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Autore: jay0704    19/09/2019    1 recensioni
Lei una ragazza che ha paura dell’amore.
Lui un ragazzo che non conosce l’amore.
Riusciranno i protagonisti ad apprezzare e conoscere l’amore.
Riuscirà Luce a riporre fiducia nella vita, ad innamorarsi senza la paura di soffrire?
Riuscirà a voltare pagina ed accettare la morte dei suoi genitori, e andare avanti?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 11

 

Mi separo subito da lui quando mi rendo conto dell’errore che ho appena compiuto, le sue labbra mi hanno fatto perdere il lume della ragione, il suo sapore mi ha del tutto mandato in tilt. Il desiderio  di toccarlo, di sfiorare le sue mani, riassaporare le sue labbra mi obbligano ad aumentare la distanza tra di noi. Esco dall’auto, corro lontana da lui spaventata da ciò che potrebbe succedere se dovessi davvero affezionarmi,  corro spaventata da me stessa, da lui e dal futuro. Perché non ho messo fine alla mia vita? Perché ho tentato di sopravvivere? Perché continuo a rincorrere un uomo, che non fa’ altro che mentirmi? Si prende gioco di me, delle mie debolezze, quando puo’ mi rinfaccia le sue gentilezze, dovrei affidarmi ad una persona così? Un uomo tra altro impegnato, che tradisce la sua donna senza porsi minimamente il problema. Apro il portone, chiudendolo immediatamente, rimane bloccato dal piede di Alex, che è riuscito a raggiungermi immediatamente, provo a spingerlo con forza ma con scarsi risultati, Alex non ha la minima intenzione di lasciarmi stare. 

La sua mano, spinge la porta lentamente la apre totalmente, lasciandomi perplessa dal suo gesto, credevo che dopo il mio comportamento mi lasciasse stare, invece no continua a ronzarmi intorno, ignorando tutti i segnali che gli lancio. 

La sua figura si mostra davanti a me, la sua espressione corrucciata mi fa capire che la mia fuga non gli sia particolarmente andata giù, faccio per parlare, per dirgli di starmi lontano che non lo voglio al mio fianco, ma le parole mi muoiono in bocca. 

I suoi occhi mi impediscono di fare qualsiasi cosa, per l’ennesima volta Alex è riuscito ad annullarmi, il suo sguardo glaciale, il suo silenzio per la prima volta mi incutono timore. Guardandolo attentamente riesco ad intravedere del dolore e della rabbia dentro di sé come se ci fosse qualcosa che lo sta tormentando. Non ho la più pallida idea perché io pensi questo di lui, non lo conosco neanche, però il mio sesto senso mi suggerisce questo, la mia diffidenza mi consiglia di evitarlo che per quanto possa essere stato gentile è pericoloso per me. Mentre il mio cuore mi supplica di non lasciarlo scappare via, di stargli accanto. 

  • Perché sei scappata così? 
  • Tu perché continui a inseguirmi. Non ho bisogno di te, te l’ho già detto. 
  • Sai cosa penso? 
  • No, non lo so e non voglio saperlo.

Si avvicina a me, con una velocità tale che mi obbliga ad indietreggiare, in un attimo mi ritrovo con le spalle al muro, spalanco gli occhi per la sorpresa. Cerco di non mostrarlo, fingendomi disinteressata da questa vicinanza, punto i miei occhi sui suoi che già mi osservano, la vena del suo collo è piuttosto evidente, stringe il labbro inferiore con insistenza, è arrabbiato questo è poco ma sicuro.

  • Sei una vigliacca, non hai il coraggio di andare avanti, allontani le persone che ti vogliono aiutare solo perché non vuoi farti aiutare. Sei sempre pronta a puntare il dito contro gli altri, solo perché così puoi sentirti a posto con la coscienza. Adesso capisco perché le tue amiche ti hanno abbandonata, guardati sei insopportabile, mi è bastato trascorrere del tempo con te per capire che tipo di persona sei. Una ragazzina infantile, che sfrutta il suo dolore per rimanere sola e per fare pena agli uomini. Vuoi un consiglio, falla finita, fai un favore a chi ti sta intorno.
  • Come puoi dirmi questo? Sei un mostro Alex ecco cosa sei. Non hai cuore, mi volevi ferire ci sei riuscito.

