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Autore: Spensieratezza    03/09/2019    3 recensioni
Dean è innamorato di Benny, ma poi arriva la tempesta Sam a sconvolgere tutte le carte.
Questa è una storia in cui niente è come sembra, in cui tutti i personaggi cambieranno e faranno delle metamorfosi che non ti aspetteresti mai.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Famiglia Harvelle, Famiglia Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Prima stagione, Più stagioni
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- Questa storia fa parte della serie 'Eterno'
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Dean non riusciva a credere che fosse tutto reale.
Se fosse successo solo qualche anno fa, avrebbe urlato, pianto, se poi di gioia o di dolore quello lo avrebbe constatato con i suoi occhi, ma ora sembrava tutto ovattato.

Si rese conto che la sua vita si era azzerata nel momento in cui aveva conosciuto Sam, ma non se ne era reso conto subito, continuava a pensare a Benny, ma poi anche il suo ricordo sbiadì lentamente, c’era solo Sammy, Sammy, Sammy.
Non sapeva come sentirsi davanti alla prospettiva che quell’uomo li fosse suo padre, non gli sembrava possibile.
D’un tratto però il ricordo di suo padre tornò prepotentemente in lui, facendogli male al cuore.
Si mise le mani sulla faccia.

Suo padre, che davanti ad Azazel aveva urlato: “Puoi scordarti il bambino, orrendo mostro!”
John che era disposto a lasciarlo andare, pregandolo di risparmiare la sua famiglia.
John che si era beccato un pugnale nello stomaco.
Tutto per proteggere la sua famiglia.
No.

Per proteggere Sammy.
Azazel avrebbe risparmiato Mary, lui stesso, forse avrebbe permesso a tutti di rimanere vivi, se loro avessero dato a lui quello che voleva, un frugoletto non ancora nato.

Ma John non era mai stato un vile, aveva tanti difetti ma per lui i valori, la famiglia, era importante, e FAMIGLIA includeva anche un frugoletto non ancora nato.

Quello stesso frugoletto per cui Dean adesso avrebbe dato tutto.
E John si era battuto affinchè quel frugoletto VIVESSE.
Che cosa penserebbe ora, di una notizia del genere? Un demone che viene a rivangare il suo nome, il suo…corpo.

Che fine aveva fatto il suo povero corpo? Era stato mangiato dai vermi, dalla..terra? Sarebbe mai potuto essere ricomposto? Dov’era adesso veramente? In..Paradiso? Oppure l’anima di suo padre era davvero quella di quell’essere irriverente e sempre una battuta insolente da porti al suo cospetto?

Come si sarebbe sentito se quello fosse stato davvero suo padre?
Qualcosa gli impediva di essere felice davanti a quella prospettiva.
Se era un DEMONE, doveva aver fatto qualcosa di male, ma il suo povero padre che aveva mai fatto di male per meritarsi di finire all’inferno?

No, una vocina gli disse, all’inferno non ci finisci solo se sei cattivo, ci finisci anche solo se fai un patto
Patto, che patto poteva aver mai fatto John?
Forse aveva patteggiato anche lui con il demone dagli occhi gialli ma lui non era stato agli accordi?

Ma no, se era finito all’inferno, doveva esserci stato un patto.
Oh, basta, gli stava venendo un gran mal di testa, e per giunta, cosa che lo riempì di terrore, aveva lasciato andare via Sam con quello li.

Sì, perché aveva capito immediatamente, quando Sam gli disse che sarebbe andato in panetteria, senza prendere la macchina, che Crowley lo avrebbe seguito, ma non aveva fatto niente comunque per fermarlo.
Che razza di uomo era?

Eppure, con tutta la buona volontà, non riusciva a credere Sam fosse in pericolo.
 
 
 



*

Quando tornarono qualche minuto dopo, sorridenti e solari, Dean li guardò stupiti ma un raggio di calore solare scese nel suo cuore.
Forse, forse se lui fosse stato suo padre, non sarebbe stato così terribile in fondo.
Ma che sto dicendo? È chiaramente la follia e vedere Sam sorridere, che mi fa parlare.
Però se John fosse vivo…io e Sam non potremmo più..

