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Autore: jaykayess    20/09/2019    1 recensioni
Freezer è stato sconfitto, Namecc è stato ripristinato, e finalmente Goku fa la sua rimpatriata dopo quasi un mese di assenza.
Ma qualcosa, all’improvviso, cambia nella vita del nostro eroe. E, inevitabilmente, anche nella vita di chi lo circonda.
Genere: Azione, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Bulma, Gohan, Goku, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non si riconosceva più.
Il suo riflesso nello specchio era sempre lo stesso, ma era come se, al posto del solito ragazzone allegro, in quel grosso pezzo di vetro incollato al muro, ci fosse un completo sconosciuto.
Aveva delle occhiaie profonde, scure, pronunciate, era come se non dormisse da giorni. I suoi capelli a forma di palma erano più arruffati del solito, ed il suo respiro si faceva via via più pesante, più affaticato.
Aveva affermato di star bene, ed avrebbe continuato a farlo... Vegeta non meritava di preoccuparsi inutilmente.
Eppure... eppure era ossessionato dal voler sapere cos’avesse, cosa si stesse scatenando nel suo corpo, che cosa fossero quei sintomi così improvvisi.
Perché Goku si era accorto improvvisamente di star così male: era come se quei forti dolori al petto fossero arrivati assieme alla consapevolezza di dover affrontare un’altra battaglia. Che fosse quella grande responsabilità, a farlo stare male? Che fosse il peso del dovere, a renderlo così affaticato e dolorante? 
Ma no... era sempre stato ben felice di combattere, di misurarsi con avversari sempre più forti, di migliorarsi. Dover combattere, per uno come lui, era un toccasana.
Ma allora cos’era? Che davvero un saiyan si potesse ammalare? Effettivamente, Vegeta non gli aveva mai fatto presente che la loro razza possedesse delle difese immunitarie maggiori di quelle terrestri... tutto era possibile, in fondo.
Aveva sentito Chichi arrivare, ed aveva anche sentito il principe e gli altri agitarsi in corridoio, ma non aveva avuto il coraggio di uscire da quel bagno e farsi vedere in quello stato.
Anche se, effettivamente, avrebbe dovuto farlo. In fondo, se la sua ex moglie era lì, non lo era di certo per Vegeta, o per Nappa, o per chiunque altro. Era lì per lui.
Per lui, perché Goku se l’era immaginato, che fosse successo qualcosa.
E non poteva permettersi di tornare ad essere l’irresponsabile che era stato per fin troppo tempo, prima della separazione da sua moglie. No, doveva uscire da quel bagno e correre a prendersi le proprie responsabilità.
Così, dopo aver mandato giù l’ennesimo antidolorifico della giornata, il saiyan dai capelli a forma di palma uscì prima dal bagno e poi dalla camera da letto, chiudendosi entrambe le porte alle spalle e sospirando rumorosamente. Troppi problemi, troppi casini. La sua schiena stava cominciando a diventare pesante, come se ci fosse un macigno a schiacciarlo e lui non riuscisse in alcun modo a liberarsene.
«Oh!» esclamò Chichi, vedendo finalmente uscire dal proprio nascondiglio il motivo della sua visita alla Capsule Corporation.
Era ridotto piuttosto male, il suo ex marito: aveva un aspetto orrendo, era pallido, con due grosse occhiaie sotto i grandi occhi scuri, e le spalle incurvate. Sembrava uno zombie.
In un primo momento pensò che, forse, sarebbe stato meglio andarsene e tornare in un secondo momento, ma poi, guidata dal suo sesto senso, arrivò alla conclusione che, forse, sarebbe stato meglio fargli inghiottire quella grossa pillola chiamata verità proprio in un momento di debolezza. Magari, l’avrebbe ingerita meglio in un attimo simile, piuttosto che in una situazione differente.
Così, sorridente, superò incurante quel nano malefico che fino a quel momento le era stato di fronte, raggiungendo Goku a passi decisi «Finalmente ti sei deciso a farti vedere! Avevi intenzione di far aspettare oltre la tua signora?»
