Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: Zamia    12/09/2019    3 recensioni
Ranma è un perfetto Mr Darcy, scontroso e timido ma coraggioso e capace di grandi gesti d'amore; Akane è un'Elizabeth Bennet vivace e piena di vita ma con una certa propensione a fraintendere ciò che Ranma dice. Siete pronti ad affrontare questo crossover che ci condurrà, attraverso fraintendimenti e personaggi comici, ad uno splendido lieto fine?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Capitolo 8
 
Il giorno dopo Akane raccontò a Kasumi quello che si erano detti lei e Ryoga.
Kasumi ascoltò stupita e turbata; non riusciva a credere che Ranma Saotome potesse essere così indegno della stima del dottor Tofu; eppure, non era nella sua natura mettere in questione la sincerità di un giovanotto dall'aspetto tanto amabile come Ryoga. La possibilità che fosse stato davvero vittima di una tale crudeltà bastava a colpire tutti i suoi sentimenti più teneri e, quindi, non c'era nulla da fare se non pensar bene di tutti e due, difendere la condotta di entrambi, e attribuire a un caso o a un malinteso tutto ciò che non poteva essere spiegato altrimenti.
"Credo proprio che tutti e due", disse, "siano stati ingannati in qualche modo che non ci è possibile immaginare. Forse delle persone interessate li hanno messi in cattiva luce l'uno con l'altro. In breve, è impossibile per noi ipotizzare le cause o le circostanze che possano averli allontanati, senza una colpa reale da parte di nessuno dei due."
"Verissimo; e ora, mia cara Kasumi, che cosa hai da dire nei riguardi delle persone interessate che sono state probabilmente coinvolte nella faccenda? Devi assolvere anche loro, altrimenti saremmo costrette a pensar male di qualcuno!!" le disse ironica Akane
"Ridi di me quanto vuoi, ma non riuscirai a farmi cambiare opinione. Mia carissima Akane, devi considerare in che pessima luce viene messo Ranma Saotome, nel trattare in questo modo il prediletto del padre, una persona alla quale il padre aveva promesso di provvedere. È impossibile. Nessuno che abbia una normale umanità, nessuno che abbia a cuore la propria reputazione, sarebbe capace di farlo. Possono i suoi amici più cari ingannarsi così nei suoi confronti? Non credo proprio."
"Mi riesce molto più facile credere che il dottor Tofu sia stato ingannato, piuttosto che Ryoga si sia inventato una storia come quella che mi ha raccontato ieri sera; nomi, fatti, tutto senza cerimonie. Se non è così, che sia Ranma a contraddirlo. E poi, la verità gli si leggeva negli occhi."
"È davvero difficile. Non si sa che cosa pensare."
Furono distolte dalla loro conversazione dal vociare appartenente al dottor Tofu e alle sue amiche che erano venuti a consegnare di persona l'invito per la tanto attesa festa a casa loro.
La prospettiva della festa fu estremamente gradita a tutti i membri della famiglia. Soun Tendo decise di considerarlo un omaggio alla figlia maggiore, avvalorando la sua teoria con la lusinga ricevuta di aver avuto l'invito dal dottor Tofu in persona, anziché da un biglietto. Kasumi si immaginava una bellissima serata in compagnia delle due amiche e al centro delle attenzioni del dottor Tofu, ed Akane si riprometteva con piacere di passare molto tempo con Ryoga e di vedere tutto confermato dallo sguardo e dal modo di fare di Ranma. Anche Nabiki sembrava contenta; avrebbe apprezzato meglio la famiglia e gli averi con cui sperava di imparentarsi al più presto.
In questa occasione l'umore di Akane era così eccitato che, sebbene non rivolgesse spesso la parola a Kuno, ancora loro ospite, non poté fare a meno di chiedergli se avesse intenzione di accettare l'invito del dottor Tofu.
"Sarò contento di partecipare e sarò onorato di passare del tempo con tutte le mie belle cugine. Anzi colgo l'occasione per chiedere a te, Akane, di poter ballare con me appena se ne presenterà l’occasione.”
