemente, nel ricordarsi di come la volpe era stata gentilmente invitata da una coniglietta con gli occhioni color ametista, a unirsi a lei nel risolvere il caso degli Ululatori Notturni … mentre, la diretta interessata a cui era riferita la frase, sbuffò sonoramente, scuotendo lentamente la testa
 
“Signor Otto, le posso fare una domanda ?” chiese la piccola di pantera, rivolgendosi verso il coniglio anziano che, nel frattempo, in seguito a quell’affermazione da parte del canide dalla pelliccia fulva, trovandosi nel mezzo, aveva rivolto uno sguardo rapido prima verso la volpe e poi verso la sua nipotina preferita
 
Uhm … che cosa gli stavano nascondendo quei due ?
 
Purtroppo, questa sua domanda, avrebbe trovato più tardi una risposta … non troppo tardi però, eh
Ora doveva concentrarsi su un’adorabile cucciola di pantera che gli aveva rivolto un quesito
 
“Sì, Elodie … dimmi” disse, dopo qualche secondo di silenzio nonno Hopps, sorridendo verso la felina
“Lei ha detto che non siamo fatti per vivere da soli, ma che abbiamo bisogno di qualcuno che ci stia vicino nei momenti più bui e duri della nostra vita” cominciò Elodie, mentre sul suo muso si andava a formare un piccolo sorrisetto
“Sì … è quello che ho detto
Da soli, per quanto forti si possa essere, non si potranno MAI SCONFIGGERE i problemi e le difficoltà che ci si presentano davanti” ribatté Otto, annuendo lentamente
“Ed è per questo che abbiamo bisogno di AMICI FIDATI e sui quali poter contare sempre
Ma, non pensa sia altrettanto importante avere vicino a noi qualcuno che è diventato più di un semplice amico ?
Non so … UN FIDANZATO O UNA FIDANZATA ?” domandò con fare innocente la piccola, attirando su di sé gli sguardi allarmati dei due agenti
“Oh … Elodie
Ricorda che l’amicizia è il primo passo che lega e crea un legame forte e duraturo tra due mammiferi
Se questo rapporto poi, col passare del tempo diventa sempre più solido … è tutto questo può succedere solo se entrambi gli animali affrontano: difficoltà, problemi, ma anche gioie e momenti tristi ... INSIEME … solo allora nascerà qualcosa di più della semplice amicizia … nascerà L’AMORE
Quindi … è importante avere qualcuno molto vicino a te e del quale ti fidi ciecamente … ancora meglio se questo è qualcosa di più di un semplice amico” concluse il leporide anziano, alzando l’indice della zampa destra a mezz’aria, come a voler avvalorare la perla di saggezza che aveva appena detto alla cucciola di pantera
“Anche se il fidanzato o la fidanzata è di una SPECIE DIVERSA ?” domandò la piccola predatrice, facendo alzare un sopracciglio a nonno Hopps che, dopo qualche secondo si silenzio, socchiuse leggermente gli occhi, mentre un piccolo tarlo cominciava a farsi strada nella sua mente
 
Perché Elodie gli aveva fatto quella domanda ?
Qualcosa bolliva in pentola … ne era più che certo
Già si era messo in allarme il suo sesto senso … che di solito, non sbagliava mai
 
“Elodie, tesoro … potresti essere un po’ più chiara ?” chiese Otto, cancellando quell’espressione perplessa dal suo muso, rivolgendo un finto sorriso verso la cucciola di pantera
“Sì … insomma … come ha detto lei, l’amicizia non è altro che il PRIMO PASSO, poi … se i sentimenti vengono ricambiati da entrambi i mammiferi … può sbocciare L’AMORE
E … l’amore non guarda in muso alle differenze … non ha età … non ha colore … non ha generi … è semplicemente, LIBERTÀ … LIBERTÀ DI AMARE E DI ESSERE AMATI
Perché non potrebbe esserci anche questa libertà tra due mammiferi DI SPECIE DIVERSA ?
Soprattutto se quest’ultimi hanno affrontato una prova talmente difficile che li ha fatti avvicinare ancor di più e ha consolidato in misura maggiore il loro rapporto ?
E sa quale sarebbe la cosa divertente ?
Se questi due animali non si rendessero conto o facessero finta di non sapere che tra loro c’è amore
Quando gli altri che gli stanno intorno, l’hanno già capito e intuito da un pezzo” concluse la cucciola di pantera, sorridendo innocentemente, lanciando una rapida occhiata verso la coppia di poliziotti che, in seguito a quell’affermazione da parte della piccola predatrice, spalancarono impercettibilmente gli occhi
“Davvero delle belle parole, Elodie … davvero delle belle parole … molto saggia, nonostante la tua tenera età
E, dimmi tesoro …” affermò nonno Otto, continuando a sorridere, mentre nella sua mente cominciava a prendere forma un’ipotesi che, sperava con TUTTO SÉ STESSO, fosse sbagliata
“Quando intendi, MAMMIFERI DI SPECIE DIVERSA … a cosa ti riferisci ?” chiese con nonchalance nonno Hopps, posando lo sguardo sulla figura della volpe, che teneva sulle sue ginocchia la felina dalla pelliccia nera
 
Rosso … che sia chiaro …
Non farmi scherzi … sennò qui finisce male … MOLTO MALE
 
Queste erano le parole che il leporide anziano avrebbe probabilmente rivolto al canide …
 
Ma come aveva fatto a essere così cieco, nonostante portasse un bel paio di occhiali da vista ?
Già qualcosa non gli era quadrato durante la cena di ieri sera … quegli sguardi, quelle battutine … tra quella volpe e la sua nipotina preferita …
Credeva di aver intuito che tra quei due doveva esserci un forte legame che li univa, talmente potente che uno non poteva fare a meno dell’altro … si completavano a vicenda … era come se fossero un tutt’uno …
E il gesto compiuto da parte di Rosso, salvando la vita di Judith … che, per inciso … stava per essere investita da quei due ladruncoli da strapazzo ieri sera, non aveva fatto altro che avvalorare questa sua tesi … anche se quel piccolo dubbio, che aveva rilegato in un angolo della sua mente era rimasto
E ora, in seguito a quell’affermazione da parte della piccola Eloide, quel tarlo stava nuovamente calcando le scene, mettendosi in bella mostra, pronto ad attirare su di sé l’attenzione del suo cervello
 
Che quei due … oltre che semplici amici, fossero addirittura …
No … sarebbe morto prima dei suoi giorni, certo ... ma prima, si sarebbe tolto lo sfizio di strozzare quel maledetto mammifero … figlio del Diavolo !
 
No … no … no
Diamoci una calmata
Questi sono pensieri che erano ormai … superati … il mondo cambia
Se Judith si fidava di lui, perché non avrebbe dovuto farlo pure lui ?
 
Anzi … l’aveva già fatto … ieri sera e poi, aveva avuto pure modo di rimarcare questo punto alla taverna di Boe
Doveva smetterla con questo atteggiamento ANTIQUATO … doveva essere di vedute un po’ più aperte
Anche se, la possibilità di avere una volpe come stretto familiare … non lo entusiasmava così tanto
 
Ok … non corriamo
Vediamo cosa gli avrebbe detto Elodie di lì a poco …
D’altronde, dalla bocca dei cuccioli esce SOLO LA VERITÀ
 
“Cosa intendo quando dico mammiferi di specie diversa ?
Beh … intendo due animali che appartengono a FAMIGLIE BIOLOGICHE TOTALMENTE DIVERSE … che non hanno NULLA IN COMUNE
Ad esempio una preda e un predatore … un giaguaro e una zebra … un leone e una gazzella … una volpe e una coni …” provò a dire la piccola di pantera, venendo interrotta prontamente da Judy
“Oh .... guardate … siamo arrivati” esclamò la coniglietta, interrompendo sul più bello Elodie, indicando, con una zampina, il panorama che, man mano, si avvicinava verso di loro
 
Il paesaggio del lago Landlake era rimasto invariato: uno specchio d’acqua, incastonato dentro a una conca naturale, delimitata da un gruppo di montagne, i cui colori spaziavano dalle varie tonalità di verde esistente
Si poteva già intravedere la baita di legno, adibita a ristorante e il piccolo molo dove, qualche giorno prima, era attraccata la piccola bagnarola sulla quale Doug e Duke erano stati aggrediti … fatto che aveva dato inizio a quella loro nuova indagine … così piena di mistero
 
L’unica cosa … nuova … che si era aggiunta a quel meraviglioso spettacolo naturale erano i diversi e numerosi stand, di varie: forme, dimensioni e colori, che erano stati posizionati tutto intorno alla tavola calda
Oltre a questi, era stata anche allestita una gigantesca ruota panoramica, in prossimità della riva del lago, che permetteva ai vari visitatori che vi salivano sopra, di godersi e assaporare ancora meglio quello STRAORDINARIO panorama
 
Quest’anno si erano proprio superati
 
“A quanto pare, siamo arrivati piuttosto presto … meglio così … non dovremo parcheggiare lontano e poi farci tutta la strada a piedi” affermò la leporide, rivolgendo un sorriso verso agli altri animali presenti all’interno dell’abitacolo; per poi accostarsi, col furgoncino di famiglia, vicino al margine destro della strada, proprio in prossimità della discesa che permetteva di raggiungere le prime bancarelle
“Forza … su … scendiamo” esclamò tutta euforica Judy, aprendo la portiera del mezzo
“Ascolta, Judy … apprezzo questa tua euforia … con la quale ho a che fare ogni giorno a Zootropolis, aggiungo
Ma, è mia intenzione rammentarti un piccolo particolare del quale FORSE … anzi, MOLTO PROBABILMENTE … potresti esserti scordata” disse Nick, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la coniglietta
“Siamo in vacanza … VA-CAN-ZA … e, se non è un termine presente nel tuo vocabolario, sarò ben lieto e felice di dartene una definizione ben più che adeguata, con tanto di sinonimi e contrari” concluse il canide trattenendo una risatina
“Ah … ah … ah … ah … molto spiritoso
Invece di fare così tanto il simpaticone e il cabarettista da quattro soldi … cosa che non ti riesce neanche tanto bene, per giunta … prendi la sedia a rotelle sul cassone, va … renditi utile” ribatté ironicamente la coniglietta, alzando gli occhi al cielo, scendendo dal mezzo e chiudendo la portiera del lato guidatore
“Io … un cabarettista da quattro soldi ?!
Le mie battute sono inventate dal sottoscritto di sana pianta … sul momento, per giunta …
Sai quanto tempo e soprattutto SFORZO MENTALE, mi occorre per elaborarle ?
Per poi scoprire, con mio grande rammarico, che non vengono per niente apprezzate ?
Mi sento offeso nell’orgoglio … e pretendo … SODDISFAZIONE !” esclamò con tono teatrale il predatore dalla pelliccia fulva, per poi puntare l’indice della zampa destra verso la portiera sulla sua sinistra, dietro la quale si trovava la coniglietta, che aveva socchiusi leggermente gli occhi … come a voler far intendere che quel piccolo teatrino la stava annoiando e innervosendo e non poco … cosa che non passò inosservata agli occhi della volpe
“E va bene … va bene … quanto siamo permalosi … l’ho già detto che sei permalosa, vero ?” continuò imperterrito Nick, aprendo la portiera dal suo lato, per poi poggiare le zampe posteriori sul terreno, mentre continuava a tenere in braccio la cucciola di pantera
“Bene, Elodie … aspetta un secondo qui … a quanto pare, qualcuno di mia conoscenza, vuole che si faccia tutto e subito
TUTTO DI FRETTA, TUTTO DI CORSA, TUTTO URGENTE
E TUTTI CHE CORRONO E TUTTI CHE ARRIVANO COMUNQUE IN RITARDO
Parole vere … al 100%” affermò il canide, annuendo lentamente, mentre posava la piccola predatrice sul sedile del veicolo, vicino a nonno Hopps
“Già … soprattutto se ci si riferisce a un mammifero il cui termine PUNTUALITÀ, NON ESISTE nel suo dizionario
Non è forse vero, Nick ?” affermò Judy, dall’altro lato del mezzo, trattenendo una risatina divertita
“TOUCHÈ … sta impartendo alla svelta” mugugnò la volpe, per poi rivolgersi verso il coniglio anziano e la cucciola di pantera
“Non ditele che l’ho detto … per la seconda volta, poi
Sennò me lo rinfaccerà per un MESE INTERO” concluse il canide, alzando gli occhi al cielo
Dopodiché, si diresse sul retro del furgone per recuperare la sedia a rotelle di Elodie
 
“Allora nonno, che te ne pare ?
Direi che quest’anno si sono proprio superati” disse Judy, indicando, con lo sguardo, i diversi stand e la ruota panoramica
“Sì … hanno fatto proprio un bel lavoro … non c’è che dire
Sono sicuro che sarà una delle fieri MIGLIORI che si sono celebrate qui al lago Landlake e che nessuno si dimenticherà …
A parte quella dove caddero chicchi di grandine grossi come mele … quella dove ci fu una rissa fra un pagliaccio e un tizio ubriaco, in seguito al classico scherzo del fiore che spruzza l’acqua … e quella dove a un mammifero, durante l’intramontabile esibizione al karaoke, gli caddero i pantaloni davanti a tutti i presenti … e non portava nemmeno le mutande … uno spettacolo davvero orribile” affermò il coniglio anziano, scuotendo lentamente la testa
“Beh … da come ne parlate, sono sicuro che non ci si annoierà di certo … mi divertirò un sacco” intervenne Nick, sbucando dal lato passeggero di destra, quello con ancora aperta la portiera, mentre spingeva la sedia a rotelle della cucciola di pantera
“Bene, Elodie … tutti a bordo
Spero che tu abbia montato le gomme da fuoristrada, perché là sotto ci sarà da ballare parecchio … e non mi riferisco a un Valzer o a un Tango … perciò, allacciati bene le cinture” continuò scherzosamente la volpe, prendendo in braccio la predatrice dalla pelliccia scura, per poi poggiarla sulla sedia a rotelle; mentre nonno Hopps era sceso anche lui dal mezzo, chiudendo lo sportello
“Perfetto … ora che siamo tutti pronti, possiamo andare” affermò elettrizzata la coniglietta dirigendosi, insieme agli altri mammiferi verso la discesa che li avrebbe portati al lago Landlake
 
Continuarono a camminare per un paio di metri in totale silenzio, finché Otto non aprì bocca, tirando nuovamente in ballo un argomento MOLTO INTERESSANTE che era stato interrotto … il cui responso gli serviva per trovare la risposta a un dilemma, che per lui era diventato di FONDAMENTALE IMPORTANZA
Non poteva di certo portarselo dietro per il resto dei suoi giorni …
 
“Elodie, ritornando all’argomento di poco fa … non che me ne importi un granché, figuriamoci … ormai sono troppo vecchio per certe cose … è solo per pura curiosità …
Qual’era l’ultimo esempio che stavi facendo di una possibile coppia fra specie diverse ?
Tenendo sempre conto che l’amore è qualcosa di meraviglioso e che non tiene conto di nessuna differenza … eccetera … eccetera” chiese con nonchalance il leporide anziano, facendo dipingere un sorrisetto … a prima vista malefico … sul muso della piccola felina e uno sguardo sconcertato e stupito sui musi dei due agenti di polizia, mentre il quartetto aveva raggiunto la fine della discesina dove, da lì, iniziavano a diramarsi i vari stand e bancarelle, nel frattempo che quest’ultimi venivano montati e sistemati dai vari partecipanti della fiera
 
Oh no …
Ecco che si ritornava a parlare di quell’argomento … alquanto imbarazzante e insistente, per giunta
Ma perché, gira che ti rigira, si finiva sempre per toccare quel punto
Come se non ci fosse stato al mondo nulla di più interessate che QUELLO
Meglio tagliare la corda o, termine che avrebbe utilizzato una volpe dalla pelliccia fulva di nostra conoscenza, SVICOLARE DAL DISCORSO CON STILE
 
“Nonno, ascolta
Potresti accompagnare Elodie al nostro stand ?
Sono certa che Julia sarà felicissima di vederla … di sicuro non se l’aspetta
Io, nel frattempo, faccio fare un giro a Nick
Ci vediamo dopo … grazie” affermò velocemente Judy, strappando la carrozzina dalle zampe della volpe, che nel frattempo era rimasta ancora imbambolata, per poi consegnarla a nonno Hopps
Dopodiché, la coniglietta scoccò un bacio veloce sulla guancia del leporide più anziano, in seguito, accalappiò Nick per l’avazampa destra, iniziando a trascinarlo di forza, all’interno delle bancarelle
“Carotina, ma cosa stai …” provò a dire il predatore dalla pelliccia fulva, mentre il suo cervello aveva ripreso a funzionare, mettendolo al corrente di quello che stava succedendo in quel momento
“Silenzio … dopo mi ringrazierai” sussurrò a bassa voce la leporide, continuando a strattonare il predatore, non udendo … anzi, NON VOLENDO UDIRE … le lamentele di quest’ultimo
 
Nel frattempo, Otto e la piccola Elodie erano rimasti a fissare quella coppia di agenti UNICI nel suo genere, finché quest’ultimi non scomparvero tra la folla di mammiferi
Fu a quel punto che il coniglio anziano espirò profondamente, togliendosi gli occhiali e cominciando a massaggiarsi lentamente gli occhi
 
Perfetto … aveva trovato DA SOLO la risposta alla sua domanda
Altri dieci anni di vita che se n’erano andati in un colpo solo … come se non gli rimanesse poco da vivere
Ma … perché … cosa aveva fatto di male per …
 
Beh … lamentarsi non sarebbe servito a niente
La piccola Elodie gliel’aveva detto: L’AMORE SA GUARDARE OLTRE LE DIFFERENZE
 
D’accordo … se il destino aveva deciso così … che così fosse
Ormai la sua nipotina preferita era diventata grande … era lei la padrona della sua vita
Lui le poteva solo dare un consiglio … non poteva PRETENDERE di controllare la sua esistenza
E se aveva deciso di: fidarsi di una volpe, di collaborarci, di farlo diventare suo partner di polizia, di permette che fosse suo AMICO … e forse, anche qualcosa di più … perché non doveva farlo pure lui ?
Judith era sempre stata molto selettiva per quanto riguarda le amicizie … e se aveva intravisto qualcosa di buono in quel predatore dalla pelliccia fulva, chi era lui per dirle che si sbagliava ?
 
E poi, se quel Nick l’avesse fatta soffrire … l’invito caloroso che gli aveva fatto la sera prima era ancora valido
 
“Signor Otto, vuole che le dica l’ultimo paragone ?”
 
La domanda postale dalla piccola Elodie lo fece ritornare con le zampe per terra
Otto riaprì velocemente gli occhi, incontrando uno sguardo divertito dipinto sul muso della cucciola di pantera
 
Vuoi vedere che lei l’aveva già capito da un pezzo ?
 
“No, Elodie … credo di aver afferrato il concetto” affermò, dopo qualche secondo di silenzio il leporide anziano, rimettendosi gli occhiali da vista neri
“È PIUTTOSTO EVIDENTE … non è vero ?” chiese la felina, rivolgendo un sorriso verso il coniglio
“È MOLTO EVIDENTE … ora che me l’hai fatto notare … MOLTO EVIDENTE E MASCHERATO BENE” ribatté nonno Hopps, sorridendo a sua volta
“E … lei cosa ne pensa ?” continuò curiosa Elodie, mentre Otto si era posizionato dietro la sedia a rotelle della cucciola di pantera, iniziando a spingerla
“Cosa ne penso ?
Credo che, dopo questa, morirò prima dei miei giorni” concluse nonno Hopps, scuotendo lentamente la testa e addentrandosi tra la folla di animali; mentre la cucciola di pantera, in seguito all’ultima affermazione da parte del leporide, non poté far a meno che trattenere una risatina
 
 
 
 
Intanto, nella zona delle bancarelle …
 
 
“Carotina, non sapevo che ti piacesse così tanto la mia zampa anteriore destra
Si vede che quel nuovo balsamo per la pelliccia alla carota che ho comprato due settimane fa, ha fatto centro … quando dicevano che rendeva il pelame bello soffice e profumato, mica scherzavano
Peccato abbiano dimenticato di inserire nelle avvertenze che l’aroma può attirare alcuni ospiti indesiderati … per amor di brevità … CONIGLI, che si attaccano con molta insistenza a uno dei quattro arti del corpo, iniziando a strattonartelo
Se ti fermi un momento, me lo strappo a morsi e te lo dono
Così non avrò il problema di ricordarmi di farti un regalo il giorno del tuo prossimo compleanno … perché te lo faccio già adesso … con un anno di anticipo” esclamò ironica una volpe dalla pellaccia fulva, mentre quest’ultima veniva trascinata, con una forza straordinaria, da una coniglietta dal pelo grigio e con due grandi occhioni color ametista che, dopo ancora qualche metro di marcia, facendosi strada tra i vari mammiferi presenti intorno alle bancarelle, inchiodò di colpo, fermandosi al centro della strada
“Bene … ora che siamo arrivati a destinazione, ti dispiacerebbe mollarmi la zampa ?
Sai … credo che non stia più circolando sangue …” continuò sarcastico il predatore
“Ok … dovremmo essere abbastanza lontani …” mugugnò tra sé e sé la leporide, forse non aveva nemmeno sentito cosa aveva detto il suo partner
“Carotina … la zampa … sai, mi serve ancora” continuò la volpe, punzecchiando la spalla sinistra del mammifero dalle lunghe orecchie, riportandolo sulla terraferma
 
“Ehm … oh … sì … sì - sì … scusami, Nick
Hai ragione” affermò imbarazzata e mortificata Judy, mollando la presa ferrea dall’arto della volpe
“Bene … ora … mi potresti gentilmente spiegare il perché di questa uscita di scena con stile … per non dire fuga ?” domandò Nick, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la partner, mentre si massaggiava la zampa
“Sì … beh … ecco …” tentò di dire la coniglietta iniziando a grattarsi la testolina e cercando di articolare una frase di senso logico compiuto
“Insomma … lo sai …” affermò Judy, gesticolando con le zampe
“No … carotina … non lo so
Se lo sapessi, non te l’avrei chiesto … tu non credi ?” rispose seccamente e seria la volpe, scuotendo lentamente la testa
“Ma sì che lo sai … ecco … come faccio a …” continuò la leporide, mentre quest’ultima cominciava a diventare rossa in muso per l’imbarazzo
“Carotina, ascolta … se stiamo giocando a Taboo, ti comunico già che non sono mai stato bravo a quel gioco” ribatté Nick, trattenendo una risatina nell’osservare come la sua partner, tutta imbarazzata, stava cercando di dirgli quello che lui GIÀ sapeva
 
Sì … da una parte era una cosa alquanto crudele … ma era troppo divertente
 
“Ecco …” continuò con difficoltà la coniglietta
 
Per tutti i cracker al formaggio …
Ma come faceva a dirglielo …
Non lo sapeva quella volpe ottusa che a lei, questo genere di discorsi e argomenti, la imbarazzava e non poco ?
 
“Tranquilla, carotina …
Ti stavo solo prendendo giro … non serve che continui a diventare più rossa di quanto tu non lo sia già ora” affermò infine, dopo qualche secondo di silenzio, Nick, scoppiando a ridere
“Tu … lo sapevi ?!” esclamò stizzita e sorpresa Judy, diventando ancora più rossa
“Certo che lo so, mia cara e dolce coniglietta ottusa …
E lo sai perché ?
Perché, da quando siamo arrivati qui a Bunny Burrow, gli altri non fanno altro che parlarne” ribatté il predatore dalla pelliccia fulva, una volta finito di ridere
“E … la cosa, non ti crea un po’ di imbarazzo ?
Anzi, non ti senti un po’ in colpa per avermelo provocato tu ? Chiedendomi di spiegarti una cosa che GIÀ SAPEVI ?” domandò allibita la leporide, tirando un pugnetto di stizza sulla spalla destra del canide
“Ouch … e non c’è bisogno di ricorrere sempre alla violenza …
Sai, a volte mi chiedo cosa sarebbe successo se mi avessero affidato, come partner di lavoro, un mammifero più grande di te, carotina
Se tu, già di per sé, tiri questi pugnetti … dolci e carichi di un così tanto forte sentimento di affetto e amicizia da farmi indolenzire ogni volta i legamenti di una delle due spalle …
Se mi fosse capitato un elefante o una tigre, a quest’ora mi ritroverei con i due arti anteriori da una sola parte del corpo” affermò sarcasticamente Nick, cominciando a massaggiarsi la parte colpita, per poi continuare
“E poi, non è colpa mia … dovresti conoscermi abbastanza bene …
Sei tu che sei voluta andare avanti, tentando di spiegarmi l’argomento
Per utilizzare un modo di dire che si addice a voi conigli, TI SEI SCAVATA LA FOSSA DA SOLA” concluse la volpe, rivolgendo un sorrisetto beffardo verso la partner
“A volte mi chiedo come faccio a sopportarti ogni singolo giorno …” ribatté Judy, espirando profondamente
 
“Dai,carotina … non fare la melodrammatica …
Lo sai che mi adori …” disse la volpe, facendo l’occhiolino verso la partner che, dopo qualche secondo di silenzio, trattenne una risatina
“Comunque … ritornando seri …
Per quanto riguarda QUEL discorso …” continuò la coniglietta, diventando improvvisamente posata
“Ascolta …
Sono solo fantasticherie che gli altri animali si inventano
Forse, scambiano il nostro rapporto di amicizia per qualcosa di più, dato che non ci sono abituati come i nostri colleghi giù a Zootropolis …” affermò Nick, alzando le spalle
“Tu dici ?” chiese la leporide con fare perplesso
“Diciamo che questo è quello che io penso …
Ma potrei anche sbagliarmi …” ribatté il canide, grattandosi la nuca, non rendendosi conto delle ultime parole che aveva detto
“Aspetta … tu mi stai dicendo che IO potrei … PIACERTI ?” domandò Judy, con fare malizioso
“SÌ” affermò seccamente Nick, per poi spalancare gli occhi, rendendosi conto di ciò che aveva appena detto
“Anzi … no … no … no …
Almeno, non in quel senso … nel senso … mi piaci … COME AMICA” tentò di dire il canide, mentre veniva osservato da uno sguardo incuriosito da parte della sua partner
“Ah … allora ti PIACCIO …” continuò imperterrita Judy
“No … ho detto COME AMICA
Non tentare di rigirare la frittata, carotina
Insomma … tu sei un’adorabile e dolce coniglietta e io … una volpe … anch’essa affascinate e con il suo charme, intendiamoci
Ma … capisci che … tra di noi … insomma … non può esserci … QUELLO
È una cosa …
Cavolo, hai ragione, è piuttosto imbarazzante da spiegare, sai” concluse Nick, passandosi una zampa sul muso, mentre la leporide era scoppiata a ridere
 
Già … era una cosa piuttosto divertente …
AMORE … tra … loro due …
Animali di due specie diverse …
Andiamo, non avrebbe mai potuto funzionare …
 
Giusto ?
 
