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Autore: Meramadia94    23/09/2019    1 recensioni
Il mondo di Sarah pare ormai perfetto: ha una casa, va a scuola, ha una famiglia e degli amici che le vogliono bene, ed è felicemente fidanzata con il ragazzo dei suoi sogni... ma nulla può prepararla ad affrontare quello che sta per arrivare. Una guerra portata sulla porta di casa, un passato doloroso che si ripresenta prepotente e senza possibilità di appello, la costringeranno in un ballo da cui potrebbe rischiare davvero di non uscire mai più viva.
Genere: Angst, Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leonardo Hamato, Nuovo personaggio, Splinter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da quell'avventura, passarono circa due settimane di pace e quiete. Poi, un giorno come tanti, Oroku Saki diede l'annuncio in televisione riguardo alla sua decisione di lasciare New York per tornare in Giappone, per sistemare alcune faccende in sospeso.  La famiglia Hamato non si curò molto di quell'annuncio... poi, alcuni giorni prima della festa d'addio alla città di New York, Splinter chiamò a raccolta i suoi giovani discepoli.
Aveva avuto una visione. 
Il suo adorato maestro, Hamato Yoshi, gli era apparso in una visione che non lasciava spazio ad equivoci: se Shredder fosse partito, allora per gli Utrom sarebbero stati guai molto seri, e stava chiedendo a Splinter di continuare ciò che lui non era riuscito a proseguire, ovvero proteggere quel popolo dalla minaccia di quello spietato assassino. 
In breve, i suoi figli vennero messi a parte di quella visione, e per nessuno di loro ci fu un solo dubbio a riguardo. 
- Credo che non ci siano dubbi in merito.- fece Leo - Se Shredder trama qualcosa, è compito nostro impedirglielo.- 
- Giusto.- fece Raph - e chi lo sa, magari questa è la volta buona che lo mandiamo in pensione anticipata.- 
- Io come vi aiuto?- chiese Jake. 
Sarah aguzzò subito le orecchie - Jake... almeno per questa volta, sarebbe meglio che tu rimanessi al rifugio, al sicuro.- 
Jake sgranò gli occhi per la sorpresa - Ma credevo che in questa famiglia si facesse tutto insieme...- 
- Finchè si tratta di mollare qualche calcio e qualche pugno ai teppisti di strada che non hanno esperienza nel combattimento, hai ragione.- fece Sarah - ma tu non hai idea di quello che potrebbe fare quel delinquente ad una persona che sta ancora imparando a difendersi.-
- Sarah ha ragione, Jake.- fece Raph - In combattimento, è ancora più letale di Bishop. Tu non hai ancora il combattimento nei muscoli, sarebbe troppo pericoloso.- 
- Ormai faccio parte della squadra anch'io, voglio aiutarvi.- rimarcò Jake con sguardo supplichevole. 
Sarah intervenne con il tono di una sorella maggiore - Allora prega che tutto vada liscio. Anche questo è un aiuto.- a ben vedere, avrebbero avuto bisogno di tutto l'aiuto possibile. Incliso quello del cielo. Intuì dallo sguardo deluso del ragazzo che avrebbe voluto partecipare all'azione, che nessuno di loro al posto di Jake sarebbe riuscito a starsene buono e tranquillo al rifugio ad aspettare, mentre gli altri rischiavano la vita... ma non potevano coinvolgere un ragazzo con il vissuto di Jake e che aveva appena imparato le basi delle mosse ninja in un combattimento con un criminale così pericoloso, che poteva contare su un intero esercito ninja.
...
...
...
Due giorni più tardi, alla tenuta di Oroku Saki, erano radunati tutti i cittadini più in vista della città di New York, per salutare '' uno dei più grandi uomini che la città avesse mai conosciuto'' , senza sapere che in realtà avrebbero dovuto gioire al pensiero che presto la città sarebbe stata più sicura senza lui tra i piedi.
In sua assenza, Karai avrebbe retto le sorti dell'impero. E se da una parte, Sarah e la sua famiglia erano contenti perchè questo significava che avrebbero dovuto smettere di preoccuparsi dei soldati ninja... ma dall'altro lato, significava che avrebbero dovuto scoprire PERCHE' non dovevano più preoccuparsi di loro. Se c'era una cosa che avevano imparato, e a loro spese, era che Shredder non rinunciava mai ai suoi progetti, e se vi rinunciava era perchè aveva in mente qualcosa di peggio. 
