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Autore: jay0704    11/09/2019    0 recensioni
Lei una ragazza con il cuore ferito dal suo passato turbolento, che al mondo posta una personalità forte e determinata. Ma solo con lui riuscirà a mostrare davvero cosa c'è sotto quella maschera. Mostrerà quella fragilità che solo lui riuscirà a comprendere ed amare fino infondo. Grazie ai diversi aspetti che li uniscono nascerà un amore che supera ogni limite e che non smetterà mai di crescere.
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Account:_siamouguali
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 62

 

                                                                    Jay 

 

Le onde che si scontrano con la sabbia umida, è l’unico rumore percettibile, il silenzio rende straziante l’attesa, la coscienza mi impedisce di buttarmi in questa magnifica occasione, non si può fare, non ne vale la pena per lei, potrebbe pentirsene. 

La mia mente viaggia analizzando ogni minimo dettaglio, un trasferimento a Genova, la isolerebbe dai suoi amici, dalla sua famiglia, il mio abbandono potrebbe ferirla, la solitudine potrebbe spingerla a fare qualcosa di irreparabile. 

Sospiro ormai rassegnato per l’ennesima volta sono obbligato a reprimere il mio desiderio, per fare la scelta giusta, non che farmi una vita lontana da Roma dal mio passato non mi alletti, però se dovessi scegliere il bene di qualcuno, sceglierei  il suo.

Punto i miei occhi sui suoi che mi stanno già fissando, morde il labbro con insistenza impaziente della mia risposta, le parole non escono con decisione è risolutezza, rimangono fissi nella mia mente, le mie labbra, la mia voce mi impediscono di compiere questo gesto. 

Chiudo la bocca, con il silenzio a tenermi compagnia, provo a riordinare le parole, affinché vengano dette con leggerezza senza scalfire o rovinare questo momento.

  • Clara, è meglio aspettare. Vediamo come si mettono le cose tra di noi, ci siamo riappacificati solo ieri, è presto per decidere una cosa così importante.
  • Hai ragione, scusami. È stato stupido solo pensarlo, come mi sarà venuto in mente.

Mostra un sorriso tirato, dai suoi occhi riesco a leggere il dispiacere per la mia risposta, la sua espressione si è rabbuiata, i suoi occhi hanno perso la lucentezza che li caratterizza, socchiudo gli occhi, puntandolo sul mare, incapace di guardarla. 

Vorrei urlargli che non ha sbagliato a proporlo, se avessi avuto un cuore sano avrei detto immediatamente si, senza pensare a nient’altro, l’unica cosa che mi sarebbe realmente interessato, sarebbe stata la sua felicità. 

Mordo l’interno della guancia sfogando la rabbia che in questo momento domina dentro di me, trattengo a stento l’istinto di parlare, di dirgli quello che realmente desidero, non lo faccio seppur con molta fatica mantengo il silenzio che si è creato.

  • Ho voglia del kfc, pollo fritto a tutto gas ecco cosa voglio mangiare per pranzo. Tu che ne dici?
  • Pollo? Mi hai detto che la frittura devo evitarla perché fa male al corpo, ricordi? 
  • Uffa, una volta ogni tanto non fa mica male.

Incrocia le braccia al petto, sbuffando come una bambina che vuole a tutti costi quel giocattolo, sorrido vedendola di nuovo raggiante e allegra come solo lei è, il peso che sentivo a livello del cuore scompare, lasciando spazio alla leggerezza e alla tranquillità.

Stropiccio i capelli umidi di Clara, come un padrone fa’ con il suo cane, guadagnandomi un occhiataccia da parte sua, un piccolo lamento fuoriesce dalla sua bocca, scatenando in me una fragorosa risata.

  • Va bene. Però dopo non lamentarti del tuo peso, e dei dolori che ti provoca quella roba! 
  • Non mi sono mai lamentata.
  • Tu no, ma il tuo stomaco si, ogni volta che mangi male la notte non si può respirare. Devo spalancare la finestra per prendere un po’ d’aria. 

