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Autore: Francyzago77    24/09/2019    7 recensioni
Ecco "La figlia di Georgie" una nuova storia che inizia dove "Georgie il sequel" era terminato...qual è il segreto che ruota attorno alla piccola Sophie? Tra dubbi, amori e tormenti vecchi e nuovi personaggi si intrecceranno dando vita a un racconto immerso nelle vaste e sconfinate praterie australiane.
La maggior parte dei personaggi qui presenti non mi appartengono, sono di proprietà di Mann Yzawa. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seduto sotto l’ombra di un albero, sul ciglio della strada, Eric attendeva il padre osservando le formiche che, in fila ordinate, portavano le provviste in un piccolo buchino. Era stato tutta la mattina a pescare al fiume, poi dopo aver pranzato con la madre ed averla aiutata nelle faccende domestiche, era uscito di nuovo e si era messo ad aspettare Arthur che avrebbe riportato a casa zio Abel e zia Georgie. Aveva un vago ricordo di loro, li aveva conosciuti soltanto nei racconti dei suoi genitori e nelle lettere che arrivavano dall’America che la mamma gli leggeva sempre. Era felice perché avrebbe avuto dei cugini con cui giocare e confrontarsi e con Sophie sarebbe andato anche a scuola insieme.
Attendeva con ansia il rumore del carro e i suoi grandi occhi azzurri guardavano in lontananza la strada. Finalmente ecco arrivare dalla curva Thor, il loro cavallo marrone, che trainava il carro con sopra Arthur e accanto a lui Abel. Il piccolo Eric, a quella visione, gli corse incontro sbracciandosi e gridando a squarciagola. Arthur, nello scorgere suo figlio, rallentò l’andatura del cavallo e il bambino potè salire sul carro facilmente.
-E tu sei Eric? – gli disse Abel sorpreso mentre il piccolo si sedeva in mezzo a loro.
-Ciao zio Abel! – gli disse lui – Sono contento di vederti, sono giorni e giorni che ti aspettavo!
-Guarda guarda che ometto! – rispose Abel accarezzandogli la testa – Sei un vero Buttman!
-Sono fiero di essere un Buttman! – dichiarò il ragazzino – Ma dove sono gli altri?
-In carrozza con il conte Gerald – rispose Arthur – arriveranno fra poco.  
-Io – disse Abel – ho preferito venire con mio fratello, immagina quante cose dovevamo dirci!
-Cose da Buttman?! – domandò il bimbo.
Abel e Arthur risero di cuore, intanto erano arrivati alla fattoria.
-C’è mamma sulla porta! – urlò Eric.
Maria era uscita nel sentire il rumore del carro, Abel saltò giù e corse ad abbracciarla.
Ora attendevano tutti la carrozza del conte.
Erano ancora nel cortile a parlare e a ridere gioiosamente quando finalmente arrivò la carrozza. Il cocchiere fermò il bianco cavallo davanti alla staccionata e scese per aprire la porta. Subito balzò giù dalla vettura un ragazzetto alto, moro, magro. Scavalcò lo steccato e corse verso la fattoria. Maria nel vederlo gli andò incontro a braccia aperte, era Abel Junior, il suo primo studente oramai cresciuto.
-Fatti vedere come sei diventato grande! – esclamò Maria – Sei più alto di me! Sembra ieri che eri piccolino al primo banco.
Intanto Eric li aveva raggiunti, era curioso di conoscere quel cugino grande che gli avrebbe raccontato tante cose sull’America, posto lontano e a lui sconosciuto. Mentre si salutavano, dalla carrozza scese il conte con Georgie.
-Maria! – gridò lei – Che gioia essere di nuovo qui!
Abbracci, baci, sorrisi. Erano nuovamente tutti insieme sotto il cielo d’Australia.
-Sophie! – chiamò Georgie – Scendi e vieni giù a salutare.
Tutti vi voltarono verso la carrozza. Abel si avvicinò ad essa e dalla portiera fece capolino un’esile figura intimorita che attendeva una mano sicura per poter scendere. Si aggrappò al braccio di Abel e fece i due scalini della vettura lentamente, per paura di cadere. 
-Ecco la mia principessina – esclamò Abel orgoglioso come un re che presentava al mondo il suo più grande tesoro.
La bimba indossava un vestitino blu e delle scarpette bianche nuove, aveva lunghi capelli chiari e due occhi azzurri limpidi come il cielo.
-Georgie, è una meraviglia! – sussurrò Maria incantata – Vieni piccolina, vieni ad abbracciarmi.
Sempre tenendo stretta la mano di Abel, Sophie si avvicinò alla zia che si chinò per accarezzarle la chioma fluente.
-Vieni – le disse dolcemente Arthur – vieni a vedere la fattoria, ci sono tante cose nuove che ti aspettano. Eric vieni a farle compagnia!
Si diressero tutti verso casa e la piccola Sophie, seppur timidamente, lasciò la mano di Abel per seguire Arthur ed Eric. Allora Arthur la prese in braccio dicendo:
-Andiamo a vedere i cavalli nella stalla, scommetto ti piaceranno!
Sorrisero entrambi e Georgie, mentre osservava gli occhi di sua figlia accanto a quelli di Arthur, iniziò a provare una profonda inquietudine.
 
 
 
 
   
 
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