A quelle parole, la vena sulla fronte di Vegeta iniziò a pulsare pericolosamente. Se avesse continuato ad assistere a quella scena, probabilmente sarebbe esploso.
La sua signora? Sul serio?
Quella strega aveva osato appellarsi all’idiota, al SUO idiota, come la sua signora? Dopo che, per più di un mese, non aveva fatto altro che abbandonarlo a sé stesso, fuggendo sia dalle proprie responsabilità di moglie che dalle proprie responsabilità di madre?
Non si poteva sentire, era ridicola. Terribilmente, spaventosamente, fastidiosamente ridicola. Ed il principe dei saiyan avrebbe tanto voluto torcerle il collo.
Ma, a dispetto di ogni sua aspettativa, dopo aver preso un bel respiro, riuscì a mantenere una calma glaciale, quasi spaventosa, e prese a seguire con lo sguardo i movimenti dell’oca, restando fermo sul posto, con le braccia strette contro il petto. 
Se solo quella donnaccia maledetta avesse provato ad avvicinarsi di più a Kaharoth, ne avrebbe dovuto rispondere a lui. E Vegeta giurava che non sarebbe stato affatto gentile, perché la sua pazienza si stava esaurendo... e lui non era affatto una Persona troppo paziente.
«Ciao, Chichi...» aveva salutato Goku, inarcando un sopracciglio e cominciando disperatamente a cercare lo sguardo di Vegeta, che però continuava ad essere puntato sulla loro indesiderata ospite, vigile, attento, ed omicida «Che sei venuta a fare, qui? È forse successo qualcosa?»
«Beh, in verità...» aveva trillato la mora, non smettendo neanche per un secondo di sorridere trionfante «Sì. Sono successe tante cose. E sono piuttosto importanti, per cui mi sono presa la briga di venirti a trovare.»
«Ah, sì?»
Per quanto potesse sembrarlo, Goku non era uno stupido. Aveva perfettamente captato la situazione, e purtroppo non era delle migliori: Vegeta si stava pericolosamente trattenendo dal far saltare in aria prima Chichi e poi l’intero pianeta, e Chichi aveva sul volto un’espressione che la diceva fin troppo lunga. Sperava soltanto di sbagliarsi... sperava soltanto che, magari, la sua ex moglie volesse parlargli soltanto dello studio di Gohan, o di cose del genere.
Ma, purtroppo, le probabilità che gli argomenti di conversazione sarebbero stati quelli, erano veramente basse.
E questo, sia il principe dei saiyan che Goku, lo avevano capito fin troppo bene.
Troppi problemi, troppi casini. E il povero super saiyan non era molto sicuro di poterli affrontare a testa alta. Non in quelle condizioni.
«Scusate? Ragazzi?»
La voce di Bulma proveniente dal piano di sotto aveva dissuaso tutti dai loro discorsi e dalle loro elucubrazioni, e fortunatamente-o forse no-, la turchina, salita al piano di sopra con in mano una chiave inglese ed indosso soltanto una logora tuta da lavoro, aveva attirato l’attenzione su di sé.
Inutile dire che sbiancò nel momento in cui, ritta di fronte al suo migliore amico, aveva visto Chichi. Non avrebbe mai pensato che sarebbe venuta a fargli visita così presto... in fondo, avevano avuto quella conversazione soltanto pochissime ore prima.
A quanto pareva, la mora sapeva essere di ragionamenti precoci.
«Qua-qualcuno potrebbe aiutarmi in laboratorio?» balbettò, incerta, spezzando il gelido silenzio che si era andato a creare nel momento in cui si era fatta vedere «Sto cercando di apportare delle modifiche alla gravity room dei bambini, in modo che non possano farla di nuovo saltare in aria per colpa dei loro giochi. Ma mi serve una mano.»
Vegeta stava letteralmente esplodendo.
Nel momento in cui si era visto apparire davanti l’ex moglie di quell’imbecille che ancora osava dormire nel suo stesso letto avrebbe voluto prima urlare, poi staccarle la testa con un dito, poi andare da Kaharoth e staccargli la testa a morsi, ed infine avrebbe fatto esplodere quel maledettissimo, minuscolo, insignificante, melenso pianeta.
