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Autore: Alicia_Hotaru    21/09/2019    2 recensioni
Aori è una ragazza normale. Almeno finchè non finisce invischiata nella grande guerra tra Servamp trovando e accudendo il pigro Kuro. Il suo destino, però, non è certo stare dalla parte del bene: perchè quando Tsubaki decide di prendersi qualcosa, nemmeno il più anziano dei Servamp riuscirà a togliergliela.
Avvertenze: per i primi 10 capitoli (circa) seguirò la versione del manga, mentre nei successivi mi baserò su quella dell'anime. Grazie per la pazienza ^-^
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kuro/Sleepy Ash, Nuovo personaggio, Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che bel gattino!

Tsubaki si fermò sul tetto su cui era appena atterrato, guardando distrattamente in basso: una ragazza stava accarezzando un gattino nero dall'aspetto trasandato, probabilmente un randagio, mentre un'altra cercava di convincerla ad andarsene.

Una scena di vita umana che per il Servamp non aveva molto significato, se non per un dettaglio: quel felino non era un animale normale.

Sorridendo della sua fortuna, Tsubaki si sporse leggermente, pensando già a come avrebbe tormentato il suo amato fratellone Accidia. Se quella ragazza fosse diventata la sua Eve, il gioco sarebbe diventato ancora più divertente.

All'improvviso, dopo averlo accarezzato a lungo, l'umana prese Kuro tra le braccia, stringendoselo al petto come se non volesse farlo più andare via.

Per qualche strana ragione, Tsubaki sentì un moto di irritazione salirgli dentro che lo distolse momentaneamente dai suoi piani malvagi.

Quando l'umana se ne andò, promettendo di tornare, il Servamp la osservò, notando in particolare i suoi lunghi capelli neri dai riflessi bluastri e la sciarpa avvolta attorno al collo. Una ragazza normale, come ne aveva viste tante. Non aveva nulla di interessante.

 

Io sono Aori. Tu sei randagio, giusto?

A quella domanda, Kuro era scappato a gambe levate sotto lo sguardo frustrato di Tsubaki: quanto ci sarebbe voluto ancora perché rendesse quella ragazza la sua Eve?

Ora che era sola, Aori continuava a guardarsi attorno alla ricerca del gattino, rendendo il Servamp ancora più nervoso: non capiva proprio perché continuasse ad interessarsi a lei, nonostante fosse evidente che Accidia non volesse renderla la sua Eve per nessun motivo.

Era terribilmente normale, con gusti discutibili in fatto di amicizie. Non era interessante, continuava a ripetersi Tsubaki, seduto sul solito tetto.

Quando Kuro decise di riapparire, apparentemente dopo essersi perso nella fuga ed essere tornato erroneamente al punto di partenza, Aori lo accolse come se nulla fosse successo, mostrandogli tutto l'affetto che era solita manifestare. E alla richiesta di un abbraccio, la ragazza fu felice di accontentare il gattino, stringendolo proprio come aveva fatto al loro primo incontro.

Quando, poi, Aori avvolse Kuro nella sua sciarpa per tenergli caldo, guardandolo amorevolmente con quel sorriso troppo buono per il mondo, Tsubaki capì perché si sentisse così infastidito da quelle scene.

Accidia aveva qualcosa che a lui mancava: qualcuno che lo amasse.

Dopo tutto quello che aveva fatto, dopo aver uccido il maestro...quell'umana gli stava dando il suo amore, e lui non si stava tirando indietro.

Lui, che non meritava tutto ciò.

Alzandosi nervosamente, Tsubaki decise che non l'avrebbe permesso. Non avrebbe sopportato di vederlo ottenere quello che lui non avrebbe mai potuto.

 

Per quanto ci avesse pensato, Tsubaki non aveva ancora trovato un modo di farla pagare ad Accidia per l'uccisione del maestro, e nemmeno per la recente fortuna che aveva avuto.

Davvero non si aspettava che Aori non tornasse da lui, il giorno dopo.

Ripercorrendo il percorso che le aveva visto fare qualche volta per raggiungere il vicolo, il Servamp vide una piccola folla attorno ad un'esile figura riversa sull'asfalto.