- Non c'è mai niente di semplice nella nostra vita.- fece Sarah, mentre era appostata assieme a Leo sul cornicione di un palazzo di fronte alla residenza di Shredder, in attesa che April, Leathered e Donatello dessero loro l'ok per entrare. 
Il piano era relativamente semplice. Casey avrebbe fatto entrare Mik e Raph all'interno della fortezza, nascondendoli in un carrello, spacciandosi per un addetto del servio catering, mentre April avrebbe fornito a Donatello, Leathered e il professor Honneycutt la possibilità di mettere fuori uso il sistema d'allarme interno ed esterno. 
Sarah e Leo dovevano aspettare, mentre Splinter era perso nei suoi pensieri cercando di capire cosa effettivamente volesse dirgli suo padre con quella visione... e se non aveva commesso un terribile errore nel coinvolgere i suoi adorati figlioli in quell'operazione così pericolosa. 
- Insomma, potremmo festeggiare la partenza di uno che ci ha fatto sudare quattordici camice...- fece Sarah - e dobbiamo trattenerlo qui.- 
- Ancora non sappiamo cosa ha in mente.- fece Leo - e comunque di una cosa puoi essere certa: se il maestro Splinter dice che c'è qualcosa che non va con Shredder, allora è vero.- 
- Non ho detto che non mi fido.- fece Sarah - ma devi ammettere che è folle... avere la possibilità di liberarsi di un elemento come quello e dover intervenire per impedire che vada a fare danni altrove.-
- Folle... come ogni giorno della nostra vita?- rimarcò Leo.
Sarah annuì.
Leo le sorrise carezzandole il viso - Non ti preoccupare. Vedrai che dopo stasera, potremo tornare ai delinquenti comuni e recupereremo un po' di normalità.- 
Sarah sorrise sfiorandogli la mano con cui le aveva preso il mento - Lo spero... con tutto quello che è successo in quest'ultimo periodo... persino il nostro concetto di normalità è diventato fonte di nostalgia....- 
- Preoccupata per Jake?- fece Leo. Per quanto la sua posizione imponesse a lui più che a chiunque altro di essere concentrato sulla missione, e pensare solo a combattere e a respirare, non poteva fare a meno di preoccuparsi per quel ragazzo che da poco aveva iniziato a far parte della loro famiglia, che quella sera era rimasto da solo nel rifugio, affidato alla sorveglianza di Angel e di Alisa. 
Era rimasto molto, molto, molto deluso di non poter prendere parte a quella missione, e non era difficile immaginare che  per un ragazzo che aveva vissuto tutta la sua vita prigioniero e alla mercè di un pazzo, pareva un'altra prigione. Con dei carcerieri più affabili, che non lo minacciavano di morte, ma pur sempre di una prigione si trattava.
- Pensi che sia stata troppo dura?- fece Sarah.
- Ma va, scherzi?- fece Leo - Hai fatto ciò che qualunque persona assennata avrebbe fatto. Non c'era tempo sufficente per insegnargli tutte le mosse del combattimento ed istruirlo su come evitare di...- fare la parte del primo che in un fim dell'orrore si fa trucidare, avrebbe voluto dire, per citare Michelangelo ma si trattenne - insomma, ci siamo capiti.
Vedrai che capirà.-
Sarah sorrise pensando all'assurdità di quella situazione.
Si erano appena imbarcati nell'ennesima guerra senza garanzie di ritornare, erano in attesa sul cornicione di un palazzo del segnale per poter entrare, ed erano riusciti ad articolare una conversazione che li faceva sembrare due genitori che stavano discutendo se il rimprovero o la punizione imposta ad un figlio fosse stata equa o meno. 
Splinter sorrise vedendoli così in sintonia. 
Come padre e come maestro era stato fiero soprattutto di aver assistito alla nascita dell'amore tra il migliore dei suoi allievi, colui che aveva designato come erede, e la kunoichi più in gamba di New York.