Ma, chissà grazie a quale tipo di divinità, era riuscito a trattenersi dal compiere tali atti, ed era rimasto semplicemente a guardarla, immobile, incapace anche soltanto di dire una parola; tremori di rabbia avevano iniziato a pervadere il suo corpo, mentre la vena sulla sua fronte aveva preso a pulsare in modo quasi spaventoso; i suoi denti avevano iniziato a digrignare, e dalla sua bocca erano usciti ringhi confusi ed incontrollati.
Quando l’idiota era apparso, poi... quella era quasi stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Ma vederlo così tranquillo, nonostante la situazione, lo indusse a rimanere calmo, seppur di calma, in quel momento, non si potesse proprio parlare.
Avrebbe voluto fare di tutto per togliersi da quella situazione, per non pensare alla presenza di quella donna tra loro. Avrebbe fatto di tutto pur di non pensarci.
E, fortunatamente, Bulma era sempre in mezzo ai piedi.
«Vengo io.» si affrettò a dire, forse con tono un po’ troppo agitato del solito, che fece voltare tutti nella sua direzione.
La turchina, ben sapendo cosa lo turbasse, e sicura di poterlo comprendere alla grande, gli rivolse un grosso sorriso, girando i tacchi e facendogli cenno con la testa di seguirla giù in laboratorio «Grazie, Vegeta! Allora andiamo!»
Prima di seguire l’amica giù per le scale, il principe dei saiyan si prese la briga di lanciare un ultimo sguardo inceneritore in direzione di Chichi, che non si fece alcun remore a rispondergli per le righe, lasciando che i loro occhi neri come la pece si incontrassero e si scontrassero.
Si erano appena dichiarati guerra. E la donna era più che determinata a vincerla.
Perché lo aveva capito da sola, che cosa succedesse a quel nano malefico che aveva osato toccare anche solo con un dito il suo adorato bambino soltanto l’anno prima. Quello lì era cotto di Goku.
Anzi, probabilmente anche qualcosa in più.
Poverino... il ragazzino innamorato senza speranze. Era a dir poco spassoso.
Alla dipartita di Vegeta e Bulma dal corridoio, anche Radish e Nappa decisero di togliere le tende: il primo seguendo gli amici giù in laboratorio, l’altro rientrando nella propria stanza, nella quale probabilmente era presente anche Lunch, e chiudendovisi a chiave.
Chichi ridacchiò: finalmente erano soli.
Finalmente avrebbe potuto prepararsi quel lungo e difficilissimo discorso al quale aveva tanto pensato mentre camminava nelle strade affollate della Città dell’Ovest.
Anche se, effettivamente, non credeva che Goku avrebbe potuto comprendere un discorso troppo complicato. Forse sarebbe stato meglio dirglielo direttamente? O direttamente ma con tatto? O in modo schietto e duro ma girandoci attorno? O con tatto ma girandoci attorno?
Diamine, ora che erano finalmente soli avrebbe dovuto parlare, dire qualcosa, spiegare per quale motivo fosse lì, ma quando finalmente arrivò il momento, la povera donna, messa alle strette, sentì le gambe molli e tremolanti. 
Ma, in fondo, di cosa si preoccupava? Goku ne sarebbe sicuramente stato felice, no? E le avrebbe chiesto, anzi, l’avrebbe implorata di tornare insieme, giusto? In fondo, uno come lui non avrebbe mai potuto lasciare che una creatura crescesse senza una figura paterna al proprio fianco.
Ma Goku, dal canto suo, aveva notato il disagio del proprio compagno, e non gli era piaciuto per niente. E non gli piaceva neanche che Chichi, colei che aveva messo lui e Gohan alla porta, ripiombasse in quel modo nella sua vita.
Certo, l’avrebbe di sicuro perdonata per ciò che aveva fatto, ma non si sentiva ancora pronto ad accoglierla nella sua vita come semplice amica. Non in quelle condizioni.
