A Different Future
“Molto presto i varchi che collegano la Terra a Gran RoRo
verranno
chiusi.”
Yuuki strinse le braccia attorno a Kajitsu,
accasciata contro il
suo petto. I loro volti erano stanchi, provati, ma i loro sguardi,
rivolti
verso la nuova custode del Nucleo, erano determinati.
“Vogliamo restare a Gran RoRo.”
Magisa esitò prima di voltarsi verso di
loro, ma, quando incrociò
il loro sguardo, li fissò addolorata. E scosse la testa.
“Tornare nel Mondo Altrove sarebbe la
fine per Kajitsu. Senza il
Nucleo Progenitore, la sua vita è legata al Sole.”
Yuuki gelò e Kajitsu si
sforzò di voltarsi verso di lui, sfiorandogli
debolmente la guancia con la punta delle dita.
“Fratello, vai.” La mano
scivolò giù, di nuovo contro il suo
corpo. “Tu puoi tornare.”
Lui arretrò di scatto, distogliendo
bruscamente lo sguardo dai
mondi sospesi in alto, stringendo più forte la sorella al
petto.
“No. Tu sei più
importante.”
Dan lo affiancò, posandogli una mano
sulla spalla. “Va bene lo
stesso, Yuuki. Siamo noi la vostra famiglia.”
“Potrebbe essere una buona
cosa,” aggiunse Serjou.
“Io non voglio Magisa!”
Zungurii agitò la testa, grosse lacrime
che gli rigavano il volto.
“Gli umani e gli abitanti del Mondo
Altrove devono imparare a
conoscersi. Credo che molti umani temano ancora Gran RoRo, in seguito a
ciò che
è avvenuto in questo periodo. Penso sia giusto concedergli
del tempo.”
“Io non voglio separarmi da
nessuno!”
“Cosa hai intenzione di fare,
Magisa?” Mai strinse le braccia al
corpo, faticando a trattenere le lacrime, e si avvicinò agli
altri.
“A causa del Re del Mondo Altrove, i due
mondi hanno lasciato una
ferita l’uno nell’altro. Farò in modo
che solo chi lo vuole veramente, chi sarà
in grado di vedere oltre le differenze, potrà davvero
ricordare ciò che è
successo.”
“Non si ricorderanno di Gran
RoRo?” Clarky sgranò gli occhi,
voltandosi verso i mondi sospesi che avrebbero potuto ammirare per
l’ultima
volta.
“Ma quando gli esseri umani e gli
abitanti del Mondo Altrove
saranno pronti a incontrarsi, lo ricorderanno e i varchi si apriranno
di
nuovo.”
Una pentola di riso al curry. Una promessa. Amici
si separarono e
si salutarono.
La luce del Nucleo richiamò i mondi a
sé, lasciandosi alle spalle
i Maestri della Luce che avevano combattuto per essi.
La voce di Magisa risuonò nei loro cuori
e in quelli di tutti
coloro che volevano ascoltare.
“Quando la Terra soffre, anche il Mondo
Altrove soffre. Quando il
Mondo Altrove prospera, anche la Terra prospera. La luce del Nucleo
Progenitore
e la luce del Sole nutrono i nostri rispettivi mondi e,
finché risplenderanno,
continuerò a credere che arriverà il giorno in
cui, sorridendo, aprirò i varchi.”
Un battito di ciglia e solo i sette Maestri della
Luce rimasero
sulla scogliera. Il cielo era azzurro sopra di loro.
Gran RoRo era svanita, ma il suo ricordo sarebbe
per sempre stato
indelebile dentro di loro.
“Allora addio, Gran RoRo.”
Le
strade di Tokyo erano un tripudio di decorazioni luminose
che creavano intricati disegni su strade, alberi, vetrine e palazzi.
La
notte prima era caduto qualche fiocco di neve e, negli
angoli delle strade, si riusciva ancora a intravedere qualche
mucchietto ormai
ingrigito.