Dico in preda alle lacrime, le sue parole hanno trafitto il mio cuore, mi hanno delusa, con entrambe le mani spingo il suo petto duro come la pietra lontano da me. Mi allontano da lui, scappo in camera mia come una bambina che è stata appena sgridata, mi rifugio nei ricordi, nella mia solitudine che mi hanno isolato da un mondo così ingiusto e crudele.

Ignoro gli insulti di Alex, spengo la mia mente, spengo il mio cuore che non ha fatto altro che spingermi ancora più nell’oscurità, chiudo la porta, lentamente scivolo sul pavimento e scoppio in lacrime. Lacrime che non trattengo, butto così tutto il mio malessere interiore, il suono dei miei singhiozzi sono gli unici rumori che mi tengono compagnia. 

Mi sento una stupida, ho tentato di dare fiducia ad un uomo che non ci ha pensato due volte ad attaccarmi utilizzando tutto quello che gli ho confidato, ho sbagliato ad aprirmi con lui a baciarlo, è stato tutto un errore. 

Ha ragione lui avrei dovuto seguire la mia famiglia, sarei dovuta morire quella sera, quella notte doveva essere l’ultima. La mia vita doveva interrompersi quel diciotto ottobre dell’anno scorso, non mi sarei dovuta svegliare, maledico l’uomo che mi ha soccorsa, è colpa sua se adesso  sono qui a piangere come una bambina. 

Osservo la finestra aperta che si affaccia a giardino esterno, lentamente mi alzo, consapevole di quello che dovrò fare, i piedi si muovono da soli, i singhiozzi continuano a farsi sentire, gli occhi rimangono fissi sul obbiettivo. Questa volta non ci sarà nessuno a salvarmi, sono sola, finalmente raggiungerò la mia famiglia, li abbraccerò nuovamente, potrò sentire nuovamente il loro calore il loro amore. 

Non mi importa di ciò che penseranno gli altri, sono stanca di questa vita piena di lacrime, di dolore e di delusioni, ho bisogno di chiudere gli occhi e non riaprirli più, questo è il momento giusto, basta semplicemente lasciarsi andare e cadere giù. Non sentirò nemmeno dolore, sarà un  morte immediata, priva di dolore, la fine di una esistenza misera è inutile.

  • Luce, che cazzo fai!? Scendi ti prego.

Il respiro si blocca nel sentire la voce calda e roca di Alex, rimango immobile, incapace di aprire bocca.

  • Luce ascoltami non è così che risolverai le cose. Scendi possiamo parlarne, non è necessario giungere a questa conclusione così drastica. 
  • Perché dovrei alla fine è quello che vogliono tutti. Ed è quello che voglio anch’io, sono stanca di sopravvivere, ho bisogno di mettere un punto, ho aspettato anche fin troppo.

Le mie parole escono come un sussurro debole e basso appena percettibile, il mio cuore ormai è un cumulo di polvere, incapace di battere ancora, quel leggero benessere che Alex mi ha dato, è stato subito distrutto dalle sue parole piene di rabbia e di cattiveria. 

  • Luce non è così, ascoltami ognuno di noi ha il proprio dolore. Nessuno è realmente felice, guarda me,  sono obbligato a stare con una donna che non amo solo per sdebitarmi con mio  padre. Vivo ogni giorno con un peso al petto, che mi impedisce di andare avanti...ho fatto delle cose orribili in passato.

Rimango in silenzio sorpresa dalla sua dichiarazione, non ama la sua donna, perché deve ascoltare suo padre? Cosa intende per cose orribili? Cosa ha fatto di così grave? 

  • Luce ho spezzato la vita ad un intera famiglia. Sono tutti morti a causa mia.
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