No, semplicemente non si sentiva ancora pronto e basta. E lei avrebbe dovuto accettarlo, esattamente come aveva accettato che Gohan avesse deciso di rimanere con lui.
In fondo, non era un pensiero cattivo od egoista, giusto?
«Chichi?» la incalzò, serio come non lo era stato mai «Allora, perché sei venuta? Ora siamo soli, puoi parlarne tranquillamente.»
Ma lei non aveva alcuna intenzione di iniziare direttamente quel discorso. Prima, voleva togliersi dei dubbi, e Goku era così stolto che probabilmente glieli avrebbe tolti subito.
Così sorrise e, girandogli attorno, gli chiese dolcemente: «Mi sembra che tu e Vegeta siate diventati... molto amici, no?»
«Quello che è successo tra me e Vegeta non ti riguarda.» fu la risposta seria del super saiyan «In fondo, le mie amicizie non ti sono neanche mai interessate.»
La donna sgranò gli occhi, stupefatta: da quando il suo ex era diventato così schivo e percettivo? Allora era vero quello che le raccontava Gohan. Era vero che suo padre, lo stupidissimo Goku, stava cambiando. E parecchio, anche.
«Hai ragione, ma...» si schiarì la voce «Lui era così diverso, un tempo. Non trovi anche tu?»
«Non credo tu sia venuta qui a parlare di Vegeta, Chichi...»
Goku si bloccò. O forse sì?
Magari Gohan si era fatto scappare qualcosa. Magari Bulma si era fatta scappare qualcosa. Ed ora la sua ex moglie era venuta per impicciarsi dei suoi affari personali col principe dei saiyan.
Ma no, non poteva essere: la sua migliore amica era sempre stata riservata e delicata su argomenti del genere, e suo figlio, quel giorno, non aveva ancora visto sua madre-o almeno, per quel che ne sapeva lui.
«No, infatti.» rispose secca lei, pensando che forse avrebbe dovuto prendere l’argomento con le pinze, molto lentamente, oppure non avrebbe dovuto prenderlo affatto «Allora... dov’è mio figlio? Non è in casa. Non starà mica trascurando i suoi studi, vero?»
«Non preoccuparti.» fece Goku «Sarà fuori con la sua nuova amica.»
«Amica?» si finse interessata «Non immaginavo che Gohan potesse fare amicizia così in fretta. È sempre stato un bambino così introverso...»
«Tanto per cominciare, a renderlo introverso sei stata tu.» il tono di voce del saiyan dai capelli a palma era inspiegabilmente duro, quasi come non fosse lui a parlare «Secondo, cerca di arrivare al punto, per favore. Se devo essere sincero, non mi sento molto in forma, e vorrei riposarmi, perciò...»
Era a dir poco incredibile. Non credeva di aver mai sentito il suo ex marito parlare con quel tono di voce... era più che evidente che stesse maturando molto, e forse, se avesse aspettato prima di lasciarlo, probabilmente in quel momento sarebbero potuti essere ancora insieme, felici.
Ed in fondo, aveva anche ragione: sarebbe dovuta essere sincera e, soprattutto, chiara e concisa.
Così, dopo aver tirato un sospiro, si ritrovò ad incrociare lo sguardo col suo ex marito e, decisa, esclamò tutto d’un fiato: «Sono incinta!»
~
OLEEEEEEEEEEEÉ
Ci siamo arrivati, finalmente, al momento che tutti stavamo aspettando! Perché lo so che lo stavate aspettando, perché lo so che il popolo vuole il drama.
Volevamo la telenovela? Bene, ora l’avremo.
Finalmente sono arrivata ad un punto cruciale della storia. Il capitolo dal quale cominceranno a spiegarsi-ed anche a succedere- moltissime cose: si scoprirà cosa vuole Cooler, cosa sta succedendo a Goku, si scopriranno i poteri di cui dispone Rosicheena... insomma, è il momento di arrivare al punto, amici ed amiche.
Ma, per ora, accontentiamoci di ciò che ha appena detto Chichi, perché lo sapevamo tutti come sarebbe andata a finire, diciamocelo. 