'' Ehm.''- fece la voce di Donatello dalla ricetrasmittente -'' Scusate piccioncini, non voglio certo interrompere le vostre discussioni su come educare la prole... ma nel caso vi interessi il sistema d'allarme è saltato... e questa è la buona notizia.''
- Ho un po' di paura a chiederlo... la cattiva notizia qual'è?- fece Leo.
'' Beh... avete presente quel qualcosa di grosso a cui Shredder stava lavorando? Beh... credo di aver capito di che si tratta.'' 
'' Un gruppo di soldati ninja della divione Hi-Tech sta finendo di caricare un'enorme astronave intergalattica.''
Splinter fece cenno ai due figli di seguirlo sul tetto della residenza del loro nemico. 
-  Alla fine ha trovato il modo per lasciare questo mondo.- fece Splinter. Il che sarebbe stato un fatto molto positivo se non fosse stato che sarebbe andato a causare dolore, morte e paura in ogni angolo dell'universo. Avrebbero potuto girare i tacchi ed andarsene, pensando che se era vero il detto '' Chi pretende di portare il mondo intero sulle proprie spalle otterrà solo di farsi schiacciare da un peso così grande'', a chi pretendeva di salvare l'universo non era riservata una sorte migliore.
Ma l'indifferenza era una micidiale arma di distruzione di massa, che solo nel loro mondo costruiva barriere e muri che non faceva altro che dividere persone in tutto il mondo.  E loro erano ninja. Addestrati a combattere per amor di gustizia.
Non potevano lavarsene le mani, anche se questo sarebbe stato incredibilmente vantaggioso per loro.
- Quanto ci  scommettete che il suo primo scalo sarà sul pianeta natale degli Utrom?- fece Leo. 
- Non c'è bisogno di scommettere, è evidente che sarà quello il primo posto in cui andrà.- fece Splinter - la vendetta non ha fatto che consumarlo in questi ultimi mille anni... sarà il primo posto in cui andrà, per vendicarsi di coloro che lo hanno imprigionato e che volevano condannarlo.- 
Sarah prese il cellulare - Jake? Vuoi ancora aiutare giusto? Bene, tu ed Alisa dovete mandare un messaggio che ti invierò al pianeta degli Utrom. Ogni dieci minuti a partire dal momento in cui lo riceverai. Non smettete finchè non avrete ottenuto una risposta.-
...
...
...
Nessuno avrebbe saputo dire se le persone che Shredder aveva invitato a quella festa  fossero realmente dispiaciute di quella partenza o se fossero tutte frasi di cirocostanza... ma vi era una persona che al solo pensiero che quella sarebbe stata l'ultima sera per chissà quanto, forse per sempre, che avrebbe passato con l'unico ''uomo'' che le aveva fatto da padre, aveva il cuore talmente gonfio di dolore che temeva che potesse scoppiarle da un momento all'altro. Nonostante tutto il male che suo padre aveva inflitto a decine di innocenti, e le innumerevoli volte in cui aveva trucidato degli innocenti, e le volte in cui aveva dovuto affrontare dei conflitti di coscienza per mantenere integra la propria umanità e non deludere il suo maestro, Shredder era pur sempre l'unica famiglia che avesse mai conosciuto, e soffriva all'idea che questi la stesse abbandonando senza troppi problemi per andare a massacrare i suoi nemici.
Shredder, dal canto suo, pareva non capire che la figliastra soffrisse profondamente per quell'abbandono, oppure lo capiva ma semplicemente non se ne curava, e dopo uno sbrigativo e per niente amorevole addio alla persona che più di ogni altra aveva sacrificato tutto per stargli vicino, la spedì ad occuparsi della festa.
Ma Shredder era del tutto ignaro che quel viaggio non sarebbe andato come se lo immaginava. 
Non immaginava certo che i suoi nemici fossero disposti a tutto pur di impedirgli di scatenare la sua furia omicida nel resto dell'universo... così come non poteva immaginare che il suo ex direttore della divisione hi-tech non avesse preso troppo bene l'essere messo da parte ed avesse preso accorti con un uomo pericoloso in egual misura: Bishop.
Ignaro di questo, continuò a lavorare al suo progetto...
