Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: __Lily    20/09/2019    3 recensioni
E se Daenerys non fosse impazzita e Jon l'avesse uccisa ad Approdo del re?
Cosa sarebbe successo?
Genere: Avventura, Drammatico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cersei Lannister, Daenerys Targaryen, Jaime Lannister, Jon Snow, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

VENTUNO







JON

Restavano pochi giorni prima della partenza e Jon avrebbe voluto passarli con Daenerys ma aveva molte cose a cui pensare e una di queste era far cambiare idea  Gendry.
Quel ragazzo era testardo e Jon si chiese anche quanto bene conoscesse Arya e cosa fosse lei per lui.
Arya non è più la bambina che ho salutato a Grande Inverno prima di seguire zio Benjen.
«Jon, spero di non disturbare» disse Davos sedendosi difronte a lui.
«Affatto. Hai parlato con Gendry?»
«Oh si, ma non vuole saperne esattamente come non ha voluto nascondere la sua vera identità.»
«Ha fatto bene a dire chi è.»
«Forse» rispose Davos, poi prese la coppa e bevve.
Poco dopo una servetta portò da mangiare a Jon che chiese da mangiare anche per Davos.
«Non credi che abbia fatto bene?»
«A dirlo a te si ma non credo che abbia fatto bene a dirlo a Daenerys Targaryen.»
«Non eri tu che mi spronavi a trovare accordi con lei? Credevo che ti piacesse.»
«Indubbiamente è bellissima.»
«Non intendevo quello.»
«Lo so, ma è pur sempre una Targaryen e sai bene quanto me cosa Robert Baratheon e Tywin Lannister hanno fatto alla sua famiglia.»
«Lo so» rispose cupamente Jon.

Il maestro gli aveva raccontato cosa era accaduto.
Aveva raccontato di re Aerys e della sua follia, aveva raccontato del principe Rhaegar che aveva rapito sua zia Lyanna Stark che riposava nelle cripte, e della morte dell’ultimo dei draghi avvenuta sul tridente per mano di Robert Baratheon che era diventato nuovo re dopo la morte della moglie del principe Rhaegar e dei principini.
Ricordò anche che quel giorno suo padre andò da lui per parlargli subito dopo che il maestro ebbe finito la lezione, ma che non fece lo stesso con Robb.
«Ho fatto qualcosa di sbagliato padre?» aveva chiesto il piccolo Jon, quando erano soli lo chiamava padre ma non quando lady Stark era nei paraggi.
Lei lo odiava non aveva mai nascosto il suo odio.
«No, nulla Jon.»
Erano nel parco degli dei, il sole era alto in cielo ma non faceva caldo perché tirava il vento.
«Volevo assicurarmi che tu stessi bene.»
«Sto bene padre, non devi preoccuparti per me.»
Ned Stark aveva sorriso, un sorriso stanco e carico di tristezza.
«Maestro Luwin oggi vi ha raccontato delle cose.»
«Si, ci ha raccontato come Robert Baratheon è diventato re e ha detto che tu hai ucciso ser Arthur Dayne.»
«Si, l’ho fatto.»
«Era un cavaliere abile vero?»
«Molto, uno dei più valorosi e ha svolto il suo dovere fino alla fine.»
«Quale dovere padre?»
«Difendere il suo principe» rispose Ned Stark fissando negli occhi Jon.
«Vorrei diventare come lui un giorno.»
«Sono certo che lo diventerai, tu sei più importante di ciò che credi Jon.»
Eddard Stark glia aveva dato un bacio sulla fronte e poi si era alzato dalla panca di pietra.
«Lo sono anche per mia madre?» aveva domandato lui.
Lord Stark fuggiva sempre a quella domanda.
Il lord del Nord si fermò e restò qualche istante girato a fissare la fortezza di Grande Inverno.
«Si, lei sarebbe orgogliosa di te» disse senza voltarsi e poi se ne andò lasciando Jon a riflettere su tutto ciò di cui avevano parlato.