“Oh ... l'amore !
Qualcosa di tremendamente MERAVIGLIOSO, eppure così terribilmente COMPLICATO al tempo stesso”
 
Entrambi i mammiferi si voltarono alle loro spalle per scoprire quale mammifero aveva parlato
 
“Sapete ... è come un fuoco all’aperto
Può essere appiccato rapidamente, e appena acceso emette un sacco di calore, ma si consuma rapidamente
Perché dia un calore durevole e stabile, con deliziose fiammate di calore intenso di tanto in tanto ... non so se mi spiego … devi curare il fuoco con attenzione” continuò l'animale misterioso, mentre quest'ultimo veniva osservato, con uno sguardo perplesso e basito, dalla coppia di poliziotti, che stavano continuando a scannerizzare, da capo a piedi, colui che si era intromesso in quella conversazione privata tra loro due
 
Un mammifero dall'aria alquanta BIZZARRA … incluso il suo vestiario
 
Si trattava, infatti, di un grosso e grasso facocero vestito con un frac (per i meno afferrati in fatto di moda, si tratta del classico vestito elegante caratterizzato, sul retro, dalla famosa coda di rondine) di un colore viola scuro, abbinato a un piccolo gilet dello stesso colore del completo ... solo un po' più chiaro ... che non era stato progettato per contenere il voluminoso addome del suino che, per metà, sporgeva all'infuori
Infine, il misterioso mammifero aveva intorno al collo una collana, abbellita da due lunghe e sottili zanne ... di dubbia provenienza ... e, per concludere in bellezza, sopra la testa dell'animale, calzava un lungo cilindro nero, con sopra disegnato un teschio con le ossa incrociate ... tipico simbolo che si trovava sulle bandiere dei pirati ... con alla base una fascia rossa, che aveva il compito non solo di ricoprire la circonferenza superiore del cappello, dandogli un aspetto più trendy, ma anche di tenere ferma, sul lato destro, una lunga piuma viola chiara
 
A quanto pare, andava matto per il colore viola …
 
Judy e Nick rimasero a fissare, ancora per qualche minuto, questo stravagante soggetto, mentre quest'ultimo aveva appoggiato i gomiti su un tavolo in legno sgangherato, che si trovava davanti a lui, sorreggendosi il muso fra le zampe, assumendo un'espressione dolce e sognante, mentre continuava ad osservare i due animali di fronte a lui
 
Il trio di mammiferi rimase in quella posizione ancora per qualche secondo ... che per i due agenti parvero delle ore
 
La cosa stava cominciando a diventare piuttosto imbarazzante, soprattutto per la volpe e per la coniglietta, che non sapevano come comportarsi in quella situazione
Insomma, cosa voleva da loro quel grasso suino origliatore con le zanne all'insù ?
E perché nessuno di loro due gli aveva detto qualcosa, invece di rintanarsi in uno strano mutismo ?
Forse, l'argomento che aveva tirato in ballo quel facocero li aveva spiazzati ?
Un argomento SULL'AMORE ?
DAVVERO ?!
 
“Oh ... perdonate l'intrusione
Non volevo mettervi a disagio
Ma non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra, direi curiosa quanto affascinante discussione
Anche perché, vi siete fermati proprio qui, di fronte al mio stand … che coincidenza, vero ?” chiese il suino, rompendo ... FORTUNATAMENTE ... quello strano silenzio, togliendo i gomiti dal tavolo, per poi togliersi il cappello dalla testa
“Vogliate perdonarmi, agente Hopps e agente Wilde … a volte, tendo ad allargare e allungare un po’ le orecchie …” concluse il mammifero, facendo un mezzo inchino col cilindro in zampa, per poi rimetterselo sulla zucca, mentre sul muso dei due agenti si dipinse uno sguardo sorpreso
 
E lui come faceva a sapere ...
 
“O forse è meglio che lasci perdere i convenevoli e che vi chiami Judy e Nick” affermò il facocero, sorridendo maliziosamente verso i due agenti, per poi fargli un occhiolino
 
Ok ... questo tizio come faceva a sapere i loro NOMI, se, fin dal loro arrivo a Bunny Burrow, non l’avevano MAI visito o incontrato prima d’ora ?
Il tutto suonava così sinistro e spettrale …
Forse era meglio vederci chiaro ...
 
Così, dopo essersi ripresi dallo shock iniziale, Judy aprì la bocca per dire qualcosa, ma venne preceduta dal suino
 
“Ovviamente vorrete sapere come faccio a sapere ... certe cose ... più che legittimo
Ma prima, permettetemi di presentarmi ...” disse il suino, estraendo da una tasca interna del suo frac, un bigliettino da visita viola chiaro, per poi porgerlo verso la leporide che, dopo qualche istante d'esitazione, lo prese fra le zampe, leggendo quello che c'era scritto sopra
 
 
 
DOCTOR FACILIER
LETTURA DEI TAROCCHI – MAGIE - POZIONI
COLUI CHE REALIZZA I VOSTRI DESIDERI E SOGNI PIÙ CARI
 
 
 
“Enchantè … al vostro servizio” terminò il facocero con accento alla francese e con un enorme sorriso
 
Un veggente ? Cartomante ? Indovino ?
O per meglio dire, uno di quei tanti animali che fanno finta di leggere nel futuro, per poi intascarsi i soldi di quei poveri fessacchiotti che vanno da loro per farsi dire i numeri fortunati del superenalotto, sperando di vincere il ricco montepremi, col quale cambieranno la loro vita ?
Oppure, per aiutarli a prendere una decisione che determinerà l'avvenire della loro esistenza, basandosi su delle carte ?
Sul serio ?
 
La leporide, spostò lentamente lo sguardo dal biglietto verso il mammifero in questione, rivolgendogli un'occhiata molto loquace
 
“Oh ... lo so cosa stai pensando, Judy
È solo un imbroglione
Sai, a volte mi chiedo perché tu e altri animali di mentalità e vedute così strette, etichettiate noi poveri e semplici IMPRENDITORI come dei CIARLATANI E DEI BUFFONI
Offriamo un servizio molto importante alla comunità, sai ?
Che fa girare e olia alquanto bene gli ingranaggi dell’economia …
Ad esempio, non vorresti sapere ... ritornando all'argomento di prima ... se troverai il vero amore ?
Sai, il tuo futuro è piuttosto … UNICO” concluse il facocero, sottolineando l'ultimo aggettivo mentre l'espressione sul muso della coniglietta cambiò repentinamente da diffidente a nuovamente sorpresa
 
Ok ... la cosa stava cominciando a farsi ancora più strana ... oppure era diventata improvvisamente curiosa ?
 
“Ah ... vedo che ho fatto centro …
Avanti, Judy … non sei curiosa di scoprirlo” continuò imperterrito il suino, costeggiando il tavolo in legno, per poi fermarsi a pochi metri dal duo di mammiferi
“Il Dottor Facilier lo sa ... lo sa eccome … oh, se lo sa …
Perché non entri dentro così te lo dico, uhm ?” concluse il facocero con tono invitante indicando, con un bastone da passeggio, con alla sommità una piccola sfera di cristallo, un enorme tendone viola scuro a forma pentagonale, che si trovava oltre il bancone in legno
 
Judy rimase in silenzio per un paio di secondi
Se prima non voleva avere niente a che fare con quell'animale, che lei aveva già etichettato, a prima vista, come un imbroglione e un ciarlatano … ora ne era attratta magneticamente
E il bello, è che non sapeva nemmeno lei il perché
Forse perché quest'ultimo avrebbe potuto darle una risposta a quei pensieri che, di tanto, le venivano in mente a proposito del suo rapporto con Nick
Semplice amicizia oppure … eh, bel dilemma
 
Una parte di sé le diceva di lasciar perdere e che era soltanto la sua immaginazione a farle quegli scherzetti; l'altra le consigliava di risolvere questo tarlo che la stava assillando, visto che le si era presentata un’opportunità
Il fatto è che il suo subconscio non le aveva suggerito COME sbrigarlo
Due erano le opzioni: parlare con il diretto interessato di queste sue … chiamiamole, fantasticherie … tra loro due e, a priori, non avrebbe scelto questa possibilità ... troppo IMBARAZZANTE e poi, che cosa avrebbe pensato di lei il suo partner ? ... oppure, soluzione più semplice e con meno pericoli, cercare un'altra soluzione
E forse, l'aveva trovata
 
“Beh ... io ...” cercò di dire la leporide, venendo interrotta dal suino che si chinò alla sua altezza, per poi avvicinarsi al suo muso, fermandosi a pochi centimetri
“Stai tranquilla
Niente e nessuno saprà quello che succederà là dentro … PRIVACY PIÙ ASSOLUTA
Anche perché, con le nuove leggi in materia di Trattamento dei Dati Personali, mi spelerebbero vivo …” affermò il facocero a bassa voce, per poi aggiungere
“Sono una garanzia
Soddisfatti o rimborsati
E posso farti anche un ottimo prezzo
Che ne dici di ...” tentò di concludere il mammifero dalle zanne all'insù, venendo stoppato dall'intervento della volpe che prese per una zampa Judy, cominciando a trascinarla via di forza
 
“Nick !
Che stai facendo ?
Fermati un secondo !” esclamò stizzita la leporide, impuntandosi a metà percorso, per poi scrollarsi la zampa del partner di dosso
“Ma dico, sei impazzito ?” continuò irritata la coniglietta
“No, carotina
Per fortuna ho salvato quei pochi neuroni sani che mi sono rimasti nella zucca e, per tua informazione e se non te ne fossi resa conto, sto cercando di salvare te e il tuo portafogli
Oltre a vendicarmi per avermi strattonato come un’ossessa fino a quella bancarella, s’intende …” rispose tranquillamente la volpe, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso la partner
“E da cosa, sentiamo ...” rispose la coniglietta, incrociando le zampe al petto
 
“Sto parlando di Mr. Zanne all'insù” disse Nick a bassa voce, indicando, con lo sguardo, il diretto interessato che li stava osservando da lontano
“E allora ? Cos'ha che non va ?” continuò la leporide, con aria indifferente
“Cos'ha che non va ? Mi stai prendendo in giro ?
Non dirmi che ti sei bevuta tutte quelle sciocchezze che ti ha detto a proposito del tuo futuro …” affermò Nick esterrefatto
“Certo che no ... mi ha solo ... incuriosita” ribatté Judy, sorridendo
“È per quanto riguarda il VERO AMORE, giusto ?” domandò la volpe, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, facendo spalancare gli occhi alla partner, mentre quest'ultima'ultima cominciava a diventare rossa in muso
 
Beccata ...
 
“Carotina, il futuro NON È SCRITTO
OGNUNO SE LO CREA DA SÉ
QUESTI CIARLATANI SONO DEI VERI MAESTRI A RAGGIRARE I MAMMIFERI
Sai quanto ne ho conosciuto a Zootropolis ?
Un migliaio ... se non di più ... di ogni taglia e dimensione ... predatori e non …
E avevano tutti una cosa in comune: INGANNAVANO I PIÙ CREDULONI CON LA LORO PARLANTINA, DOPODICHÉ ...” la volpe non riuscì a terminare la frase che una voce, alle spalle della coniglietta, colse di sorpresa il duo di animali
 
 
 
(Da qui in avanti, seguendo il testo scritto in corsivo, ascoltatevi questa canzone, stoppandola e seguendo il racconto … purtroppo ho dovuto prendere quella con l’intera traccia audio … quando me ne serviva solo un pezzo … vabbè … voi seguite il maestro Luca Ward e vedete che sarà una cosa pazzesca:                                      https://www.youtube.com/watch?v=ZpFKE9sYoEM)
 
 
 
Non mi insultare, amico mio
Non parlare male
Non si fa ...
 
 
 
E poi, da che pulpito viene la predica, il tuo passato non è tanto rose e fiori”
Judy si voltò velocemente dietro di sé, incontrando le iridi viola del facocero che la stavano osservando, in compagnia di un sorriso che, a prima vista, sembrava essere malvagio
Spaventata da come il suino si era avvicinato alle sue spalle silenziosamente, nonostante la sua mole, e per l'espressione che aveva dipinto in muso, la coniglietta indietreggiò rapidamente, fino a sbattere contro l'addome della volpe
“Non sono un ciarlatano e sai perché, amico mio ?” domandò il mammifero dalle zanne all'insù, avvicinandosi verso la volpe e la leporide, per poi allungare il bastone verso il canide, fermandolo a pochi centimetri dal suo muso
 
 
 
“C'è qualcosa che tu non sai ... io ho gli amici nell'aldilà” affermò il facocero canticchiando
 
 
 
Dopodiché, il suino allontanò il bastone dal naso della volpe, indirizzandolo verso il tendone viola alle sue spalle, dove, stranamente, si era aperto un varco per entrare al suo interno ... eppure, prima era tutto chiuso
E come se questo non bastasse, dall'interno della tenda si udì un flebile suono ... sembravano dei sussurri in lontananza, dai toni spettrali, e parevano dire anche qualcosa che entrambi i mammiferi riuscirono a udire perfettamente
 
 
 
Ha gli amici nell'aldilà
 
 
 
Ma cosa ? Chi ...
Judy e Nick si guardarono velocemente a vicenda terrorizzati
Avevano sentito bene ?
Forse era solo il rumore del vento ...
 
E mentre i due agenti erano occupati a trovare una risposta logica a quello che avevano appena sentito, oltre a cercare di auto rassicurarsi, il facocero si spostò dietro le spalle della volpe, cominciandola a spingere, insieme alla coniglietta, che si trovava davanti al predatore dalla pelliccia fulva, verso il tendone spettrale
 
 
 
È un eco, amici miei
È solo un trucchetto vecchio come mia nonna
Roba da quattro soldi, tranquilli
 
 
 
Aggiunse il suino, raggiungendo velocemente lo stand, per poi quasi lanciare dentro Judy e Nick
Una volta che i due agenti si ritrovarono all’interno del tendone, davanti a loro gli si presentò uno spettacolo piuttosto UNICO … come il mammifero che li aveva calorosamente e gentilmente invitati ad entrare
Al centro dello stand, si trovava soltanto un piccolo tavolino rotondo, sul quale era appoggiata una sfera di cristallo, in compagnia di tre sedie imbottite ... il tutto, avvolto da una strana luce di una tonalità bianco cadaverico e da una sottile nebbia che attribuivano a quel posto una nota di mortorio e di cimitero
 
Il resto dell'ambiente era abbellito da numerosi e strani oggetti, ammucchiati ai lati del tendone
Oggetti più che disparati … che andavano da strani bauli, di tutte le forme e dimensioni, fino ad arrivare a quelli che sembravano essere ... teschi di animali e bambole Voodoo ?
E come se questo non fosse stato abbastanza, vi erano anche delle mostruose maschere appese alle pareti della tenda che ti facevano gelare il sangue nelle vene soltanto a guardarle, e che conferivano a quel luogo un aspetto ancora più tetro e pauroso di quanto già non lo fosse
 
Scioccati nel vedere quello che li circondava, la volpe e la coniglietta tentarono di indietreggiare
Volevano assolutamente uscire di lì
Purtroppo, il Dottore non era dello stesso parere
 
Infatti, dopo aver chiuso l'entrata del telone, riprese a spingere i due agenti verso il centro dello stand, dove si trovava il piccolo tavolo
E, mentre continuava a incitare la volpe e la coniglietta ad avanzare, si riuscì a percepire una sorta di musica jazz ... molto fievole, quasi bisbigliata ... che riecheggiò all'interno del tendone, tutto questo mentre il facocero riprese a canticchiare, seguendo il ritmo della musica
 
 
 
State lì seduti
Non badate a me
Un po' di quiete mi aiuterà
E io ... vi dirò il perché
 
 
 
Cominciò il Dottore, raggiungendo, insieme ai suoi ospiti, il piccolo tavolo e facendoli accomodare sulle due sedie ... quasi costringendoli a sedersi
Dopodiché, il suino si diresse moto lentamente verso l'ultima sedia libera, posta davanti alla sfera di cristallo, continuando a canterellare ... addirittura, facendo qualche passo di danza
 
 
 
Leggo nel futuro
E conosco la magia
Guardo nella vostra anima
 
 
 
Dopo aver terminato la frase, il facocero si voltò repentinamente dietro di sé, come se si fosse ricordato di una cosa molto importante, puntando, per la seconda volta, il suo bastone molto vicino al muso di Nick
“A proposito di anima ...
Voi ne avete una, non è vero Wilde ?” chiese il suino, sorridendo maliziosamente, mentre si gustava l'espressione stupita e terrorizzata che si era dipinta sul muso del canide, per poi, senza nessun preavviso, saltare sul tavolino, con una facilità incredibile ... nonostante la sua mole ... continuando a ballare e facendo attenzione a non urtare la sfera di cristallo
 
 
 
Sono una garanzia
Dai tarocchi
Ai malocchi
A me gli occhi
Che abilità
 
 
 
Canticchiò il Dottore, dopodiché, facendo una capriola all'indietro, degna di uno migliori ginnasti, atterrò perfettamente vicino al lato destro della sua sedia vuota, per poi accomodarsi su quest'ultima, mentre pronunciava un'altra frase
 
 
 
E ho gli amici nell'aldilà
 
 
 
E, dopo aver concluso la strofa di quella sua canzone improvvisata, si risentì quella specie di eco – sussurro
 
 
 
Ha gli amici nell'aldilà
 
 
 
E, per qualche istante, alla volpe e alla coniglietta sembrò che a pronunciare quelle parole fossero state le numerose maschere appese ai lati del tendone
 
Ma andiamo ... come fanno degli oggetti inanimati a parlare ?
Forse si stavano facendo un po' troppo suggestionare dall'atmosfera
 
Nel frattempo, il suino aveva tirato fuori da una tasca interna del suo frac, un mazzo di carte ... quelle che sono soliti utilizzare i cartomanti ... per poi iniziare a mischiarle fra di loro, continuando la sua esibizione
 
 
 
Le carte ... le carte
Dalle carte saprete: passato, presente e futuro che avrete
 
 
 
Affermò il facocero, cominciando a giocherellare e fare numeri con i tarocchi, facendoli saltare da una zampa all'altra
 
 
 
Le carte ... le carte
Prendetene tre
Fate un dolce viaggio nel futuro con me
 
 
 
Concluse il mammifero, sorridendo, per poi aprire a ventaglio le carte, porgendole ai due mammiferi che si guardarono velocemente a vicenda
 
Forse era meglio lasciare perdere e andarsene
Quella farsa era durata anche fin troppo e quell'animale era veramente strano ... TERRIBILMENTE E SPAVENTOSAMENTE STRANO
 
“Coraggio, ragazzi ...
Non c'è nulla di cui aver paura
Sono soltanto un povero peccatore” disse il Dottore, sorridendo maliziosamente, per poi aggiungere
“Avanti, Judy
Non volevi sapere come sarebbe stato il tuo futuro ? E se troverai il VERO AMORE ?” terminò il facocero, guardando la coniglietta, che si morse il labbro inferiore
 
Che fare ?
Andarsene via oppure restare e tentare di trovare una risposta a una domanda alla quale nessun altro mammifero NORMALE ... e nemmeno lei ... sapeva trovare una risposta ?
Era un tarlo che si stava portando dietro da quando Nick era entrato in polizia e nella SUA VITA e che, man mano che passavano i giorni, diventava sempre più persistente
Una parte di lei le consigliava di lasciar perdere e alzare le zampe, ma l'altra desiderava DISPERATAMENTE una risposta
Chi delle due avrebbe vinto ?
 
La leporide, dopo qualche secondo d'esitazione, fece per allungare la zampina verso il ventaglio di tarocchi che si trovava di fronte a lei, mentre sul muso del dottore si andava pian piano a formare un sorriso di vittoria
Mancavano pochi centimetri ...
 
“FACILIERRRR !!!”
 
Un improvviso grido, proveniente dal di fuori del tendone, fece saltare i tre mammiferi sul posto, incluso il facocero che, per lo spavento, lanciò in aria le carte facendole volare di qua e di là
 
Maledizione a lui !
Ma proprio nel momento meno opportuno doveva venire a disturbarlo ?
Quella vecchia zucca vuota piena di acqua di lago !
 
“FACILIERRRR !!!”
Continuò la voce ... che per la coniglietta e la volpe risultò stranamente familiare
 
Improvvisamente la porta del telo di aprì di colpo e all'interno dello stand entrò un mammifero che venne illuminato dalla luce del sole che cancellò quell'atmosfera cupa e lugubre che aleggiava all'interno del tendone
“Oh ... per tutte le palle di cannone con le corna !
Ecco dov'eri finito !
Hector ... l'ho trovato !
Si era rinchiuso all'interno del suo teatrino paranormale per estorcere denaro ad altri due poveri fessacchiotti !” urlò il mammifero, non curandosi dell'appellativo con cui aveva chiamato i due mammiferi presenti nella stanza insieme al facocero, per poi cominciare ad avanzare verso il trio di animali
 
“Scusate per l'intrusione, signori ... non vi preoccupate … non siamo malviventi, ne tantomeno sicari su professione o altri mammiferi con cattive intenzioni
Dovremmo parlare un attimo col Dottore … e no, non siamo qui per usufruire delle sue … chiamiamole, abilità
E, a tal proposito, perdonate la domanda ma, come avete fatto a farvi abbindolare da ...” tentò di dire il misterioso arrivato, per poi fermarsi di colpo, osservando i due sempliciotti che si trovano seduti di fronte al facocero, spalancando gli occhi per la sorpresa
“Judy ? Rosso ?” chiese incredulo l'animale: un grasso cinghiale, vestito con abiti pirateschi, con annesso cappello da pirata sulla zucca e due stalattiti pelose che gli scendevano dal mento
“Sheldon ?!” domandarono in coro i due agenti, una volta visto in muso il mammifero che aveva interrotto così bruscamente lo spettacolo del Dottore
“Che alla mia povera e cara nonna le venisse un secondo infarto !
Ma voi due che cosa ci fate qui ?
Soprattutto, in compagnia di un animale come mio cugino ...” affermò il cinghiale esterrefatto, indicando il diretto interessato
“CUGINO ?!” esclamarono in contemporanea la volpe e la coniglietta, voltandosi a guardare il facocero, che espirò profondamente
“Cugino di secondo grado ...” precisò il suino, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il pescatore, che iniziò a ridacchiare
“Oh ... ragazzi
Non ditemi che vi siete fatti incantare dalle sue storielle ... sapete, è un ottimo attore e showanimal” disse il cinghiale, continuando a sghignazzare silenziosamente
“Hey ... io non ho ingannato nessuno
Semmai è stata la mia abilità nel parlare che li ha attirati a me” cercò di difendersi il suino
“Oh ... avanti, Dottore dei miei stivali che ho lasciato a casa a lavare perché erano da due settimane o più ... ora non ricordo ... che non li pulivo
Sei sempre stato molto bravo a recitare ... e a tirare a indovinare” continuò Sheldon, incrociando le zampe al petto
“Tirare a indovinare ?!
Giammai ...
Io predico sempre e solo il giusto, grazie ai miei ...” cercò di dire il mammifero dalle zanne all'insù, venendo interrotto dal pescatore
“Amici nell'aldilà
Certo ... come no
Se per amici intendi soggetti come il sottoscritto, insieme a Boe e ai sui fidati clienti che ti spettegolano e ti forniscono informazioni ... alcune molto imbarazzanti, se posso dire la mia ... su alcuni abitanti di Bunny Burrow che poi TU utilizzi per arricchirti
Allora sì che siamo tuoi amici, con un'unica differenza ... NON SIAMO ANCORA PASSATI A MIGLIOR VITA” concluse il cinghiale, spiazzando il Dottore, che si morse il labbro inferiore, per essere stato colto con le zampe nel sacco
 
“Ma io dico ... non potevi cercarti un lavoro NORMALE ?
Invece di cimentarti in queste tue esibizioni canore, pieni di balli e di effetti speciali ?” domandò il pescatore, scuotendo lentamente la testa
“Parla l'animale che: per tutta la vita sta facendo il pescatore, che ha una faida aperta con gli agenti immobiliari e che sta continuando a dare la caccia a una creatura preistorica morta milioni di anni” affermò sarcasticamente il suino, alzandosi pesantemente dalla sedia, per poi aggiungere
“E poi, non è così male
È il mestiere giusto per me: non è faticoso, non è impegnativo, niente responsabilità, molto remunerativo e, soprattutto, LEGALE
Offro solo un servizio che per alcuni mammiferi è ESSENZIALE e per il quale pagherebbero QUALSIASI CIFRA per poterne usufruire” concluse orgoglioso il facocero
“Senti un po' mago Casanova, ti dico solo due cose ... prima che me ne dimentichi ...” ribatté Sheldon, alzando l'indice della zampa destra
“Primo: il mio è un lavoro ONESTO E CHE PUZZA ... e sul quale spesso, ci fanno battute divertenti e freddure che, una volta che le hai sentite, vorresti solo sparire sotto terra ... non prima di aver strozzato chi l'ha raccontata
Per esempio ...” iniziò il cinghiale, non rendendosi conto che stava deviando dal discorso che il suo cervello si era imposto
“Il colmo per un pescatore: avere una moglie sarda, che si chiama Alice
Ma io dico, a quale mammifero evoluto e con un po' di cervello in zucca gli verrebbe in mente di dire una cosa del genere ?
Da: fustigare, frustare, cavargli gli occhi, tagliargli la lingua e poi fargliela mangiare, farlo camminare su una passerella di legno, legato come un salame, per poi gettarlo in mare e vedere come cercare disperatamente di annaspare ...”
“Stai deviando dal discorso, genio ... e poi, stai cominciando a diventare macabro” affermò in tono sarcastico il facocero, interrompendo il cinghiale che, dopo essersi fermato per un paio di secondi, spalancò la bocca, annuendo deciso; dopodiché riprese a parlare
“Giusto, non sprofondiamo nel raccapricciante ... c'è pur sempre una signorina qui presente” disse Sheldon, lanciando un occhiolino fugace verso Judy che, nel frattempo, si trovava ancora in uno stato di shock
“Comunque ...stavo dicendo ?
Ah ... sì
Il mio è un lavoro ONESTO perché non utilizzo informazioni personali di mammiferi sulle quali poi, creo delle storielle che riguardano il loro futuro decantandogliele con balletti di musica jazz, con l'aggiunta di effetti speciali da cinema da quattro soldi per rendere il tutto più paranormale” disse risoluto il cinghiale, per poi alzare, insieme all’indice, il medio della zampa
“Secondo: per tua informazione, l'ascia di guerra con gli agenti immobiliari è stata seppellita e forse ... chi l'avrebbe mai detto ... con uno di loro siamo diventati addirittura QUASI AMICI ... un bravo mammifero … e chi se lo sarebbe mai aspettato ?” affermò sorpreso il suino, dopodiché continuò
“E c'è ne anche una terza ... che si è aggiunta solo in questo momento” aggiunse il pescatore, alzando l'anulare
“Il Nailoticus ESISTE e quando lo troverò e lo catturerò e diventerà un'attrazione turistica per tutto il mondo, ti verrò a trovare ... dovunque tu sia … per gongolarmi davanti ai tuoi occhi marrone chiaro che sono stati camuffati con delle lenti a contatto viola e davanti a quelle tue zanne che non sono nemmeno tue” terminò risoluto il pescatore, mentre il Dottore spalancò la bocca inorridito
Il facocero stava per aggiungere qualcosa di non molto carino, quando venne interrotto da un’altra voce proveniente dalle spalle del cinghiale
 
“Invece di stare lì a blaterare come un idiota, cercando di decantare le qualità del tuo MEDIOCRE E INSIGNIFICANTE LAVORO, a un altro ebete come te, Sheldon
Perché non spieghi al nostro cuginetto che gioca a fare il maghetto e lo stregone Voodoo, il motivo della nostra visita, uhm ?”
 