Oh, andiamo, sono cose da pensare queste? È tuo padre, Dean.
Sto diventando una persona orribile.
In fondo abbiamo sempre saputo che quella con Sam è una cosa destinata a finire.
E allora perché fa così male?
 

“Dean, la vuoi finire di stare li impalato?? Ho preso delle focaccine al miele!! Miele buono, mica quello che ti rifilano al supermercato e che non sa di niente!” rise.
“D’accordo.” Mugugnò Dean, gettando un’occhiata a Max.

“Se pensi di sfuggire al tormento del miele, hai capito male, ragazzo. Vieni anche tu qui e subisciti la giusta punizione.” disse Dean già seduto al tavolo.
“Certo, tutti subiscono una punizione dopo aver effettuato un salvataggio multiplo.” Borbottò l’altro.
Risero tutti, anche Crowley.
Dean guardò Max e sorrise.
In fondo, Max era buono. Buono davvero.

Mentre pensava tutte quelle cose su John, suo padre, ascoltava distrattamente anche lui e i suoi consigli, continuava a rassicurarlo, accarezzandogli le spalle, dicendogli che doveva dare un’opportunità a quell’uomo, magari potevano ricostruirsi una famiglia, magari anche se lui non era davvero loro padre, poteva diventare un valido alleato, un vero amico. Una fonte preziosa, gli amici, diceva, quando sei in una guerra. La guerra, cosa straordinaria, diceva, ti fa apprezzare i valori più importanti, come l’amicizia, in un modo che non ci riesce mai la pace. E tutto ciò era incredibile, tremendo ma anche bellissimo.

Max non aveva capito molto della loro storia, ma neanche gli interessava fare a Dean il terzo grado per fargliela raccontare, per sommi capi aveva capito ma non aveva quella curiosità morbosa e per quei tanti versi gli ricordava Balthazar, il suo più caro amico.
Era strano, ma le due cose sembravano collegate.

Se poteva dare un’opportunità a lui, forse questo significava che era quasi IN DOVERE di darla anche a quello che aveva scoperto essere un ANGELO e per qualche ragione, se si parlava di dovere, riesci più facilmente ad accettare di dover fare qualcosa , a giustificarti dicendo che non si tratta più di volere, ma lo devi fare per forza, è così che inganni l’orgoglio il più delle volte. Se dai una possibilità a lui, è giusto darla anche all'altro, ma se si parla solo di cuore, è lì che l’orgoglio si mette di mezzo. Per non farti soffrire più.

E Max continuava a parlare. Diceva che gli mancavano i gemelli, non aveva mai avuto degli amici prima d’ora, loro gli avevano mandato degli sms, lo avevano rassicurato, giorni fa, loro sapevano che lui li aveva visti baciarsi, ma non importava. Non importava neanche per la privacy. Avrebbero preso stanze separate, per la notte, ma comunicanti e per quanto riguardava qualche coccola innocente, se credevano che la sua presenza era un problema, si sbagliavano di grosso.
E dai vieni, nerd troppo cresciuto. Devi aiutarci a trovare gli altri! Poi facciamo un bel trenino, ti va?

Max aveva mostrato a Dean il cellulare, quel pomeriggio, Dean aveva esordito:
“Ti vogliono bene.”
“Ma ci conosciamo solo da qualche giorno.”

“L’affetto non si misura in base al tempo.” Aveva risposto lui.
E così si era arrivati al dunque. Max voleva tornare da loro e Dean era d’accordo, da un lato si sentiva anche sollevato. Era già difficile tutta quella situazione, con Max lo sarebbe stata ancora di più.
Solo per un momento si attardò a pensare ai gemelli che facevano sesso, per un istante represse una risatina, poi pensò che quello era DAVVERO un incesto, insomma, non era come lui e Sam. Loro erano GEMELLI cavolo.

Subito dopo averlo pensato, si disse che era proprio uno stupido.
E pensò che è quello che sono gli esseri umani in fondo.
Stupidi e pensano in modo stupido.
E fu felice per loro.
 