Quello che non sappiamo è il modo in cui reagirà Vegeta scoprendolo, e soprattutto come reagirà Goku!
Considerando che non sta neanche troppo bene, speriamo non gli venga un infarto! xD
Alla prossima, un bacione!
-JAY


Non si riconosceva più.Il suo riflesso nello specchio era sempre lo stesso, ma era come se, al posto del solito ragazzone allegro, in quel grosso pezzo di vetro incollato al muro, ci fosse un completo sconosciuto.Aveva delle occhiaie profonde, scure, pronunciate, era come se non dormisse da giorni. I suoi capelli a forma di palma erano più arruffati del solito, ed il suo respiro si faceva via via più pesante, più affaticato.Aveva affermato di star bene, ed avrebbe continuato a farlo... Vegeta non meritava di preoccuparsi inutilmente.Eppure... eppure era ossessionato dal voler sapere cos’avesse, cosa si stesse scatenando nel suo corpo, che cosa fossero quei sintomi così improvvisi.Perché Goku si era accorto improvvisamente di star così male: era come se quei forti dolori al petto fossero arrivati assieme alla consapevolezza di dover affrontare un’altra battaglia. Che fosse quella grande responsabilità, a farlo stare male? Che fosse il peso del dovere, a renderlo così affaticato e dolorante? Ma no... era sempre stato ben felice di combattere, di misurarsi con avversari sempre più forti, di migliorarsi. Dover combattere, per uno come lui, era un toccasana.Ma allora cos’era? Che davvero un saiyan si potesse ammalare? Effettivamente, Vegeta non gli aveva mai fatto presente che la loro razza possedesse delle difese immunitarie maggiori di quelle terrestri... tutto era possibile, in fondo.Aveva sentito Chichi arrivare, ed aveva anche sentito il principe e gli altri agitarsi in corridoio, ma non aveva avuto il coraggio di uscire da quel bagno e farsi vedere in quello stato.Anche se, effettivamente, avrebbe dovuto farlo. In fondo, se la sua ex moglie era lì, non lo era di certo per Vegeta, o per Nappa, o per chiunque altro. Era lì per lui.Per lui, perché Goku se l’era immaginato, che fosse successo qualcosa.E non poteva permettersi di tornare ad essere l’irresponsabile che era stato per fin troppo tempo, prima della separazione da sua moglie. No, doveva uscire da quel bagno e correre a prendersi le proprie responsabilità.Così, dopo aver mandato giù l’ennesimo antidolorifico della giornata, il saiyan dai capelli a forma di palma uscì prima dal bagno e poi dalla camera da letto, chiudendosi entrambe le porte alle spalle e sospirando rumorosamente. Troppi problemi, troppi casini. La sua schiena stava cominciando a diventare pesante, come se ci fosse un macigno a schiacciarlo e lui non riuscisse in alcun modo a liberarsene.
«Oh!» esclamò Chichi, vedendo finalmente uscire dal proprio nascondiglio il motivo della sua visita alla Capsule Corporation.Era ridotto piuttosto male, il suo ex marito: aveva un aspetto orrendo, era pallido, con due grosse occhiaie sotto i grandi occhi scuri, e le spalle incurvate. Sembrava uno zombie.In un primo momento pensò che, forse, sarebbe stato meglio andarsene e tornare in un secondo momento, ma poi, guidata dal suo sesto senso, arrivò alla conclusione che, forse, sarebbe stato meglio fargli inghiottire quella grossa pillola chiamata verità proprio in un momento di debolezza. Magari, l’avrebbe ingerita meglio in un attimo simile, piuttosto che in una situazione differente.Così, sorridente, superò incurante quel nano malefico che fino a quel momento le era stato di fronte, raggiungendo Goku a passi decisi «Finalmente ti sei deciso a farti vedere! Avevi intenzione di far aspettare oltre la tua signora?»
