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Autore: Sonrisa_    21/09/2019    6 recensioni
«Saresti pronta a batterti contro gli Unni per me?»
«Certo! Tu sei la mia mamma!»
La donna le sorrise e la strinse forte a sé con immensa tenerezza, lasciandole un bacio sulla fronte.
«Allora che ne dici se proviamo ad andare insieme al piano di sotto? Se c’è questa principessa guerriera a proteggermi non posso avere paura di nulla!»
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Purin Fon/Paddy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Scritta di getto perché avevo bisogno di un po’ di sano fluff. ♥
Buona lettura!
 
 

Little Warrior Princess
 

 
La risata cristallina della bimba risuonò per tutta la casa insieme al rumore dei suoi passetti concitati che percorsero in fretta il corridoio del piano superiore per poi indirizzarsi verso la rampa di scale a gran velocità. Purin fece in tempo a scendere solo il primo scalino prima che le braccia della madre la avvolgessero, salvandola da una probabilissima caduta che le avrebbe fatto guadagnare un bel po’ di lividi. La biondina cercò di divincolarsi e scappare, ma la madre se la caricò sulle spalle ponendo fine al suo dimenarsi.
«Non avevamo detto che le scale erano il territorio nemico e che quindi non ci saremmo andate?» chiese Emiko[1], sistemandosi meglio la figlia tra le braccia in modo tale da poterla guardare in volto.
«Ma io non ho paura!» obbiettò la bimba.
«Lo so, mia piccola Mulan, ma la tua mamma sì.» mormorò la donna, lasciando una carezza sulla guancia della piccola.
«Ti difendo io!» affermò allora Purin, piegando le braccine per mettere in mostra dei muscoli inesistenti.
«Saresti pronta a batterti contro gli unni per me?»
«Certo! Tu sei la mia mamma!»
La donna le sorrise e la strinse forte a sé con immensa tenerezza, lasciandole un bacio sulla fronte.
«Allora che ne dici se proviamo ad andare insieme al piano di sotto? Se c’è questa principessa guerriera a proteggermi non posso avere paura di nulla!»
La piccina annuì con vigore e si aggrappò meglio alla madre cingendole il collo con le braccine, mentre questa scendeva le scale.
Emiko la portò in cucina e la fece accomodare al tavolo: «Che ne dici di fare merenda?» propose alla figlia, scompigliandole la frangia bionda.
Purin batté le manine contenta in segno di approvazione e il suo sorriso si allargò ancor di più quando la madre le mise sotto il naso un paio di bocchan dango[2]. La bimba prese tra le mani lo spiedino ed iniziò a mangiare il dolce contenta, sotto lo sguardo di Emiko che le si sedette accanto, accarezzandole i capelli.
«Questo dolce è il mio preferito.» esclamò la piccola all’improvviso con la bocca piena «Perché ha tre palline e quando lo mangio e guardo quella rosa penso a te, con quella gialla  penso a me e poi con quella verde penso a papà, anche se è lontano.» spiegò con un sorriso, poi dopo qualche attimo di pausa chiese: «Ma papà oggi torna?»
Emiko trattenne un sospiro e sentì tremare il dolce sorriso che le parole della figlia le avevano suscitato, ma si sforzò di mantenerlo.
«Oggi no, piccola mia.» fu costretta a rispondere «Ma tra qualche giorno saremo di nuovo tutti insieme e tu farai vedere a papà quanto sei cresciuta in questi due mesi!»
Purin continuò a mangiare con le labbra arricciate in una strana smorfia, ma dopo che ebbe terminato la merenda le distese in un sorriso che rivolse alla madre.
«Papà mi manca…» ammise sincera, giocherellando con i bastoncini degli spiedini «Ma finché la mamma è con Purin, Purin è molto contenta!» esclamò «Tu starai sempre con me, giusto?» volle assicurarsi, tendendosi poi verso Emiko così da essere presa in braccio.
«Certo piccola mia, ma che domande fai? La mamma starà sempre con te.» disse la donna, stringendola amorevolmente a sé.
La bimba chiuse gli occhi e sorrise serena, cullata e protetta fra le braccia della mamma.
 

 
 


 

[1] Emiko significa –se internet non mi inganna- bambina sorridente. Mi sembrava carino far chiamare in questo modo la madre di Purin, richiamando le parole che lei rivolge in ospedale alla figlia .
[2] Il dango è una sorta di gnocco giapponese fatto di farina di riso e riso glutinoso; nello specifico quello citato nella storia è un dango che presenta una colorazione diversa per ogni pallina.
  
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