 

«Daenerys non è suo padre Davos.»
«E prego gli dei che non lo diventi. Jon ci sono cose che non sai forse ed è mio dovere in quanto tuo primo cavaliere dirtele. Ho cercato di servire al meglio delle mie capacità Stannis e proverò a fare lo stesso con te anche se so che non è una cosa mi riguarda.»
La ragazza tornò nuovamente con altro cibo.
Davos lo prese e la ringraziò.
«Di che si tratta?»
Mise da parte il piatto e fissò Jon.
«Ho saputo che Daenerys è sterile.»
Jon fece un respiro profondo.
«Lo so già questo, me lo ha detto lei.»
Davos riprese il piatto e addentò della pancetta calda e croccante.
«Era mio dovere informarti.»
«Lo hai fatto, ma so tutto da prima ancora che tu partissi per Approdo del re. Davos non so cosa accadrà finite le guerre che ci attendono ma una cosa la so, io non voglio perderla. Non posso.»
«La ami.»
«Si e non mi importa che sia sterile.»
«Tu credi che non ti importi ma sei un re ora e i re devono avere degli eredi. Tuo fratello Robb è morto nominando te suo erede e se ti accadesse qualcosa…»
«Bran è tornato a Grande Inverno e per la legge lui è il re non io e se Bran non volesse esserlo in quel caso il Nord spetterebbe a Sansa. Come vedi non è essenziale che io abbia figli e se devo rinunciarvi per stare con lei allora lo farò.»
«Jon… parli così perché non sai cosa significa essere padre. Guardami e dimmi che non ci hai mai pensato.»
«Non cambia nulla.»
«Guardami e dimmelo.»
Jon prese la coppa e bevve un sorso di birra.
«Aye, l’ho pensato una volta. Ero alla barriera e per un solo istante ho fantasticato su come sarebbe stato se avessi avuto una moglie e un figlio. Un figlio che avrei chiamato Robb, ma è durato così poco quel pensiero che me ne ero dimenticato.»
«Rinunceresti a questo per lei?»
«Rinuncerei a tutto per lei, anche al Nord se potessi farlo.»