Quando si rese conto di chi fosse, Tsubaki sentì il cuore perdere un battito: in un lago di sangue, Aori fissava tristemente il cielo buio, stringendo una coperta al petto e respirando piano, quasi le rimanessero solo pochi istanti.

Il Servamp non ci mise molto a decidere. La leggera pioggerellina cominciò a cadere nello spazio illusorio, eliminando tutti, tranne loro due. Avvicinandosi piano, Tsubaki rivolse un'occhiata neutra alla ragazza, che, quando lo vide, si sforzò di sorridere, tentando di porgergli la coperta.

Sembra che io non potrò fare più nulla per lui – sussurrò, dopo aver tossito faticosamente a causa del sangue dell'emorraggia – Potresti portargliela tu...per favore?

Era tutto sbagliato, non sarebbe dovuta andare a finire in quel modo, continuava a pensare Tsubaki, guardandola abbandonarsi sul terreno, troppo debole persino per continuare a respirare.

Avrebbe dovuto punire Accidia, ma guardar morire Aori gli faceva stranamente troppo male, anche se avrebbe dovuto gioirne. Kuro ne sarebbe stato distrutto, appena l'avesse saputo.

Continuava a dirsi che avrebbe dovuto lasciarla lì, a dissanguarsi senza speranza di ricevere soccorsi in tempo.

Continuava a mentire a se stesso sulla ragione per cui voleva punire Accidia.

Quanto ci sarebbe voluto perché Tsubaki ammettesse che la sua era solo gelosia?

Quando ormai l'orgoglio lo stava per portare via da quel luogo, gli venne un'idea migliore: Kuro non aveva accettato quella ragazza come sua Eve.

Tsubaki ne avrebbe fatto la sua sottoposta.

Avrebbe sbattuto in faccia ad Accidia la sua perdita, portandogliela via per sempre.

Anzi, avrebbe fatto molto di più: l'avrebbe resa proprio come lui, e Kuro avrebbe visto la sua cara Aori sparire in favore di una sottoposta fedelissima della Malinconia.

Tagliandosi il palmo della mano, Tsubaki si chinò sulla ragazza, facendo cadere il liquido scuro sulle sue labbra.

L'avrebbe trasformata in modo che Kuro non potesse dimenticarsi di lei nemmeno volendo.

L'avrebbe mantenuta esattamente com'era stata in vita, gli occhi azzurri e i riflessi bluastri dei capelli nero pece.

L'avrebbe resa l'arma finale per sconfiggere il più forte dei Servamp.

Aori riaprì gli occhi, ancora così terribilmente azzurri, e Tsubaki esultò internamente per il suo piano. Avrebbe sconfitto Accidia in modo che non tornasse mai più.

Quando, però, la sua nuova sottoposta gli sorrise, mostrando i primi segni di fedeltà, il Servamp vacillò: quel sorriso era solo per lui, Kuro era lontano e non avrebbe potuto interferire nemmeno volendo. Aori stava sorridendo solo per lui.

Penso di doverti ringraziare – mormorò la ragazza, alzandosi a sedere.

Gli prese la mano, stringendola nelle sue, e inclinò leggermente la testa di lato, continuando a sorridere.

Io sono Aori, posso chiedere il tuo nome? - disse.

Tsubaki la guardò a lungo, confuso dai sentimenti contrastanti che stavano iniziando a tormentarlo, e quasi si dimenticò di rispondere.

Mentre pronunciava il suo nome, i riflessi bluastri dei capelli della ragazza sparirono sotto il suo sguardo, ma lui non ci diede peso.

Sarebbe stato tutto perfetto.




Angolino dell'autore

Penultimo capitolo, tempo di spiegazioni! A questo punto voglio proprio sapere cosa ne pensi, Anna3, perchè la questione è: o ho combinato un casino o la storia ha finalmente senso ^-^'''
In ogni caso, capitolo un po' più breve, non volevo tagliare la battaglia finale in due.
Vi rimando al prossimo capitolo che, come promesso, pubblicherò prima della fine di settembre.

Alla prossima ~♫
   
 
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