Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Evola Who    16/09/2019    1 recensioni
“E in che anno siamo?”
“Vediamo…” Iniziò ad annusare l’aria: “Siamo negli anni ’30. Più di preciso il 22 ottobre 1938.”
“1938?”
“Già! In pieno autunno. Te lo immagini, Denny? Oramai siamo alla fine di un grande decennio: nuove emozioni, la nascita e il successo del jazz e del blues, i primi film con audio, le grande invenzioni...”
“La segregazione razziale, il protezionismo, il voto alle donne concesso solo
dieci anni fa, la violenza, i poliziotti corrotti e l’inizio di un confitto mondiale”
-----
“Dottore…” iniziò a dire lei, intimorita e preoccupata: “Dove è andato a finire?”
“Rapito!” rispose lui con tono fermo. “Il TARDIS è stato rubato!”
Genere: Avventura, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor - 11, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 3
The fifth option
 

Denny e il Dottore erano seduti sopra una panchina di legno, nel centro del parco cittadino. Mostravano entrambi un'aria pensierosa e preoccupata. 

“Okay,” iniziò a dire la ragazza.

“Ricapitoliamo: siamo in una città americana di nome Bedford, stranamente simile alla versione anni ’30 di Hill Valley. Non abbiamo nemmeno un soldo, anche se ci troviamo in un'epoca dove, con un penny, potremmo permetterci un pranzo di lusso. E, per finire, il nostro unico mezzo di trasporto e di spostamento è stato rapito da non si sa chi o da cosa, e si trova in Canada!”

“Esatto!”

“E immagino che, chiunque abbia preso il Tardis, non lo userà certo per buoni scopi”.

“Già.”

Denny sospirò in maniera rassegnata, appoggiando le mani sulle guance ed i gomiti sulle ginocchia, chiedendo: “Ma perché mezzo universo ti odia?”

“Beh, che posso dire? Sono un uomo socievole. Un uomo socievole che parla e si imbatte contro le ingiustizie, per salvare l’universo” rispose l’alieno con tono stranamente normale, ma facendo un buffetto divertito all'amica.

“In fondo, è un'astronave - macchina del tempo. E, in pratica, sei l’unico in tutto l'universo a saperla pilotare. E so anche che lei è viva e sa difendersi da sola, quando serve.”

“Il Tardis non è solo questo” replicò il Dottore, guardando dritto di fronte a sé con aria inespressiva.

“È anche una grandissima fonte di energia, quasi illimitata. Ed è dotata di un'anima che, se usata in maniera sbagliata, potrebbe costituire un'arma talmente potente da distruggere interi pianeti o, addirittura, il tempo stesso. E, inoltre, costituisce una grande forma di nutrimento illimitato per molte razze aliene, soprattutto per quelle più antiche e spietate.”

“E chi potrebbe desiderate un potere simile, tanto da decidere rubarla?”

“Tutti! I Dalerk, i sotana, gli angeli piangenti... insomma, tutti gli esseri più malvagi che abbia mai incontrato” finì lui, con gli occhi bassi.   

Denny ascoltò tutto con attenzione e finì col preoccuparsi; ma, ormai, era talmente abituata a queste notizie catastrofiche che, dopo aver emesso un sospirò paziente, si limitò a commentare: “Grandioso.”

“Beh, ci è capito di peggio” ricordò il Dottore, guardandola con un mezzo sorriso.

L’amica lo ricambiò rispondendo: “Questo sempre.” Fece una breve risata.

“Ma come hanno fatto a rapire il Tardis appena atterrato?” domandò poi, un po’ confusa.

“Avranno captato le onde temporali quando siamo usciti del vortice del tempo e, seguendole, saranno riusciti a portarlo via.”

“E adesso? Che facciamo?”

“Dobbiamo andare lì e riprendercela, prima che facciano qualcosa di irreparabile.”

“Ma come?”

“Non lo so…”

Entrambi sospirarono, continuando a gettare occhiate distratte attorno a sé, mentre riflettevano.

“Beh, abbiamo quattro opzioni” iniziò ad elencare la ragazza.

“Prendere un autobus... o un aereo... o, magari, fare l’autostop per le strade americane fino al Canada, in puro stile ‘On The Road’. O, magari, prendere ‘in prestito’ una macchina e dei soldi per arrivare lì.”

Il Dottore non fu affatto convinto da quelle quattro opzioni e provò a pensare ad un'alternativa veramente valida a cui ricorrere, senza che, però, gli venisse in mente nulla di interessante.

Rassegnato, abbassò di nuovo la testa e fu allora che notò un giornale abbandonato accanto alla panchina. Dal titolo, doveva essere un quotidiano locale, ma ad attrarre la sua attenzione fu soprattutto un articolo sportivo; afferrò il giornale e lesse tra sé a sé

Il Marshall College ha battuto con successo la Columbia University per tre a zero.”

Il Signore del Tempo rimase perplesso da quel nome, Marshall College, un nome che aveva già sentito, che in qualche modo gli suonava familiare...

Alla fine ebbe un'intuizione e si ricordò improvvisamente di quel nome, pensando “Ma certo!”

Oppure!” esclamò, alzandosi di scatto in piedi, gurdando l'amica con tono sicuro e con sorriso in faccia: “Potremmo scegliere la quinta opzione!”

Denny ricambiò il suo sguardo con aria perplessa, dicendo: “Ovvero?”

“Chiedere aiuto al più grande avventuriero che sia mai esistito! Il più grande avventuriero di tutti i tempi” rispose con entusiasmo, posando il giornale sulla panchina.

“E quell'uomo si trova proprio qui! A Bedford! In questo tempo” Il suo sorriso diminuì leggermente. "Sempre, beninteso, che non sia impegnato in qualcuna delle sue pazzesche avventure..."

L’amica, che era ancora seduta, guardò il giornale, stranita e confusa per quelle parole, non riuscendo a capire che cosa lui stesse dicendo.

“Al Marshall College! Di corsa!” esclamò il Dottore, uscendo dal parco e dirigendosi verso destra lungo il marciapiede, per poi tornare subito sui suoi passi, dicendo: “No! È da questa parte.” 

Denny alzò gli occhi al cielo sospirando, si alzò dalla panchina e partì al suo inseguimento.



 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Evola Who