 Akane si sentì presa in trappola senza scampo. Tuttavia, ormai non c'era rimedio. Avrebbe trovato comunque il tempo di stare con Ryoga eludendo il pomposo Tatewaki. Nei giorni precedenti la festa, la paura che lei potesse essere scelta da Kuno come sua sposa si trasformò in certezza, osservando le sempre crescenti cortesie che lui le tributava, e sentendo i suoi frequenti tentativi di complimentarsi con lei per la sua intelligenza e la sua vivacità; e sebbene fosse più sbalordita che gratificata da quell'effetto del proprio fascino, non ci volle molto prima che il padre le facesse capire come la possibilità di quel matrimonio gli fosse estremamente gradita. Akane tuttavia preferì non cogliere l'allusione, essendo ben consapevole che la sua opinione in merito avrebbe provocato dissidi in famiglia.  Kuno Tatewaki avrebbe potuto non fare mai alcun passo per cui era inutile mettersi a litigare per lui.
 
La serata della festa arrivò tra attese e ansie.
Fino a quando Akane non fu entrata nel salotto di casa Tofu, e non ebbe cercato invano Ryoga tra gli invitati non aveva mai avuto dubbi sulla sua presenza. La certezza di incontrarlo non era stata scossa da nessuna di quelle riflessioni che avrebbero potuto a ragione metterla in allarme. Si era abbigliata con più cura del solito, e si era preparata con l'umore alle stelle. Ma un istante dopo si affacciò il terribile sospetto che Ryoga non fosse stato volutamente invitato per far piacere a Ranma Saotome; e sebbene le cose non stessero così, la conferma definitiva della sua assenza venne da un amico comune che disse loro che Ryoga si era messo in cammino quella mattina stessa per andare a fare una commissione nei dintorni ma ‘stranamente’ da allora non era ancora rientrato.
Akane esasperata decretò: "Non credo che i suoi affari l'avrebbero richiamato proprio ora, se non avesse desiderato evitare un certo gentiluomo qui presente."
Il sorriso sghembo dell’interlocutore fu interpretato da Akane come una conferma alla sua affermazione e ciò aumentò l’antipatia di lei verso Ranma. Decise dunque di evitare qualsiasi conversazione con lui.
Ma Akane non era fatta per essere di cattivo umore, e sebbene tutte le prospettive circa la serata fossero sfumate, la cosa non poteva a lungo albergare nel suo animo e, dopo aver raccontato le sue pene a Sayuri, che non vedeva da una settimana, fu presto in grado di passare, di sua spontanea volontà, alle stranezze di Tatewaki Kuno, facendole notare in modo particolare all'amica. Ballare con Kuno fu mortificante. Quest’ultimo, goffo e solenne, si scusava, invece di stare attento, e spesso faceva passi falsi senza rendersene conto, provocando in lei tutta la vergogna e la sofferenza che possono provocare ballare con un cavaliere sgradevole. Il momento in cui si liberò di lui fu un momento di estasi.
Ballò poi con Daisuke, un amico di Ryoga con il quale ebbe il sollievo di parlare di lui, e di sentire come fosse simpatico a tutti.
Una volta terminato questo ballo tornò da Sayuri, e stava conversando con lei, quando si sentì all'improvviso rivolgere la parola da Ranma Saotome, che la prese così di sorpresa chiedendole di ballare che, senza sapere ciò che stava facendo, accettò. Lui si allontanò immediatamente, lasciandola ad affliggersi per la propria mancanza di presenza di spirito; Sayuri cercò di consolarla.
"Credo proprio che lo troverai molto gradevole."
"Il cielo non voglia! Sarebbe la sciagura peggiore di tutte! Trovare gradevole un uomo che si è decisi a detestare! Non augurarmi una disgrazia del genere."
Quando Ranma si avvicinò per rcondurla in pista, Akane si sorprese della dignità a cui era assurta nello stare di fronte a lui. Tutti la guardavano con ammirazione e stupore. Per un po' lei e Ranma non si scambiarono una parola; poi immaginando che la punizione più grande per il suo cavaliere sarebbe stata costringerlo a parlare, fece qualche osservazione insignificante sulla festa. Lui replicò, e rimase di nuovo in silenzio. Dopo una pausa di qualche minuto si rivolse a lui per la seconda volta dicendo:
"Ora è il vostro turno di dire qualcosa, Ranma Saotome. Io ho parlato della festa, e voi dovete continuare con qualche osservazione sulle dimensioni della sala, o sul numero di coppie."