Tutti i mammiferi presenti nel tendone si voltarono verso l’entrata del tendone, per scoprire quale animale aveva parlato
 
“Prima di tutto, Hector, il mio non è un mediocre e insignificante lavoro, come dici tu ... è UN'ARTE CHE SOLI IN POCHI RIESCONO A CAPIRE ... e, mi dispiace, TU non sei tra questi
Secondo, ci stavo per arrivare ... se TU non mi avessi interrotto con la tua entrata ad effetto” disse stizzito il cinghiale, rivolgendosi verso a un potamochero, vestito con il suo stesso abbigliamento piratesco, mentre quest'ultimo si stava dirigendo verso il quartetto di mammiferi
“Tu dovresti solo cucirti la bocca
È già tanto che non ti abbia chiuso dentro al portabagagli di quel tuo trabiccolo su ruote, legato e imbavagliato come uno stoccafisso
Perché QUESTA ... giuro che te la faccia pagare cara o non mi chiamo Hector Barbossa !” affermò sconsolato e allo stesso tempo irritato il potamochero, fermandosi e indicandosi gli indumenti che aveva addosso
“Ok ... prima di tutto, lo stoccafisso è un pesce e tecnicamente non potresti legarlo visto che è sprovvisto di arti ... perciò, la tua similitudine è priva di un fondamento logico” cominciò Sheldon, gesticolando con le zampe, per poi aggiungere
“Secondo ... per quanto riguarda IL MOTIVO per cui ti ritrovi in questa situazione ... ricorda, le lavatrici sono macchinari subdoli e infidi; che se le lasci da sole, in compagnia di un fazzoletto o di una sfilza di questi ultimi nascosti dentro a una delle tasche più recondite dei pantaloni e della giacca, ti creeranno soltanto problemi, sfuggiranno al tuo controllo e ti ritroverai, quando li scuoterai energicamente, una volta finito il lavaggio, con una nevicata abbondante dentro casa … peggio delle bufere che si scatenano a Tundratown
Per non parlare di quando parte la centrifuga ... sembra che in bagno stia atterrando un Boing 747” disse pensieroso Sheldon, annuendo lentamente, per poi continuare
“Sfortunatamente, nel tuo caso, pezzi di carta sporchi e intrisi di olio per motori di barche non vanno molto d'accordo con acqua e detersivo
Si è così formata una di quelle viscide e collose poltiglie nere ... peggio del petrolio quando si riversa nell'oceano, dopo che una petroliera è affondata
Ma non potevi controllare le tasche prima di far partire il lavaggio ?” domandò il pescatore, rivolgendosi verso il potamochero che, per tutta risposta, socchiuse gli occhi
“Eh ... noi mammiferi maschi e le lavatrici non andremo MAI d'accordo ... rimarremo NEMICI PER NATURA” affermò il Dottor Facilier, con tono sconsolato
“Parole sagge, cugino ... parole sagge ...
Per fortuna che porto sempre con me un secondo paio di ricambio nella SHELDON'S BULEVARD MOBIL, in caso di emergenze di qualunque tipo ... non si sa mai
Altrimenti saresti dovuto venire in mutande e allora sì che avresti fatto una bella figuraccia” aggiunse il pescatore, guardando velocemente Hector, che sbuffò sonoramente
“Beh ... avrei preferito venire NUDO, piuttosto di venire conciato così
Sembro un idiota !
Cosa penseranno i miei clienti ... e gli altri mammiferi ...” affermò seccato Hector, indicando nuovamente il suo vestiario
“Ricorda …
Il problema non è il problema
Il problema è il tuo atteggiamento RISPETTO al problema
Comprendi, cugino ?
Perciò … non fare il melodrammatico e smettila di preoccuparti … stai benissimo ... ti manca giusto giusto una zampa di legno per calarti meglio nella parte” disse Sheldon, cominciando a rimirare suo cugino, assumendo il classico sguardo che ha uno stilista, quando osserva il modello o la modella con addosso la sua ultima creazione di cui va tanto fiero
 
“Oh ... hai ragione !
Ma come ho fatto a non pensarci prima ?” esclamò Hector in tono ironico, per poi riprendere ad avanzare verso il pescatore
“Lo sai cosa ?
Ma tu sei un genio ... non ti sfugge mai niente ... dico davvero” proseguì il potamochero, continuando ad avvicinarsi sempre di più verso suo cugino
“Sul serio ?” chiese incredulo Sheldon, alzando un sopracciglio
“Ma ceeeeeeerto ...
Sono talmente felice che tu mi abbia fatto notare questo particolare ESSENZIALE che ...” disse il carpentiere, fermandosi a pochi metri dal cinghiale, alzando l'indice della zampa destra, per poi urlare
“TI MOZZEREI TUTTE E QUATTRO LE ZAMPE, FACENDOTI DIVENTARE UN FERMA PORTA !
BRUTTO ...” urlò Hector, scattando improvvisamente verso il cinghiale, coprendo la distanza che lo separava dal suo bersaglio ... alla fine aveva raggiunto il limite di sopportazione
Nel frattempo, colto alla sprovvista dal gesto di suo cugino, il pescatore lanciò un urletto di terrore poco mascolino, mentre il potamochero l'aveva raggiunto, allungando le zampe verso il collo del cinghiale, pronto a serrare la presa
 
“Io non lo farei se fossi in te Hecty”
 
Il suino si fermò di colpo ... prima che le sue zampe avessero raggiunto la gola del cinghiale
Dopodiché, il potamochero rivolse lentamente lo sguardo verso l'animale che aveva parlato e che si trovava dietro le spalle del pescatore
 
“Altrimenti cosa farai Mister Farlocco ? I tuoi amici dell'aldilà mi puniranno ?” chiese ironicamente il carpentiere, mentre sul grugno di suo cugino si dipinse un sorrisetto
“Oh … no ... non saranno loro a farlo
Saranno loro due” terminò Facilier, indicando, con la punta del bastone, il duo di animali che si trovavano seduti sulle due uniche sedie disponibili, poste davanti alla postazione del facocero, mentre quest'ultimi avevano disegnato sui musi degli sguardi spaesati e persi ... la stessa espressione che ha uno studente quando si ritrova davanti una verifica scritta a sorpresa di matematica per la quale non ha studiato ... PANICO TOTALE E VOGLIA DI MORIRE ALL'ENNESIMA POTENZA O, PER RESTARE IN TEMA, AL QUADRATO
 
Il trio di suini si voltò a guardare i due agenti, mentre quest'ultimi avevano uno sguardo spento ... quasi MORTO ... per poi osservarsi a vicenda l'un l'altro
 
“Agente Hopps ? Rosso ?” chiese perplesso e allo stesso tempo stupito Hector, che fino a quel momento non si era reso conto della presenza della volpe e della coniglietta, concentrato com'era sul suo vestiario e sul responsabile ... o per meglio dire FUTURA VITTIMA ... di quella sua situazione assurda e imbarazzante
Il potamochero allontanò le zampe dal collo del cinghiale, per poi rimirare, per qualche secondo, quelle che sembravano essere diventate due bambole di pezza adagiate sulle rispettive seggiole
“Judy ?” domandò preoccupato Sheldon, avvicinandosi e chinandosi verso la coniglietta, per poi sventolarle a pochi metri dal muso, la zampa
“Oh ... per tutte le spingarde !
Riconoscerei quello sguardo ovunque !
Manifestano dei CHIARISSIMI sintomi di coloro che hanno subito uno shock emotivo devastante ... e non chiedetemi come faccio a saperlo, non vi piacerebbe la risposta !” esclamò il pescatore, allontanando la zampa dal musetto della leporide, per poi aggiungere
“Judy ... dimmi qualcosa ... qualsiasi cosa !” affermò il pescatore, rivolgendosi verso la coniglietta, che rimase in silenzio, continuando a fissare un punto imprecisato all'interno del tendone
 
“Domani voleranno capre” tentò nuovamente il cinghiale
 
NULLA
 
“Ci sarà la fine del mondo per voi conigli e morirete tutti atrocemente e in modo agonizzante”
 
Zero
 
“NON PORTO LE MUTANDE SOTTO I PANTALONI !”
 
Niente
 
“Visto ?
Sguardo perso ... è come se i loro cervelli fossero morti cerebralmente !” concluse il cinghiale, voltandosi verso i suoi cugini
“E tu come fai a saperlo ?
Non sei mica un dottore ...” provò a dire il facocero, avvicinandosi verso Sheldon che, con tono ironico, ribatté
“Disse colui che fingeva di essere uno stregone Voodoo, indovino, chiromante e non ricordo cos'altro”
“Almeno io le porto le mutande ...”
“Volete tapparvi la bocca tutti e due ?
Dobbiamo trovare un modo per farli rinvenire, altrimenti ci verranno a cercare e ci sbatteranno entrambi in prigione !
È stata tutta colpa vostra e delle vostre stupide idiozie, se si sono ridotti in questo stato !
Hanno visto così tante stupidaggini in così poco tempo che, non essendoci abituati … come il sottoscritto … non hanno retto !” esclamò esasperato Hector, indicando i due diretti interessati e scuotendo lentamente la testa
“Colpa nostra ?!
Se non sbaglio eri tu quello che pochi secondi fa stava tentando di uccidermi, a meno che non soffra di memoria a breve termine ... e non è così !” ribatté il cinghiale, alzandosi in piedi
“In realtà è stata colpa tua e di mastro Geppetto
Se mi avreste lasciato fare il mio lavoro, tutto questo non sarebbe successo” affermò il fecero, additando, col bastone quelli che, secondo lui, erano i responsabili di quello che era successo
“Nostra ?! Dico ... hai voglia di scherzare ?” esclamarono all'unisono i due suini
“Niente affatto
Mi ero preparato un numero con i fiocchi e contro fiocchi ... e la parte migliore me l'ero riservata per parlare del futuro di Judy e del suo AMORE” affermò orgogliosamente il facocero, facendo scomparire lo sguardo di disappunto dipinto sul muso di Sheldon, che esclamò sorpreso e sognante
“Oh ... ho capito cosa vuoi dire
Intendi dire lei e Ro ...”
“AMORE ? QUALE AMORE ? IO NON SONO INNAMORATO ! NON C'È NESSUN AMORE !” esclamarono all'unisono i due mammiferi, saltando, con una sincronia perfetta, giù dalla sedia, per poi essere osservati dai tre suini, che avevano disegnato in muso uno sguardo sorpreso
“Bene ... problema risolto ...” affermò orgogliosamente, dopo qualche secondo di silenzio, il cinghiale, per poi aggiungere
“Alla fine è risultato meno complicato del previsto” concluse il pescatore, scoppiando in una grassa risata, mentre i due agenti, dopo qualche minuto, si guardarono velocemente a vicenda, entrambi imbarazzati
 
A quanto pare i loro cervelli erano andati in stand - by da ... se devo essere sincero, nemmeno il vostro fedele narratore s’è n’era reso conto ... evidentemente quel trio di suini ha distratto pure me
Comunque, fatto sta che alla magica parola pronunciata dal Dottore, entrambi gli encefali di Judy e Nick si erano repentinamente svegliati dal sonno profondo
 
Ma perché, proprio nell’udire la parola AMORE, si erano ridestati dalla stasi celebrale ?
Perché, nel sentire pronunciare quel vocabolo entrambi diventavano rossi in muso per l'imbarazzo, specialmente la coniglietta dato che la volpe riusciva meglio a mascherare il rosso che le divorava le guance, grazie alla sua pelliccia fulva ...
Non era qualcosa di brutto ...
Anzi, è la cosa più BELLA DEL MONDO: puro, istintivo, il sentimento attorno al quale ruotano la nostra felicità e le nostre principali soddisfazioni
Eppure, insieme a questo impulso vi è SEMPRE un altro sentimento: il TIMORE ... IL TIMORE DI AMARE E DI NON ESSERE RICAMBIATI E DI FERIRSI ... ma è perfettamente comprensibile
Tutti abbiamo paura d'amare, anche chi non lo ammette
Non è l'amore in sé a creare il panico, ma la sensazione di costante incertezza che accompagna fin dai primi momenti, chi cade preda di questa malattia
 
Quindi, la domanda che sarebbe potuta sorgere spontanea in quella situazione, era: gli agenti Judy Hopps e Nick Wilde, AVEVANO PAURA DELL'AMORE (in questo caso avrebbero potuto soffrire entrambi di philofobia: una fobia attraverso la quale un animale percepisce l'amore come una minaccia ... così apriamo una piccola parentesi di medicina ... ma, da quello che loro sapevano e da quello che io ricordo, non soffrivano di questa patologia) oppure AVEVANO PAURA AD AMARE ... IN QUESTO CASO DI PROVARE AD AMARE UN MAMMIFERO DI UNA SPECIE DIVERSA ?
 
Eh ... bel dilemma, vero ?
 
Nick e Judy si guardarono di nuovo a vicenda; dopodiché, entrambi abbozzarono un mezzo sorriso, per poi distogliere velocemente lo sguardo l'uno dall'altro imbarazzati ... e questo loro atteggiamento non sfuggì all'occhio molto attento e allenato di Facilier
 
Vuoi vedere che quella testa di legno di suo cugino Sheldon non aveva tutti i torti ...
 
Eppure, ieri sera, quand'era andato a trovare quel grasso di un cinghiale alla sua palafitta ... stranamente sobrio, considerando in che condizioni l'aveva trovato l'ultima volta ... e quest'ultimo, dopo averlo salutato alla SUA MANIERA, gli aveva comunicato che, in occasione della fiera al lago Landlake, la piccola Judy Laverne Hopps, la famosa agente di polizia, era tornata a Bunny Burrow, in compagnia di una volpe che non era Gideon Gray e che FORSE tra questi ultimi due c'era un certo feeling che andava oltre il semplice rapporto di lavoro e amicizia ... sul muso del facocero si dipinse uno sguardo stupito e interdetto
 
Si ricordava eccome della piccola Judy Hopps ... colei che voleva diventare il PRIMO AGENTE CONIGLIO ...
 
A dir la verità, non l'aveva conosciuta di persona
Diciamo soltanto che due mammiferi molto preoccupati per lei ... mamma e papà ... si erano rivolti a lui per conoscere il futuro della loro cucciola: se avrebbe cambiato idea oppure no sul fatto di diventare un agente di polizia, cosa le sarebbe successo, come sarebbe morta ... e via discorrendo
L'avevano anche pregato di dargli qualche amuleto fortunato che la proteggesse o che, situazione più drastica, che utilizzasse una bambolina Voodoo per farle il lavaggio del cervello ... ovviamente fu ben felice di accontentare entrambe le richieste dei coniugi Hopps, con garanzia SODDISFATTI O RIMBORSATI ... certo, come no
Quel giorno guadagnò un bel gruzzoletto e poi, quando i conigli tornarono a cercarlo per informarlo che i suoi metodi non avevano funzionato e che rivolevano indietro i loro soldi ... lui si era bello che volatilizzato
 
Ancora oggi si dava delle colpe per il fatto di essere ... scappato ... in quel modo ... ma, hey ... non aveva specificato quanto tempo sarebbe rimasto a Bunny Burrow e poi, si era dimenticato pure di dirglielo
 
Insomma, era alquanto scettico che quella tenera e dolce leporide potesse realizzare il suo sogno ... voglio dire, era pur sempre un coniglio … animale conosciuto da tutti per essere un gran fifone e che, alla prima situazione di pericolo, tagliava la corda
Eppure, ancora oggi non riusciva a capacitarsi che quella coniglietta, col passare del tempo, non solo era diventata un agente di polizia, ma aveva anche risolto un caso sul quale la polizia di Zootropolis indagava da molto tempo, diventando ben presto famosa ... e chi l'avrebbe mai detto ?
Ma quello che l'aveva colpito maggiormente, non era il fatto che la piccola Judy avesse coronato il suo sogno, bensì il fatto che si fosse INNAMORATA ... parole di Sheldon ... di una VOLPE ... MAMMIFERO DI UN'ALTRA SPECIE... PREDATORE PER NATURA
 
Una cosa ... beh ... è pur sempre amore, ma come avrebbero fatto a ... insomma, non era biologicamente possibile e forse Sheldon, da tipo romantico com'era, aveva frainteso oppure, opzione più plausibile, a furia di bere, si era bruciato quei due neuroni sani che gli erano rimasti
Una cosa era certa: avrebbe sfruttato quest'informazione a suo vantaggio
Una volta arrivato alla fiera del lago Landlake, non avrebbe dovuto far altro che cercare una coniglietta dagli occhioni color ametista, in costante compagnia di una volpe dalle iridi verde smeraldo, e poi, una volta individuati, iniziare il suo spettacolino sulla base della notizia di gossip fasulla carpita da Sheldon
 
Ma ... adesso che aveva visto QUELLA SCENA E QUEGLI SGUARDI, forse non era più così tanto fasulla
Uhm ... forse era meglio tastare ancor un po' il terreno ...
Quella volpe e quella coniglietta l'avevano affascinato e al contempo gli stavano pure simpatici ... vediamo se riusciva a dargli una zampa a entrambi
E, se le cose stavano veramente come diceva suo cugino ... perché temporeggiavano e cercavano di negare e nascondere ciò che provavano l'uno per l'altra ?
Forse era giunto il momento che il buon vecchio e magnanimo Dottor Facilier, prendesse il posto della sua nemesi senza scrupoli e dedita solo al guadagno e aiutasse quei due ... ma, sì ... è una cosa troppo carina ... INNAMORATI SOTTO COPERTURA a rivelare i loro veri sentimenti a vicenda
Ma prima ...
 
“Bene ... visto che la questione si è risolta ... chi vuole del Tè ?” domandò improvvisamente il facocero, attirando su di sé gli sguardi stupiti di tutti i mammiferi presenti nel tendone
“No ?
Va bene ... vuol dire che lo farò solo per me
Ho bisogno di qualcosa che mi rilassi e che mi aiuti a pensare
Avete alterato la mia pace interiore, sapete ...” affermò Facilier, dopo qualche secondo di silenzio, attendendo una risposta da parte degli altri animali ... che non arrivò
Così, il facocero si voltò e cominciò a dirigersi verso una meta precisa all'interno del tendone
“Io, se possibile, vorrei ...” provò a dire Sheldon a un certo punto, venendo interrotto dal suino con le zanne all'insù
“NIENTE RUM
Però apprezzo che tu voglia prendere del Tè insieme a me ... davvero ... mi hai sorpreso, sai ?” concluse beffardo il Dottore, mentre il cinghiale alle sue spalle, tentò d'aprire bocca
“La sai una cosa divertente, Sheldon ?
Bere rende gli animali così stupidi, e alcuni di essi sono già talmente stupidi prima di cominciare a bere, che è come aggravare un delitto” aggiunse con tono mellifluo il facocero, facendo dipingere uno sguardo perplesso sul muso del pescatore che, dopo qualche secondo di riflessione, riaprì lentamente la bocca, con fare offeso
“Aspetta un momento ... mi stai dicendo che IO sarei uno stupido ?”
“Oh, amico mio ... io non ho detto NULLA
Sei tu che te lo stai dicendo da solo ... anche se la cosa è ormai risaputa da molto tempo” terminò Facilier, trattenendo una risatina
 
 
 
 
Intanto, nell'ufficio di Fowler ...
 
 
“Quindi, detto in parole povere e spicciole, questa maschera respiratore bianca, che copre soltanto la parte del muso ... solitamente utilizzata dai verniciatori ... è un sintetizzatore vocale di ultimissima generazione e, come può vedere dall'elenco presente qui sul monitor ...” affermò un dingo, indicando lo schermo del suo PC
“Sono state registrate TUTTE le impronte vocali dei dipendenti che lavorano all'interno della C.P.A
Ovviamente, tutte tranne la sua … signore” disse il canide, voltandosi a guardare, alla sua sinistra, un mammifero, con indosso una maschera nera a coprirgli la testa, mentre quest'ultimo teneva le zampe anteriori conserte al petto
“Per raccoglierle non avrà fatto nessuna fatica e naturalmente, non avrà attirato troppo l'attenzione
Le avrà registrate su un dispositivo elettronico, senza scheda SIM, in modo da non essere rilevato dalla nostra rete di sicurezza, e poi le avrà caricate sul sintetizzatore in un secondo momento, nascondendolo nel Dimenticatoio ... ovvero il magazzino che si trovava nel corridoio S
Ecco perché, quando è stato scoperto, ha scelto quella corsia e non le altre due
Doveva recuperare prima la sua attrezzatura
Inoltre, questo spiega come mai Rolf gli abbia aperto la porta del deposito senza pensarci due volte
Se guarda l'ultima voce selezionata da quella dell'elenco, risulta l'impronta vocale di Xever” concluse il dingo, indicando con il cursore del mouse, la prima voce dell'elenco, regolato in base all'utilizzo più recente
 
Il mammifero mascherato rimase in silenzio per un paio di secondi ancora, finché i suoi occhi rosso fuoco non caddero su quelle due specie di palline fatte di metallo
“E ... di queste che mi dice ?” chiese il capo della C.P.A, indicando con l'indice della zampa destra, la coppia di sferette
“Queste ?” domandò William, staccando una delle due periferiche di un cavo, e precisamente, quella che era inserita all'interno di una piccola porta USB, situata all'interno della maschera - sintetizzatore, per poi lanciare uno sguardo, prima verso il suo superiore e poi verso i due oggetti in questione
“Beh ... se devo essere sincero con lei, signore ...
Queste sono quelle che mi hanno fatto passare l'intera notte in bianco
Lo scanner del computer ha individuato del materiale digitale all'interno di queste sferette: piccoli micro-processori, scheda video, memoria interna, alimentatori, e addirittura, due minuscole schede madri ... in poche parole, due SUPER PC in formato sferico ... che però, in questo momento risultano spenti ... morti
Complice anche il fatto che l'acqua bollente potrebbe aver danneggiato il sistema operativo
Comunque, a parte questo, non dovevo far altro che operare un hackeraggio, in modo tale da verificare le condizioni del software e poi, una volta accese, raggiungere le PREZIOSE INFORMAZIONI contenute al loro interno
Purtroppo, con mio sommo dispiacere, questi cosi hanno dei sistemi di protezione firewall e virus di ultima generazione, che funzionano anche quando il sistema operativo è spento
Oltretutto, è anche INTELLIGENTE
Infatti, è in grado di adattarsi a ogni tipo di attacco dall'esterno ... cosa che, oltre a essere stupito per la complessità e l'ingegno di chi l'ha inventato, ha reso ogni mio tentativo INUTILE
Poi ho pensato che forse, avrei potuto smontare l'involucro esterno, in modo tale da poter raggiungere una qualche porta USB per poter operare un'infiltrazione in modo più efficiente e diretto … come ho fatto per la maschera – sintetizzatore … oltre che a trovare un pulsante di accensione ...
Purtroppo, non sono riuscito nel mio intento ... nemmeno scaraventandole contro il muro, una volta esaurita la pazienza
Sono veramente desolato per questa mia incapacità ... le chiedo scusa, signore
Lei si aspettava dei risultati che purtroppo, non sono riuscito a darle” affermò sinceramente dispiaciuto il dingo, abbassando lo sguardo per terra, pronto a prendersi una sonora lavata di capo, da parte del suo superiore ... sperando che quest'ultimo si fosse fermato SOLO alle parole
 
Il signor Sailas rimase in religioso silenzio ancora per qualche secondo; dopodiché, espirò profondamente e poi cominciò a parlare con tono tranquillo e pacato
“William ... come lei ben sa ... purtroppo ... in questi ultimi giorni, si sono verificati una serie di, chiamiamoli incidenti di percorso, che non avevamo previsto
Prima, la perdita del prototipo CR-0C ... che ORA, non si sa dove sia finito e del quale abbiamo perso le tracce ... poi, la scoperta SENSAZIONALE E ALLO STESSO TEMPO INASPETTATA delle NUOVE abilità sviluppate dal prototipo, che avremo potuto benissimo evitare se LEI avesse attivato totalmente il chip di controllo mentale durante la prima prova sul campo ... e ora, una spia appartenente a chissà quale organizzazione, che FORSE non è MORTA VERAMENTE e che sta cercando, per la SECONDA VOLTA, di mandare a monte il lavoro di una vita intera, per la quale ho fatto MOLTI SACRIFICI
Ho dimenticato forse qualcosa ?” chiese retoricamente il mammifero mascherato, rivolgendosi verso il suo sottoposto che rimase in silenzio, deglutendo a fatica
 
“Ma, a un certo punto, la fortuna ha deciso di girare dalla nostra parte, permettendoci di vedere la luce in fondo a questo tunnel oscuro, nel quale ci siamo introdotti e dal quale facevamo fatica a uscirne
Grazie al signor Darby, abbiamo scoperto un piccolo particolare che, guarda caso, ci era sfuggito durante la selezione del personale della C.P.A
Particolare che FORSE potrebbe aiutarci a sistemare una VOLTA PER TUTTE IL PROBLEMA HAWKEYE
Ennesimo scherzo del destino vuole, però, che a pochi centimetri dall'uscita di questo tunnel, qualcosa ci blocchi ... ci tenga incollati saldamente al suolo, non permettendoci di fare quel piccolo passo verso la luce” affermò il capo della C.P.A, fermandosi un secondo ad osservare il dingo e di come la paura e il timore si stessero pian piano impossessando di lui, mentre quest'ultimo continuava a tenere lo sguardo fisso per terra ... poteva addirittura sentirne l'odore
 
Oh ... quanto gli piaceva quell'espressione di terrore ... di PURO TERRORE dipinta sul muso degli altri mammiferi
Lo faceva sentire così bene
D'altronde, LA PAURA È UNA FORZA MOLTO POTENTE E DISTRUTTIVA MA CHE, SE USATA NEL MODO CORRETTO, TI PERMETTE DI OTTENERE IL CONTROLLO SU TUTTI E SU TUTTO E DI OTTENERE CIÒ CHE VUOI ... E LUI AVEVA IMPARATO A USARE QUESTA FORZA CON VERA MAESTRIA E ABILITÀ
 
“E sa qual è questo qualcosa che ci tiene bloccati e incollati al pavimento, William, uhm ?” domandò il mammifero mascherato, chinandosi all'altezza del canide
“Abbiamo trovato questi oggetti alla base del cratere di Geysir, che possono permetterci di uscire da questo circolo vizioso di disgrazie, dandoci una spinta per ripartire
Ma, disgraziatamente, abbiamo solo preso per metà questo spintone
E lo sa il perché ?
Il motivo è che LEI mi ha fornito la spiegazione di un solo oggetto che a me ...” disse il signor Sailas, avvicinandosi all'orecchio sinistro del canide, per poi sussurrare
“Non interessa minimamente
Perché la chiave di tutto è contenuta in quelle due piccole sferette ... e anche lei lo sa bene” concluse l'animale con la maschera nera, allontanandosi dal padiglione auricolare del dingo
“E sa anche che io, SPECIALMENTE quando ho ricevuto una sfilza di cattive notizie, esigo IL MASSIMO IMPEGNO dai miei dipendenti ... e se non sono soddisfatto del loro operato ... cosa che ultimamente è successa ... sa bene che cosa riservo loro” affermò il capo della C.P.A, cominciando a tamburellare lentamente le dita della zampa destra, calzata dalla coppia di guanti neri, sulla scrivania del signor Fowler
“Perciò, William ...
Secondo lei, io cosa dovrei farle ... uhm ?
Per farle pagare questo suo ENNESIMO fallimento che è andato ad aggiungersi alla pila che ha collezionato da quando lavora per me e di cui comincio a essere stanco
Sottoporla a un'ora di seduta di elettroshock per scoprire fino a che punto il suo corpo è in grado di resistere ?
Mozzarle un dito di una delle sue zampe, magari quello su cui ha la fede nuziale ?
Strapparle di netto un incisivo ?
Oppure cavarle via un occhio ?
Pensa siano adeguate ?” domandò il mammifero mascherato, continuando a picchiettare le dita della zampa destra sulla superficie del tavolo, mentre William continuava a rimanere in religioso silenzio
 
E ora che cosa gli avrebbe fatto il suo superiore ?
Una delle cose che aveva appena menzionato ? O che non aveva elencato ?
Oppure tutte quante insieme ?
 