A quelle parole, la vena sulla fronte di Vegeta iniziò a pulsare pericolosamente. Se avesse continuato ad assistere a quella scena, probabilmente sarebbe esploso.La sua signora? Sul serio?Quella strega aveva osato appellarsi all’idiota, al SUO idiota, come la sua signora? Dopo che, per più di un mese, non aveva fatto altro che abbandonarlo a sé stesso, fuggendo sia dalle proprie responsabilità di moglie che dalle proprie responsabilità di madre?Non si poteva sentire, era ridicola. Terribilmente, spaventosamente, fastidiosamente ridicola. Ed il principe dei saiyan avrebbe tanto voluto torcerle il collo.Ma, a dispetto di ogni sua aspettativa, dopo aver preso un bel respiro, riuscì a mantenere una calma glaciale, quasi spaventosa, e prese a seguire con lo sguardo i movimenti dell’oca, restando fermo sul posto, con le braccia strette contro il petto. Se solo quella donnaccia maledetta avesse provato ad avvicinarsi di più a Kaharoth, ne avrebbe dovuto rispondere a lui. E Vegeta giurava che non sarebbe stato affatto gentile, perché la sua pazienza si stava esaurendo... e lui non era affatto una Persona troppo paziente.
«Ciao, Chichi...» aveva salutato Goku, inarcando un sopracciglio e cominciando disperatamente a cercare lo sguardo di Vegeta, che però continuava ad essere puntato sulla loro indesiderata ospite, vigile, attento, ed omicida «Che sei venuta a fare, qui? È forse successo qualcosa?»«Beh, in verità...» aveva trillato la mora, non smettendo neanche per un secondo di sorridere trionfante «Sì. Sono successe tante cose. E sono piuttosto importanti, per cui mi sono presa la briga di venirti a trovare.»«Ah, sì?»Per quanto potesse sembrarlo, Goku non era uno stupido. Aveva perfettamente captato la situazione, e purtroppo non era delle migliori: Vegeta si stava pericolosamente trattenendo dal far saltare in aria prima Chichi e poi l’intero pianeta, e Chichi aveva sul volto un’espressione che la diceva fin troppo lunga. Sperava soltanto di sbagliarsi... sperava soltanto che, magari, la sua ex moglie volesse parlargli soltanto dello studio di Gohan, o di cose del genere.Ma, purtroppo, le probabilità che gli argomenti di conversazione sarebbero stati quelli, erano veramente basse.E questo, sia il principe dei saiyan che Goku, lo avevano capito fin troppo bene.Troppi problemi, troppi casini. E il povero super saiyan non era molto sicuro di poterli affrontare a testa alta. Non in quelle condizioni.
«Scusate? Ragazzi?»
La voce di Bulma proveniente dal piano di sotto aveva dissuaso tutti dai loro discorsi e dalle loro elucubrazioni, e fortunatamente-o forse no-, la turchina, salita al piano di sopra con in mano una chiave inglese ed indosso soltanto una logora tuta da lavoro, aveva attirato l’attenzione su di sé.Inutile dire che sbiancò nel momento in cui, ritta di fronte al suo migliore amico, aveva visto Chichi. Non avrebbe mai pensato che sarebbe venuta a fargli visita così presto... in fondo, avevano avuto quella conversazione soltanto pochissime ore prima.A quanto pareva, la mora sapeva essere di ragionamenti precoci.
«Qua-qualcuno potrebbe aiutarmi in laboratorio?» balbettò, incerta, spezzando il gelido silenzio che si era andato a creare nel momento in cui si era fatta vedere «Sto cercando di apportare delle modifiche alla gravity room dei bambini, in modo che non possano farla di nuovo saltare in aria per colpa dei loro giochi. Ma mi serve una mano.»