- Sei in partenza buffone?- fece la voce di Raph.
- Raccontaci un po'.... vai a fare visita alla nonna malata di cuore nello spazio?- fece Mik. 
- Desolata di informarla signore...- fece Sarah uscendo dalle ombre ed estraendo il tessen - ma il suo volo è appena stato cancellato.- 
- Hai finito di seminare morte e distruzione in ogni angolo del creato, spregevole assassino!- fece Splinter scagliandogli contro una freccia che Saki bloccò prima che potesse centrare il bersaglio. 
- Sarà un vero piacere togliervi di mezzo, pagliacci.- 
- ALL'ATTACCO!- fece Leo.
Quella che seguì fu una lotta senza esclusione di colpi, e almeno all'inizio il clan Hamato sembrò avere la meglio, almeno fino a quando Hun, la squadra d'Elite e alcuni soldati ninja non andarono in soccorso dell'utrom. 
Il loro arrivo permise a Saki di fuggire attraverso l'ascensore nascosto da una statua che lo raffigurava.
Raph riuscì poi a forzare le porte di quell'ascensore per lanciarsi all'inseguimento, seguito dal padre e dai due fratelli.
Anche Hun vi entrò con i suoi sgherri per aiutare Shredder.
Sarah si tolse di torno un ninja particolarmente ottuso e fece per seguire l'amato e i familiari...
- Sarah, aspetta! - fece Karai afferrando il braccio della giovane  kunoichi. Sarah si voltò: era la prima volta da che conosceva Karai che la vedeva con quello sguardo supplichevole in volto. 
- Ti prego. A te danno ascolto... finalmente ha trovato il modo di lasciare questo mondo... ti prego, convincili a lasciarlo partire in pace. A voi che cambia? Non sentirete più parlare di lui.-
- Che cambia? Te lo dico io cosa mi cambia.- fece Sarah liberandosi dalla presa della donna. Per un attimo. Uno stupido, brevissimo attimo aveva creduto, aveva sperato che la ragazza le dicesse che voleva scappare da quella realtà in cui era prigioniera da troppo tempo, che voleva andarsene... invece no. Come al solito, parlare con lei era uno spreco di energie e parole - Lui vuole andare a distruggere gli Utrom. E nessuno di noi vuole portare sulla coscienza questo peso.-
- Gli Utrom hanno perseguitato mio padre per tutta la vita. Sono dei mostri senza cuore!- fece Karai. 
- Ma quando ti decidi ad aprire gli occhi?- la rimproverò la ragazza - E' tuo padre il mostro senza cuore. Guardami negli occhi e dimmi che non è la verità.
E fidati se ti dico che ti ha raccontato un mucchio di fesserie sugli Utrom... non possiamo in alcun modo lasciarlo andare.- e nel dir così saltò dentro il buco seguita a ruota da Karai. Quando le due donne arrivarono, si trovarono davanti un tutti contro tutti. 
Hun, i soldati ninja, le Guardie D'elite,  la famiglia di Sarah... sembrava uno scontro in cui l'unico scopo era uccidere prima di essere uccisi. 
Vi era anche un'altra fazione. Una fazione che lei conosceva bene, che da mesi ormai le dava incubi terrificanti.
- Bene bene...- fece quella che per lei era la voce del Diavolo, alle sue spalle. Si voltò e vide il viso cinereo di Bishop - Sono proprio fortunato. Non solo riuscirò a mettere le mani su quell'astronave, ma riuscirò anche a togliermi dalle scatole una pulce che da tempo immemore non ha fatto altro che causarmi problemi.- 
- TI consiglio di stare attento amico... sai, le pulci saltano parecchio, e sanno essere molto fastidiose.- fece la ragazza mettendosi in posizione d'attacco. 
Bishop sogghignò - Lo stesso spirito combattivo di  tua madre... peccato che non farai una fine migliore della sua!- e nel dir così la attaccò.
Si era scatenata una gigantesca battaglia: Hun combatteva contro Leathered, mentre le tartarughe e Splinter avevano ingaggiato battaglia contro Shredder. I soldati e Karai combattevano contro gli sgherri di Bishop, mentre il loro capo combatteva contro la giovane kunoichi e nessuno dei due sembrava essere disposto a darla vinta all'altro. 