Il signor Sailas aveva ragione ... aveva MALEDETTAMENTE ragione
Da quando avevano rilasciato il prototipo CR-0C nel lago Landlake per il primo test di prova, aveva commesso un errore dietro l'altro
E forse, il più grande, era stato quello di non attivare totalmente il chip di controllo mentale di CR-0C
Se l'avesse fatto, a quest'ora non l'avrebbero perso e avrebbero tenuto sotto controllo le sue abilità, non permettendo che ne sviluppasse altre che NON ERANO STATE INSERITE all'interno del suo D.N.A
 
Ma perché, il primo giorno di prova non l'aveva attivato totalmente ... perché ?
 
Forse perché così facendo, non gli avrebbe permesso di vivere una vita PIENA E LIBERA
Magari aveva avuto COMPASSIONE per quella creatura, estinta da milioni di anni che lui aveva provveduto a riportare in vita e a crescerla ?
In effetti, lui avrebbe potuto benissimo assumere la vesta di PAPÀ per CR-0C
Avrebbe potuto avere senso ... aveva passato tanto di quel tempo insieme a quello straordinario essere vivente, che aveva finito col l’affezionarcisi ... aveva finito con il volergli bene ... aveva finito con il considerarlo come un SUO cucciolo ...
E quale padre vorrebbe riservare a suo figlio un futuro e una vita infelice ?
 
NESSUNO ... ecco perché l'aveva fatto
 
Ma ora, da questo suo atto di benignità, il signor Sailas gli avrebbe chiesto conto ... oltre a tutti gli altri errori che aveva commesso
E sapeva che un giorno o l'altro, gli avrebbe fatto pagare i suoi fallimenti, riservandogli una punizione che non avrebbe dimenticato così facilmente
 
“Sa, William ... molti alla C.P.A credono che io le riserva un trattamento ... SPECIALE” affermò Sailas, riportando con le zampe per terra il dingo
“Che chiuda un occhio di fronte agli errori ... anche quelli più EVIDENTI E OVVI ... che commette, lasciando correre la cosa
Beh ...voglio che sappia la verità …” cominciò il mammifero mascherato, seguitando a picchiettare le dita della zampa destra sulla scrivania del canide, creando ulteriore suspense e tensione
“Io ... NON HO PREFERENZE
PER ME SIETE TUTTI UGUALI ... SIETE SOLO NUMERI ... E DA TUTTI, ESIGO IL MASSIMO IMPEGNO IN QUESTO PROGETTO E SE NON È COSÌ ... BEH ... LA RISPOSTA LA SA PERFETTAMENTE
Diciamo che, nel suo caso, apprezzo la sua intelligenza e la sua umiltà ... doti che la maggior parte dei mammiferi che lavorano qua dentro non ha
Perciò, IO L'APPREZZO PER QUESTO ... NON È CHE LA PREFERISCO, L'APPREZZO ... SONO DUE COSE DIVERSE” affermò Sailas, smettendo di tamburellare le dita sulla superficie del tavolo, per poi avvicinarsi nuovamente all'orecchio sinistro di Fowler, sussurrando
“Quindi, questo non la rende immune dagli sbagli e dagli errori che fa
Se lo ricordi bene” disse il capo della C.P.A, marcando ogni singola parola della frase che aveva appena pronunciato
Dopodiché, si riallontanò dal padiglione auricolare del dingo
 
“Ma oggi, sono di buon umore ... perciò, lascerò correre la cosa ... solo per oggi
Però, al prossimo sbaglio che farà ... non sarò così tanto clemente
Non mi costringa a dare una brutta notizia a Nicole e a July ... le farebbe soffrire molto ...
E lei non vuole questo, vero ?
Quindi ... mi guardi negli occhi, William ... sono stato chiaro ? Ci siamo capiti ?” domandò il signor Sailas, appoggiando una zampa sullo schienale della sedia girevole sulla quale si trovava accomodato il canide, girandola di 90 gradi verso di sé, in modo tale da incontrare lo sguardo del suo sottoposto che, dopo aver alzato timidamente gli occhi, incontrò quelli rosso fuoco del suo superiore
“CI – SIAMO – CAPITI ?” ripeté il mammifero mascherato, sillabando la frase e continuando a fissare il dingo che, dopo aver deglutito a fatica, annuì lentamente
 
Alla fine gli era andata bene anche questa volta ...
Ma era anche consapevole del fatto che, da ora in poi, avrebbe dovuto prestare la massima attenzione a quello che faceva
Perché se avesse sbagliato ... non riusciva nemmeno lui a immaginarsi che cosa gli avrebbe riservato il suo superiore
 
“Bene ... ora vediamo di scoprire che cos'hanno da offrirci queste due sferette di metallo
Di tempo ne abbiamo già perso abbastanza” affermò l'animale con la maschera nera, girando nuovamente di 90 gradi la sedia girevole con sopra il canide, verso lo schermo del suo PC
“Forza ... mettiamoci al lavoro” concluse Sailas, incoraggiando Fowler a iniziare a digitare sulla tastiera ... cosa che, dopo qualche secondo di silenzio, il dingo iniziò a fare
 
 
 
 
Nel frattempo, nel tendone del Dottor Facilier …
 
 
“E questa, amici miei, è la storia del perché ho scelto di fare questo, chiamiamolo lavoro ...” concluse un facocero, vestito con un frac viola, seduto sopra a una sedia imbottita, versando un po’ di tè, contenuto dentro a una teiera di porcellana bianca, all’interno di una tazzina del medesimo colore, che si trovava adagiata su un piccolo tavolino rotondo in legno, dove, nel bel mezzo, vi era una sfera di cristallo
“Già … una ragione piuttosto stupida e infondata … quanto curiosa, allo stesso tempo, che ti ha fatto abbondare il liceo artistico …” affermò con nonchalance un cinghiale, vestito con abiti pirateschi, intento a sorseggiare la sua tazzina di tè, attirando l’attenzione del mammifero con le zanne all’insù che si girò lentamente verso destra, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso l’animale che aveva parlato e che si trovava sulle due zampe, a pochi metri dal tavolino
“Per tua informazione, l’esame l’ho fatto … superandolo egregiamente
Diciamo solo che l’idea di esibirmi … quasi tutte le sere, in teatri super lussuosi, davanti a un centinaio, se non a un migliaio, gruppo di mammiferi aristocratici, che non capiscono un bel niente di musica e arte … oltre a dover seguire un copione di opere vecchie di un MILIONE DI ANNI … non mi andava granché a genio
Volevo qualcosa di … TUTTO MIO da poter condividere con animali … DI MENTALITÀ E VEDUTE SEMPLICI” affermò Facilier, continuando a versare il tè dentro la sua tazzina
“Uhm … MAMMIFERI DI MENTALITÀ E VEDUTE SEMPLICI … intendi dire animali CREDULONI E MOLTO FACILI DA ABBINDOLARE con le tue sceneggiate e opere da quattro soldi ?” domandò il cinghiale, sorridendo verso il cugino, che non si scompose affatto
“Ah … io non ho detto nulla di tutto questo
E poi … in fatto di mammiferi ingenui e sprovveduti … Sheldon, tu sei l’ultimo che può parlare
Vuoi che racconti ai nostri due ospiti le condizioni pietose in cui ti trovammo due settimane fa, all’interno della tua palafitta ?
Tu e un paio di sassi bianchi, che non voglio sapere minimamente come te li sei procurati e del perché li portasti dentro casa tua, e che credevi fossero dei granchi, provenienti dallo scrigno di Davy Jones, che ti spiavano … pronti a portare a termine il nefasto compito che il capitano dell’Olandese Volante gli aveva affidato ?” chiese il Dottor Facilier, terminando di versare l’infuso dentro alla sua tazza, per poi portarsela vicino al muso mentre sorrideva divertito
 
Dopo che il facocero terminò quella frase, il pescatore, colto di sorpresa per le parole che suo cugino aveva appena pronunciato e soprattutto, nel ricordare in che CONDIZIONI IMBARAZZANTI era stato ritrovato … per poco non si strozzò con la piccola quantità di tè che aveva ingerito e che gli andò improvvisamente di traverso
 
“COFF … CAUGH …COFF … CAUGH …” cominciò il suino, lasciando cadere la tazzina da tè che aveva in zampa e che finì in mille pezzi, una volta toccata terra … peccato, era un pezzo d’antiquariato d’inestimabile valore
Dopodiché, il suino cominciò a battersi il torace, cercando di liberare il gargarozzo dalla quantità di liquido che lo stava soffocando
“SHELDON !
FACEVA PARTE DI UN SET UNICO !
ERA UN REGALO DI NONNA !” esclamò il facocero, alzandosi in piedi dalla sedia, per poi dirigersi verso il cinghiale, mentre quest’ultimo stava continuando la sua battaglia tra la vita e la morte
“ADESSO DOVE LO VADO A RIMEDIARE IL PEZZO CHE TU HAI …” continuò imperterrito il Dottore, non curandosi minimamente della situazione CRITICA in cui versava il cugino
“CAUGH … PUUUU !!!”
Con uno sforzo immane Sheldon riuscì a liberarsi del groppone che gli stava impedendo di respirare, espellendolo sotto forma di sputo … un GROSSO E VISCIDO SPUTO
Peccato che il pescatore non avesse calcolato la traiettoria balistica e l’unico bersaglio che si trovava davanti a sé: FACILIER
Infatti, lo sputacchio colpì perfettamente e in pieno il grugno del facocero, proprio in mezzo agli occhi
 
“Uff … uff … uff … e anche questa volta … sono scampato alla morte
Alla faccia tua Davy Jones … non mi avrai mai !” esclamò trionfante il cinghiale, alzando la testa e la zampa anteriore destra, in contemporanea, verso il cielo … come se da lassù, il capitano dell’Olandese Volante lo stesse sentendo e si stesse mangiando le zampe per non essere riuscito a portare a termine il piano che … ormai, da tanto tempo … aveva in mente per quel mammifero un po’ pazzerello, conosciuto con il nome di Sheldon Sparrow
 
Nel frattempo, in seguito a quella scena … all’apparenza comica o tragica, dipende dai punti di vista … Hector, che si trovava in piedi, vicino alla sedia sulla quale era seduta la coniglietta, non poté far a meno che espirare profondamente, passandosi una zampa sul muso; mentre il cinghiale abbassò lo sguardo, incontrando la smorfia schifata che si era dipinta sul muso del facocero, per poi spalancare lentamente la bocca, formando una piccola O
 
“Oh … ehm … scusa Facilier … ma …” provò a dire il pescatore, cominciando a gesticolare con le zampe, rivolgendosi verso il Dottore, per poi aggiungere
“È stata tutta colpa tua che hai tirato in ballo l’argomento … mai scherzare con Davy Jones … MAI
I tuoi amici dell’aldilà non te l’hanno mai detto ?” concluse ironicamente Sheldon, trattenendo una risatina, osservando il cugino che, aiutandosi con il palmo della zampa destra, tolse una considerevole quantità di bava che si era depositata in mezzo ai suoi occhi, per poi gettarla a terra
“Molto divertente … mi sto sbellicando dalle risate” rispose sarcasticamente il facocero, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il pescatore
“Scusate se vi interrompo … ma c’è una cosa che mi sta attanagliando il cervello da un po’ di tempo”
 
Entrambi i suini si voltarono verso l’animale che aveva parlato: un potamochero vestito con abiti pirateschi
 
“È possibile che IO sia imparentato con tipi come VOI ? Non è che … non so … PER CASO, c’è stato un errore ?
Alimenti, non mi spiegherei una cosa … COME DIAMINE FACCIO AD AVERE PER CUGINI DUE MERITI IDIOTI: UNO CHE CREDE ALL’ESISTENZA DI UNA CREATURA PREISTORICA MORTA DA CHISSÀ QUANTI ANNI E A DAVY JONES, IL FANTOMATICO SPIRITO, ASSOCIATO ALLA MORTE PER ANNEGAMENTO DEI MARINAI E DEI PESCATORI IN MARE … E UN ALTRO CHE HA DECISO D’IMPROVVISARSI CABARETTISTA DI MAGIA E STREGONERIA DA QUATTRO SOLDI, FACENDOSI AIUTARE DAI SUOI FANTASMAGORICI AMICI NELL’ALDILÀ … FASULLI, COME LUI !” urlò Hector, avendo raggiunto il limite della sopportazione possibile e immaginabile, indicando i due diretti interessati che, dopo essersi guardati velocemente a vicenda, annuirono decisi, confermando quello che aveva appena detto il suino dal pelo fulvo acceso che, in seguito a quella risposta, si stropicciò gli occhi per la disperazione e l’esasperazione
 
“Un momento … amici nell’aldilà fasulli ?
Vuoi dire che lui non riesce a …” provò a dire Judy, avendo evidenziato, di tutto il discorso del carpentiere, soltanto una parte, che per lei era VERAMENTE importante
“Esattamente, agente Hopps
Il qui presente Dottor Facilier non è in grado di leggere il futuro e non è nemmeno uno stregone … oltre a non essere nemmeno tanto intonato anzi, non lo è per niente
Si tratta soltanto di un ciarlatano che, utilizzando i gossip che riesce a reperire da zucche vuote come quella di mio cugino Sheldon e dalla cricca di clienti che sono soliti andare al bar dal vecchio Boe, realizza numeri canori e scenici che fa passare per gli avvenimenti futuri che succederanno a un determinato mammifero
In poche parole … pettegolezzi sotto forma di musical” affermò Hector, guardando negli occhi la coniglietta che fece una strana smorfia … era come se fosse felice e triste allo tempo
 
Perché, vi starete chiedendo ?
Beh … la risposta è alquanto ovvia
 
Da una parte era contenta nello scoprire che quell’animale, di tutto quello che le aveva detto, non era vero NULLA
D’altra era triste perché, il constatare questo fatto l’aveva riportata, per così dire, alla cruda realtà
Sapete, non è che aveva accettato di seguire … ovviamente non volontariamente … quel facocero, così … senza un motivo preciso e valido
Ma perché le avevano stuzzicato e solleticato le lunghe orecchie le parole: FUTURO e AMORE … forse l’aveva attirata più quest’ultimo termine
Le serviva qualcuno di UNICO, come lo era Facilier, che … nonostante avesse intuito che era un imbroglione … le spiegasse il perché, quando pensava a quell’emozione, le si dipingesse ALL'ISTANTE, nella sua mente, la figura di Nick
 
Perché si era resa conto che QUALCOSA tra loro due era cambiato … già da un po’ di tempo … ma non riusciva a interpretare questo segnale come qualcosa di STRANO o di … POSITIVO ?
Cioè, intendiamoci, provare affetto per un animale di un’altra specie è una cosa … ma AMORE …
È una cosa … neanche io saprei come definirla … se DOLCE O STRANA … oppure entrambi … fatto sta che ormai perfino i sassi si erano resi conto che tra quei due c’era QUALCOSA
La domanda era: loro due lo SAPEVANO o FACEVANO FINTA di non saperlo ?
 
“Protesto, ripeto, protesto deliberatamente per aver definito le mie doti canore non intonate
È vero, non riuscirò a leggere nel futuro e nemmeno a fare strani numeri di magia, ma non permetto a NESSUNO di darmi dello stonato, nossignore
Ho una dignità da cantante e ballerino da rispettare” affermò il facocero, rivolgendo uno sguardo serio verso il potamochero, che trattenne una risatina
“La dignità l’hai già persa il giorno in cui decidesti di fare questo stupido lavoro … per giunta, indossando quel ridicolo abito che hai addosso” terminò il carpentiere, indicando l’indumento di Facilier
“Per tua informazione, caro cugino … abbastanza ottuso in fatto di moda … questo è un frac
E non è ridicolo, sappi che ha un grande valore sentimentale e affettivo per il sottoscritto” disse deciso il mammifero con le zanne all’insù, cominciando ad accarezzarsi la giacca dell’abito che aveva addosso, con fare affettivo
“Oh … Facilier !
Non dimmi che quello era un regalo di …” provò a dire Sheldon, avvicinandosi verso il cugino i cui occhi stavano cominciando a farsi lucidi
“Sì …” disse semplicemente, il facocero … per poi, tutto a un tratto, scoppiare a piangere, abbracciando il pescatore
“CHE COSA HO FATTO DI MALE, SHELDON ? DOV’È CHE HO SBAGLIATO ?
IO L’AMAVO TROPPO E … HO ROVINATO TUTTO” affermò tra un singhiozzo e l’altro il Dottore, mentre il cinghiale, accalappiato nella morsa del cugino, alzò su gli occhi al cielo, per poi cominciare a dargli delle piccole pacche sulle spalle
“Su … avanti, vecchio mio … è storia passata … da 10 anni, ormai” cercò di consolarlo il cinghiale … non ottenendo, però, l’effetto sperato
Infatti, Facilier, continuò a singhiozzare con più forza
 
Sheldon non poté far a meno che espirare profondamente, per poi voltarsi verso la volpe e la coniglietta, che avevano dipinto in muso uno sguardo perplesso
“Lasciate perdere … lunga storia
Sappiate solo che si tratta di una QUESTIONE D’AMORE” affermò Sheldon, annuendo lentamente
“Oh … intendi dire la cara Evangeline ?” chiese con nonchalance Hector, mentre il facocero, a sentire pronunciare QUEL NOME FEMMINILE, si mise a piangere ancora più forte
“Eddai, Hector … lo sai che non ha ancora superato la cosa !
Di un po’ … l’hai fatto apposta …” disse il pescatore, rivolgendo uno sguardo poco amichevole verso il potamochero che trattenne una risatina, per poi aggiungere
“Sai una cosa … tu e il Romeo fallito avete una cosa in comune … adesso l’ho notato …
IN AMORE NON SIETE IL MASSIMO … ANZI, A DIRLA TUTTA, SIETE PROPRIO NEGATI”
“Parla il … non posso dire lupo, perché biologicamente non lo sei … l’eremita solitario e bisbetico, che sta tutto il giorno in una puzzolente … e non conforme alle norme di sicurezza basilari … carpenteria da quattro soldi, tutto SOLO
Ci credo che hai un cuore di pietra
Non hai mai provato a cercarti un’anima gemella?” domandò Sheldon irritato
“Non ho tempo per pensare a queste sciocchezze da cuccioli di quattro anni … e poi, non voglio lasciare dietro di me una scia di cuore infranti come te, cuginetto
Ricordi … così, per puro caso … Scarlet, Gisel, Anamaria ?
O forse, opzione più plausibile e ovvia, ti ricordi delle sberle che ti hanno tirato su quel tuo muso da schiaffi, dopo quello che gli hai fatto ?” concluse il carpentiere scoppiando a ridere, mentre il cinghiale provò a giustificarsi
“Beh … alcuni li meritavo … gli altri, non so … non poteva funzionare con loro”
“Comunque … Sheldon ha ragione
L’amore è qualcosa di così TREMENDAMENTE MERAVIGLIOSO e al tempo stesso TERRIBILMENTE PERICOLOSO E DISTRUTTIVO
E … a proposito di amore …” affermò Facilier, smettendo improvvisamente di piangere, per poi scollarsi velocemente dal pescatore, rivolgendo uno sguardo curioso verso i due agenti che per tutto il tempo erano rimasti zitti e imbambolati a guardare l’ennesima scenetta tragicomica, che i tre suini avevano messo in scena
“Siete mai stati fidanzati voi due ?” domandò il facocero, sorridendo maliziosamente, mentre Judy e Nick spalancarono gli occhi per la sorpresa che quel quesito aveva creato in loro … come una secchiata d’acqua fredda in pieno muso
Ma, poi, perché proprio quella domanda ?
Fra le innumerevoli e le migliaia che poteva fare, proprio quella ?
 
“Già … mi ero dimenticato di chiedervelo al nostro primo incontro
Siete entrambi così TENERI E COCCOLOSI …
Mi sembra strano che non abbiate ancora trovato qualcuno da amare” disse a sua volta il pescatore, interessato e incuriosito dall’argomento che aveva tirato in ballo suo cugino
“Beh … ecco …” provò a dire, dopo qualche minuto di silenzio la coniglietta, rossa in muso per l’imbarazzo, per poi voltarsi verso il suo partner e fargli cenno con quegli occhioni color ametista, di dire qualcosa
Dopotutto, non era lui quello che, con la sua abile parlantina, riusciva sempre a cacciarli fuori dai guai ?
 
La volpe, dopo aver fatto ripartire il cervello, tentò di mettere insieme un discorso logico di senso compiuto
“Ehm … noi … io … insomma … entrambi … abbiamo delle esigenze un po’troppo elevate riguardo … ehm … all’anima gemella delle nostre rispettive specie” concluse Nick, gesticolando con le zampe
“Capisco … ma, sapete … non è detto che debba essere per forza della vostra stessa specie
D’altronde, parliamo sempre di amore … è L’AMORE NON SI SOFFERMA SULLE DIVERSITÀ” disse Facilier, sorridendo furbamente, facendo intendere ai due agenti il significato nascosto dietro alle sue parole
 
Judy e Nick, dopo che il facocero terminò la frase, si riguardarono velocemente e vicenda
 
Un momento …
Loro … pensavano che loro due fossero …
 
Era un punto che questa mattina, quasi tutti gli stavano facendo notare … le coincidenze, eh …
 
No … andiamo … avevano frainteso …
Forse, il LORO modo in cui si trattavano a vicenda tutti i giorni a Zootropolis ... COME PARTNER E AMICI … lì a Bunny Burrow aveva creato quella finta sensazione e quel piccolo fraintendimento
Non erano … avevano soltanto instaurato un LORO FORTE E UNICO RAPPORTO DI AMICIZIA che avrebbe potuto facilmente essere scambiato per quello, insomma …
 
Ma, adesso che ci pensavano bene, quei tre suini fuori di testa, anzi due … l’unico che si salvava era Hector … non erano stati i primi a fargli quella domanda, facendo trapelare quel SIGNIFICATO NASCOSTO che a loro due sembrava sfuggire … o forse al quale non volevano dare retta
Andiamo … loro due …
 
Era così evidente ?
Che il loro destino fosse di …
 
Judy e Nick si guardarono per la terza volta a vicenda, specchiandosi l’uno negli occhi dell’altro, rimanendo a fissarsi a vicenda per qualche minuto
 
Ma … era davvero possibile che loro due …
Beh … ne avevano passate tante insieme, perché non cimentarsi anche in questa … nuova avventura ?
 
E gli altri che cosa avrebbero pensato ?
Come li avrebbero considerati ?
Mostri ? Scherzi della natura ? DIVERSI ? Soggetti da emarginare ?
Domande più che legittime da farsi …
Ma, vivere con la PERENNE paura e il timore di fare qualcosa, che non sai se andrà bene oppure no … non aiuterà di certo
Come fai a saperlo se non provi ?
Perché tentenni e rimandi, per poi arrivare al punto in cui ti renderai conto che avresti potuto farcela … che avrebbe potuto funzionare …
Quando arriverai a pensare questo … sarà ORMAI troppo tardi
 
LA VITA È SOLO UNA … ED È TUTTA UN BUONA LA PRIMA
NON C’È IL TASTO PAUSA E NEMMENO IL TASTO REWIND
 
LA VIVI SOLO UNA VOLTA E NON AVRAI UNA SECONDA POSSIBILITÀ
PERCIÒ … BUTTATI, PROVACI E SE ANCHE DOVESSI CADERE, RIALZATI SORRIDENDO, CONSAPEVOLE CHE C’HAI PROVATO … ANCHE SE NON È ANDATA BENE … RIMETTITI IN PIEDI E CONTINUA LA TUA CORSA FINO A CHE NON RAGGIUNGERAI IL TUO TRAGUARDO … DA SOLO O CON LA PERSONA CHE HAI AMATO E CHE HAI FATTO DIVENTARE PARTE DELLA TUA VITA
 
“Io …” dissero contemporaneamente i due agenti, continuando a guardarsi negli occhi, per poi, senza accorgersene, avvicinarsi lentamente l’uno all’altro
 
Eccolo che stava per succedere … mancavano solo pochi centimetri …
 
Un improvviso squillo di telefono, proveniente da una tasca dei pantaloni della leporide, ruppe istantaneamente la magia e l’atmosfera che si era creata all’interno del tendone, riportando con le zampe per terra i due agenti che, rendendosi conto di quello che stavano per fare, si allontanarono repentinamente a vicenda, diventando rossi in muso, mentre Facilier e Sheldon si mangiarono le zampe, maledicendo in silenzio l’animale che aveva interretto quel bellissimo e unico momento … doveva avere proprio un ottimo tempismo
 
Nel frattempo, Judy, dopo essersi ricomposta … almeno in parte … allungò la zampa verso la tasca, prendendo il suo cellulare e nel leggere il nome del mittente, la leporide trattenne una risatina; dopodiché, accettò la chiamata
 
 
 
Papà ?
Sì … no non hai disturbato, tranquillo … dimmi
Davvero ?!
Sta per iniziare ?!
Arriviamo subito
 
 
 
Detto questo, la leporide chiuse la chiamata, per poi risistemare il telefono al suo posto, sorridendo
 
Papà e il suo tempismo ...
Non poteva chiamare qualche minuto più tardi ?
 
La stessa identica sensazione di felicità e tristezza avvolse nuovamente Judy
Da una parte era felice che la chiamata di suo padre avesse tirato fuori sia lei che Nick da una situazione piuttosto imbarazzante; dall’altra era scontenta perché era curiosa di scoprire fino a che punto si sarebbero spinti sia lei che quella volpe ottusa
Forse avrebbero finito con il … BACIARSI ?
 
