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Autore: jay0704    31/08/2019    0 recensioni
Lei una ragazza che ha paura dell’amore.
Lui un ragazzo che non conosce l’amore.
Riusciranno i protagonisti ad apprezzare e conoscere l’amore.
Riuscirà Luce a riporre fiducia nella vita, ad innamorarsi senza la paura di soffrire?
Riuscirà a voltare pagina ed accettare la morte dei suoi genitori, e andare avanti?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 9

Distolgo lo sguardo dalle persone presenti in questo cimitero, mi schiaffeggio mentalmente, pensando a quello che è appena accaduto, sono un  emerita stupida che non è stata in grado di rifiutarsi. Ammetto che la colpa principalmente è di Alex, i suoi baci e le sue mani hanno mandato in tilt il mio cervello, scaturendo altri desideri in me, che non credevo di poter avere, il mio corpo bramava quello di Alex, il desiderio di continuare a baciarlo mi spinge a guardare l’erba del prato.

In questo momento mi sento un adolescente in preda ad un tempesta ormonale, ho mandato a quel paese tutto i miei sani principi, lasciando  Alex giocare con me, pensando alla sua ragazza mi sento tremendamente in colpa, perché potevo evitare questa situazione, ma non l’ho fatto ho deciso di continuare cacciandomi in qualcosa più grande di me. 

  • Allora mi spiegate cosa stavate facendo? Luce potresti spiegarmi cosa ti è saltato in mente era necessario limonare sulla tomba dei tuoi genitori? 

Scuoto la testa, mantenendo fissi i miei occhi sull’erba secca, in questo momento mi sento una bambina, che ha appena commesso un errore ed il padre la sta sgridando, una lieve risata appena percettibile mi obbliga ad alzare gli occhi, rimango di sasso quando noto che Lisa e Peter si stanno godendo la scena. 

Sposto la mia attenzione su Alex che invece sembra piuttosto infastidito dal comportamento di queste persone, caccio un sospiro certa che dovrò risolvere io questa situazione, mettendo da parte l’imbarazzo e la vergogna che nutro.

Schiarisco la voce per attirare l’attenzione dei presenti, che mi guardano, stringo i pugni, espiro un paio di volte con la speranza di ottenere un po’ di coraggio, ma inutilmente le parole mi muoiono in bocca, la mia timidezza per l’ennesima volta mi impedisce di rivolgermi ai presenti con estrema tranquillità e naturalezza. 

  • Non abbiamo fatto nulla. Adesso se non vi dispiace togliamo il disturbo, io e la mia ragazza abbiamo delle cose da fare.

Spalanco gli occhi, non appena realizzo le parole  che ha pronunciato Alex, arrossisco di colpo, immaginandomi nelle vesti della sua ragazza, sorge un sorriso  sulle mie labbra, nonostante sia solo una menzogna immaginarlo al mio fianco non fa altro che rendermi di buonumore.

  • Ragazzo vedi di calmarti un po’. Luce che ci fai in compagnia di questo ragazzo, stai bene, ti ha obbligato a fare qualcosa? 
  • No, tranquillo va tutto bene. Scusami per quello che hai dovuto vedere non succederà più.

Gli dico con un filo di voce, non so come però finalmente trovo il coraggio di aprire bocca, punto il mio sguardo su George che mi guarda  di sottecchi, deglutisco mandando giù il groppo in gola, le gambe tremolanti,  le mani sudate ed il viso arrossato sono lo specchio del mio stato d’animo in questo momento, vorrei tanto che questa situazione  si concludesse al più presto.

Desidero tanto tornare a casa mia, sdraiarmi sul mio divano con in mano un buon libro a tenermi compagnia, maledico me stessa per essere scappata da Alex, sicuramente se non fossi andata via adesso non ci troveremo in questa situazione.

  • Luce, per qualsiasi cosa per te ci sono. Lo sai vero, non farti problemi a venire.
  • D’accordo, grazie.

Improvvisamente la mano grande e ruvida di Alex mi prende il polso, alzo lo sguardo noto subito che la vena del suo collo è piuttosto evidente, il collo è leggermente arrossata lo guardo con aria interrogativa, dovrebbe essere felice che le cose si sono risolte con così tanta facilità.

