Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: AlsoSprachVelociraptor    06/09/2019    0 recensioni
Due lupe nascoste sotto manti di pecore, un pastore a dirigerle lontano dallo sterminio e una folgore e una stella a illuminare il loro cammino verso sud, verso la sicura fortezza di Blackhaven.
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[ASOIAF - What If? - Arya e Sansa si ritrovano, anche se completamente diverse da come si erano lasciate, in un viaggio difficile e in incognito verso le Terre della Tempesta con Beric, Edric e Thoros, tra gli orrori della guerra e degli esseri umani.
Una rivisitazione di alcuni eventi di ASOS e AFFC. NO SPOILER per la serie tv.
ATTENZIONE: violenza descritta e scene che potrebbero turbare!]
Coppie: Sansa Stark/Edric Dayne - Beric Dondarrion/Thoros di Myr
SanSan e Beric/Allyria accennate
Genere: Angst, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Arya Stark, Beric Dondarrion, Sansa Stark, Thoros di Myr
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Sansa saltò sul suo giaciglio facendo finta di svegliarsi quando uno dei due uomini la afferrò per una spalla.

Non doveva avere trent’anni ed era anche abbastanza magrolino, quasi emaciato. Il suo alito puzzava da morire, ed era troppo vicino al suo viso.

Sansa rimase a fissarlo immobile, senza dire nulla. Senza provare nulla. Non era la guerra delle Acque Nere, quella. Non era il Mastino che cercava di portarla in salvo. Non era ad Approdo del Re tra i leoni.

Al fianco dell’uomo pendeva una grossa spada arrugginita.

-Non è lei- sussurrò l’uomo a qualcuno che però non era lì, tenendola per un braccio e bloccandola ma spostandosi. Prese Harra per una spalla e la rigirò, guardandola in viso.

Harra aveva i capelli lunghi, mossi e pettinati per l’occasione di incontrare lord Edric, e i suoi occhi erano abbastanza chiari da sembrare azzurri anche nella fioca luce di una candela. Sansa, invece, aveva i capelli corti e impiastricciati di un brutto colore tra il ramato e il pagliericcio, e i suoi occhi blu non sembravano che neri alla notte.

Harra se ne stava immobile, gambe serrate e sguardo perso nel vuoto. 

Nessuno poteva fare qualcosa, e Sansa era da sola. 

Si voltò a guardare Edric, ma era ancora addormentato. Lui era quasi un cavaliere. Lui avrebbe potuto fare qualcosa.

Pur di sopravvivere, Sansa era dovuta cadere in un sonno profondo, uccidere Alayne Stone e diventare Zosme. 

Zosme doveva sopravvivere, a qualsiasi costo.

-Sansa, ti hanno scoperta, devi scappare- disse allora Sansa ad Harra, che sgranò gli occhi con sorpresa.

Anche l’uomo reagì. 

Lasciò Sansa e prese Harra per entrambi i polsi, tirandosela al corpo. Harra, finalmente, scoppiò a gridare e a piangere, svegliando tutti nella sala. L’uomo non era concentrato su altri che sulla ragazza, e Sansa riuscì a scostarsi e trascinarsi, in una sorta di panico lucido, verso il giaciglio di Edric, nascosto dietro al camino.

Lui era ritto seduto, e tirò Sansa a sé in un abbraccio veloce.

-Edric, fa’ qualcosa, ti prego- sussurrò Sansa, rendendosi solo conto di cosa aveva appena causato.

L’uomo era in piedi e aveva ormai quasi portato Harra verso la porta. Le aveva quasi strappato i vestiti di dosso. 

-Matths, ho preso la cagnetta! L’ho presa!- gridò a un uomo fuori, di cui vedeva solo una torcia in lontananza. -Domani ci faremo dare i soldi della ricompensa!-

-Non scopartela- fece l’uomo fuori, in un tono fin troppo freddo. -La vogliono coi buchi tutti chiusi.-

Edric divenne completamente viola in viso. Di rabbia.

Si alzò in piedi.

Sansa rimase seduta sul giaciglio, al fianco del tremante Emmett, guardando la scena come se fosse nel corpo di qualcun altro. 

Aveva mandato Harra a morire. Aveva spinto Edric verso la morte.

Emmett le si avvicinò e la abbracciò tutto piagnucolante e Sansa cercò di consolarlo come poteva, in quel momento in cui non sentiva niente.

Nemmeno la scena di Edric che, veloce e furtivo, si avvicinò di soppiatto all’aggressore, nel buio quasi completo della camera. Sfoderò la sua spada, la alzò sopra la sua testa, e calò la lama sulla spalla dell’uomo, tranciandolo a metà.

L’uomo, con un grido disumano, cadde a terra. Harra cadde a terra a sua volta, e quando l’uomo cercò di rialzarsi dalla pozza in cui era caduto Ned sferrò un altro fendente, un altro e forse un’altro ancora, e l’uomo smise di contorcersi.

Due uomini, due uomini erano entrati in casa, e ce n’era anche uno fuori.

Sansa si alzò in piedi, e corse nella stanza in cui dormivano il lord e il prete, in cui aveva mandato Arya. Solo qualche macchia di sangue a terra la accolse, nel silenzio e nella vuotezza della stanza. Solo il fuoco crepitava, in un angolo, e sembrava gridarle contro qualcosa.

-Sansa…-

Si voltò e dietro di lei, davanti alla porta che portava nella stanza dei padroni della casa, c’era Thoros.

Era vivo, ed era qualcosa come un vero e proprio prete rosso. Era ricoperto di sangue, e sul suo viso colante di sangue non suo stavano iniziando a colare anche lacrime.

Sansa non si era accorta di avere la spallina del vestito abbassata, probabilmente dalla presa dell’uomo che Edric aveva ucciso. Se ne accorse solo quando Thoros gliela risollevò, con una mano tremante e debole e ricoperta di sangue e pezzi di qualcosa. Ai suoi piedi c’era un uomo, l’uomo che era arrivato col primo. O quello che ne rimaneva.

Sansa si buttò tra le braccia del prete e, appoggiando l’orecchio al suo petto fradicio, sentì il suo respiro irregolare al limite del singhiozzo e il suo cuore che batteva troppo velocemente. Anche quello di Sansa batteva, in quel momento? Non lo sentiva.

-Grazie- sussurrò Suzanne, che era ancora seduta sul letto, il vestito strappato e il marito mezzo svenuto tra le braccia, sanguinante a sua volta. -Grazie, Thoros, grazie, grazie…-

Emmett arrivò da qualche parte e si tuffò sul padre, sanguinante ma presente, e sulla madre ferita ma sana.

Edric dietro il ragazzino, pallido come un fantasma, ma Sansa rimase stretta tra le braccia di Thoros, sentendosi bisognosa di quella stretta sul suo corpo. Se l’avesse lasciata andare, Sansa era sicura che la sua anima sarebbe scappata, lontano, sopra le ceneri di Grande Inverno e sopra la testa di lupo di suo fratello, oltre la Barriera, dentro l’inverno e non sarebbe mai più tornata.

 
   
 
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