Vegeta stava letteralmente esplodendo.Nel momento in cui si era visto apparire davanti l’ex moglie di quell’imbecille che ancora osava dormire nel suo stesso letto avrebbe voluto prima urlare, poi staccarle la testa con un dito, poi andare da Kaharoth e staccargli la testa a morsi, ed infine avrebbe fatto esplodere quel maledettissimo, minuscolo, insignificante, melenso pianeta.Ma, chissà grazie a quale tipo di divinità, era riuscito a trattenersi dal compiere tali atti, ed era rimasto semplicemente a guardarla, immobile, incapace anche soltanto di dire una parola; tremori di rabbia avevano iniziato a pervadere il suo corpo, mentre la vena sulla sua fronte aveva preso a pulsare in modo quasi spaventoso; i suoi denti avevano iniziato a digrignare, e dalla sua bocca erano usciti ringhi confusi ed incontrollati.Quando l’idiota era apparso, poi... quella era quasi stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso. Ma vederlo così tranquillo, nonostante la situazione, lo indusse a rimanere calmo, seppur di calma, in quel momento, non si potesse proprio parlare.Avrebbe voluto fare di tutto per togliersi da quella situazione, per non pensare alla presenza di quella donna tra loro. Avrebbe fatto di tutto pur di non pensarci.E, fortunatamente, Bulma era sempre in mezzo ai piedi.
«Vengo io.» si affrettò a dire, forse con tono un po’ troppo agitato del solito, che fece voltare tutti nella sua direzione.La turchina, ben sapendo cosa lo turbasse, e sicura di poterlo comprendere alla grande, gli rivolse un grosso sorriso, girando i tacchi e facendogli cenno con la testa di seguirla giù in laboratorio «Grazie, Vegeta! Allora andiamo!»
Prima di seguire l’amica giù per le scale, il principe dei saiyan si prese la briga di lanciare un ultimo sguardo inceneritore in direzione di Chichi, che non si fece alcun remore a rispondergli per le righe, lasciando che i loro occhi neri come la pece si incontrassero e si scontrassero.Si erano appena dichiarati guerra. E la donna era più che determinata a vincerla.Perché lo aveva capito da sola, che cosa succedesse a quel nano malefico che aveva osato toccare anche solo con un dito il suo adorato bambino soltanto l’anno prima. Quello lì era cotto di Goku.Anzi, probabilmente anche qualcosa in più.Poverino... il ragazzino innamorato senza speranze. Era a dir poco spassoso.Alla dipartita di Vegeta e Bulma dal corridoio, anche Radish e Nappa decisero di togliere le tende: il primo seguendo gli amici giù in laboratorio, l’altro rientrando nella propria stanza, nella quale probabilmente era presente anche Lunch, e chiudendovisi a chiave.Chichi ridacchiò: finalmente erano soli.Finalmente avrebbe potuto prepararsi quel lungo e difficilissimo discorso al quale aveva tanto pensato mentre camminava nelle strade affollate della Città dell’Ovest.Anche se, effettivamente, non credeva che Goku avrebbe potuto comprendere un discorso troppo complicato. Forse sarebbe stato meglio dirglielo direttamente? O direttamente ma con tatto? O in modo schietto e duro ma girandoci attorno? O con tatto ma girandoci attorno?Diamine, ora che erano finalmente soli avrebbe dovuto parlare, dire qualcosa, spiegare per quale motivo fosse lì, ma quando finalmente arrivò il momento, la povera donna, messa alle strette, sentì le gambe molli e tremolanti. Ma, in fondo, di cosa si preoccupava? Goku ne sarebbe sicuramente stato felice, no? E le avrebbe chiesto, anzi, l’avrebbe implorata di tornare insieme, giusto? In fondo, uno come lui non avrebbe mai potuto lasciare che una creatura crescesse senza una figura paterna al proprio fianco.
Ma Goku, dal canto suo, aveva notato il disagio del proprio compagno, e non gli era piaciuto per niente. E non gli piaceva neanche che Chichi, colei che aveva messo lui e Gohan alla porta, ripiombasse in quel modo nella sua vita.Certo, l’avrebbe di sicuro perdonata per ciò che aveva fatto, ma non si sentiva ancora pronto ad accoglierla nella sua vita come semplice amica. Non in quelle condizioni.No, semplicemente non si sentiva ancora pronto e basta. E lei avrebbe dovuto accettarlo, esattamente come aveva accettato che Gohan avesse deciso di rimanere con lui.In fondo, non era un pensiero cattivo od egoista, giusto?