“Quindi, vi vedo raggianti.” Disse Dean, tornando al presente.
“Sì, è una bella giornata.” Disse Sam sorridendo.
“E le focaccine al miele sono squisite, ne conosco di gusti variegati, sapete..in Francia, poi, ne fanno di così buone..di tutti i gusti che vuoi.” disse Crowley.
“Davvero?” chiese Sam sbalordito.
“Ma certo! Anche di quelli che non sapevi di volere!”

Sam lo guardava affascinato e incuriosito e Dean sentiva qualcosa ribollirgli lo stomaco.

“Ti ci posso portare!” disse Crowley sorridendogli e qualunque cosa stesse dilaniando Dean, era appena uscito dalle sue narici. “Posso portare anche Dean!” disse Crowley, subito, guardando il biondo. “E anche..uhhh..” era chiaro che Crowley cercasse di essere gentile, cosa non comune per lui, e che lo facesse per Sam, così come era altrettanto CHIARO che Dean sperava che non si vedessero le sue narici che fremevano, speranza vana.
“Max. La ringrazio ma a dire la verità non mi fermerò molto, anzi parto oggi stesso.”

“Ah sì?” rispose Crowley fingendosi dispiaciuto, ma non riuscendo a simulare moltissimo la sensazione.
Max intanto aveva tirato un calcetto sotto il tavolo a Dean.
“Cosa??” grugnì Dean.
“Ti esce fumo dalle narici. Come i draghi, sai.”
“M-mh.”

Max fece una risatina divertito.
 
 
 
 
*

In fondo le focaccine al miele erano davvero BUONE, pensava Dean, mentre vedeva Max fare le valigie. In fondo anche se era stato pestifero ed irritante, si erano divertiti insieme, avevano imparato tante cose con lui. C’è sempre tante cose da imparare con la gente, anche se questa talvolta ti delude, anche se spesso ti fa soffrire.
“Allora io vado, ciao Sam.” disse Max salutando Sam con un abbraccio, il minore si aggrappò a lui.

Dean sbuffò, il suo fratellino era il solito sentimentale, ma sorrise.
“Ciao Dean.” E..oh, quando gli era comparso davanti, l’altro? Non l’aveva visto arrivare.
“Ciao Max!”

Come è successo che l’aveva abbracciato così forte?
Aiuto! Era diventato un sentimentale, come suo fratello!!
In situazioni come queste, devi essere forte, da una situazione apparentemente triste o malinconica, puoi trarne il meglio, DEVI trarne al meglio.

E quindi fu così che Dean volle sfruttare la malinconia del vedere Max dirigersi verso la strada, cercando la fermata degli autobus, cercando di vederci il lato positivo!
Questo si diceva, sorridendo, mentre tornavano tutti e tre in macchina, verso il motel.
 
 
 
Quando arrivarono in cortile, Crowley disse che avrebbe lavato lui i piatti lasciati sporchi, tanto per fare qualcosa.

Sam sembrò indeciso per un momento, ma rivolse a Dean un sorrisino, e lo seguì, ma restando un po' indietro, quando arrivò alla porta, ormai chiusa da un pezzo, Dean accelerò il passo e lo afferrò per la maglia da dietro.
Sam gemette, sentendosi bloccato, un po' eccitato.
“Non così in fretta, tigre. Devi scontare la tua penitenza.” Disse, fermando la porta con una mano.

“Di quale penitenza parli?” chiese Sam, gemendo, sentendo l’erezione di Dean sul sedere. “Ehi, non..hai visto chi c’è di là?”
Dean sorrise maliziosamente e afferrandolo dolcemente per il braccio lo portò lontano, lontano dal cortile, al limitare del bosco.
 
“Sai, ho pensato tante cose, mentre tu eri a farti una passeggiata romantica con lo scozzese.”
“Non è uno scozzese, Dean.” Rise Sam.

