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Autore: HikariMoon    01/09/2019    0 recensioni
Dicembre 2008. In un mondo dove Kajitsu non è morta e lo scontro con Gran RoRo è stato bollato come fantasia o attacco terroristico, i Maestri della Luce si riuniscono per passare insieme la pausa invernale.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A Different Future


“Molto presto i varchi che collegano la Terra a Gran RoRo verranno chiusi.”

Yuuki strinse le braccia attorno a Kajitsu, accasciata contro il suo petto. I loro volti erano stanchi, provati, ma i loro sguardi, rivolti verso la nuova custode del Nucleo, erano determinati.

“Vogliamo restare a Gran RoRo.”

Magisa esitò prima di voltarsi verso di loro, ma, quando incrociò il loro sguardo, li fissò addolorata. E scosse la testa.

“Tornare nel Mondo Altrove sarebbe la fine per Kajitsu. Senza il Nucleo Progenitore, la sua vita è legata al Sole.”

Yuuki gelò e Kajitsu si sforzò di voltarsi verso di lui, sfiorandogli debolmente la guancia con la punta delle dita.

“Fratello, vai.” La mano scivolò giù, di nuovo contro il suo corpo. “Tu puoi tornare.”

Lui arretrò di scatto, distogliendo bruscamente lo sguardo dai mondi sospesi in alto, stringendo più forte la sorella al petto.

“No. Tu sei più importante.”

Dan lo affiancò, posandogli una mano sulla spalla. “Va bene lo stesso, Yuuki. Siamo noi la vostra famiglia.”

“Potrebbe essere una buona cosa,” aggiunse Serjou.

“Io non voglio Magisa!”

Zungurii agitò la testa, grosse lacrime che gli rigavano il volto.

“Gli umani e gli abitanti del Mondo Altrove devono imparare a conoscersi. Credo che molti umani temano ancora Gran RoRo, in seguito a ciò che è avvenuto in questo periodo. Penso sia giusto concedergli del tempo.”

“Io non voglio separarmi da nessuno!”

“Cosa hai intenzione di fare, Magisa?” Mai strinse le braccia al corpo, faticando a trattenere le lacrime, e si avvicinò agli altri.

“A causa del Re del Mondo Altrove, i due mondi hanno lasciato una ferita l’uno nell’altro. Farò in modo che solo chi lo vuole veramente, chi sarà in grado di vedere oltre le differenze, potrà davvero ricordare ciò che è successo.”

“Non si ricorderanno di Gran RoRo?” Clarky sgranò gli occhi, voltandosi verso i mondi sospesi che avrebbero potuto ammirare per l’ultima volta.

“Ma quando gli esseri umani e gli abitanti del Mondo Altrove saranno pronti a incontrarsi, lo ricorderanno e i varchi si apriranno di nuovo.”

Una pentola di riso al curry. Una promessa. Amici si separarono e si salutarono.

La luce del Nucleo richiamò i mondi a sé, lasciandosi alle spalle i Maestri della Luce che avevano combattuto per essi.

La voce di Magisa risuonò nei loro cuori e in quelli di tutti coloro che volevano ascoltare.

“Quando la Terra soffre, anche il Mondo Altrove soffre. Quando il Mondo Altrove prospera, anche la Terra prospera. La luce del Nucleo Progenitore e la luce del Sole nutrono i nostri rispettivi mondi e, finché risplenderanno, continuerò a credere che arriverà il giorno in cui, sorridendo, aprirò i varchi.”

Un battito di ciglia e solo i sette Maestri della Luce rimasero sulla scogliera. Il cielo era azzurro sopra di loro.

Gran RoRo era svanita, ma il suo ricordo sarebbe per sempre stato indelebile dentro di loro.

“Allora addio, Gran RoRo.”

Le strade di Tokyo erano un tripudio di decorazioni luminose che creavano intricati disegni su strade, alberi, vetrine e palazzi.

La notte prima era caduto qualche fiocco di neve e, negli angoli delle strade, si riusciva ancora a intravedere qualche mucchietto ormai ingrigito.

I Maestri della Luce erano lì, a camminare tutti assieme, riuniti ora che le scuole sarebbero state chiuse per la breve pausa invernale.

Si erano già incontrati brevemente alla Vigilia di Natale, quando Clarky avevano raccontato tutte le strane tradizioni e i significati che quella festa aveva in America e in altre parti del mondo. Per poi disperarsi nel rivelare che nessuna fanciulla gli avesse fatto alcun dono. Da quel momento in poi, dopo aver alzato gli occhi al cielo, tutti gli altri avevano preferito divertirsi.

Dopotutto, il nuovo semestre sarebbe iniziato prima di quanto avrebbero voluto.

Era per quello che avevano organizzato quell’uscita, prima delle festività del nuovo anno che li avrebbe tenuti impegnati con le famiglie.

Clarky si sistemò la sciarpa attorno al collo e si voltò verso Mai, un passo più avanti di lui.

“Sei stata veramente carina a regalare quei sacchetti di biscotti a tutti.”

Kenzo si accodò con entusiasmo. “Già, erano buonissimi!”