Entrambi avevano forti motivazioni per desiderare la reciproca morte: per Bishop era intollerabile che qualcuno conoscesse la verità sui suoi affari e che avrebbe potuto denunciarlo in qualunque momento alle autorità. E se per un attimo poteva convincersi che la ragazza non l'avrebbe mai fatto per non causare guai a quelli che considerava la sua unica famiglia, dall'altra parte era conscio che se avesse presentato le prove con una chiamata anonima, le autorità avrebbero rispettato la sua volontà di rimanere nell'anonimato. 
Lei invece al momento non desiderava tanto ucciderlo, quanto fargli pagare tutto il male che aveva inferto a lei, Jake, alla sua famiglia, e per averla strappata all'amore dei suoi genitori. 
Avrebbe voluto buttarlo di sotto, nel silo, ma non lo fece. 
Bishop la bloccò contro una colonna... e lei per difendersi, e per lasciargli in faccia la prova indelebile che adesso toccava a lui morire di paura.
Con la mano destra lo graffiò, fino a sentire il sangue che le scorreva sotto le unghie. Il sangue si era confuso con lo smalto rosso con cui le aveva decorate.
Bishop urlò di dolore e fu costretto a mollare la presa.
- Ti resterà una brutta cicatrice.- fece Sarah - ed ogni volta che la vedrai, penserai a me e che posso distruggerti in ogni momento.- 
Nel frattempo, la battaglia aveva preso una piega inaspettata. A causa della battaglia con le tartarughe, l'exo-tuta di Shredder aveva preso numerosi colpi, rivelando a poco a poco l'esoscheletro.
Hun si avvicinò al suo signore, e gli staccò quello che rimaneva della giacca per accertarsi delle sue condizioni e quasi ebbe un infarto nel constatare che il suo padrone era un esemplare stesso della specie che stava andando a distruggere... ma non ebbe tempo di chiedere spiegazioni o riprendersi dallo shock che Leathered lo aggredì nuovamente ed insieme caddero nel silo verso una sorte ignota.
Intanto, per evitare che Shredder riuscisse a trasportate l'astronave sino al fiume, gli uomini di Bishop avevano distrutto la galleria di collegamento. L'unico modo per riuscire ad andarsene era quindi procedere con un lancio di emergenza.
'' Ma signore...''- fece Chaplin tentennando -'' tutta quella gente è sui portelloni del silos''
'' NON MI INTERESSA! FAI COME TI HO ORDINATO!''- urlò il delinquente. 
A quel punto Chaplin, seppur a malincuore, dovette obbedire. 
Dove si svolgeva la festa si scatenò il panico totale: gli invitati al ricevimento si videro sparire il pavimento sotto i piedi, e in quel buco nero finirono tavoli, sedie, decorazioni, molte persone rischiarono di cadervi dentro, mentre April e Casey tentavano di salvare più persone che potevano. Nessuno però potè allontanarsi molto da quell'inferno, in quanto Bishop predispose dei posti di blocco sia a terra che in cielo per impedire il decollo. 
Approfittando del momento di panico, e del fatto che i suoi nemici ed alleati erano impegnati a distruggersi l'uno con l'altro, Saki iniziò ad avviarsi all'astronave tramite la passerella. 
- Eh no caro mio!- fece Donatello prendendo una bomba di azoto liquido - tu non vai da nessuna parte!-  e nel dir così gliela spruzzò contro, congelandolo sul posto, nel senso meno letterale del termine.
Splinter agganciò l'esoscheletro con una catena e distrusse ciò che rimaneva del supporto di Shredder. 
A quel punto, il malvagio Utrom si ritrovò alla mercè delle tartarughe, di Splinter e di Sarah. 
- E ora che ne facciamo di lui?- fece Mik.
- Io suggerisco di fare a lui quello che ha fatto a decine di innocenti.- fece Raph.
- No. Quella è vendetta.- fece Splinter - il maestro Yoshi e tutte le vittime di questo mostro meritano giustizia. Lo consegneremo agli Utrom, ci penseranno le loro autorità a decidere del suo destino.- 
Ma prima che potessero pensare a come tenerlo rinchiuso in attesa che i loro amici Utrom venissero a riprenderselo, Karai saltò davanti a loro con un balzo e prese l'utrom malvagio tra le braccia, ed iniziò a correre lungo la passerella per rifugiarsi all'interno dell'astronave. 