«Chichi?» la incalzò, serio come non lo era stato mai «Allora, perché sei venuta? Ora siamo soli, puoi parlarne tranquillamente.»Ma lei non aveva alcuna intenzione di iniziare direttamente quel discorso. Prima, voleva togliersi dei dubbi, e Goku era così stolto che probabilmente glieli avrebbe tolti subito.Così sorrise e, girandogli attorno, gli chiese dolcemente: «Mi sembra che tu e Vegeta siate diventati... molto amici, no?»«Quello che è successo tra me e Vegeta non ti riguarda.» fu la risposta seria del super saiyan «In fondo, le mie amicizie non ti sono neanche mai interessate.»La donna sgranò gli occhi, stupefatta: da quando il suo ex era diventato così schivo e percettivo? Allora era vero quello che le raccontava Gohan. Era vero che suo padre, lo stupidissimo Goku, stava cambiando. E parecchio, anche.«Hai ragione, ma...» si schiarì la voce «Lui era così diverso, un tempo. Non trovi anche tu?»«Non credo tu sia venuta qui a parlare di Vegeta, Chichi...»Goku si bloccò. O forse sì?Magari Gohan si era fatto scappare qualcosa. Magari Bulma si era fatta scappare qualcosa. Ed ora la sua ex moglie era venuta per impicciarsi dei suoi affari personali col principe dei saiyan.Ma no, non poteva essere: la sua migliore amica era sempre stata riservata e delicata su argomenti del genere, e suo figlio, quel giorno, non aveva ancora visto sua madre-o almeno, per quel che ne sapeva lui.«No, infatti.» rispose secca lei, pensando che forse avrebbe dovuto prendere l’argomento con le pinze, molto lentamente, oppure non avrebbe dovuto prenderlo affatto «Allora... dov’è mio figlio? Non è in casa. Non starà mica trascurando i suoi studi, vero?»«Non preoccuparti.» fece Goku «Sarà fuori con la sua nuova amica.»«Amica?» si finse interessata «Non immaginavo che Gohan potesse fare amicizia così in fretta. È sempre stato un bambino così introverso...»«Tanto per cominciare, a renderlo introverso sei stata tu.» il tono di voce del saiyan dai capelli a palma era inspiegabilmente duro, quasi come non fosse lui a parlare «Secondo, cerca di arrivare al punto, per favore. Se devo essere sincero, non mi sento molto in forma, e vorrei riposarmi, perciò...»Era a dir poco incredibile. Non credeva di aver mai sentito il suo ex marito parlare con quel tono di voce... era più che evidente che stesse maturando molto, e forse, se avesse aspettato prima di lasciarlo, probabilmente in quel momento sarebbero potuti essere ancora insieme, felici.Ed in fondo, aveva anche ragione: sarebbe dovuta essere sincera e, soprattutto, chiara e concisa.Così, dopo aver tirato un sospiro, si ritrovò ad incrociare lo sguardo col suo ex marito e, decisa, esclamò tutto d’un fiato: «Sono incinta!»
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OLEEEEEEEEEEEÉCi siamo arrivati, finalmente, al momento che tutti stavamo aspettando! Perché lo so che lo stavate aspettando, perché lo so che il popolo vuole il drama.Volevamo la telenovela? Bene, ora l’avremo.Finalmente sono arrivata ad un punto cruciale della storia. Il capitolo dal quale cominceranno a spiegarsi-ed anche a succedere- moltissime cose: si scoprirà cosa vuole Cooler, cosa sta succedendo a Goku, si scopriranno i poteri di cui dispone Rosicheena... insomma, è il momento di arrivare al punto, amici ed amiche.Ma, per ora, accontentiamoci di ciò che ha appena detto Chichi, perché lo sapevamo tutti come sarebbe andata a finire, diciamocelo. Quello che non sappiamo è il modo in cui reagirà Vegeta scoprendolo, e soprattutto come reagirà Goku!Considerando che non sta neanche troppo bene, speriamo non gli venga un infarto! xD
Alla prossima, un bacione!
-JAY

   
 
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