I
Maestri della Luce erano lì, a camminare tutti assieme,
riuniti ora che le scuole sarebbero state chiuse per la breve pausa
invernale.
Si
erano già incontrati brevemente alla Vigilia di Natale,
quando Clarky avevano raccontato tutte le strane tradizioni e i
significati che
quella festa aveva in America e in altre parti del mondo. Per poi
disperarsi
nel rivelare che nessuna fanciulla gli avesse fatto alcun dono. Da quel
momento
in poi, dopo aver alzato gli occhi al cielo, tutti gli altri avevano
preferito
divertirsi.
Dopotutto,
il nuovo semestre sarebbe iniziato prima di
quanto avrebbero voluto.
Era
per quello che avevano organizzato quell’uscita, prima
delle festività del nuovo anno che li avrebbe tenuti
impegnati con le famiglie.
Clarky
si sistemò la sciarpa attorno al collo e si voltò
verso Mai, un passo più avanti di lui.
“Sei
stata veramente carina a regalare quei sacchetti di
biscotti a tutti.”
Kenzo
si accodò con entusiasmo. “Già, erano
buonissimi!”
Dan
infilò le mani in tasca, storcendo il naso.
“Peccato che
solo io ne abbia trovato un paio bruciacchiati!”
“Volevi
che chiedessi alla commessa di farmeli aprire tutti
per controllare?” Mai replicò indispettita.
Incrociò le braccia al petto e si
allontanò di qualche passo dal Guerriero Rosso, al cui
fianco era stata fino a
quel momento. “Ingrato!”
Alle
spalle del gruppetto, Kajitsu portò una mano alla bocca
per nascondere un sorrisetto divertito.
“Non
se n’è davvero reso conto, vero
fratellone?”
Clarky,
che era dovuto arretrare per non ritrovarsi
spintonato da Mai, sentì il sussurro della ragazzina e
rallentò per affiancare
i due Momose.
“Sono
così felice che almeno voi abbiate capito.” Il
Guerriero Giallo guardò i due fratelli con sollievo.
“Forse Mai avrebbe dovuto
cercare di essere più ovvia.”
Yuuki
fissò la schiena di Dan, che proprio in quel momento
borbottò qualcosa. In tutta risposta, Mai gli diede una
pacca sulla spalla e il
ragazzino si portò una mano sulla parte dolorante. E scosse
la testa
sorridendo.
“Credo
che fosse proprio questo il suo obbiettivo.”
Clarky
lo imitò, sospirando rassegnato al solito teatrino
tra i due Maestri della Luce. “Mi sa che hai
ragione.”
Hideto,
fino ad allora con lo sguardo adorante fisso sul
proprio album di carte, alzò brevemente gli occhi e
sembrò solo in quel momento
realizzare quale fosse l’argomento della discussione.
“Io
avrei preferito un sacchetto di carte! Guardate quelle
che mi ha regalato mio nonno!”
E
inclinò leggermente l’album affinché
tutti quanti
potessero vedere le nuove carte accuratamente infilate nelle buste. La
Guerriera Viola gli lanciò uno sguardo oltraggiato.
“Oh,
siete terribili!”
“I
biscotti erano deliziosi, Mai.” Kajitsu ripeté,
ancora
con un sorrisetto sulle labbra.
La
Guerriera Viola ruotò e la raggiunse, afferrandole un
braccio e intrecciandolo al suo, un enorme sorriso sul volto.
“Almeno
tu Kajitsu! Grande amica mia!”
“Ma
lo avevo detto anche io!” Kenzo si lamentò
guardando le
due ragazzine alle sue spalle.
“Mi
è venuta una fame”, la voce di Dan interruppe le
lamentele del Guerriero Verde. “Chi ha voglia di patate dolci
calde?”
E
il Guerriero Rosso attirò su di sé gli sguardi
rassegnati
degli altri. Anche Hideto interruppe per un attimo la contemplazione
delle sue
carte, per poi scuotere la testa, sospirare e rimettersi a guardare le
carte.