Questo improvviso pensiero fece ridiventare Judy rossa in muso
 
Ma cosa andava a pensare ?
Coniglietta ottusa che non era altro …
E se invece fosse successo veramente ?
Aveva percepito che, prima della chiamata di papà, si era creata una strana … chiamiamola magia tra loro due
Che fossero destinati a stare … INSIEME ?
Non sapeva nemmeno lei cosa pensare …
 
“Ehm … carotina ? Ci sei ?”
La domanda postale dal partner la riportò sulla terra ferma
“Uh … sì ?
C-c-ci sono …” provò a dire la coniglietta, cercando di articolare una frase di senso compiuto e cercando di nascondere il rossore che le stava divorando le guance
“Ok … ma, ascolta, stai bene ?
Sei tutta rossa …” affermò il canide, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso beffardo
“Io ?! No, non è vero !” squittì Judy, consapevole di essere stata colta con le zampe nel sacco … accidenti a lei … doveva assolutamente deviare l’argomento del discorso
“Era soltanto papà
Mi ha chiamato per dirmi che sta per iniziare …” affermò la coniglietta con fare misterioso, scendendo dalla sedia imbottita, seguita a ruota dal collega
“Sta per iniziare … cosa ?” chiese Nick, alzando un sopracciglio
“Lo vedrai !
Sarà una cosa meravigliosa !
Forza ! Muoviamoci !” disse la leporide tutta entusiasta, per poi voltarsi verso il facocero e il cinghiale
“È stato veramente un piacere conoscerti, Facilier
Ma ora dobbiamo proprio andare
Sheldon, Hector … ci si vede in giro
Buona fiera !” affermò sorridente la coniglietta, salutando i tre suini con la zampina, per poi voltarsi, afferrare per un arto Nick e trascinarlo di peso verso l’uscita del tendone, senza che quest’ultimo potesse aprire bocca per porgere i suoi saluti e i suoi ossequi a quel trio di animali che gli avevano regalato un’altra esperienza indimenticabile da aggiungere al suo baglio di ricordi de LE MIE VACANZE AL LAGO LANDLAKE, CON CAROTINA … DA DIMENTICARE
 
Nel frattempo, i tre suini … e in particolare il facocero e il cinghiale … erano rimasti interdetti e senza parole
 
E pensare che mancava così poco …
Sarebbe stata una scena veramente tenera … maledizione a quel coniglio e al suo tempismo !
Ora, non sarebbero più riusciti a ricreare quell’atmosfera … o almeno non così presto …
Ma … non potevano lasciarli andare così … non sarebbe stato per nulla carino
Dovevano spronarli e fargli aprire veramente gli occhi …
Si vedeva lontano un miglio che qui due erano FATTI PER STARE INSIEME … solo che non l’avevano ancora capito
Bisognava solo aiutarli …
E chi meglio di loro tre … anzi, due, tralasciando il carpentiere burbero e irritabile, col cuore di pietra … poteva farlo ?
 
Ma come fare ?
 
Mentre erano intenti a trovare una risposta a questo loro dilemma, gli occhi di Facilier, caddero sulla volpe
 
IDEA !
 
Rispetto a Judy, Rosso era quello che mascherava meglio le emozioni e l’imbarazzo …
Aveva già inquadrato che tipo di mammifero era …
Un tipetto veramente furbo, un attore consumato, un animale che aveva imparato a nascondere le sue debolezze, indossando diverse maschere … evidentemente aveva avuto un’infanzia difficile, ma questo non significava che, per forza di cose, non avrebbe dovuto essere felice
Era già stato molto fortunato ad incontrare l’agente Hopps che l’aveva salvato dalla fossa che lui stesso si era scavato
E ora, se lui si era reso conto di provare qualcosa di più per quella coniglietta … perché esitava ?
Forse aveva paura di essere deluso un’altra volta … comprensibile … ma doveva superare questo muro, altrimenti l’avrebbe persa per SEMPRE
L’aveva subito notato dagli sguardi che gli rivolgeva e che magistralmente cercava di nascondere agli occhi degli altri … ERA INNAMORATO PAZZO DI LEI
 
E lui l’avrebbe aiutato … doveva solo dagli una spintarella
 
 
 
 
Nel frattempo, nell'ufficio di Fowler ...
 
 
“No ... niente da fare signore
Ennesimo tentativo di hacking da remoto fallito
Gliel'avevo detto che questi cosi hanno un sistema antivirus intelligente, in grado di adattarsi a ogni tipo di attacco dall'esterno
Mi sa che non ne verremo MAI a capo ...” affermò esasperato un dingo, vestito con un camice bianco, passandosi una zampa sul muso
“Suvvia, William
La calma e la pazienza sono la virtù dei forti
E poi, credo che ci stiamo avvicinando alla soluzione ...” affermò con fare pensieroso, un mammifero con indosso una maschera nera a forma di teschio di felino, con le zampe anteriori incrociate al petto, mentre quest'ultimo si trovava alla sinistra del dingo
“Lo sta dicendo solo per incoraggiare entrambi, vero ?” chiese con fare ironico il canide, voltandosi a guardare il suo superiore
“No, William
Sono serio ... e poi, io non sono un tipo che scherza ... e questo lei lo sa bene” ribatté freddamente il capo della C.P.A, facendo deglutire a fatica il suo sottoposto
 
Già ... in quanto a senso dell'umorismo, il signor Sailas non era uno dei massimi esperti … anzi, non lo era per niente
E non starò qui a raccontarvi che cosa successe all'ultimo mammifero che, per sdrammatizzare una situazione particolarmente critica, nella quale quest'ultimo si era cacciato, provò a raccontare una freddura al suo superiore, sperando di cavarsela
Beh ... sappiate solo che, una volta terminata la conversazione, dall'ufficio del capo della C.P.A ne uscì un ghiacciolo gigante, con al suo interno il povero e sfortunato comico
Almeno il signor Sailas era rimasto in tema ...
 
Non so se avete afferrato il concetto ... freddura ... freddo … ghiacciolo ... no ?
Meglio continuare con la nostra storia, va …
 
“Quindi, ricapitolando, che cosa abbiamo davanti a noi, William ?” chiese il mammifero mascherato, rivolgendosi verso il suo sottoposto che, in seguito a quella domanda postagli dal suo superiore, alzò un sopracciglio con fare interrogativo
“Signore ... ma cosa ...” provò a dire il dingo, venendo interrotto dall'animale mascherato
“Risponda alla domanda” lo incitò il suo capo, indicandogli, con un cenno della testa le due sferette, che si trovavano sulla scrivania del canide
Fowler rimase in silenzio ancora per qualche minuto, guardando prima gli oggetti in questione e poi il mammifero con la maschera nera
 
Ma perché gli stava facendo quella domanda, se lui gli aveva già fornito una spiegazione completa e dettagliata che riguardavano quei due cosi, non appena era arrivato nel suo ufficio ?
Qual'era il senso ?
Beh ... tanto valeva rispondere al quesito postogli dal signor Sailas
Evidentemente, aveva notato qualcosa che a lui era sfuggito
Ma cosa ?
 
“Ehm ... d'accordo
Allora ... abbiamo a che fare con due sferette che sembrano fatte di metallo, il cui interno, da una prima scansione effettuata, sembra essere composto da materiali digitali e tecnologici che ricondurrebbero a etichettare questi due oggetti come una sorta di due mini super computer; protetti sia all'interno, da un sistema antivirus intelligente ... che si adatta a ogni attacco di hacking da remoto ... e sia dall'esterno, da quello che sembra essere un guscio protettivo molto resistente e non scomponibile
In conclusione, abbiamo due casseforti in miniatura … in stile caveau di banca … che non riusciremo MAI ad aprire” concluse il dingo, guardando negli occhi il suo superiore che, dopo qualche secondo di silenzio, prese la parola
“Queste sono solo informazioni ... SUPERFICIALI E INUTILI
Vede, Fowler ...
Lei, dal momento in cui Xever e Black le hanno consegnato queste sferette, si è talmente concentrato sul capire cosa fossero, che, una volta scoperta tutta la BARCA DI CHIACCHIERE che mi ha appena elencato poco fa, non si è posto UNA SOLA E SEMPLICE DOMANDA ...” cominciò con tono fermo e pacato il signor Sailas, continuando a fissare il dingo, per poi alzare l'indice della zampa destra verso il cielo, come se avesse trovato la risposta a un dilemma di vitale importanza
“Perché DUE sferette e non UNA ?” domandò il mammifero mascherato, con fare fintamente confuso, indicando gli oggetti in questione, poggiati sulla scrivania del dingo che, in seguito a quell'affermazione da parte del suo superiore, rimase in silenzio per alcuni secondi
 
Evidentemente, l'affermazione del signor Sailas l'aveva spiazzato
 
“Ehm ... signore ... credo di non ... capire ...” provò a dire William, dopo aver lanciato un'occhiata fugace, prima verso quel duo di piccoli marchingegni diabolici e poi verso il suo capo
“Uhm ... vediamo se riesco a spiegarglielo in parole povere ...
D'altronde, mi sembra un concetto abbastanza semplice ...” iniziò il signor Sailas, cominciando a grattarsi il mento della maschera, con fare riflessivo
“Lei mi ha detto che queste due sferette sono dei super computer in formato ridotto, giusto ?” domandò il capo della C.P.A, rivolgendosi verso il suo sottoposto, che annuì lentamente
“Bene ...
Come lei sa, un computer può essere utilizzato in vari modi: da un uso personale e lavorativo, fino ad arrivare alla protezione di dati molto importanti e VITALI che, se finiti in zampe a mammiferi sbagliati, creerebbero CAOS E DEVASTAZIONE
Se entriamo nell'ottica di quest'ultima ipotesi, per prevenire e, qualora si verificasse, arginare il problema dovuto al furto di materiale informatico molto ... delicato ... si potrebbe optare sul trasferire la metà, o una certa quantità di informazioni, su altri dispositivi elettronici, in modo tale da rendere il tutto più sicuro e più ostico per colui che intende rubare le informazioni che gli interessano
Fino a qui mi segue ?” domandò Sailas, lanciando un'occhiata veloce verso il suo dipendente, che annuì velocemente
 
“Perfetto ...
Ora le faccio un esempio ...
Ha presente quando, durante le esercitazioni per i test missilistici, prima della sequenza di lancio, due addetti estraggono una coppia identiche di chiavi, inserendole all'interno di una console, per poi girarle contemporaneamente per dare inizio al count down ?
Se uno dei due addetti non porta con sé una delle due chiavi, il lancio non ha inizio
E per queste due sferette, penso valga lo stesso identico procedimento
Entrambe, al loro interno, hanno una determinata quantità d'informazioni che, in seguito, una volta unite, ne sveleranno una più grande e completa” disse Sailas, indicando i due oggetti sferici
“È come se entrambe contenessero una numerazione ordinata ... questa i numeri pari; mentre quest'altra, i numeri dispari” continuò il capo della C.P.A, prendendo rispettivamente, prima una pallina con una zampa e poi, la seconda con l'altra, per poi continuare
“Tutte e due hanno un senso logico e un ordine ben preciso ... MA SEGUONO DUE ORDINAMENTI DIVERSI
Ma cosa succede se li uniamo ?” chiese l'animale con la maschera nera, avvicinando i due piccoli globi davanti ai suoi occhi rosso fuoco, fino a farli toccare
“Otteniamo una numerazione ANCOR PIÙ PRECISA E VASTA che va dal numero 0 fino all'infinito
Quindi, arrivando alla conclusione di questo breve discorso che le ho fatto, non ci serve altro che la chiave per poter sbloccare la ... console” terminò il signor Sailas, allontanando le due sferette, per poi rivolgere un'occhiata rapida verso Fowler, mentre quest'ultimo era rimasto stupito dalla spiegazione del suo superiore
 
Ma come aveva fatto a non pensarci prima ?
Era così semplice !
E pensare che ci aveva perso un'intera notte, mentre il signor Sailas aveva capito PERFETTAMENTE con che cosa avevano a che fare dopo nemmeno 30 minuti
Questa era solo una delle tante prove lampanti che spiegavano perché quell'animale ... UNICO NEL SUO GENERE ... con quell'altrettanta INEGUAGLIABILE maschera nera, con le fattezze di un felino volta a coprirgli l'intera testa, fosse il capo lì dentro
Non era solo: freddo, calcolatore, dal polso fermo, inquietante e temibile ... ma anche: sveglio, intelligente e con un acume senza pari
NON SOLO MUSCOLI, MA ANCHE TANTO CERVELLO
Ecco cosa lo distingueva dagli altri megalomani
 
“La vedo un po' spaesata, William ... il che mi sorprende
Un concetto così SEMPLICE E INFANTILE, avrebbe dovuto capirlo subito al volo” affermò il mammifero mascherato, riportando il canide sulla terra ferma
“Ma capisco anche il fatto che aveva mille e più pensieri per la testa: le numerose responsabilità che le ho affidato; il fatto di metabolizzare e di rendersi conto che il prototipo CR-0C è scappato SOLO PER COLPA SUA, con tutti i problemi che ne stanno venendo a galla ... gran brutta cosa i sensi di colpa e la consapevolezza nel sapere di essere IL SOLO E UNICO RESPONSABILE DI UN'ENORME DISASTRO ... oltre al fatto che avrà cercato di esaminare queste due sferette nel minor tempo possibile, per poter tornare a casa ad abbracciare la sua famiglia ... che è una cosa GIUSTISSIMA
Questi sono solo alcuni fattori che non le hanno permesso di osservare e riflettere in modo lucido, su quello che aveva davanti ...
Ma non rimuginiamo sul passato, concentriamoci sul presente
Lei cosa ne pensa ?” chiese l'animale con la maschera nera, soffermandosi a guardare il muso di William per alcuni secondi, mentre quest'ultimo rimase in un religioso silenzio, rendendosi effettivamente conto di quanto fossero vere le parole che aveva appena detto il signor Sailas
 
Già ... era stata solo colpa sua se ...
Bah ... ora era inutile pensare al passato ... ai SE e ai MA
 
Il prototipo CR-0C era sparito per colpa sua e per la sua negligenza nel non aver seguito alla lettera le disposizioni precise e chiare del suo superiore, che gli aveva ordinato di attivare TOTALMENTE il chip di controllo mentale ... e di questo ne era PIENAMENTE CONSAPEVOLE
Ma, adesso doveva concentrarsi su altro ... sul PRESENTE ... avrebbe pensato al passato e ALLE SUE CONSEGUENZE una volta che tutto questo sarebbe finito
 
“Beh ... penso che abbia ragione, signore
E ... ecco ... le chiedo ancora scusa per questa mia mancanza” affermò, dopo qualche secondo di silenzio Fowler, abbassando lo sguardo per terra
“Tutti noi commentiamo errori, William
Non si avvilisca ...
Provi a vederla così ...
L’errore ci dona semplicemente l’opportunità di migliorarci … di prevenire … DI DIVENTARE MIGLIORI DI QUELLO CHE ERAVAMO
Perciò, non si preoccupi ... PER ORA” disse il mammifero mascherato, marcando le ultime due parole, come a voler far intendere al suo sottoposto che si stava avvicinando PERICOLOSAMENTE al limite della sua sopportazione e pazienza e che non avrebbe tollerato altri sbagli in futuro
 
“Sì ... signore” ribatté semplicemente il canide, alzando lo sguardo verso il signor Sailas, dopo aver deglutito a fatica
“E, se posso chiedere, la … chiave … che bisogna utilizzare per sbloccare queste due sferette, dove la troviamo ?” chiese successivamente Fowler, con fare perplesso
“Io non le ho mai parlato di una chiave LETTERALE, William ... altrimenti, a quest'ora avremmo già risolto il problema ...” affermò pensieroso l'animale con la maschera nera, posando lo sguardo sulle due minuscole palline che teneva ancora nelle rispettive zampe: una nella destra e l'altra nella sinistra
“Se non sbaglio, lei mi ha detto che queste due specie di mini super computer, in questo momento, risultano spente
In poche parole, sono senza elettricità ... cosa che, in caso contrario, permetterebbe loro di funzionare in maniera normale ed efficiente” continuò il signor Sailas, seguitando a fissare il duo di globi
“E, se ricordo bene, mi ha anche detto che al loro interno, lo scanner ha individuato dei piccoli alimentatori che, guarda caso, sono dispositivi che vengono utilizzati PER ALIMENTARE O PER FORNIRE ENERGIA ELETTRICA a un qualunque apparecchio alimentato a corrente” concluse il capo della C.P.A, alzando lentamente gli occhi rosso fuoco dai due oggetti, per poi posarli sul suo sottoposto, che aveva assunto un'espressione confusa
 
ADESSO AVEVA CAPITO TUTTO
ERA COSÌ LOGICO E SEMPLICE … DANNATAMENTE SEMPLICE
D’ALTRONDE, SI SA CHE LE COSE PIÙ INFANTILI SONO SEMPRE QUELLE PIÙ COMPLESSE, VERO ?
 
“Lo sa quali altri metodi ci sono per produrre energia elettrica, senza attaccare un apparecchio a una comune presa, William ?” domandò il signor Sailas, confondendo ancor di più il dingo, che inclinò leggermente la testa a destra
“Beh ... non starò qui ad elencarglieli tutti, ma c'è ne uno che mi piace particolarmente, tant'è che è semplice” iniziò il mammifero mascherato, allontanandosi dalla sedia dove si trovava accomodato il suo sottoposto, fino a raggiungere l'estremo sinistro della scrivania
“Ha mai sentito parlare dell'energia di rotolamento ?” chiese l'animale con la maschera nera, cominciando a giocare con le due sferette
“Prendiamo come esempio un oggetto ... preferibilmente sferico ... di massa totale M
Se quest'ultimo comincia a rotolare, cioè subisce un movimento di rototraslazione con velocità lineare e velocità angolare, durante la rotazione … che cosa produce ?” domandò il signor Sailas, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso, in contemporanea agli occhi di William che si spalancarono pian piano
“Ah ... vede che ci è arrivato, William ? Perciò, cosa si produce ?” chiese nuovamente l'animale con la maschera, depositando il duo di piccoli globi all'interno della sua zampa destra, calzata dal guanto nero
“Energia cinetica ... che è data dalla somma dell'energia di traslazione e di quella di rotazione” disse Fowler, tirandosi una pacca sulla fronte
“Bene ...
Quindi, si produce energia che poi, a sua volta, verrà assorbita e adattata, attraverso l'utilizzo di un ADATTATORE … per l’appunto … contenuto in qualsiasi apparecchio elettrico, in modo che quest’ultimo possa funzionare in maniera efficiente
In poche parole ...” affermò il capo della C.P.A, chinandosi lentamente verso terra, mentre sul suo muso, coperto dalla maschera nera, si andava a dipingere un sorriso di vittoria
 
Alla fine, ORA, tutto aveva un senso
Sì ... ci avevano messo un po' a capirlo, ma, alla fine, c'è l'avevano fatta
Era così semplice la soluzione ...
Ma, una cosa la doveva ammettere ... chiunque avesse costruito quelle due sferette così complesse e allo stesso tempo meravigliose, doveva essere un GENIO
Gli avrebbe fatto comodo avere alle sue dipendenze un animale di questo calibro
Chissà … se fosse riuscito a scoprire chi era, la proposta di un'opportunità lavorativa alle sue dipendenze gliel'avrebbe fatta più che volentieri
Se accettava, bene ... altrimenti, in caso contrario ... beh ... NON SAREBBE PIÙ STATO ALLE DIPENDENZE DI NESSUNO
Inutile sprecare un'intelligenza e un intelletto di quel livello per realizzare piani e conseguire OBBIETTIVI FRIVOLI E INSIGNIFICANTI per uno di quei tanti megalomani che ci sono in giro
Lui avrebbe saputo sfruttare appieno le sue potenzialità per UNO SCOPO NOBILE E GIUSTO, a differenza degli altri
Anche se, la scelta finale sarebbe spettata al diretto interessato ...
 
Dopo essersi piegato sulle ginocchia, Sailas lanciò delicatamente le due sferette, contenute all'interno della sua zampa destra sul pavimento della stanza, verso la porta d'ingresso dell'ufficio del suo sottoposto, facendole rotolare l'una vicina all'altra
 
I due piccoli oggetti sferici percorsero un paio di metri senza che succedesse nulla di così eclatante, sensazionale o addirittura STRANO ... tutto nella norma, insomma ...
Ma poi, prima di raggiungere l’uscita del locale, le due sferette si illuminarono all'improvviso, emettendo, a intervalli regolari, una luce blu elettrica, che diventò sempre più veloce e intermittente
Dopodiché, i globi si arrestarono improvvisamente da soli, nel mezzo dell’ufficio, mentre continuavano a lampeggiare in modo alternato, come se fossero due insegne al neon in miniatura
 
Poi, tutto ad un tratto, qualcosa di lungo e molto sottile, sbucò dal lato destro della prima sferetta, incontrandosi e collegandosi a metà strada con un secondo oggetto, anch'esso lungo e sottile, comparso dal lato sinistro della seconda pallina
 
Sembrava una specie di piccolo cilindro allungato ... una sorta di bastoncino metallico, come quelli che si utilizzano per grigliare le verdure, impalandole l’una sull'altra
 
I due mammiferi si lanciarono un'occhiata veloce a vicenda e, prima che uno dei due potesse pronunciare anche solo una parola, dal mezzo del lungo bastoncino, esattamente dal punto di giuntura fra i due pezzi, si accese una piccola lucina rossa che incominciò a lampeggiare ... per poi, man mano, aumentare di velocità; finché, una volta raggiunta la massima accelerazione, non rimase accesa fissa
 
Passò ancora qualche secondo, senza che succedesse nulla ... dopodiché, tutto a un tratto, dalla lucina rossa partì un fascio di luce, diretto verso l'alto
Quest'ultimo si fermò a un'altezza di due metri, per poi ripiombare verso il basso ma, a differenza dell'andata, il fascio di luce si divise in due direzioni: una verso destra e una verso sinistra, finché entrambi non raggiunsero la parte superiore delle due sferette corrispondenti, formando un triangolo
 
In seguito, all'interno del trilatero, cominciò a delinearsi qualcosa ... sembrava una forma tridimensionale, ad altezza naturale di ... un mammifero ?
 
Il duo di animali socchiuse leggermente gli occhi, per riuscire a capire cosa stava prendendo forma all'interno del triangolo
Nel frattempo, la sagoma continuò a delinearsi e, addirittura, a riempirsi di colore sempre di più; finché, una volta completata e definita ... tanto da sembrare REALE ... il bordo rosso del triangolo, che aveva assunto la funzione di cornice per il quadro che si era dipinto, sparì … lasciando in tutta la sua bellezza, il soggetto del ritratto ... che, dopo qualche istante ... INIZIÒ A MUOVERSI DA SOLO, RIPETENDO UNA SOLA E SINGOLA AZIONE ... COME SE FOSSE INTRAPPOLATO IN UNA SPECIE DI LOOP TEMPORALE
 
Il gesto in questione ?
 
Il mammifero faceva qualche piccolo passo all'indietro, barcollando ... come se fosse ubriaco ... per poi fermarsi sul posto per qualche secondo, concludendo il tutto con una capriola all'indietro ... ma, che non sembrava intenzionale ... sembrava più un qualcosa di ... ACCIDENTALE
E l'espressione raffigurata sul muso dell'animale in questione ... con uno sguardo: perso, spento, come se gli avessero sparato in pieno petto e si stesse rendendo conto, solo in quel momento, di morire lentamente ... confermavano questa ... chiamiamola strana teoria
 
I due mammiferi presenti all'interno della stanza, rimasero in silenzio ancora per qualche secondo, finché uno dei due non si decise a parlare
“Mph ... proiettori olografici di OTTIMA, e oserei dire, IMPECCABILE QUALITÀ
Qui stiamo parlando di modelli UNICI ... di ultima generazione ... forse nemmeno brevettata … roba che non tutti hanno o si possono permettere
Davvero ingegnoso ... e CURIOSO” affermò il signor Sailas, cominciando ad avvicinarsi verso il mammifero proiettato
 
Fowler, nel frattempo, si era alzato lentamente dalla sua sedia, mentre aveva dipinto in muso uno sguardo SCONCERTATO, non tanto per l'aver scoperto cosa fossero quelle due palline metallizzate che l'avevano fatto diventare pazzo e tenuto sveglio tutto la notte ... no ... i suoi occhi erano fermi e fissi sull'animale digitale
 
No ... ma come poteva essere ?
Non aveva senso ...
Era una cosa illogica ... IMPOSSIBILE
 
“Invece, per quanto riguarda LUI …”
Le parole del suo superiore lo riportano con le zampe per terra, mentre quest'ultimo aveva raggiunto il mammifero olografico
“Beh ... è una cosa ... INASPETTATA” affermò il capo della C.P.A, fermandosi a pochi metri dai videoproiettori sferici
“Ma come ... è ... possibile ...” provò a dire Fowler, raggiungendo il suo superiore, e posizionandosi sulla sua destra
“In verità, William ... è abbastanza semplice
Il nostro Hawkeye … qui presente … aveva registrato anticipatamente questa scena, per poi salvarla su questi piccoli videoproiettori
Sapeva che gli sarebbero tornati utili ... e così è stato
Una volta scoperto, ha recitato alla grande il suo ruolo ... per poi uscire di scena col BOTTO” continuò Sailas, trattenendo una risatina
“Ma ... lui ... era ... mi ha …” tentò di formulare il dingo, venendo stoppato nuovamente dal mammifero mascherato
“Aveva oscurato precedentemente QUELLA TELECAMERA, William
Le ha fatto vedere quello che lui VOLEVA che lei vedesse ... ERA GIÀ LÌ DENTRO INSIEME A LUI
Poi, una volta che lei era cascato nella sua trappola, facendo il suo gioco ... ha invertito i ruoli e ha lasciato che una CONTROPARTE IDENTICA A LUI recitasse l'atto finale
Gli bastava solo tramortire e stordire il mammifero che era insieme a lui e poi lanciare le due sferette, che avrebbero completato il tutto
E, per eliminare le tracce e prove bastava buttare tutto di sotto, alla base del cratere di Geysir... dove nessuno le avrebbe trovate
Davvero intelligente ...” concluse l'animale con la maschera, incrociando le zampe anteriori al petto
“E bravo il nostro Hawkeye ...
Hai recitato ALLA GRANDE la tua parte ... i miei più sinceri e sentiti complimenti
Ma, ora che i miei dubbi hanno trovato una conferma DEFINITIVA ...” affermò, dopo qualche secondo di silenzio, il capo della C.P.A, avvicinandosi ancor di più vicino all'ologramma ... come se l'animale digitale potesse sentirlo per davvero
 
“SAPPI CHE TI DISTRUGGERÒ ... PEZZO DOPO PEZZO ... IN MODO LENTO E DOLOROSO
MI HAI CREATO FIN TROPPI PROBLEMI E QUESTA VOLTA NON RIUSCIRAI PIÙ A FERMARE IL MIO SOGNO
INOLTRE, MI ASSICURERÒ CHE A FARTI SOFFRIRE SIA IL MAMMIFERO PIÙ VICINO A TE ... L'ULTIMO ANIMALE CHE TI ASPETTI POSSA FARTI DEL MALE
E SARÀ QUALCOSA DI ... MERAVIGLIOSO” aggiunse il signor Sailas in tono minaccioso, continuando a fissare gli occhi dell'Hawkeye computerizzato, per poi voltarsi verso il dingo
“Però, è un vero peccato che debba finire così
Un soldato come lui, difficilmente lo troverò da qualche altra parte ... un tipo veramente UNICO E SPECIALE
Vabbè ... se il destino ha deciso che le cose devono andare così ... che così sia” concluse il capo della C.P.A, scuotendo lentamente la testa, per poi rivolgere uno sguardo verso Fowler, che era ancora visibilmente scioccato
 
“Non riesce a metabolizzare ancora il tutto ... non è vero, William ?” domandò divertito l'animale mascherato, attirando su di sé l'attenzione del suo sottoposto
“Io ... non ...” provò a dire il canide, non riuscendo a staccare lo sguardo DALL’OLOGRAMMA, RAFFIGURANTE QUELL'ANIMALE CHE NON AVREBBE MAI PENSATO POTESSE ESSERE COLUI CHE AVEVA TENTATO DI MANDARE ALL'ARIA I LORO PIANI ... MAI E POI MAI ... NEMMENO FRA UN MILIONE DI ANNI
 
Pensava che ...
E invece ...
Ma come aveva fatto a recitare il suo ruolo alla PERFEZIONE, senza destare il minimo dubbio ... non in lui ... ma nel signor Sailas ... conosciuto da tutti, all'interno della C.P.A, per le sue doti e capacità di leggere nel profondo dell'anima di un mammifero, riuscendo a capire chi fosse veramente o se stesse mentendo
 
Il suo superiore aveva ragione ... era un mammifero veramente in gamba
 
Mentre questi dubbi e queste domande, desiderose di una risposta, si facevano strada nella mente di Fowler, confondendolo e provocandogli un gran mal di testa, quest'ultimo spostò lentamente lo sguardo verso il suo superiore, ponendogli una sola domanda
 
“Signore ... ORA cosa facciamo ?”
 