Il suo volto si colora di rosso, la sua espressione cambia immediatamente, distoglie lo sguardo da me, con la mano inizia a grattarsi il retro della nuca, pronunciando parole indecifrabili. Trattengo a stento una risata, il suo imbarazzo, il suo modo di comportarsi sono una barzelletta, la cosa più divertente è che crede a tutto, potrei dirle qualsiasi cosa, non si pone alcun tipo di domanda, si limita a crederci senza nemmeno darsi una spiegazione. 

  • N..non è vero, io non le faccio queste cose. Non mentirmi Jay, non è affatto divertente! 
  • Si, si come no, dovrò  registrarti quando ricapiterà. Sicuramente stasera avrò l’opportunità di farlo.
  • No, oggi niente schifezze, insalatona a tutta forza! 
  • Ma io non la voglio, voglio mangiare pollo fritto e patatine.
  • Così impari a tenere la bocca chiusa.
  • Scusa piccola stavo scherzando, non dicevo sul serio.

Mi scruta attentamente, come se volesse assicurarsi della mia sincerità, annuisco convinto con la speranza che chiuda un occhio, riesco a stento a trattenere un sorriso per la sua faccia. Quando strizza gli occhi, sembra una cinesina, per quanto si rimpiccioliscono.

Si volta di scatto, alzandosi dalle mie gambe, pulendosi il fondoschiena sporco di sabbia, seguo attentamente i suoi movimenti, meravigliandomi sempre di più della sua bellezza inestimabile, scuoto la testa riprendendomi dalla visione, accorgendomi che Clara si è totalmente rivestita, copio le sue azioni, rivestendomi. 

  • Andiamo al Kfc, ho fame! 
  • Ma non avevi detto che avremmo mangiato l’insalatona? 
  • Zitto e cammina.

Inizio a camminare affianco a Clara, un sorriso spontaneo si crea tra le mie labbra, che mi tiene  compagnia per tutto il tragitto, almeno fino a quando non ci fermiamo a causa di Google maps che  ci fa’ sbagliare strada. Entrambi sbuffiamo per le doti inconfondibili di Google, adesso non sappiamo neanche dove andare,  se nei paraggi ci sia davvero un kfc in questo luogo a dir poco desolato, siamo solo circondati dalla natura. Stringo il volante, puntando lo sguardo sulla strada, al diavolo le indicazioni, l’importante è sapersi orientare, ovunque si trovi il locale, lo troverò, oggi mangeremo quel pollo fritto! 

  • Jay cosa stai facendo? Perché non sento più le indicazioni dal telefono? 
  • Non è necessario so dove ci troviamo. 
  • Ah si? 

Inarca un sopracciglio, incrociando le braccia al petto, ignoro la sua diffidenza, nonostante sia motivata dal luogo che ci circonda, e dalla mia totale consapevolezza che non ho la benché minima idea di dove mi trovo. Però questo è meglio che Clara non lo sappia, prima o poi troverò qualcosa o qualcuno in grado di dirmi dove ci troviamo, almeno spero. 

Improvvisamente l’auto si ferma, sbianco di colpo, quando mi rendo conto che mi manca la benzina, il mio respiro inizia a farsi pesante, tanto che persino Clara si accorge del mio improvviso cambio d’umore.

  • Cosa succede, perché ci siamo fermati?
  • Dovremmo cercare un benzinaio.
  • Cosa??? Come facciamo non c’è nessuno, come lo troviamo? 
  • Qualcuno ci sarà tranquilla.

Esco dall’auto in preda ad una crisi di nervi, ma come diavolo mi è saltato in mente di seguire il mio dannato istinto, non sono mai riuscito ad indovinarne una in passato, figuriamoci adesso. Sono un coglione, pur di fare felice la mia ragazza, non ho considerato minimamente che questa non è Roma, questa città è totalmente sconosciuta ai miei occhi. Chiudo lo sportello in malo modo, facendo cenno a Clara di seguirmi, annuisce convinta uscendo anche lei dall’auto, venendomi incontro, l’espressione confusa mi fa intuire che non è pienamente convinta delle mie doti, come dargli torto.

  • Coraggio andiamo a cercare qualcuno. 
  • Si.
   
 
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