Mai
si staccò da Kajitsu e accelerò per portarsi di
nuovo
quasi la fianco di Dan, la gonna che ondeggiava per il suo passo
spedito.
“Ma
non fai altro che pensare a mangiare!”
Dan
sorrise imbarazzato e alzò le spalle. Clarky rise.
“Io
conosco la bancarella che fa le migliori!”
Kenzo
rallentò per un attimo, per poi spingersi avanti e
lanciare un’occhiataccia bellicosa verso il Guerriero Giallo.
“Scusa?
Le migliori patate dolci le vende una
bancarella a Kanagawa, vicino a casa mia!”
Il
ragazzo, in risposta, gli fece l’occhiolino. “Non
possiamo certo andare fino a lì, non trovi?”
“Dai,
la prima bancarella che troviamo andrà bene lo
stesso,”
si intromise Dan portandosi determinato a capo del gruppo e scrutando
la strada
in cerca di uno stand che vendesse l’agognato dolce.
Mai
inclinò la testa, infilò le dita infreddolite
nelle
maniche del maglione, e sorrise divertita. “Purché
si mangi, no?”
“Ovvio!”
Fortunatamente,
pur discutendo, il gruppo si era spostato ai
lati della strada, permettendo così il passaggio delle altre
persone che,
infagottate in cappotti e piumini, lanciava loro occhiate stranite
prima di
scomparire tra la folla che camminava tra vetrine luminose e strade
trafficate.
Nella
retroguardia del gruppo, Kajitsu guardò con affetto il
gruppo vociante dei Maestri della Luce che aveva iniziato a discutere
con toni
sempre più accesi su quale bancarella meritasse il titolo di
migliore. E quella
felicità, quella serenità, le riportò
alla mente uno degli ultimi momenti di
gioia di cui lei e suo fratello avevano potuto godere prima della loro
infausta
missione.
“Fratello,
ricordi la bancarella dove siamo andati a
mangiare prima di andare a Gran RoRo?”
“Poi
hai voluto che andassimo a pattinare,” continuò
Yuuki,
ricordando come avessero vissuto quelle ore come le ultime prima di
dover
combattere il proprio destino. Quel giorno mai avrebbero sperato di
potersi
ritrovare lì, liberi dal Nucleo Progenitore e, forse, liberi
anche dell’ombra
del loro passato. “Siamo rimasti lì
così a lungo che pensavo non volessi più
andare a Gran RoRo.”
Hideto
si discostò dal gruppetto che continuava a litigare
sulle patate dolci, discussione che ormai verteva su quale fosse il
modo
migliore di mangiarle. Il ragazzino chiuse l’album di carte e
lo strinse la
petto.
“Sapete
pattinare entrambi?”
Dan
passò tra Mai e Clarky, che emisero un verso di
disappunto, e portò le mani ai fianchi, sorridendo
determinato.
“È
deciso, se la bancarella Momose è vicina, andiamo
là!”
Mai,
Clarky e Kenzo zittirono e, per un lungo istante, tutti
fissarono in silenzio il Guerriero Rosso. Poi, la Guerriera Viola
tornò ad
affiancarlo e lo pungolò sul fianco con un dito.
“Ehi,
mister Bashin com’è questa storia? Pensi di poter
decidere per tutti?”
“Non
stavamo decidendo un bel niente,” borbottò Hideto,
affondando il volto nella grossa sciarpa e lanciando
un’occhiata nostalgica
verso l’album stretto tra le braccia.
Dan
ruotò verso Mai, aggrottando la fronte e guardandola
perplesso.
“Credevo
che Yuuki e Kajitsu avrebbero apprezzato. Tu dici
di no?”
La
Guerriera Viola sbuffò e roteò gli occhi, alzando
le mani
in segno di resa, anche se non riuscì a evitare di piegare
le labbra di un
sorriso.
“Oh,
sei impossibile! Ovvio che andiamo lì! Yuuki, Kajitsu
fateci strada!”