Lui sorrise, e le assicurò che qualsiasi cosa avesse desiderato fargli dire sarebbe stata detta.
"Benissimo. Questa risposta può andare, per il momento. Forse tra un po' io potrei osservare che il tempo fuori è magnifico e il cielo pieno di stelle. Ma per ora possiamo restare in silenzio."
"Parlate seguendo delle regole, mentre ballate?"
"A volte. Un po' si deve parlare, sapete. Mi sembrerebbe strano restare insieme per tanto tempo completamente in silenzio, eppure, nell'interesse di qualcuno, dovrei fare in modo che la conversazione sia organizzata in modo da far sì che si dica il minimo indispensabile."
"Nel caso presente state tenendo conto dei vostri desideri, o immaginate di fare piacere ai miei?"
"Tutte e due le cose", rispose Akane maliziosamente; "poiché ho sempre notato una notevole affinità nelle nostre menti. Abbiamo entrambi un temperamento poco socievole e permaloso e siamo poco propensi a parlare di noi e dei nostri sentimenti, a meno che non ci si proponga di dire qualcosa che farà colpo su tutti, e che sarà trasmesso alla posterità con tutto il lustro di una massima."
"Sono certo che in questo ultimo caso non ci sia molta affinità tra il mio e il vostro carattere", disse lui. "ma voi lo considerate senza dubbio un ritratto fedele."
"Dico ciò che penso."
Lui non rispose, e rimasero di nuovo in silenzio fino a che lui chiese se lei e le sorelle andassero molto spesso a passeggiare dove si erano incontrati l’ultima volta. Lei rispose affermativamente e, incapace di resistere alla tentazione, aggiunse, "Quando l'altro giorno ci siamo incontrati, stavamo giusto facendo una nuova conoscenza."
L'effetto fu immediato. Un'ombra di alterigia ancora più profonda si impossessò dei lineamenti di Ranma, ma non disse una parola, ed Akane, sebbene rimproverandosi la propria debolezza, non riuscì a proseguire. Alla fine, Ranma parlò, e, con un tono forzato, disse:
"Ryoga ha in dote dei modi così piacevoli da garantirgli di fare amicizie, se sia ugualmente capace di mantenerle, è meno certo."
"È stato così sfortunato da perdere la vostra amicizia", replicò Akane con enfasi, "e in un modo che probabilmente lo farà soffrire per tutta la vita."
In quel momento tra di loro passò Shampoo che fece notare a Ranma che Tofu e Kasumi non avevano mai smesso di ballare insieme. Lui li guardò e divenne ancor più pensieroso.
"L'interruzione di Shampoo mi ha fatto dimenticare di che cosa stessimo parlando."
"Non mi pare che stessimo affatto parlando. Shampoo non avrebbe potuto interrompere due persone in sala che avessero meno da dirsi. Abbiamo già provato con due o tre argomenti senza successo, e di che cosa parleremo in seguito non riesco a immaginarlo."
"Che cosa ne pensate dei viaggi?" disse lui, sorridendo.
"Viaggi? Oh no! Sono certa che non ci piacerebbero le stesse cose e non viaggeremmo con gli stessi sentimenti. Immagino che voi vogliate viaggiare per allenarvi o provare nuovi cibi. A me piace viaggiare per conoscere nuove persone e differenti usi e costumi."
"Mi dispiace che la pensiate così; ma se questo è il caso, almeno non avremo penuria di argomenti. Possiamo confrontare le nostre diverse opinioni."
Ma i pensieri di Akane vagavano lontani da quell'argomento, come si capì subito dalla sua improvvisa esclamazione, "Ricordo di avervi sentito dire una volta, Ranma Saotome, che non perdonate quasi mai, che il vostro risentimento una volta nato è implacabile. Siete molto accorto, immagino, nel farlo nascere."
"Lo sono", disse lui, con voce ferma.
"E non vi lasciate mai accecare dal pregiudizio?"
"Spero di no."
"È di particolare importanza, per quelli che non cambiano mai opinione, essere certi di giudicare in modo appropriato fin dall'inizio."