Il mammifero con la maschera nera si limitò ad osservare per qualche secondo il dingo, senza dire una parola; dopodiché, cominciò ad avanzare lentamente verso la scrivania di Fowler, con le zampe dietro lo schiena
“La risposta è molto semplice, William
Continueremo a recitare la nostra parte, facendo credere a Hawkeye che vada tutto bene ... e poi, quando meno se l'aspetta, lo pugnaleremo alle spalle
Tutto sotto controllo ... niente di cui preoccuparsi” disse l'animale mascherato, superando il suo dipendente, che continuava a guardarlo con uno sguardo sconcertato
“Ma ... signore, con tutto il dovuto rispetto
IO NON SONO BRAVO A MENTIRE ... se me lo incontrassi davanti, LUI capirebbe subito che qualcosa non va soltanto guardandomi negli occhi” affermò esasperato William, voltandosi a guardare le spalle del signor Sailas
“Io non le ho detto che deve MENTIRE, Fowler
Io le ho detto semplicemente che deve continuare a RECITARE IL SUO RUOLO
Sono due cose MOLTO DIVERSE” ribatté tranquillamente il capo della C.P.A, raggiungendo la scrivania del dingo
“Ma, se proprio non riesce nemmeno a fare questo ... si barrichi in ufficio e non esca più ... anche se non potrà rimanere rilegato nel suo studio PER SEMPRE
Oppure, potrei darle in zampa una pistola a dardi veleniferi, in modo tale che, alla prima occasione buona in cui si troverà insieme a LUI, da soli, possa mettere la parola FINE a questa storia ... anche se dubito fortemente che riesca a fare una cosa del genere
Lei non è quel tipo di mammifero” continuò l'animale con la maschera nera, accomodandosi pesantemente sulla poltrona di William
“Uhm … mi sa che le conviene continuare a interpretare il ruolo del sottoposto che non si è ancora reso conto di nulla
Lei che ne dice ?” chiese il capo della C.P.A, con fare fintamente riflessivo, aspettando una risposta da parte del suo sottoposto, che aveva dipinto in muso uno sguardo perso
 
“Beh ... mentre lei sarà occupato a trovare la risposta a questo dilemma di vitale importanza, io penserò al nostro ... ospite
Dovrebbe essere già arrivato, no ?” domandò Sailas, riportando sulla terraferma William
“Intende dire ...” cercò di dire il dingo, venendo interrotto dal mammifero mascherato
“Esattamente, William” ribatté l'animale con la maschera nera, annuendo lentamente
“Ma ... signore ... e se LUI sapesse di suo ...” abbozzò Fowler, indicando l'ologramma dietro di sé
“Non si preoccupi
LUI NON SA NULLA ... altrimenti avrebbe fatto già qualcosa per occultare le prove, in modo da coprirgli le spalle
Anzi, dalle informazioni che il signor Darby è riuscito a raccogliere, la SUA storia si incastra perfettamente con quella di Hawkeye … come se avessimo finalmente trovato i pezzi mancanti di questo intrigato e complesso puzzle
Una storia molto curiosa, sa ?
Non vedo l'ora di potergliela raccontare
E credo che, una volta finito, sarà ben felice di darci una zampa per mettere la parola FINE a questo mammifero fastidioso” concluse Sailas, alzandosi dalla sedia, per poi dirigersi verso la porta d'uscita dell'ufficio
“Lei pensa che lo farà ?
Voglio dire, Hawkeye è pur sempre suo ...” tentò di dire il dingo, mentre il suo superiore gli passava per la seconda volta di fianco
“Sa, William …
Le ferite, sopratutto quelle MOLTO PROFONDE, ci mettono MOLTO a rimarginarsi
È un processo che richiede MOLTA PAZIENZA E TANTE ATTENZIONI” iniziò l’animale con la maschera nera, fermandosi di fronte all’ologramma di Hawkeye
“Ma, se per una cosa o per un'altra, si fa un movimento brusco ... la ferita si riapre e bisogna cominciare di nuovo da zero, SOFFRENDO ANCOR DI PIÙ
LUI sta cercando di guarire da una ferita che l'ha segnato fin nel profondo della sua anima ... un taglio … sia letterale che metaforico … che per rimarginarsi ci sta mettendo molto tempo
Oggi, gli faremo fare un movimento brusco e riapriremo quella BELLISSIMA FERITA ... CARICA DI ODIO, RISENTIMENTO E VENDETTA
E LO AIUTEREMO A CONVOGLIARE TUTTI QUESTI SENTIMENTI VERSO L'ANIMALE CHE GLIEL'HA PROCURATA ALL'INIZIO ... non verso quello che gliel'ha riaperta, perché quest'ultimo l'ha solo aiutato a ricordare chi è il mammifero responsabile delle sue sofferenze ... chi è colui che l’ha fatto entrare in quel circolo vizioso pieno di afflizioni e di dolori” affermò il signor Sailas, chinandosi verso le due sferette di metallo, prendendo, con le rispettive zampe, una e l'altra sfera, allontanandole
 
E, nel compiere questo gesto, il piccolo pezzo di metallo che univa i due di globi, si staccò automaticamente, dividendosi in due parti e rientrando ognuna, nei due piccoli proiettori olografici
Interrotto il collegamento e la fonte di energia che trasmetteva l'Hawkeye digitalizzato, quest'ultimo scomparve immediatamente e le due sferette si spensero
Dopodiché, una volta accertatosi che tutto fosse finito, il signor Sailas si rialzò in piedi, mettendosi il duo di proiettori dentro la tasca destra della sua giacca bianca e a righine sottili nere
 
“Sono sicuro che ci divertiremo un mondo, io e LUI
Lo faccia venire nel mio ufficio, William
E, mi raccomando ...” affermò il mammifero mascherato, voltandosi a guardare il suo sottoposto
“Per quanto riguarda Hawkeye, cerchi di mantenere i nervi saldi
Veda di non rovinare tutto, come ha fatto con CR-0C, provocandoci ulteriori problemi” aggiunse il capo della C.P.A, girandosi e raggiungendo l'uscita dell'ufficio
“Altrimenti, se la cosa la rassicura, l'alternativa della pistola a dardi veleniferi è sempre valida
La saluto, William ... e la ringrazio per il suo aiuto
Io e lei formiamo proprio un bel duo, sa ?
Poi le farò sapere com'è andata” concluse l'animale con la maschera nera, aprendo la porta e uscendo dalla stanza, per poi richiudere l'uscio, lasciando Fowler solo con i suoi pensieri e dubbi
 
 
 
 
Intanto, nel tendone del Dottor Facilier …
 
 
Doveva fermarlo assolutamente
Non avrebbe avuto un’altra opportunità per aiutarlo
Anzi … PER AIUTARLI … AIUTARLI A DICHIARARSI A VICENDA
No … non se lo sarebbe MAI PERDONATO
 
“Ehm … agente Hopps, prima che me ne dimentichi …” affermò improvvisamente un facocero, vestito con un frac viola, inseguendo due agenti di polizia … rispettivamente, una volpe dalla pelliccia fulva e una coniglietta dal pelo grigio … che, in seguito al richiamo da parte del suino, si fermarono a pochi metri dall’uscita di un tendone viola, dove quest’ultimi si trovavano, voltandosi verso il maiale con le zanne all’insù
“Mi ha fatto molto piacere conoscervi … a entrambi
Siate davvero dei soggetti piuttosto … CURIOSI … oserei direi
E vi chiedo scusa se ho cercato di … per dirlo in maniera carina … estorcervi denaro tramite una prestazione di un servizio basato su dicerie e prove non veritiere” disse il Dottore, sorridendo innocentemente
“Oh … ti non preoccupare Facilier
Tutto a posto …” cominciò Judy, rivolgendo un sorriso verso il suino, per poi diventare improvvisamente seria
“Ma sappi che, se ti becco un’altra volta in giro, cercando di togliere con l’inganno denaro a poveri mammiferi innocenti, che equivale ai reati di furto e raggira … io ti arresto
E finirai col il fare i tuoi numeri da cabarettista in una cella due metri per due o nella mensa di una pigione” terminò la leporide, guardando negli occhi il facocero che, dopo qualche secondo, disse
“Cristallino …” concluse il suino con le zanne all’insù, sorridendo nervosamente
 
Uhm … non sapeva perché, ma il suo sesto senso, gli aveva appena comunicato che forse era meglio non fare arrabbiare quella piccola e tenera palla di pelo
Se lo avesse fatto, gli avrebbe creato non pochi problemi …
 
“Comunque … avrei bisogno di qualche minuto per parlare con Rosso, di cose … da maschi, insomma …
Glielo posso rubare un secondo oppure mi arresta lo stesso per sequestro di mammifero ?” chiese Facilier, trattenendo una risatina, indicando, con la punta del bastone, il canide
La coniglietta alzò un sopracciglio con fare incuriosito, per poi guardare velocemente prima Nick e poi il Dottore
 
Cose da maschi, eh ?
Uhm … non la convinceva per niente la cosa
Ma non aveva tempo da perdere …
Si era ripromessa che avrebbe fatto trascorre a quella volpe ottusa un’esperienza indimenticabile a Bunny Burrow
 
Ma, finora, il suo povero partner aveva vissuto esperienze che avrebbe preferito dimenticare: la teiserata da parte di suo padre, il metodo disgustoso che Boe aveva utilizzato per farlo rinvenire nella sua taverna, la situazione imbarazzante avuta con lei sulla palafitta di Sheldon … dentro a quella rudimentale trappola, appiccicati l’uno vicino all’altro … eccetera eccetera
Insomma, episodi che non facevano pensare minimamente a una vacanza rilassante, all’insegna del divertimento … per nulla, proprio
 
“E va bene
Ma fate in fretta, altrimenti arriveremo tardi” affermò, dopo qualche minuto di riflessione la leporide, liberando l’arto di Nick dalla sua stritolante morsa
“Ti aspetto fuori … e mi raccomando, non far danni” aggiunse Judy, sorridendo verso il partner, che di rimando, rispose
“Oh … carotina, mi conosci
Sono il RE dei prudenti … a differenza di qualcuno di mia conoscenza che ha un paio di orecchie molto lunghe con le quali non è in grado di ascoltare i consigli di un mammifero con più esperienza di LEI” concluse orgogliosa la volpe, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorriso sornione, nel notare come la sua partner avesse alzato gli occhi al cielo
“D’accordo, Mr. Modestia
Ti aspetto fuori … occhio a non inciampare sul tuo ego” affermò sarcastica la coniglietta, voltandosi e uscendo dal tendone, non prima di aver lanciato un’occhiata dolce verso il canide, che ricambiò il gesto della collega, facendole l’occhiolino
 
Una volta che Judy se ne fu andata, Facilier rivolse uno sguardo dolce verso la volpe, intenta ad osservare il punto dov’era sparita la leporide
“Carotina … un bel soprannome, se posso dire la mia … così tenero …” disse il facocero con nonchalance, facendo voltare repentinamente il canide verso di sé, con gli occhi spalancati
 
Accidenti a lui … e al suo vizio di chiamarla così in presenza degli altri
E non era la prima volta …
 
“Non fare quel muso, Rosso
È una cosa molto tenera … sta a significare che vi volete molto bene a vicenda” cominciò il suino con le zanne all’insù, avvicinandosi verso la volpe
“Sai, voglio essere sincero con te, quando vi comportate così, date l’impressione di essere due …” tentò di dire il Dottore, venendo interrotto dal canide
“Hai ragione, DIAMO L’IMPRESSIONE … MA NON LO SIAMO, CHIARO ?” affermò Nick, con tono deciso per poi aggiungere
“Io sono una volpe e lei è un coniglio … non potrà MAI funzionare
Insomma, non si sono mai visti due mammiferi di una specie diversa innamorarsi e mettere su famiglia” disse la volpe, cominciando a gesticolare con le zampe, per poi continuare, con tono malinconico
“E poi … anche se io provassi realmente qualcosa per lei, e non è detto che sia così … non mi sentirei all’altezza
Ogni giorno riesce a sopportarmi e a farmi sentire parte della sua vita, nonostante: il mio passato, il mio carattere, il mio modo di fare, e continua … continua …
NON LA MERITO … NON NE SONO DEGNO
IO NON VALGO LA METÀ DI QUELLO CHE VALE LEI” terminò il mammifero dalla pelliccia fulva, abbassando le zampe anteriori lungo i fianchi e guardando per terra
“Oh … amico mio
Queste sono solo paure … paure più che fondate … ma che, allo stesso tempo, sono auto distruttive” iniziò Facilier con tono dolce e comprensivo, appoggiando una zampa sulla spalla destra di Nick, per poi accostarsi vicino al suo muso
“Permettimi una domanda, amico mio
Se tu provi qualcosa per lei che va oltre la semplice amicizia, perché non provi a dirglielo ?
Magari lei si ritrova nella tua stessa identica situazione
Uno di voi due deve pur fare il primo passo” concluse Facilier, sorridendo
 
“Confermo”
 
Entrambi i mammiferi si voltarono alle loro spalle, per scoprire quale animale aveva parlato: un grasso cinghiale, vestito con abiti pirateschi che, nel pronunciare la frase, aveva alzato l’arto desto al cielo, come a voler dare enfasi alla sua precedente affermazione
 
“Beh … non è così semplice” ribatté il predatore, continuando a fissare il pavimento
“Andiamo … sei un tipo che ha un’ottima parlantina, giusto ?
Basta solo che vai da lei, vi mettete in un posto tranquillo e appartato e gli dici semplicemente: JUDY, IO TI AMO … se poi hai anche un mazzo di fiori a portata di zampa, ancora meglio
Certo, resterà un po’ basita e disorientata … com’è giusto che sia … ma se lei ricambia il tuo amore … hai fatto BINGO
Ma non lo saprai mai se non ci provi TU per primo, perché lei mi ha dato l’impressione di essere un po’ timida e impacciata quando ci si ritrova a parlare di queste cose, sbaglio ?
Perciò Rosso, il primo a staccarsi dal palo, devi essere tu …” concluse il facocero, scuotendo energicamente il canide, come a volerlo spronare
 
“Confermo” affermò una seconda volta il cinghiale, dietro le spalle del cugino
 
“Beh … forse hai …” cercò di dire la volpe, per poi interrompersi … rendendosi conto di che piega stava prendendo il discorso … rivolgendo uno sguardo sorpreso verso il suino con le zanne all’insù
“Un momento … perché mi sto ritrovando a parlare con TE di questo genere di cose che non c’entrano nulla ?” chiese stupito Nick, togliendosi l’arto del Dottore dalla spalla
“Oh … prima di tutto, se ne hai parlato, vuol dire che per te hanno un significato molto importante e secondo, si vede che dovevi aprirti con qualcuno di fidato … e sono felice e lusingato che tu abbia scelto proprio me
D’altronde, ho anche un laurea in psicologia, sai ?
Inoltre sono particolarmente bravo ad ascoltare, non so se mi spiego …” affermò orgogliosamente Facilier, trattenendo una risatina
“Comunque … sai quello che devi fare …” concluse il Dottore, facendo l’occhiolino al mammifero dalla pelliccia fulva che aprì la bocca per dire qualcosa
“Lo so … lo so … LA PAURA DI NON MERITARLA …
Ma fidati, siete fatti l’uno per l’altra
Ormai TUTTI se ne sono accorti” disse il facocero, sorridendo
 
“Confermo” affermò nuovamente Sheldon
 
“Ma io non sono …” tentò di proferire Nick … ma ormai il danno era fatto
“Shhhh … permettimi di dirti una cosa, amico mio” affermò il Dottore, sorridendo, pronto a fare un bel discorsetto sull’amore al canide dalla pelliccia fulva
 
 
 
 
Intanto, nell'ufficio del signor Sailas ...
 
 
Se ne stava seduto lì ... immerso nell'oscurità della stanza, tamburellando, in modo ordinato e ripetitivo, ogni singolo dito della sua zampa destra sulla superficie della sua scrivania
Soltanto la sola luce emanata dal monitor del suo PC gli illuminava il muso, coperto da QUELLA maschera nera, che ormai era diventata una parte di sé
Quel caschetto era talmente magnetico che il mammifero mascherato non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sua immagine riflessa sullo schermo del computer ... era più forte di lui
Considerava quella maschera, che OGNI SINGOLO GIORNO gli calzava la testa, non solo come il SIMBOLO DELLA DEBOLEZZA E DELL'IMPOTENZA DELL'ANIMALE CHE ERA STATO IN PASSATO ... e al quale attribuiva la PERENNE colpa per non essere riuscito a SALVARLA, quel maledetto giorno ... ma, la reputava come il segno della sua RINASCITA
Come una fenice, animali mitologici di una bellezza e grazia infinita, che risorgevano dalle loro ceneri, ancor più maestose e impavide ... pronte a riaffrontare il pericolo che le aveva portate alla morte la prima volta
 
E poi, bisogna sempre guardare il lato positivo delle cose, giusto ?
Beh ... nonostante la disgrazia che aveva dovuto affrontare, per colpa di QUELLA LÌ, nel corso del tempo si era reso conto dell'aspetto vantaggioso che quella tragedia gli aveva provocato
È vero, aveva sofferto e non poco ... e tutt'ora continuava a soffrire ... ma se non fosse stato per LEI, non sarebbe diventato l'animale che era oggi ... un mammifero TOTALMENTE DIVERSO
E l'avrebbe RINGRAZIATA per questo ... oh ... sì che l'avrebbe fatto
Ma non si sarebbe fermato solo alle parole di gratitudine ... le avrebbe fatto provare sulla sua pelle che cosa significava avere PAURA ... VERA PAURA
 
E quando avrebbe concluso quello che aveva iniziato PER LEI, QUEST'ULTIMA ... da lassù ... ne sarebbe stata più che felice ... avrebbe ottenuto finalmente giustizia
 
Dopo aver terminato questo pensiero, lo sguardo di Sailas, dallo schermo del suo PC, scivolò magneticamente su quella foto ... sempre presente sulla sua scrivania
Il mammifero mascherato rimase a fissarla per qualche secondo, per poi prenderla delicatamente e dolcemente con la zampa sinistra, mentre la destra continuava il suo imperterrito e ordinato tamburellare
 
Quanto gli mancava ...
OGNI - SINGOLO – GIORNO
Quando guardava quegli occhi, così pieni di vita e felicità, gli tornavano alla mente i bei momenti passati insieme a LEI ... solo quelli gli erano rimasti e nient'altro
 
E, mentre era immerso nei suoi pensieri ... forse non se ne rese conto nemmeno lui ... iniziò a canticchiare a bassa voce, una melodia, tenendo il tempo con le dita della zampa destra, che smise immediatamente di tamburellare in modo ordinato e conciso, cominciando a seguire il ritmo della canzoncina
Una canzoncina che per lui aveva un grande valore emotivo, piena di ricordi e attimi UNICI che, purtroppo, non avrebbe più potuto rivivere
 
 
 
I'll swim and sail on savage sea
With never a fear of drowning
 
 
 
Cominciò il signor Sailas, canticchiando la prima strofa della canzone, mentre continuava a guardare l'animale ritratto nella fotografia, per poi accarezzare dolcemente e con fare amorevole, il vetro del quadrettino, all'altezza della guancia del mammifero ritratto
 
 
 
And gladly ride the waves of life
If you will marry me
 
 
 
Concluse il capo della C.P.A, sospirando profondamente
 
La LORO canzone ...
 
L'avevano cantata tutti e due insieme, nel giorno più BELLO DELLA LORO VITA ... giorno che sembrava essere passato da tanto tempo, ormai ... da un'eternità
 
Mentre era immerso nei suoi ricordi però, un ticchettio, proveniente dalla porta del suo ufficio, attirò la sua attenzione, facendolo ritornare con le zampe per terra
A quanto pare, doveva essere arrivato
 
“Avanti !” disse il signor Sailas ad alta voce, rimettendo a posto il quadretto sulla sua scrivania, mentre l'uscio della stanza si aprì e richiuse subiti dopo
“Ah ... è LEI !
La stavo aspettando
Prego ... si accomodi” affermò il capo della C.P.A, indicando una delle due sedie vuote davanti a sé, facendo cenno al misterioso mammifero di accomodarsi su una di esse
“Mi perdoni se l'ho fatta chiamare proprio nel suo giorno libero
Mi creda, ne sono profondamente desolato ... ma vede, non l'avrei fatto senza un valido motivo
A proposito ... come sta ? Si è ripreso con il ginocchio ?” chiese con nonchalance il signor Sailas, mentre l'animale, colto alla sprovvista dalla domanda del suo superiore, senza darlo a vedere, rimase in silenzio, dirigendosi e accomodandosi su una seggiola e precisamente, quella alla destra del mammifero mascherato
“Mph ... capisco ...
Non le va di parlarne
Ma, d'altronde, non la biasimo ... con l'orgoglio che si ritrova ... detto in senso buono, ovviamente” affermò il capo della C.P.A, trattenendo una risatina divertita e inclinandosi con il busto verso sinistra, aprendo il primo cassetto della sua scrivania, mentre continuava a guardare il suo dipendente
“Comunque, non si preoccupi, non l'ho convocata per parlare della sua piccola avventura notturna di ieri sera” continuò il mammifero mascherato, fermandosi qualche secondo a fissare il suo sottoposto
“No no no ... stia tranquillo
Parleremo di tutt'altro ... glielo posso assicurare
Ma, prima di iniziare, perché non prende un profondo respiro e ...” disse l'animale con la maschera, interrompendo a metà la frase, per poi continuare
“NON SI RILASSA ?” domandò Sailas, facendo dipingere uno sguardo perplesso sul muso del suo sottoposto, che non fece in tempo ad aprir bocca per chiedere il motivo di quel quesito da parte del suo superiore
 
Il motivo ?
Abbastanza semplice
 
Una volta terminata la frase, il capo della C.P.A chiuse il cassetto del suo bureau, che aveva aperto in precedenza; dopodiché, con uno scatto fulmineo, si raddrizzò sulla sua sedia, per poi puntare una pistola sedativi contro il secondo mammifero presente nella stanza e infine, far fuoco
 
All'interno dell'ufficio si udì un flebile fischio mentre il proiettile sedativo si conficcò all'altezza della giugulare del povero malcapitato che, colto alla sprovvista dal gesto del suo superiore, rimase spaesato per qualche secondo
In seguito, il mammifero si tolse la piccola siringa dal collo, per poi cominciare a osservarla, mentre la sua vista cominciava a offuscarsi
Il dipendente della C.P.A rivolse un ultimo sguardo verso il suo superiore, come a voler cercare una motivazione per quello che aveva appena fatto
Il signor Sailas si limitò ad appoggiare la pistola sedativi sulla sua scrivania; dopodiché, rivolse uno sguardo molto loquace verso il suo sottoposto
“Oh ... non faccia quel muso
Tra poco, tutto le sarà più chiaro
Nel frattempo ...” affermò il mammifero con la maschera nera, chinandosi in avanti con il busto, fino a raggiungere il muso del secondo animale
“Si rilassi e cerchi di fare sogni d'oro perché, quando si sveglierà, dovrà fare i conti con le sue PEGGIORI PAURE
Ci vediamo fra cinque minuti” concluse il capo della C.P.A, trattenendo una risatina, mentre il secondo mammifero perse definitivamente i sensi, accasciandosi sulla scrivania del suo superiore
 
 
 
 
Intanto, nel tendone del Dottor Facilier …
 
 
“Davvero Facilier … non penso sia il caso di …” provò a dire una volpe dalla pelliccia fulva, rivolgendosi verso un facocero vestito con un frac viola che interruppe a metà la frase del canide, posandogli l’indice dello zoccolo destro sulle labbra
“Shhhh … e lascia che il caro e vecchio Facilier, ti spieghi due cosine sull’amore” concluse il suino con le zanne all’insù, sorridendo divertito
 
 
 
(E se anche voi avete voglia di ascoltare cosa dice il Dottore a proposito dell’amore, ascoltatevi questa canzone INSORMONTABILE … ovviamente, seguendo e stoppando la musica, in base alle parole scritte:                              https://www.youtube.com/watch?v=o47pqePFCtA)
 
 
 
Paris
La via degli amanti è già accesa stasera
 
 
 
Cominciò a canticchiare Facilier, allontanandosi da Nick e portandosi verso il centro del tendone
 
 
 
Tu ... dici che è colpa del fuoco
Ma è … che L'AMOUR
Forse anche a lei stanotte
Il cuore batte forte
E forse io so per chi batte il cuore suo
 
 
 
Concluse il facocero, facendo l'occhiolino verso la volpe, per poi avvicinarsi verso il canide a suon di musica francese, che improvvisamente stava cominciando a riecheggiare all'interno dello stand
 
 
 
Lei … sa … che … TU
Sei senza pari
Che come te, non se ne incontran
Molti sai
Sei molto chic
Sei un personaggio
Senza di te ... io non potrei ...
 
 
 
Affermò il suino con le zanne all'insù, fermandosi a pochi centimetri dal muso di Nick, che provò a dire qualcosa
“Complimenti ... davvero bravo ... io lavorerei un po' sulla dizione ... ma per me è un SÌ ... e ora, ascoltiamo il parere degli altri giudici ... nel frattempo, con permesso ..." cercò di dire il canide voltandosi dietro di sé, con la speranza di fuggire via da quella gabbia di pazzi ... cosa che non gli riuscì, ovviamente
Infatti, con un incredibile scatto, che la sua mole sembrava non fornirgli all'apparenza, il Dottore si mise davanti a Nick, bloccandolo
Dopodiché, lo girò nuovamente verso il centro del tendone, per poi superarlo, riprendendo la sua esibizione canora
 
 
 
E gli altri che
Le stanno intorno
Son tutti uguali o sono buffi per lo più
Tu invece sei
Sempre diverso
E lei lo sa
Se vuole un tipo
Ci sei tu
 
 
 
Concluse il facocero, indicando col bastone la volpe che, nel frattempo, si era messa a scuotere lentamente la testa a destra e a sinistra
 
Ma perché proprio a lui dovevano capitargli quel genere di situazioni imbarazzanti dove lui era il protagonista ?
Se poi ci aggiungiamo la fortuna che aveva nel conoscere mammiferi UNICI ... per non dire STRAMBI
 
“Dai, Hector ... continua tu” affermò improvvisamente Facilier, rivolgendosi verso il potamochero che fino a quel momento era rimasto in silenzio e in disparte, al margine destro del tendone, a guardare in che modo suo cugino si stava mettendo in ridicolo per l'ennesima volta
“No ... grazie” rispose seccamente il carpentiere, voltandosi e dirigendosi verso l'uscita del tendone
“Oh ... avanti !
Stiamo parlando di una cosa seria ... ci sono due PICCIONCINI che hanno paura di esprimere l'uno all'altro i loro veri sentimenti” cercò di convincerlo il facocero
“PICCIONCINI ?!” esclamò esterrefatta la volpe, mentre il suino dal pelo rossiccio gli era passato di fianco
“Silenzio tu, Romeo ...” lo ammonì Facilier, per poi rivolgersi nuovamente verso il cugino
“Eddai, Hecty !
Non lo possiamo fare senza di te” concluse il Dottore, fermando suo cugino, prima che quest'ultimo raggiungesse l'uscita dello stand
“POSSIAMO ?
Ma cosa stai ...” provò a dire il potamochero, voltandosi dietro di sé e notando, sfortunatamente, che al centro del tendone ora c'erano due animali
Infatti, insieme al facocero, si era aggregato un grasso cinghiale vestito con abiti pirateschi, con tanto di cappello
“Eddai, Barbossa ! Sarà divertente !” affermò Sheldon, trattenendo una risatina
Il potamochero rimase in silenzio ancora per qualche minuto, per poi enunciare la sua risposta ... un secco, irremovibile e convintissimo ...
 