E
finalmente il gruppo riprese a camminare, seguendo le
indicazioni date loro dal Guerriero Bianco.
Kenzo
si morse un labbro e guardò di sottecchi a uno a uno i
suoi amici. Alla fine, sospirò.
“Io
non so pattinare.”
Clarky
gli posò una mano sulla spalla. “Tranquillo, ti
insegneremo noi. Vedrai che ti divertirai un mondo!”
Hideto
lo raggiunse dall’altro lato e lo guardò
incoraggiante.
“Quando
ero piccolo, pattinavo sempre quando andavo a
trovare i miei nonni! Non ti faremo cadere.”
Kenzo,
visibilmente sollevato, tornò a sorridere. Mai,
davanti ai tre, si voltò verso di loro.
“Quindi
solo Kenzo non sa pattinare?”
Versi
di assenso da tutto il gruppo seguì la domanda della
ragazzina.
“Neanche
io!” Dan aggiunse con entusiasmo.
Mai,
Clarky, Kenzo e Hideto si fermarono di scatto. “Quando
aspettavi a dirlo!”
Il
Guerriero Rosso fece ancora un paio di passi, prima di
accorgersi che nessuno degli altri era più dietro di lui. Si
voltò e si passò
una mano tra i capelli della nuca. “Quando me lo avreste
chiesto?”
Una
sequela di rimproveri vari e sconcertati commenti seguì
l’innocente domanda del Guerriero Rosso. Kajitsu, rimasta con
il fratello a
pochi passi da loro, allungò la mano inguantata e strinse le
dita attorno a
quelle di Yuuki.
“Sono
felice, fratello.”
Il
ragazzo distolse lo sguardo dal gruppo, proprio mentre
Mai rimproverava Dan con un dito puntato contro il suo petto, e lo
abbassò
sulla sorella.
“Anche
se non potremo più rivedere Gran RoRo?”
La
ragazzina scosse la testa.
“Abbiamo
sempre sognato un posto che ci accettasse. Un posto
da chiamare casa. Lo abbiamo trovato.”
Il
Guerriero Bianco ricambiò la stretta della mano di
Kajitsu e, sorridendo appagato, si tornò a voltare verso i
Maestri della Luce.
“Hai
ragione, sorellina. Non potremmo chiedere altro.”
SPAZIO AUTRICE:
Salve a tutti! Sono sicura
che questa non sia la
storia che vi aspettavate (ma l’episodio 4
arriverà presto, promesso), ma
quando ho visto un’art su Battle Spirits (https://twitter.com/co_shibata/status/797558836609499136)
l’ispirazione per questa piccola one-shot non ha voluto
saperne di andarsene.
E così, un
piccolo AU/What If di come avrebbe potuto
essere se Kajitsu non fosse morta e se i Maestri della Luce non
avessero dovuto
accollarsi la missione di convincere il mondo che i granroriani non
erano
mostri. E che apre anche interessanti scenari su come Brave avrebbe
potuto
svilupparsi se ci fossero stati anche Yuuki e Kajitsu. Mi piacerebbe un
sacco
esplorare questo AU ma dubito che potrò farlo per un sacco
di tempo (Resurgence
è la mia prima priorità e ho già altre
storie tra le mani). Chissà, magari un
giorno… ma per il momento vi dovrete accontentare.
Approfitto anche per
annunciare che anche quest’anno
ci sarà il Battle Spirits Week (mi piace complicarmi la
vita, lo so) dal 7 al
13 settembre. Entro un paio di giorni posterò sulla mia
pagina autore i prompt
dei vari giorni, così se c’è qualcosa
che vi ispira potete “partecipare” (senza
alcun obbligo, ovviamente! Deve essere un divertimento, non
un’imposizione!)
Detto ciò,
ringrazio tutti quelli che leggeranno e
quelli che vorranno lasciarmi una recensione per dirmi cosa ne pensano.
A presto, HikariMoon