“Perdonami. Il damerino scozzese. Ho pensato tante cose, ma..la più significativa ed importante, me la sono lasciata sfuggire via, sai..” e dicendo così, continuò a strusciare il membro sul suo sedere. “non era davvero scivolata via, è che ogni volta che volevo pensarci, andava via, perché c’erano cose più IMPORTANTI..sai quando hai troppo a cui pensare..” diceva Dean continuando a strusciarsi su di lui.
Sam gemette. “Sì..”

“Ma ora mi è tornata! Sai..quella cosa che..” e dicendo così, lo girò verso di lui.
Tu avresti disegnato ME.”
Sam guardò Dean a bocca aperta. Il maggiore aveva gli occhi rossi quasi, ma non dall’eccitazione, erano diciamo, torbidi, eccitati, e la sua espressione..faceva tremare le gambe a Sam dall’eccitazione.
“Non..dovresti pensarci ancora..sai..è una cosa..”
“Tremendamente eccitante.”

Sam aprì e richiuse la bocca senza dire una parola. Sentì qualcosa tendersi nei suoi jeans e..oh no, non poteva avere un’erezione lì, proprio davanti a suo fratello!!
“Dean…” tentò, ma soffocò un gridolino quando Dean posò una mano rude sul suo membro coperto ancora dei jeans.
“Ti sei eccitato a disegnarmi, Sam??” gli diceva roco. “Hai anche…” esitò e si potè quasi vedere l’esitazione nel spingersi forse un po' troppo oltre con suo fratello, almeno a parole.
“Hai eiaculato sui miei disegni?”

Sam sussultò in maniera rumorosa e sorprendentemente deliziosa alle orecchie di Dean.
“D-Dean-n-non-non..”
“Rispondi.” Disse Dean, leccandogli l’orecchio.
“Non..NON LO SO. Io..”
Dean gli sfiorò i fianchi nudi sotto la maglietta, fino a graffiarli senza fargli male, dandogli altri sospiri.

“Forse..chi se lo ricorda..chi lo sa..in una o due..”
Dean lo stava guardando con un’espressione che avrebbe fatto avere a Sam un orgasmo imminente.
“M-ma..non è importante..ne ho..ne ho fatti così tanti e non lo facevo in tutte..”
“E cosa facevi d’altro, Sam, mmm? Dimmelo.” Gli accarezzò lo stomaco con le dita mentre pronunciava quelle parole e le sue labbra sfioravano i suoi fianchi.

“Ti baciavo!” disse mentre Dean gli baciava lo stomaco e l’ombelico e il fianco destro.Ti..accarezzavo..” Dean prese ad accarezzargli lo stomaco. “Accarezzavo le tue labbra..il tuo viso..” Dean ripetè i movimenti “con dolcezza..con affanno..con passione..” Sam era un confuso ammasso di lussuria e confusione, mentre Dean ripeteva gli stessi movimenti, con dolcezza, con affanno, con passione.

“D-Deeeeean.” Il maggiore sempre più preda di una febbre senza controllo, continuava a toccarlo in mezzo alle gambe, ma senza sbottonargli i jeans.

“Il mio fratellino..si faceva le seghe pensando a me, ancora prima di conoscermi..che dolcezza..” sussurrò.
“N-non pensare male di me..”

“Ma io non penso male di te!! Insomma, non penserei mal che hai disegnato uno SCONOSCIUTO con delle fattezze che potrebbero non essere le mie e chissà quanti altri orgasmi hai avuto vedendolo.”

Sam inarcò la testa all’indietro. Quasi ridendo dal sollievo. Dean non pensava male di lui, era..era solo GELOSO.
“Sei geloso di un disegno che..” un altro massaggio gli impedì di finire la parola. “Dean, insomma. Sono stato così tante volte con..con altri uomini..e tu sei geloso di disegni tuoi?” quasi rise.

Dean sorrise. “Qui andiamo un po' più sul PROFONDO, li non sapevi di volermi, ma quando mi disegnavi e pensavi a certe cose..lo facevi su un viso che potrei non essere io..o forse si?? Magari i tuoi poteri arrivano a questo punto..magari mi hai disegnato PERFETTAMENTE.” Mise la mano nelle sue mutande e Sam si aggrappò alle sue braccia.