“No”
 
Dopodiché il suino dal pelo rossiccio, si voltò nuovamente per uscire
 
“Beh ... dicevi che le mie doti canore non erano un granché
Perché non mi fai vedere come si canta ... oppure hai PAURA ... FIFONE ?” domandò in tono di sfida Facilier, bloccando nuovamente il cugino che, dopo qualche istante, espirò profondamente
“Darmi del vigliacco non servirà a nulla ... perché tecnicamente, non lo sono
Secondo, non mi faccio abbindolare da due smidollati come voi
Perciò ... vi saluto” disse il potamochero, allungando la zampa per sollevare una parte del telone che, insieme a un'altra, componeva la porta che permetteva di uscire dal tendone ... peccato che il suino dal pelo rossiccio non riuscì nella sua impresa
Infatti, il dorso della sua zampa venne prontamente colpito da qualcosa di sferico
Sorpreso per l'inaspettata botta ricevuta, Hector ritrasse immediatamente la zampa, per poi cominciare subito dopo a massaggiarsela
Dopodiché rivolse velocemente lo sguardo alla sua destra, direzione dalla quale era partito l'attacco a sorpresa, incrociando due iridi viola e un sorrisetto divertito, dipinto sul muso di Facilier che ... nemmeno il vostro fidato narratore sa come ... non appena suo cugino si era voltato per uscire dallo stand, aveva fatto un incredibile scatto, nonostante la sua mole, portandosi alla destra del carpentiere, per poi colpirlo sonoramente con la piccola sfera di cristallo posta al centro del suo fidato bastone da passeggio
 
Hector rimase per qualche secondo a fissare, prima il facocero e poi il centro del tendone, dov'era rimasto soltanto Sheldon ... per poi, infine, guardare di nuovo il Dottore
“Tu come hai ...
Perché sai, non è che tu abbia un fisico da ...” provò a dire il potamochero, venendo interrotto da Facilier, che si portò l'indice della zampa destra davanti al grugno
“Shhhh ... tu ora starai qui e finirai quello che abbiamo iniziato” affermò risoluto il facocero
“ABBIAMO ?! HAI ...” ribatté il carpentiere, indicando suo cugino, per poi aggiungere
“IO ME NE VADO” concluse il potamochero, allungando nuovamente la zampa ... che venne, per la seconda volta, colpita dalla sferetta di cristallo posta sopra il bastone del Dottore
“Non ci provare nemmeno, sai ...” disse il facocero, rivolgendo uno sguardo serio verso Hector, che tirò nuovamente indietro la zampa
 
“Ah ... la vogliamo mettere su questi toni, eh ?" chiese il suino dal pelo rossiccio, lanciando una sguardo di sfida verso il cugino ... per poi riallungare la zampa ... che venne nuovamente ricolpita, subito dopo
“Se a te piace che utilizzi le maniere forti ...” affermò ironicamente il Dottore, mentre sul suo muso si andava a dipingere un sorrisetto, nel gustarsi l'espressione dolorante disegnata sul grugno di suo cugino ... che non si diede per vinto
Infatti, il carpentiere riallungò velocemente la zampa verso l'uscita, sperando di cogliere di sorpresa il facocero ... peccato non fu così; infatti, il suo tentativo venne stroncato dall'ennesima legnata da parte del Dottore
E il bello è che Hector non demorse ...
Di fatti, ci provò per una quarta, quinta, sesta ... decima volta ... senza alcun successo
 
“VIVO O MORTO TU RESTERAI QUI CON ME” sentenziò Facilier con tono grave, attirando l'attenzione da parte del cinghiale
“Quella citazione non è mica tua, sai ...
Che fai ? Atti di pirateria ?
Non quella letterale, s'intende ... dato che quell'epoca è terminata nel XVII secolo, se non erro ... chiusa la parentesi da documentario storico ... ma cinematografica ?
Che è PEGGIORE della prima ?
Ci sono giovani mammiferi che, per guadagnarsi la paga nel mondo del cinema e del teatro, stanno svegli notti intere, bruciandosi tutti i neuroni che hanno dentro la loro capoccia da teenager e andando in assuefazione da caffeina, per inventarsi frasi che hanno fatto la storia del cinema
Per poi sapere che, individui come te, le hanno ROZZAMENTE storpiate” affermò Sheldon, dietro le spalle di Hector
“Infatti, è per il profondo rispetto che ho nei confronti di questi giovani mammiferi che ho ADATTATO la frase al contesto della situazione, e se hai notato ho cambiato alcune parole ...
E poi ... non corro il rischio del copyright, a meno che non stia producendo un film o che lo stia piratando ... cose che non sto facendo in questo momento” disse Facilier, voltandosi e rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il pescatore, per poi aggiungere
“Inoltre, non era mia intenzione ..." cominciò Facilier, mentre il potamochero, approfittò della situazione e dell'attimo di distrazione del cugino, per tentare nuovamente di svignarsela dal tendone
 
Mica poteva avere anche occhi dietro la testa
Quanto si sbagliava ...
 
Infatti, senza che il potamochero potesse reagire, lesto e rapido, il facocero gli assestò l'ennesimo colpo, con la sfera di cristallo, posta sulla sommità del suo bastone, sulla parte PIÙ SENSIBILE E DELICATA che tutti i suini e i membri più stretti della loro famiglia hanno: il grugno
 
Gli tirò una legnata talmente forte che il potamochero, dopo il colpo ricevuto, fu costretto a indietreggiare di qualche passo, per poi tenersi il grifo fra le zampe
 
“Stavo dicendo … inoltre, non era mia intenzione farti questo, Hecty
Lo sai che non mi piace usare questo tipo di maniere” concluse Facilier, rivolgendo uno sguardo comprensivo verso il carpentiere, per poi aggiungere
“Ascolta, non è una cosa così difficile ... sarà veloce e indolore ... e lo stiamo facendo per una giusta causa
Come ai vecchi tempi ... che ne dici ?” chiese il Dottore, sorridendo verso il potamochero che, dopo aver continuato a massaggiarsi per un paio di volte il grugno, lanciò un'occhiataccia furente verso quel medico da strapazzo ... pronto a togliergli il respiro ... letteralmente
 
Ma, prima che potesse mettere in atto il suo piano, partendo alla carica e coprendo la poca distanza che lo separava dal facocero, quest'ultimo lo interruppe nuovamente
“A meno che tu non abbia voglia di inseguirmi, avanti e indietro per il mio stand, cercando di farmela pagare per quello che ti ho fatto poco prima ...
Ovviamente, da parte mia, sappi che cercherò di non farmi prendere in ogni modo ...
Sarò più scivoloso come la saponetta al profumo di Marsiglia che Sheldon sta usando da più di cinque mesi ... e a ogni tuo tentativo di farmi del male, corrisponderà una reazione uguale e contraria dal sottoscritto
Ricordandoti, inoltre, che questo giochetto alla Guardia e Ladro, ti porterà via un SACCO DI TEMPO ... che potresti benissimo dedicare ad altro
Oltre ad aggiungere che, quando m'impunto su una cosa, DIFFICILMENTE DEMORDO
Perciò ...” affermò Facilier, alzando l'indice della zampa destra
“La possiamo risolvere in modo veloce e indolore ... oppure ... beh ...” aggiunse il Dottore, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il cugino dalla pelliccia rossa che, dopo aver ascoltato il discorso del suino con le zanne all'insù, abbassò lentamente le zampe, per poi mordersi il labbro inferiore
 
Quel prestigiatore da quattro soldi, purtroppo, aveva ragione ... AVEVA MALEDETTAMENTE RAGIONE
Avrebbe potuto benissimo lasciar perdere l'avvertimento di suo cugino, incominciando a rincorrerlo per lo stand, cercando di dargli un abbraccio talmente forte da togliergli il respiro ... LETTERALMENTE
Ma sarebbe stata un'impresa ardua
Non tanto per il fatto di non riuscire ad accalappiare quel Mago Casanova ... perché, sarebbe potuto scappare anche in capo al mondo, ma non sarebbe riuscito a sfuggirgli ... l'avrebbe preso e gli avrebbe insegnato il rispetto a suon di sberle in muso
Il suo problema principale era IL TEMPO che c'avrebbe impiegato per fare tutto ciò
Tempo che lui non aveva da perdere
 
Lui e Sheldon erano venuti per parlare con il Dottore di una cosa MOLTO IMPORTANTE ... a detta di Capitan Pazzerello, che non aveva voluto dirgli di cosa si trattasse
Quindi, in conclusione, per riguadagnare la sua libertà ... c'era solo un modo per farlo ... un modo che gli avrebbe creato non poco imbarazzo
 
 
 
E solo tu
Puoi prender tutto
 
 
 
Cominciò il potamochero, iniziando a canticchiare a bassa voce e controvoglia … per poi ricevere un altro … questa volta più leggero, rispetto ai precedenti … colpo sulla testa da parte del facocero col suo bastone, come a voler incitare il cugino a metterci più energia
Dopo aver ricevuto questo incoraggiamento da parte del Dottore, Hector espirò profondamente
 
Se voleva andarsene da lì … c’era un SOLO modo per farlo
Un modo RIDICOLO E MOLTO – MOLTO SPIACEVOLE, a suo umile parere … ma non aveva altre alternative
Perché, quando Facilier si metteva in testa una cosa … come aveva detto lui stesso … NIENTE E NESSUNO riusciva a farlo demordere … tale e quale a Sheldon
Mannaggia a lui !
Una volta finito quel piccolo teatrino, allestito sul momento per quella volpe e per Judy, che STRANAMENTE tutti quanti a Bunny Burrow credevano fossero innamorati … anche se, a detta sua, non avevano poi così torto … ma a lui interessava qualcosa ? … suo cugino sarebbe dovuto sparire dalla faccia della terra, altrimenti avrebbe fatto visita ai suoi Amici nell’Aldilà … per davvero, stavolta
 
“Avanti, Hecty … sennò qui facciamo sera … un po’ più di vitalità e ritmo”
 
Lo sprono da parte della sua futura vittima, costrinse il suino dal pelo rossiccio a tornare con le zampe terra
 
Il carpentiere lanciò uno sguardo fugace verso Facilier, dopodiché … con un‘incredibile forza di volontà e autocontrollo, consapevole che per lui sarebbe stato un qualcosa di ESTREMAMENTE IMBARAZZANTE … Hector riprese a canticchiare, mentre la musica francese aveva ripreso a diffondersi nel tendone
 
 
 
Perché sei tu il più strano
Sei la novità
 
 
 
Concluse, Barbossa, indicando la volpe, mentre sul grugno del suino con le zanne all’insù si andò a formare un sorriso di vittoria
“Bene … toccate a te, Sheldon” affermò il Dottore, guardando il cinghiale che, senza farselo ripetere due volte, si lanciò nella mischia, dirigendosi velocemente verso il canide, a passo di danza
 
 
 
Dai retta a noi
Vedrai che faccia
Ed anche tu
Ti stu - pi – rai
 
 
 
Canticchiò il pescatore, raggiungendo Nick, per poi piazzargli sulla sommità della testa, una di quelle voluminose parrucche che erano soliti utilizzare nell’antichità, i mammiferi più raffinati e aristocratici
 
E quella da dove diamine l’aveva tirata fuori ?
 
“E questa … dove l’hai …” provò a chiedere la volpe, sorpresa da che cosa il suino le aveva piazzato sulla zucca, non riuscendo, però, a terminare la frase
Infatti, Sheldon, tirò fuori da una tasca interna del suo cappotto da pirata, un piccolo specchio, provvisto di manico, per poi puntarlo verso il canide, in modo tale che quest’ultimo osservasse il suo riflesso
 
 
 
Fa effetto quasi
L’adone piace
 
 
 
Affermò il cinghiale, sorridendo, mentre il predatore gli rivolse uno sguardo molto loquace
Nick non fece nemmeno in tempo, ad aprir bocca che, dietro le sue spalle, l’aveva raggiunto silenziosamente Hector che … per FORTUNA … gli tolse dalla zucca quel moccio per pavimenti ambulante, rilanciandolo con forza, verso il suo legittimo proprietario, beccandolo dritto dritto in muso
 
 
 
Ma poi ti viene voglia di qualcosa in più !
 
 
 
Affermò il carpentiere, con una nota acuta, per poi sparire dalla vista del canide, lasciando così spazio a Facilier che sbucò da dietro le spalle del potamochero
 
 
 
Come una carota
E tu sei uguale
Tranquillo che
Lei cerca un tipo e ci sei tu
 
 
 
Concluse il facocero, mettendo una zampa sulla spalla destra della volpe, che, indispettita e stufa di quello spettacolo, la tolse immediatamente
“Ok … prima di tutto … che cosa avrebbe in comune un mammifero: ELEGANTE, RAFFINATO, BELLISSIMO E SANO DI MENTE … soprattutto quello … come me, con una carota ?
Che razza di paragone è … insomma …” cercò nuovamente di dire il predatore, venendo interrotto dal suino con le zanne all’insù, che gli rivolse uno sguardo molto loquace
“È un paragone che ci sta benissimo, invece
Perché, prima di tutto, il colore della tua pelliccia è molto simile a quello di una carota e poi, i conigli vanno matti per questi ortaggi … alcuni ne sono INNAMORATI
Perciò, non mettere più in dubbio le scelte e le parole di un testo di una canzone inventata sul momento da un EGREGIO DIRETTORE ARTISTICO E MUSICALE, come il sottoscritto” terminò il Dottore, con fare orgoglioso
E, prima che il predatore potesse aggiungere qualcos’altro, venne bloccato da un suono di un pianoforte, proveniente dalle sua spalle
Interdetto e sorpreso allo stesso tempo, il predatore si girò repentinamente dietro di sé dove, ad aspettarlo al centro del tendone, vi era un classico pianoforte a coda … suonato, per giunta, da Hector … con Sheldon disteso a pancia in giù, per tutta la lunghezza della coda dello strumento, in una posa abbastanza … provocante … scena piuttosto imbarazzante … da far venire i brividi lungo tutta la spina dorsale … brrrrr !
 
Ma come facevano quei tre … dire grassi è abbastanza offensivo, soprattutto per chi lo è … robusti suini a muoversi così velocemente da una parte all’altra dello stand senza far rumore e senza che lui li vedesse ?
 
 
 
Dimmi che sono un po’matto
Ma quasi mi sembra …
 
 
 
Canticchiò il pescatore, con fare sensuale
“Non sei un po’ matto, Sheldon … LO SEI COMPLETAMENTE !” affermò Nick, come se fosse la cosa più ovvia del mondo … non venendo però udito dal cinghiale
 
 
 
Possa apparire qua dentro e fuggire con te !
 
 
 
Affermò Hector, mentre continuava a suonare il piano, per poi fare cenno al mammifero dalla pelliccia fulva, con l’indice della zampa destra, di voltarsi alle sue spalle
Nick rimase in silenzio per un paio di secondi; dopodiché, aprì la bocca per dire qualcosa … ma il suo tentativo venne interrotto
Infatti, la volpe venne girata bruscamente per le spalle da parte del facocero che gli urlò, a pochi centimetri dal muso
 
 
 
Seeeeeeei …
 
 
 
Sbraitò stonatamente il suino dalle zanne all’insù, per poi prendere in spalla Nick come un sacco di patate … mentre quest’ultimo era ancora stordito dall’urlo del Dottore, che gli aveva distrutto COMPLETAMENTE i timpani … dirigendosi al centro della stanza, raggiungendo così i suoi due cugini che, nel frattempo, avevano abbandonato il pianoforte
 
 
 
Sei solo tu
E solo tu
Che le puoi dare
Un mondo nuovo di emozioni e tu lo sai
 
 
 
Iniziarono a canterellare i tre suini
Dopodiché, senza nessun preavviso, il trio cominciò a lanciare in aria il canide, come se quest’ultimo fosse lo sposo a una festa di matrimonio, per poi prenderlo al volo, subito dopo … se gli fosse sfuggito di zampa, il fondoschiena di Nick, e in particolar modo il suo osso sacro, avrebbe fatto la conoscenza del terreno sul quale poggiava la superficie del tendone … e mi sa, che non sarebbero andati d’amore e d’accordo … anzi, avrebbero fatto il BOTTO
“EHY … MA COSA STATE ?” provò a dire la volpe, lasciandosi scappare un gridolino di paura, mentre veniva rilanciata in aria dai tre improvvisati cantanti, nel frattempo che quest’ultimi continuavano a cantare
 
 
 
Suona per lei le tue campane
E lei non amerà
Nessuno solo te
E questo perché sei
Il massimo che c’è
 
 
 
Affermarono in coro i suini, riprendendo per l’ennesima volta Nick al volo, per poi poggiarlo a terra … e meno male, visto il muso della volpe che era diventato verdognolo a furia di fare su e giù, peggio delle montagne russe
Ancora un HIP – HIP – URRÀ e ci sarebbe stata una bella chiazza sul pavimento … non so se mi spiego … poi sai che fatica toglierla … senza dimenticare la puzza ...
Fortunatamente nulla di tutto questo successe
 
A parte che, se fosse accaduto veramente, il vostro fedele narratore non sarebbe riuscito a scrivere nemmeno una parola … sono così delicato di stomaco
 
Comunque, ritornando alla nostra storia …
 
Il predatore dalla pelliccia fulva, venne così poggiato al centro del tendone
Dopodiché, venne accalappiato per il collo dal facocero, che lo sollevò un pochino da terra, portandoselo vicino al lato destro del suo grugno
 
 
 
Nel mondo ci sei solo … TU
Credi a noi, e vedrai
Nel suo cuore ci sei tu
 
 
 
Concluse Facilier, mettendosi in posa insieme alla volpe, rimanendo immobili per alcuni secondi, finché sul muso del facocero non si dipinse uno sguardo perplesso
 
 
 
Facilier  
 
 
Uhm … qualcosa non quadrava …
 
Infatti, il Dottore, insieme al canide, si voltarono alle loro spalle e quello che il predatore dalla pelliccia fulva vide non fece altro che lasciarlo ulteriormente senza parole … perché, diciamoci la verità, dopo quella piccola esibizione canora da parte dei tre suini, pensava di averne viste abbastanza … talmente tante da convincerlo che quel trio avesse bisogno di cure psichiatriche urgenti … MOLTO URGENTI … specialmente Sheldon e Facilier … forse, l’unico che si salvava era Hector
 
“Oh … i petali di rosa … muoviti con quella ciotola !”
 
Le parole del facocero riportarono il canide con le zampe per terra
 
“Te l’avevo detto che lui avrebbe dovuto tenere l’arpa … che poi, apro piccola parentesi, è fatta di cartone e non si può nemmeno suonare
Così reprimi le mie abilità da musicista incompreso” affermò il pescatore, rivolgendo uno sguardo molto loquace verso il suino con le zanne all’insù
“Beh … forse hai ragione … abbiamo toppato sul finale per colpa di QUALCUNO” disse Facilier, marcando l’ultima frase, mentre continuava a tenere Nick stretto a sé
“Per tua informazione, questo QUALCUNO vorrebbe scendere da quassù … in modo tale da strozzarti con le sue stesse zampe” ribatté Hector, lasciando cadere per terra una ciotola di plastica con dentro dei petali di rosa … quelli che tecnicamente e secondo programma, avrebbe dovuto lanciare per dare una nota di amore e romanticismo al finale della loro esibizione
“A parte questo … devo ammettere che te la sei cavata alla grande !
Ottima coreografia ! Allora ti eri veramente preparato tutto !” aggiunse il cinghiale, tutto entusiasta, indicando il gigantesco cuore di cartone, posto al centro del tendone e posizionato dietro alle spalle dei quattro mammiferi, decorato, alla base, con diversi cesti pieni di petali di rose e vasi pieni di fiori
“Oh … ti ringrazio, Sheldy
Niente che un po’ di: forbici, colla, colori e un gigantesco pezzo di cartone, reperito in discarica, non possano fare … oltre al desiderio di aiutare due giovani innamorati che non hanno il coraggio di dichiararsi a vicenda
Inoltre vi devo anche ringraziare per la vostra collaborazione … sapevo che quelle due funi, mi sarebbero tornate utili” affermò orgoglioso il facocero, indicando due corde, egualmente distanziate tra di loro che, partendo dal telaio superiore della struttura, scendevano a metà altezza del cuore di cartone, sorreggendo a sinistra il potamochero e a destra il cinghiale
 
E la spiegazione di come quei due mammiferi fossero riusciti a imbracarsi, sistemare le decorazioni finali, e poi, una volta finito, sollevarsi da terra, in un lasso di tempo così breve, aspettando di entrare in scena alla conclusione della canzone, rimase un mistero
Un mistero al quale Nick non seppe dare una risposta … e il vostro fedele narratore si aggiunge alla nostra volpe
 
Il canide rimase per qualche secondo imbambolato
In pratica, quei tre suini avevano fatto tutta quella sceneggiata perché credevano che lui e Judy fossero …
Ma perché si era lascito trascinare in quell’assurda situazione ?
Sperava soltanto che carotina non avesse sentito o peggio, visto, quello che era successo all’interno dello stand per tutta la durata dell’esibizione … altrimenti, gliel’avrebbe rinfacciato e l’avrebbe preso in giro per tutto il resto della sua vita
O peggio, ora che ci pensava bene, l’avrebbe ricattato, costringendolo a fare TUTTO QUELLA CHE LEI VOLEVA … com’era successo la prima volta, quando aveva registrato la sua confessione riguardante la situazione fiscale o l’avventura avuta con McHorn a Rain Forest, prima di partire
No … non aveva nessuna intenzione di ripetere quell’esperienza
Meglio tagliare la corda … prima che la situazione peggiorasse
 
“Molto bravi … davvero molto bravi …
Formate veramente un ottimo trio canterino … io mi chiedo perché non siete ancora andati a fare i provini per ZOOTROPOLIS’S GOT TALENT
Vorrei rimanere ancora un po’ qui con voi, in modo tale da poter ascoltare un’altra vostra esibizione …
Ma credo di aver sentito Judy chiamarmi, perciò, con permesso …” affermò Nick, riuscendo a liberarsi dalla presa del facocero che, ribatté
“Ah … carotina ti sta chiamando ?
Eppure non l’ho sentita …”
“Carot … ehm … ok
Statemi bene a sentire …” disse Nick, stropicciandosi gli occhi ed espirando profondamente
“Tra me e Judy non c’è … NULLA” concluse il canide dalla pelliccia fulva, scandendo bene le parole
“Certo … non ti preoccupare” rispose, dopo qualche secondo di silenzio Facilier, avvicinandosi verso il predatore, facendogli l’occhiolino
“Già, Rosso, non ti preoccupare
Noi terremo le fauci serrate … dalla nostra bocca non uscirà MAI una parola
Siamo animali d’onore, noi … specialmente quando si tratta di queste cose” aggiunse Sheldon, mentre continuava a trovarsi sollevato da terra, imbracato alla fune
“Ora sarò meglio che tu vada
Carotina ti sta aspettando” disse il suino con le zanne all’insù, facendo nuovamente l’occhiolino verso la volpe che rimase interdetta per alcuni secondi … per poi scuotere la testa, voltarsi e dirigersi verso l’uscita del tendone, senza degnare di uno sguardo i tre suini e, prima che potesse scostare la tenda dello stand, che l’avrebbe condotto fuori da quello che per lui era stato un VERO E PROPRIO INCUBO, il canide venne richiamato per l’ultima volta dal facocero
 
“Nick …”
 
Il diretto interessato, nel sentir pronunciare il suo nome, si fermò sul posto; dopodiché si voltò lentamente dietro di sé
 
“Non aspettare troppo, ragazzo
Lei ti vuole un mondo di bene e sarebbe pronta a morire per te … ma, suppongo che questo tu già lo sappia
Quindi … se sei convinto o ti sei reso conto che qualcosa nel vostro rapporto è cambiato, non tenere la bocca chiusa
Potresti non avere altre opportunità in futuro …” concluse Facilier, sorridendo dolcemente verso il canide, che rimase a guardare il facocero ancora per qualche secondo
 
Già …
Judy gli voleva un mondo di bene …
Lo considerava come un fratello …
Di cosa doveva aver paura ?
Entrambi si erano resi conto che qualcosa stava cambiando tra loro … si riusciva a percepire, in certi momenti, un qualcosa che andava oltre la semplice amicizia
E lui l’aveva avvertito, in maniera molto più marcata, quando l’altra sera, le aveva salvato la vita, impedendo che quei ladruncoli da strapazzo la investissero
E poi, mentre si trovava seduto con lei, sui gradini della piccola scaletta che permetteva di raggiungere la veranda di casa Hopps, aveva notato che, negli occhi della sua partner, quando i loro sguardi si erano incrociati, si era intravisto non solo la gratitudine per averla salvata … ma anche qualcos’altro … che ultimamente, di tanto in tanto, aveva percepito pure in lui, anche se non l’avrebbe mai ammesso … ormai era diventato bravo a nascondere le sue vere emozioni
 
Che fosse … AMORE ?
WOW … beh … non sapeva nemmeno lui cosa pensare
Ma, non poteva andare avanti così …
Facilier aveva ragione … doveva dirle che cosa prova, altrimenti sarebbe andato avanti con questo dubbio per tutta la vita e poi, quando avrebbe trovato finalmente la risposta, forse l’avrebbe persa per sempre
E poi non sarebbe stato difficile … le aveva parlato di quello che gli era capitato da cucciolo, con gli Scout Ranger … episodio doloroso che aveva segnato la sua infanzia … poteva farcela
Era stata COMPRENSIBILE E DOLCE allora, lo sarebbe stato anche quando le avrebbe parlato di questa cosa
 
Così, Nick, dopo aver terminato questi pensieri, guardò nuovamente il facocero, per poi sorridergli … ma non era un sorriso beffardo o ironico … no, amici miei … era un sorriso sincero e pieno di gratitudine
Dopodiché, il predatore si voltò e uscì dallo stand, lasciando da soli i tre suini
 