Dan infilò le mani in tasca, storcendo il naso. “Peccato che solo io ne abbia trovato un paio bruciacchiati!”

“Volevi che chiedessi alla commessa di farmeli aprire tutti per controllare?” Mai replicò indispettita. Incrociò le braccia al petto e si allontanò di qualche passo dal Guerriero Rosso, al cui fianco era stata fino a quel momento. “Ingrato!”

Alle spalle del gruppetto, Kajitsu portò una mano alla bocca per nascondere un sorrisetto divertito.

“Non se n’è davvero reso conto, vero fratellone?”

Clarky, che era dovuto arretrare per non ritrovarsi spintonato da Mai, sentì il sussurro della ragazzina e rallentò per affiancare i due Momose.

“Sono così felice che almeno voi abbiate capito.” Il Guerriero Giallo guardò i due fratelli con sollievo. “Forse Mai avrebbe dovuto cercare di essere più ovvia.”

Yuuki fissò la schiena di Dan, che proprio in quel momento borbottò qualcosa. In tutta risposta, Mai gli diede una pacca sulla spalla e il ragazzino si portò una mano sulla parte dolorante. E scosse la testa sorridendo.

“Credo che fosse proprio questo il suo obbiettivo.”

Clarky lo imitò, sospirando rassegnato al solito teatrino tra i due Maestri della Luce. “Mi sa che hai ragione.”

Hideto, fino ad allora con lo sguardo adorante fisso sul proprio album di carte, alzò brevemente gli occhi e sembrò solo in quel momento realizzare quale fosse l’argomento della discussione.

“Io avrei preferito un sacchetto di carte! Guardate quelle che mi ha regalato mio nonno!”

E inclinò leggermente l’album affinché tutti quanti potessero vedere le nuove carte accuratamente infilate nelle buste. La Guerriera Viola gli lanciò uno sguardo oltraggiato.

“Oh, siete terribili!”

“I biscotti erano deliziosi, Mai.” Kajitsu ripeté, ancora con un sorrisetto sulle labbra.

La Guerriera Viola ruotò e la raggiunse, afferrandole un braccio e intrecciandolo al suo, un enorme sorriso sul volto.

“Almeno tu Kajitsu! Grande amica mia!”

“Ma lo avevo detto anche io!” Kenzo si lamentò guardando le due ragazzine alle sue spalle.

“Mi è venuta una fame”, la voce di Dan interruppe le lamentele del Guerriero Verde. “Chi ha voglia di patate dolci calde?”

E il Guerriero Rosso attirò su di sé gli sguardi rassegnati degli altri. Anche Hideto interruppe per un attimo la contemplazione delle sue carte, per poi scuotere la testa, sospirare e rimettersi a guardare le carte.

Mai si staccò da Kajitsu e accelerò per portarsi di nuovo quasi la fianco di Dan, la gonna che ondeggiava per il suo passo spedito.

“Ma non fai altro che pensare a mangiare!”

Dan sorrise imbarazzato e alzò le spalle. Clarky rise.

“Io conosco la bancarella che fa le migliori!”

Kenzo rallentò per un attimo, per poi spingersi avanti e lanciare un’occhiataccia bellicosa verso il Guerriero Giallo.

Scusa? Le migliori patate dolci le vende una bancarella a Kanagawa, vicino a casa mia!”

Il ragazzo, in risposta, gli fece l’occhiolino. “Non possiamo certo andare fino a lì, non trovi?”

“Dai, la prima bancarella che troviamo andrà bene lo stesso,” si intromise Dan portandosi determinato a capo del gruppo e scrutando la strada in cerca di uno stand che vendesse l’agognato dolce.

Mai inclinò la testa, infilò le dita infreddolite nelle maniche del maglione, e sorrise divertita. “Purché si mangi, no?”

“Ovvio!”

Fortunatamente, pur discutendo, il gruppo si era spostato ai lati della strada, permettendo così il passaggio delle altre persone che, infagottate in cappotti e piumini, lanciava loro occhiate stranite prima di scomparire tra la folla che camminava tra vetrine luminose e strade trafficate.

Nella retroguardia del gruppo, Kajitsu guardò con affetto il gruppo vociante dei Maestri della Luce che aveva iniziato a discutere con toni sempre più accesi su quale bancarella meritasse il titolo di migliore. E quella felicità, quella serenità, le riportò alla mente uno degli ultimi momenti di gioia di cui lei e suo fratello avevano potuto godere prima della loro infausta missione.

“Fratello, ricordi la bancarella dove siamo andati a mangiare prima di andare a Gran RoRo?”

“Poi hai voluto che andassimo a pattinare,” continuò Yuuki, ricordando come avessero vissuto quelle ore come le ultime prima di dover combattere il proprio destino. Quel giorno mai avrebbero sperato di potersi ritrovare lì, liberi dal Nucleo Progenitore e, forse, liberi anche dell’ombra del loro passato. “Siamo rimasti lì così a lungo che pensavo non volessi più andare a Gran RoRo.”