"Posso chiedere a che cosa mirano queste domande?"
"Solo a chiarire il vostro carattere", disse lei, con uno sforzo per liberarsi della sua aria grave. "Sto cercando di farlo emergere."
"E ci state riuscendo?"
Lei scosse la testa. "Non ho fatto nemmeno un passo avanti. Sento parlare di voi in modi così diversi da sentirmi estremamente perplessa."
"Sono pronto a credere", rispose lui gravemente, "che si possano dire cose molte diverse su di me; e vorrei sperare, che non vi mettiate a delineare il mio carattere in questo momento, perché ho ragione di credere che il risultato non farebbe onore né a voi né a me."
"Ma se il vostro ritratto non lo faccio adesso, potrei non avere più un'altra opportunità."
"Non vorrei in nessun caso interrompere un vostro passatempo", replicò lui freddamente. Lei non disse altro, e una volta terminata la musica si separarono in silenzio ed entrambi insoddisfatti, anche se non allo stesso modo, poiché nel cuore di Ranma c'era un sentimento piuttosto forte nei confronti di lei, che lo indusse presto a perdonarla e a dirigere tutta la sua collera verso un altro.
Non si erano separati da molto quando Shampoo si diresse verso di lei, e con un'espressione di cortese disprezzo la apostrofò in questo modo:
"E così, Akane ho sentito che sei entusiasta di Ryoga Hibiki! Me ne ha parlato tua sorella, facendomi un'infinità di domande, ma ti prego di non credere a priori a tutte le sue affermazioni, poiché il fatto che Ranma l'abbia trattato male è completamente falso; al contrario, è sempre stato straordinariamente gentile con lui, sebbene Ryoga si sia comportato in maniera infame con Ranma. Non conosco i particolari, ma so benissimo che Ranma Saotome non è minimamente da biasimare, che non sopporta di sentir nominare Ryoga, e che sebbene Tofu abbia ritenuto di non poter evitare di includerlo nel suo invito è stato estremamente lieto di scoprire che ci aveva pensato lui stesso a tenersi lontano. Il solo fatto che sia venuto da queste parti dimostra la massima insolenza, e mi chiedo come abbia osato farlo. Mi rincresce, Akane, parlare così del tuo favorito ma dovresti credermi considerate le origini inferiori di lui.”
"Le sue colpe e le sue origini, a quanto dici, sembrano essere la stessa cosa", disse Akane con rabbia, "poiché ti sento accusarlo solo di essere il figlio di un dipendente del padre di Ranma, e di questo, te l'assicuro, mi aveva informato lui stesso."
"Ti chiedo scusa," replicò Shampoo, allontanandosi con un sorriso beffardo. "Perdona la mia intromissione. Voleva essere una gentilezza. E a dirla tutta non potrei che essere contenta di una tale unione.”
Dopo poco fu raggiunta da Kasumi che aveva sul volto un sorriso così dolcemente soddisfatto, ed era illuminata da un'espressione così felice, che faceva capire a sufficienza come fosse contentissima degli avvenimenti della serata. Akane colse al volo i suoi sentimenti, e in quel momento la delusione per l’assenza di Ryoga e il risentimento verso i suoi nemici venne messa da parte di fronte alla speranza che Kasumi raggiungesse la felicità nel migliore dei modi.
"Vorrei sapere", disse, con un volto non meno sorridente della sorella, "che cosa hai appreso sulla storia di Ryoga. Ma forse sei stata troppo piacevolmente occupata per pensare a qualche altra persona; in questo caso puoi essere certa del mio perdono."
"No", rispose Kasumi, "non l'ho dimenticato, ma non ho nulla di soddisfacente da raccontarti. Il dottor Tofu non conosce tutta la storia, e ignora completamente gli avvenimenti che hanno particolarmente offeso Ranma; ma si rende garante della condotta irreprensibile, della rettitudine e del senso dell'onore del suo amico, ed è assolutamente convinto che Ryoga meritasse molte meno attenzioni di quelle ricevute da Ranma, e mi dispiace dover dire che, da quanto dicono lui e le sue amiche Ryoga non è affatto un giovanotto rispettabile. Temo che sia stato molto imprudente, e che abbia meritato di perdere la stima di Ranma Saotome."