- Chaplin, portaci via da qui!- ordinò la ragazza una volta che fu al sicuro e fu iniziato il conto alla rovescia.
- Dannazione è chiusa.- fece Sarah senza poter fare a meno di pensare a quanto potesse essere triste il fatto che Karai avesse investito tempo ed energie, ma soprattutto lealtà, per una persona così spregevole. 
Donatello tirò fuori il palmare e lo collegò alla porta dell'astronave - Professore, deve aprire questa porta.- 
- Ricevuto Donatello.- fece lo scienzato robot aprendo la porta in pochi secondi.
- NO!- urlò Bishop - SQUADRA INTERVENTO BRAVO, FATE IN MODO CHE NON DECOLLI!-
- Ricevuto comandante.- fece il responsabile della squadra aerea.
- Presto via tutti!- urlò Mik vedendo i razzi che dal cielo minacciavano di colpirli. Il ponte venne distrutto, lasciando Sarah, Leo, Mik, Raph e Splinter dalla parte opposta, mentre Donatello era rimasto aggrappato all'apertura del veicolo spaziale. Il tutto mentre l'astronave iniziava a salire verso il cielo.
- Ragazzi, non abbiamo scelta. Dobbiamo saltare.- fece Leo.
Gli bastò guardare gli altri per capire che erano tutti d'accordo. E saltarono a bordo del veicolo spaziale, senza sapere cosa li aspettava.
...
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Intanto, il finale della festa a casa di Saki non era passato inosservato. 
'' La polizia è sconcertata da quello che è successo nella residenza del cittadino più in vista della nostra città''- fece la giornalista in tv -'' Non sono ancora chiari i motivi del perchè è stato organizzato questo attacco alla residenza del filantropo Oroku Saki, chiunque abbia informazioni non esisti a contattare il numero in sovraimpressione...zap''
Jake e le due ragazze erano rimaste al rifugio, e avevano deciso di accendere la tv per sapere come stessero andando le cose nella ' Tana del Lupo' ed avevano assistito a delle immagini scioccanti: persone che urlavano e scappavano, il cortile che si annullava sotto i loro piedi, gli uomini di Bishop che arrivavano da ogni dove e che sparavano ai vetri della dimora di Saki... un inferno insomma.
- Dio Onnipotente...- commentò Angel. 
- Ora hai capito perchè Sarah ha insistito perchè rimanessi a casa?- fece Alisa. Ovviamente la sua amica non poteva prevedere che Bishop si sarebbe imbucato alla festa... nemmeno lei a dire il vero, ma era successo per il semplice fatto che Bishop era stato spinto ad andarvi quasi all'ultimo momento. Il futuro e quindi le visioni non erano incise sulla pietra, a seconda della decisione che si prendeva, la visione ed il futuro cambiavano. 
Jake annuì. 
- Secondo voi... torneranno tutti interi?- fece Jake. 
Angel guardò l'amica - Alisa, potresti farcelo sapere tramite una delle tue visioni? Come andrà questa missione.- 
- Vorrei potervelo dire... ma non sono io che decido quando averle.- magari avesse potuto decidere cosa vedere e quando. Avrebbe semplificato la vita a molte persone - dobbiamo solo fidarci...ed aspettare.- fece Alisa allontandosi per inviare per l'ennesima volta il messaggio che informava gli Utrom che quella sera Shredder sarebbe partito per andare a dar loro la caccia. Poi guardò le mail sul suo cellulare.
'' From Me to Sarah: Ho trovato un ottimo ristorante giapponese, è da molto che non facciamo che parlare di missioni e affini... serata tra ragazze normali?''
'' From Sarah to me: Certo. Ho proprio voglia di una serata tra amiche.''
'' From Me to Sarah: Promesso quindi?''
'' From Sarah to me: Parola di Ninja.''
'' Quanto meno... hai promesso di tornare.''- pensò Alisa pregando in silenzio per il padre e l'amica.
  
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