Hideto si discostò dal gruppetto che continuava a litigare sulle patate dolci, discussione che ormai verteva su quale fosse il modo migliore di mangiarle. Il ragazzino chiuse l’album di carte e lo strinse la petto.

“Sapete pattinare entrambi?”

Dan passò tra Mai e Clarky, che emisero un verso di disappunto, e portò le mani ai fianchi, sorridendo determinato.

“È deciso, se la bancarella Momose è vicina, andiamo là!”

Mai, Clarky e Kenzo zittirono e, per un lungo istante, tutti fissarono in silenzio il Guerriero Rosso. Poi, la Guerriera Viola tornò ad affiancarlo e lo pungolò sul fianco con un dito.

“Ehi, mister Bashin com’è questa storia? Pensi di poter decidere per tutti?”

“Non stavamo decidendo un bel niente,” borbottò Hideto, affondando il volto nella grossa sciarpa e lanciando un’occhiata nostalgica verso l’album stretto tra le braccia.

Dan ruotò verso Mai, aggrottando la fronte e guardandola perplesso.

“Credevo che Yuuki e Kajitsu avrebbero apprezzato. Tu dici di no?”

La Guerriera Viola sbuffò e roteò gli occhi, alzando le mani in segno di resa, anche se non riuscì a evitare di piegare le labbra di un sorriso.

“Oh, sei impossibile! Ovvio che andiamo lì! Yuuki, Kajitsu fateci strada!”

E finalmente il gruppo riprese a camminare, seguendo le indicazioni date loro dal Guerriero Bianco.

Kenzo si morse un labbro e guardò di sottecchi a uno a uno i suoi amici. Alla fine, sospirò.

“Io non so pattinare.”

Clarky gli posò una mano sulla spalla. “Tranquillo, ti insegneremo noi. Vedrai che ti divertirai un mondo!”

Hideto lo raggiunse dall’altro lato e lo guardò incoraggiante.

“Quando ero piccolo, pattinavo sempre quando andavo a trovare i miei nonni! Non ti faremo cadere.”

Kenzo, visibilmente sollevato, tornò a sorridere. Mai, davanti ai tre, si voltò verso di loro.

“Quindi solo Kenzo non sa pattinare?”

Versi di assenso da tutto il gruppo seguì la domanda della ragazzina.

“Neanche io!” Dan aggiunse con entusiasmo.

Mai, Clarky, Kenzo e Hideto si fermarono di scatto. “Quando aspettavi a dirlo!”

Il Guerriero Rosso fece ancora un paio di passi, prima di accorgersi che nessuno degli altri era più dietro di lui. Si voltò e si passò una mano tra i capelli della nuca. “Quando me lo avreste chiesto?”

Una sequela di rimproveri vari e sconcertati commenti seguì l’innocente domanda del Guerriero Rosso. Kajitsu, rimasta con il fratello a pochi passi da loro, allungò la mano inguantata e strinse le dita attorno a quelle di Yuuki.

“Sono felice, fratello.”

Il ragazzo distolse lo sguardo dal gruppo, proprio mentre Mai rimproverava Dan con un dito puntato contro il suo petto, e lo abbassò sulla sorella.

“Anche se non potremo più rivedere Gran RoRo?”

La ragazzina scosse la testa.

“Abbiamo sempre sognato un posto che ci accettasse. Un posto da chiamare casa. Lo abbiamo trovato.”

Il Guerriero Bianco ricambiò la stretta della mano di Kajitsu e, sorridendo appagato, si tornò a voltare verso i Maestri della Luce.

“Hai ragione, sorellina. Non potremmo chiedere altro.”

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SPAZIO AUTRICE:

Salve a tutti! Sono sicura che questa non sia la storia che vi aspettavate (ma l’episodio 4 arriverà presto, promesso), ma quando ho visto un’art su Battle Spirits (https://twitter.com/co_shibata/status/797558836609499136) l’ispirazione per questa piccola one-shot non ha voluto saperne di andarsene.

E così, un piccolo AU/What If di come avrebbe potuto essere se Kajitsu non fosse morta e se i Maestri della Luce non avessero dovuto accollarsi la missione di convincere il mondo che i granroriani non erano mostri. E che apre anche interessanti scenari su come Brave avrebbe potuto svilupparsi se ci fossero stati anche Yuuki e Kajitsu. Mi piacerebbe un sacco esplorare questo AU ma dubito che potrò farlo per un sacco di tempo (Resurgence è la mia prima priorità e ho già altre storie tra le mani). Chissà, magari un giorno… ma per il momento vi dovrete accontentare.

Approfitto anche per annunciare che anche quest’anno ci sarà il Battle Spirits Week (mi piace complicarmi la vita, lo so) dal 7 al 13 settembre. Entro un paio di giorni posterò sulla mia pagina autore i prompt dei vari giorni, così se c’è qualcosa che vi ispira potete “partecipare” (senza alcun obbligo, ovviamente! Deve essere un divertimento, non un’imposizione!)

Detto ciò, ringrazio tutti quelli che leggeranno e quelli che vorranno lasciarmi una recensione per dirmi cosa ne pensano.

A presto, HikariMoon

  
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