“In tal caso sarei geloso dei disegni, perché possono aver goduto delle tue carezze quando io non potevo..” gli sussurrò all’orecchio e poi finalmente lo baciò.
Fu Sam a prendere l’iniziativa ma Dean non si tirò indietro.
Si baciarono, entrambi duri e desiderosi di toccarsi.

Dean lo spinse ancora più all’interno del bosco, lontano dalla strada.
 
“Ti eccita..che lui potrebbe essere nostro padre?? Ti eccita l’idea di fare cose mentre lui potrebbe scoprirci? Magari a due passi dalla sua stanza? Dimmelo, Sam, non avere segreti con me.” disse Dean mentre si sbottonava i jeans.
Sam, rosso bordeaux in viso, ammise.
Sì, mi eccita!”

“Bene!! Perché anch’io sono eccitato!” rispose Dean guardandolo, fece per sfilarsi i pantaloni, ma Sam lo fermò con le mani. “Non toglierli.” Gli disse e questo fece eccitare ancora di più il maggiore.

Sam, con gli alberi attorno a loro, un tripudio di verde e di luce tutto attorno, si inginocchiò con un’espressione euforica e maliziosa davanti al fratello e lo guardò in faccia con un sorriso prima di leccarlo velocemente e poi prenderlo in bocca.

Dean gemette e si aggrappò con le mani agli alberi per sostenersi, si slacciò la camicia a quadri che teneva ma non la levò, mentre Sam andava sempre più a fondo.

Da parte sua il minore si stava divertendo un casino, lo esaltava da matti vedere il fratello così eccitato per lui e vedere che le sue fantasie lo infiammavano così, faceva infiammare anche lui, forse il doppio.
Voleva farlo godere. Voleva dargli tutto quello che aveva dato a tutti quegli uomini e anche di più.

Di più verso l’infinito.
 
 
Quando Dean infine venne nella sua bocca, fece sdraiare Sam in mezzo all’erba e ai sassi che però erano poco più di ghiaia e anzi solleticavano deliziosamente la schiena di Sam.
Dean cominciò a masturbare Sam, mentre il minore era sdraiato supino, poi quando Sam venne, il suo stesso seme lo fece cadere sullo stomaco del minore.

“Vuoi che torni così in motel? Sarebbe eccitante.” Lo provocò Sam, leccandolo sulla faccia.
Dean dovette farsi forza per non farselo venire duro di nuovo a quelle parole.

“Per quanto mi piacerebbe..è meglio non rischiare..” disse Dean, e con una spinta gentile lo fece sdraiare ancora e leccò via il sapore di suo fratello, dal suo stomaco, facendo sorridere e contorcere Sam sull’erba, mentre gli stringeva i capelli.
“Tu mi farai uscire pazzo, Sam.” disse infine, mentre tornavano al motel.






















Note dell'autrice: cercherò di essere breve stavolta, ma non so se ce la faccio! xd i pensieri di Dean possono sembrare noiosi, all'inizio ma sono necessari e servono al realismo della storia, credetemi!!! xd spero non vi abbiano annoiato più di tanto.
La parte più divertente è senza dubbio l'ultima, mi è piaciuto da matti scriverla, dovete ricordarvi che è sempre una wincest, anche se in tanti capitoli sembrava che me lo fossi dimenticato xd
Pensavate che Dean avrebbe avuto una reazione diversa al fatto dei disegni? LOL 
Max l'ho tormentato anche troppo questo povero ragazzo LOL non so neanche io perchè l'ho fatto andare da loro per farlo poi andare via di nuovo xd ma mi è piaciuto scrivere tutto di lui fino a qui, e come si sa già, e ho già detto tante volte, alla fine i personaggi è come se decidono loro come muoversi, noi autrici siamo un po delle marionette xd
Sono felice di aver scelto di non aver fatto mettere insieme Crowley e Sam! è stata la follia di un periodo, ognuno credo abbia degli sceletri nell'armadio ahha xd

Voglio davvero divertirmi con questa storia e far divertire anche voi, quindi l'angst non mancherà ma ora voglio godermi un po' questa storia!
   
 
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