  • Andiamo.
  • Grazie ancora George, ci vediamo in giro, scusami per quello che hai dovuto vedere.

Gli dico per poi dargli le spalle, Alex inizia a camminare a passo felpato, provo a stargli dietro però non ci riesco, sono obbligata a correre. Sbuffo sonoramente, gonfiando le guance, non riesco a capire il motivo per cui l’umore di Alex si sia evoluto così tanto, in così poco tempo, probabilmente si sarà infastidito per qualcosa che George ha detto, insomma l’ha quasi scambiato per un maniaco, pervertito. Forse avrei dovuto dire qualcosa, difenderlo anziché rimanere in silenzio, o scusarmi, in fin dei conti Alex non ha fatto nulla di male, è vero ci siamo baciati se non fosse arrivato qualcuno ad interromperci, non oso immaginare come sarebbe finita.

Dovrei chiederlo a lui il motivo del suo comportamento, magari parlandone riusciremo a chiarirci è un giorno potremmo ridere di questa storia imbarazzante. 

  • Cosa ti succede? 
  • Hai anche il coraggio di dirmelo? Hai sentito quello, mi ha preso per un pazzo. E tu non hai detto nulla per smentirlo, è assurdo che pensi questo di me, dopo tutto quello che ho fatto è continuo a fare per te. 
  • Non ti ho chiesto io di aiutarmi, sei stato tu ad insistere. Se ti pesava così tanto, potevi anche evitartelo, e stare con la tua ragazza. Non credevo che fossi così stronzo.

Gli dico liberandomi dalla sua presa salda e allontanandomi da lui, trattengo le lacrime che minacciano di uscire, sono arrabbiata e delusa dal suo comportamento mi ha rinfacciato tutto quello che ha fatto per me. Credevo che l’avesse fatto perché è un uomo altruista, ma chi voglio prendere in giro speravo che il motivo per cui passava del tempo con me  era dovuto al sentimento che nutriva nei miei confronti. Lo stesso che si annidato dentro di me, impedendomi di ragionare lucidamente, maledico me stessa per essermi illusa che un ragazzo come Alex, potesse vedermi bella, a questo punto credo che gli facevo solo tanta pena. 

Un singhiozzo fuoriesce dalle mie labbra insieme ad altri, continuo a camminare fino a quando non perdo l’equilibrio, cadendo a terra, con il dorso della mano tento di asciugare le lacrime, e di riprendermi il prima possibile affinché nessuno faccia domande o mi guardi incuriosito.

Mordo il labbro inferiore arrabbiata con me stessa, per la ragazza che sono diventata, mi basta ormai poco per piangere, non immaginavo questo futuro per me, credevo che un giorno presto o tardi sarei stata felice. Evidentemente mi sbagliavo la vita per l’ennesima volta mi ha pugnalato, giocando con il mio più grande punto debole il mio dolore, che ha fatto avvicinare un uomo senza cuore che si è preso gioco di me.

  • Che fai seduta lì, potresti sporcarti.

Trattengo il respiro quando riconosco la voce calda e roca di Alex, con la coda dell’occhio lo vedo prendere posto di fianco a me, cerco di ignorare la sua presenza, con la speranza che possa allontanarsi di sua spontanea volontà.

Rimane in silenzio di fianco a me, cerco nuovamente di trattenere i singhiozzi affinché non si accorga di nulla, non ho la minima intenzione di farmi vedere così da lui. 

Rimango sorpresa quando con la mano mi tira a sé, buttandomi tra le sue braccia, stringendomi  forte a lui, rimango rigida tra le  sua braccia, seppur il suo gesto non mi sia del tutto indifferente preferisco prendere le distanze per non soffrire ancora.

  • Abbracciami Luce.

Mi sussurra all’orecchio, un brivido nasce dal suo gesto, il suo respiro caldo la sua voce bassa e suadente mi spinge ad eseguire la sua richiesta, contraccambio l’abbraccio nascondendo il mio viso sull’incavo del suo collo.

Rimaniamo in quella posizione per diverso tempo, il suo profumo, il suo calore ed il suo tocco mi fanno dimenticare il motivo per la quale ero così arrabbiata con lui.

  • Mi dispiace per tutto, spero che un giorno mi perdonerai.
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