“Ma Tofu non lo conosce e riporta solo quanto dettogli da Ranma” osservò Akane.
La loro discussione fu interrotta dall’arrivo di Tatewaki Kuno che disse con grande esultanza che aveva appena avuto la fortuna di fare un'importante scoperta.
"Ho scoperto", disse, "per uno strano caso, che in sala c'è l’uomo amato da mia sorella Kodachi nonché suo socio in affari per la gestione di alcune palestre. È incredibile come succedano queste cose! Chi avrebbe mai immaginato il mio incontro con lui in questa sede! Sono molto grato alla sorte di aver fatto questa scoperta in tempo per porgergli i miei omaggi, cosa che sto per fare, e confido che mi scuserà per non averlo fatto prima. La mia totale ignoranza circa la sua presenza avrà certo un peso nel giustificarmi."
"Non starai andando a presentarti da solo a Ranma Saotome? bisogna sempre aspettare che una conoscenza comune vi introduca l’un l’altro."
"Ma no! Lo pregherò di scusarmi per non essermi presentato prima. Quando sposerà mia sorella saremo parenti. Non vedo perché non dovrei farlo."
Akane cercò energicamente di dissuaderlo da un progetto del genere, assicurandogli che Ranma Saotome avrebbe considerato quel rivolgersi a lui senza presentazione una impertinente libertà; che non era affatto necessario che si conoscessero e che, se fosse accaduto, sarebbe spettato a sua sorella presentarglielo. Ma lui, con l'aria ostinata di chi vuol fare di testa propria, replicò in questo modo:
"Mia cara Akane, ho la più alta opinione al mondo del tuo eccellente giudizio su tutte le materie all'interno della sfera che ti compete, ma permettimi di dire come vi sia ovviamente una grande differenza tra le formalità cerimoniali e le modalità di comportarsi quando si diventerà parenti. Devi perciò permettermi di seguire i dettami della mia coscienza, visto che ritengo, per istruzione e consuetudine allo studio, di essere più adatto a decidere ciò che è giusto rispetto a una signorina come te." E con un profondo inchino la lasciò per andare all'attacco di Ranma Saotome.
Dopo che si fu presentato, Ranma Saotome lo fissò con non celata meraviglia e con un’asprezza dettata dal fatto che aveva visto quel giovanotto tutta la serata ronzare intorno ad Akane. Quando Kuno gli diede tempo di parlare, replicò comunque con aria di distante cortesia sperando di liberarsene in fretta. Kuno, tuttavia, non si fece scoraggiare e ricominciò a parlare, e il disprezzo di Ranma Saotome sembrò aumentare abbondantemente con il prolungarsi del secondo discorso; alla fine, applicando una delle sue tecniche segrete di arti marziali, con un solo gesto deciso della mano, Ranma lo allontanò gettandolo direttamente ai piedi di Akane.
“Le rendo il suo amato cavaliere signorina Akane!” le disse come se fosse arrabbiato più con lei che con lui e lasciandola del tutto esterrefatta.
In quell’istante Kuno si alzò e disse: "Non ho alcun motivo, te l'assicuro, Akane, per essere insoddisfatto di come sono stato accolto. Ranma Saotome è sembrato molto compiaciuto della mia premura. Mi ha risposto con la massima cortesia, e mi ha persino fatto l'onore di portare i suoi saluti a mia sorella. Per mero errore gli è capitato di spingermi ma è davvero forte e non ha saputo controllarsi. Tutto sommato, sono rimasto molto soddisfatto di lui."
Lei si allontanò da lui, sconvolta e disturbata dai suoi atteggiamenti pomposi, maleducati e sciocchi e diede a lui la colpa di tutto il malessere che provava. Tuttavia, non riusciva a non pensare a quanto aveva detto Kuno circa il futuro matrimonio tra sua sorella e Ranma e non riusciva a non pensare al modo in cui Ranma l’aveva guardata mentre allontanava da sé Kuno. Se questo non fosse stato impossibile avrebbe giurato di aver visto in quello sguardo gelosia.

Angolo dell'autrice: Ricominciamo dopo l'estate con le nostre storie...buona ripresa a tutti!

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Zamia