“Bene … signori
A quanto pare abbiamo fatto una buona azione
Dovremmo essere fieri di noi stessi … abbiamo aiutato due innamorati” affermò, dopo qualche minuto di silenzio il Dottore, dopo aver osservato il punto in cui la volpe era uscita, per poi voltarsi, dietro di sé, verso i suoi due cugini, ancora imbracati con le funi
“Speriamo solo che segua il nostro consiglio
Sai, ora che ci penso bene … non credo che la canzone abbia fatto molto effetto … c’è ne voleva una più … come dire …” disse Sheldon, con fare pensieroso
“Ascolta, non sei tu quello che ha il diploma artistico … anche perché tu, di arte, sia di quella applicata che di visiva, non ci capiresti un buco di un centesimo bucato
Fidati di me … penso proprio che abbiamo fatto centro” ribatté orgogliosamente il suino con le zanne all’insù
“Oh … mio dolce e caro Facilier
Non era mia intenzione mettere in DUBBIO le tue DUBBIE … gioco di parole … doti artistiche e scenografiche
Ma avrei preferito una canzone più …
Hecty, ti ricordi, per caso, la canzone finale, contenuta in quel cartone animato … quello nuovo, che in realtà, è il seguito del primo … che è uscito da poco … quel brano degli anni 80 … per le corna di Gibbs !
C’è l’ho sulla punta della lingua …
Tu te lo ricordi ?” domandò il pescatore, rivolgendosi verso il potamochero che, nel frattempo, stava armeggiando con la corda che lo sorreggeva, nel vano tentativo di liberarsi … visto che aveva raggiunto la soglia della sopportazione
“FATEMI SCENDERE !
SONO STUFO DI ASCOLTARE LE VOSTRE STUPIDAGGINI !
TALMENTE STUFO CHE POTREI … SPACCO TUTTO !!!!” urlò esasperato il pescatore, mentre continuava a strattonare la corda, cercando di sciogliere il doppio nodo a fiocco, dietro la sua schiena, che di sbrogliarsi … proprio non ne voleva sapere …
A quanto pare, il destino voleva divertirsi a vederlo soffrire ancora un po’, lasciandolo in balia di quei due matti dei suoi cugini
 
“RHINO SPACCA INTERNET … il seguito di RHINO SPACCATUTTO !!!
Bravo, Hecty !
Vedi che te lo ricordavi ?” esclamò il cinghiale, sorridendo verso il carpentiere
“Nei titoli di coda … c’era una bella chicca … una canzone di Rick Roarstley …
Come faceva ?
Gonna … up … o era … never gonna …” affermò pensieroso Sheldon, grattandosi le due stalattiti pelose sotto al mento
“Frena – frena – frena … un momento !
Hai detto, Rick Roarstley ?” domandò il facocero, credendo di non aver capito bene le ultime parole del pescatore che, in seguito a quel quesito, annuì lentamente
“Uhm … canzone anni 80 … Rick Roarstley … parole come: gonna, up, never … uhm” bofonchiò tra sé il Dottore, con fare pensieroso … per poi schioccare gli zoccoli, subito dopo
“Forse ho capito cosa intendi, Sheldy
E, sono d’accordo con te … devo dire, che come canzone non ci stava granché male … ai quei tempi fece la storia, non c’è che dire …
Ma … vedi … preferisco, le MIE produzioni … scritte da MIO pugno …” affermò Facilier, estraendo da una tasca interna del suo frac viola, il suo cellulare, per poi cominciare a smanettarci sopra
“Sai, non per fare il diffidente nei tuoi confronti … anche se farei bene a esserlo … e criticare le TUE OPERE … anche se farei bene a farlo
Ma mi sembra di aver già sentito, da qualche parte, la canzone che abbiamo cantato per incoraggiare Rosso …
Non so perché, ma ho come l’impressione di …” provò a dire il pescatore, venendo interrotto da una musica pop, alzata alla massima potenza, proveniente dal dispositivo elettronico del facocero, che si propagò all’interno della stand, interrompendo … fortunatamente … delle domande e osservazioni scomode da parte del cinghiale
 
Beh … forse si era lasciato un po’ andare … e fortuna che aveva stoppato quel curiosone di suo cugino in tempo
Forse, chiamare SUE … SCRITTE DI SUO PUGNO, le canzoni che decantava e metteva in scena quando si esibiva davanti ai suoi vari e PAGANTI clienti, non era stata una mossa geniale
Effettivamente le cose non stavano proprio così … diciamo che le aveva … non rubate … ma, ARRANGIATE MUSICALMENTE E SCENOGRAFICAMENTE PER LE SUE ESIGENZE
E poi, a quella grande multinazionale, produttrice di cartoni animati per cuccioli, non sarebbe dispiaciuto se avesse preso in prestito alcuni dei suoi componimenti per i suoi spettacoli
Anzi, li avrebbe tramandati alle generazioni future, finché non fosse giunta la sua ora … così non sarebbero cadute nel dimenticatoio
In pratica, la sua era soltanto semplice e pura pubblicità informativa e commerciale dove metteva in risalto il nome di questo ENORME E FAMOSO STUDIOS CINEMATOGRAFICO … non stava commettendo nessun crimine
Piuttosto, gli stava facendo un favore … GRATIS, per giunta … se poi aggiungiamo senza il loro permesso e senza delega commerciale … ma vabbè, meri e puri dettagli … che avrebbero potuto spedirlo direttamente in prigione …
 
 
 
(E per concludere in bellezza, ascoltatevi questo piccolo straccio di canzone, direttamente dai titoli di Ralph Spacca Internet … nella nostra versione animale: RHINO SPACCA INTERNET XD:                               https://www.youtube.com/watch?v=9NMxTgpHA8Q)
 
 
 
“Sì … questa !
Segui il ritmo, Facilier !” esclamò Sheldon, cominciando a muoversi a ritmo di musica, mentre continuava ad essere sospeso nel nulla, iniziando a cantare a squarciagola, seguito a ruota dal facocero … e da un disperato Hector che, avendo capito quello che stavano per fare … DI NUOVO … quei due idioti, non poté far a meno che urlare per la disperazione
 
 
 
Never gonna give you up
Never gonna let you down
Never gonna run around and desert you
Never gonna make you cry
Never gonna say goodbye
Never gonna tell a lie and hurt you
 
 
 
 
Nell'ufficio di Sailas ...
 
 
(Vi consiglio di ascoltare questo soundtrack fino alla fine, per rendere il tutto più … più … non mi viene la parola XD:                    https://www.youtube.com/watch?v=C1AHec7sfZ8)
 
 
Un leggero ronzio venne captato dalle sue orecchie molto sensibili che scattarono rapidamente entrambe all'insù
 
Ma ... che cos'era quella specie di brusio ?
Sembrava musica degli anni 50, trasmessa da un grammofono ...
No ... forse era solo il suo cervello che gli stava giocando qualche brutto scherzo
Infatti, si sentiva intontito, con un gran mal di testa e assonnato ... aspetta un momento
Perché l'ultima cosa che si ricordava era una scena in cui il suo superiore lo aveva addormentato, sparandogli un proiettile sedativo ?
 
Il mammifero aprì lentamente gli occhi, sbattendo un paio di volte le palpebre, cercando di capire dove si trovava
 
La prima cosa che i suoi occhi riuscirono a mettere a fuoco, fu la scrivania del suo capo, con la lampada professionale da ufficio al led accesa e, al di là del tavolo, la poltrona ... VUOTA ... del signor Sailas
A parte quella zona di luce, il resto della stanza era COMPLETAMENTE al buio, mentre quella musica anni 50 continuava a riecheggiare all'interno dell'ufficio
 
Uhm ... a quanto pare si trovava ancora all'interno dell'ufficio del suo superiore
Ma ... lui dov'era ?
E, soprattutto, perché l'aveva tramortito ?
E poi ... di che cosa dovevano parlare ?
 
Mentre queste domande si facevano spazio attraverso la sua mente, il dipendente della C.P.A provò ad alzarsi dalla sedia sulla quale si era accomodato in precedenza ... senza però riuscirci
Sul muso dell'animale si dipinse uno sguardo perplesso ... che subito dopo si tramutò in un'occhiata sorpresa e scioccata quando il mammifero si rese conto, abbassando gli occhi in corrispondenza delle sue zampe anteriori, di avere i polsi saldamente legati, con due fascette di plastica ben strette, ai braccioli della sedia
E fu ancora più stupito nel constatare che anche le zampe posteriori erano saldamente legate, all'altezza delle caviglie e con lo stesso metodo, alle due gambe anteriori della seggiola
 
Cosa ...
Ma ... che razza di scherzo era mai questo ?
Perché mai il suo superiore ...
 
“Oh ... vedo che si è svegliato ... e anche in anticipo ...
A quanto pare non vedeva l'ora che io e lei facessimo questa bella chiacchierata”
 
Ecco, appunto ... parli del Diavolo
 
Il dipendente della C.P.A, cominciò a vagare con lo sguardo per la stanza, cercando di capire da dove provenisse la voce del suo superiore
Ma la zona di buio che circondava il resto della stanza, a parte l'area illuminata della scrivania, rendeva il tutto più difficile ... senza dimenticare il fatto che si trovava legato come un salame su una sedia, cosa che gli impediva o limitava certi movimenti
 
“Se mi sta cercando ... sono sulla sua destra ... vicino alla parete della stanza”
 
In seguito a quell'indicazione da parte del signor Sailas, il secondo mammifero si voltò verso la direzione indicata, intravedendo, a pochi metri da dove si trovava, due luci rosso fuoco accese che fluttuavano nel buio della stanza, intente a osservarlo
 
Sembravano due fiammelle derivate dalla combustione del metano e del fosfano dovuta alla decomposizione di resti organici ... o, per amor di brevità e semplicità, FUOCHI FATUI
 
Il dipendente della C.P.A, deglutì silenziosamente, cercando di mantenere uno sguardo calmo e indifferente ... anche se sapeva DI CERTO, che il suo superiore avrebbe captato quel filo di ... chiamiamolo TIMORE, che l'animale cercava di nascondere
 
Non si riteneva un codardo, tantomeno un mammifero che non affrontava di muso il pericolo ... voglio dire, ne aveva passate nella sua vita
Però, doveva ammettere che, il suo superiore, in quanto a incutere SOGGEZIONE E PAURA ERA VERAMENTE UN MAESTRO ... E UNO DEI MIGLIORI
Con tutti quegli spettacolini e atmosfere piene di suspense che organizzava di proposito, quando doveva discutere a quattr'occhi con uno dei suoi dipendenti, poi ...
NESSUNO LO BATTEVA IN QUESTO CAMPO
 
“Spero che non le dispiaccia se ho messo un po' di musica ...
Sa, mi aiuta a non rendere il tutto ... MONOTONO E NOIOSO
Questa, poi, mi piace un sacco ...” affermò il capo della C.P.A, riportando con le zampe per terra il mammifero
“I've got you under my skin ... famosissimo capolavoro del 1956 ... del grande Frank Tigrata
Versione originale in vinile ... al 100% autentica
Certo, mi è costata un occhio della testa ... ma penso ne sia valsa la pena
Lei che ne dice ?” chiese il signor Sailas, aspettando una risposta da parte del suo sottoposto ... che non arrivò
“Oh ... beh ... ognuno ha i suoi gusti
Però, le devo confessare una cosa ...
Non l'ho comprato per la melodia e per l'arrangiamento musicale ...” continuò il capo della C.P.A, iniziando ad avvicinarsi verso il secondo animale
“No ... no ... no
Niente di tutto questo
Lo sa che cosa mi ha colpito ?” chiese il signor Sailas, uscendo dalla zona buia della stanza, illuminato dalla lampada posta sulla sua scrivania che gli conferì un aspetto ancora più terrificante
 
“Il testo della canzone
Ogni SINGOLA PAROLA mi ha fatto riflettere su una VERITÀ ... UNA MERA, CRUDA E SEMPLICE VERITÀ” affermò il mammifero mascherato, fermandosi a pochi centimetri dal suo sottoposto, sulla sua destra, mentre il mammifero legato alla sedia continuava a fissarlo
“Vede, nel corso della nostra vita, conosciamo e veniamo a contatto con ogni sorta di mammifero: dal più piccolo, al più grande ... dal più buono, al più cattivo ... da quello che per noi è un buon esempio, fino a quello che non lo è ... da chi è conosciuto per aver compiuto azioni onorevoli, a chi si è macchiato di gesta deplorevoli ... e via discorrendo
Però, arriva SEMPRE il momento in cui un animale SPECIALE entra nella nostra vita e ... non ne esce più
Cominciamo a passare talmente tanto tempo con lui che, alla fine, adottiamo il suo modo di: parlare, vestire e comportarsi ... arrivando al punto da dimenticare CHI SIAMO VERAMENTE ... CHI ERAVAMO IN ORIGINE
Ma ... questa è una falsa illusione
Sia che c'è ne rendiamo conto o no ... sotto la nostra pelliccia, sotto la nostra pelle, nel profondo della nostra anima ... IL MAMMIFERO CHE SIAMO SEMPRE STATI, prima di conoscere questo animale, CI SARÀ SEMPRE” affermò l’animale con la maschera nera, avvicinandosi all’orecchio destro del suo dipendente, per poi sussurrare
 
“STA A NOI DECIDERE SE SVEGLIARLO DI NOSTRA SPONTANEA VOLONTÀ
ASPETTARE CHE SI SVEGLI DA SOLO, LIBERANDOSI DALLA PRIGIONE IN CUI L'ABBIAMO RILEGATO OPPURE, CHE QUALCUNO CI AIUTI A RICORDARCI O, NEL SUO CASO, A RISCOPRIRE CHI SIAMO VERAMENTE ... ANCHE QUANDO C'È NE SIAMO DIMENTICATI TOTALMENTE” concluse l'animale mascherato, allontanandosi dall'orecchio del dipendente della C.P.A, per poi costeggiare la sua scrivania, fino a riaccomodarsi sulla sua poltrona, mentre il mammifero legato, in seguito a quel discorso da parte del suo superiore, aveva dipinto in muso uno sguardo confuso
 
“Oh ... non si preoccupi
Non c'è niente di cui aver paura, nel ricordare o nel riscoprire chi siamo in realtà ... anzi, si potrebbero capire molte cose che prima non avevano un senso logico
Lo consideri come una sorta di viaggio senza meta, ma dal quale, alla fine, imparerà o scoprirà qualcosa di UNICO E NUOVO della vita” affermò il capo della C.P.A, chinandosi in avanti col busto
“Sarà soltanto una PIACEVOLE CHIACCHIERATA tra due vecchi amici e nulla di quello che verrà detto qua dentro uscirà fuori da queste quattro mura, glielo assicuro” continuò Sailas, annuendo lentamente, mentre sul muso del suo sottoposto continuava a esserci stampato un'occhiata interrogativa
“Facciamo così ... io ora, le dirò qualcosa di MOLTO INTERESSANTE RIGUARDO: AL SUO PASSATO, ALLA SUA INFANZIA, AI SUOI VERI GENITORI, ALLA FAMIGLIA CHE L'HA ADOTTATA E SU CHI SIA LEI VERAMENTE ... È UNA STORIA PIUTTOSTO CURIOSA, SA ?
Ricca di colpi di scena e di suspense ... molto meglio di una qualsiasi trama di un film
E, se farà il bravo e ascolterà con attenzione senza interrompermi ... io le rivelerò un MIO PICCOLO SEGRETO ... UN SEGRETO CHE NON HO MAI DETTO A NESSUNO
Mi sembra un accordo equo ...
Lei cosa ne pensa ... TENENTE BORIS ?” concluse il capo della C.P.A, sorridendo malvagiamente sotto la maschera, rivolgendosi verso la tigre siberiana, mentre nella stanza risuonarono le ultime note della canzone
 
 
 
 
 
Lo studio dell'autore (anche se un po' impolverato XD)
 
 
(soffia una grande quantità di polvere dal tavolo, sollevando un nuvolone immenso di pulviscolo, per poi iniziare a starnutire ... dopodiché, si accomoda sulla sua poltrona)
 
 
Beh ... che dire ... era da un po' di tempo che non ci sentivamo, vero ?
Un grande e caloroso salutone a tutti, amici miei
 
Sì ... lo so ... vorreste sapere il perché di questa mia lunga assenza durata ben OTTO mesi
 
Allora ... ehm ... prima di tutto ... non ho abbandonato la MIA storia, tutt'altro, sono deciso a finirla (finché avrò le forze)
Perché, come ho già avuto modo di ribadire a diversi di voi, È UNA STORIA CHE MERITA DI ESSERE RACCONTATA
Purtroppo, nell'arco di questi otto mesi sono successi un po' di imprevisti ... le classiche sorprese, BELLE E BRUTTE, che la vita ti mette davanti al tuo cammino
Nonostante tutto, ho approfittato di quei fugaci e liberi attimi di tempo per continuare a buttare giù il capitolo in questione che (sorpresa delle sorprese) è venuto PARECCHIO LUNGO XD
 
Spero solo che la lunghezza non sia un problema ...
Ho cercato di mischiare attimi di gioia, con quelli teneri e carichi di suspense (aggiungendo anche qualche piccolo elemento canoro ... e poi, su questo punto ci ritorneremo) non scordando qualche piccolo pizzico di colpi di scena
E poi ... mi sembrava il MINIMO per ringraziarvi della vostra ENORME PAZIENZA che avete mostrato nei miei confronti
 
GRAZIE ... GRAZIE DI CUORE :3
 
Allora ... passiamo al capitolo e andiamo con ordine ...
 
Di certo, Nick non dimenticherà facilmente le FAMIGERATE DUE SVEGLIE di casa Hopps (una in stile sveglia militare americana e una in stile sirena di imminente bombardamento aereo XD) che, non solo l'hanno buttato letteralmente giù da quel divano letto tutto sgangherato, ma hanno anche contributo a farlo mettere sotto da una mandria di coniglietti e conigliette desiderosi di fare colazione ... a differenza nostra che, per alzarci la mattina, ci devono tirare a forza giù dal letto XD
 
Ma non è l'unico che ha avuto questo brusco risveglio ...
Provate voi a ritrovarvi dentro la bocca di una gigantesca creatura che ... per sbaglio ... mentre sbadigliava, vi ha trovato nel suo "raggio di azione" XD
Fortuna che si è concluso tutto per il meglio e, sia Julia che CROC, l'hanno buttata sul ridere
 
La piccola Hopps ormai è CERTA che il suo amicone non potrebbe MAI farle del male
Ormai ha stretto un'amicizia talmente FORTE con quell'essere unico nel suo genere, che è SICURA che NIENTE E NESSUNO potrà mettersi tra loro due ... ma ne siamo veramente, sicuri ?
Penso che il signor Sailas, con il proseguire della storia, vorrà dire anche la sua in tal proposito ...
 
Fortuna che, per smorzare questo clima di tensione (sopratutto per la povera Julia, che sta cercando in tutti i modi di nascondere una creatura ... che di starsene nascosta proprio non ne vuole sapere XD) entra in scena il muflone sardo (e spero di essermi avvicinato alla classica versione del sardo italianizzato, in stile giardiniere Willy dei Simpson XD) con un attaccamento morboso verso gli alberi da frutto e ortaggi ... GREG
Un tipo veramente spasso che ha deciso di dare un passaggio alla famiglia Hopps per portarla al lago Landlake
Speriamo solo che CROC, mentre non c'è nessuno a casa, non combini guai ... tralasciando la storia della sua sosta in bagno dietro al fienile, e della "bevuta" che ha dato al campo di granoturco
 
Senza dimenticare l'entrata ad affetto davanti alla persiana della cucina di casa Hopps
La povera Julia si è presa un bello spavento e, utilizzando la scusa dei calabroni (con annessa sua spiegazione scientifica su come approcciarsi con tali insetti XD) è riuscita a far capire al suo amicone che lei gli rimarrà SEMPRE accanto ... ma, se entrambi vogliono cavarsela e non farsi scoprire ... c'è bisogno di COLLABORAZIONE
E questo CROC pare che lo abbia FINALMENTE capito
Speriamo solo non combini altri guai ...
 
Ritornano, sulle luci della ribalta, il vecchio Boe con i suoi inseparabili clienti (senza dimenticare il simpaticone del telefono rosso XD) e le due linci, tutori della legge a Bunny Burrow ... che, a quanto pare, sembra si siano messi insieme ... che cosa tenera
A questo gruppetto sgangherato si aggiuge il terzetto: Judy, Otto (e abbiamo scoperto come ha conosciuto il vecchio Boe) e Nick
 
Oh ... giusto ... dimenticavo Victor e la piccola Elodie
 
A proposito di questi due ...
Elodie si sta rendendo conto che suo padre non è più quello di una volta ... lavorare per questo fantomatico e misterioso datore di lavoro (che sembra gli abbia promesso qualcosa in cambio) lo sta CAMBIANDO ... basti guardare la scenata che è successa in cucina
Ma, davanti alla richiesta di sua figlia di licenziarsi per salvaguardare il benessere della loro famiglia, Victor le mente ... bugia detta a fin di bene o no ?
A voi la scelta ...
 
Ma tutti quanti noi sappiamo che si sta cacciando in un bel guaio a collaborare con un mammifero complicato e UNICO come Sailas
Speriamo non faccia stupidaggini ...
A differenza di Nick … che, chiamando per l’ennesima volta Judy con quel maledetto nomignolo, ha scatenato il caos e l’imbarazzo più completo
È riuscito perfino a s spingere Anne a chiedere a Rafael di trovargliene uno e a programmare il matrimonio PERFETTO … roba da matti ... XD
 
E Victor, forse per rimediare alla brutta scena fatta in cucina, davanti agli occhi di sua figlia, condivide con tutti gli animali presenti nella taverna di Boe, un pezzo del suo passato ... un pezzo del suo CUORE ... UN PEZZO DELLA SUA ANIMA
La canzone che sia lui che Victoria cantarono al loro matrimonio ... e questa canzone altri non è che la canzone d'amore cantata da Stoick e Valka quando si incontrarono per la prima volta in Dragon Trainer 2
Diciamo che mi sembrava appropriata, visto le somiglianze con i due vichinghi del mondo DreamWorks ... con l'unica differenza che qui, Victor e Victoria non è che si siano rincontrati dopo chissà quanto tempo ... uno è rimasto, l'altra non c'è più ... che cosa triste
Inoltre, era un piccolo omaggio che ho voluto dare a una saga MERAVIGLIOSA ... finita, purtroppo, con l'ultimo Dragon Trainer a Febbraio ... mi mancheranno quei due ...
 
Così, Victor lascia sua figlia Elodie nelle amorevoli zampe del trio e corre dal suo datore di lavoro per licenziarsi ... certo ... come no ...
In compenso, la piccola Elodie (come tutti gli altri clienti nella taverna di Boe) ha capito che Judy e Nick sono fatti per stare insieme ... e se ne rende conto pure nonno Otto che, purtroppo, deve accettarlo come dato di fatto
 
Gli unici a non averlo ancora capito sono i due interessati, a quanto pare ...
 
Fortuna che ci penserà il Dottor Facilier a ricordarglielo XD
 
E eccolo qua ... l'ennesima new entry
Con tutti i personaggi che sto inserendo, mi sto ammazzando da solo XD
 
Allora ... cosa ve ne pare ?
 
Cosa mi dite di questo facocero canterino vestito di frac viola, stregone Voodoo e avente per amici quelli dell'Aldilà ? XD
Ovviamente, da come avete potuto notare ... anche la sua canzone è di aiuto ... questo personaggio unico è venuto fuori direttamente dal suo omonimo personaggio umano nella “Principessa e il Ranocchio” ... poi, con la voce di Luca Ward che canta ... vengono giù i muri XD
 
Ma perché  proprio un facocero vi starete chiedendo ?
E voi mi spiegate come, in linea di parentela di specie, lo affibbiavo con quei due grandissimi simpaticoni ... ritornati anche loro col botto ... di Sheldon e Hector ? XD
 
L'ennesimo trio esplosivo XD
Che ha provveduto, sotto l'attenta direzione del maestro Facilier a far comprendere a Nick che lui è il tipo perfetto per Judy ... facendosi aiutare, ovviamente da: Victor, Hugo e Laverne del “Gobbo di Notre Dame” che gli hanno fornito l'ispirazione per quella canzoncina, inventata (anzi, RUBATA XD) sul momento XD
Saranno riusciti a smuovere gli animi e i sentimenti di Nick o ci voleva una canzone più alla Rick Astley (nella nostra versione animale Rick Roarstley XD) contenuta nelle scene finali di “Ralph Spacca Internet” ?
 
E dopo questo momenti divertenti e spassosi, passiamo alla parte seria ... quella con Sailas e Fowler ...
 
A quanto pare, hanno scoperto qualcosa di grosso ... di MOLTO GROSSO
Hanno scoperto cos'erano quelle due palline che sembrava fatte di acciaio ... ne hanno capito la funzione ... e, momento SHOCK, hanno scoperto CHI è l'animale contenuto nell'ologramma
E, dalle loro reazioni, specialmente quelle di Fowler, penso lo conoscano bene ... voi che dite ?
 
E della motivazione che il capo della C.P.A dà a Fowler sul perché stia facendo tutto quello che finora ha fatto e sul fatto che se abbia mai avuto una famiglia o no ?
Vi ha convinto oppure no ?
 
Sotto con le vostre teorie ... che so curioso XD
 
Fatto sta ... che ora Sailas ha il quadro generale della situazione e sa PERFETTAMENTE quello che deve fare
Ma, prima di tutto, si occuperà del TENENTE BORIS e di una parte oscura del suo passato (con in sottofondo la celebre e insormontabile canzone di Frank Sinitra: I've got you under my skin" ... brano non scelto a caso per questa situazione)
E, fidatevi, se vi dico che gli rivelerà una ... BOMBA che capovolgerà COMPLETAMENTE la storia
 
Barton (che abbiamo scoperto essere vivo e vegeto) pensa che il signor Sailas brancoli ancora nel buio ?
Si sbaglia ... e di grosso anche
Pensava veramente che lo scherzo delle cartelle con i file e il computer bomba fosse tutto ?
Allora non ha proprio la minima idea di cosa sappia fare il signor Sailas ...
 
Bene ... vedremo che succederà nel prossimo capitolo ... che non so quando arriverà XD
Ve l'ho già detto ... impegni e contrattempi non mancano mai
Vedremo che ne uscirà fuori ... in caso contrario, vi chiederò ancora di aspettare pazientemente
 
Nel frattempo ... un GRAZIE ENORME per essere passati ... per aver letto questo LUNGHISSIMO capitolo (se avete trovato errori, vi chiedo gentilmente di comunicarmeli) e, soprattutto, PER L'ENORME PAZIENZA
 
Un ringraziamento va anche ai sempre presenti: EnZo89, Plando e Redferne per le recensioni nel capitolo precedente
Così come ringrazio di cuore anche zamy88, Mr Creepy 17 (sempre per le recensioni nell’ultimo capitolo) e la mia dolcissima e carinissima amica amy_lee91 per la recensione al capitolo 7… senza dimenticare i numerosi lettori silenziosi che leggono silenziosamente (gioco di parole XD) la mia storia
 
GRAZIE A TUTTI :3
 
E un RINGRAZIAMENTO SPECIALE va alla mia amica/collaboratrice per aver realizzato la scena finale del piccolo spettacolino del Dottor Facilier e la copertina della mia storia che si trova al primo capitolo :3
Non vi nascondo che è stata una faticaccia, ma speriamo che il risultato possa esservi piaciuto
 
Tant’è che, per ripagare la mia collaboratrice per il lavoro che sta facendo e per quello che farà, vi metto direttamente i suoi vari recapiti in modo tale da guardare altri suoi disegni e … se vi è possibile e avete voglia … farle i complimenti per lo sforzo e soprattutto L’AMORE che mette in quello che fa
 
Indirizzo di posta elettronica:                                  martamarchio2006@gmail.com
Instagram:                                                                 @marta_marchio2006
Facebook:                                                                  facebook.com/Marta-1520616144851416
Sito di suoi disegni:                                                  TaRaBaRaLLa.it
 
 
Bon ... non credo di dimenticarmi nulla ...
 
Un salutone, amici miei
 
J. Conrard
   
 
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