DAENERYS

Daenerys era scesa per vedere Jon, per trascorre gli ultimi momenti che rimanevano con lui e il resto del tempo con Jorah perché anche il suo orso sarebbe andato a Nord alla ricerca degli estranei, un dono per la tregua con Cersei.
Sperava di poter mangiare da sola insieme a Jon ma arrivata nella sala aveva visto lui e Davos e poi lo aveva sentito parlare di lei e di suo padre e così era rimasta.
Anche il cavaliere delle cipolle mi odia.
«Aye, l’ho pensato una volta. Ero alla barriera e per un solo istante ho fantasticato su come sarebbe stato se avessi avuto una moglie e un figlio. Un figlio che avrei chiamato Robb, ma è durato così poco quel pensiero che me ne ero dimenticato.»
«Rinunceresti a questo per lei?»
«Rinuncerei a tutto per lei, anche al Nord se potessi farlo.»
Lacrime silenziose avevano varcato i suoi occhi ed erano scese lungo le guance.
Dany lo sapeva, aveva sempre saputo che una parte di Jon avrebbe voluto dei figli, figli che lei non avrebbe mai potuto dargli che non avrebbe mai potuto dare a nessuno.
Quella consapevolezza la fece stare ancora peggio della parole di Davos.
«Se è così non ho altro da aggiungere, vado a vedere Gendry a che punto è. Maestà» disse Davos, Dany lo sentì alzarsi ma le sue gambe erano come paralizzate, come se fosse stata un tutt’uno con il muro e così rimase lì mentre Davos le passava d’avanti.
Il cavaliere la guardò per qualche istante poi chinò il capo e se ne andò.
Daenerys sentì altri passi ma era ancora pietrificata, poi la mano di Jon le accarezzò il voto e le asciugò le lacrime, le sue braccia forti la strinse a se e le sue mani le accarezzarono i capelli argentei e ancora sciolti.
«Mi dispiace, Davos non avrebbe dovuto…»
«No» lo fermò lei «lui ti ha detto la verità Jon.»
«Non mi importa ciò che crede.»
«Jon…»
«Guardami. No, Daenerys guardami» disse lui mentre lei cercava di divincolarsi e di fuggire da quella stanza.
«Non ci riesco.»
«Non importa cosa crede Davos o chiunque altro, importa solo ciò che crediamo noi.»
«Io non potrò mai darti ciò che desideri e un giorno finirai per odiarmi anche tu.»
«Mai, Dany non importa di diventare padre.»
«Non ti importa ora e su questo il tuo primo cavaliere ha ragione. Jon tu… tu parli così perché non sai cosa possa significare anche solo quell’idea che diventa certezza. Darei tutto per provarla ancora, per… ah, per sentire di nuovo una vita crescere dentro di me, per poter prendere in braccio mio figlio almeno una volta.»
Il dolore per la morte di Rhaego si era riacceso dopo quella conversazione e le aveva quasi tolto il fiato.
«Non credere alla maegi allora, credi a me. Ti giuro che accadrà, che un giorno prima o dopo le battaglie tu terrai in braccio un bambino, il nostro bambino, accadrà se è ciò che desideri, sarà così» le disse lui baciandola.
«No Jon, finite le battaglie dovrò lasciarti andare.»
Un re non può non avere discendenti.
Daenerys gli diede un bacio e poi uscì dalla stanza con il volto ancora rigato dalle lacrime e i capelli sciolti che svolazzavano a ogni passo.
Si diresse alla forgia, Gendry era lì e sapeva che anche Davos si trovava lì.
«Cavaliere vorrei parlarti» disse lei dopo essersi ricomposta anche se in parte.
«Va tutto bene maestà?» domandò Gendry posando il martello.
«Si, non preoccuparti continua il tuo lavoro se è ciò che desideri, in caso contrario sai che puoi smetterla. Non sei più un fabbro.»
«Non sono nemmeno un lord.»
«Lo sei, Gendry Baratheon lord di Capo Tempesta. Ser vieni con me.»
Daenerys e Davos camminarono in silenzio per un po’, osservando il mare e Approdo del re che era poco oltre, i suoi figli erano andati a caccia chissà dove e a cacciare chissà cosa e lei si sentiva così triste.
Un giorno saranno loro a succedermi, sono gli unici figli che gli dei mi hanno concesso.
«Maestà mi dispiace se le mie parole ti hanno ferita.»
«Non scusarti per aver detto la verità ser, Jon sapeva già tutto.»
«Il mio compito è quello di consigliarlo e in quanto re…»
«In quanto re Jon deve avere degli eredi, lo so e lo sa anche lui» rispose lei tenendo gli occhi fissi sull’orizzonte, «non ho mai voluto che sacrificasse il suo futuro per me Jon non sa cosa vuol dire diventare padre e io voglio che lo scopra un giorno, anche se non potrà scoprirlo insieme a me. Potrà realizzare il desiderio di chiamare quel bambino Robb. Non sarò io a privarlo di tutto questo, lo amo troppo.»
«E lui te, è disposto a rinunciare anche al Nord per amor tuo.»
Daenerys si costrinse a sorridere.
«Tu mi odio ser Davos anche se non ti ho arrecato alcun torto.»
«No non ti odio ma ti temo, questo si.»
«Non ne hai motivo, non sono Aerys il mio nome è Daenerys e voglio essere una sovrana giusta e amata come lo era mio padre all’inizio del suo regno, come lo era mio fratello Rhaegar, voglio che il popolo mi ami come amava lui.»
«Tuo fratello era un uomo buono e generoso e coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo non lo hanno dimenticato. Anche tua madre e la principessa Elia Martell erano molto amate.»
«Ser Barristan me lo ha raccontato. Prego che la mia moneta sia caduta dal lato giusto ser Davos» disse Daenerys e poi se ne andò lasciando da solo il cavaliere delle cipolle.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: __Lily